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Nuovo rapporto OMS sulla sanità digitale

Un nuovo rapporto OMS analizza i singoli Paesi per vedere come gli Stati membri dell’OMS stiano rimodellando i loro sistemi sanitari attraverso l’integrazione di politiche e strumenti di salute digitale. “Exploring the digital health landscape in the WHO European Region: Digital health country profiles” illustra le innovazioni in settori quali la telesalute, la sanità mobile e i Big Data, nonché la governance della sanità digitale, le cartelle cliniche elettroniche, i portali per i pazienti e l’analisi.

L’analisi di questi elementi a livello nazionale può fornire indicazioni sul modo in cui ciascun Paese si adatta al panorama in evoluzione della sanità digitale. Inoltre, il rapporto mira a incoraggiare l’apprendimento condiviso, ad aiutare i Paesi a identificare gli ostacoli alla salute digitale, a esplorare le tendenze, a orientare l’agenda per l’innovazione e a contribuire all’attuazione del piano d’azione regionale per la salute digitale della Regione europea dell’OMS.

Le informazioni presentate nei profili dei Paesi sono state raccolte tra aprile e ottobre 2022. Pertanto, eventuali progressi o cambiamenti recenti nei rispettivi Paesi, al di là di tale periodo, potrebbero non essere riflessi. I profili dei Paesi si basano sul rapporto regionale sulla salute digitale dell’OMS/Europa, pubblicato nel 2023, che ha fornito un’ampia panoramica dei dati e della salute digitale nella Regione.

RAPPORTO OMS – PROFILO ITALIA

Secondo il rapporto, la salute digitale in Italia sta vivendo una trasformazione significativa, con progressi notevoli in diverse aree. L’Italia, infatti, ha adottato una strategia nazionale per la salute digitale con finanziamenti provenienti da fonti pubbliche.

Uno degli aspetti più rilevanti del panorama della salute digitale in Italia è l’implementazione di un sistema nazionale di cartelle cliniche elettroniche / Fascicolo Sanitario Elettronico (EHR o FSE). Il 57% delle istituzioni sanitarie italiane può accedere a questo sistema, che consente ai medici di consultare facilmente e in modo sicuro le informazioni mediche dei pazienti.

Inoltre, l’Italia ha un portale nazionale di salute digitale, che offre ai cittadini un punto di accesso centralizzato per le informazioni e i servizi di salute digitale. Questo portale offre una serie di funzionalità, tra cui la possibilità di prenotare appuntamenti medici online. La telemedicina è un altro settore in cui l’Italia sta facendo progressi significativi. Ci sono programmi di telemonitoraggio per la gestione delle malattie croniche.

E ancora le applicazioni mobile (mHealth) che offrono una serie di servizi, tra cui la promozione della salute, e sono un esempio di come la tecnologia può essere utilizzata per migliorare l’accesso all’assistenza sanitaria.

Altro punto chiave è l’introduzione di prescrizioni digitali per ottimizzare la gestione dei farmaci e l’utilizzo dei Big Data per orientare le decisioni nel settore sanitario.

Persistono, tuttavia, alcune sfide, come assicurare l’interoperabilità tra i diversi sistemi digitali, colmare il divario digitale e garantire un accesso equo a tali tecnologie, e, infine, sfruttare i Big Data anche a livello istituzionale.

Nonostante queste difficoltà, l’Italia è considerata un esempio nella Regione Europea dell’OMS per quanto riguarda il quadro normativo e la tutela della privacy.

Per maggiori informazioni sul rapporto OMS si prega di consultare i seguenti LINK, LINK.

Per scaricare il rapporto OMS si prega di consultare il seguente LINK.

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Rapporto OMS/UE: i livelli di consumo di sale e l’ipertensione incontrollata

L’OMS/Europa pubblica un nuovo rapporto che mette in guardia sui livelli di consumo di sale che possono provocare l’ipertensione incontrollata.

L’OMS ha rilevato che la maggior parte delle persone nella regione europea dell’OMS consuma troppo sale e più di un adulto su tre, di età compresa tra 30 e 79 anni, soffre di ipertensione (pressione alta). Infatti, un’elevata assunzione di sale aumenta la pressione sanguigna, che è uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, come infarti e ictus. Il nuovo rapporto OMS/Europa “Action on salt and hypertension” chiede un approccio integrato per ridurre l’assunzione di sale e migliorare l’individuazione e il controllo dell’ipertensione per proteggere la salute delle persone.

Le statistiche dell’OMS/UE sul consumo di sale  E L’IPERTENSIONE INCONTROLLATA

In base ai dati contenuti nel rapporto dell’OMS/Europa si può stabilire che:

  • le malattie cardiovascolari (CVD) sono la causa principale di disabilità e morte prematura nella regione europea, causando oltre il 42,5% di tutti i decessi ogni anno. Ciò significa 10.000 morti ogni giorno;
  • gli uomini nella regione hanno quasi 2,5 volte più probabilità di morire di malattie cardiovascolari rispetto alle donne;
  • esiste un divario geografico: la probabilità di morire giovani (30-69 anni) a causa di una malattia cardiovascolare è quasi cinque volte più alta nell’Europa orientale e in Asia centrale rispetto all’Europa occidentale;
  • quasi tutti i paesi della regione europea (52 su 53) hanno un consumo medio giornaliero di sale superiore al livello massimo raccomandato dall’OMS di 5 g (circa un cucchiaino) al giorno.

Ad ogni modo, le malattie cardiovascolari e l’ipertensione sono prevenibili e controllabili implementando approcci basati sull’evidenza ed attuando politiche mirate per ridurre l’assunzione di sale del 25% salvando circa 900.000 vite entro il 2030.

Il nuovo rapporto OMS/Europa vuole pertanto promuovere un approccio integrato per ridurre l’assunzione di sale e controllare meglio i livelli di ipertensione nei seguenti modi:

  • introducendo politiche obbligatorie per ridurre l’assunzione di sale;
  • resistendo all’opposizione dell’industria: gli alimenti ad alto contenuto di sale tendono a produrre i maggiori profitti;
  • trattando efficacemente l’ipertensione;
  • migliorando le linee guida;
  • migliorando la conoscenza del paziente;
  • adottando un approccio centrato sul paziente;
  • rafforzando la resilienza della catena di approvvigionamento contro le emergenze garantendo un trattamento ininterrotto.

 

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

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Science Business: report sul prossimo programma quadro per la ricerca ed innovazione

Mancano ancora 3 anni alla fine di Horizon Europe, ma le discussioni sul prossimo Programma quadro per la ricerca e l’innovazione sono già in pieno svolgimento.

A Bruxelles si dibatte su ogni aspetto del possibile nuovo Programma Quadro: l’entità del suo budget; se il suo focus debba essere sulla ricerca di base o su quella applicata; il mantenimento o meno delle “Missioni”; l’introduzione del concetto di “dual-use” civile – militare.

Per contribuire a questo dibattito e dialogare con le istituzioni UE, il 12 e 13 febbraio 2024 il sito di informazioni Science Business ha riunito a Bruxelles i rappresentanti del suo Network, composto da 75 membri di università, aziende e organizzazioni del settore pubblico.

Dal simposio è stato tratto un rapporto che è una sintesi delle opinioni e dei suggerimenti espressi in questi incontri, e rappresenta un prezioso documento per orientarsi sul dibattito in corso.

Per  maggiori informazioni e per scaricare il report completo, si prega di consultare il seguente LINK.

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OCSE: Pubblicato il rapporto Health at a glance 2023

Si è tenuto l’appuntamento biennale con Health at a glance 2023, con l’elaborazione e pubblicazione del rapporto elaborato dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) in collaborazione con la Commissione europea, che ha avuto l’obiettivo di “gettare uno sguardo” sulla situazione sanitaria nei Paesi dell’UE e misurare gli eventuali progressi dei “sistemi salute” guardandone l’efficacia, l’accessibilità e la resilienza sulla base di dati e indicatori liberamente accessibili.

Gli indicatori fondamentali sulla salute della popolazione mostrano i perduranti effetti della pandemia. Nei Paesi OCSE l’aspettativa di vita è diminuita in media di 0,7 anni tra il 2019 e il 2021 e i dati provvisori per il 2022, pur indicando una ripresa in alcuni Paesi, registrano un’aspettativa di vita al di sotto dei livelli pre-pandemia in 28 Paesi. Il nostro Paese si trova al nono posto della classifica della speranza di vita, con una media di 82,7 anni, insieme al Lussemburgo, a fronte di una media Ocse di 80,3. Sopra l’Italia troviamo: Giappone (84,5), Svizzera (83,9), Corea (83,6), Australia (83,3), Spagna (83,3), Norvegia (83,2), Islanda (83,2) e Svezia (83,1).

Il rapporto registra anche che il progressivo invecchiamento della popolazione produce inevitabilmente un aumento della domanda di operatori sanitari e di assistenza a lungo termine. Al contempo, però, il peggioramento delle condizioni di lavoro ha indebolito la capacità attrattiva delle professioni sanitarie. Nei Paesi Ocse, il 57% dei medici e degli infermieri ospedalieri ritiene che i livelli di personale e i ritmi di lavoro non siano sicuri.

L’Health at a Glance conferma anche la persistenza della difficoltà all’accesso all’assistenza sanitaria, nonostante la copertura universale prevista nella maggior parte dei paesi OCSE, poiché le lacune nella protezione finanziaria rendono difficile l’accesso all’assistenza sanitaria per le famiglie a basso reddito. Infarti, ictus e altre malattie circolatorie continuano ad essere la principale causa di morte causando più di un decesso su quattro nel 2021, mentre il Covid-19 ha causato il 7% di tutti i decessi. Permane il dato (che solleva molti interrogativi sulle scelte di politica sanitaria bei Paesi avanzati) secondo il quale quasi un terzo di tutti i decessi avrebbe potuto essere evitato attraverso una prevenzione e interventi sanitari più efficaci e tempestivi.

Secondo il rapporto OCSE, la qualità dell’assistenza sanitaria è migliorata in termini di sicurezza ed efficacia, con una maggiore attenzione alla persona, sulla quale vengono sempre di più centrati i servizi e le prestazioni. Da registrare anche il miglioramento qualitativo della prescrizione nelle cure primarie nella maggior parte dei Paesi, con riduzioni del volume medio di antibiotici, oppioidi e prescrizioni a lungo termine di anticoagulanti.

Infine, l’edizione di Health at a Glance 2023 include un focus speciale sulla salute digitale e sul suo potenziale di trasformare i sistemi sanitari.

Per visualizzare il rapporto si prega di cliccare QUI.

Per ulteriori informazioni si prega di cliccare sopra il seguente LINK.

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Salute mentale

Rapporto del Parlamento europeo sulla salute mentale

Il Parlamento Europeo sta lavorando al suo primo rapporto sulla salute mentale, e durante il secondo dibattito della commissione SANT sul rapporto, la relatrice portoghese Sara Cerdas ha annunciato che ha ricevuto 524 emendamenti e che si è svolto il primo incontro con i relatori ombra.

 

Dai commenti dei relatori ombra è emerso chiaramente che c’è un generale accordo sulla necessità di identificare i gruppi vulnerabili per prevenire e trattare i problemi di salute mentale e garantire che l’azione sulla salute mentale abbia un focus estremamente ampio.

Durante il dibattito, è stata inoltre data priorità alla salute mentale dei bambini, degli adolescenti e dei giovani. Tuttavia, sono stati menzionati dai deputati europei anche le donne a rischio di violenza, l’effetto della mascolinità tossica sugli uomini, le minoranze etniche, l’incitamento all’odio e la violenza contro le persone LGBTQIA+, i lavoratori colpiti dallo stress e gli anziani.

IL PANORAMA EUROPEO

Prima della pandemia di COVID-19, la Commissione europea stimava che circa 84 milioni di persone in Europa fossero affette da problemi di salute mentale. Mentre la pandemia ha portato a un ulteriore declino della salute mentale, in particolare tra i giovani, altri eventi importanti come la crisi climatica e l’invasione russa dell’Ucraina stanno esacerbando la situazione.

Durante la presentazione di una comunicazione sulla salute mentale di giugno 2023, la Commissione europea ha stimato che il costo della “non azione” in materia di salute mentale ammonta a 600 miliardi di euro ogni anno.

La salute mentale degli europei è in declino da anni e si è aggravata durante la pandemia di COVID-19. Per questo, la commissione sanitaria del Parlamento Europeo ha elaborato il primo rapporto sulla salute mentale per i legislatori.

 

COME TUTELARE LA SALUTE MENTALE

Per combattere lo stigma e promuovere l’alfabetizzazione sulla salute mentale, la prevenzione, i trattamenti accessibili, il rafforzamento delle capacità, maggiori finanziamenti e investimenti in ulteriori ricerche, sono necessarie molte azioni.

Uno dei principali problemi evidenziati è stato quello relativo al monitoraggio dei problemi di salute mentale. Questo è stato recentemente sollevato a giugno, quando deputati europei e stakeholder hanno messo in guardia sui notevoli problemi nella raccolta di dati sulla salute mentale tra i giovani, che impediscono di comprendere la reale portata del problema.

 

Cerdas e altri deputati europei hanno dichiarato di sperare che il prossimo Spazio europeo dei dati sanitari (EHDS) possa contribuire a cambiare questa situazione.

“Dobbiamo incoraggiare la raccolta dei dati per la condivisione e trovare lacune nelle informazioni e nelle conoscenze. L’EHDS può essere una grande spinta in questa direzione”, ha detto Cerdas. Diversi deputati europei hanno chiesto alla Commissione di elaborare una strategia dell’UE sulla salute mentale e di istituire un anno europeo per la salute mentale. Tuttavia, a giudicare dal rappresentante della Commissione durante la riunione della commissione, ciò non sembrava rientrare nei piani.

Artur Furtado, capo dell’unità per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute presso la DG SANTE, ha sottolineato che sono state intraprese azioni in materia di salute mentale durante l’Anno europeo delle competenze di quest’anno e l’Anno europeo della gioventù dello scorso anno. Furtado ha fatto riferimento a 1,23 miliardi di euro di opportunità di investimento identificate nella comunicazione della Commissione di giugno sulla salute mentale, che considera “un punto di partenza per un nuovo approccio” e che ora è il momento di “promuovere l’attuazione sul campo”.

 

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.