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26 GENNAIO: Giornata mondiale per i malati di lebbra

La Giornata Mondiale contro la Lebbra si celebra ogni anno l’ultima domenica di gennaio. Quest’anno cade il 26 gennaio e porta il tema “Unire. Agire. Eliminare.” scelto per evidenziare l’importanza dell’azione collettiva e ispirare un impegno globale per eliminare la malattia.

“Unire. Agire. Eliminare.” per combattere la Lebbra

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la lebbra, nota anche come malattia di Hansen, è ancora presente in diverse regioni del mondo, con nuovi casi segnalati ogni anno. Nonostante i progressi significativi nella riduzione della prevalenza globale, la malattia persiste in alcune aree, evidenziando la necessità di sforzi continui per la sua eliminazione.

Lo slogan, pertanto, mira a sensibilizzare le persone su questa malattia, evidenziando le sfide affrontate dalle persone colpite dall’infezione e chiedendo un’azione collaborativa per eliminarla. Nel dettaglio:

  • Impegno globale (” Unire “): per eliminare la lebbra è necessario uno sforzo congiunto da parte di tutte le parti interessate, tra cui governi, operatori sanitari, ONG, comunità e singoli individui.
  • Azione immediata (” Agire “): misure proattive, tra cui l’educazione pubblica, la diagnosi precoce, programmi di prevenzione, trattamenti tempestivi e l’emancipazione delle persone colpite dalla lebbra, sono essenziali per interrompere la trasmissione ed eliminare la malattia.
  • Un obiettivo chiaro (” Eliminare la lebbra”): eliminare la malattia, l’obiettivo globale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, è realizzabile con un impegno costante. Gli attuali interventi medici e gli sforzi collaborativi ci hanno avvicinato, ma è essenziale un investimento continuo in diagnostica, trattamenti innovativi e sensibilizzazione.

“Chi è malato guarisce solo se qualcuno lo abbraccia” (Raoul Follereau), pone l’accento sulla centralità della persona e non della malattia e sottolinea l’importanza dell’inclusione, della cura e del sostegno per chi è malato, a partire dalle persone colpite dalla lebbra e per tutti coloro che vivono ai margini della società. I malati di lebbra sono ancora oggi l’emblema dell’esclusione sociale, di un isolamento che spesso li condanna alla povertà e alla disabilità. Sono milioni gli uomini e le donne invisibili, che non hanno accesso alla sanità di base e non godono di alcun sostegno. Il diritto alla salute esiste solo se è per tutti, ovunque.

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14 NOVEMBRE: Giornata mondiale del diabete

Il 14 novembre segna la Giornata Mondiale del Diabete (WDD), istituita nel 1991 per affrontare la crescente minaccia di questa malattia tra la popolazione. La WDD di quest’anno porta il tema “Diabete e benessere”, rappresentando la più grande campagna di sensibilizzazione su questa malattia al mondo, in grado di raggiungere un pubblico globale di oltre 1 miliardo di persone in oltre 160 paesi.

La ricorrenza vuole anche commemorare il compleanno di Sir Frederick Banting, fisiologo ed endocrinologo canadese che scoprì l’insulina, e che ancora oggi simboleggia l’unità globale contro l’epidemia attraverso il riconoscibile logo circolare blu.

la WDD – 2024

Il diabete, diviso principalmente in tipo 1 e tipo 2, rappresenta una preoccupazione per diverse fasce d’età. Fattori come stili di vita errati e predisposizione genetica aumentano il rischio di contrarre la malattia. La prevenzione inizia con una corretta alimentazione e stili di vita sani, essenziali per ridurne le complicanze a lungo termine.

Dati relativi alla diffusione del diabete

I dati sulla diffusione del diabete rivelano che, ad oggi, il 6,5% della popolazione mondiale soffre di diabete; più di mezzo miliardo di persone. In Italia ne soffre il 15,5% delle persone tra i 65e 74 anni, la statistica aumenta al 20% per gli anziani over 75.

Le regioni del Sud e delle isole in Italia hanno la più alta prevalenza di diabete, raggiungendo oltre il sette percento. Questa cifra spiega la maggiore spesa pro capite per i farmaci antidiabetici per quelle zone, che ha raggiunto quasi 25 euro pro capite nel 2022 (Statista).

La Giornata mondiale è un’occasione mondiale in cui le persone diabetiche, gli operatori sanitari, i sostenitori, i responsabili politici e l’opinione pubblica si uniscono per sensibilizzare e agire su questa malattia:

1. Promuovendo la diagnosi precoce, la conoscenza e la prevenzione fornendo screening gratuiti per identificare gli individui a rischio;
2. Sensibilizzando i cittadini attraverso campagne di sanità pubblica, social media, programmi radiofonici in diretta/conversazioni telefoniche ed eventi della comunità;
3. Collaborando con operatori sanitari e organizzazioni della comunità per promuovere la consapevolezza e la prevenzione del diabete.

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Salute mentale

Alzheimer, prime linee guida europee per una diagnosi precoce

Sono state pubblicate sulla rivista The Lancet Neurology le prime raccomandazioni intersocietarie europee per la diagnosi precoce dei disturbi neurocognitivi, coordinate da esperti dell’Università di Genova – IRCCS Ospedale Policlinico San Martino,  dell’Università di Ginevra e dell’IRCCS Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia.

Queste linee guida, studiate da 22 esperti internazionali afferenti alle 11 maggiori Società scientifiche europee nel campo della neurologia, psicogeriatria, radiologia e medicina nucleare, rappresentano un passo avanti fondamentale, frutto di una nuova concezione del percorso diagnostico focalizzato sul paziente e i suoi sintomi. Questo documento rivoluziona il mondo della salute mentale poiché permetterà di arrivare prima a dare un nome al problema di chi manifesta i primi segni di un deterioramento cognitivo, riconoscendo se si tratti di Alzheimer o di un’altra forma di demenza.

Un percorso diagnostico EUROPEO personalizzato per la diagnosi precoce di Alzheimer

Il percorso diagnostico è stato sviluppato sulla base della letteratura scientifica e dell’esperienza pratica degli specialisti. Dopo aver esaminato i disturbi del paziente e aver effettuato test cognitivi e una risonanza magnetica cerebrale, lo specialista può utilizzare queste raccomandazioni per:

  • classificare il caso partendo da 11 possibili combinazioni di manifestazioni cliniche;
  • testare i biomarcatori adeguati utilizzando i test raccomandati dagli esperti internazionali: puntura lombare, PET amiloide, PET fluorodesossiglucosio, DAT-SCAN, SPECT MIBG e PET tau.

In un prossimo futuro, quando a questi esami sarà verosimilmente possibile associare anche l’utilizzo di biomarcatori rilevabili nel sangue, l’iter previsto da queste nuove raccomandazioni potrebbe ridurre fino al 70% gli esami strumentali inutili per diagnosi precise, affidabili e tempestive che allo stesso tempo ridurranno i costi per il Servizio sanitario.

Superare l’approccio incentrato sui biomarcatori

L’obiettivo del percorso diagnostico è quello di superare gli attuali limiti delle raccomandazioni e delle linee guida relative alla diagnosi della malattia di Alzheimer. Queste si concentrano principalmente sulla malattia stessa o sui biomarcatori, piuttosto che sulla persona interessata.

Infatti, la maggior parte di queste raccomandazioni non tiene conto delle numerose opzioni diagnostiche disponibili e dell’esistenza di diversi test che possono essere eseguiti contemporaneamente o in sequenza. Pertanto, nella pratica clinica, la scelta del biomarcatore è spesso influenzata più da considerazioni organizzative e logistiche che da fattori clinici.

Queste nuove raccomandazioni dovranno essere periodicamente aggiornate in base ai progressi scientifici, e sono consigliate per gli individui al di sotto dei 70 anni seguiti nei Centri per i disturbi cognitivi e le demenze e da valutare caso per caso per i pazienti con più di 70 anni. Nel prossimo futuro si spera che possano essere integrate con l’impiego dell’analisi di specifici biomarcatori nel sangue, a oggi disponibili solo per la ricerca scientifica e in fase di approvazione per l’uso clinico.

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