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Al via la presidenza della Danimarca del Consiglio dell’UE

Il 1° luglio ha preso ufficialmente il via il semestre di Presidenza danese del Consiglio dell’Unione europea, che si concluderà il 31 dicembre 2025. In un contesto geopolitico segnato da instabilità globale, guerra in Ucraina e sfide ambientali, la Danimarca presenta un programma denso e ambizioso, incentrato su una Europa forte, competitiva e preparata ad affrontare le crisi future.

Le priorità della presidenza della Danimarca del Consiglio dell’UE

Le priorità del semestre spaziano dalla sicurezza alla semplificazione normativa, dal rafforzamento della competitività industriale alla promozione di relazioni strategiche con i partner globali. Al centro dell’agenda anche l’allargamento dell’UE, la riforma del bilancio pluriennale, il sostegno all’Ucraina e l’integrazione delle politiche digitali, climatiche ed energetiche.

Uno dei focus strategici della Presidenza danese riguarda il settore sanitario, inserito all’interno del Consiglio EPSCO (Occupazione, Politiche Sociali, Salute e Consumatori). La Danimarca si impegna a concludere le negoziazioni sul pacchetto farmaceutico, promuovendo l’accesso equo ai medicinali e favorendo l’innovazione.

Un altro tema prioritario sarà l’adozione della proposta sulla disponibilità di medicinali critici, con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento e ridurre la dipendenza dell’UE da Paesi terzi. La Presidenza punterà inoltre su strategie europee per la life science e le contromisure mediche, fondamentali per migliorare la resilienza dei sistemi sanitari europei contro disastri naturali o crisi sanitarie di origine antropica.

Sotto l’egida dell’OMS, la Danimarca condurrà inoltre i negoziati su due dossier rilevanti: la Convenzione sul controllo del tabacco (COP11) e il nuovo Trattato sulle pandemie.

Infine, tra i cardini della Presidenza danese vi è la volontà di promuovere un’UE più competitiva, puntando sull’innovazione, la digitalizzazione, la semplificazione normativa e la transizione verde. Si darà impulso a nuove strategie per le PMI, il settore digitale e l’industria della difesa, senza trascurare l’importanza del capitale umano e delle competenze.

La Presidenza sarà inoltre impegnata nel negoziato sulla nuova Strategia europea per la scienza della vita, che punta a liberare il potenziale di ricerca e innovazione per rafforzare la competitività e la sostenibilità del settore sanitario.

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Salute Globale

OMS: webinar focus sul Global Action Plan on Climate Change and Health 2025–2028

L’OMS ha convocato un webinar pubblico di debriefing, il 10 luglio 2025 dalle 14:00 alle 16:00 CEST, dedicato al Global Action Plan on Climate Change and Health 2025–2028, adottato durante l’78ª Assemblea Mondiale della Sanità (WHA78) svoltasi lo scorso maggio a Ginevra.

un Global Action Plan on Climate Change and Health 2025–2028 per prepararsi alle sfide future

Il piano d’azione dell’OMS nasce dal riconoscimento della crisi climatica come emergenza sanitaria globale. Basato sulla risoluzione WHA77.14 (2024), il documento propone un approccio trasversale per rafforzare i sistemi sanitari di fronte ai rischi derivanti dai cambiamenti climatici e per favorire sinergie con le politiche ambientali.

Il piano si articola in tre aree di intervento:

  • Leadership, coordinamento e advocacy
  • Produzione e monitoraggio delle evidenze scientifiche
  • Azioni a livello nazionale e rafforzamento delle capacità

Tra gli obiettivi principali vi sono l’inclusione sistematica della salute nelle politiche climatiche (e viceversa), il sostegno all’adattamento climatico delle strutture sanitarie, e il potenziamento delle capacità locali, con un focus su equità, partecipazione e giustizia climatica.

In particolare, il piano invita gli Stati a:

  • condurre valutazioni periodiche sui rischi sanitari legati al clima;
  • sviluppare strategie nazionali integrate salute-clima;
  • migliorare la resilienza delle strutture sanitarie, anche in termini di sostenibilità e riduzione delle emissioni;
  • rafforzare la raccolta dati, la ricerca e la collaborazione intersettoriale.

Pertanto, l’incontro virtuale dell’OMS, aperto a policy maker, istituzioni nazionali, partner dello sviluppo e ONG, offrirà un’analisi approfondita del piano, che delinea una strategia globale per rendere i sistemi sanitari resilienti al cambiamento climatico:

  • potenziamento di sistemi di allerta precoce;
  • realizzazione di strutture sanitarie a basso impatto ambientale;
  • protezione delle popolazioni vulnerabili;
  • integrazione della salute nelle politiche climatiche e nei finanziamenti pubblici.

L’evento evidenzia la volontà dell’OMS di coinvolgere in modo proattivo Stati membri e stakeholder, promuovendo la collaborazione intersettoriale per tradurre obiettivi strategici in azioni operative a livello nazionale e locale. Il webinar del 10 luglio offrirà una panoramica delle azioni previste, con particolare attenzione alle modalità di implementazione del piano nei contesti nazionali, coinvolgendo rappresentanti istituzionali, operatori sanitari, esperti e partner internazionali.

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Salute Globale

OHAMR: avviata ufficialmente la Partnership sulla resistenza antimicrobica

Dopo 14 anni il programma Joint Programming Initiative on Antimicrobial Resistance (JPIAMR) si è ufficialmente concluso il 31 maggio 2025. A raccoglierne il testimone è la nuova Partnership europea su One Health e Resistenza Antimicrobica (EUP OHAMR), attiva da giugno 2025.

La nuova Partnership EUP OHAMR

L’European Partnership on One Health Antimicrobial Resistance (EUP OHAMR) è la nuova iniziativa strategica finanziata da Horizon Europe per contrastare la crescente minaccia della resistenza antimicrobica (AMR) attraverso un approccio integrato One Health, che considera la salute umana, animale e ambientale in maniera interconnessa.

La partnership riunisce 53 organizzazioni da oltre 30 Paesi, con il coordinamento dello Swedish Research Council e un budget complessivo stimato in circa 340 milioni di euro su un orizzonte decennale. L’obiettivo è quello di rafforzare le capacità di ricerca, innovazione e governance europee per ridurre l’impatto dell’AMR su salute pubblica, sistemi sanitari e sostenibilità globale.

Le attività della nuova partnership includono:

  • bandi competitivi transnazionali per progetti di ricerca e innovazione;
  • iniziative di capacity building e policy alignment tra Stati membri;
  • sviluppo di strumenti diagnostici e terapeutici innovativi;
  • rafforzamento della sorveglianza, della prevenzione e della consapevolezza sull’uso prudente degli antimicrobici.

Il primo bando europeo della partnership è atteso per novembre 2025, con focus su trattamenti innovativi e a basso costo. La strategia si fonda sulla nuova Strategic Research and Innovation Agenda (SRIA) pubblicata da JPIAMR, che definisce le priorità di intervento su patogeni batterici, virali, fungini e parassitari, tenendo conto della loro diffusione in ambienti umani, animali e naturali.

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digital health

European Data Union Strategy: al via la consultazione della Commissione Europea

La Commissione Europea ha avviato il 23 maggio scorso una consultazione volta a richiedere pareri in merito all’European Data Union Strategy. In particolare la consultazione si focalizza sull’utilizzo dei dati all’interno dell’intelligenza artificiale e, nello specifico, sulla semplificazione delle norme che regolano il flusso internazionale dei dati al fine di creare un mercato interno in cui questi possano liberamente circolare.

Lo scopo è quello di orientare la strategia per l’Unione dei dati – che è un punto essenziale dei piani dell’Europa per diventare un “continente dell’IA” – e creare un set di dati di alta qualità, interoperabili e diversificati per aiutare le imprese e i cittadini a beneficiare in modo più efficace dei dati generati all’interno di tutto il continente.

L’iniziativa, infatti, si inserisce nel piano d’azione annunciato proprio lo scorso 9 aprile dall’Unione Europea che, mirando a posizionarsi come leader globale nel campo dell’Intelligenza Artificiale, ha previsto 5 pilastri strategici da svilupparsi nei prossimi cinque/sette anni.

Un approccio coordinato a livello europeo permetterebbe, infatti, di superare eventuali frammentazioni normative portate da azioni indipendenti degli stati membri e creerebbe un ecosistema di strumenti forniti direttamente dall’UE promuovendo un mercato europeo dei dati più coeso, competitivo, non discriminatorio e affidabile.

Inoltre, la semplificazione del quadro legislativo andrebbe a ridurre gli oneri normativi che gravano sulle imprese portando un impatto positivo su tutta l’economia ma soprattutto sulle piccole e medie imprese.

La strategia dell’Unione dei dati vuole raggiungere fondamentalmente tre obiettivi:

  1. stimolare gli investimenti in tecnologie dei dati e mettere a disposizione risorse anche tramite finanziamenti;
  2. semplificare la circolazione dei dati e fare sì che i diversi strumenti interagiscano nel modo migliore, a vantaggio di un’economia dei dati efficace;
  3. sviluppare una “International Data Strategy”, ossia prevedere azioni volte a salvaguardare l’esportazione di dati dell’Unione Europea e stimolare l’importazione di dati all’interno della stessa.

La consultazione – che sarà aperta sino al 18 luglio p.v. ed è indirizzata ai cittadini, ai rappresentanti del settore pubblico, dell’industria, della ricerca e del mondo accademico, alle autorità e alle associazioni di consumatori – vuole offrire alle parti interessate la possibilità di esprimere il proprio punto di vista, contribuendo a plasmare la futura agenda politica in materia di economia digitale dell’Unione Europea.

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Salute mentale digital health

Esiti evento MHE “Co-creazione in azione” per la salute mentale dei giovani

Il 23 aprile 2025, Mental Health Europe (MHE) ha organizzato l’evento “Co‑creation in Action: Co‑creating good mental health for children and young people in a digital world”, convocando giovani, esperti in diritti umani, ricercatori, decisori e professionisti per analizzare come progettare un ambiente digitale a misura di minore. Il report è ora disponibile sul sito dell’Organizzazione.

I RISULTATI DELL’EVENTO MHE: raccomandazioni per un ambiente digitale inclusivo

L’iniziativa ha promosso un approccio partecipativo in cui le voci di giovani e portatori di esperienza hanno contribuito alla definizione di misure concrete. Tra i principali risultati:

  • Dai partecipanti è emersa la necessità di regolamentare le piattaforme digitali “per design e per default”, anziché limitarsi a migliorare la competenza digitale o i contesti offline. L’evento chiede ai regolatori di agire sui modelli di business delle grandi aziende tecnologiche.

  • I relatori hanno concordato sull’importanza di integrare i diritti umani fin dalla progettazione delle tecnologie, prevedendo responsabilità legalmente vincolanti per le piattaforme che violino questi principi.

  • Il report contiene diverse raccomandazioni strategiche e operative, elaborate attraverso sessioni interattive con giovani e stakeholder, indirizzate a istituzioni, soggetti regolatori e big tech.

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Salute mentale

OMS – high-level conference: “Salute mentale in tutte le politiche”

Il 16-17 giugno 2025, 34 Paesi hanno partecipato alla Conferenza di alto livello promossa dall’Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS, in collaborazione con il Ministero della Salute francese dal titolo “Salute mentale in tutte le politiche: affrontare le sfide e progettare soluzioni condivise”, tenutasi a Parigi.

Il tema principale dell’evento si è focalizzato su come i paesi possono creare le connessioni necessarie per garantire che tutte le politiche siano sviluppate tenendo conto della salute mentale: dalle politiche sulla pianificazione degli spazi urbani ai supporti disponibili per il personale militare e di polizia.

Nell’occasione, 31 di questi Paesi hanno firmato un impegno politico per integrare la salute mentale in tutte le politiche pubbliche, superando un approccio settoriale e frammentato. Alla Conferenza era presente, tra gli altri, anche il Ministero della Salute italiano.

Il contesto e le principali priorità e azioni POLITICHE emerse dalla high-level conference

Un cittadino europeo su sei convive con un disturbo mentale, ma il 33% di queste persone non riceve alcuna cura. Tra i soggetti con psicosi, un quarto è completamente privo di assistenza formale. Ogni anno si registrano nella Regione oltre 150.000 suicidi, prima causa di morte tra i giovani dai 15 ai 29 anni. La pandemia ha aggravato la situazione, con un aumento del 25% di ansia e depressione, e un 15% delle adolescenti quindicenni che si dichiarano sempre sole.

Alla conferenza hanno partecipato rappresentanti dei ministeri della Salute, dell’Istruzione, delle Politiche sociali, della Giustizia, dell’Abitazione, della Cultura e dell’Innovazione, insieme a esperti, accademici, ONG e persone con esperienze vissute. L’obiettivo comune: abbattere le barriere tra settori e adottare un approccio integrato e interministeriale per la promozione del benessere mentale.

Secondo una recente indagine dell’OMS condotta in 29 Paesi della Regione, il 90% ha sviluppato piani nazionali nuovi o aggiornati per la salute mentale, spesso in collaborazione con altri settori. Tuttavia, la loro attuazione efficace e sostenibile rimane una sfida.

L’atto finale della conferenza ha invitato i governi a garantire che la salute mentale diventi una responsabilità condivisa, intervenendo a livello legislativo, educativo, sociale e ambientale. Solo attraverso strategie coordinate sarà possibile migliorare in modo tangibile la qualità della vita delle persone e prevenire l’esclusione e la sofferenza silenziosa che ancora colpiscono milioni di cittadini europei.

 

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29 GIUGNO: Giornata mondiale della sclerodermia

Il 29 giugno si celebra la Giornata Mondiale della Sclerodermia, giornata dedicata alla sensibilizzazione su questa malattia rara, cronica e spesso invalidante. L’iniziativa mira a dare voce a chi convive con la sclerodermia, chiedendo pari accesso alle cure e maggiore attenzione da parte dei servizi sanitari europei.

Giornata Mondiale della Sclerodermia: una voce per chi vive una malattia invisibile

La sclerodermia (che significa “pelle dura”) è una malattia autoimmune che colpisce pelle, vasi sanguigni e organi interni. Si stima che colpisca circa 2,5 milioni di persone nel mondo, con prevalenza tra le donne in età fertile. Le cause non sono ancora note e, nonostante progressi scientifici, mancano ancora terapie definitive.

L’organizzazione FESCA – Federation of European Scleroderma Associations aisbl, che riunisce 23 associazioni in 18 Paesi europei, ha avuto un ruolo centrale nell’istituzione della Giornata, sostenendo campagne di sensibilizzazione a livello nazionale e promuovendo il coinvolgimento delle comunità di pazienti, fondamentali per favorire ricerca, assistenza e inclusione. Infatti, dal 2022, FESCA continua con con la campagna “Find the Light to Bloom”, che mette in luce i bisogni insoddisfatti delle persone che convivono con questa malattia e le sfide che devono affrontare in termini di diagnosi, trattamento e qualità della vita.  

In Italia, per questa giornata, la Lega Italiana Sclerosi Sistemica lancia la campagna “Accendiamo le luci sulla Sclerosi Sistemica” che prevede nella notte tra il 29 e il 30 giugno prossimi di illuminare di viola edifici storici, palazzi, fontane e piazze di più di 60 comuni italiani. Un’azione simbolica per mostrare vicinanza alle persone affette da questa malattia rara e ai loro familiari.

 

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ERC Work Programme 2026: Info day nazionale

Si terrà il 2 luglio 2025, presso il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) a Roma, in modalità ibrida, l’Info Day nazionale dedicato al Work Programme 2026 dello European Research Council (ERC), nell’ambito del programma Horizon Europe. L’iniziativa è promossa da APRE in collaborazione con il MUR e l’ERC Executive Agency (ERCEA).

La partecipazione è gratuita, previa registrazione.

I FOCUS DELL’info day sull’ERC Work Programme 2026

L’iniziativa si rivolge a ricercatori, università, enti pubblici e privati, con l’obiettivo di illustrare le novità del prossimo programma di lavoro e le principali call ERC 2026.

Durante l’Info Day verranno presentate le principali linee di finanziamento, le scadenze previste, le strategie di candidatura e indicazioni pratiche su come costruire una proposta competitiva. Nel dettaglio, verranno presentati i principali cambiamenti previsti nel Work Programme 2026, tra cui:

  • maggiore enfasi su ricerca innovativa e interdisciplinare;
  • attenzione a temi emergenti legati a sostenibilità e transizioni verdi;
  • semplificazione delle modalità di presentazione e dei criteri di valutazione delle proposte, con nuove linee guida sul track record dei candidati, puntando sulla qualità dell’impatto scientifico e alla leadership progettuale;
  • nuove opportunità per ricercatori early-career, anche grazie all’integrazione con i fondi PNRR;
  • la reintroduzione dell’Advanced Grant (AdG) nella prima parte dell’anno;
  • rafforzamento del principio di “portability of grants”, per favorire la mobilità dei ricercatori all’interno dell’UE.

Tra i relatori interverranno anche i rappresentanti del Punto di Contatto Nazionale, che illustreranno le azioni di supporto alla candidatura italiana e le opportunità legate all’Avviso PNRR Young Researchers 2025.

Per maggiori informazioni sull’info day si prega di consultare il seguente LINK.

Per maggiori dettagli sulle novità dell’ERC Work Programme 2026, si invita a consultare il seguente LINK.

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Salute mentale

ISS: Studio sull’impatto dell’attività fisica sulla salute mentale dei giovani

Un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità – ISS e dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, pubblicato il 12 giugno scorso sull’International Journal of Social Psychiatry, conferma i benefici dell’attività fisica strutturata sul benessere psicologico dei giovani.

Lo studio, intitolato“Impact of structured physical activity on youth’s mental health: A review of umbrella reviews”, ha raccolto e analizzato i risultati di 13 umbrella review, che a loro volta includevano 91 revisioni sistematiche e meta-analisi condotte tra il 2011 e il 2023.

Si tratta quindi di una “sintesi di sintesi”, che offre un quadro complessivo aggiornato sull’efficacia dell’attività fisica nella prevenzione e nel trattamento dei disturbi mentali in età evolutiva.

DALL’ANALISI DEI DATI ALLE RACCOMANDAZIONI PRATICHE: Focus su depressione, ansia, autostima e funzionamento sociale

I dati raccolti evidenziano come l’attività fisica, se adeguatamente promossa nei contesti educativi, clinici e comunitari, possa rappresentare una risorsa concreta e accessibile per la salute mentale giovanile.

L’esercizio fisico è infatti associato a effetti positivi soprattutto sui sintomi depressivi, ma anche su ansia, impulsività, autostima, funzionamento sociale e ideazione suicidaria nei giovani tra i 3 e i 25 anni. Le forme di attività fisica esaminate includono esercizio aerobico, sport di squadra, danza e yoga, con risultati più significativi per l’esercizio aerobico e lo sport.

I risultati suggeriscono che l’attività fisica strutturata, praticata regolarmente, con intensità moderata o elevata, può pertanto essere utilizzata come intervento preventivo e terapeutico per diverse problematiche psichiche in età evolutiva. Tuttavia, gli autori raccomandano cautela nell’interpretazione dei risultati, a causa della variabilità metodologica tra gli studi e della qualità non sempre elevata delle evidenze disponibili.

La ricerca sottolinea infine l’urgenza di tradurre queste evidenze in politiche e interventi concreti, coinvolgendo scuole, famiglie, operatori sanitari e contesti sportivi, per promuovere uno stile di vita attivo tra i giovani e combattere la sedentarietà, ancora troppo diffusa, specialmente tra le ragazze.

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comunicazione in salute

24 GIUGNO: inizio del Self-Care Month

Dal 24 giugno al 24 luglio 2025 si celebra il Self-Care Month, iniziativa globale promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dalla Global Self-Care Federation (GSCF) per sensibilizzare sull’importanza della cura di sé nella prevenzione e nella salute pubblica.

Self-Care: un impegno quotidiano per la salute e il benessere

Il mese si conclude simbolicamente il 24 luglio con la Giornata Internazionale del Self-Care. L’iniziativa invita cittadini, istituzioni e operatori a riflettere su comportamenti quotidiani come alimentazione sana, attività fisica, gestione dello stress, sonno di qualità e attenzione alla salute mentale.

L’autocura non sostituisce il sistema sanitario, ma lo integra, potenziando l’empowerment individuale e contribuendo a costruire sistemi più resilienti. L’OMS sottolinea come la cura di sé sia cruciale in un contesto segnato dall’invecchiamento della popolazione e dalla crescente diffusione delle malattie croniche.

Durante il mese sono previste campagne, webinar, workshop, eventi locali e iniziative informative per promuovere stili di vita consapevoli, sostenibili e orientati alla salute. Ampio spazio è dato anche agli strumenti digitali, all’educazione sanitaria e al rafforzamento delle reti di supporto.

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