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Consiglio UE: approvate le conclusioni sul futuro dell’Unione Europea della Salute

Il 21 giugno 2024 il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato le conclusioni intitolate “Il futuro dell’Unione europea della salute: un’Europa che cura, prepara e protegge”, in cui ha definito le aree chiave di interesse per la politica sanitaria dell’UE e ha incoraggiato la Commissione entrante a mantenere la salute come priorità.

le conclusioni del Consiglio

Gli Stati membri riconoscono il lavoro già svolto per migliorare il coordinamento delle politiche sanitarie a livello dell’UE, evidenziano le sfide che il sistema sanitario dell’UE deve ancora affrontare e definiscono le principali aree di interesse per il rafforzamento dell’Unione europea della salute.

Nelle sue conclusioni, il Consiglio rileva che il sistema sanitario dell’UE deve affrontare sfide significative. Tra queste, la carenza di personale sanitario, che gli Stati membri e la Commissione sono incoraggiati ad affrontare attraverso investimenti, strumenti digitali, condivisione delle conoscenze, cooperazione a livello europeo e quadri normativi adeguati.

Un’altra sfida fondamentale è il miglioramento della sicurezza dell’approvvigionamento di farmaci e dispositivi medici. Il Consiglio invita gli Stati membri e la Commissione a continuare a lavorare per mitigare le carenze di farmaci critici, anche attraverso la Critical Medicines Alliance, e invita la Commissione a considerare la possibilità di proporre una legge sui farmaci critici, che fornirebbe un quadro giuridico per affrontare le vulnerabilità della catena di approvvigionamento.

Il Consiglio rileva che occorre affrontare le esigenze prioritarie nel settore dell’assistenza sanitaria.  L’istituzione di una banca dati indipendente può aiutare a identificare i bisogni insoddisfatti dei pazienti e della società in materia di salute. Come passo successivo, si potrebbe prendere in considerazione l’istituzione di un meccanismo volontario, guidato dagli Stati membri, per la valutazione e la definizione delle priorità di tali bisogni e il coordinamento a livello UE del sostegno pubblico per affrontare i bisogni insoddisfatti più urgenti in materia di salute.

Il Consiglio invita inoltre gli Stati membri e la Commissione a rafforzare l’azione nelle aree prioritarie migliorando gli strumenti di attuazione dell’UE, tra cui EU4Health, e sviluppandone di nuovi, come un polo di investimento sanitario dell’UE.

Le conclusioni del Consiglio indicano anche le aree in cui è necessario intraprendere ulteriori azioni. Tra queste è prioritaria la prevenzione delle malattie non trasmissibili, responsabili di quasi il 90% di tutti i decessi nell’UE. Il Consiglio invita gli Stati membri e la Commissione a promuovere stili di vita e ambienti sani, anche adottando le proposte legislative annunciate nell’ambito del piano europeo per la lotta contro il cancro e rafforzando il lavoro sull’iniziativa “Più sani insieme”.

Allo stesso modo, l’azione nel settore della preparazione e delle malattie trasmissibili dovrebbe includere il mantenimento delle minacce sanitarie transfrontaliere in cima all’agenda dell’UE, il rafforzamento della lotta contro la disinformazione e il miglioramento della sicurezza dell’approvvigionamento di farmaci e dispositivi medici pertinenti.

 

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Unione europea della salute più forte e meglio preparata per il futuro

Durante la crisi causata dalla pandemia di COVID-19, l’Unione europea della salute si è rivelata una necessità al fine di salvaguardare la resilienza dell’UE contribuendo al benessere sociale, all’autonomia strategica e alla stabilità geopolitica dell’Europa.

Factsheet su un’Unione europea della salute forte per tutti

Partendo dall’esperienza maturata dalla pandemia, l’Unione Europea della salute è riuscita a fornire una risposta agli appelli dei cittadini che richiedevano una maggiore presenza dell’UE nel settore della sanità pubblica. La visione dell’Unione della salute, presentata nel novembre 2020, consiste nel garantire che gli Stati membri siano meglio preparati a rispondere alle crisi sanitarie future, sostenendo nel contempo politiche sanitarie moderne e innovative per tutti i cittadini dell’UE. Grazie a cospicui finanziamenti derivanti dal programma “UE per la salute“, gli obiettivi dell’Unione europea della salute si sono rapidamente trasformati in risultati tangibili.

Mentre nuove azioni sono in fase di preparazione, l’Unione europea della salute ha finora permesso di raggiungere i traguardi seguenti:

  • Misure di sicurezza sanitaria più incisive per rispondere meglio alle crisi future: oggi l’UE è dotata di strumenti più efficaci per prevenire le principali minacce per la salute, prepararsi ad affrontarle e rispondervi, grazie a un quadro giuridico più solido per la cooperazione in materia di sicurezza sanitaria, al rafforzamento delle agenzie sanitarie dell’UE e alla creazione dell’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA).
  • Accesso equo e tempestivo a medicinali a prezzi accessibili per tutti i cittadini: la proposta di riforma farmaceutica dell’UE consentirà ad altri 70 milioni di cittadini dell’UE di accedere a nuovi medicinali, mantenendo nel contempo la competitività del settore farmaceutico europeo. La riforma si concentra sulle esigenze dei cittadini dell’UE al fine di garantire che tutti abbiano accesso ai medicinali di cui hanno bisogno, quando ne hanno bisogno, ovunque vivano e a prescindere dalla malattia. La riforma migliorerà inoltre la disponibilità di medicinali critici definendo una serie di misure per affrontare le carenze.
  • Un piano di lotta contro il cancro all’avanguardia di livello mondiale: nell’ambito del piano europeo di lotta contro il cancro sono state avviate una serie di azioni significative per affrontare la malattia in tutte le sue fasi, dalla prevenzione alla diagnosi e al trattamento, fino all’assistenza post malattia. Sostenuto da un finanziamento dell’UE pari a 4 miliardi di €, il piano sta già facendo la differenza nella vita dei pazienti oncologici in tutta Europa.
  • Iniziative rivoluzionarie per digitalizzare l’assistenza sanitaria: grazie all’innovativo spazio europeo dei dati sanitari (EHDS), i cittadini avranno accesso ad un’assistenza sanitaria migliore ovunque nell’UE. Nel pieno rispetto delle norme dell’UE in materia di protezione dei dati, lo spazio europeo dei dati sanitari sfrutta appieno il potenziale della transizione digitale e consentirà inoltre un migliore utilizzo dei dati per la ricerca e per lo sviluppo di medicinali che possono cambiare la vita.
  • Azione globale per una migliore salute mentale: l’approccio globale alla salute mentale dell’UE riconosce che la nostra salute mentale è importante quanto la salute fisica e riguarda persone di tutti i contesti di provenienza. Si tratta di azioni di ampio respiro sostenute da oltre 1,2 miliardi di € per promuovere il benessere mentale, migliorare la prevenzione e i servizi di sostegno ed eliminare la stigmatizzazione in questo importante ambito.
  • Norme per rafforzare la sicurezza dei pazienti e garantire l’approvvigionamento di medicinali: le misure volte a prevenire qualsiasi    interruzione dell’approvvigionamento di medicinali e       dispositivi medici critici fanno sì che i cittadini possano continuare a fare affidamento su medicinali, trattamenti e terapie sicuri ed efficaci.
  • Un approccio “One Health” per affrontare i principali rischi per la salute: avendo riconosciuto il legame tra salute umana, animale e ambientale, l’Europa si trova in una posizione migliore per sviluppare politiche più incisive per affrontare le principali sfide sanitarie, come la resistenza antimicrobica e l’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute.

 

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Osservatorio Europeo: “Un’Europa che cura, prepara, protegge”

Il nuovo numero della rivista EUROHEALTH dell’Osservatorio europeo sui sistemi e le politiche sanitarie “Un’Europa che cura, prepara, protegge: Rafforzare l’Unione Europea della Salute”, pubblicata lo scorso 16 gennaio, ha visto la collaborazione del team della presidenza belga della sanità allo scopo di selezionare una lista di priorità chiave per l’agenda della Commissione, mantenendo il focus sull’Unione sanitaria europea.

Queste priorità hanno anche lo scopo di fungere da guida per un’Europa che vuole costruire sistemi sanitari e società resilienti e sane, portando sotto al riflettore tematiche come:

  • Affrontare la crisi del personale sanitario
  • Garantire l’accesso all’assistenza a prezzi accessibili
  • Prevenire le malattie non trasmissibili
  • Promuovere l’innovazione orientata ai bisogni
  • Gestire le crisi sanitarie future
  • Garantire le risorse per i sistemi sanitari
  • Azioni congiunte UE 2.0

In particolare, per quanto riguarda la prevenzione primaria, la rivista ne dedica un’articolo che ricorda come questa sia una strategia efficace per mantenere e migliorare la salute della popolazione e raggiungere la resilienza di fronte alle crisi. Nel dettaglio l’articolo evidenzia i progressi delle iniziative volte alla prevenzione dei fattori di rischio delle malattie non trasmissibili (MNT) e dei più ampi determinanti della salute nell’ambito del Piano della Commissione europea per la lotta contro il cancro. Analizza, inoltre, come l’Unione europea possa utilizzare le sue leve politiche per rafforzare la prevenzione e affrontare le MNT.

Infine, vengono suggerite anche alcune potenziali azioni che la Commissione può compiere per raggiungere gli obiettivi previsti, come:

  • Mantenere le azioni previste e delineate nell’agenda politica e programmatica dell’Evidence-Based Clinical Practice – EBCP, con particolare enfasi sulle misure normative volte alla prevenzione primaria e alla promozione della salute, e alle politiche raccomandate come “best buy”.
  • Monitorare da vicino, con la collaborazione degli Stati membri, i progressi compiuti in questo settore per garantire che il livello di ambizione verso gli obiettivi stabiliti sia mantenuto.
  • Attuare un’azione legislativa per ridurre l’uso nocivo di tabacco e alcol, permettendo ai consumatori di fare scelte alimentari più sane e sostenibili, oltre a controllare il marketing digitale dei giochi pubblicitari e di cibi e bevande non salutari, attuando anche misure fiscali sulle bevande zuccherate e sugli alimenti ultra-processati.
  • Affrontare la natura intersettoriale delle azioni contro le MNT attraverso la nomina di un vicepresidente della Commissione europea per l’economia del benessere, oltre ad un commissario per la salute e l’alimentazione.
  • Mettere la salute e il benessere delle persone e del pianeta al centro dell’elaborazione delle politiche. Ciò faciliterebbe l’adozione di una nuova legislazione dell’UE nel settore della prevenzione delle MNT, attenuando gli impatti transfrontalieri.
  • Istituzione di una piattaforma di alto livello che si impegni a livello intersettoriale per facilitare la collaborazione tra Stati membri, organizzazioni internazionali ed organizzazioni della società civile mirando ad un dialogo aperto sulla prevenzione delle MNT.

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La Commissione Europea istituisce un comitato consultivo per le emergenze di sanità pubblica

Nell’ambito della strategia dell’Unione Europea della Salute, la Commissione Europea sta istituendo un nuovo Comitato Consultivo per le Emergenze di Sanità Pubblica al fine di fornire consulenza in situazioni di gravi minacce per la salute pubblica che superano i confini nazionali. Questa iniziativa è nata in seguito a una carenza significativa emersa durante la pandemia di COVID-19.

Il ruolo principale di questo comitato consultivo sarà assistere sia la Commissione che gli Stati membri nell’analizzare ufficialmente quando si verifica un’emergenza di sanità pubblica. Inoltre, il comitato fornirà consulenza sulla formulazione delle misure da adottare in risposta a un’epidemia e sulla tempistica per revocarle. Questa iniziativa rappresenta un passo importante nell’ambito degli sforzi volti a rafforzare la capacità di risposta alle minacce alla salute che hanno un impatto su più paesi, all’interno di una Unione Europea dedicata al benessere generale.

Come sarà composto il nuovo comitato consultivo:

Il nuovo comitato indipendente sarà composto da 51 esperti provenienti da diverse discipline e settori. Questi esperti forniranno consulenza su questioni relative alla salute pubblica che abbracciano aspetti biomedici, comportamentali, sociali, economici, culturali e internazionali in caso di crisi sanitaria. La creazione di questo comitato consultivo è stata prevista dal regolamento relativo alle gravi minacce per la salute che si estendono oltre i confini nazionali, il quale è entrato in vigore nel dicembre 2022.

All’interno del comitato, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, l’Agenzia europea per i medicinali e l’Organizzazione mondiale della Sanità avranno un ruolo di osservatori permanenti. Inoltre, esperti ad hoc, come coloro che dispongono di conoscenze specifiche sulla situazione locale di un’epidemia, potranno essere invitati a condividere le loro valutazioni con il comitato, se necessario.

Nelle prossime settimane verrà emesso un invito per la presentazione di candidature al fine di selezionare gli esperti del comitato. Ci si aspetta che il comitato inizi a operare nel primo trimestre del 2024.

 

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Unione Europea della Salute – L’UE intensifica la lotta alla resistenza antimicrobica

La raccomandazione sulla resistenza antimicrobica si concentra sulla prevenzione e sul controllo delle infezioni, sulla sorveglianza e sul monitoraggio, sull’innovazione e sulla disponibilità di antimicrobici efficaci, sull’uso prudente e sulla cooperazione tra gli Stati membri e a livello globale.

Diversi obiettivi dell’UE, sviluppati con il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), sono fissati per il 2030:

  • riduzione del 20% del consumo totale di antibiotici nell’uomo;
  • almeno il 65% del consumo totale di antibiotici nell’uomo dovrebbe essere efficace (uso dell’antibiotico giusto);
  • riduzione delle infezioni di tre batteri chiave resistenti agli antibiotici, che si applicherà principalmente agli ospedali.

Questi obiettivi, tradotti anche per ciascun livello nazionale, aiuteranno l’UE ad affrontare la resistenza antimicrobica tenendo conto delle specificità nazionali senza compromettere la salute e la sicurezza dei pazienti. Inoltre, consentiranno di monitorare meglio le infezioni e il consumo di antibiotici nei prossimi anni e di adeguare di conseguenza le politiche.

La raccomandazione conferma inoltre la leadership internazionale dell’UE in materia di resistenza antimicrobica e invita la Commissione e gli Stati membri a includere la resistenza antimicrobica nell’accordo sulle pandemie attualmente in fase di negoziazione. Invita inoltre a mantenere la resistenza antimicrobica in cima all’agenda del G7 e del G20.

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