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La Commissione Europea presenta la relazione di previsione strategica 2023

La presidente Von Der Leyen ha definito all’inizio del suo mandato come Presidente della Commissione Europea sei grandi obiettivi da conseguire. L’azione innovatrice fonda la sua ambizione nella possibilità di raggiungere nella pratica gli obiettivi preposti, attraverso delle relazioni annuali di previsione strategica, che la Commissione presenta per orientare nella pratica il programma di lavoro, definendo le priorità e stabilendo una programmazione coerente.

La relazione di previsione strategica 2023 recentemente presentata dalla Commissione si discosta dalle precedenti, che invece ponevano l’attenzione sulla resilienza nelle politiche (2020), l’autonomia strategica dell’UE (2021), la transizione verde e digitale (2022). In particolare affronta le modalità che consentono di raggiungere la sostenibilità e il benessere della persona al centro dell’autonomia strategica aperta dell’Europa.

Se il tema scelto denota da un lato uno sviluppo ed una continuazione coerente con le relazioni precedentemente presentate, soprattutto per ciò che concerne l’autonomia e la previsione strategica dell’UE, dall’altro si evince quanto l’approccio sia sostanzialmente cambiato nella definizione pratica degli ambiti di intervento.

I dieci ambiti di intervento della relazione di previsione strategica 2023

Per superare le grandi sfide che attendono l’Unione nel percorso di transizione verso la sostenibilità sociale ed economica, alla luce del contesto geopolitico e del modello economico da dover rivedere su larga scala, la Commissione ha definito 10 aree di intervento nelle quali attuare quel processo di previsione strategica necessaria al conseguimento degli obiettivi preposti. Nello specifico, occorre intervenire con:

  • Nuovo contratto sociale europeo, con rinnovate politiche di protezione sociale e un’attenzione particolare alla disponibilità di servizi sociali di alta qualità.
  • Approfondimento del mercato unico per promuovere un’economia resiliente a zero emissioni nette, con particolare attenzione all’autonomia strategica aperta e alla sicurezza economica.
  • Aumento dell’offerta dell’UE sulla scena mondiale, per rafforzare la cooperazione con i partner fondamentali.
  • Sostegno all’evoluzione di produzione e consumo verso la sostenibilità, orientando la regolamentazione e promuovendo stili di vita equilibrati.
  • Evoluzione in una “Europa degli investimenti”, mediante interventi pubblici per incentivare i flussi finanziari verso le transizioni.
  • Adeguamento dei bilanci pubblici alla sostenibilità, grazie all’efficienza dell’imposizione e della spesa pubblica.
  • Ulteriore spostamento degli indicatori politici ed economici verso il benessere sostenibile e inclusivo, anche adeguando il PIL relativamente a diversi fattori.
  • Possibilità per tutti gli europei di contribuire alla transizione, tramite una maggiore partecipazione al mercato del lavoro e l’enfasi sulle competenze future.
  • Rafforzamento della democrazia, imperniando la formazione delle politiche sull’equità generazionale così da rafforzare il sostegno alle transizioni.
  • Integrazione della protezione civile con la “prevenzione civile”, tramite il potenziamento dello strumentario dell’UE in materia di preparazione e risposta.

 

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Europa della Salute: il ministro Schillaci interviene alla conferenza dell’EHMA

Il ministro della Salute Orazio Schillaci è intervenuto aprendo la cerimonia inaugurale della 28ma edizione della conferenza dell’EHMA, l’European Health Management Association, promossa a Roma dal 5 al 7 giugno.

L’intervento si è focalizzato sull’istituzione di un’Unione Europea della Salute, che possa rappresentare non solo un’occasione di sinergia ed avanzamento integrato, ma anche e soprattutto una strategia di lungo periodo che permetta investimenti longevi e strutturali verso un sistema sanitario da rafforzare.

L’intervento di Schillaci:

Dopo aver lodato l’esecutivo di cui lui stesso è membro attivo, sottolineando l’aumento di investimenti nel settore sanitario previsto per il triennio 2023-26, il ministro si è soffermato sulla sostenibilità e la resilienza del Servizio Sanitario Nazionale.

Secondo Schillaci i nuovi investimenti messi in atto dal governo dovranno avere l’obiettivo di attuare una vera e propria rivoluzione sanitaria “copernicana”: lo storico approccio che prevede l’erogazione dei fondi secondo la prospettiva degli operatori sanitari è a suo modo da rivedere, per lasciare spazio alle esigenze di pazienti e cittadini.

Il ministro ha poi posto l’annosa questione della riluttanza nell’attuazione e nella ricerca di nuove innovazioni, soprattutto tecnologiche, che possono stravolgere l’attuale dimensione organizzativa.

Secondo Schillaci la soluzione risiede nell’investire nelle competenze dei professionisti della salute, nelle loro competenze così da gestire efficacemente ed efficientemente le risorse messe a disposizione.

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