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Europe’s Beating Cancer Plan: presentato lo studio EPRS

Il 5 novembre 2025, la Commissione per la Salute Pubblica (SANT) del Parlamento europeo ha ospitato la presentazione dello studio dell’EPRS, il Servizio Studi del Parlamento Europeo, intitolato “Europe’s Beating Cancer Plan: Implementation findings”.

Il documento  esamina lo stato di avanzamento delle iniziative avviate tra il 2021 e il 2024 nell’ambito di Europe’s Beating Cancer Plan, mettendo in evidenza sia i risultati conseguiti sia gli ambiti in cui si rendono necessari ulteriori interventi. Lanciato nel 2021, il piano costituisce il principale riferimento strategico dell’Unione Europea per rafforzare la prevenzione, migliorare la diagnosi precoce, garantire un accesso equo ai servizi di cura e sostenere la qualità della vita delle persone colpite da tumore.

Il rapporto evidenzia come il cancro continui a rappresentare una priorità sanitaria a livello europeo, risultando la seconda causa di mortalità nell’UE dopo le patologie cardiovascolari. Circa il 40% dei casi è tuttavia è considerata prevenibile e i progressi nella diagnosi e nelle terapie stanno migliorando la sopravvivenza, ponendo crescente attenzione alla qualità della vita dei pazienti. In questo contesto, Europe’s Beating Cancer Plan ha introdotto un approccio coordinato e multilivello, integrando azioni e finanziamenti europei con le misure nazionali, elevando la lotta contro il cancro a priorità politica dell’UE.

Europe’s Beating Cancer Plan e cooperazione tra Stati membri

Durante la presentazione, il Servizio Studi del Parlamento Europeo (EPRS) ha illustrato i principali elementi emersi dall’analisi. È stato rilevato un rafforzamento della cooperazione tra gli Stati membri e l’avvio di iniziative condivise, soprattutto nell’ambito della prevenzione e dei programmi di screening. Lo studio ha tuttavia messo in luce differenze significative nell’attuazione a livello nazionale, con effetti sulle condizioni di equità nell’accesso ai servizi di diagnosi, cura e riabilitazione.

Il rapporto Europe’s Beating Cancer Plan sottolinea quindi la necessità di consolidare il monitoraggio attraverso un quadro comune di valutazione a livello europeo, così da consentire un confronto coerente dei progressi e individuare eventuali criticità. Nel corso della discussione in Commissione SANT è stata inoltre ribadita l’importanza di rafforzare la governance multilivello, sostenere investimenti strutturali nei sistemi sanitari e promuovere la diffusione di buone pratiche tra gli Stati membri, al fine di migliorare in modo omogeneo gli esiti clinici e la qualità della vita delle persone affette da tumore.

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Missione Cancro: aperta la selezione per divenire EU Cancer Mission Ambassador

EU Cancer Mission ha lanciato una selezione per diventare Ambassador contro il cancro, al fine di amplificare la voce della Missione e garantire che il suo impatto raggiunga il maggior numero possibile di persone.

Questa iniziativa ha lo scopo di promuovere la Missione Cancro dell’Unione Europea che mira a salvare 3 milioni di vite entro il 2030 attraverso prevenzione, diagnosi precoci e cure efficaci. I candidati selezionati avranno il compito di diffondere consapevolezza sulla prevenzione, l’importanza dello screening e i progressi della ricerca.

  • Obiettivo della Missione: Salvare 3 milioni di vite entro il 2030, con focus su prevenzione (primaria e secondaria), diagnosi più rapide e trattamenti più efficaci.
  • Ruolo dell’Ambassador: Informare i cittadini sulla malattia, promuovere la prevenzione e lo screening e comunicare l’importanza dei progressi della ricerca.
  • Attività: Lavorare su programmi di prevenzione, migliorare l’accesso alle cure e costruire hub locali dedicati, come parte dell’iniziativa “Conquering cancer, mission possible”.

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Ottobre “Breast Cancer Awareness Month” 2025

Il Breast Cancer Awareness Month, celebrato dal 1 al 31 ottobre, è promosso nell’ambito della Global Breast Cancer Initiative dell’OMS per richiamare l’attenzione globale sull’importanza della prevenzione, diagnosi tempestiva e trattamento equo del cancro al seno.

Breast Cancer Awareness Month 2025: sensibilizzare, prevenire e agire

Il cancro al seno è il tumore più comune tra le donne a livello globale, con oltre 2,3 milioni di nuovi casi all’anno. Molte donne ricevono diagnosi in stadio avanzato, con conseguenze gravi per la sopravvivenza.

Il tema scelto per il mese di ottobre 2025 è “Every Story is Unique, Every Journey Matters”: un messaggio che vuole sottolineare come questa malattia tocca la vita dei pazienti e delle loro famiglie in modo diverso e pertanto ogni percorso merita compassione, dignità e sostegno. Il tema di quest’anno riconosce la diversità delle esperienze e rafforza la necessità di cure tempestive e di qualità per tutti, indipendentemente dalla geografia, reddito o background della persona.

Durante il mese, assieme alla pubblicazione di campagne di narrazione globale e kit di strumenti per la sensibilizzazione, si terranno anche molti eventi sia a livello locale che regionale. Gli obiettivi principali sono aumentare la consapevolezza e promuovere un cambiamento di comportamento per la diagnosi precoce del tumore al seno, sostenere un migliore accesso alle cure e onorare l’esperienze vissute dei pazienti e familiari.

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Salute Globale

25 settembre: Giornata mondiale del polmone

Ogni anno, il 25 settembre, si celebra il World Lung Day (Giornata Mondiale del polmone), promosso dal Forum of International Respiratory Societies (FIRS) per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della salute respiratoria e stimolare azioni concrete per difendere i polmoni.

La giornata mondiale del polmone 2025: “Healthy Lungs, Healthy Life”

Per il 2025, il tema scelto è “Healthy Lungs, Healthy Life”, che invita ciascuno a prendersi cura del proprio sistema respiratorio e incoraggia governi e istituzioni a sostenere politiche efficaci per prevenzione, diagnosi e accesso alle cure.

I polmoni sono continuamente esposti all’aria che respiriamo: quando quest’ultima è inquinata, aumenta il rischio di malattie croniche come BPCO (Bronco-Pneumopatia Cronica Ostruttiva), asma, infezioni respiratorie e persino tumori polmonari. Le cause includono il fumo attivo e passivo, il particolato atmosferico, i gas tossici ambientali, e condizioni abitative sfavorevoli.

Secondo l’ERS (Società Europea di Pneumologia) e altri partner affiliati a FIRS, è essenziale agire su due livelli:

  • individuale: smettere di fumare, evitare esposizione al secondo fumo, vaccinarsi per prevenire infezioni respiratorie, fare attività fisica;
  • sistemico: politiche ambientali per ridurre l’inquinamento, migliore accesso ai farmaci inalatori, potenziamento delle infrastrutture sanitarie per diagnosi e terapie.

FIRS guida due campagne chiave in questo contesto:

In Italia e in molti Paesi, le condizioni urbane con elevato smog rendono la Giornata Mondiale del polmone un’occasione per riflettere su politiche locali, infrastrutture sanitarie e livello di protezione ambientale.

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lotta contro il cancro

24 SETTEMBRE: Giornata mondiale della ricerca sul cancro

Il 24 settembre 2025 si celebra il World Cancer Research Day (Giornata Mondiale della Ricerca sul Cancro), un appuntamento annuale volto a richiamare l’attenzione sull’impatto della ricerca nel contrasto alla malattia.

Questa giornata vuole essere un momento per riflettere sui progressi scientifici finora raggiunti e per sostenere ulteriori investimenti che possano tradurre le scoperte in prevenzione, diagnosi migliore, cure più efficaci e qualità di vita migliorata per i pazienti.

Cancro: dati recenti e sfide da affrontare
  • Secondo l’IARC e il Global Cancer Observatory, nel 2022 sono stati stimati quasi 20 milioni di nuovi casi di cancro nel mondo e circa 9,7 milioni di decessi attribuibili alla malattia.

  • Molti tipi di cancro possono essere curati se diagnosticati molto precocemente: la diagnosi precoce resta una strategia chiave per ridurre la mortalità.

  • Le cause principali dei tumori includono fattori modificabili come il tabacco, l’uso di alcol, sovrappeso, cattiva alimentazione, attività fisica insufficiente e inquinamento ambientale.

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Altro

10 settembre: Giornata Mondiale di prevenzione del suicidio

Il 10 settembre di ogni anno si celebra la Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio, ricorrenza istituita nel 2003 a Stoccolma e promossa dall’Associazione Internazionale per la Prevenzione del Suicidio (AISP) insieme all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). L’iniziativa mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle cause del suicidio e a promuovere strategie efficaci di prevenzione.

La giornata mondiale di prevenzione del suicidio 2025

Secondo l’OMS, ogni anno oltre 720.000 persone muoiono suicidandosi e per ogni suicidio si stimano almeno 20 tentativi. Nel 2021 il suicidio è stato la terza causa di morte tra i giovani dai 15 ai 29 anni a livello globale, con il 73% dei casi concentrati nei paesi a basso e medio reddito.

Fattori come depressione, abuso di alcol, solitudine, discriminazione, conflitti relazionali, difficoltà economiche, malattie croniche, violenze e situazioni di crisi possono aumentare il rischio. Lo stigma legato alla salute mentale, inoltre, frena spesso la richiesta di aiuto.

Con il tema triennale “Cambiare la narrazione sul suicidio”, la campagna 2025 punta a rendere più accessibili le risorse informative, tradotte in diverse lingue, per coinvolgere le comunità di tutto il mondo e contribuire alla riduzione dei suicidi entro il 2030.

L’OMS invita governi e comunità ad adottare l’approccio LIVE LIFE, una guida che supporta lo sviluppo di strategie nazionali complete per la prevenzione del suicidio, rivolte a decisori, operatori locali e organizzazioni della società civile.

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comunicazione in salute Salute Globale

Nutrizione e stile di vita sano: la guida WHO per prevenire malattie croniche

La Nutrizione è un pilastro fondamentale della prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili, responsabili di oltre l’80% dei decessi nella regione europea dell’OMS.

Nutrizione per la prevenzione delle malattie

Le linee guida WHO/Europa sottolineano che una dieta equilibrata deve includere frutta, verdura, legumi, cereali integrali e noci, limitando zuccheri liberi, grassi saturi e trans e riducendo il consumo di sale a meno di 5 grammi al giorno. L’alcol costituisce un fattore di rischio significativo: ogni quantità consumata aumenta i pericoli per la salute e la scelta più sicura è non assumerlo.

Le raccomandazioni coprono tutte le fasi della vita: dall’allattamento esclusivo fino ai 6 mesi, alla gravidanza e al post-partum, fino a un invecchiamento sano e attivo. Il mantenimento di un indice di massa corporea compreso tra 18,5 e 25 è indicato come obiettivo essenziale per ridurre il rischio di malattie non trasmissibili negli adulti.

I dati raccolti mostrano che nella regione europea un bambino su quattro e sei adulti su dieci sono in sovrappeso o obesi. Inoltre, l’assunzione media di sale è ampiamente superiore al limite consigliato, contribuendo a elevati tassi di ipertensione, infarti e ictus. Oltre ad una nutrizione errata, anche il consumo di alcol rimane un elemento preoccupante, con circa 800.000 decessi all’anno, un terzo del totale globale.

Un ulteriore elemento critico è l’esposizione dei più giovani a pubblicità mirate di alimenti ricchi di zuccheri, sale e grassi non salutari, oltre che di bevande alcoliche, veicolate soprattutto dai social media.

WHO/Europa sostiene i Paesi attraverso pacchetti di interventi rapidi, i cosiddetti “quick buys” sulla nutrizione. Questi includono la riformulazione degli alimenti per eliminare i grassi trans e ridurre zuccheri, sodio e grassi saturi; l’introduzione di etichette nutrizionali chiare per agevolare scelte consapevoli; campagne di comunicazione per promuovere un maggiore consumo di frutta, verdura, legumi e cereali integrali.

L’insieme di queste misure mira a creare ambienti favorevoli a uno stile di vita sano, contrastando l’obesità e rafforzando la prevenzione delle malattie croniche a livello individuale e collettivo.

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Altro

Critical Medicines Act: DG SANTE presenta la proposta alla commissione SANT

Il 26 giugno 2025, Sandra Gallina, Direttrice generale della DG SANTE, ha presentato alla Commissione SANT del Parlamento europeo la proposta della Commissione sul Critical Medicines Act (CMA), un’iniziativa strategica per garantire che tutti i pazienti europei abbiano accesso ai farmaci di cui hanno bisogno, ovunque e in qualsiasi momento. La proposta è parte degli impegni dei primi 100 giorni della nuova Commissione, attualmente in discussione prima della sua votazione.

Critical Medicines Act: contesto

Presentato a marzo 2025, il Critical Medicines Act mira a migliorare la disponibilità, l’approvvigionamento e la produzione di medicinali critici nell’UE, con particolare attenzione anche ai farmaci per malattie rare e a quelli non disponibili in alcuni mercati europei.

Tra le misure chiave del CMA:

  • Designazione di Progetti Strategici, che beneficeranno di procedure accelerate e maggiore accesso ai finanziamenti;
  • appalti pubblici per rafforzare la resilienza delle catene di approvvigionamento e migliorare l’accesso a farmaci di interesse comune;
  • acquisti congiunti tra Stati membri, supportati dalla Commissione su richiesta, per superare le disparità nell’accesso;
  • partenariati internazionali con Paesi affini per diversificare le fonti di approvvigionamento;
  • orientamenti sugli aiuti di Stato, per consentire il sostegno finanziario nazionale a progetti strategici.

 

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comunicazione in salute

ECDC: pubblicato un report con le azioni necessarie per affrontare l’aumento dei casi di epatite A

Un focolaio di epatite A in Austria, Cechia, Ungheria e Slovacchia ha colpito di recente oltre 2.000 persone, soprattutto tra i gruppi vulnerabili. Per questo motivo l’ECDC ha pubblicato un nuovo report che esorta a vaccinarsi, a migliorare in maniera incrementale l’accesso all’igiene e a sensibilizzare le persone all’argomento per tenere sotto controllo la trasmissione transfrontaliera e proteggere la salute pubblica.

Il nuovo report ECDC

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha pubblicato un nuovo report sulla valutazione rapida del rischio in risposta a un focolaio di epatite A in più Paesi dell’UE/SEE. Tra gennaio e maggio 2025, sono stati segnalati oltre 2.000 casi in quattro paesi europei. L’epidemia sta colpendo soprattutto i gruppi vulnerabili, tra cui le persone senza fissa dimora, gli individui dipendenti da droghe che si iniettano e coloro che vivono in condizioni igieniche precarie. Anche le comunità rom in Cechia e Slovacchia sono state molto colpite.

Il report mostra come la Slovacchia, in piena epidemia dalla fine del 2022, ha registrato 880 casi nel 2025. La Repubblica Ceca ha confermato 600 casi, soprattutto tra i bambini, e sei decessi. L’Ungheria ha riportato 530 casi, mentre l’Austria ne ha registrati 87, tra cui tre decessi. La Germania, pur non essendo direttamente colpita, ha riscontrato tre casi genomicamente collegati all’Ungheria e all’Austria. Il sequenziamento genetico indica la trasmissione da persona a persona all’interno di reti sociali o geografiche interconnesse, evidenziando la diffusione transfrontaliera.

Il report dell’ECDC sottolinea che l’epatite A, pur essendo prevenibile, presenta un rischio elevato per gli adulti, in particolare per quelli di età superiore ai 40 anni e per quelli con malattie epatiche croniche.

Le risposte raccomandate nel report includono l’indagine continua delle vie di trasmissione, il sequenziamento genetico esteso e la vaccinazione dei gruppi ad alto rischio. La profilassi post-esposizione deve essere prioritaria per i contatti stretti. L’accesso alle strutture igieniche di base, come acqua e sapone, deve essere migliorato negli spazi pubblici, come i bagni e i rifugi. La comunicazione deve essere adattata alle popolazioni a rischio in più lingue e formati per combattere la disinformazione.

 

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Salute mentale

ISS: Studio sull’impatto dell’attività fisica sulla salute mentale dei giovani

Un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità – ISS e dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, pubblicato il 12 giugno scorso sull’International Journal of Social Psychiatry, conferma i benefici dell’attività fisica strutturata sul benessere psicologico dei giovani.

Lo studio, intitolato“Impact of structured physical activity on youth’s mental health: A review of umbrella reviews”, ha raccolto e analizzato i risultati di 13 umbrella review, che a loro volta includevano 91 revisioni sistematiche e meta-analisi condotte tra il 2011 e il 2023.

Si tratta quindi di una “sintesi di sintesi”, che offre un quadro complessivo aggiornato sull’efficacia dell’attività fisica nella prevenzione e nel trattamento dei disturbi mentali in età evolutiva.

DALL’ANALISI DEI DATI ALLE RACCOMANDAZIONI PRATICHE: Focus su depressione, ansia, autostima e funzionamento sociale

I dati raccolti evidenziano come l’attività fisica, se adeguatamente promossa nei contesti educativi, clinici e comunitari, possa rappresentare una risorsa concreta e accessibile per la salute mentale giovanile.

L’esercizio fisico è infatti associato a effetti positivi soprattutto sui sintomi depressivi, ma anche su ansia, impulsività, autostima, funzionamento sociale e ideazione suicidaria nei giovani tra i 3 e i 25 anni. Le forme di attività fisica esaminate includono esercizio aerobico, sport di squadra, danza e yoga, con risultati più significativi per l’esercizio aerobico e lo sport.

I risultati suggeriscono che l’attività fisica strutturata, praticata regolarmente, con intensità moderata o elevata, può pertanto essere utilizzata come intervento preventivo e terapeutico per diverse problematiche psichiche in età evolutiva. Tuttavia, gli autori raccomandano cautela nell’interpretazione dei risultati, a causa della variabilità metodologica tra gli studi e della qualità non sempre elevata delle evidenze disponibili.

La ricerca sottolinea infine l’urgenza di tradurre queste evidenze in politiche e interventi concreti, coinvolgendo scuole, famiglie, operatori sanitari e contesti sportivi, per promuovere uno stile di vita attivo tra i giovani e combattere la sedentarietà, ancora troppo diffusa, specialmente tra le ragazze.

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