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Commissione Europea: Raccomandazioni all’Italia

Il 16 giugno scorso la Commissione Europea ha pubblicato le Raccomandazioni del Consiglio all’Italia “On the economic, social, employment, structural and budgetary policies of Italy”.

Il documento analizza lo stato della situazione italiana sotto il profilo economico, strutturale, di bilancio, sociale ed occupazionale.

Le raccomandazioni all’italia

La Commissione sottolinea il problema demografico legato all’invecchiamento della popolazione e al basso tasso di nascite, la disparità tra regioni del Sud e regioni del Nord soprattutto in tema di formazione e incentivi al lavoro e alle politiche di welfare.

Pertanto, la Commissione Europea raccomanda di:

  • rafforzare la capacità amministrativa per la gestione dei fondi UE;
  • accelerare gli investimenti e mantenere lo slancio nell’attuazione delle riforme;
  • accelerare l’attuazione dei programmi relativi alle politiche di coesione;
  • intervenire sull’invecchiamento demografico promuovendo politiche del mercato del lavoro incentivanti soprattutto per donne e giovani e affrontando le sfide relative alla povertà lavorativa.

per visualizzare il documento completo si prega di cliccare il seguente LINK.

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lotta contro il cancro

Commissaria Kyriakides: dichiarazione in occasione della Settimana europea contro il cancro

In occasione dell’inizio della Settimana europea contro il cancro, celebrata dal 25 al 31 maggio, la Commissaria Stella Kyriakides ha voluto ricordare alcuni dei progressi compiuti negli ultimi anni attraverso le azioni europee dedicate alla lotta contro il cancro.

Con il sostegno di un finanziamento di 4 miliardi di euro, abbiamo lanciato un numero record di progetti, azioni e iniziative che affrontano ogni fase di questa malattia, dalla prevenzione alla diagnosi precoce e al trattamento, nonché alla qualità della vita. Ciò include decine di progetti sostenuti dal programma EU4Health che riuniscono le competenze di tutta l’UE. Sono fiduciosa che queste azioni abbiano un grande potenziale per apportare un cambiamento reale. Prevenire è meglio che curare”.

“Purtroppo – ha sottolineato la commissaria – persistono forti disuguaglianze nell’esposizione ai fattori di rischio, che colpiscono in particolare coloro che provengono da contesti socioeconomici più bassi. Con la revisione del Codice europeo contro il cancro, vogliamo garantire che i riscontri più recenti della scienza siano incorporati nelle raccomandazioni e negli orientamenti rivolti alle persone. Il nuovo approccio dell’UE allo screening del cancro ha fatto passi da gigante nella diagnosi precoce, oltre alla campagna di sensibilizzazione #GetScreenedEU”.

Inoltre, la campagna di sensibilizzazione per lo screening, verrà rafforzato dalle attività della Joint Action EUCanScreen sull’attuazione di programmi di screening del cancro, finanziata con oltre 30 milioni di euro.

 

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digital health

EIT Health Think Tank: Pubblicato il report “Implementing the European Health Data Space Across Europe”

Il rapporto “Implementazione dello Spazio Europeo dei Dati Sanitari in tutta Europa” di EIT Health Think Tank è il risultato di confronti/tavole rotonde realizzate con gli esperti di tutta Europa, ed offre raccomandazioni pratiche per affrontare le sfide nell’attuazione del regolamento.

il report di EIT Health Think Tank

Dividendoli in 6 dimensioni cruciali, il report riporta gli ostacoli e le sfide specifiche che i principali attori potrebbero dover affrontare nell’implementazione dello European Health Data Space – EHDS, e formula raccomandazioni su come queste sfide possano essere superate: risorse e finanziamenti, governance, capacità e competenze, qualità dei dati, rapporto tra dati primari e secondari e creazione di una cultura orientata ai dati nell’assistenza sanitaria.

  • Risorse e finanziamenti:

Ostacolo: Il budget destinato dalla Commissione Europea per l’implementazione del regolamento risulta sensibilmente disallineato rispetto all’ambizione dello stesso.

Soluzione proposta: Si suggerisce ai decisori politici dell’UE di fornire finanziamenti adeguati e una migliore coordinazione per consentire agli operatori sanitari di investire nell’infrastruttura per lo Spazio Europeo dei Dati Sanitari (EHDS).

  • Governance:

Ostacolo: Sebbene la volontà politica di implementare l’EHDS sia stata segnalata dalla maggior parte degli Stati membri, la mancanza di una cultura della condivisione dei dati tra gli attori del sistema sanitario e la scarsa consapevolezza e controllo dei dati sanitari da parte dei cittadini potrebbero ostacolare, in molte parti d’Europa, lo sforzo collettivo necessario per realizzarla nella pratica.

Soluzione proposta: Si raccomanda di garantire un significativo coinvolgimento dei pazienti e della società civile nel consiglio dell’EHDS e di sostenere iniziative collaborative tra gli Stati membri per condividere le migliori pratiche.

  • Capacità e competenze:

Ostacolo: Molti detentori di dati sanitari hanno poca capacità tecnica o umana per assumersi responsabilità di cura, gestione, estrazione e trasferimento dati.

Soluzione proposta: Si raccomanda alle istituzioni sanitarie di sviluppare capacità di raccolta dati, automatizzare la raccolta dei dati primari e migliorare i processi con soluzioni tecnologiche. Inoltre, si consiglia si aggiornare il personale attuale e sviluppare percorsi di carriera che promuovano l’acquisizione e lo sviluppo di competenze per la gestione e la scienza dei dati.

  • Qualità dei dati:

Ostacolo: In tutti i Paesi presi in esame, la garanzia della qualità dei dati da integrare, in particolare dalle cartelle cliniche elettroniche e da altre fonti sanitarie, è stata ritenuta associata a grande complessità, impegno e costi ricorrenti.

Soluzione proposta: Si suggerisce di contribuire allo sviluppo di approcci standard per migliorare la qualità dei dati primari che siano compatibili con i processi di lavoro di routine.

  • Relazione tra dati primari e secondari:

Ostacolo: Lo sviluppo e l’introduzione della cultura e dell’innovazione guidata dai dati nella pratica clinica si sono scontrati con ostacoli significativi e con i timori del pubblico.

Soluzione proposta: Si suggerisce agli organismi di accesso ai dati sanitari di facilitare la tracciabilità dei dati per favorire la fiducia nei nuovi output e tecnologie.

  • Verso una cultura basata sui dati nella sanità:

Ostacolo: Molte domande rimangono aperte per i pazienti e i cittadini europei, che meritano chiarezza sui benefici attesi dalla concessione di accesso ai loro dati e sulle garanzie per il loro utilizzo secondario.

Soluzione proposta: Si suggerisce alle associazioni dei pazienti di mobilitare i pazienti come sostenitori della condivisione dei dati con il pubblico.

 

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Commissione UE: promuovere misure per migliorare le carriere dei ricercatori

L’Unione Europea continua a promuovere misure per migliorare le carriere dei ricercatori proponendo un pacchetto per aumentarne l’attrattiva e la sostenibilità delle carriere.

Oltre alla recente raccomandazione del Consiglio su un quadro europeo per attrarre e trattenere i talenti della ricerca, dell’innovazione e dell’imprenditoria europei, e alla nuova Carta dei ricercatori ad essa allegata, sarà presto lanciato un bando pilota di Horizon Europe che intende finanziare misure per la creazione di ecosistemi di talenti in cui le organizzazioni partner intersettoriali uniranno le forze per una migliore occupabilità dei ricercatori all’inizio della loro carriera.

Inoltre, è stato avviato un esercizio di apprendimento reciproco il cui obiettivo è quello di promuovere lo scambio delle migliori pratiche tra Stati membri sull’attuazione del nuovo quadro e della Carta dei ricercatori. Nel frattempo, la piattaforma ERA Talent, concepita come uno sportello unico per ricercatori e istituzioni, si sta preparando per essere resa accessibile al grande pubblico insieme ad un osservatorio sulle carriere nella ricerca e nell’innovazione

Queste nuove iniziative si baseranno su quelle già esistenti, offrendo un ambiente variegato e completo per carriere di ricerca attraenti e competitive. Ciò include:

  • ResearchComp, strumento nato per promuovere le competenze trasversali dei ricercatori e favorire la mobilità intersettoriale e una migliore occupabilità;
  • i portali e i servizi EURAXESS, che forniscono ai ricercatori informazioni pratiche essenziali e opportunità di lavoro in tutto il mondo;
  • il fondo pensione RESAVER, che aiuta i ricercatori a non perdere i contributi pensionistici versati quando si trasferiscono in un altro paese.

 

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24 marzo: Giornata mondiale della tubercolosi

Domenica 24 marzo si celebra la Giornata mondiale della tubercolosi che ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle devastanti conseguenze sanitarie, sociali ed economiche della tubercolosi (TBC) e di intensificare gli sforzi per porre fine a questa epidemia globale.

La data del 24 marzo segna il giorno in cui il dottor Robert Koch annunciò di aver scoperto il batterio che causa la TBC (1882), aprendo la strada alla diagnosi e alla cura di questa malattia.

Il tema della Giornata mondiale della tubercolosi

Il tema scelto per il 2024 è “Sì!” Possiamo porre fine alla tubercolosi!’. Con questo tema si vuole trasmettere un messaggio di speranza e sottolineare che per invertire la tendenza contro l’epidemia di TBC è necessaria una leadership di alto livello, maggiori investimenti e una più rapida adozione delle nuove raccomandazioni dell’OMS. A seguito degli impegni assunti dai capi di Stato in occasione della riunione ad alto livello delle Nazioni Unite del 2023 per accelerare i progressi verso la fine della tubercolosi, l’attenzione di quest’anno si sposta nel trasformare questi impegni in azioni tangibili. Ciò include l’attuazione dell’iniziativa faro del Direttore generale dell’OMS sulla tubercolosi per il periodo 2023-2027.

Gli obiettivi globali approvati alla riunione di alto livello includono:

  • raggiungere il 90% delle persone bisognose con servizi di prevenzione e cura;
  • utilizzare il test rapido raccomandato dall’OMS come primo metodo per diagnosticare la TBC;
  • fornire un pacchetto di benefici sanitari e sociali a tutte le persone affette dalla malattia;
  • garantire la disponibilità di almeno un nuovo vaccino contro la TBC che sia sicuro ed efficace;
  • colmare le lacune di finanziamento per l’attuazione e la ricerca sulla tubercolosi entro il 2027.

Infine, per aiutare i paesi ad aumentare l’accesso al trattamento preventivo, l’OMS ha pubblicato un caso di investimento per aumentare l’introduzione del trattamento preventivo della tubercolosi. Uno studio modellistico sviluppato con i governi di quattro paesi – Brasile, Georgia, Kenya e Sud Africa – che evidenzia l’impatto che si potrà ottenere dall’espansione dello screening e del trattamento preventivo della TBC.

 

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Pubblicato il Report del Gruppo di Esperti sul Futuro della Politica di Coesione

Il 20 Febbraio 2024 è stato presentato il report del Gruppo Indipendente di specialisti di alto livello sul futuro della Politica di Coesione. Il report valuta il funzionamento della Politica di Coesione e include raccomandazioni su come garantire che la politica continui a promuovere la prosperità e la convergenza in tutta l’UE.

Il Gruppo Indipendente di specialisti di alto livello è stato istituito dalla Commissaria per la Coesione e le Riforme Elisa Ferreira con lo scopo di approfondire le modalità per garantire che la Politica di Coesione continui a sostenere la crescita e la ripresa nelle Regioni Europee, realizzando al contempo la transizione verde e digitale e aiutando le Regioni ad adattarsi alle sfide demografiche, industriali e geopolitiche in corso.

Il Rapporto è stato arricchito anche grazie a contributi accademici, documenti di input preparati dalla Commissione e presentazioni fatte da parte di diversi stakeholder.

LA STRUTTURA DEL RAPPORTO

Il Rapporto si basa su tre domande chiave che aiutano a riflettere sul futuro della Politica di Coesione dopo il 2027:

  • Perché la Politica di coesione è fondamentale per il futuro dell’Europa?
  • Cosa fa e cosa dovrebbe fare la Politica di coesione?
  • Come può la Politica di coesione adempiere meglio alla sua missione di coesione economica, sociale e territoriale nel contesto della transizione verde e digitale e del cambiamento demografico?

Da queste domande, il Gruppo Indipendente di esperti ha quindi formulato le seguenti raccomandazioni “La politica di coesione dovrebbe”:

  • essere maggiormente basata sui luoghi (place-based), con investimenti orientati al futuro e adattati ai punti di forza, alle sfide e alle esigenze specifiche di ciascuna regione;
  • promuovere un approccio olistico alla politica sociale, investendo maggiormente nello sviluppo del capitale umano e nell’integrazione sociale per prevenire e ridurre le disuguaglianze in tutti i territori;
  • utilizzare le capacità e le potenzialità locali per sviluppare opportunità future di crescita inclusiva e sostenibile attraverso la diversificazione e la collaborazione;
  • costruire istituzioni nazionali e regionali migliori, mettendo lo sviluppo delle capacità e l’innovazione sullo stesso piano degli investimenti in infrastrutture e capitale produttivo;
  • realizzare strategie di sviluppo più efficaci e inclusive utilizzando i principi di un forte partenariato e di una gestione condivisa, riunendo le parti interessate a diversi livelli di governo e della società civile;
  • collegare le regioni per sfruttare le opportunità globali e realizzare un’innovazione più sostenibile e resiliente;
  • diventare più basati sui risultati (performance-based), fondendo questo approccio con la sua dimensione territoriale;
  • essere meglio integrata nel sistema di governance economica;
  • snellire le procedure amministrative e adottare approcci più efficienti e di facile utilizzo per semplificare i processi; e
  • rimanere concentrata sulla sua missione originaria di promuovere lo sviluppo sostenibile e la competitività, pur mantenendo la flessibilità necessaria per affrontare le sfide più urgenti.

Il Gruppo, Presieduto dal professor Andrés Rodriguez-Pose e composto da rappresentanti del mondo accademico, delle autorità nazionali e regionali e della società civile a livello dell’UE, selezionati sulla base della loro esperienza in materia di politica di coesione, governance economica e sociale e integrazione europea, ha tenuto 10 riunioni su temi legati al futuro della politica di coesione. Le discussioni sono state trasmesse in streaming in diretta e sono disponibili online per garantire che tutte le parti interessate abbiano accesso alla ricchezza di informazioni prodotte e ai ricchi dibattiti tenuti tra i suoi membri.

 

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DG REGIO: “Bando Youth4Cooperation: il futuro della cooperazione”

Il 22 Febbraio la Commissione Europea (DG REGIO) ha pubblicato il bando “Youth4Cooperation: the future of cooperation” (ERDF-TA-2024-YOUTH4COOP), con l’obiettivo di selezionare tre beneficiari che garantiranno il coinvolgimento dei giovani nelle consultazioni sulla Cooperazione post 2027 (prossimo periodo di programmazione 2028-2034).

Le attività che possono essere finanziate hanno come obiettivo principale la consultazione di giovani provenienti, ma non solo, dai consigli della gioventù e da altri organismi che lavorano a stretto contatto con le 4 strategie macro-regionali dell’UE.

I risultati della consultazione saranno raccolti in una relazione finale che includerà almeno 10 raccomandazioni significative per il quadro di cooperazione territoriale post-2027. A tal fine, i beneficiari selezionati potranno utilizzare il Toolkit sviluppato dalla DG REGIO e accessibile pubblicamente su Inforegio, che contiene consigli e suggerimenti, nonché un elenco indicativo di domande e un modello di relazione.

I soggetti interessati hanno tempo fino alle ore 17:00 (CET) del 3 Aprile 2024 per candidare la propria proposta sul portale Funding & Tenders Portal Electronic Submission System.

 

Youth4Cooperation Background

Nel 2020, il Manifesto dei giovani per i giovani per plasmare la politica di cooperazione europea ha identificato cinque settori politici chiave importanti per il futuro dei giovani e ha formulato dodici raccomandazioni per un migliore coinvolgimento dei giovani nella cooperazione territoriale, in particolare nei programmi Interreg e nelle strategie macro-regionali.

A seguito dell’“Anno europeo della gioventù 2022”, i programmi Interreg e le strategie macro-regionali hanno approfondito il processo di coinvolgimento dei giovani nella cooperazione nell’ambito dell’iniziativa “Youth4Cooperation”.

Youth4Cooperation raggiunge tutte le fasce d’età, dalle scuole elementari ai giovani professionisti che hanno beneficiato dei progetti Interreg e delle azioni delle strategie macro-regionali.

Sulla base di questa rete di quasi 1.000 giovani e data la prossima sfida della Commissione europea di presentare la bozza di regolamento 2028-2034 sulla Politica di Coesione, la Direzione Generale per la Politica Regionale e Urbana (DG REGIO) desidera avviare un vasto processo di consultazione dei giovani, perché la “voce” dei giovani rappresenta per certo un’aggiunta positiva e preziosa alla riflessione sulla forma futura della cooperazione territoriale.

 

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Comitato europeo delle regioni: il rapporto Green Deal e la salute

Green Deal and Health: contesto

L’Agenzia europea per l’ambiente ha stimato che nell’Unione Europea, per ogni anno le varie forme di inquinamento ambientale sono responsabili di un decesso su otto. Oltre all’inquinamento dell’aria e dell’acqua e al degrado del suolo, siccità più lunghe e più frequenti, ondate di calore e altri eventi meteorologici estremi, nonché la diffusione di malattie legate al cambiamento del clima, costituiscono una minaccia significativa per la salute umana.

Il Comitato europeo delle regioni esorta ad affrontare queste minacce per la salute portando avanti l’attuazione della Legge europea sul clima e del pacchetto Fit for 55, volto a ridurre le emissioni dirette di CO2. Chiede ancora una volta l’allineamento completo e vincolante della direttiva sulla qualità dell’aria alle linee guida 2021 dell’OMS entro il 2035 e sottolinea l’importanza delle misure derivanti dal Piano d’azione “Inquinamento zero”, che mira a creare un ambiente privo di sostanze tossiche in cui i livelli di inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo non siano più dannosi per la salute e gli ecosistemi naturali.

Il relatore Juan Manuel Moreno Bonilla ha sottolineato che gli enti locali e regionali hanno un ruolo chiave nell’attuazione e nello sviluppo di politiche e misure di Green Deal. Possono mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento e del degrado ambientale sulla salute umana promuovendo modelli di trasporto sostenibili, gestendo le fonti di inquinamento urbano o creando spazi verdi e blu che preservino gli habitat naturali. È quindi necessario rafforzare le loro competenze, i loro finanziamenti e la loro capacità d’azione, incrementando il sostegno loro fornito, anche attraverso gli strumenti finanziari della politica di coesione.

Il parere del CdR sottolinea inoltre l’importanza della collaborazione tra gli enti regionali e locali, le istituzioni sanitarie e le agenzie ambientali nello sviluppo di piani di adattamento specifici per ogni regione e nel garantire che i sistemi sanitari siano resilienti, adattabili e reattivi all’evoluzione delle minacce sanitarie legate al clima.

 

Healthier environment for healthier lives

Il parere è accompagnato da uno studio “Healthier environment for healthier lives: impacts of the European Green Deal on human Health” che analizza l’impatto delle misure adottate a livello locale e regionale per affrontare i rischi sanitari legati ai cambiamenti climatici e al degrado ambientale. Lo studio comprende 10 casi di studio specifici, che vanno dalle zone a basse emissioni di Berlino e Bruxelles a iniziative più ampie di mobilità e di verde urbano, come Rotterdam Walks o il programma Healthy Streets di Budapest. Lo studio raccomanda di valutare l’impatto sulla salute per dare priorità alle misure e sottolinea l’importanza di raggiungere l’accettazione pubblica attraverso la comunicazione e la consultazione.

 

Per maggiori informazioni sul rapporto sul Green Deal si prega di consultare il seguente LINK.

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Rafforzare le politiche vaccinali in vista delle elezioni UE

Il 14 febbraio 2024, dalle ore 10:30 alle ore 12:00, nell’aula ASP 3H1 presso il Parlamento Europeo a Bruxelles, la Rete di Cittadinanza Attiva organizza il convegno dal vivo Rafforzare le politiche vaccinali verso le elezioni europee: dalle raccomandazioni alle esperienze concrete“, gentilmente ospitato dall’eurodeputata Beatrice Covassi (S&D) con il sostegno del  Gruppo di Interesse degli Eurodeputati “Diritti dei Pazienti Europei e Assistenza Sanitaria Transfrontaliera”.

Questo evento istituzionale mira a presentare le attività svolte da diverse parti interessate nel campo della vaccinazione, tra cui organizzazioni della società civile, settore privato, consorzi di progetti europei, ecc. al fine di promuovere l’importanza delle vaccinazioni e la necessità di strategie di comunicazione efficaci presentando buone pratiche volte a migliorare l’accesso e la diffusione dei vaccini.

L’incontro ha quindi l’obiettivo di porre sotto i riflettori diversi aspetti della sanità pubblica e delle strategie di vaccinazione. Le presentazioni riguarderanno raccomandazioni e attività concrete nell’ambito dei progetti dell’UE, affrontando argomenti come il rafforzamento dell’immunità nella popolazione che invecchia, la creazione di un Osservatorio nazionale per le migliori pratiche di vaccinazione, l’interesse degli eurodeputati per l’immunizzazione nel corso della vita e la strategia di immunizzazione dell’UE per un’Europa più resiliente.

Quest’iniziativa rappresenta un’opportunità di networking, scambio di conoscenze e discussioni collaborative e rappresenta anche la fase finale del progetto europeo #VaccinAction2023 , portato avanti da Cittadinanzattiva – Active Citizenship Network, che si concentra sulla necessità di continuare a sostenere il rafforzamento dell’immunizzazione degli adulti in Europa, proteggere il valore dell’immunizzazione di routine e i suoi benefici e facilitare il dialogo tra le principali parti interessate e le istituzioni europee.

CONTESTO POLITICO

Con l’avvicinarsi delle elezioni europee vengono proposte numerose raccomandazioni sulle priorità che dovranno seguire le nuove istituzioni. Tuttavia, c’è il rischio di trascurare il sostanziale lavoro già in corso. Pertanto, lo scopo del Convegno sarà quello di affrontare questa sfida, sottolineando l’importanza di perseguire le iniziative già in atto.

Ecco perchè il Convegno si concentrerà sulla presentazione di una serie di questioni e strategie che le prossime istituzioni dovrebbero prendere in considerazione per rafforzare le politiche di vaccinazione attive, promuovendo il dialogo e la collaborazione, aspirando così a formare una comunità europea più sana e resiliente.

 

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Studio sulle azioni di cooperazione rafforzata contro le malattie prevenibili con vaccino

È stato pubblicato uno studio dalla Commissione Europea e dal DG SANTE (Directorate-General for Health and Food Safety) che indaga la coerenza, la complementarità e la pertinenza delle azioni sulla cooperazione rafforzata contro le malattie prevenibili con vaccino.

Il documento si basa sulle raccomandazioni e le linee guida fornite dal Consiglio Europeo e intende definire la strategia in vista di possibili e future iniziative politiche a tal riguardo.

Queste linee guida si basano su tre pilastri: lotta alla riluttanza nei confronti dei vaccini e miglioramento della copertura vaccinale, strategie di vaccinazione sostenibili nell’UE e coordinamento a livello di Unione e contributo alla salute mondiale politica.

L’iniziativa coinvolge e richiede l’intervento da parte della Commissione, degli Stati membri dell’UE e delle parti interessate in molteplici ambiti di intervento al fine di poter raggiungere l’obiettivo generale di migliorare la diffusione della vaccinazione in tutta l’UE.

Pertanto, per attuare le azioni necessarie è stata elaborata una tabella di marcia (Roadmap) che ha definito 28 azioni e 62 risultati finali analizzati poi nello Studio, che ha l’obiettivo di sostenere la Commissione per eventuali sviluppi politici futuri.

Caratteristiche dello studio

Lo studio, nel dettaglio, ha valutato:

  • la pertinenza delle azioni previste dalla tabella di marcia nel breve e medio termine (2-5 anni)
  • la coerenza e la complementarità con altre iniziative politiche correlate al fine di identificare possibili sinergie ed evitare duplicazioni
  • l’identificazione delle azioni più rilevanti che potrebbero essere ulteriormente sviluppate e rese sostenibili a lungo termine (+10 anni).

Il documento si sviluppa in diversi capitoli che riportano:

• Un capito con la metodologia seguita, con i punti di forza e debolezza e limiti riscontrati con conseguenti misure di mitigazione e novità attuate
• Alcuni capitoli analitici basati sulla logica di intervento, che mirano a fornire valutazioni critiche contenenti l’analisi finale basata sulla raccolta dei dati quantitativi e qualitativi
• Un capitolo conclusivo che presenta in modo logico e consequenziale l’analisi, i risultati e il modo in cui si collegano allo Studio sulle azioni di cooperazione.

I RISULTATI DELLO STUDIO

Lo studio ha evidenziato che le azioni intraprese a livello europeo per combattere l’esitazione/riluttanza nei confronti dei vaccini e la dis-informazione sono state particolarmente rilevanti.

Inoltre, la valutazione ha dimostrato che, affrontando le esigenze da più punti di vista (ad esempio, l’esitazione nei confronti del vaccino è stata affrontata attraverso lo sviluppo di studi e linee guida, la formazione degli operatori sanitari, la produzione di dati affidabili, ecc…) la tabella di marcia è riuscita a rispondere alle esigenze previste.

Alla luce di questa analisi e tenendo conto dello stato di completamento delle diverse azioni, nonché del loro potenziale di mantenimento e ulteriore sviluppo, lo studio ha rilevato che circa il 75% di esse continuerà ad essere particolarmente rilevante nel breve e medio termine.

Il restante 25% è ancora in qualche misura rilevante, anche se non ha bisogno di essere considerato prioritario. A lungo termine, invece, si prevede che circa il 50% delle azioni si stabilizzi.

Per quanto riguarda invece, le iniziative di policy esterna, almeno quelle principali che sembrano essere le più rilevanti nel campo dell’immunizzazione (EHU, EHDS, Europe’s Beating Cancer Plan e Pharmaceutical Strategy for Europe) lo studio ha applicato una comparazione tra i risultati ottenuti e le opinioni degli stakeholder.

La stessa metodologia è stata applicata alle iniziative politiche a livello globale (Q7), da cui è emerso che la Roadmap è complessivamente coerente con le principali iniziative dell’OMS (Piano d’azione globale per i vaccini e la sua declinazione europea, l’Agenda europea per l’immunizzazione).

Infine, sono stati identificati diversi fattori che favoriscono e ostacolano lo sviluppo della Roadmap. I finanziamenti per la ricerca e lo sviluppo, per la ricerca comportamentale, per l’accesso, la comunicazione e la formazione possono favorire il corretto sviluppo delle azioni.

Anche la comunicazione è fondamentale, sia per promuovere i benefici e la sicurezza dei vaccini, sia per garantire la coerenza interna e la visibilità di ciò che viene fatto in tutta l’UE. Anche l’attenzione alle tecnologie emergenti e ai servizi di sanità elettronica ha un potenziale per migliorare la diffusione delle vaccinazioni e potrebbe sostenere la Roadmap in modo trasversale.

Inoltre, ulteriori fattori abilitanti possono trasformarsi in barriere, come la fiducia dei cittadini nelle politiche e nelle strategie nazionali, che potrebbe aumentare l’adozione del vaccino e la fiducia se alta, o amplificare ulteriormente l’esitazione e la disinformazione se bassa.

 

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