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Align, Act, Accelerate: pubblicato il rapporto del “Gruppo Heitor”

A metà dello scorso ottobre è stato pubblicato il rapporto del gruppo di esperti incaricato dalla Commissione europea di supportare la valutazione intermedia di Horizon Europe (prevista per l’inizio del 2025 ).

In particolare, il documento si basa su un’ampia consultazione delle parti interessate e si concentra sull’efficacia, efficienza, pertinenza, coerenza e il valore aggiunto europeo del programma. Inoltre, continente una serie di raccomandazioni volte a migliorare gli anni rimanenti di Horizon Europe, nonché ad alimentare la riflessione sui futuri investimenti europei in ricerca e innovazione in modo da massimizzare l’impatto di Horizon Europe e delineare le basi per il prossimo Programma quadro (FP10).

Il rapporto “Align, Act, Accelerate: Technology and Innovation to Boost European Competitiveness

Il rapporto, intitolato “Align, Act, Accelerate: Technology and Innovation to Boost European Competitiveness”, si fonda sui primi dati di Horizon Europe, sull’analisi a posteriori di Horizon 2020 e, infine, sugli elementi forniti dalle consultazioni pubbliche e i vari documenti degli stakeholder europei riguardanti ricerca e l’innovazione. L’obiettivo principale è quello di rispondere alle sfide globali e rafforzare la competitività dell’Europa in ambito sia scientifico che tecnologico.

Il documento pone un focus su quattro macroaree:

  1. promuovere l’eccellenza in scienza e innovazione;
  2. rafforzare la competitività industriale;
  3. favorire trasformazioni sociali attraverso la ricerca e l’innovazione;
  4. consolidare un ecosistema europeo inclusivo e resiliente.

Questi obiettivi dovrebbero essere implementati tramite azioni mirate nei prossimi tre anni di Horizon Europe.

Il report, inoltre, stila 12 raccomandazioni che sottolineano l’importanza di aumentare i finanziamenti per programmi come ERC ed EIC al fine di aumentare il numero e la qualità delle ricerche, delle innovazioni di impatto e scale-up tecnologiche per rendere l’Europa più competitiva, sicura e sostenibile a livello globale. Per ottenere tali risultati, bisogna semplificare le procedure amministrative, istituire Consigli dedicati alla competitività industriale e alle sfide sociali e rafforzare la cooperazione internazionale.

L’Align, Act, Accelerate è frutto del lavoro di un gruppo di 15 esperti provenienti da tutta l’UE, e presieduto da Manuel Heitored.

 

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FP10: priorità per la ricerca per il prossimo Programma Quadro

La nuova commissaria per le Start-up, la Ricerca e l’Innovazione, Ekaterina Zaharieva, ha delineato le sue priorità per lo sviluppo del futuro Programma Quadro (FP10), che sostituirà Horizon Europe.

Il nuovo Programma Quadro – FP10

Il nuovo programma si concentrerà sulla semplificazione dell’accesso ai fondi europei per la ricerca e l’innovazione, cercando di allinearsi meglio con le priorità politiche dell’UE. FP10 intende promuovere l’uso dell’intelligenza artificiale per supportare i partecipanti e facilitare l’utilizzo di fondi semplificati come le somme forfettarie. Inoltre, prevede un potenziamento della partecipazione delle piccole e medie imprese e una maggiore attenzione alle partnership pubblico-private.

La commissaria ha affrontato le preoccupazioni riguardo a un possibile mega fondo per la competitività, evidenziando l’importanza di preservare l’autonomia dello European Research Council, che finanzia principalmente la ricerca di base. Ha anche promesso di ampliare lo European Innovation Council (EIC), dedicato alle innovazioni strategiche per la competitività europea, senza però menzionare la proposta di creare due nuovi consigli indipendenti per la competitività industriale e le sfide sociali, suggerita dal gruppo di esperti di FP10.

Un altro aspetto cruciale della strategia riguarda il divario tra i Paesi dell’Est e dell’Ovest dell’Unione Europea, che hanno affrontato diverse difficoltà nell’accesso ai fondi di Horizon Europe. Sono state sottolineate l’efficacia delle misure già in atto, ma sarà necessaria una consultazione ulteriore con gli Stati membri per affrontare queste disparità.

Infine, è stato riaffermato l’impegno per la creazione di uno spazio comune per la ricerca e l’innovazione nell’UE, attraverso l’adozione dell’Atto sulla European Research Area (ERA), che mira a garantire la libera circolazione di ricercatori, tecnologie e conoscenze, e a migliorare il coordinamento dei bilanci nazionali e dell’UE dedicati alla ricerca e innovazione.

Questa votazione avvia tre settimane di colloqui di conciliazione con il Consiglio, con l’obiettivo di raggiungere un accordo per il bilancio del prossimo anno, che dovrà poi essere votato dal Parlamento e firmato dal suo Presidente.

 

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Il Comitato europeo delle Regioni si esprime sullo scenario di ricerca e innovazione europeo

I membri della SEDEC (Commissione per la politica sociale, l’istruzione, l’occupazione, la ricerca e la cultura del Comitato europeo delle Regioni) hanno discusso un progetto di parere sul futuro delle politiche di ricerca e innovazione (R&I) dell’UE, esortando gli Stati membri a rispettare l’impegno di destinare il 3% del PIL alla ricerca e allo sviluppo, mobilitando fondi pubblici e privati.

Hanno inoltre sottolineato l’importanza di combinare efficacemente le risorse tra programmi europei, nazionali e locali, e di stabilire regole di attuazione flessibili per facilitare la combinazione dei fondi e garantire sinergie a lungo termine. Per promuovere la competitività e l’innovazione dell’UE, i membri hanno sottolineato che è essenziale un approccio che promuova la partecipazione delle regioni meno avanzate alla R&I e coinvolga i cittadini nell’attuazione del programma quadro.

La posizione dei membri del Comitato europeo delle Regioni

I membri del Comitato europeo delle Regioni hanno evidenziato l’importanza di misure volte a garantire l’uso innovativo, etico e sostenibile dell’intelligenza artificiale (IA) in Europa. Hanno evidenziato il ruolo centrale dei livelli locali e regionali, proponendo meccanismi di sostegno rafforzati e maggiori finanziamenti per la ricerca. L’obiettivo è quello di dare agli Stati membri e agli attori regionali la possibilità di assumere un ruolo guida nel campo dell’IA. Hanno inoltre auspicato la presenza di un rappresentante del Comitato delle Regioni nel consiglio di amministrazione dell’impresa comune europea di calcolo ad alte prestazioni, per garantire i diritti individuali nella diffusione delle tecnologie digitali.

I membri della SEDEC hanno anche discusso su come affrontare le sfide demografiche legate all’invecchiamento della popolazione, al basso tasso di natalità e alla diminuzione della popolazione in età lavorativa. I leader locali e regionali hanno chiesto politiche regionali coordinate per promuovere lo sviluppo regionale, arrestare lo spopolamento e la fuga dei cervelli, garantire l’equilibrio tra vita privata e lavoro per i lavoratori di tutte le generazioni, promuovere l’occupazione giovanile e sostenere politiche favorevoli alle famiglie. Hanno inoltre sottolineato la necessità di includere le problematiche demografiche nella politica di coesione post-2027 e nella futura agenda per la competitività dell’UE.

Infine, i membri della SEDEC hanno accolto con favore la proposta di direttiva della Commissione europea per un quadro di qualità rafforzato per i tirocini, con l’obiettivo di combattere i tirocini fasulli e rafforzare i diritti dei tirocinanti.

Per maggiori informazioni sulle osservazioni del Comitato europeo delle Regioni si prega di consultare il seguente LINK.

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Pubblicata la versione completa del parere di ERAC sul prossimo FP10

È stato pubblicata la versione completa del parere sul prossimo Programma quadro FP10. Il documento è stato redatto da una speciale task force parte dello European Research Area and Innovation Committee (ERAC), che comprende rappresentanti degli Stati membri e membri della Commissione europea.

Il documento intende contribuire alle deliberazioni sul futuro orientamento del Programma quadro di ricerca e innovazione dell’Unione europea.

Il parere sul prossimo Programma quadro FP10
  • Il parere raccomanda di semplificare e snellire la struttura del II Pilastro, affermando che le attuali strutture a cluster, in cui le grandi unità includono temi molto diversi, impediscono un approccio gestionale efficiente e creano un inutile ostacolo per i partecipanti. Viene inoltre chiesta una maggiore semplificazione per i richiedenti di sovvenzioni, che secondo il parere dovrebbe essere una priorità fondamentale del nuovo programma.
  • La task force ha affermato che occorre valutare il valore aggiunto delle misure di allargamento volte a colmare il divario est-ovest nelle capacità di ricerca, e dello European Institute of Innovation and Technology (EIT).
  • Spicca una visione positiva dell’European Research Council (ERC) e delle azioni Marie Skłodowska-Curie (MSCA), per il loro ruolo prezioso nel sostenere lo sviluppo della carriera e la ricerca bottom-up e innovativa.
  • La task force dell’ERAC suggerisce di spostare fuori dal Programma Quadro le EU Missions, dato che il raggiungimento degli obiettivi delle Missioni richiede più di quanto il nuovo programma possa affrontare da solo e va oltre le attività di R&I.
  • Il FP10 dovrebbe fare scelte più strategiche e prevedere una maggiore consultazione degli Stati membri e delle parti interessate.
  • Viene riconosciuto il ruolo chiave svolto dalle PMI nel promuovere l’innovazione. Pertanto, si avanza la possibilità di ridurre il contributo finanziario richiesto alle PMI, che attualmente è del 50% in alcuni partenariati di Horizon Europe.
  • Un’altra priorità fondamentale è un approccio a livello continentale e un processo di associazione più rapido per i Paesi limitrofi che condividono i valori dell’UE, per dare impulso alla ricerca e all’innovazione europea nel suo complesso.

Per visualizzare la versione completa del parere sul prossimo Programma quadro FP10 si prega di cliccare sopra al seguente LINK.

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Consiglio: approvate le conclusioni sulla valutazione di HORIZON 2020

Il Consiglio Europeo ha approvato le conclusioni sulla valutazione ex post di Horizon 2020 e le prospettive future. Horizon 2020 è stato l’ottavo programma quadro per la ricerca e l’innovazione ed è stato attivo dal 2014 al 2020, con un bilancio complessivo di 75,6 miliardi di Euro.

le conclusioni sulla valutazione ex post di Horizon 2020

Le conclusioni sono la risposta degli Stati membri alla relazione di valutazione ex post, pubblicata dalla Commissione Europea all’inizio di quest’anno. Il documento ha l’obiettivo di fornire orientamenti politici in vista della preparazione del futuro Programma Quadro (FP10, Framework Program 10).

Nelle conclusioni si conferma il ruolo centrale del Programma Quadro per sostenere la ricerca e l’innovazione a livello dell’UE all’insegna dell’eccellenza, sottolineandone l’impatto scientifico, sociale ed economico. Si considerano inoltre, le sinergie con altri programmi europei e con i fondi nazionali e regionali e si invita i responsabili delle politiche a migliorare il feedback e ad allineare meglio il Programma Quadro allo Spazio europeo della ricerca.

Inoltre, le conclusioni rilevano considerevoli disparità in termini di partecipazione e successo tra i vari paesi e, pertanto, si invita a prendere in considerazione un approccio più efficace che sostenga una più ampia partecipazione. Infine, si affrontano le questioni connesse all’attuazione del Programma Quadro e la necessità di ottimizzare ulteriormente il monitoraggio, compresa la valutazione dei suoi effetti a lungo termine. Le conclusioni sono pertanto un passo fondamentale nell’elaborazione del prossimo Programma Quadro per la ricerca e l’innovazione.

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Unione Europea: investimenti strategici nel settore della Ricerca e Innovazione

In un’intervista a Science Business, la Commissaria europea per la Ricerca, Iliana Ivanova, ha delineato gli obiettivi che l’Unione europea dovrà raggiungere nel campo della Ricerca e Innovazione – R&I, in vista del Next Framework Programme (FP10).

In particolare, è stata sottolineata l’importanza di avviare discussioni aperte riguardo alle priorità strategiche dell’UE e la necessità di aumentare gli investimenti nel settore della Ricerca e Innovazione per garantire la competitività europea nel panorama globale.

Ivanova, che ha assunto l’incarico di commissaria lo scorso settembre, ha stabilito le sue priorità per il mandato rimanente, concentrando gli sforzi su una solida programmazione finanziaria per la ricerca. Tuttavia, la situazione economica attuale, influenzata da eventi come l’invasione russa dell’Ucraina, ha portato a tagli di bilancio significativi, complicando ulteriormente il finanziamento per la ricerca.

L’Unione europea è, infatti, ancora lontana dall’obiettivo del 3% del PIL destinato alla ricerca e all’innovazione, con l’ultimo dato del 2022 che mostra una media del 2,24%. Come risposta a questa situazione l’UE ha proposto di:

  • semplificare l’accesso ai finanziamenti di Horizon Europe, soprattutto per le piccole imprese e i ricercatori alle prime armi;
  • aumentare il finanziamento “lump sum” come alternativa alla rendicontazione dei costi, con l’obiettivo di rendere i finanziamenti più accessibili e meno burocratici;
  • tradurre e commercializzare in modo più efficace i risultati della ricerca europea per rendere l’UE più competitiva sul mercato globale, specialmente in settori cruciali come l’intelligenza artificiale, le tecnologie quantistiche e i semiconduttori.

Un ruolo importante in questo contesto lo gioca il programma Widening, progettato per sostenere la ricerca nei paesi con sistemi di ricerca meno sviluppati, anche se il programma necessiterà comunque di un impegno maggiore da parte degli Stati membri a livello nazionale.

Infine, la Commissaria Ivanova ha menzionato la possibile integrazione della ricerca a doppio uso (militare/civile) nei futuri programmi di finanziamento e ha espresso l’auspicio che gli Stati membri riconoscano l’importanza strategica degli investimenti in ricerca e innovazione, indipendentemente dalle loro applicazioni potenziali nel settore militare.

 

Per maggiori informazioni sull’intervista rilasciata dalla Commissaria europea per la Ricerca Iliana Ivanova, si prega di consultare il seguente LINK.

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Online il report sulla Partnership stakeholder forum 2023

È disponibile il Rapporto finale del secondo European Partnership Stakeholder Forum 2023, organizzato dalla Commissione europea e da ERA-LEARN, svoltosi a Bruxelles il 5 e 6 dicembre 2023.

L’evento ha riunito l’intera comunità delle parti interessate del partenariato europeo per discutere gli aspetti politici e pratici relativi ai partenariati europei avviati nell’ambito del primo Piano strategico, nonché un primo sguardo alla valutazione intermedia di Horizon Europe. Ha inoltre fornito uno spazio per il networking, l’ampliamento del coinvolgimento e la condivisione di esperienze.

La seconda edizione del Forum ha attirato più di 205 persone che hanno partecipato alla discussione sul futuro dei partenariati nell’ambito del FP10, considerando anche la loro internazionalizzazione e i legami globali nell’ambito dello spettro dell’autonomia strategica per l’UE.

 

Il Rapporto finale dell’European Partnership Stakeholder Forum 2023

Il rapporto riassume gli input e le discussioni durante le sessioni plenarie e durante le sessioni parallele che hanno affrontato argomenti importanti per la comunità del partenariato: sinergie tra partenariati e missioni, esperienze, risultati ed esigenze dei partenariati europei sulla base della valutazione intermedia di Horizon Europe, l’addizionalità e direzionalità dei partenariati europei, nonché apertura e trasparenza e sviluppo di un portafoglio di partenariati coerente. Allo stesso tempo, è stato discusso in dettaglio anche il futuro dei partenariati sia in termini di processo di selezione che di progettazione nell’ambito del 10° PQ, considerando anche la loro internazionalizzazione e i collegamenti globali nell’ambito dell’autonomia strategica per l’UE.

Per scaricare il rapporto cliccare sopra al seguente LINK.

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