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G7 Inclusione e Disabilità: firmata la Carta di Solfagnano

Lo scorso ottobre l’Italia ha ospitato il primo G7 Inclusione e disabilità. L’incontro svoltosi a Solfagnano (Umbria) si è tenuto sotto la presidenza della Ministra italiana della disabilità Alessandra Locatelli, assieme ai Ministri del G7 che si occupano di disabilità, per discutere temi e priorità comuni, e per adottare un’agenda condivisa.

Ciò che ne è emerso è la Carta di Solfagnano, un documento storico, che rappresenta un punto di svolta nell’impegno internazionale per garantire i diritti delle persone con disabilità.

la Carta di Solfagnano.

Si tratta di un documento che si articola in 8 punti prioritari, ispirati dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Questi punti delineano le azioni concrete che i Paesi del G7 si impegnano a intraprendere per garantire l’inclusione delle persone con disabilità in tutti gli ambiti della vita.

I principali punti della Carta sono:

  • piena partecipazione: garantire a tutte le persone con disabilità la possibilità di partecipare attivamente alla vita sociale, economica, culturale e politica;
  • progetti di vita individualizzati: sostegno allo sviluppo di progetti di vita personalizzati per ogni persona con disabilità, per aiutarle a raggiungere i propri obiettivi;
  • accessibilità: rendere accessibili tutti gli ambienti, i servizi e le tecnologie, eliminando ogni barriera architettonica e comunicativa;
  • educazione inclusiva: promuovere un’educazione inclusiva di qualità per tutti, valorizzando le differenze e i talenti di ogni studente;
  • occupazione: favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, superando gli stereotipi e le discriminazioni;
  • salute: garantire a tutti l’accesso a servizi sanitari di qualità, personalizzati e inclusivi;
  • partecipazione attiva: coinvolgere attivamente le persone con disabilità nella definizione delle politiche e dei servizi che le riguardano;
  • cooperazione internazionale: rafforzare la cooperazione tra i Paesi del G7 per condividere buone pratiche e promuovere l’inclusione a livello globale.

La Carta di Solfagnano rappresenta un punto di riferimento importante a livello internazionale, inquanto riconosce per l’appunto il valore di ogni individuo, indipendentemente dalle sue abilità, indica una strada da seguire, attraverso un percorso chiaro e concreto, incoraggia la collaborazione internazionale, anche con lo scambio di buone prassi, e coinvolge le persone con disabilità, riconoscendo loro un ruolo fondamentale nel processo decisionale.

L’incontro dei Ministri g7 per l’Inclusione e disabilità

Durante l’incontro, si è ribadito la comune convinzione nella tutela, promozione, monitoraggio e l’attuazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali per le persone con disabilità, sulla base della normativa internazionale esistente.

E’ stata sottolineata l’importanza di coinvolgere attivamente, consultando da vicino, ascoltare e agire in base alle raccomandazioni delle persone con disabilità, le loro famiglie, i caregiver e gli OPD e associazioni, che li rappresentano, al fine di aumentare l’efficacia delle politiche e dei programmi e per accelerare il cambiamento sociale, politico e culturale nelle nostre comunità.

E’ stato inoltre riaffermato con forza l’impegno a dimostrare leadership e ambizione, in linea con la UNCRPD, e a collaborare pienamente all’implementazione con tutti i partner istituzionali internazionali in rappresentanza delle persone con disabilità.

Infin, è stata sottolineata l’importanza della cooperazione internazionale per far avanzare la consapevolezza dei diritti delle persone con disabilità in tutto il mondo.

Tali istanze verranno ribadite nel corso del vertice globale sulla disabilità che si terrà a Berlino il 2 e 3 aprile 2025.

 

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OMS: lanciata la prima Dichiarazione dei giovani sulla creazione di società sane

Il Consiglio dei giovani dell’OMS ha lanciato la sua prima Dichiarazione dei giovani sulla creazione di società sane, con una serie di inviti all’azione elaborati e ispirati dai giovani di tutto il mondo. Gli inviti sono rivolti agli stessi giovani affinché svolgano un ruolo centrale nella co-creazione di società più sane a livello globale.

La Dichiarazione dei giovani sulla creazione di società sane

La Dichiarazione è stata lanciata durante il World Health Summit svoltosi a Berlino gli scorsi 13 e 15 ottobre, e delinea 10 appelli all’azione che assicurano:

  • Accesso, equità e inclusione per i giovani nell’istruzione, rimuovendo le barriere e progettando un’offerta che rispecchi le diverse esigenze sanitarie dei singoli e delle comunità.
  • Programmi scolastici nazionali completi su salute, cambiamenti climatici e alfabetizzazione digitale.
  • Istruzione di qualità e adattabile attraverso ambienti di apprendimento flessibili e reattivi.
  • Coinvolgimento e leadership dei giovani nella progettazione e nell’attuazione di politiche e programmi sanitari.
  • Assistenza sanitaria inclusiva, accessibile e incentrata sulla prevenzione, anche per i giovani appartenenti a gruppi emarginati e vulnerabili.
  • Investimento nei giovani per consentire loro di diventare leader e promuovere soluzioni nei settori della salute, del cambiamento climatico e dell’istruzione.
  • Creazione di spazi coraggiosi per ambienti sani che proteggono i giovani dalle barriere sociali e istituzionali e li mantengono al sicuro da violenza, molestie e altre pratiche dannose.
  • Coinvolgimento dei giovani da parte di governi, organizzazioni internazionali e della società civile nella creazione congiunta di politiche sui bisogni sanitari prioritari.
  • Valorizzazione delle esperienze dei giovani, compresa la loro diversità e i loro punti di vista, nello sviluppo e nell’attuazione delle politiche sanitarie.
  • Maggiore sostegno alle organizzazioni giovanili di base come mezzo per investire nelle generazioni future.

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Erasmus+: approvato il work programme 2025

Con una dotazione finanziaria complessiva di 4,9 miliardi di euro, il nuovo Programma di lavoro (Work Programme – WP) di Erasmus+ 2025 incentiva l’apprendimento internazionale e la collaborazione.

Nello specifico, le priorità del nuovo WP riguardano:

  • Inclusione e diversità: opportunità di mobilità per tutti.
  • Transizione verde: sostegno a progetti che hanno come focus la sostenibilità ambientale.
  • Transizione digitale: sviluppo di competenze digitali e innovazione educativa.
  • Partecipazione democratica e promozione dei valori europei.

Il documento presenta, inoltre, gli obiettivi specifici sull’educazione, della formazione, dei giovani e degli adulti, nonché per lo sport e le azioni Jean Monnet.

Il WP si concentra anche sugli Stati partecipanti e gli organi incaricati dell’implementazione delle attività, delineando altresì le potenziali sinergie con altri programmi della politica di coesione per rafforzare la resilienza e la solidarietà dell’UE.

Infine, il documento si focalizza sulle opportunità di finanziamento, i nuovi bandi di gara e le altre opportunità per il 2025.

 

Per scaricare il documento ufficiale, si prega di cliccare sopra al seguente LINK.

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Salute mentale

Rapporto OMS per porre fine alla discriminazione legata alla salute mentale

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato un rapporto che evidenzia l’importanza di porre fine allo stigma e alla discriminazione associati ai problemi di salute mentale. Secondo l’OMS, nonostante i progressi nella comprensione e nel trattamento delle malattie mentali, lo stigma rimane una barriera significativa all’accesso alle cure e al supporto.

L’Impatto dello Stigma sulla Salute Mentale, IL RAPPORTO DELL’OMS

Lo stigma verso le persone con problemi di salute mentale ha conseguenze devastanti. Non solo impedisce a molti di cercare aiuto, ma può anche aggravare le condizioni di salute esistenti. Le persone affette da disturbi mentali spesso subiscono discriminazioni sul posto di lavoro, nell’accesso ai servizi sanitari e nella vita sociale quotidiana. Questo isolamento può portare a un peggioramento della salute mentale e a una riduzione della qualità della vita.

L’OMS sottolinea che è necessaria un’azione globale coordinata, per combattere lo stigma e la discriminazione. Il rapporto sottolinea l’importanza di educare il pubblico e i professionisti della salute mentale sui diritti delle persone con problemi mentali. Inoltre, si evidenzia l’importanza di politiche che proteggano le persone da qualsiasi forma di discriminazione e che promuovano l’inclusione.

Il rapporto include anche esempi di paesi che hanno adottato politiche efficaci contro lo stigma. Questi paesi hanno implementato programmi educativi, campagne di sensibilizzazione e leggi che proteggono i diritti delle persone con problemi di salute mentale. Tali iniziative dimostrano che è possibile fare progressi significativi nella lotta contro lo stigma, migliorando la vita delle persone e riducendo l’onere sociale ed economico dei disturbi mentali.

Il rapporto dell’OMS delinea chiaramente la necessità di affrontare lo stigma e la discriminazione nella salute mentale come una priorità globale. Le politiche pubbliche, l’educazione e la sensibilizzazione sono strumenti fondamentali per costruire una società più inclusiva e solidale, dove le persone con problemi di salute mentale possano vivere senza paura di essere giudicate o emarginate.

Per affrontare tutto questo, l’OMS sta definendo un toolkit, denominato “WHO MOSAIC toolkit to end stigma and discrimination in mental health“, il quale fornisce una guida pratica, passo dopo passo, su come impostare iniziative anti-stigma basate sui principi di contatto sociale, co-leadership da parte di persone con esperienza vissuta e collaborazione significativa.

Il toolkit è in fase di consultazione con esperti, essendo stato recentemente presentato ai partecipanti del “Workshop on leadership and service transformation in mental health” a Bruxelles, Belgio, il 22-23 maggio 2024.

 

Il toolkit verrà lanciato il 10 ottobre 2024, Giornata mondiale della salute mentale.

 

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Salute mentale

Innovazioni negli approcci di Co-creazione nel campo della Salute Mentale

La partecipazione dei giovani nella promozione della salute mentale sta diventando un pilastro fondamentale per la World Health Organization (WHO/OMS) e Mental Health Europe. Queste iniziative mirano a trasformare il modo in cui i giovani interagiscono con i servizi di salute mentale, promuovendo un approccio collaborativo e inclusivo.

  1. WHO/Europe’s Youth Engaged for Mental Health framework: questo quadro è stato sviluppato in risposta alle richieste dei membri della Coalizione Pan-Europea dell’OMS, sottolineando la necessità di un coinvolgimento attivo dei giovani nelle politiche, nella ricerca e nella programmazione che influenzano la loro salute mentale. L’obiettivo è garantire che tale partecipazione sia coerente, significativa e soprattutto guidata dai bisogni dei giovani, permettendo loro di sentirsi sicuri e potenziati nell’ingaggio​​.
  2. WHO’s framework for meaningful engagement: questo quadro si concentra sulla co-creazione di politiche, programmi e servizi sanitari insieme alle persone che vivono con malattie non trasmissibili e condizioni di salute mentale e neurologiche. Promuove un ambiente abilitante dove l’esperienza vissuta è valorizzata come una forma di competenza, aiutando a plasmare politiche e servizi sanitari inclusivi ed equi​​.
  3. Mental Health Europe’s Co-Creation Toolkit: Mental Health Europe ha sviluppato un toolkit di co-creazione che fornisce strumenti pratici e approcci per facilitare l’ingaggio efficace nel campo della salute mentale. Questo toolkit sottolinea l’importanza di una partnership equa tra tutte le parti interessate, inclusi individui con esperienze dirette, professionisti, accademici e decisori politici. L’approccio di co-creazione non si concentra solo sui risultati, ma anche sul processo di crescita e scoperta, valorizzando l’equità nel potere decisionale e riconoscendo la diversità delle competenze​​.

Queste iniziative congiunte tra OMS e Mental Health Europe evidenziano un cambiamento significativo verso un approccio più inclusivo e partecipativo nella gestione della salute mentale, promettendo miglioramenti significativi nella qualità dei servizi offerti e nell’efficacia delle politiche pubbliche.

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21 MARZO: Giornata mondiale della Sindrome di Down – WDSD

Oggi 21 marzo si celebra la Giornata Mondiale della Sindrome di Down (WDSD), una giornata di sensibilizzazione globale celebrata ufficialmente dalle Nazioni Unite dal 2012.

La data del WDSD, ovvero il 21° giorno del 3° mese, è stata scelta per indicare l’unicità della triplicazione (trisomia) del 21° cromosoma che causa la sindrome di Down.

Il tema di quest’anno è “Porre fine agli stereotipi”, proposto per combattere le disuguaglianze che le persone con sindrome di Down vivono giornalmente in tutto il mondo. Infatti, spesso alle persone che soffrono di questa disabilità intellettiva vengono negate:

  • un’istruzione di qualità;
  • una buona assistenza sanitaria;
  • la possibilità di lavorare e guadagnare i propri soldi;
  • l’autorizzazione a prendere decisioni sulla propria vita;
  • ascolto e comprensione.

Pertanto, lo scopo di questa giornata è quello di creare un’unica voce globale che difenda i diritti, l’inclusione e il benessere delle persone con sindrome di Down.

L’iniziativa della Giornata Mondiale della Sindrome di Down (WDSD) 2024

Per sostenere questa giornata si è attivata la campagna “Lots Of Socks campaign”, l’idea è quella di indossare calzini spaiati o il paio che si ritiene più stravagante. Lo scopo è quello di attirare l’attenzione e cercare di avviare una conversazione per sensibilizzare le persone sulla sindrome di Down.

#GiornataMondialedellaSindromediDown #TantiCalzini

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Summit OCSE sulle competenze 2024: lavoro ed educazione

Il 21 e 22 febbraio scorsi si è svolto a Bruxelles il Summit sulle Competenze 2024, che ha rappresentato un’importante piattaforma internazionale per discutere e definire le strategie future riguardo lo sviluppo delle competenze necessarie nel mondo del lavoro e dell’educazione. Organizzato dal Belgio in collaborazione con l’OCSE, l’evento ha riunito leader governativi, esperti del settore educativo e del lavoro, rappresentanti del mondo aziendale e della società civile da tutto il mondo.

Con il tema “Competenze per il futuro: costruire ponti verso nuove opportunità”, il summit ha evidenziato come le competenze digitali, tecniche e trasversali possano essere promosse e integrate efficacemente nei sistemi educativi e nel mercato del lavoro per rispondere alle sfide future. L’incontro è stato infatti un’occasione unica per scambiare idee, pratiche innovative e politiche di successo, con un’attenzione particolare alle soluzioni per ridurre il divario di competenze e per promuovere l’inclusione e la diversità.

Le tematiche del Summit sulle Competenze 2024

I temi affrontati nella due giorni di lavori sono stati:

  1. Stabilire una visione delle future esigenze di competenze: Mentre i paesi si stanno adattando alle transizioni digitale e verde e ad altri “megatrend”, possono e devono anche sfruttare questa opportunità per modellare consapevolmente il proprio futuro. È quindi necessaria una visione chiara per le competenze che saranno strategicamente importanti affinché i paesi raggiungano le ambizioni future. Costruire ponti tra i governi, ma anche con le parti interessate sarà essenziale per sviluppare tale visione.
  2. Creare percorsi di apprendimento e di carriera che portino a nuove opportunità: L’apprendimento lungo tutto il corso della vita consentirà alle persone di sviluppare le competenze per il futuro e di adattarle ai cambiamenti di posti di lavoro e a percorsi di carriera più diversificati. A tal fine, i paesi dovranno fornire ai giovani e agli adulti le opportunità di miglioramento e riqualificazione necessarie per rafforzare le competenze e sostenere le transizioni di carriera nel corso della vita. Collegare istruzione e lavoro, nonché governo e parti sociali, sarà fondamentale per garantire che le competenze siano sviluppate in linea con le esigenze di competenze strategiche.
  3. Consentire a tutti di sviluppare le competenze per nuove opportunità: Per garantire che tutti possano prosperare in un mondo in rapido cambiamento, i paesi dovrebbero sviluppare sistemi di competenze inclusivi che sostengano le persone più vulnerabili (ad esempio, giovani provenienti da contesti svantaggiati, persone in cerca di lavoro, lavoratori in posti di lavoro a rischio di scomparsa, ecc.), per adattarsi ai cambiamenti. nel mondo del lavoro. Per raggiungere queste persone e fornire loro il sostegno necessario, i paesi dovrebbero unire i governi e gli attori che lavorano più direttamente con loro.

Il summit, attraverso questi focus, ha voluto creare una rete di collaborazione tra i diversi attori coinvolti per sviluppare politiche più efficaci che possano supportare l’evoluzione delle competenze nel contesto globale, tenendo conto delle diverse realtà economiche e sociali. L’obiettivo è stato quello di costruire una visione condivisa e di intraprendere azioni concrete per preparare le generazioni presenti e future a un mondo in continua trasformazione, dove le competenze diventano il ponte verso nuove e stimolanti opportunità di crescita personale e professionale.

 

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4 gennaio: Giornata mondiale del Braille

Oggi 4 gennaio si celebra la Giornata mondiale del Braille.

Se in circostanze normali, le persone con disabilità – un miliardo di persone in tutto il mondo – hanno meno probabilità di accedere all’assistenza sanitaria, all’istruzione, al lavoro e di partecipare alla vita della comunità; la pandemia di COVID-19 ne ha ulteriormente amplificato la fragilità.

Per le persone ipovedenti, soprattutto per quelle che fanno affidamento sull’uso del tatto per comunicare i propri bisogni e accedere alle informazioni, la vita sotto isolamento ha posto diversi problemi in termini di indipendenza.

La pandemia ha infatti rivelato quanto sia di fondamentale importanza produrre informazioni essenziali come linee guida e documenti precauzionali in formati accessibili, compresi i formati Braille e udibili per poter proteggere, contrastare e ridurre la diffusione di un’eventuale epidemia o altre forme di contagio; sottolineato così la necessità di intensificare tutte le attività legate all’accessibilità digitale per garantire l’inclusione e l’istruzione di tutte le persone.

Un esempio è portato dall’UNICEF che ha prodotto note orientative disponibili in più lingue e formati accessibili affrontando questioni quali l’accesso alle informazioni, all’acqua potabile, ai servizi igienico-sanitari, all’assistenza sanitaria, alla formazione scolastica, alla protezione dei bambini, alla salute mentale e sostegno psicosociale, nonché considerazioni per un ambiente di lavoro inclusivo.

La Giornata Mondiale del Braille, celebrata dal 2019, ha dunque l’obiettivo di sensibilizzare sull’importanza dei mezzi di comunicazione accessibili a tutti nella piena realizzazione dei diritti umani.

#AccessibilitàPerTutti   #Inclusione

Cos’è il Braille?

Il Braille è una rappresentazione tattile di simboli alfabetici e numerici che utilizza sei punti per rappresentare ogni lettera e numero, e persino simboli musicali, matematici e scientifici. Il Braille (dal nome del suo inventore nella Francia del XIX secolo, Louis Braille) è utilizzato da persone cieche e ipovedenti per leggere gli stessi libri e periodici stampati con caratteri visivi.

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Erasmus+ 2024: nuovo invito a presentare proposte

La Commissione europea il 28 novembre scorso ha pubblicato l’invito a presentare proposte del 2024 nell’ambito di Erasmus+, il programma dell’UE per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport in Europa.

Con un budget di 4,3 miliardi di € per il prossimo anno, Erasmus+ continuerà a sostenere le esperienze transnazionali di alunni e studenti dell’istruzione superiore e dell’istruzione e formazione professionale, riunendo persone e organizzazioni per lavorare sulle quattro priorità chiave generali del programma: inclusione, cittadinanza attiva e partecipazione democratica, transizione verde e digitale.

Inoltre, per attenuare gli effetti dell’inflazione sui partecipanti che studiano all’estero e consentire un’ampia partecipazione, il programma aumenterà gli importi delle borse di mobilità, offrendo maggiori incentivi a favore dei viaggi sostenibili, come per esempio sovvenzioni per la mobilità all’interno dell’UE nell’ambito dell’istruzione superiore.

LE ATTIVITà DEL PROGRAMMA

Il presente invito a presentare proposte comprende le azioni seguenti:

  • Azione chiave 1 – Mobilità individuale ai fini dell’apprendimento.
  • Azione chiave 2 – Cooperazione tra organizzazioni e istituzioni.
  • Azione chiave 3 – Sostegno allo sviluppo delle politiche e alla cooperazione.

Le attività di cooperazione possono spaziare dal sostegno a progetti su piccola scala a livello locale a iniziative transnazionali come le Università europee, i Centri di eccellenza professionale e le Accademie degli insegnanti Erasmus+. Queste iniziative stanno svolgendo un ruolo di primo piano nelle transizioni verdi e digitali dei sistemi di istruzione e formazione.

Nell’ambito di questo invito qualsiasi ente pubblico o privato attivo nei settori dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport può presentare domanda di finanziamento tramite le Agenzie nazionali Erasmus+ (in tutti gli Stati membri dell’UE e nei Paesi associati al programma) o l’Agenzia esecutiva europea per l’istruzione e la cultura (EACEA).

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Legge delega sulla disabilità: l’approvazione del primo decreto attuativo

Prosegue il percorso per l’attuazione della Legge delega sulla disabilità: in data 1° maggio 2023 il Consiglio dei Ministri, su proposta della Ministra per la disabilità Alessandra Locatelli, ha approvato, in via preliminare, il primo decreto legislativo che introduce norme relative alla “riqualificazione dei servizi pubblici per l’inclusione e l’accessibilità”, in attuazione dell’articolo 2, comma 2, lettera e) della Legge 22 dicembre 2021, n.227.

Le disposizioni mirano alla realizzazione dei seguenti obiettivi:

  • uniformità, sul territorio nazionale, della tutela dei lavoratori con disabilità, garantendo a essi la fruizione di spazi fisici e postazioni lavorative;
  • accessibilità ai servizi forniti dalle pubbliche amministrazioni ai fini di una piena inclusione.

Il decreto prevede che i sopracitati obiettivi entrino a far parte del sistema di valutazione dei risultati.

Nei casi di mancata attuazione o violazione degli obblighi previsti o dei livelli essenziali per l’inclusione sociale e l’accessibilità delle persone con disabilità, viene esteso il campo di applicazione dell’azione collettiva nei confronti delle pubbliche amministrazioni.

È prevista l’introduzione di una figura specifica e qualificata nell’ambito delle pubbliche amministrazioni, che si occuperà della programmazione strategica della piena accessibilità fisica e tecnologica di esse, individuando modalità e azioni dirette per realizzarla e proponendo tali attività come obiettivi programmatici e strategici della performance dell’amministrazione.

Tra le misure approvate dal Consiglio dei Ministri, inoltre, due proposte per il sostegno al terzo settore:

– un contributo alle imprese sociali provviste di figure professionali che accompagnano la persona con disabilità nel percorso di inserimento lavorativo;

– un contributo di 7 milioni di euro in favore degli enti del terzo settore che hanno assunto o assumeranno, con contratto a tempo indeterminato, persone con disabilità tra i 18 e i 35 anni nel periodo che intercorre tra il 1° agosto 2022 e il 31 dicembre 2023.

Come noto la Legge delega sulla disabilità ha una portata di ampio respiro e prevede, in linea con la Convenzione Onu, la definizione di un nuovo sistema di riconoscimento della condizione di disabilità che si baserà sulla valutazione multidisciplinare della persona al fine di elaborare progetti di vita personalizzati.

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