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La Commissione semplifica le istruzioni per l’uso dei dispositivi medici per digitalizzare i sistemi sanitari

Gli operatori sanitari dell’UE possono ora ricevere istruzioni elettroniche per l’uso di dispositivi medici, invece che solamente tramite cartaceo, in maniera da modernizzare l’assistenza sanitaria, ridurre gli oneri e sostenere l’innovazione. La Commissione rivedrà anche i regolamenti e avvierà un gruppo di esperti, con aggiornamenti chiave previsti per dicembre.

Le nuove istruzione della Commissione

In seguito a un regolamento della Commissione europea presentato lo scorso 25 giungo, gli operatori sanitari potranno ora ricevere le istruzioni per l’uso dei dispositivi medici in formato elettronico, anziché esclusivamente su carta. Il regolamento si applica a tutti i dispositivi medici utilizzati dagli operatori sanitari all’interno dell’UE. Le versioni cartacee saranno ancora disponibili su richiesta. L’adozione di istruzioni elettroniche fa parte della più ampia iniziativa della Commissione per modernizzare l’assistenza sanitaria, sostenere la sostenibilità ambientale e ridurre le pressioni finanziarie e amministrative sui produttori di dispositivi. La misura ha ricevuto un ampio sostegno nelle recenti consultazioni con i professionisti e i rappresentanti dell’industria.

Questa notizia fa parte del lavoro che la Commissione sta portando avanti per snellire e migliorare le norme dell’UE in materia di dispositivi medici. La Commissione sta lavorando per adottare una decisione per istituire un gruppo di esperti che fornisca consulenza scientifica e clinica sui dispositivi destinati a piccole popolazioni di pazienti, come i bambini o i pazienti con malattie rare.

Si sta inoltre valutando il quadro normativo relativo, con l’obiettivo di rivedere la legislazione sui dispositivi medici e sulla diagnostica in vitro per ridurre gli oneri superflui e rendere i requisiti più efficienti in termini di costi e proporzionati. Ciò contribuirà a garantire una fornitura sicura di dispositivi per i pazienti dell’UE, sostenendo al contempo l’innovazione e stimolando la competitività del settore dei dispositivi medici dell’UE.

 

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Salute Globale

Strategia dell’UE per le scienze della vita: verso una leadership globale entro il 2030

La Commissione europea ha presentato una nuova strategia per rendere l’Europa il polo di riferimento mondiale per le scienze della vita entro il 2030. Con un valore stimato di 1.500 miliardi di euro e 29 milioni di posti di lavoro, il settore rappresenta un motore chiave per la salute pubblica, l’ambiente e la competitività economica dell’UE.

La strategia mira a ottimizzare l’intero ecosistema delle scienze della vita, dalla ricerca all’accesso al mercato, attraverso un approccio coordinato sostenuto da oltre 10 miliardi di euro all’anno dal bilancio dell’UE. Il piano si articola in tre assi principali:

Rafforzare la STRATEGIA DI ricerca e innovazione

La Commissione svilupperà un piano di investimenti per facilitare le sperimentazioni cliniche multinazionali e rafforzare le infrastrutture europee per la ricerca clinica. Verranno mobilitati fino a 100 milioni di euro nei programmi 2026-2027 di Horizon Europe per soluzioni basate sul microbioma, e 250 milioni per tecnologie intersettoriali, favorendo lo sviluppo di nuove molecole, materiali avanzati e una biofabbricazione più efficiente.

Accelerare l’accesso al mercato

Per facilitare la diffusione delle innovazioni, è prevista una proposta legislativa europea sulle biotecnologie, volta a creare un quadro normativo più favorevole. Sarà inoltre lanciata una piattaforma per collegare start-up, industria e investitori, valorizzando il portfolio del Consiglio europeo per l’innovazione.

Promuovere l’adozione delle innovazioni e la fiducia del pubblico

La Commissione mobiliterà 300 milioni di euro per stimolare appalti pubblici innovativi in ambiti come vaccini di nuova generazione, oncologia e adattamento climatico. Sarà istituito un gruppo di coordinamento sulle scienze della vita per favorire l’allineamento tra politiche settoriali e coinvolgere industria e cittadini nel dialogo sull’innovazione.

La strategia risponde alla necessità di affrontare sfide strutturali, come la frammentazione dell’ecosistema europeo dell’innovazione e i ritardi nell’applicazione industriale dei risultati scientifici, attraverso strumenti concreti, fondi dedicati e una governance più integrata. I prossimi step prevedono la definizione di un piano operativo con misure attuabili a partire dal 2026.

 

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workforce

Lanciata l’iniziativa “Choose Europe”, investimento di 500 milioni di euro per il periodo 2025–2027

La Commissione europea ha lanciato la campagna “Choose Europe”, un’iniziativa strategica volta a rendere l’Unione Europea la destinazione di riferimento per ricercatori e scienziati di tutto il mondo.

La campagna intende creare un ambiente stimolante e favorevole alla ricerca, attraverso una serie di misure annunciate il 5 maggio 2025 a Parigi, durante l’evento “Choose Europe for Science” tenutosi alla Sorbona, con la partecipazione della Presidente della Commissione Ursula von der Leyen e del Presidente francese Emmanuel Macron.

Negli Stati Uniti si registrano numerosi tagli ai finanziamenti e molti  ricercatori statunitensi valutano la possibilità di emigrare. Attraverso il programma “Choose Europe”, l’Unione Europea si candida come nuovo polo attrattivo per scienziati di alto profilo, offrendo condizioni stabili e un ambiente favorevole alla crescita personale e professionale.

“Choose Europe for Science”: le principali opportunità

L’UE intende assicurare finanziamenti stabili e strutture all’avanguardia, permettendo ai ricercatori di dedicarsi a progetti di grande impatto, anche grazie ad una dinamica comunità internazionale di alto livello, costantemente impegnata nella risoluzione delle sfide globali.

Con oltre 60 programmi di finanziamento e supporto messi a disposizione in tutti i 27 Stati membri, le principali misure adottate dal programma “Choose Europe for Science” includono:

Finanziamenti a lungo termine con l’European Research Council (ERC), inclusi nuovi “super grant” fino a 7 anni, e incrementi sostanziali nei contributi per i ricercatori in mobilità. Le domande per l’ERC Advanced Grant, del valore massimo di 2,5 milioni di euro, sono aperte fino al 28 agosto 2025.

Sostegno ai giovani ricercatori, attraverso il potenziamento delle Marie Skłodowska-Curie Actions (MSCA) con contratti estesi e agevolazioni dedicate a chi si affaccia per la prima volta al panorama della ricerca europea. Le domande per le borse post-dottorato MSCA sono aperte fino al 10 settembre 2025. Inoltre, i finanziamenti della nuova iniziativa MSCA Choose Europe for Science, con un valore massimo di 3,5 milioni di euro, saranno disponibili a partire dal 1° ottobre 2025.

Libertà scientifica e mobilità del sapere, con l’introduzione di un ERA Act per garantire la libera circolazione di conoscenza e dati, promuovendo la creazione di un vero e proprio mercato unico della scienza.

L’UE offre, inoltre, un supporto completo per il trasferimento e l’integrazione dei ricercatori, con servizi dedicati a visti e condizioni di ingresso, permessi di soggiorno, assistenza familiare e riconoscimento dei titoli di studio.

Infine, verrà particolarmente valorizzato l’equilibrio tra vita professionale e privata, attraverso solidi sistemi di welfare e un forte impegno per la diversità e l’inclusione.

“Europe will always choose science”, ha affermato la Presidente von der Leyen, evidenziando come la scienza aperta e la libertà di ricerca siano valori fondamentali dell’Unione Europea.

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Altro

Semestre europeo 2025: Raccomandazioni specifiche della Commissione all’Italia

Il 4 giugno 2025 la Commissione Europea ha presentato il Pacchetto di Primavera 2025, che segna l’avvio della fase nazionale del ciclo annuale del Semestre europeo.

Questo documento offre tramite una serie di raccomandazioni una consulenza mirata a ciascuno Stato membro sulle proprie politiche e riforme economiche, basandosi sulle priorità più ampie delineate nel precedente Pacchetto d’autunno.

Le raccomandazioni della Commissione si basano su una valutazione dei piani politici nazionali presentati dagli Stati membri in aprile e su un’analisi del rispettivo contesto socio-economico. Inoltre, il Pacchetto di Primavera prevede esami approfonditi per valutare i potenziali squilibri macroeconomici nei Paesi dell’UE, che svolgono un ruolo fondamentale nella salvaguardia della stabilità economica europea.

Le raccomandazioni specifiche per Paese (CSR) forniscono indicazioni personalizzate a ciascuno Stato membro, suggerendo azioni di politica socio-economica e fiscale da intraprendere nel corso del prossimo anno. Queste linee guida si concentrano su aree politiche che devono affrontare sfide persistenti o che sono affrontate solo parzialmente dai piani politici nazionali. Le CSR possono riguardare un’ampia gamma di argomenti, tra cui le finanze pubbliche, le riforme dei sistemi pensionistici, l’istruzione, le sfide dell’innovazione, la creazione di posti di lavoro o la lotta alla disoccupazione.

La Commissione elabora le CSR sulla base delle relazioni nazionali e dell’esame dei programmi nazionali di riforma, stabilità e convergenza presentati dagli Stati membri in aprile. Queste indicazioni riflettono le priorità generali delineate nell’Analisi annuale della crescita sostenibile e nella raccomandazione del Consiglio sulla politica economica per l’area dell’euro, che fanno parte del Pacchetto d’autunno.

RACCOMANDAZIONI 2025

Si raccomanda all’Italia di intervenire nel 2025 e nel 2026 per:

  1. Rafforzare la spesa complessiva per la difesa e la prontezza in linea con le conclusioni del Consiglio europeo del 6 marzo 2025. Rispettare i tassi massimi di crescita della spesa netta raccomandati dal Consiglio il 21 gennaio 2025, al fine di porre fine alla situazione di deficit eccessivo. Attuare l’insieme di riforme e investimenti alla base del periodo di aggiustamento prolungato, come indicato dal Consiglio del 21 gennaio 2025. In linea con gli obiettivi di sostenibilità fiscale, rendere il sistema fiscale più favorevole alla crescita, combattendo ulteriormente l’evasione fiscale, riducendo il cuneo fiscale sul lavoro e le restanti spese fiscali, comprese quelle relative all’imposta sul valore aggiunto e ai sussidi dannosi per l’ambiente, nonché aggiornando i valori catastali nell’ambito di una più ampia revisione delle politiche abitative, garantendo al contempo l’equità. Intensificare gli sforzi per migliorare l’efficienza e l’efficacia della spesa pubblica. Mitigare gli effetti dell’invecchiamento sulla crescita potenziale e sulla sostenibilità fiscale, anche limitando l’uso di schemi di pensionamento anticipato e affrontando le sfide demografiche, attirando e trattenendo anche forza lavoro di alta qualità.
  2. In considerazione delle scadenze applicabili per il completamento tempestivo delle riforme e degli investimenti ai sensi del Regolamento (UE) 2021/241, accelerare l’attuazione del piano di ripresa e resilienza, compreso il capitolo REPowerEU. Accelerare l’attuazione dei programmi della politica di coesione (FESR, JTF, FSE+), sfruttando, ove opportuno, le opportunità offerte dalla revisione intermedia. Utilizzare in modo ottimale gli strumenti dell’UE, compreso l’ambito di applicazione fornito da InvestEU e dalla piattaforma delle tecnologie strategiche per l’Europa, per migliorare la competitività.
  3. Sostenere l’innovazione rafforzando ulteriormente i collegamenti tra imprese e università, gli appalti per l’innovazione, il capitale di investimento aziendale e le opportunità per i talenti. Rafforzare il ruolo delle università nell’innovazione, concentrandosi maggiormente sulla commercializzazione dei risultati della ricerca e migliorando il percorso di carriera dei ricercatori. Promuovere la crescita e l’aggregazione delle PMI e delle start-up. Attuare una strategia industriale che includa la riduzione del divario territoriale, razionalizzando le attuali misure politiche e tenendo conto dei progetti infrastrutturali chiave.
  4. Aumentare l’efficienza della pubblica amministrazione e rafforzare la capacità amministrativa, soprattutto a livello locale. Ridurre ulteriormente l’arretrato e i tempi di smaltimento del sistema giudiziario. Affrontare le restanti restrizioni alla concorrenza, anche nei servizi pubblici locali, nei servizi alle imprese e nel sistema ferroviario.
  5. Accelerare l’elettrificazione e intensificare gli sforzi per la diffusione delle energie rinnovabili, anche riducendo la frammentazione della regolamentazione delle autorizzazioni e investendo nella rete elettrica. Affrontare i rischi legati al clima e mitigarne l’impatto economico, attraverso un maggiore coordinamento istituzionale, soluzioni basate sulla natura e coperture assicurative sul clima. Affrontare le restanti inefficienze nella gestione dell’acqua e dei rifiuti riducendo le lacune infrastrutturali.
  6. Promuovere la qualità del lavoro e ridurre la segmentazione del mercato del lavoro, anche per sostenere salari adeguati, e aumentare la partecipazione al mercato del lavoro, in particolare per i gruppi sottorappresentati, anche rafforzando ulteriormente le politiche attive del mercato del lavoro e migliorando l’accesso a prezzi accessibili a un’assistenza di qualità per l’infanzia e a lungo termine, tenendo conto delle disparità regionali. Proseguire gli sforzi per contrastare il lavoro sommerso, in particolare nei settori più colpiti. Continuare a promuovere l’istruzione e la formazione professionale post-secondaria e la formazione sul posto di lavoro nei settori ad alta domanda per rispondere alle esigenze di competenze a breve termine, rafforzando al contempo l’apprendimento degli adulti attraverso l’espansione dell’apprendimento basato sul lavoro nei settori a forte crescita. Migliorare i risultati scolastici, con particolare attenzione agli studenti svantaggiati, anche rafforzando le competenze di base.

In ambito salute, ulteriori considerazioni sono state condivise all’interno del report:

  1. Nel contesto della raccomandazione numero 4 di cui sopra, viene posta particolare attenzione su come persistano ostacoli significativi in una serie di settori, tra cui l’assistenza sanitaria e farmaceutica. In particolare, promuovendo l’acquisto di biosimilari e l’accreditamento di operatori privati nel sistema sanitario pubblico.
  2. Nel contesto della raccomandazione numero 6 di cui sopra, viene evidenziato come, sebbene il tasso complessivo di posti di lavoro vacanti in Italia rimanga relativamente basso, intorno al 2%, settori come l’edilizia, la sanità e l’ICT devono far fronte a carenze di manodopera. Sostenere l’attuazione delle misure di successo promosse nell’ambito del RRF nel contesto dell’istruzione e della formazione professionale, compresi gli istituti tecnici superiori, e allineare i programmi di studio alle esigenze del mercato del lavoro, in particolare per quanto riguarda le competenze trasversali, verdi e digitali, è fondamentale per affrontare le attuali carenze. Inoltre, l’espansione dell’apprendimento basato sul lavoro, con particolare attenzione alla formazione a breve termine e alle micro-credenziali mirate ai settori a forte crescita e ad alta domanda, è essenziale per mitigare le carenze di manodopera nel breve termine.

 

Per maggiori informazioni sulle raccomandazioni della Commissione del Pacchetto di Primavera 2025, si prega di consultare il seguente LINK.

Per scaricare le raccomandazioni all’Italia si prega di consultare il seguente LINK.

Per consultare i report nazionali estesi si prega di utilizzare il seguente LINK.

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Altro

Vaccini: gli sforzi coordinati di OMS e UE per l’immunizzazione dei bambini in Europa

Ogni anno oltre 500.000 bambini nella Regione Europea dell’OMS non ricevono una o più vaccinazioni raccomandate. La recente recrudescenza di morbillo e pertosse mostra chiaramente il costo potenziale di non riuscire a raggiungere tutti i bambini con le vaccinazioni di routine.

Queste lacune nella copertura vaccinale sono diffuse in quasi tutti i Paesi europei, ma le cause alla base di questo problema sono tanto culturali quanto di contesto: disinformazione, sfiducia nei vaccini, barriere strutturali o una limitata capacità degli operatori sanitari di rispondere alle preoccupazioni delle famiglie e promuovere l’immunizzazione.

Un approccio dell’OMS guidato dai dati e dai territori

Per affrontare tali sfide, l’OMS Europa sostiene i Paesi attraverso un approccio graduale che combini analisi dei dati, ascolto delle comunità e interventi mirati a livello locale. L’obiettivo è garantire un accesso equo alla protezione offerta dai vaccini, soprattutto per i bambini, rafforzando la sicurezza sanitaria sia individuale che collettiva. L’analisi mostra che questo approccio possa funzionare e mitigare i rischi di una mancata copertura vaccinale nella regione europea.

Esempio: Azerbaigian

In Azerbaigian, nel 2023, è stata adottata una strategia basata sulla triangolazione dei dati – copertura vaccinale, sorveglianza delle malattie e conoscenze locali – per identificare le aree più esposte. Attraverso ricerche comportamentali, si sono rilevate preoccupazioni comuni tra genitori e operatori sanitari, legate alla sicurezza dei vaccini e alla mancanza di informazioni chiare.

Per ovviare a questa questione le autorità sanitarie, in collaborazione con OMS e UNICEF, hanno organizzato eventi comunitari informativi e vaccinali. In queste occasioni, 176 bambini precedentemente non vaccinati o parzialmente vaccinati hanno ricevuto le dosi mancanti. Nei mesi successivi, le cliniche locali hanno registrato un calo medio del 24% nei rifiuti vaccinali. Il lavoro prosegue nel 2024–2025 con formazioni specifiche per il personale sanitario e il continuo coinvolgimento delle comunità locali.

 

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Unione delle Competenze: la nuova strategia UE per il futuro del lavoro

La Commissione Europea ha lanciato l’Unione delle Competenze, una nuova iniziativa per rafforzare il capitale umano dell’Unione e sostenere crescita, innovazione e competitività nel lungo termine. L’obiettivo è garantire a ogni cittadino europeo, di ogni età, opportunità concrete di apprendimento e riqualificazione, in linea con le richieste di un mercato del lavoro in rapida trasformazione.

Un’azione strategica contro la crisi delle competenze

L’iniziativa nasce da una situazione critica: quasi quattro PMI su cinque faticano a trovare lavoratori qualificati, soprattutto in settori chiave come l’intelligenza artificiale, la tecnologia quantistica e la transizione verde. I sistemi educativi faticano a tenere il passo: il 50% dei giovani non possiede competenze digitali di base, e solo il 40% degli adulti partecipa a percorsi di formazione continua. A ciò si aggiunge il previsto calo della popolazione in età lavorativa, che scenderà da 265 a 258 milioni entro il 2030.

Le quattro direttrici dell’Unione delle Competenze
  1. Competenze di base per una vita e un lavoro di qualità
    Con il Basic Skills Support Scheme, l’UE aiuterà giovani con difficoltà nell’apprendimento, migliorando alfabetizzazione, matematica, scienze e cittadinanza digitale con interventi mirati e personalizzati.
  2. Aggiornamento continuo e riqualificazione come nuova norma
    Attraverso il progetto Skills Guarantee, saranno offerti percorsi di riqualificazione a lavoratori in ristrutturazione o a rischio disoccupazione. Potenziate anche le EU Skills Academies nei settori verde e digitale.
  3. Portabilità delle competenze e circolazione dei talenti
    L’iniziativa sulla Skills Portability faciliterà il riconoscimento delle qualifiche in tutta l’UE, con l’introduzione di credenziali digitali interoperabili per valorizzare le competenze ovunque acquisite.
  4. Attrazione e fidelizzazione dei talenti, anche da Paesi terzi
    Con il programma “Scegli l’Europa” e un investimento di 22,5 milioni di euro, la Commissione punta ad attrarre ricercatori e professionisti altamente qualificati, con un Talent Pool UE e visti dedicati.
Governance, obiettivi e investimenti

La strategia prevede obiettivi misurabili al 2030, come ridurre al di sotto del 15% gli studenti con scarsi risultati e aumentare la partecipazione a corsi STEM (“science, technology, engineering and mathematics”), anche tra le donne. Un High-Level Board e un Osservatorio sulle competenze coordineranno l’attuazione della strategia, fornendo analisi, previsioni e allerte precoci sulle carenze in settori chiave.

L’istruzione e le competenze sono un investimento che genera benefici per l’intera società. Il bilancio dell’UE 2021-2027 stanzia oltre 150 miliardi di euro per istruzione e formazione, anche attraverso programmi come FSE+, PNRR, Fondi Regionali di Ricerca e Sviluppo, Erasmus+ e InvestEU.

A questo si aggiunge l’impegno per attivare risorse al di là dei fondi europei, sia pubbliche che private. L’Unione delle Competenze propone azioni per:

  • incrementare gli investimenti del settore privato nella formazione, aggiornamento e riqualificazione;
  • aiutare gli Stati membri a utilizzare in modo efficace le opportunità di finanziamento UE e le partnership con la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e altre banche promozionali multilaterali o nazionali.

 

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Presidenza Polacca: conferenza sull’inclusione delle persone con disabilità

L’11 aprile 2025 si terrà a Varsavia la conferenza “Social inclusion and independent living for people with disabilities in the European Union”, un incontro di alto livello dedicato alle tematiche dell’inclusione sociale e dell’autonomia delle persone con disabilità.

L’evento, organizzato dal Ministero della Famiglia, del Lavoro e delle Politiche Sociali della Polonia, si inserisce nel quadro delle priorità della Presidenza polacca del Consiglio dell’Unione Europea, che punta a rafforzare il coordinamento europeo sulle politiche sociali e sull’accessibilità.

I temi della conferenza DELLA PRESIDENZA POLACCA

Alla conferenza parteciperanno i Segretari di Stato dei Paesi membri dell’UE, rappresentanti della Commissione Europea e il rappresentante governativo per le Persone con Disabilità in Polonia, Łukasz Krason.

Le discussioni tematiche saranno suddivise in due blocchi principali:

  • Consapevolezza pubblica sulle condizioni di vita delle persone con disabilità e sulle sfide che affrontano quotidianamente.
  • Inclusione e indipendenza: focus su mercato del lavoro, occupazione, accessibilità e politiche di supporto per favorire la vita indipendente.
Un impegno europeo per l’inclusione

L’evento rappresenta un’importante occasione per rafforzare la collaborazione tra gli Stati membri sulle politiche di inclusione, prevenzione della discriminazione e accessibilità. L’obiettivo della presidenza polacca è costruire un’Europa più equa e inclusiva, in linea con la Strategia dell’UE per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030.

 

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Adottata la Dichiarazione di Varsavia con il sostegno unanime dei 27 paesi membri dell’UE

I ministri europei della scienza, riuniti a Varsavia, hanno adottato l’11 marzo scorso la “Dichiarazione di Varsavia”, un documento che chiede un programma di finanziamento per la Ricerca e l’Innovazione.

Questa iniziativa, proposta dalla presidenza polacca, sottolinea l’importanza di rafforzare la competitività dell’UE, le economie nazionali e la capacità di affrontare sfide globali.

La Dichiarazione di Varsavia: un impegno condiviso per scienza e innovazione

La Dichiarazione evidenzia che scienza e innovazione hanno avuto un ruolo chiave nel superare le crisi del passato e continueranno a essere fondamentali per la resilienza e la competitività dell’Europa. Marcin Kulasek, Ministro polacco della Scienza e dell’Istruzione Superiore, ha ribadito questo concetto, ricordando che: “La scienza e l’innovazione ci hanno guidato attraverso molte crisi e continueranno a farlo. I nostri ricercatori e innovatori sono il nostro vantaggio competitivo: dobbiamo fidarci di loro e creare le migliori condizioni possibili per il loro lavoro”.

La Dichiarazione di Varsavia ha ricevuto ampio sostegno dalle comunità scientifiche di tutta Europa, sottolineando la consapevolezza condivisa che investire maggiormente nella ricerca e nell’innovazione è essenziale per mantenere la leadership europea nell’innovazione e nella competitività globale.

L’attuale programma quadro Horizon Europe rappresenta il più grande programma di finanziamento scientifico al mondo, con un budget di 95 miliardi di euro per il periodo 2021-2027.

Entro la fine dell’anno, la Commissione Europea presenterà proposte per il finanziamento della Ricerca e dell’Innovazione che saranno al centro dei negoziati politici nell’ambito del prossimo quadro finanziario pluriennale dell’UE, definendo il futuro degli investimenti europei in questo ambito.

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AI ACT: La Commissione Europea apre una consultazione pubblica per definire le linee guida

La Commissione Europea, attraverso il suo Ufficio per l’Intelligenza Artificiale (AI Office), ha avviato una consultazione pubblica per raccogliere contributi sul rafforzamento del quadro normativo dell’Intelligenza Artificiale (IA). Questo processo mira a migliorare l’Artificial Intelligence Act (AI Act), definendo in modo più chiaro i sistemi di IA e le pratiche vietate, per garantire che lo sviluppo tecnologico rispetti i diritti fondamentali e la sicurezza dei cittadini dell’Unione.

Una regolamentazione più precisa per il futuro dell’IA

L’AI Act, la prima normativa completa sull’intelligenza artificiale al mondo, entrerà in vigore il 2 febbraio 2025. Per prepararsi a questa scadenza, la consultazione punta a elaborare linee guida che aiutino autorità nazionali, fornitori di IA e operatori a comprendere meglio i requisiti previsti dalla normativa.

Un’attenzione particolare è riservata ai modelli di IA generativa (GPAI), come i chatbot e i generatori di contenuti, che saranno regolamentati con un codice di condotta specifico. Tra i temi al centro del dibattito ci sono:

  • Trasparenza, per garantire che gli utenti siano informati sull’interazione con sistemi di IA.
  • Gestione del copyright, per tutelare i diritti dei creatori di contenuti.
  • Mitigazione dei rischi, per prevenire utilizzi impropri o dannosi della tecnologia.
Gli obiettivi della consultazione pubblica

Aperta fino all’11 dicembre 2024, la consultazione coinvolge una vasta gamma di attori, tra cui:

  • Fornitori di tecnologie di IA
  • Imprese e organizzazioni
  • Autorità pubbliche
  • Istituti di ricerca
  • Rappresentanti della società civile.

I contributi raccolti aiuteranno la Commissione a fornire indicazioni pratiche su casi d’uso concreti, migliorando la definizione dei sistemi di IA e delle pratiche proibite. L’obiettivo è arricchire l’AI Act con esempi applicabili che supportino una regolamentazione efficace e condivisa.

L’approccio dell’AI Act

L’AI Act si basa su un sistema a quattro livelli di rischio, concepito per bilanciare innovazione e tutela dei diritti fondamentali:

  1. Rischio minimo: Sistemi come i filtri anti-spam, per cui non sono previsti obblighi particolari.
  2. Rischio specifico: Richiede trasparenza per applicazioni come chatbot, che devono dichiarare la loro natura non umana.
  3. Rischio elevato: Include software per la sanità o il reclutamento, soggetti a rigorose misure di sicurezza e supervisione.
  4. Rischio inaccettabile: Applicazioni vietate, come il “social scoring” o l’uso indiscriminato del riconoscimento biometrico, in quanto minacciano i diritti fondamentali.

 

Per accedere al modulo della consultazione, si prega di consultare il seguente LINK.

 

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Commissione UE: al via il Von der Leyen Bis dopo l’elezione dei nuovi Commissari

Il 27 novembre 2024, il Parlamento Europeo ha approvato con 370 voti favorevoli, 282 contrari e 36 astensioni la nuova Commissione Europea presieduta da Ursula Von der Leyen. In seguito alla nomina formale da parte del Consiglio Europeo avvenuta il 28 novembre, il Collegio dei Commissari è entrato ufficialmente in carica il 1° dicembre 2024.

Il processo di approvazione è stato preceduto da un’attenta valutazione dei commissari designati attraverso audizioni pubbliche tenutesi tra il 4 e il 12 novembre, al termine della quale all’italiano Raffaele Fitto è andata la nomina a vicepresidente esecutivo, con delega alla politica regionale e di coesione, lo sviluppo regionale, le città e le riforme.

Le priorità programmatiche del Von der Leyen Bis

Nel suo discorso di presentazione al Parlamento, Ursula Von der Leyen ha esposto il programma e le principali linee d’azione della nuova Commissione. Tra le priorità evidenziate, spiccano la necessità di rafforzare la competitività europea, promuovere la sicurezza e sostenere la transizione ecologica. La presidente ha annunciato una strategia industriale orientata all’innovazione, con l’obiettivo di colmare il divario tecnologico ed economico con altre potenze globali. In ambito ambientale, il programma della Commissione prevede l’aggiornamento del Green Deal europeo, il sostegno all’economia circolare e la decarbonizzazione industriale.

Azioni per la sicurezza e il rilancio economico

La nuova Commissione intende inoltre affrontare le sfide geopolitiche e promuovere la sicurezza europea attraverso un incremento delle spese per la difesa e una maggiore indipendenza energetica. Sul piano economico, sono previsti interventi per rilanciare gli investimenti e rafforzare la competitività industriale, con un focus particolare sul settore automobilistico e sull’innovazione tecnologica.

 

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