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9 maggio, Giornata dell’Europa 2024: istituzioni europee a “porte aperte”

Il 9 maggio l’Europa commemora il documento alla base dell’UE, ovvero la dichiarazione Schuman firmata il 9 maggio 1950. Questa dichiarazione ha costituito il fondamento della cooperazione in Europa e della pace nel nostro continente. La Giornata dedicata all’Europa vuole essere pertanto un simbolo dell’apertura, della trasparenza, della democrazia e dell’unità dell’UE.

L’edizione 2024 della Giornata dell’Europa

L’edizione di quest’anno della Giornata dell’Europa si svolge 45 anni dopo le prime elezioni europee del 1979 e poco prima delle elezioni del 2024, che si terranno in tutti i paesi dell’UE tra il 6 e il 9 giugno.

Quest’anno l’UE ha offerto l’opportunità ai cittadini di visitare, il 4 maggio u.s., le istituzioni europee a Bruxelles e altrove per saperne di più su quello che l’Europa fa per loro e insieme a loro, assistendo a spettacoli dal vivo e partecipando a dibattiti, giochi ed altre attività.

  • Parlamento europeo: L’evento promosso presso il Parlamento europeo ha visto una cerimonia di apertura con l’intervento del Vicepresidente Marc Angel(S&D, LU), ed una serie di attività con brevi sessioni informative sulla lotta alla disinformazione, sulle donne in politica e sulla campagna elettorale.
  • Consiglio dell’Unione europea: Il Consiglio a Bruxelles ha aperto le porte ai visitatori che hanno così avuto l’opportunità di scoprire l’ambiente in cui si muovono i leader dell’UE.
  • Commissione europea: La Commissione ha invitato i cittadini a visitare l’edificio Berlaymont, sede della Commissione stessa a Bruxelles. I visitatori hanno avuto la possibilità di conoscere meglio la sua funzione, esplorare i villaggi tematici creati per l’occasione, scoprire la storia ed i valori dell’Unione e informarsi su come questa sta costruendo un futuro più verde e digitale.
  • Banca centrale europea: I cittadini hanno avuto la possibilità informarsi sul progetto relativo all’euro digitale e sul ruolo della BCE nel garantire la stabilità dei prezzi e la sicurezza delle banche incontrando gli esperti presso la Commissione europea a Bruxelles.
  • Servizio europeo per l’azione esterna: I visitatori del Servizio europeo per l’azione esterna sono stati invitati a conoscere in profondità il lavoro dinamico del servizio diplomatico dell’UE a Bruxelles e in tutto il mondo. I cittadini hanno potuto incontrare gli ambasciatori dell’UE ed informarsi sul ruolo dell’Unione nel promuovere la pace, i diritti umani e lo sviluppo sostenibile nel mondo.
  • Comitato economico e sociale europeo: La casa della società civile organizzata dell’UE ha aperto le sue porte a Bruxelles dando vita a discussioni animate con i cittadini ed ascoltando il loro feedback.
  • Comitato europeo delle regioni: L’assemblea delle regioni e delle città dell’UE ha offerto la sede di Bruxelles per un evento che ha riunito cittadini e rappresentanti politici eletti a livello regionale e locale offrendo la possibilità di conoscere più da vicino il ruolo e l’impegno del Comitato delle regioni nel ridurre la distanza tra l’UE e le sue comunità locali.

EVENTI ANCORA ATTIVI:

  • Corte dei conti europea: Il 9 maggio, la Corte dei conti dell’UE a Lussemburgo offre ai cittadini la possibilità di partecipare a giochi interattivi per mettere alla prova le loro conoscenze in materia di audit. Per il programma completo cliccare QUI.
  • Banca europea per gli investimenti: a Lussemburgo il 9 maggio la Banca UE per gli investimenti offre ai visitatori la possibilità di esplorare i progetti rappresentativi, finanziati dalla BEI, nel loro paese, quali ospedali, infrastrutture di trasporto come treni o metropolitane, o opere di difesa dalle inondazioni che proteggono le loro città. Per maggiori dettagli cliccare QUI.

Inoltre, sempre il 9 maggio si tiene il Festival europeo di Francoforte.

Per maggiori informazioni si prega di cliccare il seguente LINK.

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Studio EPRS per armonizzare le politiche sanitarie nell’UE

L‘European Parliamentary Research Service (EPRS) ha pubblicato uno studio intitolato “Cost of non-Europe in health policy“, che offre un’analisi dettagliata su tre aree chiave in cui una politica sanitaria congiunta dell’UE potrebbe portare significativi vantaggi: la ricerca e lo sviluppo, l’accesso ai farmaci su prescrizione e l’assistenza sanitaria preventiva.

Attraverso un approccio analitico, lo studio evidenzia come un intervento coordinato dell’UE in queste aree potrebbe generare benefici economici per le industrie sanitarie dell’UE, migliorando la salute e la qualità della vita dei pazienti e riducendo anche l’assenteismo lavorativo, oltre a garantire il diritto fondamentale di accesso tempestivo all’assistenza sanitaria.

Dove si inserisce lo studio dell’EPRS nelle dinamiche sanitarie europee:

Il documento risponde alla richiesta del Parlamento Europeo di rafforzare il ruolo dell’UE nella sanità pubblica e nella protezione e miglioramento della salute umana. Proprio in questo contesto, il documento sostiene la necessità di coordinare i programmi di ricerca e sviluppo nel settore sanitario, definiti attualmente come frammentati e disomogenei.

Attraverso un approccio analitico ed economico, lo studio identifica le priorità e le lacune nel campo sanitario, spaziando dalle infrastrutture e competenze al personale e ai dati, allo scopo di affrontare l’inefficienza strutturale della “società europea” nei confronti della salute pubblica.

 

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

 

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comunicazione in salute

ILC Europe Network: aperte le iscrizioni per diventare membri

L’ILC Europe Network, un’iniziativa regionale che ha preso piede nel 2021 nell’ambito dell’Alleanza Globale per i Centri internazionali della Longevità, ha l’obiettivo di affrontare il tema sempre più impellente dell’invecchiamento della popolazione in Europa e della longevità.

Il Network si compone di differenti attori della società civile e stakeholders che spaziano da figure accademiche di rilievo, medici, associazioni e rappresentanti del mondo privato e dell’industria e si pone l’obiettivo di sostenere le società nell’affrontare l’invecchiamento della popolazione e la longevità in modo positivo e produttivo.

Diventare membro dell’ILC Europe Network

All’interno del quadro di iniziative che l’organizzazione mette in piedi al fine di adempiere al suo scopo, le quali spaziano da eventi di policy e ricerca su temi specifici, la condivisione e la disseminazione di buone pratiche, il raccordo e l’inclusione dei policymakers di tutta Europa nei processi; l’ILC Europe Network ha dato vita ad un form che servirà a reclutare nuovi membri nell’organizzazione.

Per accedere al form di iscrizione alla Rete ILC Europe, si prega di cliccare sopra al seguente LINK.

Per maggiori informazioni sull’organizzazione si prega di consultare il seguente LINK.

 

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workforce

OMS/Europa: nuovo quadro d’azione sul personale sanitario e assistenziale

L’evento “Migliori condizioni di lavoro per gli operatori sanitari nell’Unione europea (UE)” tenutosi lo scorso gennaio presso il Parlamento europeo a Bruxelles, ha visto la partecipazione dei rappresentanti dell’Oms/Europa, dei sindacati europei e nazionali e delle organizzazioni del personale sanitario per parlare:

Con tutti i paesi della più ampia regione europea dell’OMS che lottano per trattenere e reclutare un numero sufficiente di operatori sanitari e assistenziali con il giusto mix di competenze per soddisfare le crescenti e mutevoli esigenze dei pazienti, il Quadro è uno strumento pratico per aiutare gli stati a risolvere la crisi del personale sanitario.

Il Quadro, adottato da tutti i 53 Stati membri della Regione durante la 73a sessione del Comitato Regionale per l’Europa dell’OMS nell’ottobre 2023, prevede 5 azioni chiave che i paesi possono intraprendere:

  • Trattenere e reclutare. Ciò include azioni politiche per migliorare le condizioni di lavoro degli operatori sanitari e assistenziali, compresa la riduzione dei carichi di lavoro pesanti e degli orari di lavoro eccessivi, fornendo maggiore flessibilità negli accordi contrattuali e garantendo un’equa remunerazione. Queste azioni contribuiranno a migliorare la salute mentale e il benessere degli operatori sanitari e ad aumentare l’attrattiva dei lavori sanitari, anche nelle zone rurali, per gli operatori sanitari esistenti e per le nuove generazioni di giovani studenti.
  • Costruire l’offerta. Ciò significa modernizzare l’educazione e la formazione sanitaria, compresa la creazione di competenze sanitarie digitali per creare una forza lavoro sanitaria adatta allo scopo per le richieste e le esigenze dei servizi sanitari presenti e futuri.
  • Ottimizzare le prestazioni. Ciò include misure per aumentare l’efficienza del numero limitato di operatori sanitari disponibili nel sistema sanitario. Si tratta di una riconfigurazione innovativa dei servizi sanitari, utilizzando le tecnologie sanitarie digitali e ridefinendo i team e il mix di competenze in modo che le azioni che svolgono aggiungano valore.
  • Pianificazione. La pianificazione del personale sanitario è essenziale per anticipare le esigenze future del sistema sanitario e per intraprendere azioni per soddisfarle. Il rafforzamento della capacità delle unità delle risorse umane per la salute (HRH) e il miglioramento dei sistemi informativi HRH possono contribuire a questo.
  • Investimenti. Ciò comporta l’aumento degli investimenti pubblici e l’ottimizzazione dell’uso dei fondi, sostenendo allo stesso tempo la necessità economica e sociale di investire nella forza lavoro sanitaria e assistenziale.

L’OMS/Europa promuoverà ulteriormente il Quadro nei prossimi mesi, con l’intenzione di intraprendere azioni per risolvere la crisi del personale sanitario entro il 2030.

 

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digital health

ComPAct: la modernizzazione delle amministrazioni nazionali

La Commissione europea ha recentemente adottato il ComPAct, un’iniziativa ambiziosa volta a rafforzare il tessuto amministrativo europeo. Questa proposta rappresenta un passo significativo verso la creazione di amministrazioni pubbliche più resilienti, innovative e qualificate negli Stati membri dell’Unione Europea.

Le pubbliche amministrazioni nazionali, regionali e locali sono fondamentali per tradurre in realtà le politiche nazionali e dell’UE, attuare riforme e sostenere gli investimenti mirati verso la transizione verde e digitale, nonché per promuovere la competitività nell’UE. Tuttavia, queste amministrazioni affrontano una crescente pressione dovuta alla complessità delle sfide che devono gestire, dalla necessità di affrontare le crisi in corso alle molteplici priorità concorrenti.

Pertanto, l’obiettivo del ComPAct non è solo migliorare la qualità dell’amministrazione pubblica ma anche promuovere la cooperazione tra amministrazioni nazionali, colmando le lacune nelle politiche e nei servizi a livello europeo.

Cosa comprende il ComPAct:

  1. Principi Comuni e Qualità dell’Amministrazione Pubblica: Il ComPAct promuove un insieme condiviso di principi generali che sottolineano l’importanza della qualità nell’amministrazione pubblica. Inoltre, sostiene la modernizzazione amministrativa negli Stati membri.
  2. Risposta alle Priorità Europee: Il ComPAct è concepito per aiutare gli Stati membri a rispondere all’agenda delle competenze dell’UE, all’Anno europeo delle competenze e agli obiettivi del decennio digitale, tra cui rendere il 100% dei servizi pubblici chiave accessibili online entro il 2030.
  3. Supporto all’Allargamento dell’UE: Il ComPAct è destinato a sostenere i paesi dell’allargamento dell’UE nel migliorare le proprie pubbliche amministrazioni.
Azioni Chiave Proposte

In risposta agli appelli degli Stati membri, del Parlamento europeo e del Comitato delle regioni, la Commissione propone 25 azioni chiave suddivise in tre pilastri:

  1. Cooperazione tra le Pubbliche Amministrazioni: Questo pilastro promuove la cooperazione tra le amministrazioni pubbliche per affrontare sfide attuali e future. Ad esempio, attraverso lo scambio di cooperazione tra pubbliche amministrazioni (PACE), i funzionari pubblici europei possono condividere conoscenze e buone pratiche.
  2. Trasformazione Digitale: Il ComPAct rafforzerà la capacità delle pubbliche amministrazioni di abbracciare le tecnologie digitali in modo sicuro e affidabile. Ciò include l’integrazione di tecnologie come l’intelligenza artificiale nelle operazioni amministrative.
  3. Transizione Verde e Resilienza: Questo pilastro sosterrà le pubbliche amministrazioni nel valutare e ridurre la propria impronta di carbonio organizzativa, in linea con gli ambiziosi obiettivi climatici ed energetici del 2030.

 

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digital health

ComPAct: invito a presentare proposte per rafforzare lo spazio amministrativo europeo

Mentre continua a riprendersi da molteplici shock, a partire dalla pandemia di COVID-19 fino all’invasione russa dell’Ucraina e alla crisi energetica che ne è scaturita, l’Europa deve anche prepararsi all’era digitale, affrontare la crisi climatica e le sfide ambientali, ottenere economie resilienti e sostenibili e società eque, promuovere la democrazia e svolgere un ruolo più incisivo nel mondo.

La Commissione continua a essere pienamente impegnata a sostenere l’Europa nell’affrontare tutte queste sfide, ma per attuare un’agenda politica tanto ambiziosa occorrono anche amministrazioni nazionali resilienti che sappiano tradurre le politiche dell’UE in azioni adeguate ed efficaci a tutti i livelli di governo in tutti gli Stati membri.

A tale fine, la normativa ComPAct, ossia la comunicazione sul rafforzamento dello spazio amministrativo europeo, è un nuovo spazio stabilito dalla Commissione Europea per aiutare le pubbliche amministrazioni degli Stati membri ad affrontare meglio le sfide attuali e future.

L’obiettivo di ComPAct è consentire una maggiore collaborazione graduale e strutturata tra le pubbliche amministrazioni, in un quadro condiviso tra tutte le componenti nazionali dello spazio amministrativo europeo per sostenere lo sforzo senza precedenti necessario per stimolare la crescita, garantire la stabilità e conseguire gli obiettivi delle transizioni verde e digitale.

ComPAct: l’invito a presentare idee per rafforzare lo spazio amministrativo europeo

In questo contesto, la Commissione ha pubblicato un invito a esprimere i propri commenti entro il 12 luglio 2023 sulle riforme amministrative necessarie a garantire lo sviluppo armonioso dell’Unione dopo le recenti crisi.

Con questo invito, la Commissione sta esplorando nuove azioni per approfondire la cooperazione amministrativa tra gli Stati membri e migliorare lo Spazio amministrativo europeo. La prossima comunicazione ComPAct si baserà su valori comuni e sulle sfide che le amministrazioni pubbliche pensano sia necessario affrontare per fornire i migliori servizi possibili ai cittadini e alle imprese.

Per migliorare lo Spazio amministrativo europeo, la Commissione sta attualmente studiando modi per:

  • Dotare le amministrazioni pubbliche di strumenti e approcci per l’aggiornamento e la riqualificazione del personale.
  • Facilitare lo scambio di funzionari pubblici e promuovere la cooperazione amministrativa, con particolare attenzione ai livelli regionale e locale.
  • Sostenere le amministrazioni pubbliche nell’attuazione della legislazione esistente e futura legata al Decennio digitale e all’implementazione dell’intelligenza artificiale.

Poiché gli Stati membri si trovano ad affrontare problemi simili nell’adattare le loro amministrazioni pubbliche alle nuove sfide, la Commissione si trova in una posizione unica per aggregare e condividere le esperienze e le conoscenze nazionali e per collaborare con gli Stati membri per aiutarli a migliorare la qualità delle loro politiche e dei loro servizi, beneficiando dell’efficienza di scala e dell’apprendimento accelerato.

Le azioni previste dal ComPAct sosterranno la convergenza delle pratiche amministrative per raggiungere un’elevata qualità delle politiche e dei servizi, mantenendo le specificità nazionali e cercando soluzioni che tengano conto delle differenti esigenze dei contesti territoriali in cui le politiche devono essere attuate.

Una significativa partecipazione italiana nel ComPAct consentirà, in questo senso, di rendere evidenti le istanze di riforma più cruciali per il nostro Paese e di valorizzare i percorsi in atto per migliorare l’efficienza e l’efficacia nell’attuazione del PNRR e delle politiche di coesione.

 

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comunicazione in salute

OMS/Europa ha lanciato una serie di webinar su alcol e salute pubblica

L’Organizzazione Mondiale della Sanità per la regione Europea – WHO Europe – ha pubblicato tre report sull’equità nella salute nelle economie più sviluppate lanciando una serie di webinar gratuiti aperti a tutti, della durata di un’ora ciascuno, per sensibilizzare sull’impatto dell’alcol nella prospettiva della salute pubblica. La serie di incontri è stata pensata per gli studenti universitari, triennali e magistrali, per allargarsi verso giovani ricercatori e professionisti di diversi campi affini a quello della sanità pubblica, nonché economia, scienze sociali e medicina.

Dove si collocano e come si compongono i webinar sull’alcol di OMS Europa

I webinar prendono parte al progetto dell’OMS Europa denominato: “Progetto per l’evidenza sull’alcol” (EVID-ACTION), finanziato dalla Commissione Europea. L’obiettivo di tale iniziativa è di utilizzare l’evidenza scientifica per promuovere e facilitare l’implementazione di policy efficaci nell’Unione Europea, Islanda, Norvegia e Ucraina.

Del ciclo di 6 webinar previsti in programma, il prossimo verrà tenuto il 5 Luglio (14-15 CET) e tratterà delle disuguaglianze e iniquità legate all’alcol, fornendo non solo evidenza scientifica, ma anche un’opzione di policy.

Gli impegni successivi saranno:

  • il 12 Luglio (14-15 CET) per vedere la correlazione che intercorre fra alcol e cancro,
  • il 25 Luglio (10-11 CET) per approfondire i disturbi legati all’alcol, specialmente nella fase della precoce individuazione e trattamento,
  • il 4 Settembre (10-11 CET) per entrare nel dettaglio della correlazione fra la cultura alcolica e lo stigma sociale che ne deriva, analizzando i concetti chiave con una panoramica sugli aspetti più centrali del tema.

 

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Misure per la parità di genere nei PNRR: l’Italia esempio virtuoso in Europa

La pandemia del COVID-19 ha acuito sensibilmente quelle che erano le disparità di genere, sociali ed economiche già presenti negli Stati Europei. L’evidenza scientifica ha ampiamente dimostrato quanto gli effetti della crisi si siano riversati in maniera esponenzialmente maggiore sulle donne rispetto che gli uomini.

L’Unione Europea ha deciso di intervenire in modo strutturale per ovviare a questa questione, obbligando per esempio gli Stati membri in questa programmazione ad avere un Gender Equality Plan (GEP) per poter partecipare ai progetti dell’Unione Europea come ad esempio il programma Horizon Europe.

Se è giusto affermare che il GEP riguardi le singole organizzazioni che fanno domanda e non gli Stati membri di per sé, è vero anche che tale misura debba essere presentata da enti pubblici quali organismi di finanziamento della ricerca, nonché ministeri nazionali, enti pubblici di autorità, enti di ricerca siano essi pubblici o privati.

Inoltre, occorre aggiungere che il GEP non va inteso come una misura isolata all’interno di un quadro normativo impreparato, ma che dovrebbe essere circoscritto all’interno di una analisi degli studi di genere, alla base dei Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza post-Covid.

Ed invece l’EIGE nel suo rapporto registra che, un coinvolgimento limitato sia dei governi nazionali che degli organismi indipendenti per la parità di genere e la società civile femminile e femminista, abbia portato ad un risultato che stima a meno del 2% la quota destinata a bilancio per misure di genere.

Questo dato è frutto della mancanza di approccio strutturale da parte degli Stati dell’UE, che non hanno prodotto dapprima una gender analysis, così da delineare le criticità del tema ed agire di conseguenza durante la stesura dei Piani di Ripresa e Resilienza.

Il caso virtuoso dell’Italia sulla serietà dell’analisi di genere a monte del PNRR

L’Italia si è dimostrata, insieme soltanto alla Spagna e alla Svezia, uno dei pochissimi paesi che hanno prodotto dapprima una analisi del divario di genere nei diversi settori, per poi favorire e promuovere la parità attraverso un approccio trasversale in cui il tema è stato preso in considerazione nelle fasi di attuazione del PNRR.

Il tema della parità di genere va inteso in questa fase come una delle chiavi di lettura del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per rendere più inclusiva ed efficace l’esecuzione dei bilanci.

Altri Stati membri si stanno ora mobilitando nell’introdurre un’iniziativa prospettica sul tema della parità di genere nei propri Piani Nazionali. Tuttavia si ha la sensazione che si sia persa una occasione importante per attuare con forza una struttura egualitaria ed inclusiva delle differenze di genere, soprattutto in un periodo storico che riflette l’acuirsi delle disparità sociali. Se è vero dunque che si possa rimediare in futuro attraverso la specifica implementazione di altri piani nazionali sul tema, occorre in questa fase elogiare coloro i quali hanno tracciato le linee guida del piano di Ripresa pensando da subito, tra le priorità, di ridurre gli effetti negativi quanto meno della crisi sulle donne.

È essenziale includere e mantenere questa forma mentis anche nelle fasi finali di attuazione e soprattutto monitoraggio dei piani nazionali, da non prendere sottogamba per non vanificare quanto di buono fatto nella fase precedente. Un plauso va anche alla Svezia e in particolare alla Spagna, che ha fatto dell’uguaglianza di genere un caposaldo della strategia nazionale di ripresa.

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Invito a presentare abstract per la Riunione Città sane in Europa 2023 dell’OMS

La Rete Europea delle Città Sane dell’OMS invita a presentare proposte di paper per la sua Conferenza annuale commerciale e tecnica, in programma dal 21 al 23 novembre 2023 a Utrecht, Paesi Basi.

Per celebrare il 35° anniversario della Rete e festeggiare la sua crescita, il tema della conferenza del 2023 è “Salute e benessere per tutti: celebrare i 35 anni del movimento delle città sane”.

La Rete Europea delle Città Sane dell’OMS è stata lanciata nel 1988 come iniziativa politica, trasversale e intersettoriale che collabora direttamente con le città della Regione europea dell’OMS. Ogni anno, la Conferenza della Rete funge da piattaforma per evidenziare il suo impatto e la sua eccellenza nella Regione e oltre.

Riunendo ricercatori, operatori e responsabili politici, la Conferenza promuove la discussione su importanti questioni di salute pubblica, prospettive, metodi e risultati. Attraverso questi scambi, contribuisce alle conversazioni in corso sulla creazione di città più sane ed eque.

Per la Conferenza di quest’anno, gli abstract devono riguardare uno dei 6 sotto-temi delineati di seguito.

Prosperità e pianeta
1. Prosperità insieme: navigare nella salute nell’economia del benessere
2. Una salute, un futuro: muoversi verso il benessere planetario
Persone e partecipazione
3. Non lasciare indietro nessuno: progredire nella salute in un’era digitale
4. Il potere delle città: realizzare un’agenda inclusiva per la salute mentale
Luoghi e pace
5. Futuri urbani: co-creare luoghi sostenibili per tutte le generazioni
6. Imparare dall’esperienza: promuovere città resilienti di fronte alle emergenze

La Conferenza di quest’anno attirerà politici e decisori chiave delle città, oltre a esperti tecnici. La Rete intende sfruttare lo slancio generato dalla Conferenza del 2022, che ha riunito le persone intorno al tema One Health.

Per maggiori informazioni sull’invito a presentare abstract si prega di consultare il seguente LINK.

Per maggiori informazioni sulla Conferenza si prega di consultare il seguente LINK.

Per partecipare con un abstract entro il 28 giugno si prega di consultare il seguente LINK.

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comunicazione in salute

Sondaggio del Comitato Europeo delle Regioni sulla resilienza digitale

Il Comitato Europeo delle Regioni ha lanciato uno studio sulla resilienza digitale, che analizzerà lo stato di avanzamento di quest’ultima negli enti regionali e locali dei 27 paesi dell’UE e capirà quali soluzioni e fondi vengano utilizzati a livello subnazionale, al fine di rafforzarli.

I quattro obiettivi specifici dello studio sono: 1) comprendere lo stato di avanzamento della resilienza digitale; 2) mappare le opportunità di finanziamento effettivamente utilizzate dalle autorità locali e regionali europee per investimenti in materia; 3) definire le potenziali misure da adottare a livello subnazionale per aumentare la resilienza digitale; 4) valutare il costo della mancata resilienza digitale, tenendo conto della necessità delle amministrazioni pubbliche di garantire la fornitura di servizi pubblici e l’integrità dei dati di cittadini e imprese.

Lo studio del Comitato Europeo delle Regioni sarà pronto entro aprile 2023.

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK