Cerca
Categorie
digital health workforce

Lo sviluppo delle valli regionali dell’innovazione

La Commissione Europea è alla ricerca di nuove “Regional Innovation Valleys”, ossia di valli regionali dell’innovazione impegnate a migliorare il coordinamento e la direzionalità dei loro investimenti e delle loro politiche di R&I, a livello regionale.

Per questo motivo la Commissione ha aperto un questionario che consente alle regioni di esprimere il loro interesse a diventare valle regionali dell’innovazione grazie al lavoro che già svolgono nell’ambito delle rispettive strategie di specializzazione intelligente (Smart Specialisation Strategy – S3), in risposta alle sfide ed esigenze locali specifiche, contribuendo, nel contempo, alle priorità strategiche dell’Unione.

Tra le sfide elencate e ritenute interessanti appare anche “il miglioramento dell’assistenza sanitaria”.

Il questionario si inserisce all’interno della “Nuova agenda europea per l’innovazione”, comunicazione della CE dove vengono definite alcune misure che intendono migliorare i risultati dell’UE in materia di innovazione e a concretizzare gli obiettivi e le priorità del nuovo Spazio europeo della ricerca.

L’agenda europea per l’innovazione individua 5 iniziative faro:

  1. migliorare l’accesso ai finanziamenti per le start-up

  2. introdurre degli spazi di sperimentazione normativa

  3. contribuire allo sviluppo di valli regionali dell’innovazione

  4. attrarre talenti nell’innovazione

  5. sostenere gli Stati membri nell’elaborazione delle politiche pubbliche.

Nello specifico, l’iniziativa faro n.3 “Accelerare e rafforzare l’innovazione negli ecosistemi europei dell’innovazione nell’insieme dell’UE e ridurre il divario in termini di innovazione” mira ad accelerare l’innovazione e a sbloccare l’eccellenza in tutta l’UE ricorrendo a vari strumenti. Si incentra sulla creazione delle condizioni adeguate per la nascita di valli regionali dell’innovazione interconnesse nell’intero territorio dell’UE, in particolare coinvolgendo le regioni meno efficienti in termini di innovazione, fondandosi su settori strategici di eccellenza e specializzazione regionale, a sostegno delle principali priorità dell’UE.

È possibile completare la survey entro il 18 settembre 2023.

Per maggiori informazioni cliccare sul seguente LINK.

Categorie
Altro

RescEU: più di 106 milioni di Euro per il primo ospedale da campo paneuropeo

Le catastrofi, siano esse naturali o provocate dall’uomo, si sono susseguite negli ultimi decenni con sempre maggiore frequenza ed intensità. Per ovviare a questa necessità, la Commissione Europea sta intervenendo nell’ambito del programma rescEU, che consiste nell’implementazione e nel miglioramento del meccanismo di Protezione Civile a livello paneuropeo (che comprende paesi della regione europea e non strettamente dell’UE-27, quali ad esempio la Turchia) totalmente finanziato dall’Unione.

Nello specifico, la Commissione sta stanziando 106,2 milioni di euro per Italia, Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Romania e Turchia per sviluppare la nuova capacità rescEU EMT, ossia i team di emergenza medica degli ospedali da campo.

Gli ospedali da campo sono strutture di cura temporanea tristemente noti, poiché vengono allestiti in caso di necessità quali disastri naturali o emergenze sanitarie che coinvolgano grandi quantità di cittadini. Storicamente, gli ospedali da campo nascono nella medicina di guerra dall’esigenza conclamata di poter disporre di cure mediche altamente avanzate in strutture adeguate, in prossimità dei luoghi di intervento.

Dove si iscrive l’investimento attuale all’interno di rescEU?

Dei tre elementi principali di cui si compone a grandi linee un ospedale da campo, ossia di un’équipe medica, una squadra logistica e attrezzature mediche sofisticate facilmente trasportabili sui luoghi di intervento, l’investimento di specie messo in atto dalla commissione coinvolge i team di emergenza sanitaria (EMT).

L’iniziativa istituirà tre squadre mediche di emergenza EMT di tipo 2, che includeranno servizi chirurgici e diagnostici. In aggiunta, ben 17 équipe di assistenza specializzate offriranno la loro esperienza e conoscenza in molte delle attività da campo: la terapia intensiva, il trattamento degli infortuni fisici (ad esempio le ustioni) e mentali, logistica avanzata e gestione del trasporto dei pazienti verso soluzioni rapide e sicure, supporto mater-infantile, riabilitazione, trattamento ortopedico, laboratorio, telecomunicazioni e fornitura di ossigeno.

L’operatività di rescEU sarà effettiva a partire dal 2024 e consentirà di poter rispondere ad un’ampia gamma di scenari catastrofici ed emergenziali. Le squadre sopra menzionate affiancheranno le 15 équipe di emergenza già offerte dagli Stati membri e partecipanti al pool europeo di Protezione Civile.

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.