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OMS: strumento di valutazione dell’impatto della dieta (DIA)

L’OMS Europa introduce lo strumento di valutazione dell’impatto della dieta (DIA), sviluppato per i responsabili politici, i ricercatori e gli operatori del settore avente l’obiettivo di aiutare a comprendere l’impatto dei sistemi alimentari sull’ambiente e sulla salute.

Lo strumento di valutazione dell’impatto della dieta (DIA)

Lo strumento DIA avrà quindi lo scopo di valutare le diete ed esplorare le risposte alle seguenti domande.

  • In che modo i paesi possono influenzare le diete delle loro popolazioni per renderle più sane, più sostenibili e convenienti?
  • In che modo le diete popolari di oggi si allineano con gli obiettivi ambientali e di salute globale?
  • Quali potenziali cambiamenti politici possono aiutare ad affrontare le principali sfide ambientali, sanitarie ed economiche che derivano dai sistemi alimentari dei paesi?

Per ogni scenario alimentare, la DIA esamina contemporaneamente gli indicatori sanitari, come le morti premature che potrebbero essere evitate migliorando la dieta; fattori di rischio per cancro, malattie cardiache e diabete; e rischi legati al peso corporeo – e analisi ambientali, come quelle per le emissioni di gas serra, i terreni coltivati ​​e l’acqua dolce.

L’impatto globale di una dieta malsana

In varie parti della regione europea dell’OMS e oltre, le diete e i sistemi alimentari in generale non sono né sani né sostenibili. Le diete non salutari sono uno dei principali fattori di rischio per le malattie non trasmissibili (NCD) – dal diabete al cancro e alle malattie cardiovascolari – e sono responsabili di 1 decesso su 5 a livello globale.

Nel mondo, circa 2 miliardi di persone vivono in sovrappeso e obesità. Nella Regione, inoltre, il problema colpisce 1 bambino su 3 in età di scuola primaria.

Si prevede che la popolazione mondiale crescerà dagli attuali 7 miliardi a quasi 10 miliardi entro la metà del secolo, quindi l’impatto sulla salute e sull’ambiente probabilmente peggiorerà. È in aumento anche la domanda di alimenti, come carne, latticini e alimenti trasformati, che possono danneggiare sia la salute delle persone che l’ambiente. A tal proposito è bene ricordare che l’agricoltura è responsabile di circa un quarto di tutte le emissioni di gas serra e utilizza il 70% di tutte le risorse di acqua dolce.

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lotta contro il cancro

Congresso ESMO: progressi nella ricerca contro il cancro

La ricerca contro il cancro continua a segnare progressi significativi, affrontando neoplasie comuni come il carcinoma della mammella, il tumore del polmone e le neoplasie ginecologiche. Gli studi presentati al Congresso della Società Europea di Oncologia Medica 2023 (ESMO), che si è tenuto a Madrid dal 20 al 24 ottobre, hanno gettato luce su importanti scoperte. Nel 2022, in Italia, sono stati stimati 55.700 nuovi casi di carcinoma della mammella, il tumore più diffuso nella popolazione.

Gli studi italiani più significativi sul cancro al Congresso ESMO

Uno degli studi di rilievo presentati all’ESMO è stato il risultato a cinque anni dello studio di Fase 3 “monarchE”. Questo studio ha dimostrato una riduzione del 32% nel rischio di recidiva a cinque anni e un miglioramento del 7,6% nella sopravvivenza libera da malattia invasiva. Questi risultati sono particolarmente significativi per il 15% dei tumori mammari HR+/HER2- con un rischio aumentato di metastasi.

 

Secondo Lucia Del Mastro, Professore Ordinario e Direttore della Clinica di Oncologia Medica dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, Università di Genova, il periodo di cinque anni rappresenta un traguardo fondamentale nei trattamenti adiuvanti contro il tumore al seno. L’efficacia di abemaciclib persiste oltre il completamento dei due anni di trattamento, migliorando la sopravvivenza libera da malattia invasiva e la sopravvivenza libera da recidiva a distanza.

 

Nel caso del tumore del polmone, con circa 44.000 nuovi casi stimati in Italia nel 2022, l’immunoterapia con pembrolizumab prima e dopo l’intervento chirurgico ha dimostrato di ridurre il rischio di morte del 28% e aumentare la sopravvivenza globale, con il 71% dei pazienti ancora vivi a tre anni. Questi risultati presentati all’ESMO provengono dallo studio di Fase 3 del programma “Keynote-671”.

 

Nel caso del tumore dell’endometrio, il più comune tra le neoplasie ginecologiche in Italia, con oltre 10.000 nuovi casi all’anno, uno studio di Fase III chiamato “DUO-E” ha dimostrato che l’immunoterapia con durvalumab in combinazione con la chemioterapia seguita da durvalumab più olaparib ha ridotto il rischio di progressione o morte del 45%. Secondo Domenica Lorusso, Responsabile UOC Programmazione Ricerca Clinica della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS di Roma, questi risultati aprono nuove opportunità terapeutiche per i pazienti con tumore dell’endometrio, migliorando significativamente le prospettive di guarigione.

 

Inoltre, lo studio italiano “Keynote-A18” coordinato dalla Prof.ssa Lorusso rappresenta un progresso significativo nel trattamento del tumore della cervice uterina localmente avanzato, in cui l’immunoterapia ha dimostrato di migliorare la sopravvivenza libera da progressione rispetto allo standard di cura. Questi risultati sono particolarmente rilevanti, poiché non si erano registrati progressi significativi nelle opzioni terapeutiche per questa malattia in 20 anni.

 

La ricerca italiana anche al Congresso ESMO continua a dimostrarsi all’avanguardia nella lotta contro il cancro, con l’obiettivo di migliorare le prospettive di guarigione e la qualità della vita dei pazienti.

 

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lotta contro il cancro

Arriva in Aula la proposta di legge sull’oblio oncologico

Come riportato dalla Rete Oncologica dei pazienti Italia (ROPI), per quanto riguarda i pazienti guariti dopo aver superato il cancro, alla guarigione clinica non corrisponde sempre quella sociale. Sovente, dopo la conclusione delle cure, le persone coinvolte vengono discriminate in vari contesti cruciali come il diritto all’adozione o all’affidamento di minori, e l’accesso ai servizi finanziari, quali prestiti o mutui o nella stipula di polizze assicurative.

Per oblio oncologico si intende una norma di tutela che abolisca l’obbligo di dichiarare di essere stati malati di cancro, allo scopo di impedire qualsiasi forma di discriminazione legata allo stato di salute di una persona.

Il DDL sull’oblio oncologico:

Lo scorso 29 giugno 2023 la XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità il testo unificato del disegno di legge sull’oblio oncologico. Questa misura andrebbe ad allineare il quadro legislativo italiano agli standard richiesti dall’Unione Europea (azione necessaria entro il 2025). La legge dovrebbe avere 2 scaglioni temporali entro i quali si avrà il diritto all’oblio oncologico: 10 anni dopo il termine delle cure per chi ha avuto il cancro dopo i 18 anni; 5 anni per chi lo ha avuto da più giovane.

La proposta di legge è ora approdata in Aula, e verrà valutata entro il 4 agosto.

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lotta contro il cancro

Piano europeo per sconfiggere il cancro – Primo webinar di presentazione progetti EU4Health

Il prossimo 25 maggio 2023, durante la Settimana europea contro il cancro, la Direzione Generale per la Salute e la sicurezza alimentare presenterà il primo gruppo di progetti finanziati da EU4Health e sentirà come contribuiscono a proteggere la salute di tutti durante il “Webinar di presentazione del primo progetto EU4Health del Piano europeo per sconfiggere il cancro” (14.00 – 16.00 CEST).

L’attuazione del Piano europeo per sconfiggere il cancro e della Missione dell’UE sul cancro sta avanzando su diversi fronti. Dati i numerosi progetti in corso, può essere difficile tenere traccia di ciò che è già stato fatto. Oltre agli sviluppi politici, solo nell’ambito del programma EU4Health sono stati avviati oltre 25 progetti e questo webinar intende illustrarne alcuni.

Questo webinar è aperto a tutti coloro che sono interessati al lavoro dell’UE sul cancro, e in particolare al Piano europeo per sconfiggere il cancro. La Settimana europea contro il cancro è una campagna annuale che contribuisce a sensibilizzare l’opinione pubblica sugli sviluppi nella prevenzione, nella diagnosi precoce e nel trattamento del cancro. Durante questa settimana vengono organizzati diversi eventi tematici in tutta Europa e la Commissione Europea partecipa organizzando questo webinar.

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digital health lotta contro il cancro

eCAN, la Joint Action che rafforza l’eHealth per prevenire e curare il cancro

In tutta Europa ricevere una diagnosi tempestiva del cancro e sopravvivere alla malattia differisce notevolmente a causa delle disuguaglianze nelle politiche di prevenzione, nell’accesso a diagnosi, e nelle cure all’avanguardia. La proiezione è che il numero di casi di cancro diagnosticati potrebbe aumentare di un quarto entro il 2035.

Pertanto, l’uso della telemedicina nell’assistenza sanitaria diventa di fondamentale importanza, in quanto potrebbe fornire assistenza alle persone e ai pazienti che vivono in zone remote e rurali durante le emergenze transfrontaliere e le crisi sanitarie. Infatti, lo scambio di migliori pratiche sull’uso di strumenti digitali, quali ad esempio le consultazioni online e lo scambio di dati clinici in tempo reale, possono diventare anche un’occasione unica per massimizzare le potenziali sinergie e mettere in comune conoscenze scientifiche, dati e potenza di calcolo al fine di sviluppare soluzioni innovative e personalizzate per la cura e la prevenzione del cancro.

Inoltre, l’utilizzo della telemedicina e del teleconsulto diventerà in futuro un metodo, oltre che per modificare le attuali proiezioni sui casi di cancro diagnosticati, una soluzione per monitorare e prevenire anche le situazioni epidemiche, come per esempio il COVID-19.

Le caratteristiche di eCan:

In tale contesto, la Joint Action eCAN – “Strengthening eHealth, integrating telemedicine and remote monitoring in health and care systems for cancer prevention and care” (Rafforzamento della sanità elettronica, compresa la telemedicina e il monitoraggio remoto dei sistemi sanitari per la prevenzione e la cura del cancro), esplora il ruolo della telemedicina e del monitoraggio all’interno di due studi clinici incentrati sulla tele-riabilitazione e sul supporto tele-psicologico in 10 paesi europei. Nel dettaglio, mira a portare i benefici della sanità elettronica a tutti i cittadini e ai pazienti negli Stati membri dell’UE, concentrandosi su prevenzione e cura del cancro. Infatti, il programma, si inserisce nell’azione A5, relativa al miglioramento della qualità della vita dei pazienti.

Il progetto si compone di 35 partners provenienti da 16 differenti Stati membri ed è a guida belga, per un totale di 4 milioni di euro di investimento all’interno del programma EU4Health.

I PREM di eCan devono essere monitorati da sistemi di monitoraggio telematico dedicati, e una piattaforma sicura servirà da dashboard per il supporto decisionale abilitando future applicazioni dell’Intelligenza Artificiale.

I risultati attesi dalla JA sono:

  1. facilitare lo sviluppo di soluzioni modulari/interoperabili basate su infrastrutture regionali/nazionali,
  2. informare i servizi di telemedicina con una forte attenzione agli utenti (pazienti e operatori sanitari).

Le lezioni apprese dall’implementazione dell’intervento informeranno l’apprendimento reciproco e lo scambio di conoscenze per una migliore resilienza e preparazione del sistema sanitario.

 

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