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OMS: UHC Watch rileva spese sanitarie insostenibili per il 20% delle famiglie UE

Secondo i dati raccolti dall’OMS tramite UHC Watch, la nuova piattaforma digitale che monitora l’accesso alle cure in più di 45 paesi, fino al 20% delle famiglie in Europa affronta spese sanitarie catastrofiche. I costi maggiori derivano da pagamenti diretti per medicinali, cure odontoiatriche e dispositivi medici, rendendo difficile soddisfare bisogni primari come cibo, riscaldamento e alloggio.

Le famiglie europee sono a rischio: il dato di UHC Watch

Le difficoltà finanziarie colpiscono in modo sproporzionato le fasce più vulnerabili. Nei 40 Paesi analizzati, l’incidenza della spesa sanitaria catastrofica è aumentata del 1,7% negli ultimi anni. Anche nei Paesi più ricchi, milioni di persone si trovano al limite della povertà a causa della forte dipendenza dai pagamenti diretti.

La spesa sanitaria catastrofica si verifica quando l’importo che una famiglia paga di tasca propria supera il 40% della sua capacità di pagare l’assistenza sanitaria. Ciò può significare che la famiglia non può più permettersi di soddisfare altre esigenze di base (cibo, alloggio e utenze). In Europa al momento una famiglia su cinque ha questo problema.

“Il fatto che fino al 20% delle famiglie in alcuni paesi in Europa affronti una spesa sanitaria catastrofica è un duro promemoria dell’urgente necessità di dare priorità alla copertura sanitaria universale”, ha affermato il dott. Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell’OMS per l’Europa.

Uno strumento per migliorare l’accesso equo alle cure

Lanciata dall’OMS, la piattaforma UHC Watch fornisce dati aggiornati per aiutare i decisori politici a monitorare e ridurre le barriere economiche all’accesso alle cure. Garantire che nessuno sia costretto a scegliere tra salute e bisogni di base è un obiettivo prioritario per migliorare i sistemi sanitari europei.

 

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OMS: Nuove linee guida per il monitoraggio globale della prevenzione e del controllo del diabete

L’NCD Risk Factor Collaboration (NCD-RisC) con il supporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha pubblicato uno studio sulla rivista The Lancet che evidenzia come la prevalenza globale del diabete sia raddoppiata dal 7% al 14% tra il 1990 e il 2022.

L’indagine sottolinea la necessità di un’azione globale più incisiva per affrontare sia i crescenti tassi di malattia sia i crescenti divari di trattamento, in particolare nei paesi a basso e medio reddito (LMIC).

Le Contromisure necessarie per l’aumento dei casi di diabete

Secondo l’analisi, il numero di persone adulte con diabete ha superato gli 800 milioni nel 2024, un aumento oltre quattro volte maggiore rispetto al 1990. Questo incremento, osservato soprattutto nei paesi a basso e medio reddito, riflette l’aumento dell’obesità, il marketing di alimenti non salutari e l’insufficienza di attività fisica. Nel 2022, circa 450 milioni di adulti con diabete non ricevevano cure, rivelando una crescente disuguaglianza nell’accesso ai trattamenti​.

Per affrontare questa crisi, l’OMS ha annunciato la pubblicazione di nuove linee guida per il monitoraggio globale della prevenzione e del controllo del diabete. Questo documento delinea gli indicatori in 4 ambiti: determinanti del sistema sanitario, erogazione dei servizi, fattori di rischio e risultati/impatti. Così facendo, il documento mira a supportare i paesi nel monitoraggio e nella gestione della prevenzione, della cura e dei risultati del diabete.

Inoltre, il Global Diabetes Compact, introdotto nel 2021, rimane al centro delle iniziative globali per migliorare la prevenzione, la diagnosi precoce e la gestione del diabete. Questo strumento fornisce linee guida per governi e operatori sanitari, con focus su innovazione, integrazione dei servizi sanitari e formazione delle comunità​.

Infine, nel corso del 2025 verrà catalizzata l’azione contro l’allarmante aumento del diabete in tutto il mondo con il quarto incontro di alto livello dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sulla prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili (NCD) che si terrà a settembre. Questo incontro riunisce capi di stato e di governo per definire una potente visione per prevenire e controllare le NCD, incluso il diabete, attraverso un impegno collettivo per affrontare le cause profonde e migliorare l’accesso alla diagnosi e al trattamento.

L’OMS sottolinea come sia necessario che i governi implementino politiche per promuovere stili di vita sani e garantire una maggiore equità nell’accesso alle cure.

 

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OMS: pubblicato il rapporto biennale 2022-2023

Lo scorso novembre è stato pubblicato il Rapporto biennale 2022-2023 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), realizzato dall’Ufficio europeo per gli investimenti nella salute e lo sviluppo, con l’obiettivo di promuovere azioni collettive per costruire società resilienti e sane.

Il rapporto evidenzia le principali sfide affrontate dalla regione, tra cui l’aumento delle disuguaglianze sociali, la povertà infantile, e la crisi sanitaria nelle aree rurali, offrendo soluzioni innovative e partenariati per affrontarle.

RAPPORTO OMS: EQUITÀ SANITARIA E BENESSERE, PRIORITÀ PER LA RIPRESA ECONOMICA

Eventi di alto livello organizzati dall’Ufficio OMS di Venezia e dai suoi partner hanno evidenziato che le sfide globali non possono essere affrontate da un solo settore o paese. La crisi del costo della vita, le conseguenze della pandemia di COVID-19 e le crescenti insicurezze economiche hanno aggravato le disuguaglianze sociali, incrementando la povertà e l’esclusione sociale, soprattutto tra le popolazioni vulnerabili.

Tra le conclusioni del rapporto emerge l’aumento della povertà, con il 20% dei bambini in Europa che vive in condizioni precarie. La carenza di investimenti nei sistemi sanitari rurali ha portato a oltre 600.000 morti tra il 2019 e il 2023. Problemi di salute mentale come ansia, depressione e solitudine hanno colpito in particolare giovani, anziani e categorie economicamente svantaggiate. La crisi ha avuto un impatto negativo anche sulla parità di genere: 1,5 milioni di donne hanno perso il lavoro, accompagnate da un aumento della violenza di genere e una riduzione dei servizi di supporto.

Per affrontare queste criticità, l’Ufficio europeo dell’OMS ha avviato iniziative che includono politiche mirate per piccole regioni, l’accesso equo a innovazioni sanitarie e nuove coalizioni per rafforzare i sistemi sanitari pubblici. Si sottolinea inoltre il ruolo della spesa pubblica mirata a promuovere salute, equità e benessere collettivo.

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Report OMS 2023-2024 sul progresso della salute digitale in Europa

La trasformazione digitale del settore sanitario sta registrando importanti progressi nella Regione Europea dell’OMS, come evidenziato dal report biennale dell’OMS Europa sull’Action Plan per la salute digitale nella Regione Europea 2023–2030. Questo report, accompagnato da un nuovo set di azioni illustrative, riflette le necessità in evoluzione e gli ultimi sviluppi nel campo della salute digitale, delineando i risultati raggiunti in tutte le 18 aree chiave del piano d’azione.

Il lavoro di OMS Europa in questi due anni sulla salute digitale

In questi due anni, l’OMS Europa ha lavorato con i 53 Stati Membri della Regione per promuovere l’adozione di soluzioni digitali orientate al paziente, migliorare l’accesso alle cure e rafforzare i sistemi sanitari. Tra i principali obiettivi raggiunti, figurano lo sviluppo di linee guida, il rafforzamento delle competenze in ambito digitale e l’implementazione di reti di collaborazione che favoriscono l’innovazione e la condivisione delle conoscenze.

Principali risultati del report e prospettive future

Grazie a partnership con organizzazioni internazionali, istituzioni accademiche e società civile, sono stati pubblicati 14 report tecnici, tra cui studi sull’intelligenza artificiale (AI), la telemedicina e l’equità nella salute digitale. Inoltre, iniziative come il Decoding Data and Digital Health e il Strategic Partners’ Initiative for Data and Digital Health, che coinvolge oltre 100 istituzioni in 24 Paesi, hanno favorito la collaborazione regionale.

Dal 2022, oltre 30 Paesi hanno beneficiato di attività di formazione per rafforzare l’alfabetizzazione digitale, mentre 15 Paesi hanno dato priorità al miglioramento dei sistemi informativi sanitari e all’espansione della telemedicina, con particolare attenzione alle aree rurali. Guardando al futuro, l’OMS Europa si concentrerà su temi come l’utilizzo dell’AI in sanità, la sostenibilità climatica, l’invecchiamento sano e la lotta alla resistenza antimicrobica, puntando a garantire un accesso equo e sicuro alle tecnologie digitali.

Con l’inizio del terzo anno dell’Action Plan, l’OMS Europa continuerà a supportare gli Stati Membri nello sviluppo di soluzioni innovative, ospitando il terzo Simposio OMS sul futuro dei sistemi sanitari nell’era digitale nel 2025 e lavorando alla creazione di un quadro europeo per misurare l’equità nella salute digitale.

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OMS/Europa: Hans Kluge confermato alla guida per altri cinque anni

Gli Stati membri della regione europea dell’OMS hanno nominato il dott. Hans Henri P. Kluge direttore regionale dell’OMS per l’Europa per un secondo mandato di 5 anni, che inizierà a febbraio 2025, successivamente alla sua formale elezione da parte del comitato esecutivo dell’OMS.

Le dichiarazioni di Hans Henri P. Kluge

Rivolgendosi ai delegati della 74a sessione del Comitato regionale per l’Europa dell’OMS, riunitosi a Copenaghen (RC74), il dott. Kluge ha espresso la sua gratitudine: Guardando al mio secondo mandato l’anno prossimo, il mio primo compito sarà quello di consultare tutti i 53 Stati membri in Europa e Asia centrale, nonché tutti i nostri partner sanitari, per sviluppare insieme il nostro prossimo piano quinquennale, noto anche come seconda edizione del Programma europeo di lavoro“.

Gli Stati membri hanno poi discusso su come collaborare con l’OMS/Europa e all’interno dei propri paesi per affrontare 4 questioni urgenti: 

  • Adottare un quadro per sistemi sanitari resilienti e sostenibili, sostenuto da alti livelli di fiducia, un rinnovato impegno verso l’assistenza sanitaria primaria e maggiori investimenti nel personale sanitario.
  • Rafforzare la preparazione, la risposta e la resilienza alle emergenze sanitarie nella regione europea, definita anche come “Preparazione 2.0”.
  • Potenziare la capacità delle squadre mediche di emergenza fino al 2030 per garantire interventi rapidi in caso di emergenze sanitarie acute.
  • Sviluppare una strategia per sfruttare le innovazioni sanitarie e le tecnologie emergenti nella regione, da presentare per approvazione nel 2025.

È tempo di cambiare mentalità e considerare la salute una volta per tutte come un investimento essenziale e non solo un costo per il contribuente”, sostiene con forza il dott. Kluge. “Le prove nella nostra regione e a livello globale dimostrano che gli investimenti nel settore sanitario non sono un peso per l’economia, anzi. Infatti, il settore sanitario offre molteplici benefici oltre alla salute e al benessere individuali e comunitari. Promuove la crescita economica e la creazione di posti di lavoro, contribuisce alla coesione sociale e migliora l’efficienza della forza lavoro

Gli ultimi cinque anni, evidenzia OMS Europa, sono stati caratterizzati da uno stato di “permacrisi” che ha messo alla prova i sistemi sanitari su più fronti. Conclude Kluge: “La salute può unire e unisce Paesi e comunità. Individuando e agendo sulle priorità di importanza per quasi un miliardo di persone in Europa e Asia centrale, i nostri Stati membri mostrano solidarietà e multilateralismo in un momento di crescente sfiducia e divisione. Noi di Oms Europa siamo grati dell’opportunità di lavorare con i nostri Stati membri e partner per contribuire a plasmare il futuro della salute a beneficio di tutti“.

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Giornata europea della consapevolezza sugli antibiotici (EAAD) 2024

Oggi 18 novembre si svolge la Giornata europea della consapevolezza sugli antibiotici (European Antibiotic Awareness Day – EAAD) 2024, celebrata nell’ambito della WAAW(World AMR Awareness Week) organizzata dall’OMS dal 18 al 24 novembre.

L’iniziativa è coordinata dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), che fornisce supporto per le campagne nazionali sull’uso prudente degli antibiotici nell’UE/SEE mettendo a disposizione materiali ed eventi per la giornata.

EAAD 2024: Evento ECDC “Antimicrobial resistance is invisible, I am not”

Nata nel 2008 come una piccola iniziativa che forniva una piattaforma per le campagne nazionali nell’UE/SEE, l’EAAD è cresciuta negli anni attraverso la collaborazione con l’OMS e i partner di tutta Europa.

Per questa ricorrenza, l’ECDC quest’anno terrà l’evento “Antimicrobial resistance is invisible, I am not”, dalle ore 13:00 alle 15:30, che mira a sensibilizzare sull’impatto dell’AMR sulla vita delle persone, mantenendo i pazienti al centro della discussione. L’AMR è invisibile, ma i pazienti non lo sono.

L’evento prevede un panel con relatori della Commissione europea, dell’ECDC, EMA, EFSA e OMS e un altro con interventi dell’European Patient Forum e Health First Europe.
Un secondo panel consisterà in interventi di European Patient Forum e Health First Europe, durante il quale saranno presentate testimonianze di pazienti per condividere le esperienze di chi è stato colpito da infezioni causate da agenti resistenti agli antimicrobici.

L’evento è gratuito e aperto al pubblico, previa registrazione attraverso il seguente LINK.

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Studio OMS: l’impatto dei vaccini nella salvaguardia della salute

Lo studio “Impact of COVID-19 vaccination programmes in Europe: lives saved and lessons learned” pubblicato su The Lancet Respiratory Medicine dall’European Respiratory Surveillance Network dell’OMS stima che le vaccinazioni contro il COVID-19 abbiano salvato oltre 1,6 milioni di vite in Europa tra dicembre 2020 e marzo 2023.

Questa cifra evidenzia il successo delle campagne di vaccinazione coordinate, in particolare delle dosi di richiamo, nel prevenire i decessi correlati al COVID-19, soprattutto tra le popolazioni più anziane. In particolare, il 60% delle vite salvate si è verificato durante il periodo Omicron, evidenziando l’efficacia delle dosi di richiamo.

Lo studio dell’OMS sull’impatto dei programmi di vaccinazione COVID-19 in Europa

Sebbene l’immunità globale sia aumentata, sia attraverso la vaccinazione che all’esposizione naturale al virus, gli anziani rimangono ad alto rischio per quanto riguarda le conseguenze del contrarre il COVID-19. Lo studio mostra che le dosi di richiamo sono state particolarmente cruciali nel salvare vite tra le persone di età pari o superiore a 60 anni. Mentre la pandemia si trasforma in una trasmissione endemica, i paesi stanno rivalutando la necessità di una vaccinazione di richiamo continua, soprattutto le persone vulnerabili.

Lo studio sottolinea inoltre l’importanza dei dati di sorveglianza di routine per informare le politiche sanitarie e suggerisce che le vite salvate segnalate potrebbero essere una sottostima. Fattori come i decessi non segnalati e i benefici indiretti della vaccinazione, come la riduzione della trasmissione, non sono pienamente considerati.

Inoltre, l’assunzione di vaccini è variata in tutta Europa, con i paesi più ricchi che hanno mostrato una copertura più elevata e quindi una riduzione della mortalità più significativa. Lo studio evidenzia la necessità critica di una distribuzione equa dei vaccini per massimizzare i benefici per la salute pubblica.

 

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Report OMS: Incentivare lo sviluppo di nuovi trattamenti antibatterici 2024

Dal 2021, i ministri delle finanze e della salute del G7 si sono concentrati sulla lotta alla resistenza antimicrobica (AMR), con l’obiettivo di accelerare la ricerca e lo sviluppo (R&S), affrontare i fallimenti del mercato degli antibiotici e garantire l’accesso agli antibiotici essenziali.

L’OMS ha pubblicato un Report insieme al Global Antimicrobial Resistance Research and Development Hub, che suggerisce i prossimi passi e le aree di azione chiave in cui investire per migliorare la lotta con l’AMR.

Il Report OMS: Incentivare lo sviluppo di nuovi trattamenti antibatterici 2024

L’AMR è una delle principali minacce per la salute globale, è responsabile di 5 milioni di decessi nel 2019, e potrebbe causarne 39 milioni entro il 2050. L’impatto economico è a sua volta significativo, con perdite annuali previste di 412 miliardi di dollari in costi sanitari e 443 miliardi di dollari in perdita di produttività entro il 2035.

La pipeline clinica per nuovi antibiotici risulta insufficiente, con solo pochi trattamenti innovativi in fase di sviluppo. Il mercato dei nuovi antibiotici è in difficoltà perché non forniscono un ritorno sugli investimenti sufficiente, portando le grandi aziende farmaceutiche a ritirarsi dalla R&S. Ciò rende vulnerabili le aziende biotecnologiche più piccole; inoltre, l’accesso agli antibiotici, soprattutto nei paesi a basso e medio reddito, rimane inaffidabile, esacerbando l’AMR.

Gli attuali incentivi per la R&S sull’AMR non risultano sufficienti. Gli incentivi push, che riducono i costi di sviluppo, aiutano, ma mancano gli incentivi pull, che premiano la R&S di successo. Gli esperti raccomandano meccanismi di finanziamento innovativi, come gli incentivi pull, per stimolare la R&S e garantire l’accesso globale a nuovi antibiotici. Il G7 e l’UE hanno investito molto nella R&S sulla resistenza antimicrobica, con i paesi del primo che contribuiscono per il 68% al finanziamento totale.

Il report finisce suggerendo che i prossimi passi e aree di azione chiave devono puntare ad: accelerare l’azione e la responsabilità; allineare e migliorare i meccanismi di finanziamento per la R&S sull’AMR per premiare l’innovazione; e dare priorità all’equità e all’accesso globale. Inoltre, conclude fornendo una timeline che affronta il Piano d’azione nazionale sull’AMR di Canada, Francia, Italia, Germania, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti e le azioni dell’UE per combattere l’AMR

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L’OMS approva il primo test diagnostico Mpox

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha approvato il primo test diagnostico PCR per la rilevazione del virus Mpox i cui risultati possono essere conosciuti immediatamente mediante il tampone delle lesioni cutanee umane. Ciò aumenterà le capacità di test nei paesi che affrontano epidemie.

Il nuovo test PCR per la rilevazione immediata del virus Mpox

Nel 2024, sono stati segnalati oltre 30.000 casi sospetti, con i numeri più alti nella Repubblica Democratica del Congo, in Burundi e in Nigeria. Nella Repubblica Democratica del Congo, solo il 37% dei casi sospetti è stato testato quest’anno. Infatti, in Africa la quantità di test presenti per l’identificazione del virus non riesce a coprirne la domanda. Inoltre, la limitata capacità di analisi e i tempi lunghi di attesa per ricevere conferma dei casi contribuiscono alla continua diffusione del virus stesso.

Il test “Alinity m MPXV assay” è un test PCR in tempo reale che consente di rilevare il DNA del virus del vaiolo delle scimmie (clade I/II) tramite tamponi effettuati sulle lesioni cutanee umane. “Questo primo test diagnostico Mpox elencato nella procedura di Emergency Use Listing (EUL) rappresenta una pietra miliare significativa nell’espansione della disponibilità dei test nei paesi interessati”, ha affermato la dott. ssa Yukiko Nakatani, vicedirettrice generale dell’OMS per l’accesso ai medicinali e ai prodotti sanitari.

La EUL accelera la disponibilità di prodotti medici salvavita, come vaccini, test e trattamenti, nel contesto di un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale (PHEIC). Il 28 agosto 2024, l’OMS ha invitato i produttori di Mpox IVD a presentare una manifestazione di interesse per EUL, riconoscendo l’urgente necessità di rafforzare le capacità di test globali mentre il virus continuava a diffondersi.

 

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Qualità dell’aria: nuovi standard nell’UE

Il Consiglio dell’UE ha formalmente adottato una nuova direttiva per migliorare gli standard di qualità dell’aria in tutta Europa, allineandosi all’obiettivo di inquinamento zero dell’UE entro il 2050.

Questa modifica legislativa fa parte di uno sforzo più ampio da parte dell’UE per ridurre l’inquinamento atmosferico, che rimane la principale minaccia per la salute ambientale in Europa, responsabile di circa 300.000 morti premature all’anno. Inoltre, la direttiva consolida e semplifica le attuali leggi sulla qualità dell’aria dell’UE unendo due direttive precedenti, facilitando così un quadro normativo più coerente allineato alle raccomandazioni dell’OMS.

La nuova direttiva per migliorare gli standard di qualità dell’aria

Questa direttiva stabilisce parametri di riferimento più rigorosi per la qualità dell’aria per i principali inquinanti come il biossido di azoto e l’anidride solforosa, fattori che contribuiscono alle malattie respiratorie. Questi standard aggiornati sono informati dalle linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e devono essere rispettati entro il 2030, sebbene gli stati membri possano richiedere un’estensione in condizioni specifiche.

La qualità dell’aria sarà monitorata e valutata utilizzando metodi comuni in tutta l’UE. Saranno obbligatorie misure proattive per le regioni a rischio di mancato raggiungimento degli obiettivi del 2030. La direttiva prevede revisioni regolari, basate sulle attuali prove scientifiche, per determinare se gli standard rimangono adeguati.

Inoltre, la direttiva rafforza i diritti pubblici, consentendo ai cittadini dell’UE di richiedere un risarcimento se la loro salute dovesse essere compromessa a causa della mancata conformità alle normative sulla qualità dell’aria. Gli Stati membri dovranno facilitare l’accesso al ricorso legale e al risarcimento in caso di violazione delle norme sulla qualità dell’aria.

Dall’entrata in vigore della direttiva, gli Stati membri avranno due anni di tempo per integrare questi nuovi standard nella legislazione nazionale. Dopo l’attuazione, la Commissione europea li riesaminerà nel 2030 e successivamente ogni cinque anni per garantirne la pertinenza con le approfondite conoscenze scientifiche in evoluzione.

 

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