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Online gli esiti dell’evento annuale del PON Ricerca e Innovazione

Il 13 dicembre scorso si è svolto l’Evento annuale del Programma Operativo Nazionale Ricerca e Innovazione – PON “La ricerca per costruire il futuro”, presso Palazzo Brancaccio a Roma. L’evento ha rappresentato l’ultima tappa della Programmazione 2014-2020.

L’obiettivo dell’evento è stato quello di mostrare i risultati della Programmazione 2014-20 anticipando il ciclo di quella 2021-27. Inoltre, nelle sessioni della mattina, sono state presentate le attività di valutazione condotte nel corso dell’ultimo anno, che hanno restituito un feedback sul lavoro svolto, illustrando i risultati ottenuti in termini di impatto e sviluppo dei territori delle Regioni coinvolte (Abruzzo, Molise e Sardegna oltre a Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia ), mettendo in luce le storie di successo, i punti di forza e gli elementi di miglioramento per il futuro.

Infine, nel pomeriggio, sono state illustrate le attività condotte per il contrasto al fenomeno della falsificazione dei titoli di studio e per il rafforzamento degli strumenti volti a facilitare la mobilità dei ricercatori e degli studenti internazionali.

La giornata si è conclusa con la consegna ufficiale dei digital badge per tutte le attività di formazione e rafforzamento delle competenze amministrative condotte a supporto dei beneficiari degli interventi finanziati.

L’Evento Annuale 2023 è stato un’occasione di confronto e un’opportunità per condividere indicazioni essenziali per la  Programmazione 2021-2027 che mirerà a perseguire quanto è stato creato sinora, continuando a tessere reti e relazioni unendo competenze, infrastrutture ed idee. Il PON ha creato capitale umano con oltre 2 mila relazioni tra università, centri di ricerca e imprese portando innovazione e rafforzando i sistemi economici territoriali.

ALCUNE INFORMAZIONI SUL PON

Il PON Ricerca e Innovazione è lo strumento con il quale l’Italia contribuisce al miglioramento della qualità dell’istruzione superiore e al rafforzamento della ricerca, dello sviluppo tecnologico e dell’innovazione, realizzando gli obiettivi della politica di coesione dell’Unione europea a favore delle proprie aree territoriali più svantaggiate.

La Programmazione 2014-20 è stata gestita dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) con una dotazione finanziaria complessiva di 1.189 milioni di euro. 

Il PON si sviluppa in coerenza con gli obiettivi strategici dei programmi europei Horizon 2020 e Cosme, in sinergia con la Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente (SNSI) e con i programmi operativi e le strategie regionali di specializzazione intelligente.

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DOCUMENTI UTILI

Agenda

Sintesi dell’Evento a cura dello staff del ProMIS

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Presentato il rapporto finale sul Mid-term di Horizon

Lo scorso 5 dicembre, APRE ha presentato ai rappresentanti istituzionali europei e nazionali, presso la sede del Parlamento europeo a Bruxelles, il rapporto finale sulla valutazione intermedia di Horizon Europe, elaborato dal Gruppo di esperti “Mid-term”.

Il Rapporto vuole contribuire alla riflessione e al posizionamento dell’Italia sul futuro del Programma quadro di ricerca e innovazione, nell’ambito del percorso di valutazione intermedia promosso dalla Commissione europea.

Il documento è stato ampiamente rivisto e aggiornato rispetto alla prima versione di febbraio 2023, in virtù di un esteso processo di consultazione che ha preso in considerazione i posizionamenti di 55 organizzazioni italiane, di cui 42 appartenenti alla rete dei Soci APRE. All’interno del documento, il Gruppo di Esperti ha identificato 52 proposte, tutte rilevanti e attuabili, seppure con tempi e modalità diversi.

il rapporto “Mid-term” di Horizon EU

Il rapporto è stato presentato durante l’evento APRE Il programma Horizon dal presente al futuro: le sfide europee, le priorità italiane dal Presidente del GdE APRE “Verso il Mid-Term di Horizon Europe” Andrea Ricci, il quale ne ha illustrato la struttura e gli obiettivi concentrandosi sulle 12 proposte prioritarie individuate per far fronte ad alcune criticità dell’attuale Programma:

1. Razionalizzare il panorama della ricerca europea.

2. Contribuire più compiutamente alla riduzione delle disparità.

3. Avvalersi di una sistematica attività di foresight.

4. Introdurre nella suddivisione del bilancio del PQ un fondo di riserva del 10%.

5. Complementare gli strumenti ERC e MSCA.

6. Adottare una metodologia per la valutazione dell’impatto ex-ante e ex-post.

7. Esplicitare più chiaramente i principi fondanti delle Missioni.

8. Garantire il carattere lungimirante e strategico dei Partenariati.

9. Rivedere l’impostazione dei Programmi di Lavoro dell’EIC.

10. Migliorare la composizione dei panel di valutazione.

11. Generalizzare, tenendo conto delle caratteristiche dei programmi, il metodo di finanziamento lump sum.

12. Migliorare la partecipazione delle PMI innovative.

L’evento è stato anche un’occasione per esplorare il ruolo di Horizon Europe e della ricerca per far fronte alle recenti sfide globali e analizzare l’allineamento del sistema di R&I italiano a quello europeo.

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Erasmus+ 2024: nuovo invito a presentare proposte

La Commissione europea il 28 novembre scorso ha pubblicato l’invito a presentare proposte del 2024 nell’ambito di Erasmus+, il programma dell’UE per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport in Europa.

Con un budget di 4,3 miliardi di € per il prossimo anno, Erasmus+ continuerà a sostenere le esperienze transnazionali di alunni e studenti dell’istruzione superiore e dell’istruzione e formazione professionale, riunendo persone e organizzazioni per lavorare sulle quattro priorità chiave generali del programma: inclusione, cittadinanza attiva e partecipazione democratica, transizione verde e digitale.

Inoltre, per attenuare gli effetti dell’inflazione sui partecipanti che studiano all’estero e consentire un’ampia partecipazione, il programma aumenterà gli importi delle borse di mobilità, offrendo maggiori incentivi a favore dei viaggi sostenibili, come per esempio sovvenzioni per la mobilità all’interno dell’UE nell’ambito dell’istruzione superiore.

LE ATTIVITà DEL PROGRAMMA

Il presente invito a presentare proposte comprende le azioni seguenti:

  • Azione chiave 1 – Mobilità individuale ai fini dell’apprendimento.
  • Azione chiave 2 – Cooperazione tra organizzazioni e istituzioni.
  • Azione chiave 3 – Sostegno allo sviluppo delle politiche e alla cooperazione.

Le attività di cooperazione possono spaziare dal sostegno a progetti su piccola scala a livello locale a iniziative transnazionali come le Università europee, i Centri di eccellenza professionale e le Accademie degli insegnanti Erasmus+. Queste iniziative stanno svolgendo un ruolo di primo piano nelle transizioni verdi e digitali dei sistemi di istruzione e formazione.

Nell’ambito di questo invito qualsiasi ente pubblico o privato attivo nei settori dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport può presentare domanda di finanziamento tramite le Agenzie nazionali Erasmus+ (in tutti gli Stati membri dell’UE e nei Paesi associati al programma) o l’Agenzia esecutiva europea per l’istruzione e la cultura (EACEA).

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Nuovo Regolamento UE per l’Equità nell’Uso dei Dati

Il Parlamento Europeo e il Consiglio dell’UE hanno recentemente adottato un regolamento riguardante norme armonizzate sull’accesso equo ai dati e sul loro utilizzo, modificando anche il regolamento (UE) 2017/2394 e la direttiva (UE) 2020/1828. Questo regolamento rappresenta una risposta strategica all’evoluzione delle tecnologie basate sui dati, che hanno trasformato tutti i settori economici, aumentando notevolmente il valore e il volume dei dati generati dai prodotti connessi a Internet.

Una delle caratteristiche salienti del regolamento è la garanzia di accesso tempestivo e utilizzo dei dati generati dall’uso di prodotti e servizi connessi all’interno dell’UE, consentendo agli utenti e a terze parti scelte da loro di utilizzare questi dati in maniera equa e trasparente. Allo stesso tempo, il regolamento tutela il diritto fondamentale alla protezione dei dati personali, integrando e non pregiudicando i regolamenti esistenti in materia di protezione dei dati personali e della vita privata.

In termini di privacy e sicurezza dei dati, il regolamento enfatizza la minimizzazione e la protezione dei dati fin dalla progettazione, richiedendo l’adozione di misure tecniche e organizzative adeguate da parte di tutte le entità coinvolte nella condivisione dei dati. Queste misure includono la pseudonimizzazione, la cifratura e l’uso di tecnologie avanzate per l’elaborazione dei dati.

Importanti sono anche le disposizioni relative alla progettazione fisica e ai requisiti dei dati per i prodotti immessi sul mercato dell’UE, inclusi i prodotti connessi all’Internet delle Cose, che riguardano vari settori economici e sociali. Il regolamento stabilisce norme per i dati dei prodotti e dei servizi correlati, garantendo che siano accessibili agli utenti e utilizzabili per una varietà di scopi.

Il regolamento affronta anche la necessità di migliorare l’alfabetizzazione in materia di dati tra utenti, consumatori e imprese, in particolare le PMI, per sostenere l’innovazione e il consolidamento dell’economia dei dati nell’UE. Inoltre, si concentra sulla promozione di mercati liquidi, equi ed efficienti per i dati non personali, facilitando la condivisione dei dati anche a fini commerciali.

In conclusione, questo regolamento segna un passo significativo nella regolamentazione dell’uso dei dati nell’UE, promuovendo un equilibrio tra innovazione, privacy e sicurezza dei dati.

 

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digital health

Trasformazione Digitale nell’Istruzione

Il Consiglio europeo ha adottato una serie di raccomandazioni incentrate sui fattori chiave per il successo dell’istruzione e della formazione digitali, nonché sull’ottimizzazione dell’offerta di abilità e competenze digitali nell’ambito dell’istruzione e della formazione. Con questo pacchetto, il Consiglio risponde alla necessità di adattare l’istruzione a una vera e propria trasformazione digitale, garantendo al contempo che vengano fornite le competenze essenziali richieste dalla nuova realtà e che saranno cruciali per il futuro.

Si sottolinea l’importanza di rendere accessibili le abilità e le competenze digitali a tutte le fasce della popolazione, indipendentemente dall’età e dal contesto. Inoltre, ogni istituzione educativa è incoraggiata a considerare attentamente sia le sfide che le opportunità connesse alle tecnologie.

La pandemia di COVID-19 ha evidenziato la necessità di potenziare la preparazione digitale dei sistemi educativi, concentrandosi su resilienza, accessibilità, qualità e inclusività. In questo contesto, l’UE mira a garantire che entro il 2030, l’80% della popolazione tra i 16 e i 74 anni possieda almeno competenze digitali di base.

Con particolare attenzione all’Anno europeo delle competenze del 2023, si sottolinea la rilevanza di concentrarsi sulle esigenze di trasformazione digitale nell’istruzione e nella formazione. Ciò dovrebbe avvenire a tutti i livelli, dall’istruzione prescolare all’istruzione superiore, con l’obiettivo di promuovere un apprendimento permanente per tutte le fasce della popolazione, compresi giovani, adulti e professionisti.

La raccomandazione del Consiglio invita gli Stati membri a concordare strategie nazionali per l’istruzione digitale e le competenze digitali. Tra gli obiettivi proposti, vi sono la revisione degli obiettivi nazionali, l’adozione di misure per i gruppi difficili da raggiungere, il rafforzamento delle competenze digitali nelle scuole primarie e secondarie, la promozione dell’insegnamento trasversale delle competenze digitali e il miglioramento delle competenze digitali degli studenti universitari. L’iniziativa si estende anche agli adulti, con l’obiettivo di affrontare la carenza di professionisti delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

 

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EU4Health: Call per sovvenzioni a organizzazioni non governative

HaDEA ha lanciato il bando per sovvenzioni di funzionamento a organizzazioni non governative (ONG) nell’ambito del programma di lavoro annuale EU4Health 2024,con un budget stimato di 9.000.000 euro, per supportare le ONG nell’attuazione degli obiettivi del programma EU4Health.

Le organizzazioni non governative (ONG) svolgono un ruolo chiave nel campo della salute a livello locale e dell’UE. Oltre a servire direttamente i pazienti, aiutano anche ad affrontare le malattie non trasmissibili (NCD), compreso il cancro, concentrandosi su importanti determinanti della salute, come l’esposizione al fumo passivo, le malattie rare, l’invecchiamento della società e le scelte di vita inadeguate.

Tutte le parti interessate sono invitate a inviare le proprie candidature entro il 31 gennaio 2024 alle 17:00 (CET).

I materiali della sessione informativa dedicata del 12 dicembre 2023 sono disponibili presso il seguente LINK.

OBIETTIVO DELLA CALL

Le organizzazioni che ricevono queste sovvenzioni dovranno:

  • Aumentare la consapevolezza su vari aspetti sanitari attraverso l’alfabetizzazione sanitaria e la promozione, la comunicazione e la diffusione, il rafforzamento delle capacità e le attività di networking.
  • Contribuire all’ottimizzazione delle attività e delle pratiche sanitarie fornendo feedback dai pazienti e facilitando la comunicazione con i pazienti.
  • Facilitare lo scambio di conoscenze e cooperare con altre organizzazioni della società civile e organizzazioni internazionali.

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Corso “European Climate and Health Responder”, aperte le iscrizioni

La crisi del cambiamento climatico in Europa è associata ad una serie di impatti legati alla salute.

L’Associazione delle scuole di sanità pubblica nella regione europea (ASPHER) organizza, in collaborazione con la Columbia University, il corso faro online “European Climate and Health Responder” per coinvolgere ed educare il personale sanitario pubblico e in generale sul clima e sulla salute.

Il corso avrà la sua prima sessione dalle ore 12:00 alle ore 13:30 del 6 febbraio 2024, per concludersi con un’ultima sessione il 9 aprile 2024. Tutte le lezioni saranno tenute in inglese. Il corso è aperto a tutti i professionisti interessati al clima e alla salute. Gli iscritti, per partecipare, dovranno utilizzare Zoom.

Lo scopo del corso, che si svolge su base settimanale per 10 settimane consecutive, è quello di facilitare la partecipazione e l’impegno nelle politiche e nel patrocinio relativi all’adattamento e alla mitigazione del clima, nonché nella ricerca a supporto del processo decisionale in tutti i settori.

IL CONTESTO 

L’aumento delle temperature ha portato ad un aumento di malattie legate al caldo ed una conseguente pressione sui sistemi sanitari. Anche i cambiamenti nei modelli delle precipitazioni e gli eventi meteorologici estremi, comprese inondazioni e tempeste, hanno portato feriti, sfollamenti e diffusione di malattie trasmesse dall’acqua. I cambiamenti negli ecosistemi influenzano la distribuzione dei pollini allergenici, colpendo gli individui con patologie respiratorie.

In sostanza, le condizioni climatiche alterate contribuiscono allo spostamento della distribuzione delle malattie trasmesse da vettori, come la malattia di Lyme e il virus del Nilo occidentale. In questo contesto è quindi essenziale educare i professionisti ed operatori sanitari sugli impatti dei cambiamenti climatici sulla salute in Europa se si vuole migliorare la preparazione, la resilienza e promuovere un approccio proattivo per salvaguardare il benessere delle comunità in tutta la regione.

IL PROGRAMMA DEL CORSO

Il corso si svilupperà in sessioni settimanali live-virtuali (da 90 minuti) con dibattiti e momenti Q&A dal vivo, rivolte a docenti esperti, il tutto monitorato dal team del programma. Risorse come presentazioni, registrazioni video, strutture e letture suggerite verranno fornite a tutti i partecipanti dopo ogni sessione.

Argomenti e risorse della sessione:

  • Sessione 1: FEB 06, Cambiamenti climatici e salute.
  • Sessione 2: 13 FEBBRAIO, Temperature estreme.
  • Sessione 3: 20 FEBBRAIO, Incendi e qualità dell’aria.
  • Sessione 4: 27 FEBBRAIO, Fornitura idrica e servizi igienico-sanitari.
  • Sessione 5: MAR 05, Vettori/Zoonosi.
  • Sessione 6: 12 MARZO, Stili di vita sostenibili.
  • Sessione 7: 19 MARZO, Assistenza sanitaria sostenibile.
  • Sessione 8: 26 MARZO, Contenzioso sul clima e salute.
  • Sessione 9: APR 02, Comunicazione, impegno e advocacy nel cambiamento climatico.
  • Sessione 10: APR 09, L’Europa in un contesto globale: giustizia climatica.

Ai partecipanti che parteciperanno a più del 70% delle sessioni dal vivo e supereranno l’esame finale verrà rilasciato un certificato da ASPHER/GCCHE. Il link all’esame verrà inviato l’ultimo giorno di lezione via email e rimarrà aperto per 48 ore. I certificati verranno assegnati il ​​16 aprile 2024.

Per registrarsi al corso cliccare QUI.

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Il futuro della politica di coesione oltre il 2027

Bruxelles continua a realizzare il suo obiettivo principale di sviluppo sociale, economico e territoriale nell’UE, contribuendo al contempo ad una transizione digitale e verde che possa essere sia equa sia inclusiva.

L’adozione delle conclusioni sul futuro della politica di coesione da parte degli Stati membri, riconosce l’importanza fondamentale di questa politica. Le proposte per il rinnovamento della politica di coesione post 2027 sono incluse in un parere elaborato dal Presidente del Comitato europeo delle regioni (CdR), Vasco Alves Cordeiro, e dal presidente della commissione COTER, Emil Boc, adottato il 29 novembre dalla plenaria del CdR.

Il dibattito ora converge su come riformare la politica di coesione al termine dell’attuale periodo di bilancio dell’UE 2021-27. Per affrontare crisi eccezionali e catastrofi climatiche, i leader locali e regionali propongono la creazione di un meccanismo che possa essere attivato a livello territoriale, oltre ad un “patto di partenariato europeo” che definisca un corpus unico di norme e obiettivi per tutti i fondi in regime di gestione concorrente – cioè condivisa fra autorità europee, nazionali e territoriali – garantendo coerenza e semplificazione. 

Altre richieste contenute nel parere:

  • tutte le regioni europee devono continuare a essere ammissibili a ricevere finanziamenti;
  • il modello di gestione concorrente, la governance multilivello e il principio di partenariato vanno mantenuti come principi guida della politica di coesione anche dopo il 2027;
  • la sospensione dei fondi legati alla politica di coesione per effetto di violazioni delle norme di bilancio dell’UE da parte dei governi nazionali (la cosiddetta “condizionalità macroeconomica”) andrebbe abrogata. Gli investimenti a lungo termine non possono essere tenuti in ostaggio delle decisioni nazionali;
  • gli investimenti nazionali e regionali necessari per i progetti cofinanziati a titolo della politica di coesione dell’UE non dovrebbero essere equiparati a spesa – e, quindi, a debito – nel quadro delle norme di bilancio dell’UE;
  • l’obiettivo della coesione territoriale deve essere vincolante per tutte le politiche europee secondo il principio di “non nuocere alla coesione”;
  • l’architettura complessiva dei finanziamenti dovrebbe essere semplificata per superare il proliferare degli strumenti d’investimento direttamente o indirettamente destinati alla coesione.

Il parere viene pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e trasmesso ai deputati al Parlamento europeo, ai commissari europei pertinenti e ai rappresentanti dei 27 Stati membri.

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Consiglio: approvate le misure per promuovere l’economia sociale

Il 27 novembre 2023 il Consiglio ha adottato una raccomandazione sulla promozione di quadri favorevoli all’economia sociale, al fine di sostenerne il ruolo nella cooperazione internazionale, nella promozione dell’inclusione sociale e dell’accesso al mercato del lavoro.

Le misure per promuovere l’economia sociale

La raccomandazione mira a rafforzare il ruolo dell’economia sociale nel sostenere l’inclusione e l’integrazione nel mercato del lavoro dei gruppi svantaggiati, raccomandando agli Stati membri di adottare misure volte a:

  • agevolare l’accesso ai finanziamenti, ai mercati e agli appalti pubblici per i soggetti dell’economia sociale;
  • utilizzare al meglio le norme sugli aiuti di Stato e sviluppare un contesto fiscale favorevole;
  • aumentare la visibilità e il riconoscimento dell’economia sociale.

Gli Stati membri avranno due anni di tempo per adottare o aggiornare le loro strategie nazionali in materia di economia sociale. Successivamente monitoreranno e valuteranno le misure adottate per conseguire gli obiettivi della raccomandazione e riferiranno alla Commissione in merito ai progressi compiuti entro quattro anni dalla sua adozione.

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Prima call del nuovo partenariato EU per la medicina personalizzata

Lo scorso 5 ottobre è stato ufficialmente lanciato il nuovo Partenariato Europeo per la Medicina Personalizzata (EP PerMed). 

Il Partenariato Europeo per la Medicina Personalizzata riunisce ministeri, organizzazioni finanziatrici e istituti di ricerca di 24 paesi e 10 regioni europee, mirando al miglioramento dell’assistenza sanitaria attraverso terapie, diagnosi e prevenzione personalizzate. Con un budget totale di circa 375 milioni di euro per i prossimi 10 anni, co-finanziato dall’UE e da oltre 50 partner internazionali, EP PerMed non solo supporterà in modo significativo lo sviluppo transnazionale di approcci di medicina personalizzata, ma anche la loro efficace traduzione nella pratica clinica.

Lo scorso 4 dicembre è stato annunciato il lancio della prima Joint Transnational Call di PerMed. Il bando mirerà a finanziare la ricerca che promuova l’identificazione o la validazione di obiettivi per approcci di medicina personalizzata attraverso la ricerca sui biomarcatori complementari (diagnostica complementare). Il testo definitivo del bando sarà pubblicato all’inizio del 2024 e si baserà sulla Strategic Research and Innovation Agenda (SRIA – Agenda strategica di ricerca e innovazione) per la medicina personalizzata.

Il bando sarà lanciato a inizio gennaio 2024, con un budget di circa 40 milioni di €. Sarà organizzata una giornata informativa dedicata per presentare la call.

Per maggiori informazioni si prega di visitare il sito di EP PerMed, oppure, è possibile contattare il coordinamento EP PerMed all’indirizzo eppermed@dlr.de, o i punti di contatto nazionali, consultabili presso la pagina web ufficiale.

 

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