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IHI Call 12: nel 2026 un nuovo bando ad approccio applicant-driven

La Innovative Health Initiative (IHI) ha annunciato che il prossimo bando IHI Call 12, previsto per l’inizio del 2026, continuerà a seguire l’approccio applicant-driven, già sperimentato con successo nella Call 9.

Il bando, di ampio respiro e strutturato attorno ai cinque obiettivi specifici della Strategic Research and Innovation Agenda (SRIA) di IHI, offrirà ai candidati l’opportunità di proporre nuovi progetti di Ricerca e Innovazione in ambito salute.

Una versione preliminare del testo del bando è stata pubblicata sul sito di IHI nel mese di ottobre 2025.

La Call 9, prima a sperimentare questo approccio, ha raccolto 50 proposte che coprivano tutti gli obiettivi della SRIA e una vasta gamma di sfide di ricerca sanitaria. Secondo il Direttore Esecutivo di IHI, Niklas Blomberg, il successo di tale formula “conferma la forza dell’approccio applicant-driven come modalità per portare nuove idee e nuovi partner nella comunità IHI”.

Le proposte della Call 12 dovranno quindi essere ambiziose, trasversali e in linea con la filosofia del partenariato: rispondere a bisogni sanitari insoddisfatti, favorire la collaborazione pubblico-privata su larga scala e generare impatti misurabili su società, economia e scienza.

Networking e opportunità di collaborazione per la IHI Call 12

Per supportare i potenziali proponenti nella costruzione dei consorzi, IHI ha aperto una piattaforma di networking online.

I candidati dovranno selezionare, all’interno della SRIA, l’obiettivo specifico a cui il loro progetto si riferisce, assicurando coerenza con le priorità strategiche europee e contribuendo al rafforzamento della competitività delle industrie sanitarie dell’UE.

La Call 12 sarà strutturata come un bando a fase singola, in cui i costi di progetto dovranno essere coperti per metà da contributi in-kind dei membri industriali IHI o dei partner contribuenti.

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Scheda informativa – Pazienti senza frontiere: analisi delle tendenze 2021-2023

La Commissione europea ha pubblicato la scheda informativa “Patients Without Borders” (Pazienti senza frontiere), che presenta i dati e l’analisi delle tendenze relative alla mobilità dei pazienti nel triennio 2021-2023, evidenziando l’impatto della pandemia di COVID-19 e il successivo ritorno ai livelli pre-pandemici.

L’assistenza sanitaria transfrontaliera consente ai cittadini europei di ricevere cure in un altro Stato membro e ottenere il rimborso dal proprio Paese di affiliazione, in base alla Direttiva 2011/24/UE sui diritti dei pazienti.

Tutti gli Stati membri dispongono di Punti di contatto nazionali (NCP) operativi, che offrono informazioni ai cittadini e migliorano progressivamente l’accessibilità e la qualità dei contenuti. Tuttavia, la scheda informativa sottolinea che non tutti i Paesi hanno fornito dati completi o omogenei, limitando la possibilità di trarre conclusioni globali.

“Pazienti senza frontiere”: i dati della scheda informativa

Per quanto riguarda l’assistenza soggetta ad autorizzazione preventiva, nel periodo di riferimento sono state registrate 11.981 richieste ai sensi della Direttiva 2011/24/UE, di cui l’83,7% autorizzate e il 19,4% rifiutate, principalmente perché il trattamento poteva essere garantito nel Paese di origine entro tempi giustificabili. Le richieste sono aumentate in modo significativo da 1.456 nel 2021 a 5.973 nel 2023.
La Germania ha ricevuto il numero più alto di richieste (6.691), seguita da Lussemburgo (2.846) e Slovacchia (1.559). I Paesi che hanno trattato più pazienti transfrontalieri sono stati Cechia (1.435) e Germania (1.426), seguiti da Portogallo, Spagna, Francia e Belgio.

Per l’assistenza non soggetta ad autorizzazione preventiva, sono state ricevute 1.386.735 richieste di rimborso, di cui 76,8% approvate. Il numero complessivo di richieste è diminuito tra il 2021 e il 2023, probabilmente anche a causa di lacune nei dati.

La Francia risulta il principale Paese destinatario, con 790.718 richieste (57% del totale), seguita da Germania, Danimarca, Polonia, Svezia, Slovacchia e Norvegia. I Paesi che hanno trattato più pazienti sono stati Spagna (234.635), Portogallo (108.809) e Belgio (100.238), seguiti da Cechia, Germania, Lussemburgo, Italia, Grecia e Polonia.

Nel complesso, tra il 2021 e il 2023 sono stati spesi almeno 465 milioni di euro per l’assistenza sanitaria transfrontaliera, di cui 18 milioni per cure soggette ad autorizzazione preventiva e 447 milioni per cure non soggette ad autorizzazione preventiva.

La spesa è passata da 260,5 milioni di euro nel 2021 a 94,1 milioni nel 2022, per poi risalire a 110,4 milioni nel 2023. Anche in questo caso, la variazione è fortemente influenzata dalla Francia, che da sola ha rappresentato l’82% della spesa totale nel 2021 e ha poi registrato un calo significativo negli anni successivi.

I Paesi con la spesa più elevata sono stati Francia (233,3 milioni di euro), Germania (87,4 milioni), Svezia (39 milioni), Belgio (23 milioni), Irlanda (21 milioni), Polonia (18 milioni) e Norvegia (15 milioni).

Considerando solo i Paesi che hanno fornito dati completi per tutti e tre gli anni, la spesa per l’assistenza sanitaria transfrontaliera rappresenta meno dello 0,02% della spesa sanitaria totale.

L’analisi dei dati dal 2016 al 2023 mostra una progressiva crescita della capacità di raccolta dati e una migliore accuratezza delle informazioni, favorita dall’introduzione di un meccanismo automatizzato di raccolta dati nel 2023. Tuttavia, restano disomogeneità tra Paesi e difficoltà nel distinguere le richieste presentate ai sensi della Direttiva da quelle basate sui Regolamenti europei.

Tra i principali elementi emersi, la scheda informativa evidenzia:

  • il ruolo positivo dei Punti di contatto nazionali (NCP) nel migliorare accessibilità e informazione ai cittadini;

  • un generale miglioramento nella qualità dei dati, pur con margini di crescita;

  • la necessità di arricchire la raccolta dati con informazioni più dettagliate sui tipi di cure richieste e rimborsate;

  • l’impatto della pandemia di COVID-19, che ha temporaneamente ridotto la mobilità sanitaria, seguita da una ripresa dei flussi ai livelli pre-pandemici.

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Nuovo briefing del Parlamento europeo sul divario di genere nell’assistenza

Il Parlamento europeo ha pubblicato un briefing dedicato al tema del gender care gap, ovvero la diseguale distribuzione del lavoro di cura tra uomini e donne, che riguarda sia i contesti istituzionali come le strutture sanitarie e i centri per l’infanzia, sia i contesti domiciliari.

Il briefing, intitolato “Addressing the gender care gap: Potential European added value“, è stato elaborato per supportare le Commissioni EMPL (Occupazione e Affari Sociali) e FEMM (Diritti delle donne e uguaglianza di genere) nella preparazione di una relazione d’iniziativa sul tema.

Secondo le analisi presentate, il costo economico del lavoro di cura informale non retribuito potrebbe raggiungere 147-220 miliardi di euro l’anno, pari a circa un terzo del divario complessivo nei guadagni tra uomini e donne nell’UE.

La ridotta partecipazione femminile al lavoro retribuito comporta effetti a lungo termine su salari, opportunità di carriera, condizioni di salute e pensioni: nel 2024 il gender pension gap nell’UE era pari al 24,5%.

Il settore della cura retribuita occupa circa 14,1 milioni di lavoratrici e lavoratori nell’UE, con una forte prevalenza femminile (oltre l’88%). Tuttavia, persistono condizioni lavorative difficili, bassi salari e carichi di lavoro intensi, insieme a carenze di personale e presenza diffusa di lavoro non riconosciuto, soprattutto nell’assistenza domiciliare.

Nonostante ciò, gli investimenti in servizi educativi per la prima infanzia e assistenza a lungo termine generano ritorni economici positivi: secondo le ricerche, per ogni euro investito si possono ottenere almeno quattro euro di benefici in termini di occupazione, crescita e coesione sociale.

Addressing the gender care gap: le linee di intervento indicate dal Briefing

Il briefing identifica tre aree strategiche per ridurre il divario di genere nell’assistenza attraverso azioni coordinate a livello europeo:

  1. Conciliazione vita-lavoro: rafforzamento di congedi, flessibilità lavorativa e riconoscimento del lavoro di cura non retribuito.

  2. Condizioni di lavoro nel settore della cura: miglioramento di salari, contratti, formazione, tutele e contrasto al lavoro irregolare.

  3. Disponibilità e accessibilità dei servizi formali di cura: ampliamento e miglioramento di servizi educativi per la prima infanzia e di assistenza a lungo termine, riduzione delle liste d’attesa e dei costi.

Il briefing sottolinea che ulteriori interventi europei potrebbero generare un significativo valore aggiunto, promuovendo la libera circolazione dei lavoratori e l’efficienza degli investimenti grazie alle economie di scala, stimolando occupazione, crescita e benessere collettivo.

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CE: norme HTA per le valutazioni cliniche congiunte dei dispositivi medici e medico-diagnostici in vitro

Il 17 ottobre la Commissione Europea ha adottato un regolamento di esecuzione che definisce norme dettagliate per le valutazioni cliniche congiunte (Joint Clinical Assessments – JCA) riguardanti i dispositivi medici e i dispositivi medico-diagnostici in vitro, in attuazione del Regolamento (UE) 2021/2282 relativo alla valutazione delle tecnologie sanitarie (Health Technology Assessment – HTA).

L’atto stabilisce le modalità di collaborazione tra il gruppo di coordinamento degli Stati membri per la HTA e la Commissione, in cooperazione con organismi notificati, gruppi di esperti, sviluppatori di tecnologie sanitarie, pazienti ed esperti clinici. Il regolamento definisce inoltre il formato e gli standard per la presentazione dei dati, la compilazione dei fascicoli e la redazione dei rapporti di valutazione.

Verso una HTA europea armonizzata

Con questo regolamento – il sesto e ultimo atto attuativo previsto dal Regolamento HTA – si completa il quadro procedurale volto a garantire un’applicazione coerente, trasparente e condivisa delle JCA a livello europeo.

Il regolamento HTA è entrato in vigore il 12 gennaio 2025 e, ad oggi, sono in corso nove valutazioni cliniche congiunte riguardanti nuovi medicinali antitumorali e terapie avanzate.

Contestualmente, il Gruppo di Coordinamento ha concluso la prima JCA attraverso la quale gli sviluppatori hanno ricevuto indicazioni condivise dagli Stati membri sui dati richiesti a supporto delle valutazioni. Si tratta della prima di sette consultazioni cliniche congiunte previste nel periodo 2025-2026.

Questo nuovo quadro normativo rafforza la cooperazione europea in materia di HTA, offrendo agli sviluppatori e alle autorità nazionali un percorso chiaro, condiviso e trasparente per la valutazione clinica dei dispositivi medici e diagnostici in vitro, con potenziali benefici in termini di accesso più rapido a innovazioni sicure ed efficaci.

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THCS lancia la JTC 2026 “Access to Care”

Il Partenariato europeo THCS – Transforming Health and Social Care Systems ha pubblicato l’avviso di preinformazione della quarta Joint Transnational Call (JTC 2026), intitolata “Access to Care“.

La call finanzia progetti di ricerca e innovazione finalizzati a promuovere un accesso equo e sostenibile ai servizi sanitari e socio-sanitari, in un contesto in cui i sistemi di cura europei si trovano ad affrontare sfide crescenti, dalla pressione demografica alla trasformazione digitale, fino alla ridefinizione dei modelli organizzativi e di finanziamento.

I progetti finanziati dovranno fornire a decisori politici e responsabili delle politiche sanitarie conoscenze e strumenti utili per ripensare e riallocare le risorse, accompagnando la transizione dei sistemi di salute e assistenza nell’affrontare le sfide presenti e future.

I progetti finanziati nell’ambito della presente call si baseranno su evidenze già consolidate al fine di sviluppare soluzioni innovative che consentano ai principali stakeholder di ridurre le disuguaglianze nell’accesso e nell’utilizzo dei servizi sanitari e socio-sanitari. I progetti dovranno affrontare il miglioramento dell’accesso ai diversi livelli dell’assistenza attraverso l’elaborazione di modelli finanziari adeguati, nuovi schemi di erogazione dei servizi e la definizione di programmi integrati di cura a carattere interdisciplinare.

Access to Care: scadenze e requisiti

Il testo integrale della call sarà pubblicato il 21 novembre 2025.

Inoltre, il Partenariato organizzerà un webinar informativo per potenziali proponenti il 10 dicembre 2025, ore 14:00-16:00 CET.

La scadenza per la presentazione delle Pre-proposal è fissata al 2 febbraio 2026 (ore 14:00 CET), mentre le Full-proposal dovranno essere inviate entro il 30 giugno 2026 (ore 14:00 CEST).

Sono ammissibili consorzi transnazionali composti da almeno tre partner provenienti da tre diversi Paesi partecipanti. La call finanzia azioni collaborative e transnazionali di ricerca, innovazione e valutazione.

I progetti devono includere almeno una delle seguenti attività: ricerca applicata, implementazione, sperimentazione e scalabilità di soluzioni. È necessario dimostrare, validare modelli o soluzioni e realizzare dimostrazioni pratiche negli ecosistemi sanitari e socio-sanitari pertinenti.

Sono inoltre ammissibili trasferimenti e adattamenti di soluzioni già adottate ad altri contesti.

THCS – Transforming Health and Social Care Systems, di cui ProMIS è Ente affiliato del Ministero della Salute italiano (coordinatore del Partenariato stesso), è cofinanziato nell’ambito del programma Horizon Europe. THCS sostiene programmi coordinati di ricerca e innovazione nazionali e regionali ed altre attività chiave a supporto della trasformazione dei sistemi sanitari e assistenziali.

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EP PerMed: RITC2026 Information Day

Il 28 ottobre 2025 il partenariato europeo EP PerMed (European Partnership for Personalised Medicine) organizzerà l’Information Day della Research Innovation and Technology Call – RITC2026.

L’evento illustrerà il bando “Test and Demonstration of Multimodal Data Approaches for Personalised Medicine” (Test e dimostrazione degli approcci ai dati multimodali per la medicina personalizzata), volto alla promozione della collaborazione tra imprese, ricercatori e attori clinici — tra cui ospedali, professionisti sanitari e associazioni di pazienti — per testare soluzioni innovative in contesti reali, rispondendo ai bisogni concreti nella gestione delle multimorbidità, cioè la presenza di più malattie croniche in un singolo paziente.

Il bando finanzia progetti che utilizzano dati multimodali per approcci di medicina personalizzata, con l’obiettivo di rendere più efficiente e personalizzata la gestione dei pazienti con multimorbidità.

L’Information Day si svolgerà online ed offrirà ai partecipanti l’occasione di approfondire i dettagli del bando e interagire direttamente con i responsabili del programma.

EP PerMed RITC2026 Information Day: AGENDA e REGISTRAZIONE

L’agenda prevede il saluto di apertura di Wolfgang Ballensiefen (DLR), Coordinatore di EP PerMed, seguito dall’introduzione al RITC2026 MultiPMData2026 da parte di Mérick Machouri e Mylène Vaillancourt (ANR), e dalla presentazione delle attività “Engage and Connect” a cura di Malin Eklund e Casper Ullsten-Wahlund (VINNOVA).

La giornata si concluderà con una sessione di domande e risposte aperta a tutti i partecipanti, per chiarire ogni aspetto del bando e delle opportunità di collaborazione.

È possibile registrarsi all’Information Day attraverso il seguente LINK.

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Altro

Rafforzare l’assistenza riabilitativa: nuovo documento programmatico dell’European Observatory

L’European Observatory on Health Systems and Policies ha recentemente pubblicato il documento programmatico “Strengthening rehabilitation care: Learning from countries’ experiences on organising service delivery and financing“.

La pubblicazione presenta una panoramica delle principali sfide e degli approcci efficaci per rafforzare l’assistenza riabilitativa nei paesi europei.

Il documento sottolinea come i servizi di riabilitazione — fondamentali per aiutare i pazienti a recuperare funzionalità e indipendenza — riducano il carico a lungo termine sui servizi sanitari e sociali, favorendo una migliore qualità della vita e una maggiore partecipazione sociale.
Con l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle patologie croniche e delle lesioni da conflitto, la riabilitazione diventa una priorità globale. Tuttavia, i servizi rimangono spesso frammentati e sotto-finanziati.

Il documento programmatico propone, quindi, strategie per migliorare integrazione, coordinamento e sostenibilità finanziaria, tra cui l’assegnazione di case manager dedicati, la collaborazione tra professionisti di cure primarie e riabilitazione, la pianificazione delle dimissioni ospedaliere e lo sviluppo di infrastrutture digitali per la condivisione dei dati e la tele-riabilitazione.

Finanziamento e integrazione: le prospettive operative proposte dall’European Observatory

La pubblicazione “Strengthening rehabilitation care: Learning from countries’ experiences on organising service delivery and financing” dell’European Observatory on Health Systems and Policies evidenzia come un finanziamento frammentato porti a inefficienze, laddove la messa in comune dei fondi provenienti da diversi settori consente un’assistenza più coerente e di migliore valore. Le politiche di copertura e acquisto basate sui bisogni previsti della popolazione — e non sull’utilizzo storico — aiutano ad allocare le risorse in modo più appropriato.

Il documento suggerisce anche l’allineamento dei modelli di pagamento con gli obiettivi ed il contesto socio-economico, attraverso un’attenta progettazione e solidi sistemi di dati per monitorare e valutare i risultati.

L’obiettivo dell’European Observatory è garantire che la riabilitazione diventi parte integrante dell’assistenza sanitaria primaria, accessibile e sostenibile, contribuendo così al benessere individuale e collettivo.

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Salute Globale Altro

Nuovo Partenariato Europeo One Health AMR sulla resistenza antimicrobica

La Commissione Europea ha ufficialmente lanciato il Partenariato Europeo One Health AMR (Antimicrobial Resistance), un’iniziativa ambiziosa da 253 milioni di euro destinata a contrastare una delle più gravi minacce sanitarie globali: la resistenza antimicrobica (AMR).

Co-finanziato dal programma Horizon Europe con 75 milioni di euro, il partenariato One Health AMR avrà una durata di dieci anni e promuoverà la collaborazione tra settori e Paesi per sviluppare soluzioni innovative volte a ridurre l’uso di antimicrobici e prevenire la diffusione di resistenze.

Secondo le stime, l’AMR causa ogni anno oltre 35.000 decessi nell’Unione Europea e 1,27 milioni a livello mondiale (dati 2019), con proiezioni che arrivano fino a 10 milioni di morti l’anno entro il 2050. La resistenza antimicrobica, causata da un uso improprio di antibiotici e da carenze nei sistemi di controllo delle infezioni, mette a rischio la medicina moderna e rappresenta una sfida crescente per i sistemi sanitari e le economie globali.

“L’Europa è pronta a guidare la lotta globale contro la resistenza antimicrobica. Questo Partenariato incarna il nostro impegno a innovare e a proteggere le basi della medicina moderna”, ha dichiarato Ekaterina Zaharieva, Commissaria europea per Startups, Ricerca e Innovazione.

L’Italia nel partenariato One Health AMR

Coordinato dal Consiglio della Ricerca Svedese (Swedish Research Council), il Partenariato One Health AMR riunisce 53 organizzazioni di 30 Paesi e si fonda su un approccio One Health, che riconosce l’interconnessione tra salute umana, animale e ambientale.

Tra le azioni previste figurano bandi transnazionali congiunti per progetti di ricerca e innovazione, il rafforzamento delle capacità di ricerca nei Paesi partecipanti, la valorizzazione dei dati disponibili e il supporto all’attuazione di politiche più efficaci.

A rappresentare l’Italia nel Partenariato sono:

L’iniziativa si basa sui risultati della Joint Programming Initiative on Antimicrobial Resistance (JPIAMR), che dal 2011 ha investito oltre 180 milioni di euro, e risponde agli obiettivi della Raccomandazione del Consiglio del 2023 sull’AMR e del Piano d’Azione Europeo One Health del 2017.

One Health AMR contribuirà anche alla Strategia europea per le Scienze della Vita (Strategy for European Life Sciences), promuovendo lo sviluppo e l’adozione di strumenti innovativi per affrontare l’AMR e consolidando la posizione dell’UE come leader mondiale nel settore entro il 2030.

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Salute mentale cure integrate digital health News ProMIS

ProMIS a Forum Sanità 2025: focus su salute mentale

Il ProMIS partecipa alla decima edizione di Forum Sanità 2025 dal titolo “Quale Sanità possibile? Prevenire, Connettere, Innovare”, in programma a Roma il 22 e 23 ottobre presso lo spazio ZEST Hub Roma Termini.

La manifestazione offrirà due giornate di riflessione e dibattito sui grandi temi che oggi attraversano i sistemi sanitari: trasformazioni tecnologiche, culturali e organizzative, competenze, sostenibilità, equità delle cure, qualità dei servizi e sviluppo di nuovi modelli territoriali.

Tre le parole chiave che guideranno il programma di Forum Sanità 2025:

  • Prevenire, con un’attenzione alla longevity economy e alla promozione della salute.
  • Connettere, per sviluppare ecosistemi integrati tra servizi sanitari e sociali.
  • Innovare, con un focus su dati e intelligenza artificiale come leve per modelli sostenibili, equi e sicuri.

La partecipazione è gratuita e aperta a operatori sanitari, istituzioni, enti pubblici e privati, associazioni e società scientifiche, previa registrazione attraverso il seguente LINK.

Il contributo di ProMIS al Forum Sanità 2025

Tra i momenti salienti, il 22 ottobre dalle 10.00 alle 13.30 si terrà l’evento di scenario “L’innovazione del sistema sanitario alla prova delle nuove trasformazioni tecnologiche, culturali e organizzative”, con partecipazione del ProMIS nel talk dedicato a “Persone, ruoli e competenze per la sanità del domani”.

Nella giornata del 22 ottobre, dalle ore 16.30 alle 17.15, il ProMIS inoltre parteciperà con l’intervento Salute mentale e cooperazione europea: esperienze, sfide e prospettive future. Il contributo delle Joint Action europee.

La salute mentale è oggi una priorità per i sistemi sanitari europei e rappresenta un ambito cruciale per rafforzare resilienza e inclusione. L’incontro sarà occasione per favorire un confronto tra istituzioni europee, nazionali e regionali sulle prospettive di innovazione in questo campo.

Saranno presentate in particolare le Joint Actions MENTOR e PRISM, iniziative che promuovono approcci integrati e buone pratiche nella prevenzione e nella cura.

Seguirà una tavola rotonda che coinvolgerà i tre livelli di governance – europeo, nazionale e regionale – con l’obiettivo di discutere come consolidare e diffondere pratiche innovative tra Stati membri, singoli Paesi e realtà locali.

La sessione si concluderà con una riflessione condivisa sui prossimi passi per trasformare le esperienze europee in strategie operative, contribuendo a rafforzare i sistemi sanitari e a promuovere il benessere delle comunità.

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Salute Globale Altro

THCS Learning Week 2025: webinar 2-3 ottobre

I webinar del 2 e 3 ottobre chiuderanno la THCS Learning Week 2025, la settimana dedicata all’innovazione nei sistemi sanitari e assistenziali coordinata coordinata dal Work Package 10 “Knowledge Hub to support the transferability of good practices”, del partenariato europeo THCS – Transforming Health and Social Care Systems.

Dopo le sessioni del 29 settembre, 30 settembre, e del 1 ottobre, questi webinar costituiranno l’occasione per approfondire la formazione del personale, la costruzione di capacità di R&I e il rafforzamento delle competenze decisionali basate su evidenze scientifiche.

THCS Learning Week 2025: il programma del 2 – 3 ottobre

Il 2 ottobre il primo webinar, “Capacity-building to strengthen R&I for the transformation of health and care systems” (11:00–12:00), offrirà una panoramica europea sulla ricerca e innovazione (R&I) e sulle risorse disponibili per potenziare le capacità dei sistemi sanitari.
I relatori, Johan Hansen, Iris van der Heide e Andrea Pavlickova,  illustreranno le strategie, gli strumenti ed il ruolo del THCS Knowledge Hub per supportare la collaborazione e la condivisione di conoscenze.

È possibile registrarsi al webinar “Capacity-building to strengthen R&I for the transformation of health and care systems” attraverso il seguente LINK.

Il secondo webinar, “Future Skills in Healthcare: Training That Transforms” (13:00–14:00), esplorerà le competenze emergenti e i programmi formativi sviluppati dai progetti Be-Well, HEROES e ManagiDiTH per preparare i professionisti della salute ai futuri scenari di cura, con gli interventi di Michele Calabrò, Maria do Carmo Gomes e Lisa Baldini.

È possibile registrarsi al webinar “Future Skills in Healthcare: Training That Transforms” attraverso il seguente LINK.

Il 3 ottobre, “Building Decision Makers Capacity on Evidence-Based Policymaking” (13:00–14:00), offrirà strumenti e strategie per rafforzare la capacità dei decisori nel prendere decisioni basate su evidenze scientifiche.
Le relatrici, Cécile Fragny e Mélanie Fisher, condivideranno le proprie esperienze su mappatura di facilitatori e ostacoli, piattaforme di ricerca e strumenti per la diffusione dei risultati dei progetti finanziati dai bandi THCS.

È possibile registrarsi al webinar “Building Decision Makers Capacity on Evidence-Based Policymaking” attraverso il seguente LINK.

Gli ultimi webinar della THCS Learning Week 2025 rappresentano una preziosa opportunità per professionisti, ricercatori e policy maker di acquisire strumenti pratici, condividere esperienze e favorire l’adozione di sistemi sanitari più efficienti, sostenibili e innovativi.

THCS – Transforming Health and Social Care Systems, di cui ProMIS è Ente affiliato del Ministero della Salute italiano (coordinatore del Partenariato stesso), è cofinanziato nell’ambito del programma Horizon Europe. THCS sostiene programmi coordinati di ricerca e innovazione nazionali e regionali ed altre attività chiave a supporto della trasformazione dei sistemi sanitari e assistenziali.