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Salute mentale

EUREGHA Annual Conference 2025

Il 2 dicembre 2025, a Bruxelles, si terrà la Conferenza Annuale di EUREGHA – European Regional and Local Health Authorities interamente dedicata alla salute mentale, con particolare attenzione al ruolo delle autorità regionali e locali nell’attuazione concreta dell’Approccio europeo globale al tema.

In un contesto che richiede il coinvolgimento coordinato di attori sanitari e non sanitari, la conferenza “Together for Mental Health: Regions building Europe’s Healthier Future” intende valorizzare l’impegno delle regioni nello sviluppo di sistemi più resilienti, inclusivi e orientati alla prevenzione.

Le priorità europee per rafforzare i sistemi territoriali di salute mentale

Il programma della Conferenza si concentrerà sulle pratiche regionali e sulla collaborazione tra strumenti e programmi UE. Nel dettaglio, la sessione introduttiva della conferenza sarà dedicata alle strategie regionali: Galles, Fiandre, Danimarca Centrale e Castiglia e León presenteranno modelli e approcci sviluppati per rafforzare la resilienza dei cittadini e migliorare la capacità dei sistemi territoriali di prevenire e gestire il disagio mentale.

A seguire, una sessione di confronto metterà in relazione esperienze locali e iniziative promosse dalla Commissione europea ed approfondirà il contributo delle reti europee e delle Joint Actions nel rafforzare la cooperazione multi-livello. Rappresentanti del programma BIZI per la prevenzione del suicidio nei Paesi Baschi, della Culture and Health Platform, di Mental Health Europe analizzeranno come metodologie condivise, partenariati transfrontalieri e connessioni tra iniziative locali e strategie europee possano accelerare l’adozione di pratiche efficaci e migliorare la capacità collettiva dell’Europa di agire sulla salute mentale.

Il ProMIS prenderà parte alla conferenza come speaker presentando il proprio contributo nell’ambito di alcuni progetti europei in cui è coinvolto. In particolare, verrà presentata la Joint Actions MENTOR – Mental Health Together, le attività legate al TSI Child & Youth Wellbeing and Mental Health First, supportando la diffusione di modelli e pratiche orientate alla promozione del benessere mentale e alla prevenzione, con attenzione specifica ai giovani e alle popolazioni più fragili. Inoltre il ProMIS in qualità in qualità di Ente Affiliato contribuisce anche alla JA PRISM supportando la comunicazione, la valutazione e il trasferimento delle pratiche nei contesti regionali italiani.

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Bilancio UE: il Comitato europeo delle Regioni invita a rivedere la proposta post-2027

Il Comitato europeo delle Regioni (CdR) ha adottato una risoluzione relativa al futuro Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) dell’Unione europea per il periodo successivo al 2027. Il documento sottolinea la necessità di garantire che il bilancio a lungo termine dell’UE continui a sostenere in modo equilibrato le politiche di coesione, agricoltura e pesca, salvaguardandone la complementarità e il valore aggiunto per i territori.

Il CdR ribadisce il ruolo della politica di coesione quale principale strumento dell’Unione per promuovere competitività regionale, sviluppo sostenibile e inclusione sociale, evidenziando l’importanza di mantenerla accessibile a tutte le regioni europee e di assicurarne la gestione in partenariato con gli enti locali e regionali.

Sulla base della risoluzione adottata, il Comitato sta elaborando un parere sul futuro QFP, che sarà presentato nel marzo 2026 dal relatore Sari Rautio (FI/PPE). Tale parere sarà accompagnato da ulteriori contributi sui regolamenti settoriali collegati al prossimo bilancio pluriennale, la cui adozione è prevista nella prima metà del 2026.

 

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Fondi di coesione: accordo sull’aggiornamento mid-term per rispondere alle nuove sfide

I legislatori dell’UE hanno aggiornato i finanziamenti per la coesione, consentendo una maggiore flessibilità per sostenere la difesa, la resilienza, l’edilizia abitativa e le tecnologie verdi. Gli investimenti a duplice uso, le garanzie dello Stato di diritto e gli aiuti a regioni specifiche sono elementi chiave della riforma.

La gestione dei fondi di coesione

Il Parlamento e la Presidenza danese del Consiglio hanno raggiunto un accordo provvisorio per rivedere a metà ciclo i fondi della politica di coesione dell’UE. L’aggiornamento offre agli Stati membri e alle regioni una maggiore flessibilità per reindirizzare i fondi verso nuove priorità, tra cui la capacità industriale nel settore della difesa, la mobilità militare, la resilienza idrica, gli alloggi a prezzi accessibili, la decarbonizzazione, le tecnologie strategiche e gli interconnettori energetici.

Sarà inoltre fornito un sostegno speciale alle regioni confinanti con la Russia, la Bielorussia e l’Ucraina a causa del clima geopolitico. Per accelerare l’attuazione, i finanziamenti per questi nuovi settori beneficeranno di tassi di cofinanziamento più elevati e di un prefinanziamento una tantum nel 2026.

I deputati europei hanno garantito che la preparazione civile e le infrastrutture a duplice uso, ovvero i progetti che servono sia a fini civili che militari, saranno considerati prioritari. Gli investimenti in alloggi a prezzi accessibili terranno conto della sostenibilità a lungo termine, mentre i progetti relativi all’acqua saranno in linea con la strategia dell’UE in materia di resilienza idrica, che copre settori quali l’irrigazione e la desalinizzazione.

Per mantenere l’attenzione della politica di coesione sulle regioni meno sviluppate, gli investimenti delle grandi imprese in tecnologie strategiche saranno ammissibili solo in aree con un PIL pro capite inferiore alla media. Inoltre, l’accordo rafforza la condizionalità dello Stato di diritto: i fondi congelati per violazioni dei valori dell’UE non possono essere reindirizzati verso queste nuove priorità.

 

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ERRIN: il ruolo chiave degli ecosistemi di innovazione regionale per la competitività europea

Rilanciare la competitività europea attraverso gli ecosistemi regionali: auesto è l’obiettivo di ERRIN (European Regions Research and Innovation Network), che ha pubblicato un nuovo documento intitolato “Connected regional innovation ecosystems – key for Europe’s competitiveness”. Nel documento si evidenzia il ruolo strategico degli ecosistemi di ricerca e innovazione nel futuro bilancio UE post-2027.

Il paper si inserisce nella lista di pubblicazioni denominate “Towards the 10th Framework Programme” (FP10), e offre una visione più ampia sul prossimo Quadro Finanziario Pluriennale (MFF) dell’UE, in un momento in cui il dibattito sulla competitività e la resilienza europea si fa sempre più centrale.

L’importanza degli ecosistemi di innovazione territoriali

Sebbene l’importanza degli ecosistemi di innovazione sia stata riconosciuta in documenti chiave come i rapporti Draghi e Heitor, manca ancora una chiara valorizzazione della loro dimensione territoriale. ERRIN sottolinea come la connessione tra ecosistemi locali sia essenziale per rafforzare la competitività europea, migliorare la resilienza del sistema e garantire un’autonomia strategica duratura. La collaborazione tra ecosistemi regionali permette infatti di ottimizzare risorse e competenze, sviluppando soluzioni innovative in modo più efficiente.

Il paper analizza inoltre i programmi e gli strumenti attuali che supportano la collaborazione tra ecosistemi, come l’iniziativa European Innovation Ecosystems (EIE) e il programma Regional Innovation Valleys. Pur avendo dimostrato la loro efficacia nel rafforzare le catene del valore e nell’integrare gli attori dell’innovazione a livello regionale, queste iniziative restano frammentate, sottofinanziate e prive di una continuità strutturale.

Raccomandazioni di ERRIN per il futuro bilancio UE

ERRIN propone quattro raccomandazioni chiave per il prossimo Quadro Finanziario Pluriennale e il FP10:

  • Un quadro chiaro per gli ecosistemi R&I territoriali, semplificando e integrando il panorama dei finanziamenti UE.
  • Sostegno agli ecosistemi di innovazione locali attraverso FP10 e il Competitiveness Fund, rafforzando iniziative come le Regional Innovation Valleys.
  • Maggiore inclusività per colmare il divario dell’innovazione, favorendo la collaborazione tra ecosistemi avanzati ed emergenti.
  • Un approccio territoriale per la competitività, con investimenti mirati e una migliore coordinazione tra i livelli di governo.

 

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Roberto Ciambetti eletto vicepresidente Commissione NAT al Comitato Europeo delle Regioni

Il 21 febbraio 2025, la Commissione per le risorse naturali (NAT) del Comitato europeo delle regioni (CdR) ha inaugurato il suo nuovo ciclo di lavoro con l’elezione della leadership che guiderà i prossimi anni di attività. La Commissione NAT svolge un ruolo cruciale nelle politiche europee, occupandosi di settori strategici quali salute pubblica, agricoltura, sviluppo rurale, pesca, produzione alimentare, silvicoltura, turismo e protezione civile.

Alla guida della Commissione è stato eletto Piotr Całbecki, presidente del Voivodato di Kujawsko-Pomorskie in Polonia, che assumerà il ruolo di presidente. Sarà affiancato da due vicepresidenti: Roberto Ciambetti, consigliere regionale in Regione del Veneto, e Fernando López Miras, presidente della Comunidad Autónoma de la Región de Murcia in Spagna.

Salute pubblica al centro dell’agenda DELLA COMMISSIONE NAT

Tra le priorità della nuova leadership emerge con forza la salute pubblica, con un’attenzione particolare al rafforzamento dell’accesso alle cure e alla riduzione delle disparità sanitarie tra le regioni europee. Questo impegno è testimoniato dalla conferma di Birgitta Sacrédeus come relatrice del parere in corso sul personale sanitario, un tema sempre più centrale nelle agende politiche nazionali ed europee. La discussione su questo dossier è attesa per la seconda riunione della Commissione NAT.

L’accento sulla salute riflette una consapevolezza crescente della necessità di rafforzare i sistemi sanitari regionali, garantendo equità nell’accesso alle cure e rispondendo alle sfide poste dall’invecchiamento della popolazione, dalla carenza di personale sanitario e dalle disparità infrastrutturali tra territori.

Un mandato strategico per le regioni europee

Con questa nuova leadership, la Commissione NAT si prepara ad affrontare questioni fondamentali per lo sviluppo sostenibile e la coesione territoriale dell’Unione Europea. Le decisioni prese avranno un impatto diretto sulle comunità locali, contribuendo a delineare strategie condivise per una gestione più efficace delle risorse naturali, della sanità e delle politiche agricole e turistiche.

 

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Comitato europeo delle regioni (CdR): Cambiamento demografico come priorità per l’UE

Il Comitato europeo delle regioni (CdR) ha espresso approvazione riguardo le conclusioni del Consiglio dei ministri dell’Unione europea sul ruolo della politica di coesione nell’affrontare le sfide demografiche, adottate il 28 novembre.

Cambiamento demografico: Quali sono gli esiti

Le conclusioni che sono state tratte riflettono molti dei precedenti appelli del CdR, in particolare la richiesta di riconoscere la transizione demografica come una priorità chiave dell’UE insieme alla trasformazione verde e digitale. Il 20 novembre, il CdR ha emesso un parere in cui sollecitava a pieno la politica di coesione per affrontare il cambiamento demografico, presentato da Raquel García González, Director-General per gli affari europei dell’Asturia.

Il CdR incita ad una definizione europea unica di “regions in demographic transition” (regioni in transizione demografica) per facilitare un migliore monitoraggio e supporto degli investimenti che affrontano queste sfide. Il Consiglio ha riconosciuto il ruolo della politica di coesione come strumento fondamentale dell’UE per mitigare e adattarsi ai cambiamenti demografici. L’importanza del principio di partenariato è stata evidenziata per garantire il coinvolgimento attivo delle autorità nazionali, regionali e locali nella progettazione e nell’attuazione delle politiche.

In linea con le raccomandazioni del CdR, il Consiglio ha evidenziato la necessità di un uso più efficace degli attuali meccanismi di investimento territoriale dell’UE e di un monitoraggio più attento degli investimenti demografici. Il Consiglio invita inoltre la Commissione europea a esplorare approcci territoriali integrati e ad affrontare questioni più ampie come l’accesso ai servizi pubblici, la tassazione e le norme sugli aiuti di Stato per affrontare efficacemente il cambiamento demografico.

Raquel García González ha espresso soddisfazione per il sostegno del Consiglio alla posizione del CdR. Ha inoltre chiesto dati aggiornati, tassi di cofinanziamento su misura e norme sugli aiuti di Stato modificate per aiutare le regioni in difficoltà a garantire pari accesso ai servizi pubblici per tutti i cittadini. Questo allineamento tra il CdR e il Consiglio mira a rafforzare la risposta dell’UE alla sfida del cambiamento demografico.

 

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Commissione UE: al via il Von der Leyen Bis dopo l’elezione dei nuovi Commissari

Il 27 novembre 2024, il Parlamento Europeo ha approvato con 370 voti favorevoli, 282 contrari e 36 astensioni la nuova Commissione Europea presieduta da Ursula Von der Leyen. In seguito alla nomina formale da parte del Consiglio Europeo avvenuta il 28 novembre, il Collegio dei Commissari è entrato ufficialmente in carica il 1° dicembre 2024.

Il processo di approvazione è stato preceduto da un’attenta valutazione dei commissari designati attraverso audizioni pubbliche tenutesi tra il 4 e il 12 novembre, al termine della quale all’italiano Raffaele Fitto è andata la nomina a vicepresidente esecutivo, con delega alla politica regionale e di coesione, lo sviluppo regionale, le città e le riforme.

Le priorità programmatiche del Von der Leyen Bis

Nel suo discorso di presentazione al Parlamento, Ursula Von der Leyen ha esposto il programma e le principali linee d’azione della nuova Commissione. Tra le priorità evidenziate, spiccano la necessità di rafforzare la competitività europea, promuovere la sicurezza e sostenere la transizione ecologica. La presidente ha annunciato una strategia industriale orientata all’innovazione, con l’obiettivo di colmare il divario tecnologico ed economico con altre potenze globali. In ambito ambientale, il programma della Commissione prevede l’aggiornamento del Green Deal europeo, il sostegno all’economia circolare e la decarbonizzazione industriale.

Azioni per la sicurezza e il rilancio economico

La nuova Commissione intende inoltre affrontare le sfide geopolitiche e promuovere la sicurezza europea attraverso un incremento delle spese per la difesa e una maggiore indipendenza energetica. Sul piano economico, sono previsti interventi per rilanciare gli investimenti e rafforzare la competitività industriale, con un focus particolare sul settore automobilistico e sull’innovazione tecnologica.

 

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STEP: modificato ufficialmente il PN RIC 21-27 per aderire alla Piattaforma europea

La Commissione europea ha dato il via libera all’emendamento al Programma nazionale di “Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale” (PN RIC) 2021-2027 dell’Italia con la sua decisione C(2024) 7214 del 14 ottobre 2024. Questo consente alle regioni italiane Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna di partecipare alla Piattaforma per le Tecnologie Strategiche per l’Europa (STEP), un quadro istituito dal regolamento (UE) 2024/795.

le novità del PN RIC 21-27

Finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) nell’ambito dell’obiettivo “Investimenti a favore dell’occupazione e della crescita”, il PN RIC modificato allinea l’innovazione regionale alle più ampie ambizioni tecnologiche dell’Europa. La decisione introduce la “Priorità 4 – STEP Tecnologie critiche”, facilitando gli investimenti che si allineano con la missione STEP di rafforzare le capacità strategiche dell’Europa nei settori tecnologici critici.

Una caratteristica fondamentale di questo aggiornamento è il suo ambito ampliato per l’ammissibilità al finanziamento. Per la prima volta, gli investimenti delle grandi imprese, insieme alle piccole e medie imprese, possono ricevere supporto nell’ambito di questo programma. Ciò segna un cambiamento significativo rispetto ai quadri precedenti, che erano principalmente rivolti alle piccole imprese. Aprendo le porte alle grandi imprese, la Commissione europea mira a rafforzare la base industriale e tecnologica dell’Italia in settori chiave come l’intelligenza artificiale, le tecnologie per l’energia pulita e la produzione avanzata di semiconduttori.

L’iniziativa STEP è progettata per migliorare la competitività e la resilienza globali dell’UE nei settori tecnologici strategici e riflette l’impegno dell’UE nel promuovere l’innovazione tecnologica e la crescita economica nelle regioni meno sviluppate.

Le regioni italiane che partecipano al programma trarranno notevoli benefici, poiché si prevede che la maggiore attenzione alle tecnologie critiche creerà posti di lavoro, accelererà le transizioni verdi e digitali e ridurrà le disparità economiche in tutta l’UE.

 

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Joint Research Centre: online il documento sulle reti collaborative di R&I 2014-2020

Il Joint Research Centre (JRC) ha pubblicato un documento sulle reti collaborative di ricerca e innovazione in UE tra il 2014 e il 2020 (“Research and Innovation collaboration networks across EU regions over 2014-2020”).

Il documento fornisce una panoramica della connettività dell’ambiente R&I tra le regioni dell’UE per il periodo 2014-2020, concentrandosi sulle quattro reti di ricerca collaborativa: la co-patents network e le due reti create dalle politiche di R&I dell’UE il Programma Quadro e il Programma Interreg Europe: Horizon 2020 e Interreg 2014-2020.

Inoltre, il Policy Insight analizza ulteriormente le potenziali sinergie tra Horizon 2020 e Interreg 2014-2020 e l’impatto dei diversi Programmi Quadro nel tempo (e della rete di collaborazioni che producono) sull’attività brevettuale delle regioni.

Le reti collaborative di R&I 2014-2020

La ricerca collaborativa è aumentata costantemente nel tempo, e oltre a risolvere problemi complessi mira anche a: risparmiare sui costi di ricerca, evitare la duplicazione degli sforzi, ridurre al minimo la frammentazione della ricerca stessa.

Secondo quanto contenuto nella pubblicazione, se le collaborazioni di ricerca e innovazione sono piuttosto frammentate a livello nazionale, le due principali politiche di R&I dell’UE (Programma Quadro – PQ – e Interreg Europe), contribuiscono invece a superare tale frammentarietà orientando le collaborazioni di R&I in tutta Europa.

I due Programmi svolgono infatti un ruolo fondamentale nell’aumentare la connettività dell’ambiente di R&I da parte delle organizzazioni finanziatrici. Nel dettaglio il PQ mira a sostenere e promuovere la ricerca nello Spazio europeo della ricerca, ed il Programma Interreg Europe contribuisce a ridurre le disparità nei livelli di sviluppo, crescita e qualità della vita nelle regioni europee e tra di esse.

In aggiunta, queste due politiche evidenziano talune sinergie, quali ad esempio la partecipazione al Programma Interreg Europe 2014-2020, che è positivamente correlata con la partecipazione a Horizon 2020 (H2020).

Infine, una buona posizione nella rete di collaborazioni per la R&I creata tramite il Programma Quadro ha un impatto positivo anche sull’attività di brevettazione delle regioni dell’UE.

L’analisi dell’JRC inclusa in questo Policy Insight è contenuta nel rapporto 2024 “Science, Research and Innovation Performance of the EU (SRIP):A competitive Europe for a sustainable future” della Commissione europea.

Per maggiori informazioni e per visualizzare il documento dell’JRC, si prega di consultare il seguente LINK.

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Invito a manifestare interesse per partecipare all’azione preparatoria 2030CATALYSTS

L’implementazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) rimane disomogenea nei territori europei e la necessità di strategie SDG coese e trasformative è pressante.

Tutte le regioni che si impegnano per un mondo più sostenibile, resiliente e inclusivo e che cercano di migliorare le proprie politiche SDG locali possono ora presentare domanda per partecipare al progetto “2030CATALYSTS: Implementation of the SDGs in the regions – from monitoring to action”. L’invito a presentare candidature è stato lanciato dal Centro comune di ricerca della Commissione europea (Joint Research Centre-JRC), dal Comitato Europeo delle Regioni (CdR) e sostenuto dal Parlamento europeo.

Gli obiettivi di 2030CATALYSTS

2030CATALYSTS mira a dotare tutte le regioni delle conoscenze e degli strumenti necessari per implementare gli SDG attraverso strategie basate sul luogo, localizzate in ogni contesto regionale. Così facendo, il progetto consentirà alle regioni di perfezionare il loro approccio al monitoraggio e al raggiungimento degli SDG intrecciandoli nei loro tessuti sociali unici.

Un massimo di 20 regioni avranno l’opportunità di partecipare a 2030CATALYSTS, impegnandosi attivamente nelle attività, come fornire set di dati, report e altre risorse pertinenti per il monitoraggio e l’implementazione degli SDG, nonché approfondimenti regionali sui loro progressi stessi. I candidati selezionati apriranno la strada a un ecosistema di collaborazione, in cui ogni regione contribuisce e trae vantaggio dalla conoscenza collettiva e dalle strategie basate sui dati.

Il progetto è sviluppato dal Centro comune di ricerca della Commissione europea e sostenuto dal Parlamento europeo.

Sarà possibile inviare la propria manifestazione di interesse per partecipare al progetto entro il 31 ottobre 2024.

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