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OMS Europa: la raccomandazione di Kluge sull’alfabetizzazione nella sanità digitale

Durante il Secondo Simposio organizzato dall’OMS sulla prospettiva dei sistemi sanitari digitali nell’area europea, il direttore dell’OMS Europa Kluge ha analizzato un recente rapporto sulla sanità digitale, esponendo dubbi e preoccupazioni.

“Attualmente, ci troviamo in una fase di rivoluzione epocale nell’ambito della sanità digitale, ma un numero considerevole di individui rischia di rimanere in una situazione svantaggiata”. Tale dichiarazione condensa il dilemma che si evince dal rapporto, nonostante i notevoli progressi registrati negli ultimi anni in materia.

Secondo Kluge, occorre affrontare le carenze e le lacune digitali in modo urgente, perché la questione è significativa e di primaria importanza al fine di garantire salute e benessere, nonché di ridurre il carico del gravoso lavoro degli operatori sanitari. È imperativo sfruttare il massimo del potenziale di mezzi e strategie digitali, sempre proteggendo la privacy delle persone coinvolte durante la trasformazione.

Il tema dell’alfabetizzazione alla base della strategia sanitaria digitale, le raccomandazioni di Kluge:

Nonostante la stragrande maggioranza dei paesi europei abbia adottato una propria strategia sanitaria digitale, che prevede dall’archiviazione elettronica delle cartelle cliniche, ai regolamenti per la protezione della privacy, l’analisi dell’OMS rivela che solo la metà dei paesi nella regione europea ha politiche volte a migliorare nello specifico l’alfabetizzazione sanitaria digitale. Kluge raccomanda di aumentare la formazione obbligatoria da parte di istituzioni educative e organizzazioni professionali, sia per gli operatori sanitari, che per gli studenti di scienze della salute largamente intese.

La mancanza di alfabetizzazione acuisce i divari e lascia indietro milioni di cittadini, specialmente nelle categorie più vulnerabili quali gli anziani e coloro che risiedono nelle aree rurali e con condizioni socioeconomiche difficili. L’adozione di strumenti digitali potenziata a seguito della pandemia è stata piuttosto irregolare, perciò occorre incorporare l’educazione digitale e alla salute negli obiettivi sanitari nazionali, seguendo quattro priorità chiave: connettività, investimenti, fiducia e cooperazione.

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7ma Conferenza Ministeriale OMS su Ambiente e Salute: pubblicata la Dichiarazione di Budapest

Nell’ambito del processo europeo di Salute ed Ambiente, l’Organizzazione Mondiale della Sanità diede vita alla fine degli anni ’80 ad un’iniziativa che prese il nome di Conferenza ministeriale sull’ambiente e la salute. L’evento si svolge ogni sette anni e vede il coinvolgimento dei ministri dell’ambiente e della salute di tutti i 53 paesi che prendono parte alla regione europea dell’OMS.

Giunta alla sua settima edizione, la Conferenza ministeriale dell’OMS sull’ambiente e la salute assumeva particolare rilevanza perché cade nel momento cruciale della ripresa alla luce della pandemia da Covid-19. L’aggravamento della crisi climatica ha generato impatti importanti e diseguali sulla salute, affliggendo soprattutto le comunità più vulnerabili ed esposte.

Al termine della conferenza è stata adottata la Dichiarazione di Budapest, documento congiunto che prevede un impegno sottoscritto dagli Stati Membri ad agire sulle sfide sanitarie legate alle minacce del cambiamento climatico, dell’inquinamento ambientale e dell’aria, nonché alla perdita di biodiversità.

I dati allarmanti imponevano un testo che fosse ambizioso e quanto più coercitivo nei confronti degli stati membri. Ogni anno infatti, si stima che solo nei 53 paesi che prendono parte all’OMS Europa ci siano 1,4 milioni di decessi collegati al rischio ambientale generalmente inteso, dovuto anche alle diseguaglianze sanitarie e sociali che il quadro attuale ha esacerbato.

Oltre a questo imponente numero di morti evitabili, che rappresentano il 15% del totale, si stima anche come 77 milioni di persone nella regione non avessero accesso ad acqua potabile sicura nel 2020, come le ondate di calore abbiano portato solo nella scorsa estate a più di 20.000 decessi confermati e come parte delle soluzioni previste nelle SDGs dell’agenda 2030 stiano procedendo molto a rilento.

I pregi della 7ma Conferenza Ministeriale e della Dichiarazione di Budapest

Il testo della Dichiarazione di Budapest è molto ambizioso; afferma e ribadisce l’impegno dei paesi ad accelerare su una serie di iniziative strutturali verso una transizione che permetta la creazione di società sane, resilienti, eque e sostenibili. Vi è una tabella di marcia ben dettagliata che illustra nel dettaglio i passi da compiere nel settennato che precede la fatidica data del 2030. Dal punto di vista della dimensione attuativa, La conferenza ministeriale prevede la creazione di un meccanismo di partenariati, gli EHP Partnership, che possa facilitare l’attuazione sinergica degli obiettivi firmati.

 

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L’OMS/Europa esplora nuovi partenariati per affrontare sfide regionali

Poiché i sistemi sanitari e i fornitori di assistenza sanitaria in tutta la regione europea dell’OMS si trovano ad affrontare crisi crescenti, molte delle quali legate a sfide socioeconomiche, l’OMS/Europa sta riunendo una più ampia gamma di partenariati per incoraggiare i Paesi ad adottare economie del benessere con la salute al centro.

Il 9 giugno 2023, a Venezia, l’OMS/Europa ha avviato una collaborazione innovativa con l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e la Banca d’Italia. Al dialogo hanno partecipato anche rappresentanti di Finlandia, Islanda, Lituania e Regno Unito, compreso il Galles, nonché rinomati esperti internazionali provenienti da Grecia, Irlanda e Regno Unito.

La nuova iniziativa, che mira a catalizzare il passaggio a società più resistenti dal punto di vista fiscale e più sane, è coordinata dall’Ufficio europeo dell’OMS per gli investimenti per la salute e lo sviluppo (l’Ufficio di Venezia).

Gli esperti di salute hanno presentato le prove emergenti utilizzando nuove tecniche di modellazione che hanno mostrato il legame tra ansia giovanile, disoccupazione giovanile e basso gettito fiscale. I rappresentanti delle banche centrali hanno condiviso modelli innovativi che tengono conto della qualità della vita e degli strumenti utilizzati per affrontare sfide sociali come il cambiamento climatico e lo scarso benessere. Insieme ad altri partecipanti, hanno discusso di possibili progressi metodologici e di dati per rafforzare ulteriormente le conoscenze.

Gli incontri di supporto hanno evidenziato altre aree di terreno comune, tra cui l’economia dell’assistenza e il divario retributivo di genere. Si tratta di priorità assolute per molti Paesi europei, come discusso al recente incontro OMS/Europa di Bucarest, in Romania, sulla crisi del personale sanitario e di assistenza.

I partecipanti hanno concordato che 3 aree d’azione chiave porteranno avanti questa iniziativa:

  • la co-creazione di prove e modelli all’avanguardia sul rapporto tra salute ed economia, per dare forma alle decisioni di investimento;

  • un archivio della regione europea dell’OMS di esempi di buone pratiche e di casi di studio che illustrino i benefici degli investimenti nel benessere dei giovani, nell’invecchiamento sano, e nello sviluppo a favore di coloro che vivono e lavorano nelle aree rurali;

  • laboratori politici nazionali per applicare la metodologia e condividere l’apprendimento e le migliori pratiche.

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