MHE: Indicatori per i Diritti Umani nella Salute Mentale: un modello basato sul Recovery

Il rapporto di Mental Health Europe propone strumenti innovativi per trasformare i servizi di salute mentale verso un approccio basato sui diritti umani.
MHE: Indicatori per i Diritti Umani nella Salute Mentale: un modello basato sul Recovery

Mental Health Europe ha pubblicato un rapporto pionieristico intitolato “Indicatori basati sui diritti umani per i servizi di salute mentale”. Questo documento propone un modello basato sul concetto di Recovery per trasformare i servizi di salute mentale in Europa, garantendo la centralità dei diritti umani e della dignità personale.

Il rapporto di MHE “Indicatori basati sui diritti umani per i servizi di salute mentale”

Nel contesto del rapporto, il termine Recovery si riferisce a un approccio centrato sulla persona che promuove il benessere mentale non solo attraverso la gestione dei sintomi, ma anche supportando l’individuo nel vivere una vita significativa, autonoma e soddisfacente. Questo modello si fonda su concetti di empowerment, autodeterminazione, partecipazione comunitaria e protezione dei diritti umani.

Il documento analizza criticamente l’attuale stato dei servizi di salute mentale, mettendo in luce diverse problematiche, tra cui:

  • L’uso persistente di pratiche coercitive che violano i principi fondamentali della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità (UNCRPD).
  • La mancanza di strumenti standardizzati per valutare l’adesione ai principi di Recovery e ai diritti umani.
  • Gli ostacoli all’autonomia e alla partecipazione attiva delle persone con disabilità psicosociali nelle decisioni che le riguardano.

Pertanto, il rapporto sottolinea come l’attuale approccio ai servizi debba evolversi, passando da un modello clinico-centrico a uno orientato alla persona, che promuova l’empowerment, l’inclusione sociale e la capacità di vivere una vita significativa.

Inoltre, propone indicatori basati sul Recovery per valutare e migliorare i servizi, in linea con i principi dell’UNCRPD. Tra le raccomandazioni principali:

  • Eliminare le pratiche coercitive, garantendo che la libertà e la sicurezza della persona siano rispettate in ogni contesto.
  • Promuovere la capacità legale e l’autonomia decisionale, anche attraverso strumenti come le direttive anticipate.
  • Integrare i diritti umani nelle pratiche quotidiane attraverso la formazione degli operatori sanitari e l’adozione di misure per il monitoraggio della conformità.
  • Implementare strumenti standardizzati, come il Recovery Self-Assessment e il Recovery-Oriented Services Assessment, per misurare l’adesione ai principi di Recovery.

Il rapporto, infine, auspica un cambiamento radicale nei sistemi di salute mentale, con un impegno concreto verso l’equità e l’inclusione. Gli indicatori basati sul Recovery rappresentano un passo decisivo per garantire che i servizi non solo rispondano ai bisogni clinici, ma siano anche coerenti con i diritti fondamentali.

Con questo documento, Mental Health Europe invita i responsabili politici, gli operatori sanitari e le organizzazioni della società civile a collaborare per sviluppare un sistema di salute mentale che metta al centro la persona e i suoi diritti.

 

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