Cerca
Categorie
Altro

Evento di Lancio del Report “Science, Research and Innovation Performance of the EU 2024”

Ricerca e innovazione (R&I) sono parte integrante della risposta alle sfide che siamo chiamati ad affrontare. Investire in R&I è una condizione essenziale per incrementare la competitività dell’UE e per raggiungere gli obiettivi climatici, proteggere l’ambiente e le risorse naturali e promuovere società inclusive e democratiche. Le crisi in corso intensificano queste sfide e richiedono soluzioni politiche che non solo affrontino le emergenze a breve termine, ma raggiungano anche gli ambiziosi obiettivi a lungo termine dell’Unione europea (UE).

L’edizione 2024 del rapporto “Science, Research and Innovation Performance of the EU” (SRIP) della Direzione generale per la Ricerca e l’Innovazione (DG Research and Innovation) della Commissione europea offre una panoramica completa e dettagliata dei risultati attuali dell’Europa in termini di scienza, ricerca e innovazione e analizza i fattori determinanti di tali risultati. Sottolineando il ruolo essenziale della R&I nel promuovere la competitività, la sostenibilità ambientale e il miglioramento della qualità della vita, il rapporto offre un’analisi ricca di dati e un’esplorazione approfondita di questioni politiche di attualità. I risultati principali del rapporto saranno presentati e discussi durante l’evento di lancio.

L’evento di lancio si svolgerà il giorno 27 giugno 2024 dalle ore 14:40 alle 17:15 (CET) in presenza a Bruxelles, ma sarà disponibile anche il live streaming.

 

Per registrarsi all’evento “Science, Research and Innovation Performance of the EU 2024” è necessario compilare il form disponibile al seguente LINK.

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

Categorie
workforce

Commissione UE: Il piano d’azione contro le carenze di forza lavoro

Da quasi un decennio la carenza di forza lavoro e di competenze è in aumento in tutti gli Stati membri. Si tratta di una carenza determinata dai cambiamenti demografici, dalla domanda di nuove competenze connesse agli sviluppi tecnologici e alla duplice transizione.

La Commissione ha individuato 42 professioni (tra cui Medici generici, Medici specialisti e Infermieri professionisti) che considera caratterizzate da carenza di personale a livello dell’UE. Per affrontare questa situazione bisogna investire nelle competenze le quali oltre a contribuire a gestire le transizioni verde e digitale garantiscono la competitività futura dell’Europa.

Il piano d’azione sulle carenze di competenze e di forza lavoro

In questo contesto tante sono le iniziative delle Commissione per contrastare questo fenomeno, a partir dall’iniziativa europea “Anno europeo delle competenze”, un’iniziativa che ha mirato ad aiutare le persone a ottenere le competenze giuste per posti di lavoro di qualità e a sostenere le imprese nell’affrontare la carenza di competenze nell’UE.

Inoltre, in occasione del vertice delle parti sociali di Val Duchesse, convocato il 31 gennaio dalla presidente von der Leyen e dalla presidenza belga del Consiglio dell’UE, a seguito dell’annuncio nel discorso sullo stato dell’Unione europea del 2023, è stato presentato anche il “Piano d’azione sulle carenze di competenze e di manodopera” che costituisce un passo avanti concreto per raggiungere questo obiettivo.

Il piano si basa su varie azioni già in atto a livello dell’UE e degli Stati membri. Si fonda sulle iniziative del piano d’azione sul pilastro europeo dei diritti sociali, sugli orientamenti strategici nel quadro del semestre europeo e sul sostegno finanziario dell’UE. L’attuazione di questo piano d’azione è fondamentale per conseguire gli obiettivi principali dell’UE per il 2030 in materia di competenze e occupazione, che mirano a raggiungere il 78 % dell’occupazione e il 60 % della partecipazione degli adulti a formazioni annuali.

L’UE investe circa 65 miliardi di € in programmi relativi alle competenze, in particolare attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza e il Fondo sociale europeo Plus (FSE+).

La Commissione ha presentato il piano d’azione in collaborazione con le parti sociali, il cui ruolo è fondamentale per attuare soluzioni volte a rispondere a queste sfide. Affrontare le carenze di manodopera e di forza lavoro è fondamentale per stimolare una crescita economica sostenibile nell’UE, cogliere le opportunità offerte dalle transizioni verde e digitale, promuovere la creazione di posti di lavoro di qualità, aumentare la resilienza economica e sociale di fronte ai cambiamenti geopolitici e garantire finanziamenti sufficienti per le politiche occupazionali e sociali nell’UE.

Il piano definisce in cinque settori, le azioni da attuare rapidamente a livello dell’UE e nazionale:

  • sostenere l’attivazione delle persone sottorappresentate nel mercato del lavoro;
  • fornire sostegno allo sviluppo delle competenze, alla formazione e all’istruzione;
  • migliorare le condizioni di lavoro in alcuni settori;
  • migliorare la mobilità equa all’interno dell’UE per i lavoratori e i discenti;
  • attrarre talenti da paesi terzi.

Inoltre, la Commissione intende:

  • finanziare nuovi progetti per l’eliminazione della disoccupazione di lunga durata;
  • finanziare nuovi progetti per l’attivazione e il miglioramento delle competenze dei giovani che non hanno un lavoro, né seguono un percorso scolastico o formativo (NEET);
  • cofinanziare un maggior numero di centri di eccellenza professionale con l’obiettivo di aprire almeno 100 nuovi centri entro il 2027;
  • istituire nuovi partenariati per le competenze nell’ambito del patto per le competenze;
  • migliorare l’analisi del fabbisogno di competenze – mediante una mappatura del fabbisogno di competenze attuale e futuro – in stretto coordinamento con le agenzie dell’UE;
  • analizzare le politiche relative ai congedi per malattia in modo da individuare le migliori pratiche per i lavoratori e le imprese;
  • valutare l’impatto delle riforme pensionistiche che introducono maggiori opportunità di pensionamento flessibile e di combinazione del reddito da pensione con uno stipendio;
  • effettuare una valutazione tra pari degli approcci nazionali per affrontare i rischi psicosociali sul lavoro.

Gli Stati membri sono invitati a:

  • rivedere i programmi di istruzione e formazione per rispondere meglio alle esigenze del mercato del lavoro;
  • portare avanti riforme previdenziali per affrontare le sacche di inattività e fornire un sostegno sufficiente a chi può lavorare per un ritorno graduale nel mercato del lavoro;
  • portare avanti riforme fiscali per ridurre il cuneo fiscale per i lavoratori con un reddito secondario e i lavoratori a basso reddito;
  • sostenere ulteriormente la digitalizzazione della sicurezza sociale e del suo coordinamento per agevolare una mobilità equa dei lavoratori;
  • adottare e attuare rapidamente la raccomandazione del Consiglio “L’Europa in movimento – Opportunità di mobilità ai fini dell’apprendimento per tutti”;
  • impegnarsi ulteriormente in partenariati per i talenti per migliorare i percorsi di migrazione legale.

Le parti sociali intendono:

  • affrontare le condizioni di lavoro precarie attraverso la contrattazione collettiva nei settori caratterizzati da condizioni di lavoro inadeguate;
  • aiutare ad attivare i gruppi sottorappresentati e trovare soluzioni adeguate per promuovere l’occupazione dei lavoratori più anziani;
  • sostenere gli apprendistati e i partenariati tra gli erogatori di istruzione e formazione professionale (IFP) e i datori di lavoro;
  • formare i prestatori di assistenza a lungo termine in merito a un’assistenza più incentrata sulla persona e alla digitalizzazione;
  • aggiornare gli orientamenti multisettoriali per contrastare la violenza e le molestie nel settore sanitario;
  • collaborare per un quadro europeo volto a migliorare le condizioni di lavoro dei conducenti professionisti di paesi terzi;
  • contribuire con le loro competenze alla creazione del bacino di talenti dell’UE per attrarre talenti da paesi terzi.
Prossime tappe

La Commissione seguirà i progressi compiuti nell’attuazione del piano d’azione nel quadro del semestre europeo. Inoltre, inviterà gli Stati membri, nell’ambito del comitato per l’occupazione e del comitato per la protezione sociale, a organizzare regolari scambi tripartiti sulla questione, con la partecipazione delle parti sociali europee e nazionali.

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

Categorie
Altro

INTERREG Italia-Francia Marittimo: Pubblicata la 2° call

Con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana del 31/01/2024, è stato ufficialmente aperto il 2° avviso a presentare proposte del Programma INTERREG Italia Francia Marittimo 2021-2027.

Il Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia-Francia Marittimo 2021-2027 interessa cinque regioni di due Stati membri (Italia e Francia): Sardegna, Liguria, Toscana, Corsica e Provence-Alpes-Cote d’Azur.

Il Programma intende sostenere la coesione economica e sociale dello spazio transfrontaliero rafforzandone la resilienza e, quindi, la capacità nel:

  1. Fronteggiare l’impatto della transizione industriale ed ecologica dando centralità alla sfida dell’innovazione, la crescita e la competitività dei territori.
  2. Proteggere (dai rischi naturali e antropici) e valorizzare le risorse naturali e culturali dell’area anche in un’ottica di economia circolare, dando centralità al territorio e al suo ambiente.
  3. Promuovere una migliore connessione tra i territori, dando centralità alla sfida dell’accessibilità.
  4. Rendere più efficiente il mercato del lavoro transfrontaliero dando centralità alla sfida della qualificazione del capitale umano.
  5. Rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno raggiungimento dell’obiettivo del Programma, dando centralità alla sfida della coesione transfrontaliera.

Il 2° avviso mette a disposizione circa € 85,3 Milioni di Euro (pari al 44% della dotazione totale del Programma) e si concentra solo su alcune Priorità e Obiettivi Specifici:

  • Priorità 1: Un’area transfrontaliera attrattiva, improntata alla modernizzazione intelligente e sostenibile.
  • Priorità 2: Un’area transfrontaliera resiliente ed efficiente dal punto di vista delle risorse.
  • Priorità 3: Un’area transfrontaliera connessa fisicamente e digitalmente.
  • Priorità 4: Un’area transfrontaliera efficiente in capitale sociale e che si distingue per la qualità del suo capitale umano.

I Soggetti interessati hanno tempo fino alle ore 18:00 del giorno 30/05/2024 per presentare, tramite piattaforma JEMS, i propri progetti.

 

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

Categorie
digital health

Scienza & IA per stimolare la competitività europea

Lo scorso 13 Dicembre, la Commissione Europea ha pubblicato un nuovo policy brief sul ruolo e il potenziale dell’intelligenza artificiale (IA) nella scienza e nell’innovazione.

Il documento sostiene una politica su misura per lo Spazio Europeo della Ricerca, al fine di accelerare e facilitare l’adozione dell’intelligenza artificiale, promuovere l’innovazione e guidare la crescita economica, ed evidenzia le seguenti aree di intervento prioritario.

Ciò sarà possibile:

  • riducendo gli ostacoli all’adozione dell’IA
  • rafforzando l’ecosistema di dati e calcolo per l’IA nella scienza
  • identificando gli investimenti strategici in R&I per l’integrazione dell’intelligenza artificiale
  • monitorando l’impatto dell’IA sulle carriere dei ricercatori
  • affrontando le sfide etiche legate all’IA
  • attuando azioni di comunicazione, monitoraggio e valutazione per preservare la fiducia del pubblico nella scienza basata sull’intelligenza artificiale

 

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

Categorie
Altro

Il Belgio coprirà il primo semestre della presidenza del Consiglio 2024

Il 2024 inizia con il passaggio ufficiale della presidenza del Consiglio dell’Unione Europea. Dopo aver esercitato la presidenza per sei mesi, la Spagna passa il testimone al Belgio che coprirà il nuovo semestre a partire dal 1° gennaio fino al 30 giugno.

La presidenza è esercitata a turno dagli Stati membri dell’UE ogni sei mesi. Durante il mandato, lo Stato Membro presiede le riunioni a tutti i livelli nell’ambito del Consiglio, contribuendo a garantire la continuità dei lavori dell’UE. Pertanto, durante la sua presidenza il Belgio (che ricopre questo incarico per la 13° volta), avrà il compito di coordinare le operazioni del Consiglio e di promuovere la collaborazione tra gli Stati membri. Tutto ciò avverrà all’insegna dello slogan della presidenza “Proteggere, rafforzare e preparare”.

Il Belgio dovrà quindi perseguire gli obiettivi stabiliti sia nelle proprie priorità sia nel programma a tre che condivide con Spagna e Ungheria. Continueranno inoltre a sviluppare le iniziative messe in atto durante la presidenza spagnola. Una volta terminata la presidenza belga, il prossimo Stato membro a ricoprirne il ruolo sarà l’Ungheria.

Le sei priorità della presidenza belga che guideranno il paese nel ricoprire questo importante incarico sono:

  • Difendere lo Stato di diritto, la democrazia e l’unità.
  • Rafforzare la competitività.
  • Perseguire una transizione verde e giusta.
  • Rafforzare l’agenda sociale e sanitaria.
  • Proteggere le persone e le frontiere.
  • Promuovere un’Europa globale.

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

Categorie
Altro

CE: approvato il PNRR modificato dall’Italia

La Commissione europea, il 24 novembre, ha approvato il PNRR modificato dall’Italia da 194,4 miliardi di euro (122,6 miliardi di € in prestiti e 71,8 miliardi di € in sovvenzioni) comprende 66 riforme, sette in più rispetto al piano originario, e 150 investimenti.

Approvato anche il capitolo dedicato al RePowerEU, che consta di cinque nuove riformecinque investimenti rafforzati basati su misure esistenti e 12 nuovi investimenti volti a conseguire gli obiettivi del piano REPowerEU per rendere l’Europa indipendente dai combustibili fossili prima del 2030, contribuendo in modo significativo alla dimensione verde del piano.

Infatti, il 39,5% dei fondi disponibili è destinato a misure a sostegno degli obiettivi climatici (in aumento rispetto al 37,5% del piano originario), incentrando il piano sulla transizione verde.

Le novità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Il Piano revisionato comprende 66 riforme, sette in più rispetto alla versione originaria, e 150 investimenti. Sono 145, invece, le misure nuove o modificate che puntano a rafforzare riforme fondamentali in settori quali la giustizia, gli appalti pubblici e il diritto della concorrenza. Una serie di investimenti nuovi o rafforzati mira a promuovere la competitività e la resilienza dell’Italia, nonché la transizione verde e digitale, e abbraccia settori quali le energie rinnovabili, le catene di approvvigionamento verdi e le ferrovie.

Infine, il piano destina il 25,6% della sua dotazione complessiva al sostegno della transizione digitale del paese (in aumento rispetto al 25,1% del piano iniziale) e intende migliorare la digitalizzazione della PA e delle imprese promuovendo lo sviluppo delle competenze digitali e delle tecnologie.

Rilevante nello specifico come la rimodulazione della missione 6 del PNRR approvata dalla Commissione abbia permesso di incrementare i fondi destinati alla telemedicina e all’assistenza domiciliare. Per maggiori dettagli sulla specifica ridistribuzione si prega di consultare il seguente LINK.

Prossime tappe

Tra quattro settimane il Consiglio dovrà approvare o meno la valutazione della Commissione che consentirà all’Italia di ricevere 0,5 miliardi di € di prefinanziamento dei fondi REPowerEU.

Finora l’Italia ha ricevuto 85,4 miliardi di €: 24,9 miliardi di prefinanziamento e 60,5 miliardi complessivi erogati con le prime tre rate. La Commissione autorizzerà l’erogazione di ulteriori fondi se e quando saranno conseguiti in maniera soddisfacente i traguardi e gli obiettivi previsti nel piano che riflettono i progressi compiuti nella realizzazione degli investimenti e delle riforme.

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

Categorie
Altro

I leader dell’UE hanno adottato la dichiarazione di Granada

Il Consiglio Europeo si è riunito il 6 ottobre a Granada per segnare l’inizio del processo volto a definire gli orientamenti politici generali e le priorità dell’Unione per gli anni a venire, stabilendo una linea d’azione strategica per modellare il futuro comune a beneficio di tutti. Sono state discusse le priorità chiave dell’ agenda strategica UE 2024-2029 da adottare a giugno 2024, e le azioni necessarie per avere un’Europa più forte, dinamica, competitiva e coesa in un mondo che cambia.

I leader mondiali hanno riaffermato i principi e i valori fondanti dell’UE della salvaguardia dei diritti fondamentali, della democrazia, dello Stato di diritto, evidenziando la necessità per l’UE di svolgere un ruolo attivo per proteggere le popolazioni e l’economia dalle minacce globali.

Di seguito i temi trattati dal Consiglio nella Dichiarazione:

  • Rafforzare la sicurezza e la difesa sviluppando la base tecnologica e industriale dell’UE, procedendo sul percorso avviato con la bussola strategica.
  • Affrontare le vulnerabilità dell’UE e la capacità di preparazione nella risposta alle crisi nel contesto dell’aggravarsi dei rischi climatici e ambientali e delle tensioni geopolitiche, anticipando le possibili sfide e cogliendo le opportunità offerte dalle transizioni verde e digitale, al fine di garantire la sostenibilità del modello economico, senza lasciare indietro nessuno.
  • Rafforzare la posizione dell’UE di potenza industriale, tecnologica e commerciale, proseguendo con gli sforzi nella coesione del mercato unico, favorendo lo sviluppo delle Pmi con la riduzione degli oneri amministrativi, riducendo le dipendenze esterne dalle importazioni di energia e in altri settori, investendo nella ricerca e nell’istruzione per lo sviluppo delle competenze del futuro, affrontando le sfide demografiche.
  • Intensificare il dialogo con i partner di tutte le regioni del mondo per proteggere e potenziare l’ordine internazionale basato su regole imperniato sulle Nazioni Unite, perseguendo un sistema multilaterale più equo e coeso, cooperando per rafforzare e diversificare le catene di approvvigionamento dell’UE, attraverso accordi di partenariato, commerciali e di investimento per promuovere lo sviluppo sostenibile.
  • favorire l’allargamento dell’UE ad altri Stati candidati, come investimento geostrategico per la pace, la sicurezza, la stabilità e la prosperità, e per promuovere i valori su cui si fonda l’Unione.

 

Per leggere la dichiarazione, si prega di consultare il seguente LINK.

Categorie
Altro

La Commissione Europea presenta la relazione di previsione strategica 2023

La presidente Von Der Leyen ha definito all’inizio del suo mandato come Presidente della Commissione Europea sei grandi obiettivi da conseguire. L’azione innovatrice fonda la sua ambizione nella possibilità di raggiungere nella pratica gli obiettivi preposti, attraverso delle relazioni annuali di previsione strategica, che la Commissione presenta per orientare nella pratica il programma di lavoro, definendo le priorità e stabilendo una programmazione coerente.

La relazione di previsione strategica 2023 recentemente presentata dalla Commissione si discosta dalle precedenti, che invece ponevano l’attenzione sulla resilienza nelle politiche (2020), l’autonomia strategica dell’UE (2021), la transizione verde e digitale (2022). In particolare affronta le modalità che consentono di raggiungere la sostenibilità e il benessere della persona al centro dell’autonomia strategica aperta dell’Europa.

Se il tema scelto denota da un lato uno sviluppo ed una continuazione coerente con le relazioni precedentemente presentate, soprattutto per ciò che concerne l’autonomia e la previsione strategica dell’UE, dall’altro si evince quanto l’approccio sia sostanzialmente cambiato nella definizione pratica degli ambiti di intervento.

I dieci ambiti di intervento della relazione di previsione strategica 2023

Per superare le grandi sfide che attendono l’Unione nel percorso di transizione verso la sostenibilità sociale ed economica, alla luce del contesto geopolitico e del modello economico da dover rivedere su larga scala, la Commissione ha definito 10 aree di intervento nelle quali attuare quel processo di previsione strategica necessaria al conseguimento degli obiettivi preposti. Nello specifico, occorre intervenire con:

  • Nuovo contratto sociale europeo, con rinnovate politiche di protezione sociale e un’attenzione particolare alla disponibilità di servizi sociali di alta qualità.
  • Approfondimento del mercato unico per promuovere un’economia resiliente a zero emissioni nette, con particolare attenzione all’autonomia strategica aperta e alla sicurezza economica.
  • Aumento dell’offerta dell’UE sulla scena mondiale, per rafforzare la cooperazione con i partner fondamentali.
  • Sostegno all’evoluzione di produzione e consumo verso la sostenibilità, orientando la regolamentazione e promuovendo stili di vita equilibrati.
  • Evoluzione in una “Europa degli investimenti”, mediante interventi pubblici per incentivare i flussi finanziari verso le transizioni.
  • Adeguamento dei bilanci pubblici alla sostenibilità, grazie all’efficienza dell’imposizione e della spesa pubblica.
  • Ulteriore spostamento degli indicatori politici ed economici verso il benessere sostenibile e inclusivo, anche adeguando il PIL relativamente a diversi fattori.
  • Possibilità per tutti gli europei di contribuire alla transizione, tramite una maggiore partecipazione al mercato del lavoro e l’enfasi sulle competenze future.
  • Rafforzamento della democrazia, imperniando la formazione delle politiche sull’equità generazionale così da rafforzare il sostegno alle transizioni.
  • Integrazione della protezione civile con la “prevenzione civile”, tramite il potenziamento dello strumentario dell’UE in materia di preparazione e risposta.

 

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.