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Commissione UE: aperte le call di Erasmus+ 2026

La Commissione Europea ha annunciato un budget complessivo di circa 5,2 miliardi di euro destinati al programma Erasmus+ per il 2026, con l’obiettivo di rafforzare le competenze dei cittadini europei, sostenere la mobilità transnazionale e migliorare la qualità dei sistemi educativi in tutta l’Unione Europea (UE).

L’iniziativa si inserisce nella “Union of Skills strategy” (strategia dell’Unione delle Competenze), che mira a favorire l’apprendimento permanente, la riqualificazione professionale e lo sviluppo di competenze necessarie a rispondere alle trasformazioni economiche, tecnologiche e sociali.

Nel 2026 Erasmus+ continuerà a sostenere le sue priorità trasversali – inclusione, innovazione digitale e sostenibilità verde – con un’attenzione specifica agli apprendenti e agli insegnanti ucraini, anche quelli sfollati nei Paesi dell’UE o in quelli associati al programma.

“Erasmus+ deve essere accessibile a tutti, indipendentemente dal contesto o dalle circostanze”, sostiene Roxana Mînzatu, Vicepresidente esecutiva per i Diritti sociali e le competenze, i posti di lavoro di qualità e la preparazione. “Il nostro obiettivo è chiaro: Nessuno dovrebbe essere lasciato indietro. Da formati più inclusivi a una maggiore sensibilizzazione, vogliamo aiutare un maggior numero di persone ad accedere a Erasmus+ e a sviluppare le competenze di cui hanno bisogno per il futuro. Già l’anno scorso, la percentuale di partecipanti con minori opportunità è cresciuta fino a circa il 17% e siamo determinati a fare ancora meglio nel 2026”.

Una delle principali novità riguarda l’introduzione di una nuova azione dedicata al settore scolastico: le “European partnerships for school development”, che sosterranno progetti innovativi per rafforzare le competenze fondamentali, l’impegno civico e la partecipazione democratica degli studenti.

Il programma continuerà a finanziare mobilità individuali e di gruppo, partenariati tra organizzazioni e attività di cooperazione internazionale ad ampio raggio.

ERASMUS+ 2026: MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE E AMBITI DI FINANZIAMENTO

Erasmus+ 2026 definisce le condizioni per la partecipazione al programma. Le organizzazioni attive nei settori dell’istruzione superiore, dell’istruzione scolastica, della formazione professionale (VET), dell’educazione degli adulti, della gioventù e dello sport possono candidarsi ai finanziamenti.

Tra i potenziali partecipanti figurano scuole, università, enti di formazione, associazioni giovanili, ONG e organismi sportivi.

Le persone fisiche – come studenti, insegnanti, formatori, giovani e operatori giovanili – non presenteranno candidature individuali, ma potranno partecipare tramite le organizzazioni di appartenenza che richiedono i finanziamenti.

La maggior parte delle candidature deve essere presentata alle Agenzie Nazionali dei Paesi aderenti al programma, mentre alcune azioni — in particolare quelle centralizzate o di più ampia portata — sono gestite direttamente dalla European Education and Culture Executive Agency (EACEA).

La Commissione invita tutti i potenziali beneficiari a consultare attentamente i bandi 2026, che includono dettagli sulle priorità del programma, le condizioni di ammissibilità e le scadenze per ciascuna azione.

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Rapporto OMS/Europa: la dipendenza da medici e infermieri formati all’estero

Un nuovo rapporto di OMS/Europa intitolato “Health workforce migration in the WHO European Region: country case studies from Albania, Armenia, Georgia, Ireland, Malta, Moldova, Norway, Romania and Tajikistan” mette in luce la crescente dipendenza della Regione Europea da medici e infermieri formati all’estero e gli impatti transnazionali di questa mobilità.

Secondo il documento, dal 2014 al 2023 il numero di medici provenienti da altri Paesi è aumentato del 58 %, mentre quello degli infermieri ha registrato un incremento del 67 %. Nel 2023, circa il 60 % dei medici e il 72 % degli infermieri entrati nel mercato sanitario europeo avevano completato la propria formazione fuori dalla Regione.

Il rapporto OMS/Europa sulla Health workforce migration

Il fenomeno, si legge nel rapporto, produce effetti a catena tra Paesi, con un impatto particolarmente marcato nell’Europa orientale e meridionale, dove la migrazione di professionisti sanitari verso Stati con migliori condizioni economiche e lavorative sta aggravando le carenze locali. Nei Paesi di destinazione, invece, cresce il rischio di dipendenza strutturale da personale formato altrove, con implicazioni sulla sostenibilità dei sistemi sanitari e sulla qualità delle cure.

Il documento dell’OMS invita a rafforzare la pianificazione strategica della forza lavoro sanitaria, migliorando la raccolta di dati e l’uso di modelli predittivi per anticipare le necessità. Si raccomanda inoltre di investire su politiche di retention, salari competitivi, opportunità di carriera e condizioni di lavoro più eque, al fine di ridurre la fuga di professionisti e promuovere un equilibrio sostenibile tra Paesi.

Alcuni esempi nazionali mostrano progressi: in Irlanda, il governo ha aumentato i posti di formazione per studenti locali per diminuire la dipendenza da personale estero; in Romania, il numero di medici emigrati è passato da 1.500 nel 2012 a 461 nel 2021, grazie a un miglioramento delle condizioni contrattuali e di formazione.

Il rapporto sottolinea infine che la mobilità sanitaria internazionale non è di per sé negativa, ma deve essere gestita attraverso una cooperazione bilanciata e sostenibile, per evitare che il rafforzamento di alcuni sistemi sanitari avvenga a discapito di altri.

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Attuazione del partenariato europeo cofinanziato: workshop formativo il 29 e 30 settembre

ERA-LEARN, piattaforma finanziata come azione di supporto (CSA) da HORIZON 2020, in collaborazione con la Commissione Europea, organizza un workshop ibrido che si terrà a Roma il 29 e 30 settembre 2025.

Il workshop formativo intende offrire una panoramica completa dei partenariati europei co-finanziati. Attraverso sessioni interattive e attività di networking, i partecipanti acquisiranno informazioni sulle principali caratteristiche di questi partenariati, sui requisiti finanziari e amministrativi che li contraddistinguono e sugli strumenti a sostegno della loro attuazione.

Le sessioni plenarie con interventi di rappresentanti della Commissione, di ERA-LEARN e dei partenariati saranno trasmesse in diretta streaming, mentre le attività di gruppo e networking sono riservate ai partecipanti in presenza.

Questo workshop è rivolto a tutti coloro che si stanno approcciando per la prima volta al mondo dei partenariati europei, inclusi i nuovi membri di organizzazioni già coinvolte, il personale recentemente assunto ed i professionisti che desiderano comprendere meglio profili legali-amministrativi e operativi. Inoltre, l’evento rappresenta un’opportunità di aggiornamento e networking anche per i partner con maggiore esperienza.

Agenda del workshop

Le sessioni plenarie e i successivi gruppi di lavoro in presenza affronteranno i seguenti temi:

  • Panoramica e quadro normativo: verranno analizzati il contesto generale dei partenariati europei cofinanziati e i relativi requisiti legali previsti da Horizon Europe.
  • Gestione e governance: verranno illustrate le strutture di governance, i processi decisionali interni e la gestione dei conflitti di interesse e delle barriere informative.
  • Requisiti finanziari: verranno definiti i requisiti finanziari dei Grant Agreement in Horizon Europe, le modalità di finanziamento dei partenariati e le disposizioni finanziarie interne.
  • Pianificazione e best practice: verranno analizzate la pianificazione del lavoro, l’organizzazione di bandi congiunti e le best practice per la loro gestione.
  • Requisiti tecnici e strumenti: verranno affrontati i requisiti per il trasferimento e il ripristino dei dati, le strategie di phasing out e gli strumenti forniti da ERA-LEARN.

È possibile registrarsi al workshop attraverso il seguente LINK.

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Disponibile online la prima newsletter del progetto BRIGHTskills

È stata pubblicata la prima newsletter ufficiale del progetto europeo BRIGHTskills, iniziativa finanziata nell’ambito del programma Erasmus+ e finalizzata allo sviluppo di competenze avanzate per i settori industriali della salute in Europa. Il progetto, coordinato da EIT Health e avviato nel 2024, coinvolge 24 partner provenienti da 11 Paesi europei tra enti pubblici, università, centri di formazione, associazioni industriali e imprese.

Obiettivi del progetto BRIGHTskills

BRIGHTskills nasce per rispondere ai bisogni emergenti di competenze nel settore salute, con particolare attenzione alle sfide legate alla transizione digitale, verde e demografica. Il progetto intende colmare il divario tra la formazione disponibile e le esigenze dell’industria sanitaria contemporanea e futura, sviluppando un sistema integrato di offerta formativa che includa strumenti di autovalutazione, micro-credential, corsi brevi e certificazioni.

Il ruolo del ProMIS

All’interno del consorzio, il ProMIS riveste un ruolo strategico per la diffusione e il trasferimento dei risultati a livello nazionale. In particolare, ProMIS è impegnato nel coinvolgimento degli attori istituzionali regionali, nella condivisione delle evidenze raccolte e nella promozione di sinergie tra sistema salute e sistema formativo. 

Contenuti principali della prima newsletter

La prima edizione della newsletter illustra lo stato di avanzamento del progetto e alcune delle attività già intraprese, tra cui:

  • la definizione dei profili professionali chiave in relazione all’evoluzione dell’industria della salute (Industry 5.0);
  • l’avvio del lavoro sull’analisi del fabbisogno di competenze in diversi segmenti industriali;
  • il lancio del primo episodio del podcast “Voices of Health Industry Professionals”, incentrato sul futuro della formazione;
  • la presentazione degli strumenti formativi in fase di sviluppo, tra cui un portale per l’autovalutazione e la costruzione di percorsi personalizzati;
  • l’organizzazione di eventi partecipativi a livello europeo e nazionale.

La newsletter è consultabile al seguente LINK

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EP PerMed: è aperta la Education Call per corsi online sulla medicina personalizzata

La Partnership EP PerMed ha lanciato una nuova Education Call per sostenere la realizzazione di contenuti educativi rivolti ai professionisti sanitari sull’implementazione della medicina personalizzata (PM). L’obiettivo dell’iniziativa è colmare le lacune in termini di conoscenze e competenze che rappresentano uno dei principali ostacoli alla diffusione della PM nella pratica clinica quotidiana.

La call mira a finanziare la produzione di contenuti di alta qualità, che saranno sviluppati congiuntamente dai consorzi selezionati e dal team di apprendimento digitale di EP PerMed. I materiali confluiranno in moduli e corsi online, che saranno ospitati sulla piattaforma eLearning dedicata e sul sito di EP PerMed.

I contenuti potranno riguardare sia la formazione generale sia quella specialistica sulla medicina personalizzata, con un focus anche sulla collaborazione interdisciplinare tra professionisti e sulla comunicazione efficace con i pazienti.

CHI PUò PARTECIPARE COME BENEFICIARIO ALLA CALL
  • Università/organizzazioni accademiche: team di ricerca operanti presso università, università di scienze applicate, altri istituti di istruzione superiore, organizzazioni per la diffusione della conoscenza o istituti di ricerca;
  • Settore clinico/sanitario pubblico: team di ricerca attivi in ospedali, policlinici, studi medici, strutture di sanità pubblica e/o altri contesti sanitari e organizzazioni sanitarie;
  • Imprese: aziende private di tutte le dimensioni; agenzie o società che si occupano di Educazione Medica Continua / Sviluppo Professionale Continuo;
  • Altri stakeholder: ad esempio organizzazioni di cittadini, associazioni, società medico-scientifiche, comunità locali, ONG locali/nazionali, organizzazioni di consumatori. Altri stakeholder devono essere in grado di fornire conoscenze e prospettive utili al consorzio.

Inoltre, dal momento che si tratta di una educational call sulla medicina personalizzata:

  • Almeno un membro del consorzio di progetto deve avere esperienza comprovata nella progettazione di attività educative per l’apprendimento permanente (formazione), da descrivere nella proposta.
  • Almeno un membro del consorzio di progetto deve avere esperienza comprovata nello sviluppo della medicina personalizzata, da descrivere nella proposta.
  • Almeno un’organizzazione non accademica deve far parte del consorzio che presenta la candidatura.
La timeline della call EP PerMed
  • 4 giugno 2025 – Apertura ufficiale della call.
  • 16 giugno 2025 – Apertura della piattaforma di candidatura.
  • 18 giugno 2025, ore 12:00 CEST – Webinar informativo sulla call.
  • 16 giugno – 9 settembre 2025 – Periodo di matchmaking online.
  • 2 settembre 2025, ore 12:00 CEST – Sessione Q&A online.
  • 9 settembre 2025, ore 16:00 CEST – Termine ultimo per l’invio delle proposte.
  • 6–10 ottobre 2025 – Sessioni online di pitching.
  • 29 ottobre 2025 – Comunicazione dei risultati finali.

 

Il webinar informativo e di matchmaking si è tenuto lo scorso 18 giugno: sono disponibili le slide dell’evento.

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OMS: nuovo rapporto sulla forza lavoro infermieristica

Secondo il rapporto State of the World’s Nursing 2025 redatto dall’OMS, e dal Consiglio Internazionale degli Infermieri (Council of Nurses) e dei partner, la forza lavoro infermieristica globale è cresciuta da 27,9 milioni nel 2018 a 29,8 milioni nel 2023. Tuttavia, nonostante questa crescita, persistono notevoli disparità: il 78% degli infermieri lavora in Paesi che rappresentano solo il 49% della popolazione mondiale. Questa situazione ostacola i progressi verso la copertura sanitaria universale, la sicurezza sanitaria globale e gli obiettivi di sviluppo.

Il rapporto dell’oms SULLA FORZA LAVORO INFERMIERISTICA

Il rapporto attraverso un’analisi completa e aggiornata della forza lavoro infermieristica a livello globale, raccoglie le informazioni provenienti dai 194 Stati membri dell’OMS attraverso i National Health Workforce Accounts e rivela complesse disparità tra paesi, regioni e contesti socioeconomici.

Il documento evidenzia una riduzione globale della carenza di infermieri, da 6,2 milioni nel 2020 a 5,8 milioni nel 2023, con proiezioni che indicano un ulteriore calo entro il 2030. Tuttavia, questi progressi rimangono disomogenei tra i Paesi.

Infatti, i Paesi a basso e medio reddito devono far fronte a problemi di formazione e mantenimento degli infermieri, mentre i Paesi ad alto reddito devono affrontare l’invecchiamento della forza lavoro e la loro dipendenza da infermieri formati all’estero, che rappresentano il 23% della loro forza lavoro infermieristica.

L’equità di genere rimane centrale: le donne rappresentano l’85% degli infermieri a livello globale. Inoltre, se da un lato il 33% degli infermieri ha meno di 35 anni, dall’altro i pensionamenti interesseranno presto molti Paesi ad alto reddito, con il rischio di creare lacune nell’assistenza e nella qualità delle cure.

Il rapporto mostra anche che il 62% dei Paesi riconosce ora i ruoli infermieristici avanzati, migliorando l’accesso e la qualità delle cure. Tuttavia, lo sviluppo della leadership e il sostegno alla salute mentale per gli infermieri sono ancora carenti: solo il 42% dei Paesi offre disposizioni in materia di salute mentale. Per affrontare questi problemi, sono state delineate le priorità politiche per il periodo 2026-2030, tra cui l’espansione dei posti di lavoro nel settore infermieristico, il miglioramento dell’istruzione, la promozione dell’equità retributiva, il sostegno al benessere, l’avanzamento della regolamentazione e la garanzia di eque opportunità di leadership.

 

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Unione delle Competenze: la nuova strategia UE per il futuro del lavoro

La Commissione Europea ha lanciato l’Unione delle Competenze, una nuova iniziativa per rafforzare il capitale umano dell’Unione e sostenere crescita, innovazione e competitività nel lungo termine. L’obiettivo è garantire a ogni cittadino europeo, di ogni età, opportunità concrete di apprendimento e riqualificazione, in linea con le richieste di un mercato del lavoro in rapida trasformazione.

Un’azione strategica contro la crisi delle competenze

L’iniziativa nasce da una situazione critica: quasi quattro PMI su cinque faticano a trovare lavoratori qualificati, soprattutto in settori chiave come l’intelligenza artificiale, la tecnologia quantistica e la transizione verde. I sistemi educativi faticano a tenere il passo: il 50% dei giovani non possiede competenze digitali di base, e solo il 40% degli adulti partecipa a percorsi di formazione continua. A ciò si aggiunge il previsto calo della popolazione in età lavorativa, che scenderà da 265 a 258 milioni entro il 2030.

Le quattro direttrici dell’Unione delle Competenze
  1. Competenze di base per una vita e un lavoro di qualità
    Con il Basic Skills Support Scheme, l’UE aiuterà giovani con difficoltà nell’apprendimento, migliorando alfabetizzazione, matematica, scienze e cittadinanza digitale con interventi mirati e personalizzati.
  2. Aggiornamento continuo e riqualificazione come nuova norma
    Attraverso il progetto Skills Guarantee, saranno offerti percorsi di riqualificazione a lavoratori in ristrutturazione o a rischio disoccupazione. Potenziate anche le EU Skills Academies nei settori verde e digitale.
  3. Portabilità delle competenze e circolazione dei talenti
    L’iniziativa sulla Skills Portability faciliterà il riconoscimento delle qualifiche in tutta l’UE, con l’introduzione di credenziali digitali interoperabili per valorizzare le competenze ovunque acquisite.
  4. Attrazione e fidelizzazione dei talenti, anche da Paesi terzi
    Con il programma “Scegli l’Europa” e un investimento di 22,5 milioni di euro, la Commissione punta ad attrarre ricercatori e professionisti altamente qualificati, con un Talent Pool UE e visti dedicati.
Governance, obiettivi e investimenti

La strategia prevede obiettivi misurabili al 2030, come ridurre al di sotto del 15% gli studenti con scarsi risultati e aumentare la partecipazione a corsi STEM (“science, technology, engineering and mathematics”), anche tra le donne. Un High-Level Board e un Osservatorio sulle competenze coordineranno l’attuazione della strategia, fornendo analisi, previsioni e allerte precoci sulle carenze in settori chiave.

L’istruzione e le competenze sono un investimento che genera benefici per l’intera società. Il bilancio dell’UE 2021-2027 stanzia oltre 150 miliardi di euro per istruzione e formazione, anche attraverso programmi come FSE+, PNRR, Fondi Regionali di Ricerca e Sviluppo, Erasmus+ e InvestEU.

A questo si aggiunge l’impegno per attivare risorse al di là dei fondi europei, sia pubbliche che private. L’Unione delle Competenze propone azioni per:

  • incrementare gli investimenti del settore privato nella formazione, aggiornamento e riqualificazione;
  • aiutare gli Stati membri a utilizzare in modo efficace le opportunità di finanziamento UE e le partnership con la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e altre banche promozionali multilaterali o nazionali.

 

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Esiti webinar “Health at a Glance: Europe 2024”

Il ProMIS ha pubblicato una sintesi del Rapporto biennale “Health at a GlanceEurope 2024″ presentato durante il webinar, promosso dalla Commissione Europea e dall’OCSE lo scorso 18 novembre.

Nel dettaglio, l’edizione 2024 analizza lo stato della salute e dei sistemi sanitari nei paesi dell’UE, esaminandone le principali sfide e fornendo alcune soluzioni per sviluppare sistemi più forti e resilienti in un panorama sanitario in rapida evoluzione.

IL RAPPORTO “HEALTH AT A GLANCE: EUROPE 2024”

Il Rapporto presenta due temi chiave interconnessi:

  • La carenza di personale sanitario, puntando su strategie per la formazione, il mantenimento e l’ottimizzazione delle risorse esistenti.
  • La longevità sana, che mira a ridurre la pressione sui sistemi sanitari e di assistenza a lungo termine, promuovendo un approccio di prevenzione lungo tutto l’arco della vita per migliorare la qualità della vita della popolazione anziana.

Oltre ai capitoli tematici, il documento offre un’analisi dettagliata di circa 80 indicatori chiave. Tra questi, spiccano l’aspettativa di vita, che ha raggiunto una media di 81,5 anni nel 2023 con significative differenze tra i Paesi UE, e il crescente impatto delle malattie croniche, con oltre il 40% degli over 65 affetti da almeno due condizioni croniche.

Infine, il documento fornisce alcune soluzioni che includono il rafforzamento della formazione, l’adozione di tecnologie digitali e una maggiore prevenzione per promuovere la longevità in buona salute, sottolineando inoltre l’urgenza di affrontare le sfide legate alla salute mentale e alla resistenza antimicrobica.

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

Per visualizzare il rapporto 2023, si prega di consultare il seguente LINK.

DOCUMENTI UTILI

Sintesi ProMIS_Rapporto Health at a GlanceEurope 2024_OCSE

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Erasmus+: World Wide Webinar 2024

Dal 22 al 24 ottobre 2024 si terrà l’evento online di Erasmus+ “World Wide Webinar”, organizzato dalla Commissione europea, specificamente dedicato alle opportunità di scambio e cooperazione del programma Erasmus+ aperte a organizzazioni e individui di tutto il mondo.

Erasmus+ “World Wide Webinar”

L’evento rappresenta un’occasione unica per approfondire e conoscere da vicino le opportunità offerte da questo programma che promuovono la dimensione internazionale nei settori dell’istruzione, della formazione e della gioventù.

In particolare l’attenzione è posta su:

  • Scambi di studenti e personale dell’istruzione superiore;
  • Progetti di cooperazione per l’istruzione superiore e l’istruzione e formazione professionale;
  • Scambi virtuali;
  • Progetti di cooperazione per le organizzazioni giovanile;
  • Mobilità per i ricercatori.

Le tre giornate dell’evento prevedono sessioni informative al mattino che saranno replicate nel pomeriggio per tener conto dei diversi fusi orari.

Tutte le sessioni si svolgeranno in inglese con traduzione in francese e spagnolo.

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Pubblicata la strategia Italiana per l’IA 2024-2026: Innovazione e Sostenibilità

In un contesto globale sempre più competitivo, l’Italia ambisce a giocare un ruolo di primo piano nella rivoluzione digitale, facendo leva sulla sua tradizione industriale e su un ecosistema dinamico che sappia integrare innovazione tecnologica e valori sociali.

La nuova Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026 traccia il percorso per consolidare il ruolo del Paese nell’IA attraverso un approccio innovativo e sostenibile. Il documento evidenzia la necessità di promuovere soluzioni antropocentriche, affidabili e in linea con i principi europei, puntando a rafforzare la competitività italiana nel panorama internazionale.

Caratteristiche della strategia italiana sull’IA

La strategia si articola in quattro macroaree:

  • Ricerca, con un focus sull’innovazione applicata e lo sviluppo di tecnologie su misura per l’Italia;
  • Pubblica Amministrazione, che mira a migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi attraverso l’adozione dell’IA;
  • Imprese, per agevolare la trasformazione digitale delle PMI italiane, spesso in ritardo nell’adozione di queste tecnologie; 
  • Formazione, con l’obiettivo di sviluppare competenze digitali avanzate e ridurre il gap tra domanda e offerta di lavoro qualificato.

Particolare enfasi viene posta sulla creazione di infrastrutture adeguate, tra cui la realizzazione di un registro nazionale di dataset e modelli IA, per favorire la condivisione e l’innovazione tra imprese e amministrazioni pubbliche. La strategia incoraggia inoltre l’uso responsabile dell’IA, affrontando rischi come l’omogeneizzazione culturale e l’iper-regolamentazione, e promuove un sistema di monitoraggio continuo per garantire l’efficacia delle iniziative.

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.