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BD4QoL: migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da tumore testa-collo

BD4QoL (“Big Data Models and Intelligent tools for Quality of Life monitoring and participatory empowerment of head and neck cancer survivors”) è un progetto innovativo finanziato dal programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione Europea. Il progetto ha l’obiettivo di supportare i pazienti che hanno completato con successo un percorso di cura per il tumore della testa e del collo, aiutandoli a recuperare una qualità della vita (QoL) ottimale, facilitando la diagnosi precoce di nuove condizioni di salute e consentendo interventi efficaci da parte dei medici di riferimento. Per valutarne l’efficacia nel supportare i pazienti dopo il trattamento, è attualmente in corso uno studio clinico randomizzato con oltre 300 pazienti arruolati, condotto in quattro ospedali in Italia e nel Regno Unito.

Il progetto, che si concluderà a dicembre 2025, è coordinato dall’Università di Milano e coinvolge 16 partner, tra cui regioni, aziende, ospedali, università e istituti di ricerca, provenienti da sette Paesi europei.

La Piattaforma BD4QoL

Per aiutare i pazienti a migliorare la loro qualità della vita dopo il percorso di cure, una grande quantità di dati sanitari, inclusi lo stato emotivo e la partecipazione sociale, viene raccolta tramite smartphone e analizzata in tempo reale. Algoritmi predittivi basati sull’Intelligenza Artificiale interpretano queste informazioni per definire la QoL del paziente, mentre tecniche di modellazione comportamentale rilevano i cambiamenti nel tempo e attivano raccomandazioni e avvisi personalizzati. Questo processo non solo informa e responsabilizza i pazienti, ma avvisa anche i medici di riferimento nel caso in cui vengano rilevati segnali di deterioramento della qualità della vita. BD4QoL sta implementando tre componenti chiave:

  • Chatbot basato su IBM Watson per il supporto ai pazienti: Un chatbot intuitivo che offre un’interfaccia in linguaggio naturale, invia messaggi motivazionali e genera avvisi in caso di variazioni nella salute o nell’attività sociale. Inoltre, consente ai pazienti di informare il team clinico sul proprio stato di salute e sui progressi, registrando eventuali sintomi.
  • App per i partecipanti allo studio: Due app vengono utilizzate sia per raccogliere dati dai pazienti sia per condividere con loro dashboard di monitoraggio e analisi. I dati raccolti riguardano informazioni comportamentali personali relative alla sfera sociale, fisica e al sonno, essenziali per valutare la qualità della vita di un individuo.
  • Monitoraggio di QoL dei pazienti presso il Point of Care (PoC): Il PoC integra un innovativo sistema di gestione del flusso di lavoro per il monitoraggio quotidiano da parte dei medici di avvisi, visite, sintomi riportati e valutazioni periodiche della qualità della vita dei pazienti. Questo sistema facilita il riconoscimento precoce delle morbilità e delle alterazioni potenzialmente rilevanti per la previsione del rischio e il miglioramento della qualità della vita dei pazienti.
Empowerment dei pazienti con i dati sulla qualità della vita: il pilota in Lombardia

Nell’ambito delle attività del progetto, un’iniziativa pilota in Regione Lombardia sta esplorando come includere indicatori di qualità della vita raccolti da BD4QoL all’interno del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) dei pazienti che partecipano al progetto.

Alcuni partner, tra cui ARIA SpA e Regione Lombardia, stanno collaborando a una soluzione che renda disponibili ai pazienti tre questionari validati sulla qualità della vita (EORTC), raccolti durante il trial, insieme ai punteggi di QoL visualizzati nel PoC. I pazienti avranno dunque accesso a un report contenente i propri dati sulla qualità della vita, che potranno scaricare in formato PDF e caricare nella sezione “Taccuino” del proprio FSE, arricchendo così la loro storia clinica. Inoltre, potranno concedere ad altri medici l’accesso ai propri dati di QoL all’interno del FSE per cure più efficaci e personalizzate. Questa soluzione sarà presto testata presso l’Istituto Nazionale dei Tumori (INT) di Milano.

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L’Europa accelera sull’IA: risultati ed impatto degli European Digital Innovation Hubs – EDIH

Gli sforzi della Commissione europea per accelerare la digitalizzazione delle imprese europee sono fondamentali per l’ambizione dell’UE di diventare un leader mondiale nel campo dell’intelligenza artificiale (IA). Il 9 aprile la Commissione ha presentato il suo Piano d’azione sull’intelligenza artificiale per il continente (AI Continent Action Plan), che delinea le strategie per alimentare la crescita economica, aumentare la competitività e rafforzare la sovranità europea attraverso l’IA. Il piano comprende un calendario completo per sviluppare le infrastrutture informatiche critiche, migliorare l’accesso ai dati, promuovere l’adozione dell’IA nei settori chiave, creare competenze e talenti nel campo dell’IA e garantire che gli utenti dell’IA rispettino le normative.

AI Continent Action Plan e gli EDIH

Una componente centrale dell’AI Continent Action Plan è la rete degli European Digital Innovation Hubs (EDIHs). Questi hub sono fondamentali per aiutare le aziende e le organizzazioni del settore pubblico ad affrontare le sfide digitali, ad adottare le tecnologie dell’IA e ad aumentare la loro competitività. Agendo da ponte tra i fornitori di tecnologia e gli utenti, gli EDIH offrono un supporto diretto alle imprese europee, garantendo che la tecnologia e l’innovazione siano più accessibili e d’impatto.

Secondo un recente rapporto del Centro comune di ricerca, la rete EDIH ha prodotto risultati ragguardevoli. Dal suo lancio nel 2023, gli hub hanno organizzato più di 5.000 eventi, attirando più di 200mila partecipanti, e fornito più di 18mila servizi. Gli EDIH coprono il 90% delle regioni europee, rendendo la rete accessibile a una vasta gamma di imprese.

Uno degli strumenti chiave del successo è il Digital Maturity Assessment Tool. Questo strumento ha supportato quasi 9.000 piccole e medie imprese e 800 organizzazioni del settore pubblico, aiutandole a migliorare dal punto di vista digitale. Il 90% degli utenti ha riscontrato un miglioramento, in particolare per quanto riguarda l’adozione dell’intelligenza artificiale e l’automazione, che ha rappresentato un aumento delle prestazioni del 35%.

Guardando al futuro, gli EDIH si evolveranno in Centri di esperienza per l’IA (Experience centres for AI) entro dicembre 2025. Questi centri si concentreranno su soluzioni di IA specifiche per il settore e risorse computazionali su larga scala, sostenendo ulteriormente l’integrazione dell’IA nei vari settori.

L’UE si impegna inoltre a migliorare la propria forza lavoro, garantendo che l’alfabetizzazione all’IA e l’apprendimento continuo rimangano in prima linea nella trasformazione digitale.

 

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L’OMS Europa pubblica un Policy Brief sulla governance dei dati sanitari e l’intelligenza artificiale

Questo Policy Brief dell’OMS sulla governance dei dati sanitari nella regione europea nell’era dell’intelligenza artificiale sottolinea l’importanza di una solida governance dei dati sanitari per un’assistenza sanitaria efficace ed equa guidata dall’IA in Europa. Sottolinea inoltre la necessità di interoperabilità, uso etico dei dati e strutture solide, soprattutto dopo la pandemia dovuta al COVID-19. Quattro raccomandazioni chiave mirano a costruire sistemi sanitari digitali sicuri ed efficienti che supportino un’IA affidabile e migliori risultati sanitari.

Il Policy Brief in breve

Il Policy Brief illustra il ruolo critico della governance dei dati sanitari nel contesto dell’intelligenza artificiale (IA) nella regione europea. Il documento sottolinea che un’efficace governance dei dati sanitari è fondamentale per creare sistemi sanitari abilitati alla digitalizzazione che garantiscano un’assistenza equa e di alta qualità. Viene sottolineata la necessità dell’interoperabilità, della condivisione dei dati e del miglioramento della qualità per supportare decisioni sanitarie basate sull’evidenza, migliorando in ultima analisi i risultati sanitari.

Il documento identifica le implicazioni etiche dell’uso dei dati sanitari, in particolare per quanto riguarda l’IA, facendo notare la necessità di dati di alta qualità che attenuino la non imparzialità per garantire lo sviluppo di modelli di IA affidabili che aderiscano ai principi di equità di genere e diritti umani.

I risultati dell’indagine 2022 dell’OMS sulla salute digitale rivelano che la maggioranza degli Stati membri riconosce la necessità di migliorare i quadri di governance dei dati, soprattutto dopo la pandemia COVID-19. Il rapporto sottolinea che il 73% dei Paesi ha stanziato fondi speciali durante la pandemia per migliorare l’infrastruttura sanitaria digitale e l’86% ha legiferato per l’accesso dei pazienti ai dati sanitari personali. Tuttavia, rimangono delle sfide, in particolare per quanto riguarda l’interoperabilità dei dati, la standardizzazione e il coinvolgimento delle parti interessate nel processo di governance.

Il policy brief, infine, delinea quattro raccomandazioni chiave per i responsabili politici:

  • rafforzare la governance nazionale dei dati sanitari;
  • migliorare l’impegno con gli stakeholder;
  • sviluppare standard di dati sanitari per l’interoperabilità;
  • stabilire meccanismi per coordinare i fornitori di dati. Il successo di queste azioni può creare un ecosistema sanitario digitale sicuro ed efficiente, essenziale per un’efficace implementazione dell’IA nell’assistenza sanitaria.

 

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Presidenza del Consiglio dell’UE: priorità per ricerca, innovazione e sicurezza sanitaria

Sotto lo slogan “Sicurezza, Europa!” il 1° gennaio 2025, la Polonia ha assunto la presidenza semestrale del Consiglio dell’Unione Europea, delineando le proprie sette priorità:

  1. Difesa e sicurezza
  2. Protezione delle persone e dei confini
  3. Resistenza alle interferenze straniere e alla disinformazione
  4. Garanzia della sicurezza e della libertà di impresa
  5. Transizione energetica
  6. Agricoltura competitiva e resiliente
  7. Sicurezza sanitaria
PRIORITÀ DELLA PRESIDENZA POLACCA PER LA RICERCA E L’INNOVAZIONE

Tra gli obiettivi principali della presidenza polacca figurano:

  • Intelligenza artificiale nella ricerca scientifica: sviluppo di strumenti AI per la ricerca e garanzia di un accesso equo alla tecnologia tra i paesi UE.
  • Preparazione del FP10: primo dibattito politico di alto livello sul decimo Programma Quadro per la ricerca e l’innovazione (FP10), in programma il 10-11 marzo 2025 durante il Consiglio informale sulla competitività a Varsavia.
  • Sicurezza economica e industriale: riduzione della dipendenza dell’UE da fornitori esterni in settori critici come farmaci e tecnologie avanzate.
  • Sicurezza informatica e digitale: protezione delle infrastrutture digitali strategiche e rafforzamento della cybersecurity.
FOCUS SULLA SALUTE: LE INIZIATIVE IN CAMPO SANITARIO

Un pilastro fondamentale della presidenza polacca riguarda la sicurezza sanitaria, con misure mirate a rafforzare la resilienza del sistema sanitario europeo:

  • Trasformazione digitale dell’assistenza sanitaria: promozione dell’uso di tecnologie digitali e dell’interoperabilità dei dati sanitari tra gli Stati membri.
  • Salute mentale di bambini e adolescenti: iniziative per affrontare le sfide legate alla salute mentale, in particolare quelle legate all’impatto della digitalizzazione sulla popolazione giovanile.
  • Promozione della salute e prevenzione delle malattie: strategie per la riduzione dell’uso di tabacco e alcol, oltre a misure per contrastare sovrappeso e obesità, che attualmente riguardano oltre la metà degli adulti nell’UE.
  • Sicurezza farmaceutica e accesso ai medicinali: diversificazione delle catene di approvvigionamento e promozione della produzione farmaceutica all’interno dell’UE per ridurre le dipendenze da mercati extraeuropei.

Durante il Consiglio formale sulla competitività del 23 maggio 2025, i ministri della ricerca discuteranno i risultati della valutazione intermedia di Horizon Europe, prevista per aprile, per trarre indicazioni utili per gli ultimi anni del programma e la definizione del FP10.

 

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Evento “Intelligenza artificiale nella sanità del futuro: opportunità e sfide”

Il prossimo 12 dicembre a Bologna si terrà in modalità ibrida il Convegno “Intelligenza artificiale nella sanità del futuro: opportunità e sfide”. Il convegno è organizzato e promosso dal Settore Innovazione nei servizi sanitari e sociali della Regione Emilia-Romagna.

LE TEMATICHE DELL’EVENTO

L’intelligenza artificiale (IA) rappresenta una delle maggiori rivoluzioni tecnologiche dei nostri tempi e offre straordinarie opportunità per il settore sanitario. Tuttavia, stanno emergendo sfide significative che richiedono analisi critica e approccio strategico per garantire l’integrazione efficace e sostenibile delle tecnologie IA in sanità, in particolare nell’ecosistema sanitario dell’Emilia-Romagna.

In questa cornice, il Settore Innovazione nei servizi sanitari e sociali organizza un convegno per esplorare le potenzialità dell’IA nella sanità del futuro, condividere esperienze e discutere le implicazioni cliniche, operative e organizzative.

Durante la giornata verranno presentate best practice e casi di studio per stimolare il dibattito sul tema. È un’opportunità per confrontarsi con esperti nazionali e internazionali del settore e contribuire al dialogo sulle prospettive e i limiti dell’intelligenza artificiale in sanità. Durante l’evento, sarà inoltre fatto un focus sulla Sperimentazione della Strategia di Accrescimento delle competenze digitali in cui la Regione Emilia– Romagna è tra le 3 Regioni pilota.

Il convegno è rivolto a una vasta platea di professionisti, tra cui medici, infermieri, farmacisti, manager, ricercatori, esperti di salute digitale, e rappresentanti del mondo accademico, tutti potenzialmente coinvolti nel delineare il futuro dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria.

Per partecipare:

  • In presenza, è obbligatorio iscriversi al seguente LINK.
  • Online, è obbligatorio iscriversi al seguente LINK.

Per la diretta streaming: LINK

Agenda dell’evento: LINK

L’evento è accreditato ECM per i professionisti sanitari. La partecipazione online non prevede l’acquisizione dei crediti.

 

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STEP: modificato ufficialmente il PN RIC 21-27 per aderire alla Piattaforma europea

La Commissione europea ha dato il via libera all’emendamento al Programma nazionale di “Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale” (PN RIC) 2021-2027 dell’Italia con la sua decisione C(2024) 7214 del 14 ottobre 2024. Questo consente alle regioni italiane Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna di partecipare alla Piattaforma per le Tecnologie Strategiche per l’Europa (STEP), un quadro istituito dal regolamento (UE) 2024/795.

le novità del PN RIC 21-27

Finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) nell’ambito dell’obiettivo “Investimenti a favore dell’occupazione e della crescita”, il PN RIC modificato allinea l’innovazione regionale alle più ampie ambizioni tecnologiche dell’Europa. La decisione introduce la “Priorità 4 – STEP Tecnologie critiche”, facilitando gli investimenti che si allineano con la missione STEP di rafforzare le capacità strategiche dell’Europa nei settori tecnologici critici.

Una caratteristica fondamentale di questo aggiornamento è il suo ambito ampliato per l’ammissibilità al finanziamento. Per la prima volta, gli investimenti delle grandi imprese, insieme alle piccole e medie imprese, possono ricevere supporto nell’ambito di questo programma. Ciò segna un cambiamento significativo rispetto ai quadri precedenti, che erano principalmente rivolti alle piccole imprese. Aprendo le porte alle grandi imprese, la Commissione europea mira a rafforzare la base industriale e tecnologica dell’Italia in settori chiave come l’intelligenza artificiale, le tecnologie per l’energia pulita e la produzione avanzata di semiconduttori.

L’iniziativa STEP è progettata per migliorare la competitività e la resilienza globali dell’UE nei settori tecnologici strategici e riflette l’impegno dell’UE nel promuovere l’innovazione tecnologica e la crescita economica nelle regioni meno sviluppate.

Le regioni italiane che partecipano al programma trarranno notevoli benefici, poiché si prevede che la maggiore attenzione alle tecnologie critiche creerà posti di lavoro, accelererà le transizioni verdi e digitali e ridurrà le disparità economiche in tutta l’UE.

 

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Gruppo di esperti indipendenti sull’Intelligenza Artificiale: online la consultazione

Nell’ambito dell’applicazione della normativa AI Act sull’Intelligenza Artificiale in Europa, è stata pubblicata la consultazione della Commissione UE sul Regolamento di esecuzione che istituisce un gruppo scientifico di esperti indipendenti, aperta fino al 15 novembre 2024.

Il Regolamento prevede l’istituzione di un gruppo scientifico di esperti indipendenti a supporto e assistenza dell’AI Office e delle autorità nazionali di vigilanza del mercato.

La survey mira dunque a raccogliere pareri e feedback, con il fine ultimo di stabilire le norme per la costituzione e il funzionamento di tale gruppo di esperti scientifici.

E’ possibile partecipare alla consultazione cliccando al seguente LINK.

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Esiti G7 salute: opportunità cruciale per un’innovativa architettura sanitaria globale

Il ministro della Salute italiano, Orazio Schillaci, ha inaugurato i lavori del G7 Salute ad Ancona, tenutosi gli scorsi 10 e 11 ottobre, accogliendo i delegati dei membri del G7 (Giappone, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Francia, Canada e Unione Europea), insieme ai rappresentanti dei Paesi ospiti (Albania, Brasile, India, Arabia Saudita e Sudafrica) e delle principali organizzazioni internazionali, tra cui FAO, OMS e OCSE. Schillaci ha espresso fiducia nella capacità del gruppo di generare progressi significativi grazie alla collaborazione internazionale, che porterà un contributo prezioso in termini di esperienze, prospettive e idee.

I TEMI DEL G7 Salute ad Ancona

Durante i due giorni di incontri, i delegati si sono concentrati su temi per la sanità globale come la resistenza antimicrobica ed il cambiamento climatico, adottando l’approccio “One Health”. Sono stati discussi, inoltre, incentivi per la ricerca e lo sviluppo relativi alla resistenza antimicrobica, nonché la capacità di produzione farmaceutica in Africa, con l’obiettivo di rafforzare l’autonomia e la resilienza dei sistemi sanitari locali. Un altro tema centrale è l’architettura sanitaria globale, con l’obiettivo di migliorare la risposta coordinata alle sfide sanitarie su scala mondiale.

Infine, è stato evidenziato come l’intelligenza artificiale (IA) sarà un argomento chiave, soprattutto per le sue applicazioni in ambito sanitario, al fine di migliorare la gestione delle malattie e promuovere l’efficienza dei sistemi sanitari.

GLI ESITI DEL G7: L’IMPEGNO DEI GRANDI

Nel comunicato stampa finale della due giorni del G7, i ministri della salute dei paesi si sono assunti gli impegni prioritari alla base dell’accordo, quali:

  • Rafforzare l’architettura sanitaria globale e gli strumenti di prevenzione, preparazione e risposta alle pandemie.
  • Promuovere l’invecchiamento sano e attivo attraverso prevenzione e innovazione lungo tutto l’arco della vita.
  • Implementare l’approccio ’One Health’, con particolare attenzione alla resistenza agli antibiotici e al cambiamento climatico.

Inoltre, i Paesi del G7 chiedono un sostegno continuo al Fondo pandemico, con l’obiettivo di raccogliere almeno 2 miliardi di dollari nei prossimi due anni e un cofinanziamento equivalente per il Piano strategico 2024-2029.

Daranno forte supporto all’alleanza vaccinale Gavi, con l’obiettivo di vaccinare 500 milioni di bambini entro il 2030 e salvare 8 milioni di vite. A tal proposito, Gavi nel giugno 2024, ha lanciato l’African Vaccine Manufacturing Accelerator (AVMA), uno strumento di finanziamento che metterà a disposizione fino a 1,2 miliardi di dollari in dieci anni per sostenere la crescita sostenibile della base manifatturiera africana.

Infine, promuoveranno l’uso di un’intelligenza artificiale etica e sicura nella sanità, con un focus sull’innovazione e la tutela della privacy, in linea con la strategia dell’OMS sulla salute digitale.

 

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L’intelligenza artificiale nella sanità: mappatura del quadro normativo nell’UE

L’intelligenza artificiale (IA) sta rivoluzionando il settore sanitario, migliorando diagnosi, trattamenti e la gestione dei dati dei pazienti. Tuttavia, il suo utilizzo solleva interrogativi relativi alla privacy, alla sicurezza e all’etica, rendendo essenziale un quadro normativo adeguato. Lo studio pubblicato su npj Digital Medicine ha analizzato 141 politiche dell’UE legate all’IA in sanità, evidenziando l’importanza del Regolamento UE sull’IA che promuove uno sviluppo conforme ai valori europei.

Il quadro normativo dell’IA

Tra gli aspetti normativi chiave troviamo il GDPR, che regola l’uso dei dati personali. La sua applicazione varia a livello nazionale, soprattutto nell’ambito dei dati sensibili utilizzati per l’interesse pubblico. Il regolamento sull’IA dell’UE introduce un approccio basato sul rischio per classificare i sistemi IA secondo quattro livelli di rischio (basso, medio, alto e inaccettabile), indicando le regole specifiche per ogni categoria. I sistemi ad alto rischio, come alcuni dispositivi medici basati sull’IA, devono rispettare stringenti requisiti di trasparenza, sicurezza e affidabilità.

Il quadro normativo europeo include anche altri regolamenti, come la Direttiva Open Data (Directive (EU) 2019/1024) e il Data Governance Act, che promuovono la condivisione sicura dei dati sanitari e l’interoperabilità. Quest’ultima è fondamentale per garantire che i dati provenienti da diverse fonti, come i dispositivi medici e i sistemi informatici sanitari, possano essere scambiati e utilizzati efficacemente.

Lo studio suggerisce la necessità di una regolamentazione più dettagliata per affrontare questioni legate alla responsabilità legale in caso di malfunzionamenti dell’IA. Inoltre, è importante definire standard chiari per assicurare che i pazienti abbiano il controllo sui propri dati, specialmente nel contesto dell’apprendimento automatico e dell’uso di algoritmi che possono influenzare le decisioni cliniche.

Le attuali politiche dell’UE riflettono un equilibrio tra innovazione e tutela dei diritti dei pazienti, ma lo sviluppo rapido delle tecnologie IA richiede un costante aggiornamento delle normative. Le istituzioni europee, insieme agli stati membri, stanno lavorando per creare un ecosistema normativo che favorisca l’adozione responsabile dell’IA, promuovendo la ricerca e l’uso etico delle nuove tecnologie nel settore sanitario.

 

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AI ACT: la Commissione UE firma la convenzione quadro del Consiglio d’Europa

Il 1 agosto 2024 l’AI ACT, la normativa che regola l’IA in UE, è entrata in vigore. La Commissione UE ha firmato la convenzione quadro del Consiglio d’Europa sull’intelligenza artificiale, che segna il primo accordo internazionale giuridicamente vincolante sul tema.

Caratteristiche della convenzione quadro

La convenzione firmata a Vilnius stabilisce un quadro comune per garantire che i sistemi di Intelligenza Artificiale rispettino i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto, promuovendo al contempo innovazione e fiducia.

Tra i principi fondamentali vi sono l’approccio basato sul rischio, la trasparenza lungo l’intera catena del valore dei sistemi IA, obblighi di documentazione dettagliata per i sistemi considerati ad alto rischio e la possibilità di vietare quelli che rappresentano una minaccia per i diritti fondamentali.

La convenzione quadro, che ha coinvolto numerosi paesi e organizzazioni internazionali, sarà implementata nell’UE tramite il regolamento sull’IA, con l’approvazione finale del Parlamento europeo e del Consiglio.

Caratteristiche sul regolamento AI ACT

L’AI ACT è la prima legislazione globale sull’intelligenza artificiale, che mira a bilanciare l’innovazione tecnologica con la protezione dei diritti fondamentali, ponendo l’UE come leader globale nella regolamentazione dell’IA.

Il regolamento prevede un approccio basato sul rischio, distinguendo tra applicazioni di IA a basso, medio e alto rischio. Le tecnologie considerate ad alto rischio, come il riconoscimento facciale e i sistemi di IA che influenzano le decisioni umane, saranno soggette a regole più rigide. Sono vietate le applicazioni di IA che violano i diritti umani fondamentali, come il punteggio sociale utilizzato per classificare i cittadini in base al loro comportamento.

 

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