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Informal meeting 2024 sul futuro della politica di coesione

Il 6 febbraio scorso si è tenuto a Mons (Belgio) l’Informal meeting dei 27 ministri dell’UE responsabili della politica di coesione.

Focus dell’incontro, presieduto da Elio Di Rupo, Ministro-Presidente della Vallonia, è stato il futuro della politica di coesione e la riduzione delle disparità sociali ed economiche tra le diverse regioni dell’UE. La commissaria per la coesione e le riforme Elisa Ferreira ha sottolineato nel suo intervento come per lo sviluppo regionale, gli investimenti sono una condizione necessaria ma non sufficiente, e come questi debbano essere combinati con le riforme e con il rafforzamento delle capacità della pubblica amministrazione. 

In Italia è in corso di attuazione il Programma Nazionale Equità nella Salute – PNES, finanziato dalla Commissione Europea a valere sui fondi FSE+ e FESR, che vede il Ministero della Salute in qualità di Autorità di Gestione e in qualità di Organismi Intermedi le 7 Regioni del Sud (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia) e INMP. Il Ministero, in linea con quanto riportato all’Informal meeting dalla commissaria Ferreira, e in collaborazione con il ProMIS, sta promuovendo azioni di rafforzamento delle competenze delle Regioni e delle aziende sanitarie, beneficiare dirette dei fondi al fine di rendere più efficace ed efficiente la gestione del programma.

Infine, la presidenza belga intende avvalersi delle conclusioni di questo incontro, nonché delle riflessioni sviluppate parallelamente dalla Commissione europea, per elaborare linee guida per la politica di coesione post-2027. I ministri europei responsabili della politica di coesione si riuniranno nuovamente a Lussemburgo il 18 giugno per adottare le conclusioni del 9° rapporto sulla coesione.

La politica di coesione è la principale politica di investimento a lungo termine dell’UE. L’obiettivo è ridurre le disparità sociali ed economiche tra le diverse regioni dell’UE. Inoltre, rafforza la cooperazione tra le regioni, in particolare a livello transfrontaliero.

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lotta contro il cancro

15 febbraio: Giornata Mondiale contro il Cancro Pediatrico

Oggi 15 febbraio si celebra la Giornata Mondiale contro il Cancro Pediatrico, istituita dall’OMS per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dei tumori infantili e per esprimere sostegno a bambini e adolescenti con il cancro e alle loro famiglie.

Il cancro pediatrico nel mondo e alcuni dati dall’italia

Il cancro nei bambini e negli adolescenti è una malattia curabile, ma continua a essere la principale causa di morte nei pazienti pediatrici, dopo le malattie infettive. A livello globale, ogni giorno a più di 1.000 bambini viene diagnosticato il cancro. I recenti progressi della medicina aumentano le possibilità di sopravvivenza nei paesi ad alto reddito dove vivono circa l’80% dei bambini con diagnosi di cancro, mentre nei paesi a basso e medio reddito, solo il 20% circa dei bambini con diagnosi di cancro avrà la possibilità di sopravvivere alla malattia.

In Italia, invece, ogni anno circa 1.500 bambini e 900 adolescenti ricevono una diagnosi di malattia oncologica e, grazie ai progressi scientifici, circa l’80% di loro guarisce. Tuttavia, i tumori pediatrici sono eventi rari, ognuno con la propria specificità e, purtroppo, in Italia c’è ancora troppa disomogeneità tra i centri oncologici pediatrici in termini di numero di casi presi in carico, disparità di know-how scientifico diseguaglianza nell’accesso ai servizi e nella qualità delle cure.

Nel 2018, l’OMS ha lanciato l’Iniziativa globale contro il cancro infantile (GICC), che ha come obiettivo principale quello di ridurre il divario di sopravvivenza entro il 2030, assicurando che almeno il 60% dei bambini affetti da cancro in tutto il mondo sopravvivano alla diagnosi. Il GICC è uno sforzo di cooperazione che coinvolge l’OMS su scala globale, regionale e nazionale.

L’obiettivo della giornata è, pertanto, quello di portare all’attenzione delle istituzioni tali criticità, di aumentare l’impegno collettivo alla lotta contro il cancro e sensibilizzare ed esprimere sostegno ai bambini e agli adolescenti malati di cancro, ai sopravvissuti e alle loro famiglie.

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Commissione e OMS UE: rafforzata la cooperazione

Ad inizio febbraio 2024 la commissaria per la Salute e sicurezza alimentare Stella Kyriakides ha presieduto un incontro di alto livello tra la Commissione europea e l’Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità – OMS, per discutere le principali sfide per la salute pubblica e riflettere sull’ulteriore rafforzamento della loro collaborazione strategica alla luce delle attuali questioni chiave della sanità pubblica.

All’incontro erano presenti la direttrice generale per la salute e la sicurezza alimentare della Commissione europea Sandra Gallina e il direttore regionale dell’OMS per l’Europa Hans Henri P. Kluge, che ha presentato il piano dell’OMS per la salute fino al 2030.

L’incontro ha pertanto visto un partenariato più compatto prendere accordi in aree prioritarie di interesse condiviso, tra cui la sicurezza contro le emergenze e le minacce sanitarie; sistemi sanitari accessibili, resilienti e innovativi; una risposta globale alle malattie non trasmissibili con un focus particolare sul cancro; la cooperazione con i paesi non appartenenti all’UE nella Regione europea dell’OMS, compresi gli Stati membri che intendono aderire all’UE, che l’OMS può assistere nell’allineamento della legislazione nazionale e nell’avanzamento delle riforme sanitarie.

l’importanza della cooperazione

L’OMS-Europa è un importante partner strategico per l’UE nell’affrontare le questioni sanitarie regionali ed è supportata con finanziamenti UE nell’ambito di EU4Health e altri programmi. Dopo la pandemia di Covid-19, la cooperazione tra entrambe le parti si è approfondita, con particolare attenzione al rafforzamento della preparazione e della resilienza dei sistemi sanitari e alla gestione dei rischi attuali ed emergenti attraverso un approccio One Health.

Oggi, la cooperazione tra le organizzazioni comporta allineamenti politici, standard e norme comuni, sostegno nei forum multilaterali come il G20/G7 e altre iniziative globali sulla salute, eventi congiunti globali e regionali, sostegno a progetti che promuovono la copertura sanitaria universale e il rafforzamento dei sistemi sanitari.

Infine, la collaborazione tra Oms/Europa e UE non è solo politica e tecnica, ma si è tradotta anche in una crescente cooperazione finanziaria, con l’UE e i suoi Stati membri che contribuiscono maggiormente all’OMS/Europa.

 

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MyHealth@EU: Pubblicato un avviso di pre-informazione

HaDEA ha pubblicato un avviso di pre-informazione di una gara d’appalto (indentificata dal codice HADEA/2024/OP/0003-PIN) che mira ad organizzare e realizzare corsi di formazione per MyHealth@EU (eHealth Digital Service Infrastructure – eHDSI) su quadro giuridico, distribuzione, funzionamento e sviluppo futuro dell’infrastruttura.

Con il marchio MyHealth@EU vengono indicati e promossi  i servizi sanitari transfrontalieri di cui possono usufruire i cittadini europei nel paese in  cui si recano in viaggio nello stesso modo in cui ne usufruiscono nel paese di residenza grazie all’infrastruttura di servizi digitali per la sanità elettronica “eHDSI”. Questa, infatti, offre ai Paesi dell’UE la possibilità di scambiare dati sanitari in modo sicuro, efficiente e interoperabile.

I servizi richiesti per questa gara d’appalto, dal valore pari ad € 500.000,00 e durata di 36 mesi, prevedono la realizzazione di:

  1. Materiale didattico per le sessioni di formazione online in tempo reale.
  2. Un corso online per l’apprendimento individuale basato sul materiale formativo utilizzato per le sessioni di formazione online in tempo reale.
  3. Materiale di eLearning su: quadro giuridico, implementazione, funzionamento e sviluppo futuro di MyHealth@EU.

 

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14 FEBBRAIO: Giornata mondiale contro le cardiopatie congenite

Oggi 14 febbraio si celebra la giornata mondiale contro le cardiopatie congenite, un gruppo eterogeneo di patologie caratterizzate da alterazioni strutturali del cuore e dei grossi vasi, causate da un’anomala formazione e sviluppo durante le prime settimane della vita embrionale.

Circa un neonato ogni 100 nati vivi in Italia è affetto da una cardiopatia congenita, definita come un’anomalia del cuore e/o dei grandi vasi già presente durante la vita fetale. Le cardiopatie congenite rappresentano il 40% di tutte le malformazioni: hanno una mortalità del 4% in epoca neonatale (periodo che comprende i primi 28 giorni di vita) e un rischio di complicanze che differisce in base alla severità e complessità del difetto presente.

L’obiettivo di questa ricorrenza è quello di sensibilizzare le famiglie riguardo a questo tema, per una corretta informazione su un percorso di prevenzione, diagnosi e cura mirato a queste patologie.

La prevenzione contro le cardiopatie congenite

Tra le misure preventive possibili, idonee a ridurre il rischio di insorgenza di malformazioni congenite, la dieta ricca di acido folico (supplementazione da iniziare almeno tre mesi prima del concepimento), l’adozione di stili di vita appropriati durante l’intera gravidanza (evitare alcuni farmaci, fumo e alcool) e la vaccinazione contro le principali malattie infettive a rischio teratogeno risultano particolarmente raccomandate.

In considerazione di un possibile esordio clinico neonatale a carattere di emergenza, la diagnosi prenatale risulta fondamentale per una corretta definizione del difetto cardiaco congenito e per la pianificazione del parto in Centri dotati di cardiologia pediatrica, terapia intensiva cardiologica e cardiochirurgia pediatrica, al fine di intervenire tempestivamente già nei primi giorni di vita.  La sensibilità diagnostica prenatale delle cardiopatie congenite in Italia si pone su livelli elevati (all’incirca del 65-70%) e consente, in particolare, l’identificazione di quelle malformazioni che si accompagnano a sbilanciamento delle camere cardiache.

 

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Intelligenza Artificiale: distribuzione dei fondi europei per la ricerca

L’Intelligenza Artificiale -IA è uno dei temi di maggiore interesse negli ultimi anni per l’Unione Europea: sono stati definiti regolamenti, direttive, strategie e stanziati innumerevoli fondi per garantire lo sviluppo dell’IA in diversi settori e poter così competere con i player principali come Cina e USA.

Nonostante questi investimenti, osservando i dati relativi alle iniziative e progetti finanziati dal Programma Horizon Europe nel periodo 2021-2023 sul tema “Intelligenza Artificiale”, si nota un forte squilibrio tra i Paesi Europei:

  • Germania, Italia e Francia sono i Paesi in cui si concentrano la maggior parte dei fondi dei progetti Europei, ed in genere le performance dei Paesi dell’Europa occidentale sono migliori. Unica eccezione la Grecia, dove si contano circa 178 progetti finanziati;
  • In Italia c’è il maggior numero di beneficiari di progetti europei sul tema IA (247 beneficiari), seguita immediatamente da Spagna (246) e quindi da Germania (190), Olanda (108), Francia (100), UK (92), Belgio (90), Portogallo (55), Irlanda (46), Austria (44) Norvegia (41), Slovenia (36), Finlandia (32), Cipro (31), Danimarca (30), Polonia (26) e Romania (24).

I Beneficiari con il maggior rating di successo in termini di progetti e/o fondi EU, circa € 41 milioni di Euro di Finanziamento nel periodo 2021-2023, sono:

  • Centre for Research and Technology Hellas (Grecia);
  • Fraunhofer-Gesellschaft (Germania);
  • Leuven University (Belgio);
  • Sintef (Norvegia).

La partecipazione delle PMI in queste call è in controtendenza rispetto ai dati rappresentati fino ad ora, infatti risulta essere maggiore nei paesi con un tasso di partecipazione inferiore: Cipro ed Estonia registrano rispettivamente l’80% e il 72% delle PMI.

 

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Aperte le candidature per il Falling Walls Lab MSCA 2024

Aperte le iscrizioni per partecipare al concorso Falling Walls Labs 2024, co-organizzato in modo indipendente dalla Commissione europea e dalla Regione vallona, ​​dalla Fédération Wallonie-Bruxelles, dal governo fiammingo e dal Servizio federale di pianificazione pubblica per la scienza politica (BELSPO), in collaborazione con la Falling Walls Foundation.

Questa competizione mondiale (e forum di networking) si svolgerà il 18 e 19 aprile 2024 a Mons, in Belgio, nell’ambito della conferenza MSCA organizzata con la Presidenza belga del Consiglio dell’UE.

La scadenza per le candidature è il 23 febbraio 2024, 12:00.

L’OBIETTIVO DELLA MSCA FALLING WALLS FOUNDATION

L’evento mira a fornire un palcoscenico per idee rivoluzionarie provenienti dalla scienza, dall’economia, dalle arti e dalla società. Inoltre sarà un’opportunità per i ricercatori della Marie Skłodowska-Curie Actions – MSCA di presentare i propri progetti e idee innovative alla comunità scientifica spiegano come la loro ricerca potrà aiutare ad abbattere i muri nella scienza e nella società. L’obiettivo della Falling Walls Foundation è promuovere idee eccezionali e collegare scienziati e imprenditori di tutti i campi a livello globale.

I candidati devono essere borsisti che prendono parte a un progetto MSCA, inclusi:

  • Reti di dottorato/Reti di formazione innovativa.
  • Borse di studio post-dottorato/Borse di ricerca individuali.
  • Scambi di personale/Scambi di personale di ricerca e innovazione.
  • COFONDO.
  • MSCA4Ucraina.

I vincitori di questo evento si incontreranno nell’annuale Falling Walls Lab Finale a Berlino nel novembre 2024 per competere con i vincitori di altri concorsi Falling Walls Lab organizzati a livello locale e regionale da diversi istituti accademici e di ricerca di tutto il mondo.

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JPND: bando a sostegno della ricerca sulle malattie neurodegenerative

È noto che l’insorgenza delle malattie neurodegenerative avviene anni prima della comparsa dei primi sintomi clinici, rendendo difficile la loro rilevazione precoce e il monitoraggio della progressione della malattia stessa. Questa limitata comprensione contribuisce ai fallimenti nei trial clinici. In questo contesto, è necessario migliorare la nostra comprensione dei meccanismi biologici cruciali e dei fattori psicosociali che determinano il rischio e la resilienza delle malattie neurodegenerative, insieme a una maggiore misurabilità della progressione della malattia attraverso la creazione di marcatori biologici e psicosociali avanzati.

Per affrontare questa sfida, il Joint Programme Neurodegenerative Disease Research – JPND, Programma Congiunto per la ricerca delle malattie neurodegenerative, ha lanciato un invito a presentare proposte transnazionale per migliorare la comprensione dei meccanismi della malattia e migliorarne la misurabilità della progressione nelle fasi iniziali e pre-sintomatiche delle malattie neurodegenerative.

Le proposte per questo invito devono essere ambiziose, innovative, multidisciplinari e multinazionali, ovvero includere gruppi di ricerca provenienti da almeno tre paesi diversi.

L’importo totale messo a disposizione per questo bando è di circa 18 milioni di euro, la deadline è fissata al 5 Marzo 2024 e l’Italia può partecipare in quanto paese finanziatore dell’iniziativa.

 

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Malattie rare: analisi a livello europeo sulle terapie geniche

Una recente pubblicazione sul Rare Disease and Orphan Drugs Journal ha preso in considerazione lo stato di avanzamento delle terapie geniche per le malattie rare.

L’articolo riporta uno studio condotto sui dati raccolti dall’EudraCT (European Union Drug Regulating Authorities Clinical Trials). Questo database raccoglie informazioni sulle sperimentazioni cliniche e sugli studi di terapia genica effettuati tra il 2017 e il 2023 in Europa e nello Spazio Economico Europeo.

Ad oggi le sperimentazioni cliniche approvate sono 14, di cui 7 destinate ai malati rari.

I RISULTATI DELL’ANALISI dei dati sulle terapie genetiche nell’UE

Le malattie genetiche rare sono il banco di prova della terapia genica fin dagli studi iniziali, che risalgono ormai a mezzo secolo fa. Analizzare i dati relativi ai trial clinici permette di farsi un’idea dello stato dell’arte delle terapie geniche destinate al trattamento di patologie rare. Infatti, tra l’1 gennaio 2017 e l’1 gennaio 2023 sono stati rilevati oltre 13mila studi clinici completati o iniziati in quella fascia temporale, con 93 studi su terapia genica per malattia rara specifici per l’Europa.

Tra questi 93 ne sono stati esaminati 73 relativi a 35 diverse patologie. Le sperimentazioni, infine, sono state classificate in base alle fasi di sviluppo, allo stato temporale, agli sponsor e ai Paesi sperimentatori, alle malattie rare con la relativa area terapeutica e alle informazioni sulle normative di approvazione delle terapie geniche identificate.

L’articolo conclude sottolineando come la terapia genica abbia mostrato progressi e potenzialità significative nel trattamento delle malattie genetiche rare, e come l’Europa sia emersa come regione promettente per questa tipologia di studi.

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lotta contro il cancro

Commissione UE: Nuove misure sui tumori prevenibili con vaccino

A fine gennaio 2024, la Commissione europea ha presentato una proposta di raccomandazione per sostenere gli Stati membri nei loro sforzi per prevenire il cancro attraverso la vaccinazione.

In particolare, la raccomandazione si concentra sull’incremento della diffusione di due vaccinazioni chiave che possono prevenire le infezioni virali che potrebbero causare l’origine del cancro, ovvero: il papillomavirus umano (HPV) e il virus dell’epatite B (HBV), oltre a migliorare il monitoraggio dei tassi di copertura.

La raccomandazione fa parte del Piano europeo di lotta contro il cancro, un pilastro fondamentale dell’Unione europea della salute.

LA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE

Si stima che circa il 40% dei casi di cancro nell’UE siano prevenibili. Tuttavia, secondo un nuovo rapporto, nel 2021 solo il 5% circa della spesa sanitaria totale è stato dedicato alla prevenzione negli Stati membri dell’UE.

Pertanto, la raccomandazione della Commissione comprende una serie di misure che gli Stati membri potrebbero adottare per migliorare la diffusione di questi vaccini salvavita, come:

  • Fornire vaccinazioni gratuite e/o interamente rimborsate;
  • Garantire che la vaccinazione sia facilmente accessibile, in particolare ai gruppi target e alle popolazioni vulnerabili o ad alto rischio;
  • Integrare l’immunizzazione contro il cancro prevenibile con vaccino nei piani nazionali contro il cancro;
  • Rafforzare gli sforzi di comunicazione, in particolare evidenziando i benefici della vaccinazione per genitori, giovani e gruppi target e affrontando la cattiva informazione e la disinformazione;
  • Migliorare il monitoraggio e la rendicontazione della copertura vaccinale, per identificare dove potrebbe essere necessario colmare le lacune;
  • Fissare un obiettivo concreto per la vaccinazione HPV per i ragazzi;
  • Nello specifico per l’HBV, rafforzare gli sforzi nazionali per raggiungere gli obiettivi 2030 fissati dall’OMS:
    • Copertura vaccinale del 95% (3a dose) della vaccinazione HBV infantile;
    • Il 95% delle donne incinte sono state sottoposte a screening per l’epatite B;
    • il 95% dei neonati che hanno ricevuto tempestivamente (entro 24 ore dalla nascita) la vaccinazione HBV alla nascita, anche rafforzando i sistemi per il monitoraggio dei progressi verso tali obiettivi e avvalendosi, se necessario, del sostegno disponibile dell’ECDC.
  • Mettere in atto robusti registri elettronici delle vaccinazioni ;
  • Scambiare le migliori pratiche con altri Stati membri per migliorare gli sforzi nazionali.

Per raggiungere questi obiettivi la Commissione fornirà sostegno agli Stati membri fornendo un modello per le campagne di comunicazione per contribuire a sensibilizzare sull’importanza di queste vaccinazioni, contribuirà ai lavori volti a migliorare il monitoraggio in tutta l’UE, mentre il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) svilupperà un nuovo quadro dei tassi di vaccinazione nazionali per l’HPV e l’HBV entro la fine del 2024, per fornire un quadro migliore panoramica della situazione.

Inoltre, parallelamente, il programma EU4Health continuerà a fornire un significativo sostegno finanziario agli Stati membri nei loro sforzi. Infine, nel 2024 sarà lanciata un’azione comune per aiutare gli Stati membri ad aumentare la vaccinazione contro l’HPV e ad affrontare le malattie trasmissibili come l’epatite e l’HIV/AIDS, finanziata con 20 milioni di euro dal bilancio dell’UE.

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