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OMS: raggiunto il consenso preliminare sull’Accordo sulle pandemie

Dopo oltre tre anni di intensi negoziati, gli Stati membri dell’OMS hanno compiuto un importante passo avanti negli sforzi per rendere il mondo più sicuro dalle pandemie, con una bozza di accordo sulle pandemie da sottoporre all’esame della prossima Assemblea Mondiale della Sanità (19-25 maggio 2025). La proposta mira a rafforzare la collaborazione globale in materia di prevenzione, preparazione e risposta alle future minacce pandemiche.

Nel dicembre 2021, al culmine della pandemia COVID-19, gli Stati membri dell’OMS hanno istituito l’Organismo intergovernativo di negoziazione (INB) per redigere e negoziare una convenzione, un accordo o un altro strumento internazionale, ai sensi della Costituzione dell’OMS, per rafforzare la prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie. Dopo 13 riunioni formali, di cui nove prorogate, e molti negoziati informali e intersessionali su vari aspetti della bozza di accordo, l’INB ha finalizzato una proposta di Accordo OMS sulle pandemie. Il risultato del lavoro dell’INB sarà ora presentato alla Settantottesima Assemblea Mondiale della Sanità per la sua considerazione.

Le proposte contenute nel testo dell’accordo sulle pandemie elaborato dall’INB includono: 

  • l’istituzione di un sistema di accesso agli agenti patogeni e di condivisione dei benefici; 
  • l’adozione di misure concrete per la prevenzione delle pandemie, anche attraverso un approccio One Health;
  • la creazione di capacità di ricerca e sviluppo geograficamente diverse;
  • la facilitazione del trasferimento di tecnologia e delle relative conoscenze, abilità e competenze per la produzione di prodotti sanitari legati alle pandemie;
  • la mobilitazione di una forza lavoro qualificata, addestrata e multidisciplinare per le emergenze sanitarie a livello nazionale e globale;
  • l’istituzione di un meccanismo finanziario di coordinamento;
  • l’adozione di misure concrete per rafforzare la preparazione, la prontezza e le funzioni e la resilienza del sistema sanitario;
  • la creazione di una catena di approvvigionamento e di una rete logistica globali.

 

La Commissione europea ha accolto favorevolmente la proposta di accordo sulle pandemie.

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La Moldavia firma l’Accordo di aggiudicazione congiunta dell’UE

L’accordo di approvvigionamento congiunto (Joint Procurement Agreement), che approfondisce la cooperazione sanitaria con l’UE, è un meccanismo legale e operativo che consente ai Paesi partecipanti di unire le forze di fronte a una grave minaccia per la salute e di acquistare congiuntamente forniture essenziali, come farmaci e attrezzature mediche. Ad esempio, durante la pandemia di COVID-19, ha permesso ai Paesi partecipanti di acquistare a parità di condizioni dispositivi di protezione individuale, aghi e siringhe per la vaccinazione COVID-19, ventilatori e farmaci.

La partecipazione all’Accordo permette a un Paese di beneficiare del potere d’acquisto combinato degli Stati membri dell’UE e dei Paesi partecipanti, consentendo un migliore accesso e una maggiore sicurezza di approvvigionamento di contromisure mediche in caso di emergenza sanitaria, grazie alla messa in comune delle esigenze e alla creazione di economie di scala. L’Accordo migliora anche la preparazione dei Paesi partecipanti in caso di gravi malattie transfrontaliere, disponendo di contratti per le contromisure mediche essenziali prima che si verifichino gravi epidemie.

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ERN: HaDEA firma le sovvenzioni fino al 2027

HaDEA, l’agenzia esecutiva per la salute e il digitale dell’Unione Europea, ha recentemente firmato un accordo per estendere il finanziamento agli ERN – European Reference Networks, nell’ambito del programma EU4Health.

L’accordo prevede sovvenzioni ai 24 ERN per un totale di €77 milioni, fondi che sono erogati nel periodo che va da ottobre 2023 a settembre 2027.

Cosa sono gli ERN – European Reference Networks

Nell’ambito delle malattie rare, ambito per cui è complesso sviluppare dei modelli di eccellenza in tutti i paesi dell’Unione Europea per via della carenza di casistiche e di fondi (si definisce malattia rara una patologia che colpisce meno di una persona ogni 3000), gli ERN sono dei network virtuali. Tale infrastruttura sanitaria mette insieme gli attori sociali che si occupano della salute dei malati rari all’interno del programma EU4Health.

Ciò ha consentito, sin dal 2017 in cui queste realtà sono state fondate, di poter migliorare la diagnosi, la cura e il trattamento di molteplici patologie rare. Si conta che al momento i 24 European Reference Networks mettano insieme più di 1600 reparti di eccellenza (specialised centres) in più di 380 strutture ospedaliere sparse in tutta Europa.

Questa impostazione consente di avere un approccio sistemico e strutturato nella gestione clinica dei pazienti, così da fornire cure specialistiche di qualità anche laddove non si disponesse di un team specializzato di qualità in tutte le patologie. Oltre all’investimento descritto, la Joint Action JARDIN si occupa specificatamente dell’integrazione delle ERN e della cura delle malattie rare nei sistemi sanitari nazionali.

 

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Sicurezza Sanitaria: Commissione accoglie l’accordo di modifica del Regolamento Sanitario

L’Assemblea Mondiale della Salute – World Health Assembly, evento che si è recentemente tenuto a Ginevra e che ha visto il coinvolgimento di più di 190 paesi, è stata l’occasione per apporre modifiche a quello che è il Regolamento Internazionale della Salute, altresì detto International Health Regulation.

I paesi si sono accordati su un pacchetto di misure che prevedono il rafforzamento del regolamento attraverso due punti fondamentali, ossia il miglioramento della gestione delle strutture chiave di salute pubblica a respiro internazionale e la protezione della salute dei cittadini dalle minacce transfrontaliere.

L’opinione della Commissione sulla modifica del Regolamento Sanitario

Il documento è stato approvato a seguito di due anni di intensa discussione, nella quale l’Unione Europea è stata grande protagonista. Ambedue i punti sopracitati si iscrivono infatti nella strategia Europea per la salute globale – EU Global Health Policy.

La Commissione Europea ha così dato parere favorevole a questa modifica del Regolamento Sanitario, che ora ha necessità di trovare quanto più consenso prima della prossima assemblea mondiale della Salute, che si terrà nel maggio del 2025.

Il parere favorevole della Commissione sul Regolamento Sanitario non rappresenta soltanto un atto di coerenza verso le azioni intraprese, ma sottolinea anche gli sforzi dell’Unione Europea nel costruire una condivisa e sinergica architettura sanitaria mondiale.

 

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Violenza contro le donne: raggiunto un accordo su una direttiva UE

La presidenza belga e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo in merito a una proposta di direttiva sulla lotta contro la violenza contro le donne e la violenza domestica. La direttiva rappresenta una pietra miliare: il primo strumento giuridico globale a livello dell’UE per affrontare il problema violenza contro le donne, ancora troppo pervasiva nell’Unione Europea. La nuova direttiva stabilisce norme minime relative alla definizione di reati e sanzioni specifici per combattere questa forma di violenza. Stabilisce inoltre i diritti delle vittime di tutte le forme di violenza contro le donne o di violenza domestica e prevede la protezione delle vittime.

La nuova direttiva sulla violenza contro le donne

La nuova direttiva configurerebbe i seguenti reati nell’UE:

  • mutilazione genitale femminile;
  • matrimonio forzato;
  • condivisione non consensuale di materiale intimo o manipolato;
  • stalking online;
  • molestie online;
  • istigazione all’odio o alla violenza online.

Una volta adottata, la direttiva introdurrà inoltre circostanze aggravanti quali la reiterazione della violenza, la commissione di atti di violenza contro persone vulnerabili o minori e il ricorso a livelli di violenza di estrema gravità. Inoltre prevede anche un accesso più facile alla giustizia per le vittime di tali reati e impone agli Stati membri di fornire un livello adeguato di protezione e assistenza specialistica, per esempio denunciando la violenza attraverso canali accessibili e di facile utilizzo, compresa la possibilità di sporgere denuncia e presentare elementi di prova online, almeno per quanto riguarda i reati informatici.

Infine, la presidenza del Consiglio e il Parlamento UE hanno convenuto che i paesi dell’UE devono adottare misure adeguate – come ad esempio campagne di sensibilizzazione mirate – per prevenire la violenza contro le donne e la violenza domestica. Queste misure preventive mirano ad aumentare la consapevolezza e la comprensione tra il grande pubblico delle diverse manifestazioni e cause profonde di tutte le forme di violenza contro le donne e di violenza domestica, nonché a contrastare gli stereotipi di genere dannosi e a promuovere la parità di genere e il rispetto reciproco.

Prossime tappe

L’accordo odierno dovrà essere approvato dai rappresentanti degli Stati membri dell’UE in sede di Consiglio. Inoltre, il testo finale della direttiva è in attesa di adozione da parte del Consiglio e del Parlamento europeo.

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In rifinitura l’accordo dei paesi OMS su preparazione e risposta alle pandemie

La pandemia COVID-19 ha dimostrato quanto le minacce di pandemie future non possano essere affrontate da nessun governo o istituzione nazionale in modo isolato e al di fuori di un approccio sinergico, condiviso e collaborativo. Le malattie infettive ed il proliferare di virus attraversano sempre più le frontiere che l’uomo ha stabilito. Occorre dunque avere un approccio più pragmatico e coerente, che possa permettere a coloro che dimostreranno preparazione e resilienza di poter fronteggiare le future minacce sanitarie mondiali.

I paesi dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) stanno dunque collaborando a un nuovo strumento globale, giuridicamente vincolante ai sensi del diritto internazionale. Sia esso una convenzione, un accordo o un altro strumento internazionale, la condizione essenziale è che sia volto a proteggere meglio le persone, le comunità e i paesi da pandemie future. Un accordo in materia di prevenzione, preparazione e risposta alle pandemie adottato nel quadro dell’OMS consentirebbe ai paesi di tutto il mondo di rafforzare le capacità nazionali, regionali e mondiali e la resilienza a fronte delle pandemie future.

Qual’è la finalità di un accordo internazionale sulle pandemie?

La proposta di uno strumento sotto forma di accordo internazionale sulla prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie è guidata da uno spirito di solidarietà collettiva ancorata ai principi di equità, inclusività e trasparenza.

Né i singoli governi né la comunità mondiale possono prevenire completamente le pandemie. Tuttavia la comunità internazionale deve essere meglio preparata e meglio coordinata per rispondere a eventuali pandemie future lungo l’intero ciclo di individuazione, allarme e risposta.

Lo strumento definirebbe gli obiettivi e i principi fondamentali al fine di strutturare l’azione collettiva necessaria per combattere le pandemie.

Una convenzione, un accordo o un altro strumento internazionale sulle pandemie darebbe sostegno e rilievo alle seguenti fasi:

  • individuazione precoce prevenzione delle pandemie
  • resilienza alle pandemie future
  • risposta a eventuali pandemie future, in particolare garantendo un accesso universale ed equo a soluzioni mediche quali vaccini, medicinali e strumenti diagnostici
  • un quadro sanitario internazionale rafforzato con l’OMS quale autorità di coordinamento in ambito sanitario a livello mondiale
  • l’approccio “One Health”, che collega la salute degli esseri umani, degli animali e del nostro pianeta

Nello specifico, tale strumento può rafforzare la cooperazione internazionale in diversi settori prioritari, come sorveglianza, allerta e risposta, oltre che la fiducia in generale nel sistema sanitario internazionale.

Le potenzialità e i benefici di un accordo:

Di seguito elencati i punti salienti sui quali attuare un miglioramento tramite l’accordo che i paesi dell’OMS intendono ottenere.

Miglioramento della sorveglianza dei rischi pandemici

Il monitoraggio dei rischi e, in particolare, la condivisione delle conoscenze sulle nuove malattie infettive che si trasmettono dagli animali all’uomo sono un elemento fondamentale della prevenzione di future pandemie.

Tale obiettivo potrebbe essere conseguito mediante:

  • il rafforzamento delle capacità di laboratorio e di sorveglianza necessarie per identificare le malattie animali in tutti i paesi
  • il potenziamento della collaborazione tra centri di ricerca a livello mondiale
  • un migliore coordinamento dei finanziamenti internazionali per le capacità principali

Miglioramento dei meccanismi di allerta

L’introduzione di livelli di allerta supplementari, in funzione della gravità delle minacce sanitarie, migliorerebbe la precisione della comunicazione in merito alle minacce per la salute pubblica. Ciò rafforzerebbe la trasparenza e la legittimità delle misure restrittive o di carattere sanitario.

Le tecnologie digitali e gli strumenti innovativi per la raccolta e la condivisione dei dati nonché l’analisi predittiva possono contribuire alla comunicazione in tempo reale e agli allarmi rapidi, che dovrebbero, a loro volta, innescare una risposta più rapida.

Forniture mediche e servizi sanitari

Come dimostrato durante la pandemia di COVID-19, le catene di approvvigionamento e i sistemi logistici mondiali devono essere più resilienti per far fronte alle minacce sanitarie mondiali. Tutti i paesi dovrebbero avere accesso senza interruzioni a forniture, medicinali e attrezzature essenziali provenienti da qualsiasi parte del mondo.

Può agevolare la risposta alle pandemie anche un coordinamento mondiale in vista di un’efficace costituzione di scorte. Anche la capacità di dispiegare sul campo attrezzature mediche e squadre mediche internazionali altamente qualificate rappresenterebbe un progresso per la sicurezza sanitaria mondiale.

Ricerca e innovazione

La pandemia di COVID-19 ha dimostrato quanto sia fondamentale che la comunità scientifica si mobiliti rapidamente e che l’industria sia in grado di aumentare rapidamente la propria capacità produttiva.

Un approccio coordinato a livello mondiale per individuare, sviluppare e distribuire soluzioni mediche efficaci e sicure, quali vaccini, medicinali, strumenti diagnostici e dispositivi di protezione, favorirebbe la sicurezza sanitaria collettiva.

La condivisione di informazioni su agenti patogeni, di campioni biologici e di dati genomici, nonché lo sviluppo di soluzioni mediche tempestive (vaccini, trattamenti e strumenti diagnostici) sono essenziali per potenziare la preparazione alle pandemie a livello mondiale.

Miglioramento dei meccanismi di risposta

Le disuguaglianze in termini di accesso ai vaccini, ai medicinali e agli strumenti diagnostici rischiano di prolungare le pandemie e di ripercuotersi più pesantemente sulla vita e sulla salute umana, nonché sulle nostre società ed economie.

L’accordo trarrebbe gli insegnamenti dall’esperienza acquisita con l’acceleratore per l’accesso agli strumenti COVID-19 (acceleratore ACT), il COVAX e gli altri strumenti collettivi sviluppati dall’inizio della pandemia di COVID-19, al fine di rispondere più equamente alle esigenze mondali nelle pandemie future.

Miglioramento dell’attuazione

La resilienza dei sistemi sanitari pubblici nazionali è un elemento fondamentale nella lotta contro una pandemia. I paesi devono poter contare sui rispettivi sistemi sanitari pubblici al fine di rispondere efficacemente all’insorgere di una pandemia. Tale obiettivo potrebbe essere raggiunto con un meccanismo di comunicazione paese per paese più solido, nonché attraverso un utilizzo più diffuso di valutazioni esterne congiunte e relativo migliore seguito.

Ripristinare la fiducia nel sistema sanitario internazionale

L’accordo garantirebbe maggiore trasparenza, maggiore affidabilità e maggiore responsabilità condivisa nel sistema internazionale.

Inoltre getterebbe le basi per una migliore comunicazione e informazione nei confronti dei cittadini. La disinformazione minaccia la fiducia del pubblico e rischia di compromettere le risposte in materia di salute pubblica. Per recuperare la fiducia dei cittadini, dovrebbero essere previste misure concrete che migliorino il flusso di informazioni affidabili e precise e contrastino la disinformazione a livello mondiale.

Cronologia dell’impegno del consiglio europeo sull’accordo

Il 20 maggio 2021 il Consiglio ha adottato una decisione che sostiene l’avvio dei negoziati per un accordo internazionale sulla lotta contro le pandemie nel quadro dell’OMS.

Il 3 marzo 2022 il Consiglio ha adottato una decisione che autorizza l’avvio di negoziati per un accordo internazionale sulla prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie.

Per materie che rientrano nelle competenze dell’Unione, la Commissione negozia l’accordo a nome dell’UE, sulla base delle direttive di negoziato del Consiglio.

Un tale strumento sosterrebbe gli sforzi internazionali volti a rafforzare la sicurezza sanitaria mondiale, in particolare per quanto riguarda la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie, alla luce degli insegnamenti tratti dalla pandemia.

Durante il Consiglio europeo del 25 marzo 2022, i leader dell’UE hanno fatto il punto sui lavori relativi al futuro strumento inteso a rafforzare la prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie da adottare nel quadro dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

“È necessario creare un ambiente in cui tutti gli scienziati, gli operatori sanitari e i governi possano unirsi per una causa comune. Lavorare insieme per elaborare nuove soluzioni volte a proteggere ciò che abbiamo di più prezioso: la nostra salute e la nostra vita”. Così argomentava Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, appena due anni fa al vertice mondiale sulla salute.

 

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