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23-27 ottobre: European Vocational Skills Week – EVSW 2023

Il 2023 continua a puntare i riflettori sulle opportunità di istruzione e formazione professionale (IFP) del personale di tutte le età per svilupparne le competenze (VET – Vocation Education and Training), rendendolo qualificato e rispondendo così alla crisi economica e alle sfide sociali di oggi e del futuro.

Lanciata nel 2016, la Settimana europea delle competenze professionali (EVSW) offre un contesto in cui tutte le parti interessate si riuniscono per celebrare le competenze, mostrare le migliori pratiche e ispirare gli altri. Quest’anno la Commissione europea organizzerà la settima edizione con uno sguardo rivolto all’Anno europeo delle competenze (EYS).

La Settimana europea delle competenze professionali (EVSW)

Come nelle edizioni precedenti della EVSW, fondamentale anche quest’anno sarà la cooperazione degli attori facenti parte dell’IFP: aziende, enti di formazione e di istruzione, centri di formazione, ricercatori, autorità locali, regionali e nazionali e parti sociali che potranno contribuire al successo di questa settimana che si svolgerà dal 23 al 27 ottobre 2023.

In questo periodo di tempo verranno organizzati eventi a livello europeo, anche in collaborazione con la Presidenza spagnola del Consiglio dell’UE. Le parti interessate potranno partecipare ed inserire le proprie iniziative nel sito web dell’EYS.

Di seguito si riportano alcuni degli eventi chiave che si svolgeranno nel territorio europeo:

  • 23-24 ottobre: ​​Conferenza della presidenza spagnola sul riconoscimento delle qualifiche IFP a Siviglia, Spagna (evento in presenza).
  • 25-26 ottobre: ​​incontro dei direttori generali dell’IFP in Spagna (evento rivolto ai rappresentanti dei ministeri responsabili dell’IFP di 35 paesi).
  • 26 ottobre: ​​webinar EQAVET – Creare una cultura della qualità nell’IFP – Tendenze e sviluppi nell’assicurazione della qualità per gli erogatori di IFP (evento online – registrati qui entro il 19 ottobre).
  • 26 ottobre: Webinar dell’OCSE “L’istruzione in uno sguardo” sull’IFP (evento online – il collegamento sarà pubblicato qui ).
  • 27 ottobre: ​​evento organizzato dalle associazioni europee dei fornitori di IFP (evento in presenza – registrazione qui)

 

#DiscoverYourTalent  # Competenze Professionali Europee #EVSW

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Focus senza precedenti sulla salute pubblica globale all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite

“Se il COVID-19 non ci ha insegnato qualcosa, è che quando la salute è a rischio, tutto è a rischio”, ha affermato il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus intervenendo alla  78a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite (UNGA 78), in corso in questi giorni a New York.

 

L’OMS ha infatti esortato i leader mondiali a dimostrare che la salute è un investimento, non un costo, ed è fondamentale per famiglie, società ed economie prospere e resilienti. Il quadro generale tuttavia non è dei più rosei: circa 4,5 miliardi di persone, più della metà della popolazione mondiale, non hanno sufficiente accesso ai servizi sanitari essenziali.

 

Sono quattro i principali temi legati alla salute che i leader e i ministri mondiali affronteranno questa settimana: un nuovo piano pandemico che vada oltre il Covid;  assistenza sanitaria per tutti; il Piano d’azione globale per una vita sana e il benessere per tutti, noto anche come “SDG 3 GAP”; la lotta alla tubercolosi.

 

“La cattiva salute priva gli individui, le famiglie, le comunità e intere nazioni delle opportunità di crescere e prosperare”, ha affermato il dottor Tedros. “Il fatto che miliardi di persone non possano accedere o permettersi i servizi sanitari essenziali li espone alla povertà, a malattie facilmente prevenibili e curabili come la tubercolosi, e all’impatto di future epidemie e pandemie. Nel 75° anno dell’OMS, ricordiamo al mondo ciò che hanno affermato i nostri fondatori: che la salute non è solo un diritto umano fondamentale, ma anche il fondamento di società sicure, pacifiche e prospere”.

 

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Progetto NECTAR: Webinar informativo 22 settembre 2023

Il progetto NECTAR, finanziato dal Programma Erasmus+, è un’alleanza per le competenze settoriali che affronta il divario tra le competenze offerte da cuochi e chef che lavorano negli ospedali, nelle strutture residenziali e nell’assistenza domiciliare e quelle effettivamente richieste dalle istituzioni sanitarie, dai fornitori di servizi privati e dagli utenti finali, al fine di svolgere un ruolo centrale in un approccio all’assistenza alimentare integrata incentrata sull’utente.

A tal proposito, i partner di NECTAR stanno sviluppando una Rete europea per l’istruzione e la formazione, basata su un “approccio integrato culinario-clinico”, di cuochi e cuoche che lavorano in ambienti sanitari e assistenziali con l’obiettivo di creare un profilo professionale europeo di Chef Gastro Engineering (CGE) assieme ad un curriculum europeo modulare e orientato ai risultati di apprendimento per la formazione di questa nuova qualifica.

Per lanciare quest’iniziativa NECTAR organizza un webinar informativo il 22 settembre 2023 alle 15:00. Il webinar sarà un’occasione per coloro che lavorano in questo settore, ma anche per gli enti di formazione professionale e per gli enti sanitari e assistenziali delle regioni, per conoscere questo progetto e i risultati ottenuti, testati attraverso cinque progetti pilota in Italia, Portogallo, Belgio e Austria. I risultati di quest’azione pilota hanno sottolineato la flessibilità e l’adattabilità del Curriculum a diversi contesti e Paesi, nonché la sua efficacia nel colmare il gap di competenze individuato nel settore specifico.

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DOCUMENTAZIONE UTILE

PROGRAMMA DELL’EVENTO

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15 settembre: Giornata Mondiale del Linfoma

Contribuire alla diffusione degli ultimi risultati ottenuti dalla ricerca e promuovere la conoscenza e il trattamento di questi tumori che colpiscono il sistema immunitario è l’obiettivo della Giornata della consapevolezza sul linfoma, che ricorre ogni 15 settembre. L’appuntamento nasce nel 2004 su proposta della Lymphoma Coalition, creando una rete mondiale che fornisce supporto ai pazienti che ne sono colpiti, ma anche ai famigliari.

Il Linfoma è una delle malattie onco-ematologiche più diffuse in Italia, ma nonostante questo spesso non si riesce ad identificare precocemente o a capirne le cause, poiché i fattori che possono provocare questa malattia sono, nella maggior parte dei casi, sconosciuti. Tuttavia, le infezioni derivanti da virus o batteri, assieme ad alcune malattie croniche, possono aumentare il rischio di contrarre il tumore.

Per questo motivo è importante l’azione di sensibilizzazione per diffondere la consapevolezza riguardo questa patologia.

Linfoma di Hodgkin

Si tratta di tumori del sistema immunitario caratterizzati da un primo picco di incidenza attorno ai 30 anni e da un secondo picco attorno ai 70: rappresentano la neoplasia più frequente nella fascia d’età tra i 20 e i 30 anni. In base all’ultimo report dell’AIOM (l’Associazione italiana di oncologia medica), “I numeri del cancro in Italia”, sono 67mila le persone viventi nel nostro Paese dopo una diagnosi, con una sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi stessa dell’85% per gli uomini e dell’87% per le donne. Complessivamente, nei Paesi industrializzati, Italia compresa, il tasso di incidenza si attesta a 3-4 casi per 100.000 abitanti ogni anno, con un lieve eccesso di casi nei soggetti di sesso maschile. Anche per il LH, così come per gli altri linfomi, non esistono programmi di prevenzione primaria e secondaria.

Linfoma non-Hodgkin

Rappresentano un gruppo eterogeneo di neoplasie del sistema immunitario che originano dai linfociti di tipo B o T. In base alla più recente classificazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono descritti più di 60 tipi di linfoma non-Hodgkin (LNH). I dati di incidenza, contenuti sempre nel report dell’AIOMconfermano questo gruppo di patologie come uno dei primi 10 tumori per frequenza in Italia, in misura simile per uomini e donne, pari al 3% circa di tutte le neoplasie. Sono infatti 156.400 i pazienti con LNH, con una sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi del 67% per gli uomini e del 70% per le donne.

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La commissaria I. Ivanova definisce le priorità per il prossimo programma R&I dell’UE

Iliana Ivanova è la nuova commissaria EU per la ricerca, l’innovazione, la cultura, l’istruzione e la gioventù, a fronte dell’approvazione del Parlamento Europeo del 12 settembre 2023.

Con le elezioni europee previste per giugno 2024, i gruppi di interesse a Bruxelles chiedono di porre l’attenzione sulle prime fasi di definizione del prossimo programma quadro di ricerca dell’UE, che dovrebbe iniziare nel 2028.

Rispondendo alle domande dei deputati sulle sue ambizioni europee, Ivanova ha individuato tra le priorità principali la preservazione del bilancio per la ricerca e l’innovazione, la semplificazione del programma di ricerca Horizon Europe da 95,5 miliardi di euro e la chiusura del divario innovativo tra est e ovest.

Bisognerà definire gli ultimi anni di Horizon Europe, con l’adozione del piano strategico per la seconda metà del programma e l’avvio su scala più ampia della progettazione del prossimo quadro di ricerca, il 10° PQ.

IL CONTESTO POLITICO Europeo

Stabilire la direzione strategica per i futuri programmi di ricerca e innovazione non sarà un compito facile, poiché l’UE è alle prese con una nuova realtà geopolitica e deve affrontare la necessità di proteggere la propria autonomia strategica.

In questo contesto, la tecnologia svolgerà un ruolo chiave e gli investimenti si dovranno concentrare su R&I. Un’altra questione complessa saranno le misure di ampliamento di Horizon Europe, intese a colmare il divario di prestazioni in R&I che esiste principalmente tra gli stati dell’UE orientale e occidentale.

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Fibrosi Cistica: 18 progetti portati avanti nel 2023

In occasione della scorsa Giornata mondiale della fibrosi cistica, avvenuta l’8 settembre, la Fondazione per la ricerca sulla malattia (Ffc Ricerca) ha lanciato la campagna “1 su 30 e non lo sai”, che mira ad aumentare la conoscenza sulla malattia genetica più diffusa in Europa e sul test del portatore di fibrosi cistica, al fine di favorire una scelta genitoriale consapevole.

Importante è immaginare un’azione di screening di massa per i cittadini in età fertile proprio per evidenziare, in maniera predittiva, la patologia e far seguire il giusto percorso di cura e di approccio, che può servire anche a ridurre la spesa del SSN e soprattutto a far star meglio i cittadini affetti da fibrosi cistica.

LA CAMPAGNA “1 su 30 e non lo sai”

Tra le criticità che sovente si riscontrano nel caso della Fibrosi cistica (Fc), vi è non solo una scarsa conoscenza della patologia, ma non si è al corrente nemmeno del test che identifica i portatori, ovvero le persone sane che potrebbero trasmettere le mutazioni responsabili della malattia ai figli.
“1 su 30” è la frequenza con cui si presenta la condizione di portatore sano di fibrosi cistica nella popolazione italiana: da qui prende il nome il progetto di ricerca, formazione e informazione avviato dalla Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica sul test del portatore di FC intitolato per l’appunto “1 su 30 e non lo sai”.

“1 su 30 e non lo sai” nasce nel 2021 con il doppio obiettivo di analizzare efficacia, sicurezza e impatto di uno screening allargato a tutte le coppie del test del portatore di FC; e fornire informazioni rigorose e prive di interessi commerciali su questo tipo di test.

LA FIBROSI CISTICA nel contesto italiano

La fibrosi cistica è una malattia genetica grave, multiorgano degenerativa, che ad oggi non prevede una cura risolutiva con un importante effetto sulla salute, nonché correlata a un significativo impatto economico e sociale. Il Servizio Sanitario Nazionale attualmente offre il test per l’identificazione del portatore di Fc a soggetti considerati ad alto rischio di poter mettere alla luce un bambino affetto da Fc, in particolare persone con parenti affetti dalla malattia.

In collaborazione con l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri (Irfmn) Irccs e con la Liuc – Università Cattaneo, la Ffc Ricerca ha promosso la conduzione di una valutazione di Health Technology Assessment. Esso consta di un processo standardizzato di analisi multidisciplinare degli impatti economico-organizzativi, sociali, etici, e degli aspetti di sicurezza e di efficacia correlati all’introduzione di uno screening  del test del portatore di fibrosi cistica. L’iniziativa riguarda gli individui e le coppie in età fertile, indipendentemente dal grado di familiarità che hanno con il paziente.

i 18 progetti che Ffc Ricerca sosterrà nel 2023

A partire dall’8 settembre sono consultabili online nel sito web dedicato fibrosicisticaricerca.it i 18 progetti scientifici che Ffc Ricerca sosterrà nel 2023 con un investimento pari a 2.111.201 euro.

Le cinque principali aree di studio riguardano: terapie del difetto di base ed editing di acidi nucleici, terapie personalizzate, terapie dell’infezione broncopolmonare, terapie dell’infiammazione polmonare, ricerca clinica ed epidemiologica.

A queste si aggiungono due finanziamenti per giovani ricercatori dedicati al co-fondatore di Fondazione, Gianni Mastella. In particolare, il Gianni Mastella Starting Grant vedrà sostenere, con un investimento triennale complessivo di 159.162 euro, il progetto su un nuovo modello per lo studio dell’infiammazione polmonare presentato da Roberto Plebani del Dipartimento di Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche dell’Università G. d’Annunzio di Chieti-Pescara.
La Gianni Mastella Research Fellowship è stata invece assegnata a Marco Cafora, del Dipartimento Biotecnologie mediche e Medicina translazionale dell’Università degli Studi di Milano per un progetto sullo studio dell’efficacia della terapia con fagi nel combattere le infezioni broncopolmonari in FC, finanziato per complessivi 105.000 euro.

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trasformazione sistema salute lotta contro il cancro

REVERT: l’intervista al prof. Mario Rovelli del Policlinico Tor Vergata di Roma

Il progetto REVERT, di cui ProMIS è capofila delle attività di comunicazione e disseminazione, nel 2023 è entrato nel clou delle sue attività: è, infatti, partito lo studio clinico che validerà un sistema decisionale clinico predittivo basato su algoritmi di intelligenza artificiale in grado di identificare l’intervento terapeutico più efficace per il singolo paziente con tumore del colon-retto.

Proprio su questa importate attività, il Prof. Mario Roselli, direttore dell’Oncologia medica del Policlinico Tor Vergata, coordinatore dei centri clinici europei coinvolti nel trial clinico, ha rilasciato un’intervista a “Medicina e Informazione Web TV”, per descrivere in sintesi i possibili benefici dello studio di progetto per i pazienti affetti da tale patologia.

 

LO STUDIO CLINICO REVERT

Il progetto REVERT”, afferma il prof. Roselli, “si focalizza su pazienti che sono affetti da un tumore allo stato avanzato o metastatico e, quindi, sono difficili da trattare perché vanno oltre la possibilità di un intervento chirurgico. Pertanto, la loro strategia terapeutica si focalizza essenzialmente su un trattamento di tipo farmacologico

Il modello predittivo del progetto REVERT”, continua il prof. Roselli, “si basa sul supporto che l’intelligenza artificiale può dare all’oncologo medico nella scelta. L’intelligenza artificiale si basa sulla una valutazione di una banca dati e sulla capacità dell’algoritmo nell’offrire al clinico medico le possibilità di scelta dell’una o dell’altra associazione di farmaci”. In questo l’oncologo ha la possibilità di identificare quei pazienti che potrebbero più facilmente rispondere a determinati tipi di situazione.

 

IL TUMORE AL COLON RETTO

Il tumore del colon retto rappresenta la terza neoplasia negli uomini e la seconda nella donna. Nei casi in cui la malattia si presenta in fase metastatica, in particolare nei pazienti non candidabili alla chirurgia – almeno in una prima fase – è cruciale la scelta della terapia più idonea in base alla tipologia di tumore e alle sue caratteristiche molecolari per ottimizzare la scelta terapeutica.

Per vedere l’intervista cliccare sul seguente LINK.

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Malattie rare: annunciati nuovi finanziamenti da parte della FDA

L’Ufficio per lo sviluppo dei farmaci orfani (OOPD) della Food and Drug Administration statunitense (FDA) ha annunciato la disponibilità di fondi per gli anni fiscali 2023-2025 a sostegno di studi clinici per malattie e condizioni rare. La partecipazione è aperta anche a candidati internazionali.

Lo scopo di questo annuncio di opportunità di finanziamento è quello di finanziare studi clinici di prodotti che valutino l’efficacia e/o la sicurezza a sostegno di una nuova indicazione o di una modifica dell’etichettatura per rispondere a esigenze non soddisfatte in malattie o condizioni rare.

Inoltre, attraverso il finanziamento di studi clinici collaborativi, efficienti e/o innovativi, la FDA prevede di aumentare il numero di trattamenti approvati per le malattie rare e di esercitare un impatto ampio e positivo sullo sviluppo di farmaci per le malattie rare.

CRITERI
  • Scopo: finanziare sperimentazioni cliniche di prodotti che ne valutano l’efficacia e/o la sicurezza a sostegno di una nuova indicazione o di una modifica dell’etichettatura per rispondere ai bisogni insoddisfatti nelle malattie o condizioni rare.
  • Obiettivo: efficienza, innovazione, impatto, collaborazione, sfruttamento del contributo dei pazienti, infrastrutture e risorse finanziarie.
  • Efficienza: incoraggiare sperimentazioni cliniche efficienti e innovative in tutte le fasi di sviluppo del prodotto attraverso progetti di sperimentazione adattivi e senza soluzione di continuità, sperimentazioni basket, ombrello e piattaforma che studiano molteplici malattie/prodotti rari e l’uso di modellizzazione e simulazioni di dati. Consentire costi totali aggiuntivi fino a 250.000 dollari all’anno per studi che utilizzano progetti efficienti e innovativi.

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Settimana Europea della Mobilità 2023: 16 – 22 settembre 2023

La Settimana Europea della mobilità rappresenta la principale iniziativa di sensibilizzazione della Commissione Europea volta a promuovere la mobilità urbana sostenibile. Questa campagna mira a stimolare un cambiamento comportamentale a favore della mobilità attiva, del sistema di trasporto pubblico e di altre soluzioni di mobilità green e intelligenti.

L’evento quest’anno si svolge dal 16 al 22 settembre 2023 e si conclude con la famosa “Giornata senza auto”. Le amministrazioni locali sono incentivate a sfruttare questa settimana per sperimentare approcci innovativi nella pianificazione urbana, promuovere nuove infrastrutture e tecnologie legate alla mobilità, monitorare la qualità dell’aria e raccogliere opinioni dalla cittadinanza.

Il tema scelto per quest’anno è “Save Energy” e vuole far riflettere sui consumi energetici e, in particolare, sui consumi derivanti dalla mobilità urbana che hanno sempre maggiori costi per la collettività. I trasporti sono infatti il secondo settore più inquinante in Europa (e tra il 2018 e il 2019 le emissioni derivanti dal settore dei trasporti sono addirittura aumentate dello 0,8%), ed è per questo che risulta necessario compiere sforzi significativi per raggiungere l’obiettivo europeo di emissioni-zero di gas serra entro il 2050, come indicato nel Green Deal europeo.

COME ADERIRE ALLA SETTIMANA EUROPEA DELLA MOBILITÀ

Ogni città o Paese può proporre delle iniziative sul sito web www.mobilityweek.eu, che verranno poi coordinate e supportate dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, e dovranno seguire queste Linee guida tematiche:

1) Trasporti pubblici.
2) Mobilità attiva.
3) Ridurre al minimo la dipendenza dall’auto.
4) Gestione della mobilità – mobility management.
5) Soluzioni per le infrastrutture.

Oltre a 3 criteri fondamentali, definiti “golden criteria”:

  • Organizzare una settimana di attività;
  • Attuare almeno una nuova misura a carattere permanente;
  • Istituire una “Giornata senz’auto“.

I Comuni possono liberamente scegliere uno, o tutti, con modalità assolutamente libere e senza alcun vincolo. Invece, per  concorrere al Premio le città dovranno aderire a tutti e tre i criteri e sottoscrivere la Carta d’intentità.

Per aderire all’iniziativa clicca il seguente LINK.

#Saveenergy ovvero “Risparmiare energia”

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politiche di coesione trasformazione sistema salute

Pubblicata la Regional Innovation Valleys Matchmaking Map

Lo scorso 6 Settembre la Commissione ha pubblicato una matchmaking map evidenziando le regioni europee che hanno espresso il loro interesse a diventare una Regional Innovation Valley partecipando all’invito a manifestare interesse lanciato nel marzo 2023.

La matchmaking map

La matchmaking map mira ad aiutare le regioni interessate a identificare potenziali partner disposti a rafforzare e far avanzare gli ecosistemi di innovazione europei, facilitando il matchmaking e le interconnessioni tra le regioni di tutta Europa. Ad oggi, 64 regioni ammissibili hanno espresso il loro interesse a diventare Regional Innovation Valley.

Per facilitare la collaborazione, la mappa evidenzia i principali impegni e sfide che ciascuna regione sta affrontando. Include una funzionalità di filtraggio per regione, paese e performance (quadro di valutazione dell’innovazione regionale), nonché un’opzione per scaricare un set di dati completo.

 

Il bando per manifestare interesse rimarrà aperto fino al 18 settembre 2023.

 

La mappa del matchmaking faciliterà inoltre la preparazione delle candidature nell’ambito degli inviti a presentare proposte nell’ambito del programma di lavoro sugli ecosistemi europei dell’innovazione o dello strumento Investimenti interregionali per l’innovazione. Il bando è aperto fino al 17 ottobre 2023.

 

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