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Rapporto OMS: Intelligenza Artificiale nella salute e nell’etica

L’intelligenza artificiale (IA) sta già migliorando l’individuazione delle malattie e l’assistenza ai pazienti nella regione europea dell’OMS, ma definire chi è responsabile quando l’intelligenza artificiale causa danni rimane una sfida importante.

Questo rapporto dell’OMS/Europa evidenzia l’adozione disomogenea dell’intelligenza artificiale, le lacune giuridiche e le preoccupazioni in materia di sicurezza, equità e privacy, sollecitando una governance più forte e garanzie etiche per assicurare che l’IA vada a beneficio di tutti.

Il Rapporto OMS: Artificial intelligence is reshaping health systems

Il Rapporto OMS “L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando i sistemi sanitari” (Artificial intelligence is reshaping health systems) suggerisce come questa stia già supportando l’individuazione delle malattie, riducendo gli oneri amministrativi e consentendo nuove forme di comunicazione tra operatori sanitari e pazienti in tutta la regione europea dell’OMS. Tuttavia, rimane la questione importante dell’individuare il responsabile quando l’IA potrebbe causare dei danni.

Questo rapporto dell’OMS/Europa avverte che la rapida espansione dell’IA si sta svolgendo senza le protezioni legali necessarie per garantire la sicurezza dei pazienti e dei lavoratori. Basato sulle risposte di 50 dei 53 Stati membri della regione, il rapporto offre il primo quadro regionale completo dell’adozione e della regolamentazione dell’IA.

Secondo il dottor Hans Henri P. Kluge (Direttore regionale dell’OMS per l’Europa), l’IA è ormai una realtà per milioni di persone, ma senza strategie efficaci, garanzie di privacy e investimenti nelle competenze, le disuguaglianze potrebbero accentuarsi. La maggior parte dei paesi riconosce il potenziale dell’IA nella diagnostica, nella sorveglianza e nell’assistenza personalizzata, ma i progressi rimangono disomogenei: solo 4 paesi (8%) hanno una strategia dedicata all’IA per la salute e altri 7 (14%) ne stanno sviluppando una. La dottoressa Natasha Azzopardi-Muscat (Direttrice dei sistemi sanitari, OMS/Europa.) osserva che le società si trovano a un bivio in cui l’IA può rafforzare i sistemi sanitari o minare la sicurezza, la privacy e l’equità.

Alcuni Stati membri stanno adottando misure preventive. Tuttavia, la regolamentazione fatica a tenere il passo. L’incertezza giuridica è citata dall’86% dei paesi come il principale ostacolo all’adozione, seguita dai vincoli finanziari (78%). Meno di 1 paese su 10 (8%) dispone di norme di responsabilità che definiscono le responsabilità in caso di malfunzionamento dell’IA. Senza chiari meccanismi di responsabilità e di ricorso, sia i medici che i pazienti sono esposti a rischi.

Nonostante queste lacune, l’IA è già ampiamente utilizzata: il 64% dei paesi impiega la diagnostica assistita dall’IA, in particolare nell’imaging; la metà utilizza chatbot basati sull’IA; e 26 paesi hanno identificato aree prioritarie per l’IA, anche se solo un quarto ha stanziato fondi. Migliorare l’assistenza ai pazienti (98%), alleggerire la pressione sulla forza lavoro (92%) e aumentare l’efficienza del sistema (90%) sono le motivazioni più frequentemente citate per l’adozione dell’IA.

Per il pubblico, tre sono le preoccupazioni principali: sicurezza, equità e privacy. L’IA dipende dai dati, e dati distorti o incompleti possono portare a diagnosi errate o a cure diseguali. L’OMS esorta i paesi ad allineare le strategie di IA agli obiettivi di salute pubblica, rafforzare le protezioni legali ed etiche, investire in una forza lavoro preparata all’IA, coinvolgere il pubblico in modo trasparente e migliorare la governance transfrontaliera dei dati. Come conclude il dottor Kluge, le promesse dell’IA potranno essere realizzate solo se le persone rimarranno al centro di ogni decisione.

Il rapporto evidenzia le sfide odierne: metà del mondo non dispone di una copertura sanitaria essenziale, due miliardi di persone rischiano l’impoverimento a causa dei costi dell’assistenza sanitaria e si prevede che entro il 2030 ci sarà una carenza di fino a 11 milioni di operatori sanitari. Mentre l’IA diagnostica le malattie e mette in contatto i pazienti con i servizi in tutta la regione, la governance è in ritardo.

Una governance orientata al valore consentirebbe all’IA di migliorare l’equità, l’accuratezza e i risultati. I leader sono invitati a governare l’IA con determinazione, investire nelle persone, costruire ecosistemi di dati affidabili e collaborare oltre i confini nazionali.

 

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RAISE: una nuova risorsa per promuovere l’uso dell’Intelligenza Artificiale nella ricerca scientifica

Il 3 novembre 2025, in occasione del Vertice europeo sull’intelligenza artificiale nella scienza tenutosi a Copenaghen, organizzato dalla Commissione europea e dalla Presidenza danese del Consiglio dell’UE, è stato lanciato il progetto pilota RAISE Resource for Artificial Intelligence Science in Europe (Risorsa per la scienza dell’intelligenza artificiale in Europa), un istituto virtuale finanziato con 107 milioni di euro nell’ambito di Horizon Europe per promuovere le scoperte scientifiche basate sull’intelligenza artificiale.

L’iniziativa riunisce potenza di calcolo, dati, talenti e finanziamenti in tutta l’UE per rafforzare l’eccellenza della ricerca, l’innovazione e la sovranità tecnologica dell’Europa.

Il progetto RAISE

Questo nuovo istituto virtuale, un’iniziativa faro nell’ambito della strategia Apply AI e della strategia europea per l’IA nella scienza, mira a riunire le risorse chiave per lo sviluppo e l’applicazione dell’IA al fine di promuovere progressi scientifici, dal miglioramento dei trattamenti contro il cancro e la risposta alle sfide ambientali al potenziamento delle previsioni sull’impatto dei terremoti.

Basandosi sull’approccio collaborativo dell’UE alle sfide complesse, RAISE sosterrà gli obiettivi dell’Europa di porre la scienza e la tecnologia al centro della sua economia, mantenere la leadership nella ricerca fondamentale e promuovere l’innovazione al servizio dell’umanità. In tal modo, RAISE mira a rafforzare la competitività, la sovranità tecnologica e la capacità di innovazione dell’Europa.

In qualità di istituto europeo virtuale, RAISE coordinerà le risorse di IA tra gli Stati membri dell’UE e il settore privato. I suoi elementi chiave includono:

  • Potenza di calcolo: RAISE garantirà l’accesso alle gigafabbriche di IA, sostenute da 600 milioni di euro di Horizon Europe, in collaborazione con l’EuroHPC Joint Undertaking.
  • Dati: l’iniziativa aiuterà gli scienziati a identificare e integrare i set di dati fondamentali per l’IA nella scienza.
  • Eccellenza e competenze: con 75 milioni di euro per le reti di eccellenza e le reti di dottorato, RAISE attirerà e formerà i migliori talenti a livello mondiale.
  • Finanziamenti alla ricerca: la Commissione prevede di raddoppiare gli investimenti annuali di Horizon Europe nell’IA a oltre 3 miliardi di euro.

 

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COMPASS-AI: al via l’iniziativa per favorire l’uso dell’IA in salute

Lo scorso ottobre la Commissione europea ha lanciato COMPASS-AI, un’iniziativa faro per promuovere l’uso sicuro dell’intelligenza artificiale nell’assistenza sanitaria che si focalizza su cure oncologiche ed assistenza sanitaria nelle zone remote. Supportata da esperti e partner europei, l’iniziativa mira a migliorare diagnosi, prevenzione e trattamenti, facilitando l’integrazione dell’IA nei sistemi sanitari europei.

COMPASS-AI

COMPASS-AI riunisce esperti, ospedali (per l’Italia partecipa il Policlinico Gemelli di Roma con attività di ricerca), associazioni di settore e coordinatori di progetti UE per facilitare l’adozione dell’IA in ambito sanitario. L’iniziativa lancerà anche una piattaforma digitale per condividere le migliori pratiche e favorire lo scambio di conoscenze, oltre a migliorare l’alfabetizzazione in IA per operatori sanitari, dirigenti ospedalieri e pazienti.

L’obiettivo è quello di usare l’IA per rivoluzionare l’assistenza sanitaria, migliorando la prevenzione, accelerando le sperimentazioni cliniche e ottimizzando le decisioni terapeutiche. Per ottenere questi benefici, è cruciale promuovere una diffusione più ampia di soluzioni IA affidabili nei sistemi sanitari europei. COMPASS-AI contribuirà a questo obiettivo, in linea con le priorità dell’UE, come la creazione di uno spazio europeo dei dati sanitari.

La strategia per l’IA applicata si propone anche di accelerare l’adozione dell’intelligenza artificiale nell’assistenza sanitaria per fornire diagnosi migliorate, prevenzione personalizzata e nuove scoperte terapeutiche.

 

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Due nuove strategie della Commissione europea per l’intelligenza artificiale nell’industria e nella scienza

La Commissione europea ha lanciato le strategie Apply AI e AI in Science per accelerare l’adozione dell’intelligenza artificiale (IA) nei settori chiave, nei servizi pubblici e nella ricerca, posizionando l’Europa come leader globale nell’IA affidabile e innovativa tramite anche l’iniziativa RAISE (Resource for AI Science in Europe) e Horizon Europe.

Le due strategie
Apply AI strategy

Questa strategia mira ad accelerare l’adozione dell’IA nei settori chiave dell’industria europea e nel settore pubblico, promuovendo il piano d’azione dell’UE AI Continent Action Plan al fine di rendere l’Europa un leader mondiale affidabile nell’IA. Promuove un approccio “IA prima di tutto” (“AI first”), incoraggiando le aziende a integrare l’IA nelle loro attività, dando priorità alla sicurezza e all’uso etico. I settori target includono sanità, farmaceutica, energia, mobilità, produzione, edilizia, agroalimentare, difesa, comunicazioni e cultura, con circa 1 miliardo di euro mobilitati a sostegno di queste misure. Le azioni includono la creazione di centri di screening sanitario basati sull’IA, lo sviluppo di modelli di IA all’avanguardia e la fornitura di supporto su misura per le PMI.

La strategia affronta sfide quali il miglioramento delle infrastrutture, l’accesso ai dati e la preparazione della forza lavoro attraverso un’iniziativa Frontier AI e il rinnovo degli European Digital Innovation Hubs come Experience Centres for AI. Questi hub aiuteranno le organizzazioni a testare, implementare e adottare soluzioni di IA, accedere alle competenze e garantire la conformità con l’AI Act. Il coordinamento sarà supportato dall’Apply AI Alliance, da un Osservatorio sull’IA che monitorerà le tendenze e dall’AI Act Service Desk che guiderà l’attuazione.

AI in Science Strategy

La seconda delle due strategie posiziona l’UE come centro di eccellenza scientifica basato sull’IA attraverso la creazione di RAISE (Resource for AI Science in Europe), un istituto virtuale che coordina le risorse di IA per la ricerca. L’obiettivo è aumentare gli investimenti annuali di Horizon Europe nell’IA fino a oltre 3 miliardi di euro, con 600 milioni di euro dedicati all’ampliamento dell’accesso al calcolo ad alte prestazioni e alle gigafabbriche di IA per ricercatori e startup, e 58 milioni di euro nell’ambito del progetto pilota RAISE per la formazione e l’attrazione dei migliori talenti nel campo dell’IA attraverso reti di eccellenza e reti di dottorato.

Nello stesso ambito delle strategie, il Joint Research Centre (JRC) ha pubblicato il rapportoRole of Artificial Intelligence in Scientific Research – A Science for Policy, European Perspective”, che analizza il ruolo dell’IA nella scienza e contribuisce a definire politiche e investimenti informati. Il JRC guiderà l’AI Evaluation Hub per monitorare i modelli di IA in campi scientifici strategici. Ha rilevato che l’UE ospita la quota maggiore di attori della ricerca globale sull’IA (13%, rispetto al 4% degli Stati Uniti e all’1% della Cina) e sottolinea la necessità di infrastrutture condivise, scienza aperta e team multidisciplinari che combinino IA, ingegneria e competenze specifiche.

L’IA sta già trasformando la ricerca in tutte le discipline, dall’ingegneria alle scienze della vita e alle scienze umane, con applicazioni di successo quali l’analisi delle proteine e la scoperta di farmaci. La Commissione presenterà inoltre una strategia per l’Unione dei dati volta a migliorare l’accesso ai dati strutturati.

 

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Digital Europe: emendato il Work Programme 2025-2027 del Programma europeo sulla trasformazione digitale

Il Digital Europe Programme (DIGITAL) Work Programme (WP) 2025–2027 segna la fase finale del quadro finanziario pluriennale dell’UE 2021-2027. Basandosi sui programmi di lavoro precedenti, si concentra sul consolidamento, lo sviluppo e il mantenimento delle capacità digitali in tutta Europa. Il suo obiettivo centrale è quello di portare a termine le iniziative avviate nei cicli precedenti promuovendo al contempo la trasformazione digitale dell’UE in linea con il 2030 Digital Compass.

Il Work Programme 2025-2027

Questo programma di lavoro riflette sia la continuità che l’adattamento. Pur garantendo la sostenibilità delle azioni precedenti, introduce anche nuove priorità che rispondono alle sfide tecnologiche e geopolitiche emergenti, in particolare nell’ambito dell’intelligenza artificiale (IA), della sicurezza informatica e dell’identità digitale. Il programma è in linea con i più ampi quadri legislativi dell’UE, quali il Chips Act, l’AI Act, il Cyber Resilience Act e l’Interoperable Europe Act, che incarnano l’impegno dell’Europa a favore della sovranità tecnologica e di ecosistemi digitali sicuri.

Un elemento caratterizzante di questo WP è il progresso dell’IA e dell’IA generativa (GenAI). Finanzia l’ammodernamento delle strutture di test e sperimentazione (TEF) per convalidare le applicazioni GenAI in condizioni reali, sostenendone l’implementazione in settori chiave come la sanità, la produzione, il patrimonio culturale e l’istruzione. Applicazioni come i Virtual Human Twins e l’imaging medico basato sull’IA dimostrano il ruolo dell’IA nell’innovazione sanitaria. Questi progressi sono alla base della strategia Apply AI dell’UE, che rende l’Europa un centro nevralgico per un’IA responsabile e affidabile.

La sicurezza informatica rimane un pilastro del Work Programme. Le iniziative includono l’istituzione di un’EU Cybersecurity Reserve per la sicurezza informatica e la creazione di un’unica piattaforma di segnalazione per le vulnerabilità. Il WP sostiene anche lo sviluppo della Cybersecurity Skills Academy per affrontare la carenza di talenti digitali nell’UE.

Per raggiungere l’obiettivo del Decennio digitale (Digital Decade target) di una forza lavoro digitale qualificata, il Work Programme stanzia oltre 100 milioni di euro per le competenze digitali avanzate, istituendo quattro nuove accademie nelle tecnologie quantistiche, nelle fabbriche di IA/GenAI, nei semiconduttori e nei mondi virtuali. Queste iniziative integrano i programmi esistenti per aumentare il numero di laureati in ICT, in particolare donne, rafforzando così la capacità di innovazione dell’Europa.

Il Work Programme rafforza anche le sinergie con altri programmi dell’UE, in particolare Horizon Europe, Connecting Europe Facility (CEF2), InvestEU, EU4Health e i fondi della politica di coesione. Ciò garantisce investimenti coerenti nelle infrastrutture digitali, nella ricerca e nelle competenze, evitando duplicazioni e sfruttando meccanismi di finanziamento complementari. Il marchio Strategic Technologies for Europe Platform (STEP) incentiva ulteriormente i progetti interprogrammatici di alta qualità che promuovono gli obiettivi tecnologici strategici dell’UE.

 

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L’OMS/Europa istituisce un gruppo consultivo tecnico sull’intelligenza artificiale per la salute

L’OMS/Europa ha istituito il Gruppo consultivo tecnico sull’intelligenza artificiale per la salute (Technical Advisory Group on Artificial Intelligence for Health – TAG-AI) per promuovere un uso etico, responsabile ed equo dell’IA nella sanità in tutta la regione europea dell’OMS. Il gruppo fornirà consulenza al Direttore regionale dell’OMS per l’Europa per un mandato iniziale di due anni nell’ambito del secondo European Programme of Work 2026–2030.

Il Gruppo consultivo tecnico sull’IA per la salute

In occasione del lancio ufficiale il Direttore regionale dell’OMS per l’Europa (Hans Henri P. Kluge), ha annunciato che sono stati selezionati 10 esperti garantendo un equilibrio in termini di competenze, provenienza geografica e genere.

Il mandato principale del TAG-AI è fornire una guida esperta sull’integrazione dei principi etici, della governance, della regolamentazione e della supervisione nelle strategie nazionali e regionali di IA per la salute. Il gruppo sosterrà l’OMS/Europa nella creazione di capacità, nel rafforzamento della ricerca e nello sviluppo di raccomandazioni politiche in settori emergenti dell’IA come l’apprendimento automatico e l’elaborazione del linguaggio naturale. Fornirà inoltre consulenza sull’implementazione, il monitoraggio e la valutazione degli strumenti di IA nei sistemi sanitari per garantire sicurezza, efficacia, equità, trasparenza, diritti umani e responsabilità.

Inoltre, il Gruppo consultivo tecnico sull’intelligenza artificiale per la salute sensibilizzerà l’opinione pubblica, promuoverà la difesa dei diritti e definirà modelli di governance che massimizzino i vantaggi dell’IA, in particolare nei contesti con scarse risorse e nelle popolazioni svantaggiate. Il gruppo, che si riunirà almeno una volta all’anno, aiuterà gli Stati membri a sfruttare il potenziale dell’IA per migliorare i risultati sanitari, gestendone al contempo i rischi.

Questa iniziativa è in linea con il Piano d’azione per la sanità digitale 2023-2030 (Digital health action plan for the WHO European Region 2023–2030) dell’OMS/Europa, che ribadisce il suo impegno a guidare la trasformazione digitale nel settore sanitario.

 

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Pubblicato lo studio dell’UE sull’impiego dell’intelligenza artificiale nei sistemi sanitari

In questo nuovo studio, commissionato dalla Commissione europea, si articola come l’intelligenza artificiale abbia un grande potenziale per migliorare l’efficienza, ridurre gli oneri amministrativi e migliorare la diagnosi e il trattamento nel settore sanitario, ma la sua diffusione rimane lenta a causa di ostacoli tecnologici, normativi, organizzativi e culturali. L’UE è in una posizione ideale per guidare un’adozione sicura, etica ed equa, a condizione che le sfide siano affrontate e che vengano attuati quadri di sostegno.

Il nuovo studio dell’UE

I sistemi sanitari di tutto il mondo devono affrontare pressioni crescenti dovute ai cambiamenti demografici, all’aumento della prevalenza di malattie croniche e complesse, all’incremento dei costi e alla carenza di personale. L’intelligenza artificiale (IA) offre un potenziale significativo per mitigare queste sfide, migliorando l’efficienza, riducendo gli oneri amministrativi e migliorando i percorsi diagnostici e terapeutici. Nonostante queste promesse, l’adozione degli strumenti di IA nella pratica clinica rimane limitata e lenta.

Per redigere lo studio la Commissione europea ha utilizzato un approccio misto che combina analisi della letteratura esistente, consultazioni con gli stakeholder, sondaggi, interviste, workshop e casi di studio. Ha identificato i principali ostacoli che impediscono l’implementazione dell’IA nell’assistenza sanitaria in quattro ambiti: sfide tecnologiche e relative ai dati, complessità legali e normative, vincoli organizzativi e aziendali, fattori sociali e culturali. Allo stesso tempo, ha evidenziato gli acceleratori, ovvero le strategie di successo attuate dagli ospedali a livello globale, che potrebbero ispirare le migliori pratiche nell’Unione europea.

Lo studio sottolinea la posizione unica dell’UE nel guidare l’implementazione sicura, efficace, etica ed equa dell’IA nell’assistenza sanitaria. Trovando un equilibrio tra il sostegno all’innovazione e la tutela dei diritti dei pazienti, l’UE può contribuire a promuovere l’adozione sostenibile dell’IA. Particolare attenzione è rivolta al potenziale trasformativo dell’IA nella cura del cancro, nella fornitura di assistenza sanitaria a distanza e nell’uso di dati sanitari su larga scala.

Le considerazioni future delineate nello studio includono la definizione di standard comuni per la governance dei dati e l’interoperabilità, lo sviluppo di centri di eccellenza, la garanzia di meccanismi di finanziamento, la conduzione di valutazioni delle prestazioni locali e la creazione di cataloghi di soluzioni di IA affidabili. Viene inoltre proposto un quadro di monitoraggio e indicatori per seguire i progressi e garantire l’integrazione a lungo termine.

Lo studio conclude che, sebbene l’IA da sola non possa risolvere le pressioni sistemiche sul settore sanitario, essa può essere un fattore determinante per la creazione di sistemi sanitari più resilienti, efficienti e incentrati sul paziente in tutta Europa, a condizione che vengano affrontati gli ostacoli e sfruttati gli acceleratori.

 

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EU4Health: Calendario provvisorio delle call 2025

Per il 2025, HaDEA ha pubblicato un calendario provvisorio che delinea le prossime opportunità di finanziamento. Queste includono sovvenzioni competitive, assegnazioni dirette alle autorità nazionali e agli organismi dell’UE e diverse gare d’appalto per l’acquisto di servizi e tecnologie legati alla salute. Sebbene le date possano ancora subire variazioni, il calendario offre preziose informazioni su ciò che ci aspetta e su quando prepararsi.

Il Calendario provvisorio 2025

Una delle caratteristiche principali del programma 2025 è una nuova ondata di nuove call che si concentreranno su priorità sanitarie urgenti come la preparazione alle minacce chimiche e biologiche, il miglioramento della diagnostica delle malattie infettive e l’uso dell’intelligenza artificiale per la gestione delle malattie croniche come quelle cardiovascolari.

Anche lo screening dei tumori è una priorità presente nel calendario, con nuovi programmi pilota previsti per i tumori gastrici, polmonari e alla prostata. Queste iniziative mirano a migliorare la diagnosi precoce in tutti gli Stati membri, in particolare nelle regioni con risorse limitate.

Parallelamente, il programma continua a puntare con forza sulla sanità digitale e basata sui dati. Sono stati stanziati finanziamenti significativi per progetti che utilizzano i dati sanitari per promuovere l’innovazione biotecnologica e personalizzare l’assistenza ai pazienti. È previsto anche un sostegno per il monitoraggio dei prezzi dei medicinali, per colmare le lacune nei dispositivi medici per bambini e per finanziare conferenze sanitarie su piccola scala.

Gran parte del bilancio EU4Health nel 2025 andrà direttamente alle autorità sanitarie nazionali, ai laboratori di riferimento dell’UE e ai partner specializzati. Queste sovvenzioni dirette sono destinate a rafforzare la preparazione dell’Europa alle emergenze sanitarie, a potenziare le infrastrutture sanitarie pubbliche e ad armonizzare i sistemi tra i vari paesi.

Nel calendario è possibile controllare come le aree coperte includano la sorveglianza transfrontaliera delle malattie, i test genomici, gli approcci One Health e l’allineamento normativo per i prodotti farmaceutici e i dispositivi medici. Altre sovvenzioni sosterranno iniziative come Orphanet (incentrata sulle malattie rare) e collaborazioni internazionali sul monitoraggio delle acque reflue.

Gare d’appalto per l’innovazione

Oltre alle sovvenzioni, HaDEA gestisce diverse gare d’appalto pubbliche che includono importanti investimenti in vaccini di nuova generazione, dispositivi diagnostici rapidi per la resistenza antimicrobica e servizi di assistenza legale relativi alla legislazione sanitaria dell’UE.

Diverse gare d’appalto sono già state indette all’inizio dell’anno, ma se ne prevedono altre nel corso del 2025. Tali opportunità sono particolarmente rilevanti per le aziende private, i consorzi di ricerca e le organizzazioni con competenze tecniche nella ricerca e sviluppo medico.

 

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AI for Public Good: al via due bandi per tender su soluzioni di IA ad alto impatto sociale

L’AI Office della Commissione europea ha pubblicato due bandi (tender) volti a sostenere lo sviluppo di soluzioni di intelligenza artificiale capaci di produrre benefici concreti per la società. Le call, aperte dal 28 luglio al 22 settembre 2025, si inseriscono nel quadro delle politiche europee per un’innovazione tecnologica responsabile e orientata al bene pubblico.

IA per la salute: nuove prospettive per la diagnostica oncologica

Nel settore salute, l’intelligenza artificiale sarà messa al servizio della diagnosi precoce dei tumori, con particolare attenzione al carcinoma mammario e prostatico. I progetti finanziati dovranno dimostrare come modelli addestrati su dati europei possano migliorare l’imaging clinico senza comprometterne la sicurezza, aprendo la strada a progressi medici adattabili a diversi contesti.

Energia: IA per accelerare la transizione verde

Un secondo filone è dedicato al contributo dell’IA alla decarbonizzazione dei sistemi energetici. I progetti dovranno proporre soluzioni innovative per integrare in modo efficiente le energie rinnovabili nelle reti elettriche, rafforzando la resilienza e l’affidabilità dell’approvvigionamento anche in contesti con risorse limitate.

Ricostruzione: supporto alle comunità post-disastro

Il terzo ambito d’intervento riguarda la ricostruzione dopo emergenze e catastrofi naturali. Attraverso l’impiego di digital twin, i progetti dovranno consentire alle autorità locali di valutare i danni, pianificare interventi, stimare i costi e monitorare i lavori in modo trasparente e tracciabile.

 

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Commissione UE: Final report sul ruolo dell’IA sul futuro dell’assistenza sanitaria

La Commissione Europea ha pubblicato un final report intitolato “Deployment of AI in Healthcare”, che analizza l’adozione dell’IA in 27 Stati membri, individuando casi d’uso in radiologia, medicina di laboratorio, gestione clinica e medicina personalizzata.

FINAL REPORT: vantaggi e sfide secondo lo studio UE

L’intelligenza artificiale (IA) sta cambiando profondamente il settore della sanità europea, introducendo soluzioni innovative per diagnosi, trattamenti e gestione dei dati, ma anche nuove sfide legate a etica, trasparenza e sicurezza.

A tal proposito, tra i benefici segnalati figurano il miglioramento dell’accuratezza diagnostica, la riduzione dei tempi di attesa e l’ottimizzazione delle risorse sanitarie. Per quanto concerne le sfide aperte, come la carenza di competenze digitali, il documento segnala la necessità di infrastrutture adeguate e l’armonizzazione delle norme sulla protezione dei dati.

Il documento raccomanda di:

  • sviluppare standard comuni per l’uso sicuro ed etico dell’IA;
  • promuovere la formazione continua degli operatori sanitari sulle tecnologie emergenti;
  • investire in infrastrutture digitali interoperabili;
  • rafforzare la cooperazione tra Stati membri per condividere buone pratiche e dati di qualità

Centrale resta l’approccio human-centric, che mantiene il controllo clinico nelle mani dei professionisti, con l’IA a supporto del giudizio medico.

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