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One Health: un quadro comune per l’azione pubblicato da cinque agenzie dell’UE

Lo scorso 7 maggio il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), l’Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA), l’Agenzia europea dell’ambiente (EEA), l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) hanno pubblicato il quadro d’azione congiunto per rafforzare la cooperazione a sostegno dell’attuazione dell’agenda One Health nell’Unione Europea (UE).

Il quadro d’azione congiunto

Il documento illustra la visione comune e gli obiettivi della task force ed elenca una serie di azioni concrete per raggiungerli. In particolare, la task force inter-agenzia lavorerà all’attuazione del quadro d’azione congiunto nei prossimi tre anni (2024-2026), concentrandosi su cinque obiettivi strategici:

  1. Facilitare il coordinamento strategico nell’implementazione dell’approccio One Health.
  2. Promuovere il coordinamento della ricerca e definire l’agenda basata su One Health.
  3. Potenziare lo sviluppo delle capacità in materia di One Health.
  4. Rafforzare la comunicazione su One Health e il coinvolgimento degli stakeholder.
  5. Sostenere lo sviluppo di partnership attraverso attività congiunte su One Health.

Attraverso questi obiettivi strategici, la task force contribuirà a rafforzare la base di evidenze scientifiche per One Health, garantire che i pareri scientifici e le valutazioni del rischio siano sempre più integrati, sostenere l’istituzione di meccanismi di coordinamento intersettoriale e sviluppare capacità e competenze One Health.

One Health riconosce la complessa interazione tra la salute umana, animale e vegetale, la sicurezza alimentare, la crisi climatica e la sostenibilità ambientale. Implementare questo approccio in diversi settori sarà fondamentale per rendere l’UE e i suoi Stati membri preparati a prevenire, prevedere, rilevare e rispondere alle minacce alla salute. Mitigherà l’impatto e il costo sociale di tali minacce, o addirittura ne preverrà l’emergenza, contribuendo allo stesso tempo a ridurre le pressioni umane sull’ambiente e a salvaguardare bisogni sociali fondamentali come la sicurezza alimentare e l’accesso ad aria e acqua pulite.

Il quadro d’azione è considerato un documento vivo e sarà soggetto a modifiche per riflettere i progressi e affrontare nuove sfide e iniziative.

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Commissione UE: nuovo studio per migliorare l’accessibilità e il riutilizzo dei dati della ricerca

Lo scorso 16 maggio la Commissione Europea ha pubblicato uno studio volto a migliorare l’accesso e il riutilizzo dei risultati della ricerca, comprese pubblicazioni e dati per scopi scientifici. Questa pubblicazione segna un passo significativo nell’ambito dell’Agenda politica 2022-2024 dello Spazio europeo della ricerca, delineando un quadro legislativo e normativo sul diritto d’autore e sui dati dell’UE adatto alla ricerca.

lo studio per l’accesso e il riutilizzo dei risultati della ricerca

Lo studio ha identificato le barriere e le sfide all’accesso e al riutilizzo dei risultati della ricerca valutando gli effetti del quadro normativo dell’UE sul diritto d’autore ed individuando disposizioni per la ricerca nella legislazione UE sui dati e sul digitale. Su questa base, la pubblicazione presenta opzioni per misure legislative e non legislative per rafforzare la libera circolazione della conoscenza e contribuire così a rafforzare lo Spazio europeo della ricerca.

Gli ostacoli più comuni incontrati dai ricercatori includono: la mancanza di abbonamenti da parte delle loro organizzazioni, l’incapacità di ottenere autorizzazioni dal titolare del copyright e il timore di violarlo. Inoltre, le organizzazioni che svolgono attività di ricerca segnalano le difficoltà legate alla legislazione sul diritto d’autore, sia per quanto riguarda l’accesso che nel riutilizzo dei risultati, sia per rendere questi ultimi disponibili al pubblico.

Particolare attenzione è stata posta anche all’analisi della situazione negli Stati membri dell’UE, quali: Germania, Francia, Paesi Bassi, Belgio e Austria che hanno introdotto un diritto di pubblicazione secondario (SPR). Nel dettaglio, la SPR garantisce agli autori il diritto di condividere liberamente gli articoli pubblicati a determinate condizioni, oltre alla pubblicazione iniziale su riviste scientifiche. Dallo studio è emerso che la maggior parte delle organizzazioni che svolgono attività di ricerca in questi Stati ritengono che la SPR abbia almeno un impatto moderato sulle proprie attività di ricerca, compresa la quota di pubblicazioni di ricerca ad accesso aperto. Tuttavia, molti ricercatori continuano a non essere consapevoli di questo diritto e la maggior parte delle organizzazioni che svolgono attività di ricerca considerano alcune disposizioni della legislazione nazionale SPR come fattori limitanti.

Lo studio presenta inoltre opzioni per misure legislative e non legislative, e delinea una varietà di punti di vista delle parti interessate sulle opzioni proposte, indicando la necessità di ulteriori analisi e discussioni. Le misure esplorate comprendono l’introduzione di un diritto di pubblicazione secondaria a livello dell’UE e disposizioni che potrebbero essere incluse in tale legislazione, che vanno dal tipo di produzione scientifica al periodo di embargo da consentire. Altre misure proposte si concentrano sul rafforzamento delle eccezioni di ricerca flessibili e illimitate. Ciò potrebbe essere ottenuto introducendo un’esenzione pienamente armonizzata, obbligatoria e generale per la ricerca scientifica, chiarendo le forme legittime di accesso e rimuovendo le barriere poste dalle misure di protezione tecnologica. Infine, le opzioni esplorate includono anche la fornitura di indicazioni sulle attuali disposizioni di testo e data mining, per aumentare la consapevolezza e facilitare l’attuazione da parte della comunità di ricerca.

Infine, lo studio fornisce un’analisi delle disposizioni rilevanti per i ricercatori e le organizzazioni di ricerca nella legislazione europea sui dati e sul digitale, esamina l’interazione con diversi strumenti legislativi e presenta le principali opportunità e sfide. I risultati identificano un crescente intreccio di disposizioni relative alle attività di ricerca e avanzano raccomandazioni.

 

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Rafforzare il ruolo degli organismi per la parità: adottate due direttive

Il Consiglio UE ha adottato formalmente due direttive tese a rafforzare il ruolo degli organismi per la parità in tutta l’Unione. Gli organismi per la parità sono stati istituiti al fine di promuovere e difende la parità di trattamento, combattere le discriminazioni e offrire assistenza indipendente alle vittime, conducendo sondaggi, pubblicando rapporti indipendenti e formulando raccomandazioni su questioni relative alla discriminazione.

Queste ultime, infatti, potranno contattare queste istituzioni ogni qualvolta subiscono discriminazioni, sia che esse siano basate sulla disabilità, sia che si basino su altri motivi, quali l’età, l’etnia, il genere o l’orientamento sessuale, a seconda della legge antidiscriminazione pertinente e del mandato accordato all’Organismo per la Parità nei rispettivi Paesi.

Le nuove “Direttive sugli standard per gli Organismi per la Parità”

Le nuove norme adottate miglioreranno l’efficacia di tali organismi e ne garantiranno l’indipendenza stabilendo requisiti minimi comuni attraverso una serie di ambiti chiave, tra cui:

  • competenze rafforzate per consentire agli organismi per la parità di combattere la discriminazione per motivi di religione o convinzioni personali, disabilità, età e orientamento sessuale nel settore dell’occupazione e la discriminazione fondata sul sesso nel settore della sicurezza sociale;
  • l’obbligo giuridico di indipendenza degli organismi per la parità da influenze esterne;
  • l’obbligo giuridico di dotare gli organismi per la parità di risorse umane, tecniche e finanziarie sufficienti;
  • l’obbligo per le istituzioni pubbliche di consultare gli organismi per la parità su questioni relative alla discriminazione e di conferire agli organismi per la parità il potere di condurre attività volte a prevenire le discriminazioni e promuovere la parità di trattamento, ad esempio promuovendo azioni positive e l’integrazione della parità;
  • maggiori poteri di svolgere indagini e ricorrere alla risoluzione delle controversie nei casi di discriminazione, in linea con il diritto e le prassi nazionali.

Le direttive saranno ora firmate ed entreranno in vigore dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE. Gli Stati membri avranno due anni di tempo per adeguare la legislazione nazionale alle disposizioni delle direttive.

 

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Lotta alla violenza sulle donne: adottata la Direttiva UE

Il Consiglio dell’UE ha dato il via libera alla Direttiva europea sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica. L’approvazione definitiva della prima legge europea che stabilisce norme volte a combattere la violenza contro le donne giunge a poco più di due anni dalla proposta presentata dalla Commissione europea e segna un’importante passo avanti nella lotta contro questi crimini.

La Direttiva europea sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica

La Direttiva riconosce espressamente come reati in tutta l’UE, rendendoli penalmente perseguibili, le mutilazioni genitali femminili, il matrimonio forzato, la condivisione non consensuale di immagini intime, lo stalking online, le molestie online e l’incitamento alla violenza o all’odio online. Questi crimini saranno punibili con pene detentive e sono previste anche una serie di circostanze aggravanti che comportano sanzioni più severe, come, ad esempio, l’esercizio della violenza contro una persona vulnerabile o un minore.

La nuova legge contiene, inoltre, norme per facilitare la denuncia da parte delle vittime di violenza, così come misure volte alla prevenzione e disposizioni dettagliate sulle misure di assistenza e protezione che gli Stati membri dovrebbero fornire alle vittime.

Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale UE, gli Stati membri avranno tempo tre anni dall’entrata in vigore della Direttiva per recepirla nel proprio diritto nazionale.

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Salute mentale

Seminario annuale EuroHealthNet 2024

Lunedì 3 giugno 2024, dalle ore 14:00 alle ore 17:00, ad Utrecht (Paesi Bassi) e online si terrà il seminario annuale 2024 di EuroHealthNet sulla salute mentale.

CONTESTO POLITICO

In un’epoca di cambiamenti tumultuosi, con conflitti ai nostri confini, costi della vita in aumento, crisi climatica e cambiamenti demografici, è cruciale mantenere saldi i nostri obiettivi di salute pubblica a lungo termine. La transizione digitale e verde, insieme ai cambiamenti politici legati alle prossime elezioni europee, aggiungono ulteriore incertezza al futuro. In questo contesto, il Seminario Annuale EuroHealthNet 2024 offre un’importante occasione per calibrare la nostra bussola, facendo il punto sulle più recenti politiche e ricerche sul benessere mentale e sui comportamenti salutari per supportare società più sane, inclusive e sostenibili, anche in tempi di cambiamento.

Le crisi recenti hanno riaffermato l’importanza della salute mentale e del benessere psicosociale, evidenziando come le disuguaglianze continuino a persistere nelle nostre società, impedendo alle persone di vivere vite sane. I comportamenti sanitari sono sempre più influenzati da fattori strutturali e sistemici al di là del controllo individuale, sollevando questioni di giustizia sociale. Nonostante la crescente disponibilità di ricerche e conoscenze, non è sempre chiaro come applicarle, chi ne beneficia e come possano aggiungere valore e migliorare l’efficacia dei sistemi sanitari a tutti i livelli di governance.

Il Seminario annuale EuroHealthNet 2024

Il seminario di EuroHealthNet presenterà nuovi approfondimenti su salute mentale, benessere e comportamenti salutari e su come possono essere applicati per migliorare l’equità sanitaria in Europa. Questo evento rappresenta un’opportunità fondamentale per raccogliere le ultime evidenze e discutere su come queste possano essere utilizzate per affrontare le disuguaglianze sanitarie, promuovendo un approccio integrato che tenga conto delle diverse dimensioni del benessere e della salute.

Partecipare a questo seminario, che si terrà il 3 giugno 2024 presso il Jaarbeurs di Utrecht e anche online, significherà essere parte di un dialogo essenziale per il futuro della salute pubblica in Europa. Gli esperti discuteranno delle sfide e delle opportunità legate alla salute mentale e ai comportamenti salutari, esplorando come le politiche e le pratiche possono essere adattate per affrontare i bisogni emergenti delle popolazioni, specialmente in un’era di incertezza e cambiamento.

 

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workforce

Evento Progetto Erasmus+: Dialogical Work “Let’s stay in dialogue”

Il Dialogical Work (DW) è un progetto finanziato dal Programma Erasmus+ dell’Unione Europea attraverso il bando KA220-VET – Partenariati di cooperazione nell’istruzione e formazione professionale – Bando 2021 – Round 1, della durata di 30 mesi (28/02/2022 – 30/08/2024).

Il progetto Dialogical Work (DW)

DW fa parte di un programma di ampio respiro volto a sviluppare la cooperazione tra paesi ed a innovare i processi organizzativi attraverso un’istruzione e formazione professionale (IFP) più inclusiva e di alta qualità.

Nello specifico, Dialogical Work mira a promuovere il lavoro integrato e multiprofessionale tra professionisti delle organizzazioni sociali, sanitarie ed educative, attraverso la pratica e la diffusione di approcci dialogici innovativi orientati alla partecipazione attiva delle parti interessate e degli attori provenienti da contesti lavorativi locali e nazionali (bottom up).

Il progetto coinvolge 10 partner provenienti da: Belgio, Finlandia, Italia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo e Romania; la Regione Emilia-Romagna partecipa al progetto Lavoro Dialogale in qualità di capofila.

Il 3 giugno p.v. si terrà online dalle ore 14.00 alle ore 17.00 l’evento dal titolo “Let’s stay in dialogue”. L’incontro si svolgerà in lingua inglese e avrà l’obiettivo di:

  • Apprendere e mettere in pratica l’approccio dialogico.
  • Presentare le sperimentazioni dialogiche realizzate nei territori europei, grazie al progetto Dialogical Work.
  • Condividere le prossime tappe dei percorsi formativi regionali aperti a nuovi territori.
  • Presentare l’e-manuale “Our journey into approccio dialogico” sull’approccio dialogico prodotto durante il progetto europeo.

La partecipazione è aperta a tutti, previa iscrizione al seguente LINK

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DOCUMENTI

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Salute mentale

OMS/UE: Workshop sulla leadership e la trasformazione dei servizi nel campo della salute mentale

Il 22 e 23 maggio 2024, l’OMS/Europa organizzerà un workshop a Bruxelles, in Belgio, sotto l’egida della Pan-European Mental Health Coalition, in collaborazione con l’Azione Comune dell’Unione Europea sull’Implementazione delle Migliori Pratiche nel Settore della Salute Mentale (JA ImpleMENTAL). Questo evento sarà incentrato sul miglioramento della leadership e dei servizi nel campo della salute mentale.

il workshop “Implementazione delle Migliori Pratiche nel Settore della Salute Mentale (JA ImpleMENTAL)”

L’obiettivo del workshop è facilitare la trasformazione sostenibile dei servizi di salute mentale, rendendoli più accessibili e inclusivi in tutte le fasi della vita. Riunirà un gruppo eterogeneo di stakeholder, tra cui delegati nazionali, rappresentanti di organizzazioni e persone con esperienza diretta di condizioni di salute mentale, affiliati alla Pan-European Mental Health Coalition e a JA ImpleMENTAL.

  • Il primo giorno sarà dedicato alla leadership nella salute mentale, incluse le strategie per combattere stigma e discriminazione. I partecipanti ascolteranno le testimonianze di sostenitori con esperienza diretta e commenteranno un imminente toolkit anti-stigma dell’OMS, creato in collaborazione con il King’s College London e i membri del Global Mental Health Peer Network. Sarà inoltre presentato un nuovo corso di sviluppo delle competenze di leadership dell’OMS, sviluppato in partenariato con il Global Leadership Exchange.
  • Il secondo giorno si concentrerà sulla trasformazione dei servizi di salute mentale. L’attenzione sarà rivolta alla continuità dei servizi attraverso i diversi gruppi di età e all’integrazione della salute mentale nell’assistenza sanitaria primaria. Un’area cruciale di discussione sarà il finanziamento di queste trasformazioni, e i partecipanti esploreranno studi di caso su modelli di finanziamento efficaci.

Questo incontro è destinato a ispirare e promuovere lo scambio di conoscenze sui servizi di salute mentale e sulla leadership nella Regione Europea dell’OMS.

 

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Salute mentale

Serie di webinar “Mental Health Dialogues”

Il Fondo sanitario nazionale polacco, partner del ProMIS nella Joint Action MENTOR, segnala una serie di webinar sulla salute mentale aperti a ricercatori, professionisti e policy maker, dal titolo “Mental Health Dialogues”.

Mental Health Dialogues

I webinar derivano dai risultati di sette importanti progetti Horizon Europe e nel corso della serie, i partecipanti avranno l’opportunità di esplorare una vasta gamma di argomenti tra cui gli interventi emergenti sulla salute mentale, le innovazioni tecnologiche nella terapia ma anche nella promozione e nella prevenzione e le implicazioni politiche che stanno plasmando i servizi di salute mentale in tutta Europa. Ogni sessione è progettata per facilitare discussioni approfondite che non solo mettono in evidenza le migliori pratiche ma approfondiscono anche le complesse questioni attualmente affrontate dal settore della salute mentale.

L’obiettivo è creare un’attiva comunità di leader che possano condividere intuizioni, promuovere collaborazioni e influenzare il futuro della salute mentale in Europa. Ai partecipanti sarà quindi offerta un’occasione di acquisire conoscenze e strategie pratiche implementabili nei rispettivi campi.

Per partecipare al ciclo di webinar bisogna iscriversi al seguente LINK.

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Salute mentale

Innovazioni negli approcci di Co-creazione nel campo della Salute Mentale

La partecipazione dei giovani nella promozione della salute mentale sta diventando un pilastro fondamentale per la World Health Organization (WHO/OMS) e Mental Health Europe. Queste iniziative mirano a trasformare il modo in cui i giovani interagiscono con i servizi di salute mentale, promuovendo un approccio collaborativo e inclusivo.

  1. WHO/Europe’s Youth Engaged for Mental Health framework: questo quadro è stato sviluppato in risposta alle richieste dei membri della Coalizione Pan-Europea dell’OMS, sottolineando la necessità di un coinvolgimento attivo dei giovani nelle politiche, nella ricerca e nella programmazione che influenzano la loro salute mentale. L’obiettivo è garantire che tale partecipazione sia coerente, significativa e soprattutto guidata dai bisogni dei giovani, permettendo loro di sentirsi sicuri e potenziati nell’ingaggio​​.
  2. WHO’s framework for meaningful engagement: questo quadro si concentra sulla co-creazione di politiche, programmi e servizi sanitari insieme alle persone che vivono con malattie non trasmissibili e condizioni di salute mentale e neurologiche. Promuove un ambiente abilitante dove l’esperienza vissuta è valorizzata come una forma di competenza, aiutando a plasmare politiche e servizi sanitari inclusivi ed equi​​.
  3. Mental Health Europe’s Co-Creation Toolkit: Mental Health Europe ha sviluppato un toolkit di co-creazione che fornisce strumenti pratici e approcci per facilitare l’ingaggio efficace nel campo della salute mentale. Questo toolkit sottolinea l’importanza di una partnership equa tra tutte le parti interessate, inclusi individui con esperienze dirette, professionisti, accademici e decisori politici. L’approccio di co-creazione non si concentra solo sui risultati, ma anche sul processo di crescita e scoperta, valorizzando l’equità nel potere decisionale e riconoscendo la diversità delle competenze​​.

Queste iniziative congiunte tra OMS e Mental Health Europe evidenziano un cambiamento significativo verso un approccio più inclusivo e partecipativo nella gestione della salute mentale, promettendo miglioramenti significativi nella qualità dei servizi offerti e nell’efficacia delle politiche pubbliche.

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Lanciato l’Hub Euromediterraneo per la ricerca e l’innovazione

L’Unione per il Mediterraneo (UFM) e la Commissione Europea hanno lanciato lo scorso 18 Aprile a Bruxelles il nuovo Euro-Mediterranean Hub for R&I (Hub Euromediterraneo per la ricerca e l’innovazione). Questo nuovo strumento fungerà da piattaforma di apprendimento e collaborazione per la cooperazione mediterranea, con l’obiettivo di rafforzare il dialogo politico regionale sulla ricerca e innovazione facilitandone l’attuazione su tematiche quali salute, energie rinnovabili e cambiamento climatico.

Il portale è uno sportello unico ed offre una fonte centralizzata di informazioni che comprende risultati della ricerca, migliori pratiche, documenti politici e altre pubblicazioni pertinenti. Inoltre, fornisce un portafoglio di opportunità per la collaborazione in materia di ricerca e innovazione, che va dalle opportunità di finanziamento alle iniziative a sostegno degli ecosistemi collaborativi mediterranei di ricerca e innovazione, come reti e organizzazioni di cluster.

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