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STEP: aperta nuova consultazione per migliorare l’accesso ai fondi UE

La Piattaforma delle tecnologie strategiche per l’Europa (STEP) è stata istituita dall’UE per sostenere l’industria europea e incentivare gli investimenti nelle tecnologie critiche in Europa.

STEP si concentra su progetti in fase di sviluppo e produzione in tre settori rilevanti per la transizione verde e digitale:

  • tecnologie digitali e innovazione tecnologica profonda;
  • tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse;
  • biotecnologie.

Un altro ruolo essenziale di STEP è quello di fornire consulenza sui modi migliori per richiedere i finanziamenti dell’UE e sulle possibilità di combinare il sostegno finanziario. Il contributo dei partecipanti alla consultazione può aiutare a capire le esigenze dei promotori di progetti che cercano finanziamenti europei, soprattutto attraverso i programmi che contribuiscono a STEP.

 

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Presentati i 27 nuovi Commissari UE: l’italiano Fitto come vicepresidente esecutivo

La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha presentato al Parlamento UE la proposta per la nuova composizione della Commissione.

Sei dei 27 nuovi commissari saranno anche vicepresidenti esecutivi nella prossima legislatura: la spagnola Teresa Ribera, la finlandese Henna Virkkunen, l’estone Kaja Kallas, Alta rappresentante per la politica estera, e la romena socialista Roxana Minzatu,  il francese Stéphane Séjourné e l’italiano Raffaele Fitto, designato come vice-presidente esecutivo con incarichi su “coesione e riforme“. Sarà responsabile per il portafoglio che si occupa delle politiche di coesione, le città e lo sviluppo regionale.

La lista degli altri commissari della Commissione Europea 2024-2029

Per ciò che concerne gli altri Commissari nominati dalla presidente von der Leyen sono stati proposti:

Maros Sefcovic, dalla Slovacchia, che sarà responsabile del Commercio e della sicurezza economica, un nuovo incarico che comprende anche la politica doganale, oltre a occuparsi delle relazioni interistituzionali e della trasparenza.

Il lettone Valdis Dombrovskis ricoprirà un duplice ruolo, assumendo le deleghe per l’Economia e la produttività, oltre che per l’Attuazione e la semplificazione. Dubravka Suica, proveniente dalla Croazia, avrà la responsabilità del Mediterraneo, mentre l’ungherese Oliver Varhely si occuperà di Salute e benessere degli animali.

L’olandese Wopke Hoekstra sarà confermato come commissario per il Clima, la crescita sostenibile e la riduzione delle emissioni. Il lituano Andrius Kubilius sarà incaricato di Difesa e spazio, mentre la slovena Marta Kos si occuperà dell’Allargamento e delle relazioni con i paesi del vicinato orientale.

Al ceco Jozef Síkela è stato affidato il ruolo di commissario per i Partenariati internazionali, e il cipriota Costas Kadis sarà commissario per la Pesca e gli oceani. La portoghese Maria Luís Albuquerque avrà il portafoglio dei Servizi finanziari e dell’Unione del risparmio e degli investimenti, mentre la belga Hadja Lahbib si occuperà della Preparazione e gestione delle crisi.

L’austriaco Magnus Brunner gestirà gli Affari interni e la migrazione, mentre la svedese Jessika Roswall sarà responsabile dell’Ambiente, della resilienza idrica e dell’economia circolare competitiva. Piotr Serafin, dalla Polonia, assumerà l’incarico relativo a Bilancio, lotta alle frodi e amministrazione pubblica, e il danese Dan Jorgensen si occuperà di Energia e alloggi. La bulgara Ekaterina Zaharieva avrà la delega a Ricerca e innovazione.

L’irlandese Michael McGrath sarà responsabile di Democrazia, Giustizia e Stato di diritto, mentre il greco Apostolos Tzitzikostas gestirà i Trasporti sostenibili e il turismo. Il lussemburghese Christophe Hansen sarà commissario per Agricoltura e alimentazione, e infine, il maltese Glenn Micallef si occuperà di Equità intergenerazionale, cultura, giovani e sport.

Prossimi step a completamento dell’iter di elezione dei nuovi commissari UE

La nomina di oggi avvia il processo per le audizioni di conferma dei commissari designati, subordinato all’esame delle dichiarazioni di interessi da parte della commissione giuridica del Parlamento UE.

Le risposte scritte dei commissari saranno pubblicate online prima delle audizioni, organizzate dalla Conferenza dei presidenti su raccomandazione delle commissioni competenti. Ogni commissario parteciperà a un’udienza di tre ore, estendibile a quattro per portafogli complessi. Il Parlamento valuterà competenze, impegno europeo e indipendenza dei candidati, e i coordinatori emetteranno una valutazione, richiedendo una maggioranza di due terzi per l’approvazione finale.

 

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Carenza farmaci: HERA evidenzia vulnerabilità per 11 medicinali

L’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA) della Commissione ha presentato alla Critical Medicines Alliance (CMA) i principali risultati di una relazione tecnica che valuta le vulnerabilità della catena di approvvigionamento dei farmaci critici.

la relazione tecnica sulla Valutazione delle vulnerabilità della catena di approvvigionamento dei medicinali critici

Il rapporto farà da base per ulteriori azioni volte a rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento di una prima tranche di undici farmaci critici dell’elenco dell’Unione dei farmaci critici. Inoltre, aiuterà l’Alleanza a raccomandare possibili azioni per anticipare, prevenire e affrontare le carenze di farmaci critici, in linea con il suo mandato.

Infine, la relazione conclude che è necessario aumentare la resilienza diversificando le fonti di approvvigionamento, potenziando la capacità produttiva e sviluppando solidi quadri di gestione del rischio per gestire efficacemente la variabilità economica e del mercato. Il rapporto offre pertanto un contributo prezioso per aiutare la CMA, l’EMA, la Commissione e gli Stati membri ad affrontare meglio le potenziali carenze dei farmaci in questione.

La relazione odierna fa parte del lavoro in corso della Commissione per affrontare le carenze di medicinali e diminuire la vulnerabilità delle infrastrutture correlate. Per garantire la disponibilità continua di farmaci e migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento, la Commissione ha adottato una comunicazione nell’ottobre 2023 e ha proposto un’ampia serie di azioni a breve e a lungo termine, concentrandosi sui farmaci più critici. È stato pubblicato l’elenco dell’Unione dei medicinali critici, con oltre 200 principi attivi ritenuti critici in base alle indicazioni terapeutiche e alla disponibilità di alternative adeguate. La relazione odierna si concentra su 11 di essi.

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ENVI e SANT: eletti i nuovi presidenti e vicepresidenti

Commissione per l’ambiente, la salute pubblica e la sicurezza alimentare (ENVI)

Durante la riunione costitutiva tenutasi lo scorso 23 luglio, la Commissione per l’ambiente, la salute pubblica e la sicurezza alimentare (ENVI) del Parlamento europeo ha eletto come suo presidente Antonio Decaro (S&D), assieme ai quattro nuovi vicepresidenti: Pietro Fiocchi (Fratelli d’Italia – nel raggruppamento ECR), Esther Herranz Garcia (PPE, Spagna), Anja Hazekamp (The Left, Paesi Bassi) e András Tivadar Kulja (PPE, Ungheria).

Come nuovo presidente, tra gli obiettivi da raggiungere A. Decaro sottolinea l’importanza di: conseguire il nuovo green deal, garantire una continuità con i risultati ottenuti nella scorsa legislatura, coniugare le sfide ambientali con lo sviluppo di nuovi modelli di crescita economica sostenibile attraverso un percorso per una transizione giusta.

Nella decima legislatura, il comitato ENVI avrà 90 membri ed è responsabile della politica ambientale e delle misure di protezione ambientale, della salute pubblica e delle questioni di sicurezza alimentare. I suoi membri sono stati nominati durante la seduta plenaria del 16-19 luglio 2024.

La prima riunione ordinaria della Commissione Ambiente si terrà il 4 settembre.

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sottocommissione per la sanità pubblica (SANT)

Per quanto riguarda la sottocommissione per la sanità pubblica (SANT) è stato eletto Adam Jarubas (PPE, PL) come presidente, assieme ai seguenti quattro vicepresidenti: Tilly Metz (Verdi/ALE, Lussemburgo), Stine Bosse (Renew, Danimarca), Romana Jerkovic (S&D, Croazia), Emmanouil Fragkos (ECR, Grecia).

Gli impegni presi dalla nuova Sottocommissione SANT saranno: motivare gli stati membri a finalizzare la loro posizione in merito al pacchetto farmaceutico. Concentrarsi sulla riduzione del rischio per l’UE nei medicinali critici. Monitorare l’attuazione del piano dell’UE per la lotta al cancro, creare strategie per le malattie cardiovascolari, le malattie diabetiche correlate e le malattie neurodegenerative. Attuare un piano d’azione per la salute mentale, con particolare attenzione ai giovani nell’era digitale. Monitorare la corretta attuazione dello spazio europeo dei dati sanitari e garantire fondi adeguati per i programmi sanitari, come EU4Health e Horizon Europe. Tutte queste azioni dovrebbero continuare a puntare verso l’eliminazione delle disuguaglianze sanitarie tra i paesi dell’UE.

La prima riunione ordinaria della sottocommissione SANT è prevista per il 5 settembre.

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JRC: documento sulle sinergie dei fondi europei tra le regioni UE

Il Joint Research Centre (JRC) della Commissione UE ha pubblicato il documento “In search for the best match. Complementarities between R&I funds across EU regions”, sull’integrazione dei fondi per la ricerca e l’innovazione (R&I) tra le regioni europee. Il documento JRC mostra la distribuzione geografica e il livello di concentrazione dei fondi di ricerca e sviluppo europei.

Il ruolo del JRC nel panorama UE di Ricerca ed Innovazione

L’UE gestisce almeno tre strumenti principali a sostegno della R&I nelle sue regioni: la politica di coesione, Horizon Europe e il Fondo per la ripresa e la resilienza (RRF).

La politica di coesione e Horizon 2020, insieme, contribuiscono in modo determinante alla spesa per ricerca e sviluppo nella maggior parte delle regioni dell’Europa orientale (spesso nella misura del 20% o più) e in molte regioni del Mediterraneo. La politica di coesione in materia di R&I e i fondi di Horizon 2020 presentano livelli di concentrazione regionale molto diversi lungo le direttrici Nord-Sud ed Est-Ovest. Tuttavia, i fondi di Horizon 2020 sono molto più concentrati a livello territoriale rispetto a quelli della politica di coesione, e la maggior parte è destinata a poche aree leader nella R&I, il che può aumentare il rischio di disparità regionali.

Nell’Europa dell’Est e in alcune parti del Mediterraneo, persino le regioni a medio reddito e più sviluppate dei Paesi dell’Europa dell’Est non riescono ad attrarre importi di Horizon 2020 superiori a quelli assegnati dalla politica di coesione.

In terzo luogo, l’RRF fornisce un sostegno sostanziale alla R&I sia nei Paesi con risultati deboli che in quelli con buoni risultati in termini di innovazione, collocandosi tra la politica di coesione e Horizon in termini di concentrazione.

Per maggiori informazioni si prega di consultare il documento JRC presso il seguente LINK.

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Orientamenti politici per la prossima Commissione europea 2024-2029

Orientamenti politici per la Commissione 24-29: obiettivi generali

Delineata la struttura generale di un nuovo piano europeo di prosperità, con i seguenti obiettivi:

  • agevolare le attività economiche e approfondire il mercato unico;
  • stabilire un patto per l’industria pulita per decarbonizzare e abbattere i prezzi dell’energia;
  • mettere la ricerca e l’innovazione al centro dell’economia europea;
  • stimolare la produttività con la diffusione delle tecnologie digitali;
  • investire in modo massiccio nella competitività sostenibile;
  • ovviare alla carenza di competenze e di manodopera.

Orientamenti politici per la Commissione 24-29: focus salute

Rendere l’economia europea più resiliente riveste particolare importanza nel settore sanitario e farmaceutico. L’UE ha dovuto far fronte a gravi carenze di dispositivi medici e medicinali, che hanno reso particolarmente difficile l’acquisizione di antibiotici, insulina, antidolorifici e altri prodotti. Per porre rimedio a tale situazione verrà proposta una normativa sui medicinali critici che permetta di ridurre le dipendenze in materia di medicine e principi attivi critici, in particolare per i prodotti per i quali esistono soltanto pochi produttori o paesi fornitori.

Questi interventi saranno parte integrante delle iniziative volte a completare l’Unione europea della salute con catene di approvvigionamento diversificate, l’accesso ai trattamenti più avanzati, sistemi sanitari più resilienti e inventari strategici dei medicinali Dobbiamo proseguire il lavoro in materia di resistenza antimicrobica.

Verranno intensificate le iniziative sulla salute preventiva, in particolare per quanto riguarda la salute mentale, anche sul luogo di lavoro, e le malattie cardiovascolari, così come sui trattamenti per le malattie degenerative e sulla ricerca sull’autismo. A tal fine la Commissione si baserà sul modello del piano di lotta contro il cancro, che ha dimostrato tutta la sua efficacia.

È necessario fare di più per proteggere la sicurezza dei sistemi sanitari, che sempre più sono oggetto di attacchi informatici e ransomware. Per migliorare l’individuazione delle minacce, la preparazione e la risposta alle crisi, verrà proposto un piano d’azione europeo sulla cibersicurezza degli ospedali e dei prestatori di assistenza sanitaria.

Per quanto riguarda la preparazione alle crisi, sulla base dei lavori dell’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie, verrà presentata una nuova strategia a sostegno delle contromisure mediche contro le minacce per la salute pubblica, quali quelle connesse alla sicurezza CBRN, compresi gli appalti congiunti e la costituzione di scorte.

Nel contesto dell’equità sociale occorre un nuovo slancio nei settori in cui sono necessari maggiori progressi: queste attività verranno inquadrate in un nuovo piano d’azione per l’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali. Il piano includerà iniziative che esaminino l’impatto della digitalizzazione sul mondo del lavoro, dalla gestione dell’intelligenza artificiale al telelavoro, e le ripercussioni della cultura del «sempre disponibile» sulla salute mentale delle persone. Le nuove forme di lavoro non devono portare a una riduzione dei diritti.

 

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Ursula von der Leyen rieletta Presidente della Commissione UE

Ursula von der Leyen è stata rieletta alla guida della Commissione Europea per altri cinque anni con 401 voti a favore, 284 voti contrari, 15 astenuti e  e 7 schede nulle, superando così quota 360, la maggioranza necessaria per l’elezione.

In un lungo discorso di presentazione della sua candidatura, la presidente von der Leyen ha dettato le linee guida e le priorità della Commissione UE per il prossimo futuro.

Chi è Ursula von der Leyen

Dottorato in Medicina, politico di lungo corso in Germania e nelle file del CDU, Ursula von der Leyen diventa Presidente della Commissione Europea nel 2019, succedendo a Jean-Claude Juncker. Questo sarà il suo secondo mandato.

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Commissione UE: pubblicate le linee guida per i Dispositivi medici orfani

La Commissione Europea ha pubblicato una guida per valutare clinicamente i dispositivi medici orfani. Tale iniziativa fornisce i criteri che stabiliscono quando un dispositivo medico possa essere considerato “orfano” ai sensi della normativa, ed è frutto di un lavoro congiunto di operatori sanitari, accademici, industria ed organismi preposti.

LE LINEE GUIDA PER I DISPOSITIVI MEDICI ORFANI

Lo scopo di queste linee guida è quello di incentivare gli organismi preposti ed i produttori a investire nei dispositivi medici orfani, attraverso anche la possibilità di potersi interfacciare con gruppi di esperti della EMA a riguardo. Ciò può accrescere l’attenzione e la trasformazione dei dispositivi medici in campi in cui ci sono poco pazienti e quindi spesso poco considerati.

Cosa sono i dispositivi medici orfani:

I dispositivi orfani sono strumenti medici o i loro accessori progettati per essere utilizzati in caso di malattie o condizioni che colpiscono solo un numero ridotto di persone ogni anno. Sono spesso impiegati per trattare malattie rare o condizioni mediche per le quali esistono poche opzioni di diagnosi o trattamento. Questi dispositivi possono essere fondamentali per rispondere a necessità mediche che altrimenti rimarrebbero insoddisfatte.

 

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Ricerca e innovazione: la Commissione delinea un approccio per un’Europa più competitiva

La Commissione ha pubblicato l’edizione 2024 della relazione sui risultati nel campo della scienza, della ricerca e dell’innovazione (SRIP). Negli ultimi vent’anni gli investimenti dell’UE in ricerca e innovazione sono aumentati, contribuendo in particolare alla competitività nelle tecnologie verdi e alla qualità complessiva della ricerca dell’UE.

La relazione sui risultati nel campo della scienza, della ricerca e dell’innovazione (SRIP)

La relazione evidenzia le 3 principali sfide che l’UE si trova ad affrontare in ambito di ricerca e innovazione: il sottoutilizzo degli ecosistemi di Ricerca e Innovazione (R&I), il divario in R&I tra Stati membri e quello tecnologico rispetto ad altre regioni del mondo.

In questo contesto il ruolo significativo dell’Italia come uno dei tre principali attori nei campi della ricerca e sviluppo e delle pubblicazioni scientifiche, seppur significativamente più piccolo di quello della Germania (e della Francia sulla ricerca) e non omogeneo sul territorio, rappresenta sia un punto di forza che un’area di miglioramento futuro.

OSSERVAZIONI NELL’AMBITO DELLA SALUTE

Gli studi di previsione sulla R&I europea hanno identificato 11 aree chiave per i prossimi 20-30 anni: una di queste aree chiave è il settore “Futuro della salute”. Mentre le nazioni ricostruiscono i sistemi sanitari post-COVID-19, l’attenzione è rivolta ad affrontare le sfide della forza lavoro e a rafforzare la resilienza contro le future pandemie. In questo contesto, gli investimenti in R&I emergono come un approccio pratico e strategico per un futuro più adattivo.

L’UE ha ancora difficoltà a raccogliere gli investimenti del settore privato per la R&I, soprattutto in settori importanti come le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) e la salute, e tende a specializzare la propria R&I in tecnologie caratterizzate da una minore complessità e in settori a media tecnologia, una situazione che alcuni chiamano “trappola tecnologica”.

La posizione dell’UE rimane relativamente debole anche in altre aree strategiche, come le biotecnologie, che hanno un’importante natura abilitante e trasformativa in settori quali l’agricoltura, l’ambiente, la sanità, le scienze della vita, le catene alimentari e la biomanufattura. L’UE ha fatto progressi in questo campo, migliorando le sue prestazioni scientifiche, ma il suo potenziale di specializzazione rimane significativamente inferiore a quello degli Stati Uniti, il più rilevante punto di riferimento mondiale. Ciò implica che in futuro sarà difficile per l’UE costruire capacità in queste tecnologie, richiedendo sforzi crescenti per ridurre il divario con i principali concorrenti.

Per quanto riguarda la performance scientifica, l’UE dispone di una solida base di ricerca ed è al secondo posto a livello mondiale in termini di produzione scientifica. È più forte nei settori meno tecnologici, mentre gli Stati Uniti primeggiano nelle scienze della salute e la Cina si concentra maggiormente sulle scienze naturali e applicate. Nel 2022 la quota di produzione mondiale dell’UE è stata superiore a quella degli Stati Uniti in tutti i settori tranne due: psicologia e scienze cognitive, e sanità pubblica e servizi sanitari.

L’occupazione nell’UE è prevalentemente concentrata nel settore manifatturiero, a differenza degli Stati Uniti, dove si concentra maggiormente sui servizi sanitari. Inoltre, i settori della tecnologia dell’informazione (IT) e della finanza negli Stati Uniti sono significativamente più grandi rispetto a quelli dell’UE. Tuttavia, i settori economici delle TIC, delle attività professionali, scientifiche e tecniche e delle attività sanitarie e sociali hanno registrato i maggiori incrementi occupazionali dal 2010 al 2022 in Europa.

Infine, un cambiamento notevole nel panorama digitale che ha caratterizzato gli ultimi anni è stata l’accelerazione della diffusione dell‘Intelligenza Artificiale (IA), che sta già modificando la domanda di competenze e può svolgere un ruolo importante nell’affrontare le sfide sociali, come quelle legate alla salute e al cambiamento climatico.

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Commissione UE: 116 milioni per le valli regionali dell’innovazione

Piemonte, Liguria, Lombardia, Abruzzo, Molise, Puglia, Calabria, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia Autonoma di Trento, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio: sono le Regioni italiane che la Commissione Ue, nell’ambito della Nuova agenda europea dell’innovazione (NNEIA), ha inserito nell’elenco delle 151 Regioni europee classificate come “Valli regionali dell’innovazione” (RIV).

L’obbiettivo di quest’iniziativa è riunire una serie di Regioni europee, con diversi livelli di innovazione, collegando i loro principali attori e rafforzandone così gli ecosistemi regionali. Formando le RIV la Commissione mira a colmare il divario di innovazione presente in Europa e migliorare i risultati complessivi dell’Unione in termini di innovazione.

 LE Valli regionali dell’innovazione (RIV)

L’UE sosterrà questa iniziativa con 116 milioni di euro nell’ambito del programma Ecosistemi europei di innovazione (EIE) di Horizon Europe, il programma dell’UE per la ricerca e l’innovazione, e dello strumento Investimenti interregionali per l’innovazione (I3) del Fondo europeo di sviluppo regionale.

Le Regioni scelte per formare le RIV si impegnano a rafforzare le loro politiche e i loro investimenti in materia di innovazione, concentrandosi sulle sfide che l’UE deve affrontare, come indicato nella NEIA.  Queste includono: la riduzione della dipendenza dai combustibili fossili, l’aumento della sicurezza alimentare globale, la padronanza della trasformazione digitale (compresa la sicurezza informatica), il miglioramento dell’assistenza sanitaria e l’aumento della circolarità.

Altre 79 regioni sono state individuate a seguito di un invito a manifestare interesse per diventare le prossime RIV, sulla base del loro impegno a: migliorare il coordinamento e l’orientamento dei loro investimenti e delle loro politiche per l’innovazione, impegnarsi nella collaborazione interregionale per sviluppare ulteriormente l’innovazione, rafforzare e collegare i loro ecosistemi regionali dell’innovazione.

Oltre ai finanziamenti, la Commissione sosterrà queste Regioni attraverso attività di community building, eventi di matchmaking e azioni di comunicazione mirate.

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