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Comunicazione delle Operazioni di Importanza Strategica (OIS) e kit di comunicazione del PNES 2.0

In aggiunto alle Linee Guida per la Comunicazione delle Operazioni di Importanza Strategica (OIS), il Ministero della Salute ha pubblicato il Brand Book 2.0 di Coesione Italia, una guida operativa che definisce le regole per l’uso corretto dell’identità visiva legata alla politica di coesione dell’Unione Europea per il periodo 2021-2027. Questo manuale è stato pensato per garantire una comunicazione chiara, uniforme e riconoscibile di tutti i progetti finanziati, sia con fondi europei che con risorse nazionali, e si rivolge a enti pubblici, stakeholder, soggetti attuatori e beneficiari.

A cosa serve questo brand book

Il brand book ha l’obiettivo di rafforzare la visibilità degli investimenti pubblici sul territorio e raccontare in modo immediato l’impatto delle politiche di coesione nella vita delle persone. I kit forniti servono per avere una comunicazione semplice e forte, e sono pensati per rendere evidente il collegamento tra i diversi interventi, superando la frammentazione comunicativa del passato. Il brand book rappresenta uno strumento fondamentale per rendere trasparenti ed efficaci le attività di comunicazione pubblica legate alla politica di coesione in Italia e si va ad aggiungere ai documenti e linee guida per la Comunicazione delle Operazioni di Importanza Strategica 2021-2027.

Queste Linee Guida rappresentano un quadro di riferimento operativo per migliorare la comunicazione istituzionale delle politiche europee in Italia. L’approccio è collaborativo, multilivello e dinamico, con l’obiettivo di valorizzare al massimo le spese, ma anche in termini di trasparenza, reputazione e fiducia dei cittadini.

Il documento Linee Guida per la Comunicazione delle Operazioni di Importanza Strategica 2021-2027 nasce per dare chiarezza e uniformità alla comunicazione OIS nel ciclo di programmazione dei fondi europei 2021–2027. Queste operazioni, selezionate per il loro alto valore simbolico, innovativo e impatto territoriale, mostrano gli intenti della politica di coesione dell’Unione Europea. L’obiettivo è fare in modo che le OIS non siano solo interventi efficaci dal punto di vista progettuale, ma anche strumenti di comunicazione, capaci di raccontare ai cittadini i risultati concreti della politica di coesione, i suoi valori e l’impegno dell’Europa verso i territori. Per questo motivo, ogni OIS deve essere adeguatamente visibile, comunicata, raccontata e valorizzata.

Cosa sono le OIS

Le OIS vengono definite soprattutto per il valore strategico che ricoprono nel raggiungere gli obiettivi dei programmi finanziati. La loro selezione avviene sulla base dell’impatto, della capacità innovativa, dell’attivazione di sviluppo e delle connessioni con le transizioni green e digitali. Le OIS attive in Italia appartengono prevalentemente ai Programmi Regionali FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) e FSE+ (Fondo sociale europeo Plus).

Obblighi e adempimenti

Per ogni OIS sono previsti precisi obblighi normativi, sia a livello nazionale che europeo:

  • Comunicazione formale alla Commissione UE e al Responsabile unico nazionale per la comunicazione.
  • Organizzazione di almeno un evento di comunicazione per ciascuna OIS.
  • Inserimento delle OIS nella sezione dedicata sui siti web istituzionali e sul portale nazionale OpenCoesione.
  • Aggiornamento costante delle informazioni sullo stato di avanzamento.
  • Monitoraggio dell’efficacia comunicativa da parte del Comitato di Sorveglianza.

Una parte importante delle linee guida è dedicata alla presenza online delle OIS: tutte devono essere inserite in una pagina dedicata sul portale OpenCoesione, con informazioni multilingua, schede descrittive, gallerie fotografiche, materiali audio-video, dati finanziari e indicatori di avanzamento.

 

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Altro

Strategie di stoccaggio e contromisure mediche UE per risposta alle crisi e sicurezza sanitaria

Il 9 luglio 2025 la Commissione europea ha lanciato due iniziative nell’ambito della sua agenda Preparedness Union: una strategia di stoccaggio dell’UE e una strategia di contromisure mediche. Entrambe le strategie sono volte a migliorare l’accesso ai beni essenziali per i cittadini e le società, le imprese e le economie europee, garantendo la continuità dei beni essenziali e delle forniture mediche salvavita in ogni momento, in particolare durante le crisi come i grandi blackout energetici, le catastrofi naturali, i conflitti o le pandemie.

Strategia di stoccaggio dell’UE: salvaguardare le forniture essenziali in vista delle crisi

La Strategia di stoccaggio dell’UE è stata concepita per garantire i beni essenziali – come cibo, acqua, petrolio, carburante e medicinali – in caso di crisi. Si tratta del primo approccio globale dell’UE alla costituzione di scorte.

Le azioni chiave della Strategia per le scorte comprendono:

  • l’istituzione di una rete di stoccaggio dell’UE con gli Stati membri per condividere le migliori pratiche, coordinare le scorte e sviluppare raccomandazioni comuni;
  • l’individuazione delle lacune e delle duplicazioni delle scorte attraverso la condivisione delle informazioni e il rafforzamento della cooperazione tra gli Stati membri e l’UE;
  • l’espansione delle scorte a livello europeo per colmare le lacune di beni essenziali, con il sostegno di iniziative come rescEU per attrezzature mediche, ripari, generatori e altro;
  • il miglioramento dei trasporti e della logistica per una risposta rapida alle crisi;
  • la promozione di partenariati civili-militari, pubblico-privati e internazionali per massimizzare l’uso delle risorse in modo efficiente e tempestivo.
Strategia per le contromisure mediche: rafforzare la preparazione alle crisi sanitarie

Con l’aumento dei focolai di malattia e la crescente resistenza agli antimicrobici, esacerbati dai cambiamenti climatici, dal deterioramento della biodiversità e degli ecosistemi e dalle sfide geopolitiche, la strategia dell’UE sulle contromisure mediche mira ad accelerare lo sviluppo, la produzione, la diffusione e l’accessibilità di strumenti medici salvavita.

Le azioni chiave della strategia comprendono:

  • far progredire i vaccini antinfluenzali di nuova generazione, i nuovi antibiotici contro la resistenza antimicrobica, gli antivirali per le malattie trasmesse da vettori e migliorare l’accesso alle contromisure CBRN;
  • potenziare l’intelligence e la sorveglianza sviluppando un elenco UE di contromisure mediche prioritarie, tabelle di marcia per la preparazione e sistemi sentinella UE/globali per le acque reflue;
  • accelerare l’innovazione attraverso l’acceleratore di contromisure mediche, i centri di R&S e l’espansione del programma HERA Invest;
  • garantire una produzione scalabile attraverso la capacità sempre più elevata di EU FAB e il nuovo partenariato RAMP UP;
  • migliorare l’accesso ai farmaci e la loro diffusione attraverso acquisti congiunti e il sostegno ai laboratori pronti all’uso;
  • rafforzare la cooperazione globale e la collaborazione intersettoriale, compresa la preparazione civile-militare, gli sforzi pubblico-privati, la preparazione dei cittadini e gli investimenti nella forza lavoro.

 

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Salute Globale

Strategia dell’UE per le scienze della vita: verso una leadership globale entro il 2030

La Commissione europea ha presentato una nuova strategia per rendere l’Europa il polo di riferimento mondiale per le scienze della vita entro il 2030. Con un valore stimato di 1.500 miliardi di euro e 29 milioni di posti di lavoro, il settore rappresenta un motore chiave per la salute pubblica, l’ambiente e la competitività economica dell’UE.

La strategia mira a ottimizzare l’intero ecosistema delle scienze della vita, dalla ricerca all’accesso al mercato, attraverso un approccio coordinato sostenuto da oltre 10 miliardi di euro all’anno dal bilancio dell’UE. Il piano si articola in tre assi principali:

Rafforzare la STRATEGIA DI ricerca e innovazione

La Commissione svilupperà un piano di investimenti per facilitare le sperimentazioni cliniche multinazionali e rafforzare le infrastrutture europee per la ricerca clinica. Verranno mobilitati fino a 100 milioni di euro nei programmi 2026-2027 di Horizon Europe per soluzioni basate sul microbioma, e 250 milioni per tecnologie intersettoriali, favorendo lo sviluppo di nuove molecole, materiali avanzati e una biofabbricazione più efficiente.

Accelerare l’accesso al mercato

Per facilitare la diffusione delle innovazioni, è prevista una proposta legislativa europea sulle biotecnologie, volta a creare un quadro normativo più favorevole. Sarà inoltre lanciata una piattaforma per collegare start-up, industria e investitori, valorizzando il portfolio del Consiglio europeo per l’innovazione.

Promuovere l’adozione delle innovazioni e la fiducia del pubblico

La Commissione mobiliterà 300 milioni di euro per stimolare appalti pubblici innovativi in ambiti come vaccini di nuova generazione, oncologia e adattamento climatico. Sarà istituito un gruppo di coordinamento sulle scienze della vita per favorire l’allineamento tra politiche settoriali e coinvolgere industria e cittadini nel dialogo sull’innovazione.

La strategia risponde alla necessità di affrontare sfide strutturali, come la frammentazione dell’ecosistema europeo dell’innovazione e i ritardi nell’applicazione industriale dei risultati scientifici, attraverso strumenti concreti, fondi dedicati e una governance più integrata. I prossimi step prevedono la definizione di un piano operativo con misure attuabili a partire dal 2026.

 

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digital health

European Data Union Strategy: al via la consultazione della Commissione Europea

La Commissione Europea ha avviato il 23 maggio scorso una consultazione volta a richiedere pareri in merito all’European Data Union Strategy. In particolare la consultazione si focalizza sull’utilizzo dei dati all’interno dell’intelligenza artificiale e, nello specifico, sulla semplificazione delle norme che regolano il flusso internazionale dei dati al fine di creare un mercato interno in cui questi possano liberamente circolare.

Lo scopo è quello di orientare la strategia per l’Unione dei dati – che è un punto essenziale dei piani dell’Europa per diventare un “continente dell’IA” – e creare un set di dati di alta qualità, interoperabili e diversificati per aiutare le imprese e i cittadini a beneficiare in modo più efficace dei dati generati all’interno di tutto il continente.

L’iniziativa, infatti, si inserisce nel piano d’azione annunciato proprio lo scorso 9 aprile dall’Unione Europea che, mirando a posizionarsi come leader globale nel campo dell’Intelligenza Artificiale, ha previsto 5 pilastri strategici da svilupparsi nei prossimi cinque/sette anni.

Un approccio coordinato a livello europeo permetterebbe, infatti, di superare eventuali frammentazioni normative portate da azioni indipendenti degli stati membri e creerebbe un ecosistema di strumenti forniti direttamente dall’UE promuovendo un mercato europeo dei dati più coeso, competitivo, non discriminatorio e affidabile.

Inoltre, la semplificazione del quadro legislativo andrebbe a ridurre gli oneri normativi che gravano sulle imprese portando un impatto positivo su tutta l’economia ma soprattutto sulle piccole e medie imprese.

La strategia dell’Unione dei dati vuole raggiungere fondamentalmente tre obiettivi:

  1. stimolare gli investimenti in tecnologie dei dati e mettere a disposizione risorse anche tramite finanziamenti;
  2. semplificare la circolazione dei dati e fare sì che i diversi strumenti interagiscano nel modo migliore, a vantaggio di un’economia dei dati efficace;
  3. sviluppare una “International Data Strategy”, ossia prevedere azioni volte a salvaguardare l’esportazione di dati dell’Unione Europea e stimolare l’importazione di dati all’interno della stessa.

La consultazione – che sarà aperta sino al 18 luglio p.v. ed è indirizzata ai cittadini, ai rappresentanti del settore pubblico, dell’industria, della ricerca e del mondo accademico, alle autorità e alle associazioni di consumatori – vuole offrire alle parti interessate la possibilità di esprimere il proprio punto di vista, contribuendo a plasmare la futura agenda politica in materia di economia digitale dell’Unione Europea.

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workforce

European Demographics Summit 2025: strategie comuni per mitigare il cambiamento demografico

Il 25 giugno si è tenuto a Bruxelles lo European Demographics Summit 2025, un’iniziativa pilota promossa dagli European Business Summits (EBS), che ha riunito decisori politici, rappresentanti del mondo imprenditoriale, accademico e della società civile per affrontare le sfide poste dai cambiamenti demografici in Europa.

La conferenza ha offerto un’occasione di confronto su temi cruciali come la denatalità, l’invecchiamento della popolazione, la carenza di forza lavoro e il ruolo delle politiche migratorie. Attraverso panel tematici e dialoghi ad alto livello, i partecipanti hanno discusso soluzioni per garantire la sostenibilità economica e la coesione sociale nel lungo termine.

Tra i focus principali:
  • Sostenere la natalità attraverso politiche integrate su abitazione, servizi per l’infanzia, conciliazione vita-lavoro e parità di genere.
  • Preparare la forza lavoro del futuro, investendo in formazione continua, mobilità professionale e competenze per le transizioni verde e digitale.
  • Ripensare i sistemi pensionistici e di assistenza a lungo termine, con modelli finanziari innovativi e un rafforzamento dell’economia dell’invecchiamento.
  • Integrare le politiche migratorie in una strategia coerente per rispondere alla carenza di manodopera e valorizzare i percorsi di inclusione.
  • Garantire un’offerta abitativa accessibile e inclusiva, rispondendo alle nuove esigenze generazionali e demografiche.
Demographics Summit e Salute: il punto dell’osservatorio

Nella sessione finale, dedicata alla long-term care, è intervenuto anche Josep Figueras dell’European Observatory on Health Systems and Policies, sottolineando la necessità di un approccio europeo condiviso per rendere i sistemi di cura sostenibili, accessibili e di qualità.

Il Summit ha messo in evidenza come le dinamiche demografiche debbano essere affrontate in modo sistemico e intersettoriale, rafforzando il coordinamento tra livello europeo, nazionale e locale e valorizzando le sinergie tra pubblico e privato.

 

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Salute Globale

ECDC: pubblicato report su scenari e sfide future per la salute pubblica

Il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) ha pubblicato i risultati della propria iniziativa di strategic foresight, avviata nel 2022 per esplorare e anticipare le sfide che la salute pubblica europea potrebbe dover affrontare nei prossimi anni. Il processo ha combinato più metodi analitici e scenari previsionali per rafforzare la preparazione e resilienza dell’ECDC, delineando un insieme di azioni strategiche orientate al lungo termine.

Sfide ricorrenti nei futuri possibili

Nonostante la diversità degli scenari elaborati, alcune sfide emergono con costanza:

  • Cambiamento climatico: aumento del rischio di malattie trasmesse da vettori, zoonosi e patologie legate ad acqua e alimenti. Si evidenzia la necessità di strategie One Health che integrino salute umana, animale e ambientale.
  • Prevenzione sotto pressione: la crescente sfiducia nelle istituzioni, la frammentazione sociale e la disinformazione minano l’efficacia delle misure preventive come le vaccinazioni.
  • Pressioni demografiche e sociali: invecchiamento, disuguaglianze e minore accesso alle cure rendono i sistemi sanitari più vulnerabili, specie per gruppi a rischio come anziani e persone con fragilità psicosociali.
  • Digitalizzazione e dati: le tecnologie emergenti e l’intelligenza artificiale offrono opportunità per la sorveglianza, ma l’accesso ai dati può variare radicalmente, creando nuovi rischi.
  • Governance incerta: mutamenti nei modelli di governance potrebbero incidere sul ruolo operativo dell’ECDC e sulla capacità di risposta delle autorità sanitarie.
Le azioni proposte dall’ECDC

Sulla base di questi elementi, il report individua cinque linee d’azione prioritarie:

  • Comunicazione e fiducia pubblica: migliorare le capacità di informazione per raggiungere tutti i segmenti della popolazione.
  • Gestione e accesso ai dati: sviluppare competenze per operare in contesti di disponibilità limitata o frammentata dei dati.
  • Competenze specialistiche: investire in expertise su clima, scienze comportamentali, economia sanitaria, modelli predittivi e intelligenza artificiale.
  • Coinvolgimento delle comunità vulnerabili: costruire rapporti di fiducia con i gruppi più a rischio.
  • Collaborazione internazionale: rafforzare il coordinamento con OMS e altri enti sanitari per una rete di risposta integrata.

 

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Altro

Strategia europea per le scienze della vita: i risultati della consultazione

La Commissione europea ha concluso la consultazione pubblica sulla futura Strategia per le scienze della vita, ricevendo 794 contributi da 28 Paesi nel corso delle quattro settimane di apertura della piattaforma “Have your Say”. I partecipanti provengono da 20 Stati membri – con una maggiore rappresentanza da Spagna, Belgio, Germania, Paesi Bassi e Austria – e da 8 Paesi extra UE, tra cui Regno Unito, Stati Uniti e Svizzera.

Oltre ai cittadini, hanno risposto università, centri di ricerca, ONG, aziende, associazioni di categoria e autorità pubbliche, dimostrando un forte interesse trasversale verso un settore ritenuto sempre più strategico.

Le priorità trasversali: innovazione, competenze, sostenibilità

Dalla prima analisi dei dati emergono alcuni temi ricorrenti, ritenuti prioritari per il futuro sviluppo delle scienze della vita in Europa:

  • Trasferimento tecnologico e applicazione concreta dei risultati della ricerca
  • Accesso a finanziamenti adeguati e attrazione di investimenti
  • Quadro normativo chiaro e tutela della proprietà intellettuale
  • Formazione, competenze avanzate e valorizzazione dei talenti
  • Potenziamento di infrastrutture, uso strategico dei dati e dell’intelligenza artificiale
  • Transizione ecologica della ricerca e dei settori industriali
  • Fiducia dei cittadini nella scienza e coinvolgimento pubblico
Focus salute: ricerca, tecnologie e patologie rare

Tra i settori specifici, la salute è risultata uno degli ambiti più menzionati. I contributi raccolti sottolineano l’importanza di:

  • Accelerare la ricerca biomedica, anche attraverso partenariati pubblico-privati
  • Promuovere l’accesso equo alle innovazioni sanitarie, incluse tecnologie digitali e medicina personalizzata
  • Migliorare l’integrazione tra ricerca, clinica e industria per ridurre i tempi di transizione laboratorio-territorio
  • Sostenere la ricerca sulle malattie rare, con particolare riferimento alle patologie neurodegenerative con accumulo di ferro nel cervello (NBIA), oggetto di numerosi contributi

La salute viene quindi confermata come uno dei pilastri della strategia, in connessione con la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale.

Next steps: pubblicazione della strategia prevista per l’estate 2025

I risultati della consultazione saranno analizzati insieme ai contributi ricevuti da organismi nazionali e agenzie competenti. La nuova strategia – annunciata dalla Presidente Ursula von der Leyen nelle sue linee politiche e inclusa nel Competitiveness Compass – sarà uno strumento chiave per rafforzare la competitività dell’UE nel campo delle scienze della vita e promuovere soluzioni sicure, sostenibili e inclusive.

L’adozione del documento strategico è attesa nell’estate del 2025.

 

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Unione delle Competenze: la nuova strategia UE per il futuro del lavoro

La Commissione Europea ha lanciato l’Unione delle Competenze, una nuova iniziativa per rafforzare il capitale umano dell’Unione e sostenere crescita, innovazione e competitività nel lungo termine. L’obiettivo è garantire a ogni cittadino europeo, di ogni età, opportunità concrete di apprendimento e riqualificazione, in linea con le richieste di un mercato del lavoro in rapida trasformazione.

Un’azione strategica contro la crisi delle competenze

L’iniziativa nasce da una situazione critica: quasi quattro PMI su cinque faticano a trovare lavoratori qualificati, soprattutto in settori chiave come l’intelligenza artificiale, la tecnologia quantistica e la transizione verde. I sistemi educativi faticano a tenere il passo: il 50% dei giovani non possiede competenze digitali di base, e solo il 40% degli adulti partecipa a percorsi di formazione continua. A ciò si aggiunge il previsto calo della popolazione in età lavorativa, che scenderà da 265 a 258 milioni entro il 2030.

Le quattro direttrici dell’Unione delle Competenze
  1. Competenze di base per una vita e un lavoro di qualità
    Con il Basic Skills Support Scheme, l’UE aiuterà giovani con difficoltà nell’apprendimento, migliorando alfabetizzazione, matematica, scienze e cittadinanza digitale con interventi mirati e personalizzati.
  2. Aggiornamento continuo e riqualificazione come nuova norma
    Attraverso il progetto Skills Guarantee, saranno offerti percorsi di riqualificazione a lavoratori in ristrutturazione o a rischio disoccupazione. Potenziate anche le EU Skills Academies nei settori verde e digitale.
  3. Portabilità delle competenze e circolazione dei talenti
    L’iniziativa sulla Skills Portability faciliterà il riconoscimento delle qualifiche in tutta l’UE, con l’introduzione di credenziali digitali interoperabili per valorizzare le competenze ovunque acquisite.
  4. Attrazione e fidelizzazione dei talenti, anche da Paesi terzi
    Con il programma “Scegli l’Europa” e un investimento di 22,5 milioni di euro, la Commissione punta ad attrarre ricercatori e professionisti altamente qualificati, con un Talent Pool UE e visti dedicati.
Governance, obiettivi e investimenti

La strategia prevede obiettivi misurabili al 2030, come ridurre al di sotto del 15% gli studenti con scarsi risultati e aumentare la partecipazione a corsi STEM (“science, technology, engineering and mathematics”), anche tra le donne. Un High-Level Board e un Osservatorio sulle competenze coordineranno l’attuazione della strategia, fornendo analisi, previsioni e allerte precoci sulle carenze in settori chiave.

L’istruzione e le competenze sono un investimento che genera benefici per l’intera società. Il bilancio dell’UE 2021-2027 stanzia oltre 150 miliardi di euro per istruzione e formazione, anche attraverso programmi come FSE+, PNRR, Fondi Regionali di Ricerca e Sviluppo, Erasmus+ e InvestEU.

A questo si aggiunge l’impegno per attivare risorse al di là dei fondi europei, sia pubbliche che private. L’Unione delle Competenze propone azioni per:

  • incrementare gli investimenti del settore privato nella formazione, aggiornamento e riqualificazione;
  • aiutare gli Stati membri a utilizzare in modo efficace le opportunità di finanziamento UE e le partnership con la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e altre banche promozionali multilaterali o nazionali.

 

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EMA e HMA presentano EMANS, la strategia europea sui farmaci fino al 2028

L’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e Heads of Medicines Agencies (HMA) hanno pubblicato la EU Medicines Agencies’ Network Strategy (EMANS) 2028, delineando le priorità per il prossimo quinquennio nel settore della regolamentazione farmaceutica. Il documento, intitolato “Seizing opportunities in a changing medicines landscape”, aggiorna la strategia precedente (EMANS 2025) e guiderà la rete di regolazione dei medicinali dell’UE per affrontare le sfide emergenti, come la preparazione a crisi sanitarie pubbliche e la resistenza antimicrobica.

In un contesto in continua evoluzione e con un’importante riforma normativa all’orizzonte, la strategia pone particolare attenzione alla competitività dell’UE nel settore farmaceutico, all’innovazione regolatoria e all’uso dell’intelligenza artificiale nel ciclo di vita dei farmaci. Inoltre, introduce un approccio One Health, che riconosce l’interconnessione tra la salute umana, animale e ambientale.

Le sei aree strategiche di EMANS 2028

L’aggiornamento della strategia mantiene la struttura del documento precedente, rafforzando alcune priorità chiave:

  • Accessibilità: facilitare l’accesso ai farmaci nei sistemi sanitari europei.
  • Dati, digitalizzazione e intelligenza artificiale: migliorare la capacità decisionale e ottimizzare i processi.
  • Scienza regolatoria, innovazione e competitività: accelerare la traduzione dell’innovazione e rafforzare la competitività del settore farmaceutico europeo.
  • Resistenza antimicrobica e altre minacce sanitarie: rafforzare la preparazione dell’UE a minacce emergenti.
  • Disponibilità e approvvigionamento: garantire la continuità nella fornitura di farmaci essenziali.
  • Sostenibilità della rete: assicurare risorse adeguate per supportare la regolamentazione e sfruttare le innovazioni tecnologiche.

 

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Commissione Europea: pubblicato il nuovo WP2025

La Commissione europea ha adottato lo scorso 11 febbraio il suo programma di lavoro per il 2025 (Work Programme 2025 – WP2025) delineando una strategia mirata a rafforzare la competitività, la sicurezza e la resilienza economica dell’Unione.

L’obiettivo è quello di affrontare le principali sfide per cittadini e imprese, costruendo un’Europa più innovativa e sicura.

Il WP2025 della Commissione UE

Uno degli elementi centrali del programma è la semplificazione normativa, con l’introduzione dei primi pacchetti Omnibus, volti a migliorare l’efficacia delle politiche europee riducendo gli oneri burocratici. 

I pilastri del programma di lavoro 2025 sono: 

1️) Prosperità sostenibile e competitività

  • Il Competitiveness Compass guiderà la crescita sostenibile, mentre la Start-up and Scale-up Strategy faciliterà l’accesso ai capitali per le imprese emergenti.
  • Il Clean Industrial Deal sarà il fulcro della transizione industriale, con l’obiettivo di ridurre le emissioni del 90% entro il 2040.

2) Difesa e sicurezza

  • Maggiore cooperazione con la NATO e investimenti per ridurre le dipendenze strategiche.
  • La Preparedness Union Strategy rafforzerà la risposta alle crisi con iniziative come la EU Stockpiling Strategy e il Critical Medicines Act.

3️) Politiche sociali e formazione

4️) Agricoltura, ambiente e qualità della vita

  • Presentazione di una Visione per l’Agricoltura e l’Alimentazione, con misure per stabilizzare il settore.
  • Introduzione dell’Ocean Pact, per una gestione unificata delle politiche marittime.
  • La Strategia Europea per la Resilienza Idrica affronterà il cambiamento climatico con un approccio integrato alla gestione dell’acqua.

5️) Democrazia e valori europei

  • Il Democracy Shield sarà attivato per contrastare estremismo e disinformazione.
  • Nuove strategie per promuovere la parità di genere, i diritti LGBTIQ e il contrasto alla discriminazione razziale.

6️) Relazioni internazionali e geopolitica

  • Confermato il sostegno all’Ucraina.
  • Nuove iniziative come il Mediterranean Pact e la Black Sea Strategy per rafforzare la cooperazione regionale.
  • Avvio di una nuova agenda strategica con l’India per ampliare le aree di collaborazione.

Per quanto riguarda la Salute, in particolare, il documento sottolinea come, con l’emergere di nuove minacce globali, spesso ibride, la Strategia per un’Unione Preparata (Preparedness Union Strategy) costituirà la base per un’Unione più forte e resiliente e sarà affiancata da misure volte a potenziare le contromisure mediche contro le minacce sanitarie e da una Strategia di Stoccaggio dell’UE, entrambe mirate a migliorare la preparazione e la risposta alle crisi transfrontaliere. Inoltre, con il Critical Medicines Act, l’UE ridurrà la dipendenza da farmaci e ingredienti essenziali, attualmente forniti da un numero limitato di produttori o Paesi.

Infine, la Commissione sottolinea altresì l’obiettivo, basandosi sul piano d’azione per la cybersecurity degli ospedali e dei fornitori di servizi sanitari, di rafforzare la capacità di prevenire incidenti informatici in questo settore estremamente sensibile.

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