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La Moldavia firma l’Accordo di aggiudicazione congiunta dell’UE

L’accordo di approvvigionamento congiunto (Joint Procurement Agreement), che approfondisce la cooperazione sanitaria con l’UE, è un meccanismo legale e operativo che consente ai Paesi partecipanti di unire le forze di fronte a una grave minaccia per la salute e di acquistare congiuntamente forniture essenziali, come farmaci e attrezzature mediche. Ad esempio, durante la pandemia di COVID-19, ha permesso ai Paesi partecipanti di acquistare a parità di condizioni dispositivi di protezione individuale, aghi e siringhe per la vaccinazione COVID-19, ventilatori e farmaci.

La partecipazione all’Accordo permette a un Paese di beneficiare del potere d’acquisto combinato degli Stati membri dell’UE e dei Paesi partecipanti, consentendo un migliore accesso e una maggiore sicurezza di approvvigionamento di contromisure mediche in caso di emergenza sanitaria, grazie alla messa in comune delle esigenze e alla creazione di economie di scala. L’Accordo migliora anche la preparazione dei Paesi partecipanti in caso di gravi malattie transfrontaliere, disponendo di contratti per le contromisure mediche essenziali prima che si verifichino gravi epidemie.

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Roberta Metsola rieletta Presidente del Parlamento UE

La prima assemblea plenaria del neoeletto Parlamento Europeo ha eletto Roberta Metsola Presidente. Con ben 562 voti, più del 90% delle preferenze, Metsola riceve l’incarico al suo secondo mandato.

Guiderà il Parlamento per i prossimi due anni e mezzo, fino alla metà della legislatura.

Chi è Roberta Metsola

Laureata in Giurisprudenza, divenne la prima volta Parlamentare Europea nel 2013, quando successe in corso d’opera. Alla sua terza legislatura nel Parlamento Europeo successe al compianto David Sassoli alla guida del Parlamento. Questo sarà il suo secondo mandato.

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Ricerca e innovazione: la Commissione delinea un approccio per un’Europa più competitiva

La Commissione ha pubblicato l’edizione 2024 della relazione sui risultati nel campo della scienza, della ricerca e dell’innovazione (SRIP). Negli ultimi vent’anni gli investimenti dell’UE in ricerca e innovazione sono aumentati, contribuendo in particolare alla competitività nelle tecnologie verdi e alla qualità complessiva della ricerca dell’UE.

La relazione sui risultati nel campo della scienza, della ricerca e dell’innovazione (SRIP)

La relazione evidenzia le 3 principali sfide che l’UE si trova ad affrontare in ambito di ricerca e innovazione: il sottoutilizzo degli ecosistemi di Ricerca e Innovazione (R&I), il divario in R&I tra Stati membri e quello tecnologico rispetto ad altre regioni del mondo.

In questo contesto il ruolo significativo dell’Italia come uno dei tre principali attori nei campi della ricerca e sviluppo e delle pubblicazioni scientifiche, seppur significativamente più piccolo di quello della Germania (e della Francia sulla ricerca) e non omogeneo sul territorio, rappresenta sia un punto di forza che un’area di miglioramento futuro.

OSSERVAZIONI NELL’AMBITO DELLA SALUTE

Gli studi di previsione sulla R&I europea hanno identificato 11 aree chiave per i prossimi 20-30 anni: una di queste aree chiave è il settore “Futuro della salute”. Mentre le nazioni ricostruiscono i sistemi sanitari post-COVID-19, l’attenzione è rivolta ad affrontare le sfide della forza lavoro e a rafforzare la resilienza contro le future pandemie. In questo contesto, gli investimenti in R&I emergono come un approccio pratico e strategico per un futuro più adattivo.

L’UE ha ancora difficoltà a raccogliere gli investimenti del settore privato per la R&I, soprattutto in settori importanti come le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) e la salute, e tende a specializzare la propria R&I in tecnologie caratterizzate da una minore complessità e in settori a media tecnologia, una situazione che alcuni chiamano “trappola tecnologica”.

La posizione dell’UE rimane relativamente debole anche in altre aree strategiche, come le biotecnologie, che hanno un’importante natura abilitante e trasformativa in settori quali l’agricoltura, l’ambiente, la sanità, le scienze della vita, le catene alimentari e la biomanufattura. L’UE ha fatto progressi in questo campo, migliorando le sue prestazioni scientifiche, ma il suo potenziale di specializzazione rimane significativamente inferiore a quello degli Stati Uniti, il più rilevante punto di riferimento mondiale. Ciò implica che in futuro sarà difficile per l’UE costruire capacità in queste tecnologie, richiedendo sforzi crescenti per ridurre il divario con i principali concorrenti.

Per quanto riguarda la performance scientifica, l’UE dispone di una solida base di ricerca ed è al secondo posto a livello mondiale in termini di produzione scientifica. È più forte nei settori meno tecnologici, mentre gli Stati Uniti primeggiano nelle scienze della salute e la Cina si concentra maggiormente sulle scienze naturali e applicate. Nel 2022 la quota di produzione mondiale dell’UE è stata superiore a quella degli Stati Uniti in tutti i settori tranne due: psicologia e scienze cognitive, e sanità pubblica e servizi sanitari.

L’occupazione nell’UE è prevalentemente concentrata nel settore manifatturiero, a differenza degli Stati Uniti, dove si concentra maggiormente sui servizi sanitari. Inoltre, i settori della tecnologia dell’informazione (IT) e della finanza negli Stati Uniti sono significativamente più grandi rispetto a quelli dell’UE. Tuttavia, i settori economici delle TIC, delle attività professionali, scientifiche e tecniche e delle attività sanitarie e sociali hanno registrato i maggiori incrementi occupazionali dal 2010 al 2022 in Europa.

Infine, un cambiamento notevole nel panorama digitale che ha caratterizzato gli ultimi anni è stata l’accelerazione della diffusione dell‘Intelligenza Artificiale (IA), che sta già modificando la domanda di competenze e può svolgere un ruolo importante nell’affrontare le sfide sociali, come quelle legate alla salute e al cambiamento climatico.

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Agenda Strategica dell’UE 2024-2029

Ogni cinque anni, l’Europa definisce gli obiettivi chiave che orientano il percorso politico del periodo successivo. Per ciò che concerne il quinquennio 2024-2029, il Consiglio ha recentemente ratificato, assieme ai capi di stato dei paesi dell’Unione Europea, un documento che delinea le priorità future, alla luce dell’incertezza del contesto geopolitico attuale.

L’agenda strategica 2024-2029

L’agenda è stata ratificata in data 27 Giugno 2024 e si pone l’obiettivo di rafforzare e rendere autonoma l’Unione, alla luce della delicata situazione politica internazionale. I tre pilastri dell’agenda sono:

  1. Un’Europa libera e democratica
  2. Un’Europa forte e sicura
  3. Un’Europa prospera e competitiva

La natura del documento nasce dall’esigenza di affrontare la necessità di un’Unione Europea più unita e coordinata, capace di fronteggiare le numerose crisi che si sono susseguite negli ultimi anni, tra pandemie e guerre.

Il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ha espresso soddisfazione circa le conclusioni che sono state fornite dall’Agenda Strategica, sottolineando l’importanza di una difesa solida e strutturata delle democrazie in un contesto complesso ed instabile.

 

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Commissione UE: 116 milioni per le valli regionali dell’innovazione

Piemonte, Liguria, Lombardia, Abruzzo, Molise, Puglia, Calabria, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia Autonoma di Trento, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio: sono le Regioni italiane che la Commissione Ue, nell’ambito della Nuova agenda europea dell’innovazione (NNEIA), ha inserito nell’elenco delle 151 Regioni europee classificate come “Valli regionali dell’innovazione” (RIV).

L’obbiettivo di quest’iniziativa è riunire una serie di Regioni europee, con diversi livelli di innovazione, collegando i loro principali attori e rafforzandone così gli ecosistemi regionali. Formando le RIV la Commissione mira a colmare il divario di innovazione presente in Europa e migliorare i risultati complessivi dell’Unione in termini di innovazione.

 LE Valli regionali dell’innovazione (RIV)

L’UE sosterrà questa iniziativa con 116 milioni di euro nell’ambito del programma Ecosistemi europei di innovazione (EIE) di Horizon Europe, il programma dell’UE per la ricerca e l’innovazione, e dello strumento Investimenti interregionali per l’innovazione (I3) del Fondo europeo di sviluppo regionale.

Le Regioni scelte per formare le RIV si impegnano a rafforzare le loro politiche e i loro investimenti in materia di innovazione, concentrandosi sulle sfide che l’UE deve affrontare, come indicato nella NEIA.  Queste includono: la riduzione della dipendenza dai combustibili fossili, l’aumento della sicurezza alimentare globale, la padronanza della trasformazione digitale (compresa la sicurezza informatica), il miglioramento dell’assistenza sanitaria e l’aumento della circolarità.

Altre 79 regioni sono state individuate a seguito di un invito a manifestare interesse per diventare le prossime RIV, sulla base del loro impegno a: migliorare il coordinamento e l’orientamento dei loro investimenti e delle loro politiche per l’innovazione, impegnarsi nella collaborazione interregionale per sviluppare ulteriormente l’innovazione, rafforzare e collegare i loro ecosistemi regionali dell’innovazione.

Oltre ai finanziamenti, la Commissione sosterrà queste Regioni attraverso attività di community building, eventi di matchmaking e azioni di comunicazione mirate.

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lotta contro il cancro

Consiglio UE: Raccomandazione contro i tumori prevenibili da vaccino

Il 21 giugno 2024 il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato una raccomandazione per sostenere gli Stati membri nell’aumento dei tassi di vaccinazione e nel miglioramento del monitoraggio della copertura vaccinale. In particolare, il Consiglio incoraggia gli Stati membri a:

  • Aumentare gli sforzi per vaccinare completamente almeno il 90% delle ragazze contro l’HPV a livello dell’UE entro il 2030, in linea con l’obiettivo stabilito nell’European Beating Cancer Plan;
  • Puntare ad un aumento significativo della vaccinazione dei ragazzi contro l’HPV, in modo da ridurre il rischio di trasmissione;
  • Rafforzare gli sforzi per raggiungere gli obiettivi 2030 dell’OMS per l’Europa, ovvero il 95% di copertura vaccinale contro l’HBV per bambini e neonati e il 95% di tasso di screening per le donne in gravidanza, e migliorare il monitoraggio dei progressi verso questi obiettivi.

Al fine di raggiungere tali obiettivi, la raccomandazione incoraggia gli Stati membri a:

  • Garantire che la vaccinazione contro l’HPV e l’HBV sia gratuita e facilmente accessibile;
  • Migliorare la comunicazione sulla vaccinazione tra i genitori e i giovani e combattere la disinformazione e l’informazione scorretta;
  • Integrare l’immunizzazione contro i tumori prevenibili da vaccino nei loro piani oncologici nazionali.

 

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digital health

L’UE aggiorna gli orientamenti e aumenta il sostegno a progetti su tecnologie strategiche

La Commissione Europea ha adottato una modifica circa gli orientamenti sugli aiuti di Stato a finalità regionale, per permettere di poter concedere maggiori finanziamenti a progetti che si occupano di tecnologie strategiche sulla piattaforma STEP.

Cosa sono gli aiuti a finalità regionale

Gli aiuti a finalità regionale sono uno strumento di recente introduzione, attivo dal 1° Gennaio 2022, il cui obiettivo principale è lo sviluppo economico delle zone più svantaggiate dell’UE.

Promuovendo e agevolando lo sviluppo sostenibile delle zone assistite, gli aiuti contribuiscono alla politica di coesione territoriale dell’UE, che intende migliorare la coesione economica e sociale riducendo le disparità nel livello di sviluppo tra le regioni.

In questo senso, gli orientamenti sono un insieme di norme che consentono agli Stati membri di poter concedere aiuti alle imprese chiave delle aree meno sviluppate. La modifica di tali orientamenti sulle tecnologie strategiche consente di poter avere dei livelli maggiori di aiuti nei progetti contenuti nella piattaforma STEP

Cos’è la piattaforma STEP sulle tecnologie sTRATEGICHE

La piattaforma STEP è un’iniziativa della Commissione volta ad incentivare le tecnologie strategiche nel tentativo di rafforzare la competitività industriale Europea.

Il regolamento che istituisce la STEP è entrato in vigore il 1° Marzo 2024.

Nella fabbricazione e sviluppo delle tecnologie definite “critiche”, ossia nei settori digitali e deep tech, nelle biotecnologie e nelle tecnologie digitali, l’Europa si pone l’obiettivo di creare un futuro sostenibile e competitivo.

 

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Commissione UE: influenza aviaria, garantito l’accesso alle vaccinazioni

L’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA) della Commissione, nell’ambito del mandato per la preparazione, ha firmato l’11 giugno 2024, a nome degli Stati membri partecipanti, un contratto quadro di aggiudicazione congiunta per la fornitura di un massimo di 665.000 dosi di vaccino pre-pandemico aggiornato contro il virus dell’influenza zoonotica (Influenza aviaria) e un’opzione per ulteriori 40 milioni di dosi per la durata del contratto.

Il contratto QUADRO DELLA COMMISSIONE CONTRO l’influenza aviaria

Il vaccino è destinato a coloro che sono più esposti alla potenziale trasmissione dell’influenza aviaria da volatili o animali, come i lavoratori degli allevamenti di pollame e i veterinari. Grazie al contratto firmato dall’HERA, le dosi di vaccinano aiuteranno a prevenire la diffusione o i potenziali focolai di influenza zoonotica in Europa, proteggendo i cittadini e i mezzi di sussistenza. Inoltre, questo vaccino è l’unico rimedio preventivo contro l’influenza aviaria attualmente autorizzato nell’UE.

Quindici Stati membri dell’UE e del SEE partecipano a questo acquisto volontario dalla società Seqirus UK Ltd. Il contratto, che avrà una durata massima di quattro anni, consente ai paesi partecipanti di acquistare congiuntamente contromisure mediche su base volontaria e flessibile. Pertanto, ciascun paese potrà agire tenendo conto del proprio contesto di sanità pubblica e ordinare i vaccini in funzione delle esigenze nazionali.

Il meccanismo di aggiudicazione congiunta dell’UE è definito nell’accordo di aggiudicazione congiunta di contromisure mediche dell’UE, firmato da 36 paesi, compresi tutti gli Stati membri dell’UE e del SEE. L’accordo garantisce inoltre un accesso più equo a specifiche contromisure mediche e migliora la sicurezza dell’approvvigionamento.

 

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Per accedere alla pagina Q&A della Commissione sulla fornitura di vaccini per l’influenza aviaria si prega di consultare il seguente LINK.

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digital health

Approvato il Regolamento sull’Intelligenza Artificiale

Il regolamento sull’intelligenza artificiale (IA) è un elemento chiave della politica dell’UE volta a promuovere lo sviluppo e l’adozione, in tutto il mercato unico, di un’IA sicura e lecita che rispetti i diritti fondamentali. La Commissione ad aprile 2024 ha presentato la proposta di regolamento e il 21 Maggio 2024 il Consiglio lo ha approvato.

Questo atto legislativo faro segue un approccio “basato sul rischio”: tanto maggiore è il rischio di arrecare danni alla società, tanto più rigorose sono le regole. Si tratta del primo di questo tipo al mondo e fissa uno standard globale per la regolamentazione dell’IA.

Il nuovo regolamento sull’intelligenza artificiale (IA)

Il nuovo regolamento mira a promuovere lo sviluppo e l’adozione, da parte di attori sia pubblici che privati, di sistemi di IA sicuri e affidabili in tutto il mercato unico dell’UE. Al tempo stesso, punta a garantire il rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini dell’UE e a stimolare gli investimenti e l’innovazione nell’intelligenza artificiale in Europa. Il regolamento sull’IA si applica unicamente ai settori che rientrano nel diritto dell’UE e prevede esenzioni, ad esempio per i sistemi utilizzati esclusivamente per scopi militari e di difesa, nonché a fini di ricerca.

La Governance:

Al fine di garantire una corretta applicazione, sono stati istituiti diversi organi direttivi:

  • un ufficio per l’IA all’interno della Commissione per far rispettare le regole comuni in tutta l’UE;
  • un gruppo di esperti scientifici indipendenti a sostegno delle attività di esecuzione;
  • un comitato per l’IA composto da rappresentanti degli Stati membri e incaricato di fornire consulenza e assistenza alla Commissione e agli Stati membri ai fini di un’applicazione coerente ed efficace del regolamento sull’IA;
  • un forum consultivo per i portatori di interessi volto a fornire competenze tecniche al comitato per l’IA e alla Commissione.

Le Sanzioni:

In caso di violazioni del Regolamento, sono state fissate delle sanzioni pecuniarie in percentuale del fatturato annuo globale nell’esercizio finanziario precedente della società che ha commesso il reato o, se superiore, in un importo predeterminato. Le PMI e le start-up sono soggette a sanzioni amministrative pecuniarie proporzionali.

Misure a Sostegno dell’Innovazione:

Il regolamento sull’IA prevede un quadro giuridico favorevole all’innovazione e mira a promuovere un apprendimento normativo basato su dati concreti. Stabilisce che gli spazi di sperimentazione normativa per l’IA, che dovrebbero creare un ambiente controllato per lo sviluppo, le prove e la convalida di sistemi di IA innovativi, dovrebbero anche consentire di sperimentare sistemi di IA innovativi in condizioni reali.

Prossimi Passi:

Dopo la firma da parte della presidente del Parlamento europeo e del presidente del Consiglio, l’atto legislativo sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE nei giorni seguenti ed entrerà in vigore venti giorni dopo la pubblicazione. Il regolamento sull’IA si applicherà due anni dopo la sua entrata in vigore, con alcune eccezioni per disposizioni specifiche.

 

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Legge sull’Europa Interoperabile per servizi pubblici meglio collegati

La legge sull’Europa interoperabile (Interoperable Europe Act) è essenziale per il raggiungimento degli obiettivi del Decennio digitale dell’UE, come la disponibilità online del 100% dei principali servizi pubblici entro il 2030. L’interoperabilità è una caratteristica fondamentale di un mercato unico digitale funzionante e contribuisce a un’attuazione più efficace degli aspetti digitali delle politiche pubbliche, dalla giustizia alla sanità ai trasporti.

I cittadini, le imprese e le pubbliche amministrazioni trarranno i maggiori benefici dalla nuova normativa quando utilizzeranno servizi pubblici digitali interconnessi che richiedono lo scambio transfrontaliero di dati. Esempi di tali servizi sono il riconoscimento reciproco dei diplomi accademici o delle qualifiche professionali, lo scambio di dati sui veicoli per la sicurezza stradale, l’accesso ai dati sulla sicurezza sociale e sulla salute, lo scambio di informazioni relative alla fiscalità, alle dogane, all’accreditamento delle gare d’appalto pubbliche, alle patenti di guida digitali, ai registri commerciali. Secondo la valutazione d’impatto, la legge dovrebbe far risparmiare fino a cinque miliardi di euro all’anno.

La legge sarà attuata attraverso una serie di misure chiave:

  • L’istituzione di un quadro di cooperazione a più livelli che riunisca i più alti professionisti del governo digitale degli Stati membri, nonché un’ampia comunità di società civile, esperti, accademici e attori locali, per definire un’agenda comune di interoperabilità e un ecosistema in evoluzione di soluzioni comuni di interoperabilità. Questo quadro sarà guidato dal Comitato per l’Europa interoperabile e sostenuto dalla Comunità per l’Europa interoperabile.
  • L’introduzione di valutazioni obbligatorie dell’interoperabilità per costruire servizi pubblici “interoperabili fin dalla progettazione”. Ciò aiuterà gli enti pubblici a esplorare e affrontare gli aspetti dell’interoperabilità transfrontaliera già nella fase di progettazione di nuovi servizi o strumenti. La Commissione fornirà le linee guida e il supporto necessari.
  • Il “Portale Europa interoperabile”, uno sportello unico per incoraggiare la condivisione e il riutilizzo di soluzioni di interoperabilità affidabili e di alta qualità tra le pubbliche amministrazioni.
  • Meccanismi rafforzati di sostegno all’innovazione e alle politiche, tra cui formazione, sandbox regolamentari per la sperimentazione delle politiche, progetti GovTech pubblico-privati e progetti di sostegno all’attuazione delle politiche, per sviluppare, testare e scalare le soluzioni.

Il regolamento si applica agli enti del settore pubblico, comprese le istituzioni e gli organi dell’UE. L’attuazione dell’Atto per l’Europa interoperabile sarà finanziata dal Programma Europa Digitale (DIGITAL).

In base alla tempistica definita nel regolamento, la maggior parte delle disposizioni si applicherà entro 3 mesi dalla data di entrata in vigore.

Le istituzioni, gli organi e le agenzie europee e gli enti del settore pubblico effettueranno valutazioni di interoperabilità a partire da gennaio 2025

Gli Stati membri designeranno le autorità nazionali competenti 9 mesi dopo la data di entrata in vigore del regolamento, entro gennaio 2025.

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