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OMS: la sfida di 100 settimane, un’azione per la lotta contro le malattie non trasmissibili

Ancora in atto la “Sfida delle 100 settimane” lanciata dall’OMS/Europa per accelerare l’azione sostenuta dagli Sustainable Development Goals – SDG (Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile) relativi alle malattie non trasmissibili – NCD. L’iniziativa è stata lanciata nell’ottobre 2023 in occasione della 73a sessione del Comitato Regionale per l’Europa dell’OMS ad Astana, in Kazakistan, per agevolare l’attuazione di politiche e programmi con il potenziale per salvare il maggior numero di vite umane.

La sfida riconosce sia l’urgenza di un’azione immediata sia la necessità di un cambiamento di paradigma che ponga le NCD al primo posto nell’agenda politica e sanitaria delle generazioni future. Pertanto, la SNI (Special Initiative on NCDs and innovation) adotta un approccio a doppio binario, promuovendo un progresso accelerato verso gli impegni relativi agli SDG per il 2030 (RACE to the Finish) e sostenendo allo stesso tempo i cambiamenti generazionali necessari per affrontare le NCD nell’ambito della permacrisis (Vision 2050) e ottenere una regione europea più sana e sostenibile. L’impegno della SNI è quello di sostenere gli Stati membri a raggiungere una popolazione più sana colmando il divario nelle NCD, tra cui cancro, malattie cardiovascolari (CVD), malattie respiratorie croniche e diabete, che persistono all’interno dei Paesi e in tutta la Regione.

La sfida segna anche il conto alla rovescia di 100 settimane al 4° incontro di alto livello dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sulla prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili nel 2025.

IL RUOLO DELL’OMS NELLA SFIDA DELLE 100 SETTIMANE

In queste 100 settimane, l’OMS/Europa supporta gli Stati membri nell’identificare e dare priorità alle azioni che mostreranno un impatto positivo sulla salute e sull’economia nel breve-medio termine (2-7 anni). Inoltre, l’OMS sosterrà i paesi affinché si concentrino su investimenti strategici per garantire cambiamenti generazionali fondamentali, a lungo termine, per rendere l’Europa più resiliente alle NCD. Tutto questo grazie anche ad un kit di strumenti sviluppato dal SNI che supporta i decisori politici nella determinazione e attuazione delle politiche e dei programmi in grado di fornire risultati più rapidi e di maggiore impatto. Il toolkit include pacchetti nazionali su misura con opzioni politiche, dati e prove rilevanti per il paese.

 

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Webinar Joint Action NFP4Health “Synergistic Actions with JA JACARDI”

Il 9 febbraio 2024, dalle 11:00 alle 13:00, si è tenuto l’evento online “Webinar Synergistic Actions with JACARDI” della Joint Action NFP4Health a partecipazione ProMIS.

L’evento ha avuto l’obiettivo di presentare il Work Package 5 sul quadro metodologico nell’ambito di un’analisi del contesto con gli Stati membri. Il webinar è stato organizzato in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), coordinatore di JACARDI – Joint Action on Cardiovascular Diseases and Diabetes.

obiettivi:
  • Presentare la Joint Action on Cardiovascular Diseases and Diabetes (JACARDI), sottolineando il Work Package 5 sul quadro metodologico. In particolare, evidenziare la task 5.1.1, che prevede la conduzione di un’analisi del contesto degli Stati membri.
  • Introdurre l’analisi del contesto, che mira a identificare e valutare lo stato attuale delle misure di prevenzione e gestione di CVD e diabete esistenti a livello nazionale. Questo obiettivo sarà raggiunto attraverso un’indagine rivolta ai punti focali nazionali degli Stati membri. L’indagine valuterà la governance, il finanziamento e la capacità dei servizi su argomenti specifici allineati ai pacchetti di lavoro tecnici e agli obiettivi del progetto.
  • Esplorare come sinergizzare gli sforzi tra la JA NFP4Health e JACARDI, con l’obiettivo di migliorare il supporto per la diffusione e il completamento dell’indagine.

Questo incontro è stato un’occasione importante per ricevere feedback e suggerimenti e per allinearsi su obiettivi comuni.

 

Per maggiori informazioni e per scaricare la scheda informativa si prega di consultare il seguente LINK.

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digital health cure integrate

JACARDI: Kick-off meeting il 27 e 28 Novembre a Roma

Il 27 novembre, si sono riuniti a Roma presso l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) – coordinatore del Progetto – i 76 Partner di JACARDI, azione congiunta finanziata per un importo di 53 milioni di euro dal Programma EU4Health.

JACARDI, acronimo di “Joint Action on Cardiovascular Diseases and Diabetes” riunisce 21 Paesi Europei, coinvolge Ministeri, Enti della Sanità Pubblica, Organizzazioni Non Governative e Università.

Grazie all’impegno di oltre 300 esperti di Sanità Pubblica, si propone di ridurre il peso delle malattie cardiovascolari (CVD), del diabete e dei fattori di rischio associati a livello individuale e sociale negli stati membri dell’UE.

L’obiettivo del Progetto JACARDI

Le CVD restano la principale causa di morte nell’UE e colpiscono circa 63 milioni di persone. Anche l’incidenza del diabete è aumentata drasticamente: il numero di adulti affetti da questa patologia è quasi raddoppiato nell’ultimo decennio, raggiungendo i 32,3 milioni nel 2019. Queste malattie croniche rappresentano una minaccia significativa per la salute e il benessere individuale, oltre a mettere a dura prova i sistemi sanitari e ad ostacolare lo sviluppo sociale ed economico.

JACARDI vuole offrire una risposta europea congiunta alla crescente sfida rappresentata da queste patologie e prevede l’implementazione di pratiche comprovate ed efficaci nel trattamento delle CVD e del diabete attraverso l’esecuzione di 143 progetti pilota. Verranno sperimentate e offerte soluzioni lungo l’intero “percorso del paziente”, con particolare attenzione a: prevenzione, diagnosi precoce, trattamento, assistenza e autogestione, al fine di raggiungere i seguenti obiettivi:

  1. Migliorare l’alfabetizzazione sanitaria e aumentare la consapevolezza su CVD nella popolazione
  2. Implementare misure efficaci di prevenzione primaria, screening e miglioramento dei percorsi di cura per CVD e diabete tra i gruppi ad alto rischio
  3. Migliorare il supporto all’autogestione e la partecipazione al mercato del lavoro per le persone con diagnosi di CVD e diabete
  4. Migliorare la disponibilità, la qualità e l’accessibilità dei dati lungo tutto il percorso del paziente
  5. Promuovere l’equità nell’accesso ai servizi e alle informazioni sanitarie, assicurando che tutti abbiano le stesse opportunità, indipendentemente dalle competenze linguistiche, dalle abilità, dall’età o dalla situazione di vita
  6. JACARDI affronta le sfide sanitarie complesse in modo inclusivo, con un’attenzione particolare ai determinanti sociali e commerciali della salute, alle diversità culturali e all’equità. Inoltre, promuove la parità di genere nella leadership della sanità pubblica, sostenendo un modello di governance collaborativo e inclusivo che dia potere alle giovani generazioni e favorisca comunità più sane, resilienti ed eque per milioni di europei.

ProMIS, in JACARDI è ente affiliato dell’ISS e contribuirà principalmente alle attività di comunicazione e alla creazione del registro nazionale del diabete, mettendo a disposizione del partenariato la propria pluriennale esperienza in tema di comunicazione efficace, capacity building ed empowerment degli stakeholder e le conoscenze e competenze acquisite per mappare la disponibilità dei dati e delle fonti di dati utili a valutare la situazione delle CVD e del diabete nei paesi dell’UE e sostenere lo sviluppo di registri e datasets in linea con le raccomandazioni europee e nazionali (in piena sinergia con la DG Sistemi informativi del MdS e la DG Prevenzione).

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14 novembre – Giornata mondiale del diabete

Il 14 novembre segna la Giornata Mondiale del Diabete (WDD), istituita nel 1991 per affrontare la crescente minaccia di questa malattia tra la popolazione. La giornata vuole anche commemorare il compleanno di Sir Frederick Banting, fisiologo ed endocrinologo canadese che scoprì l’insulina, e che ancora oggi simboleggia l’unità globale contro l’epidemia attraverso il riconoscibile logo circolare blu.

Il diabete, diviso principalmente in tipo 1 e tipo 2, rappresenta una preoccupazione per diverse fasce d’età. Fattori come stili di vita errati e predisposizione genetica aumentano il rischio di contrarre la malattia. La prevenzione inizia con una corretta alimentazione e stili di vita sani, essenziali per ridurne le complicanze a lungo termine.

Dati relativi alla diffusione del diabete

I dati sulla diffusione del diabete rivelano che nel periodo 2017-2020, il 4,7% della popolazione adulta ha ricevuto una diagnosi, con un significativo aumento tra gli ultra 65enni (20%). In Europa, 60 milioni di adulti ne sono affetti, mentre in Italia oltre 3 milioni e mezzo di persone (circa il 6% della popolazione) ne sono colpite. La pandemia COVID-19 solleva preoccupazioni sull’aumento dell’incidenza, sottolineando l’importanza della prevenzione primaria e secondaria.

In Italia, tra il 2020 e il 2021, l’incidenza del diabete è leggermente inferiore al 5%, ma cresce con l’età risultando più comune tra gli uomini. L’86% delle persone con diabete è sotto trattamento farmacologico, principalmente con ipoglicemizzanti orali. La Giornata Mondiale del Diabete si traduce in iniziative di sensibilizzazione, tra cui l’illuminazione di monumenti, per evidenziare la necessità di informare, prevenire e combattere questa malattia.

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OMS: strumento di valutazione dell’impatto della dieta (DIA)

L’OMS Europa introduce lo strumento di valutazione dell’impatto della dieta (DIA), sviluppato per i responsabili politici, i ricercatori e gli operatori del settore avente l’obiettivo di aiutare a comprendere l’impatto dei sistemi alimentari sull’ambiente e sulla salute.

Lo strumento di valutazione dell’impatto della dieta (DIA)

Lo strumento DIA avrà quindi lo scopo di valutare le diete ed esplorare le risposte alle seguenti domande.

  • In che modo i paesi possono influenzare le diete delle loro popolazioni per renderle più sane, più sostenibili e convenienti?
  • In che modo le diete popolari di oggi si allineano con gli obiettivi ambientali e di salute globale?
  • Quali potenziali cambiamenti politici possono aiutare ad affrontare le principali sfide ambientali, sanitarie ed economiche che derivano dai sistemi alimentari dei paesi?

Per ogni scenario alimentare, la DIA esamina contemporaneamente gli indicatori sanitari, come le morti premature che potrebbero essere evitate migliorando la dieta; fattori di rischio per cancro, malattie cardiache e diabete; e rischi legati al peso corporeo – e analisi ambientali, come quelle per le emissioni di gas serra, i terreni coltivati ​​e l’acqua dolce.

L’impatto globale di una dieta malsana

In varie parti della regione europea dell’OMS e oltre, le diete e i sistemi alimentari in generale non sono né sani né sostenibili. Le diete non salutari sono uno dei principali fattori di rischio per le malattie non trasmissibili (NCD) – dal diabete al cancro e alle malattie cardiovascolari – e sono responsabili di 1 decesso su 5 a livello globale.

Nel mondo, circa 2 miliardi di persone vivono in sovrappeso e obesità. Nella Regione, inoltre, il problema colpisce 1 bambino su 3 in età di scuola primaria.

Si prevede che la popolazione mondiale crescerà dagli attuali 7 miliardi a quasi 10 miliardi entro la metà del secolo, quindi l’impatto sulla salute e sull’ambiente probabilmente peggiorerà. È in aumento anche la domanda di alimenti, come carne, latticini e alimenti trasformati, che possono danneggiare sia la salute delle persone che l’ambiente. A tal proposito è bene ricordare che l’agricoltura è responsabile di circa un quarto di tutte le emissioni di gas serra e utilizza il 70% di tutte le risorse di acqua dolce.

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Diabete e cuore: dall’ESC di Amsterdam pronte nuove linee guida

Le recenti linee guida sulle malattie cardiovascolari per le persone affette da diabete, pubblicate in occasione del Congresso ESC (Società europea di Cardiologia) svoltosi ad Amsterdam nello scorso agosto, si propongono di valutare e sintetizzare le attuali evidenze scientifiche concernenti la stratificazione del rischio cardiovascolare, lo screening, la diagnosi e il trattamento. L’obiettivo principale dell’iniziativa è di fornire agli operatori sanitari il supporto necessario per individuare il miglior approccio diagnostico o terapeutico per combattere e prevenire tali patologie.

Si stima che tra il 25% e il 40% dei pazienti con patologie cardiovascolari sia affetto diabete non diagnosticato. Inoltre, quest’ultimo rappresenta un importante fattore di rischio per lo sviluppo di malattie renali croniche (Irc), che a sua volta peggiorano la funzione cardiaca.

L’app dell’esc per valutare il rischio cardiovascolare negli individui con diabete

Gli esperti dell’ESC hanno sviluppato un algoritmo disponibile attraverso una applicazione, denominata Score2-Diabetes, che permette di valutare il rischio cardiovascolare negli individui con diabete che tuttavia non presentano ancora segni clinici manifesti di patologia cardiovascolare. Il fine è individuare i pazienti ad alto rischio, sui qualiè necessario intraprendere immediatamente misure di massima prevenzione, correggendo stili di vita e inserendo la terapia più adeguata.

Raggiungere una “gestione” adeguata dell’insufficienza cardiaca rappresenta uno degli obiettivi più cruciali, dato che i pazienti affetti da diabete presentano un rischio da due a quattro volte superiore rispetto a coloro che non ne sono affetti.

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