Categorie
cure integrate

Scheda informativa – Pazienti senza frontiere: analisi delle tendenze 2021-2023

La Commissione europea ha pubblicato la scheda informativa “Patients Without Borders” (Pazienti senza frontiere), che presenta i dati e l’analisi delle tendenze relative alla mobilità dei pazienti nel triennio 2021-2023, evidenziando l’impatto della pandemia di COVID-19 e il successivo ritorno ai livelli pre-pandemici.

L’assistenza sanitaria transfrontaliera consente ai cittadini europei di ricevere cure in un altro Stato membro e ottenere il rimborso dal proprio Paese di affiliazione, in base alla Direttiva 2011/24/UE sui diritti dei pazienti.

Tutti gli Stati membri dispongono di Punti di contatto nazionali (NCP) operativi, che offrono informazioni ai cittadini e migliorano progressivamente l’accessibilità e la qualità dei contenuti. Tuttavia, la scheda informativa sottolinea che non tutti i Paesi hanno fornito dati completi o omogenei, limitando la possibilità di trarre conclusioni globali.

“Pazienti senza frontiere”: i dati della scheda informativa

Per quanto riguarda l’assistenza soggetta ad autorizzazione preventiva, nel periodo di riferimento sono state registrate 11.981 richieste ai sensi della Direttiva 2011/24/UE, di cui l’83,7% autorizzate e il 19,4% rifiutate, principalmente perché il trattamento poteva essere garantito nel Paese di origine entro tempi giustificabili. Le richieste sono aumentate in modo significativo da 1.456 nel 2021 a 5.973 nel 2023.
La Germania ha ricevuto il numero più alto di richieste (6.691), seguita da Lussemburgo (2.846) e Slovacchia (1.559). I Paesi che hanno trattato più pazienti transfrontalieri sono stati Cechia (1.435) e Germania (1.426), seguiti da Portogallo, Spagna, Francia e Belgio.

Per l’assistenza non soggetta ad autorizzazione preventiva, sono state ricevute 1.386.735 richieste di rimborso, di cui 76,8% approvate. Il numero complessivo di richieste è diminuito tra il 2021 e il 2023, probabilmente anche a causa di lacune nei dati.

La Francia risulta il principale Paese destinatario, con 790.718 richieste (57% del totale), seguita da Germania, Danimarca, Polonia, Svezia, Slovacchia e Norvegia. I Paesi che hanno trattato più pazienti sono stati Spagna (234.635), Portogallo (108.809) e Belgio (100.238), seguiti da Cechia, Germania, Lussemburgo, Italia, Grecia e Polonia.

Nel complesso, tra il 2021 e il 2023 sono stati spesi almeno 465 milioni di euro per l’assistenza sanitaria transfrontaliera, di cui 18 milioni per cure soggette ad autorizzazione preventiva e 447 milioni per cure non soggette ad autorizzazione preventiva.

La spesa è passata da 260,5 milioni di euro nel 2021 a 94,1 milioni nel 2022, per poi risalire a 110,4 milioni nel 2023. Anche in questo caso, la variazione è fortemente influenzata dalla Francia, che da sola ha rappresentato l’82% della spesa totale nel 2021 e ha poi registrato un calo significativo negli anni successivi.

I Paesi con la spesa più elevata sono stati Francia (233,3 milioni di euro), Germania (87,4 milioni), Svezia (39 milioni), Belgio (23 milioni), Irlanda (21 milioni), Polonia (18 milioni) e Norvegia (15 milioni).

Considerando solo i Paesi che hanno fornito dati completi per tutti e tre gli anni, la spesa per l’assistenza sanitaria transfrontaliera rappresenta meno dello 0,02% della spesa sanitaria totale.

L’analisi dei dati dal 2016 al 2023 mostra una progressiva crescita della capacità di raccolta dati e una migliore accuratezza delle informazioni, favorita dall’introduzione di un meccanismo automatizzato di raccolta dati nel 2023. Tuttavia, restano disomogeneità tra Paesi e difficoltà nel distinguere le richieste presentate ai sensi della Direttiva da quelle basate sui Regolamenti europei.

Tra i principali elementi emersi, la scheda informativa evidenzia:

  • il ruolo positivo dei Punti di contatto nazionali (NCP) nel migliorare accessibilità e informazione ai cittadini;

  • un generale miglioramento nella qualità dei dati, pur con margini di crescita;

  • la necessità di arricchire la raccolta dati con informazioni più dettagliate sui tipi di cure richieste e rimborsate;

  • l’impatto della pandemia di COVID-19, che ha temporaneamente ridotto la mobilità sanitaria, seguita da una ripresa dei flussi ai livelli pre-pandemici.

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

Categorie
Salute Globale comunicazione in salute

OMS: nuove linee guida globali sulle misure di sanità pubblica

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato la versione aggiornata al 2025 del documento Global guidance on monitoring public health and social measures (PHSM) policies during health emergencies. Il testo, che sostituisce la precedente edizione dell’agosto 2024, introduce la revisione e armonizzazione delle misure di sanità pubblica e sociali alla luce delle modifiche al Regolamento Sanitario Internazionale (RSI 2005), adottate dalla World Health Assembly il 1° giugno 2024.

Linee guida globali OMS per monitorare le misure di sanità pubblica e sociali

Le PHSM (Public Health and Social Measures) comprendono interventi non farmacologici adottati da individui, comunità, istituzioni e governi per ridurre il rischio di trasmissione delle malattie infettive. Possono includere misure di protezione personale, restrizioni sugli assembramenti, interventi ambientali e regolamentazioni sui viaggi e sui trasporti internazionali.

Durante la pandemia di COVID-19, la mancanza di un quadro armonizzato di monitoraggio ha reso complesso confrontare e valutare l’efficacia delle misure adottate nei diversi Paesi. Questo nuovo documento OMS nasce quindi per fornire una guida globale standardizzata alla raccolta e analisi dei dati sulle politiche PHSM, migliorando il coordinamento e la trasparenza delle decisioni durante le emergenze sanitarie.

Le linee guida propongono un approccio in sei fasi: dall’istituzione di un sistema di monitoraggio dedicato, alla progettazione di metodi di raccolta dati, fino all’analisi e disseminazione delle informazioni. L’obiettivo è favorire decisioni basate sull’evidenza scientifica e rafforzare la preparazione e la risposta a crisi sanitarie future.

Il documento sottolinea inoltre l’importanza di garantire la continuità dei sistemi di monitoraggio, la qualità dei dati e il coinvolgimento di stakeholder a livello locale, nazionale e globale. Le nuove indicazioni intendono anche facilitare la conformità ai requisiti del Regolamento Sanitario Internazionale (2005), migliorando la cooperazione tra gli Stati membri dell’OMS.

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

Categorie
Altro

Rapporto EuroHealthNet-CHAIN sulle disuguaglianze sociali nella salute

EuroHealthNet ha pubblicato il suo rapporto intitolato “Disuguaglianze sociali nella salute nell’UE” (Social Inequalities in Health in the EU), redatto in collaborazione con il Centre for Health Equity Analytics (CHAIN).

IL RAPPORTO E IL SUO EVENTO

Questo studio, basato sui dati dell’Indagine sociale europea del 2014 e del 2024, fornisce il quadro più dettagliato finora disponibile delle disuguaglianze sociali nella salute in Europa negli ultimi dieci anni. Il rapporto mostra come i risultati sanitari siano influenzati dall’istruzione, dal reddito, dalle condizioni di vita e di lavoro, nonché dall’accesso ai servizi essenziali. Il rapporto presenta inoltre esempi di azioni promettenti in tutta Europa e fornisce raccomandazioni per i responsabili politici dell’UE e nazionali.

Questo rapporto viene presentato da EuroHealthNet con due eventi: una riunione di alto livello trasmessa in diretta streaming dal Parlamento europeo il 25 settembre p.v e un webinar il 26 settembre p.v.

  • 25 settembre: dedicato alle disuguaglianze sociali in materia di salute in Europa, viste non sono solo come una sfida, ma come un invito all’azione. I risultati in materia di salute sono indissolubilmente legati al nostro contesto socioeconomico, all’istruzione, alle condizioni di vita e di lavoro e all’accesso ai servizi essenziali. Affrontare questi fattori non è solo un imperativo sanitario, ma è essenziale per preservare il modello sociale europeo e garantirne la competitività.
  • 26 settembre: il workshop online riunisce esperti di sanità pubblica europei, nazionali e regionali, ricercatori, responsabili politici e rappresentanti della società civile per discutere in modo più approfondito i dati nazionali e subnazionali contenuti nella relazione, le buone pratiche e le raccomandazioni.

 

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

Categorie
comunicazione in salute Salute Globale

Intelligenza artificiale e comunicazione sanitaria: l’analisi dell’Università di Zurigo e WHO/Europe

Un recente studio intitolato “Responsible artificial intelligence in public health: a Delphi study on risk communication, community engagement and infodemic management” analizza opportunità e criticità legate all’impiego dell’intelligenza artificiale in tre ambiti chiave della sanità pubblica: la comunicazione del rischio, il coinvolgimento delle comunità e la gestione dell’infodemia.

Il lavoro è stato coordinato dall’Università di Zurigo in collaborazione con l’Ufficio Regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO/Europe).

Lo studio si basa su un’indagine Delphi condotta su 54 esperti internazionali provenienti da 27 Paesi, attivi nei settori della salute pubblica, della tecnologia, della comunicazione e dell’etica, e individua principi guida e azioni prioritarie per promuovere un utilizzo etico e responsabile dell’IA nei contesti sanitari.

Principi guida per l’uso dell’intelligenza artificiale in sanità

Dall’analisi emergono numerose opportunità per l’impiego dell’IA nella personalizzazione dei messaggi sanitari e nel monitoraggio delle informazioni online, con particolare efficacia nel contrasto alla disinformazione. Tuttavia, vengono segnalati anche rischi significativi, tra cui bias algoritmici, violazioni della privacy e perdita di fiducia da parte del pubblico.

L’intelligenza artificiale è considerata meno adatta, al momento, a sostituire il coinvolgimento diretto delle comunità, che resta un elemento centrale nelle strategie di comunicazione sanitaria. Tra gli output dello studio sono stati individuati sette principi guida per un utilizzo responsabile dell’IA nella salute pubblica, con enfasi su equità, trasparenza, inclusività e controllo umano.

Le azioni raccomandate comprendono la definizione di norme e regolamenti chiari per l’uso dell’IA nei contesti sanitari, l’investimento in formazione e infrastrutture digitali, lo sviluppo di sistemi di feedback e l’attivazione di iniziative per rafforzare la fiducia pubblica nell’utilizzo delle tecnologie emergenti.

Lo studio rappresenta un contributo rilevante per orientare le politiche sanitarie a livello nazionale e internazionale. I risultati offrono indicazioni utili alle istituzioni che intendono integrare strumenti basati su intelligenza artificiale nelle strategie di prevenzione, preparazione e risposta alle emergenze.

Promuovere un uso responsabile di queste tecnologie è essenziale per rafforzare la resilienza dei sistemi sanitari e migliorare l’efficacia della comunicazione con la popolazione.

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK

Categorie
Salute Globale comunicazione in salute

Webinar ECDC: focus malattie da Aedes in Europa

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) organizza un webinar focalizzato sull’evoluzione della situazione epidemiologica dei casi autoctoni di malattie trasmesse da zanzare del genere Aedes, con particolare attenzione ai recenti casi di virus Chikungunya segnalati in Europa continentale.

Il webinar si terrà online il prossimo 6 agosto, dalle ore 14:00 alle ore 15:00.

Il webinar focus dell’ecdc: “situazione epidemiologica dei casi autoctoni di malattie trasmesse da Aedes in Europa nel 2025”

La Chikungunya è una malattia virale trasmessa principalmente dalle zanzare Aedes aegypti e Aedes albopictus. I sintomi più comuni sono febbre improvvisa e dolori articolari intensi, che in alcuni casi possono persistere per mesi. Altri sintomi possono includere mal di testa, stanchezza, eruzioni cutanee e nausea. Sebbene la mortalità sia bassa, l’impatto sulla qualità della vita può essere significativo, soprattutto nei soggetti vulnerabili.

Nel corso del webinar l’ECDC illustrerà i principali sviluppi epidemiologici del 2025, che hanno visto l’emergere precoce di casi autoctoni nell’Unione europea. Saranno inoltre presentate le nuove linee guida di sanità pubblica elaborate dall’ECDC per supportare le autorità nazionali nella valutazione del rischio e nell’adozione di misure preventive nei confronti delle arbovirosi, tra cui Chikungunya, Dengue e Zika.

L’evento è rivolto a operatori sanitari, esperti di sorveglianza epidemiologica, autorità pubbliche e professionisti coinvolti nella gestione e nella comunicazione del rischio sanitario.

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

 

Categorie
workforce

OMS e Maastricht University: Rafforzare la leadership e la forza lavoro nella sanità pubblica in UE

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha designato il Dipartimento di Sanità Internazionale del Care and Public Health Research Institute dell’Università di Maastricht come nuovo Centro Collaboratore OMS per la leadership nella sanità pubblica e lo sviluppo della forza lavoro.

Il centro sosterrà le attività dell’OMS nella produzione di evidenze scientifiche, nello sviluppo di strumenti e programmi di rafforzamento delle competenze, con l’obiettivo di promuovere la professionalizzazione della forza lavoro della sanità pubblica nella Regione europea dell’OMS. Tra le priorità, vi è anche il rafforzamento della leadership in sanità pubblica a livello regionale e nazionale.

La collaborazione tra OMS Europa e il Dipartimento dell’Università di Maastricht è attiva dal 2014 e, con questa designazione, si consolida formalmente attraverso l’ingresso del centro nella rete ufficiale dei Centri Collaboratori dell’OMS.

“È una tappa fondamentale per l’OMS e per il centro di Maastricht – ha dichiarato la dott.ssa Natasha Azzopardi-Muscat, Direttrice delle politiche sanitarie e dei sistemi dei Paesi presso l’OMS Europa –. Rafforzare la leadership e la professionalizzazione del personale di sanità pubblica è essenziale per garantire che le persone giuste, con le giuste competenze, siano al posto giusto per promuovere la salute in un mondo in rapida evoluzione.”

Investire nella leadership per sistemi sanitari resilienti

Leader e professionisti della sanità pubblica dotati di visione strategica e competenze trasversali sono essenziali per sistemi sanitari resilienti: devono saper affrontare nuove sfide, proporre soluzioni concrete, contribuire allo sviluppo di politiche innovative e promuovere una collaborazione efficace tra tutti gli attori coinvolti.

Tuttavia, molti Paesi europei si trovano ad affrontare ostacoli significativi: carenza di personale formato, assenza di meccanismi istituzionali per l’attuazione e il monitoraggio delle funzioni essenziali di sanità pubblica, scarsa coordinazione intersettoriale e multilivello.

 

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

Categorie
Altro

La sottocommissione per la sanità pubblica al Parlamento Europeo diventa commissione permanente

Lo scorso venerdì (13 dicembre 2024) rispondendo alle aspettative dei cittadini ed in conformità con le priorità del PE per la decima legislatura, i capigruppo politici del Parlamento europeo (tra cui il Presidente Metsola) hanno deciso di potenziare le sottocommissioni per la sicurezza e la difesa e per la sanità pubblica come commissioni permanenti a tutti gli effetti, nonché di creare una commissione speciale sullo scudo democratico e una sugli alloggi.

Parlamento europeo: commissioni e sottocommissioni riguardanti la sanità

Hanno proposto che:

  • la sottocommissione per la Sicurezza e la Difesa (subcommittee on Security and Defence) diventi la commissione permanente per la Sicurezza e la Difesa;
  • la sottocommissione per la Sanità pubblica (subcommittee on Public Health) diventi la commissione permanente per la Sanità pubblica;
  • venga istituita una commissione speciale sullo Scudo della democrazia europea (special committee on European Democracy Shield);
  • venga istituita una commissione speciale sulla crisi degli alloggi nell’Unione Europea (special committee on Housing Crisis in the European Union);

Lo scorso mercoledì (18 dicembre 2024) i deputati hanno votato a Strasburgo le proposte stabilendo così che le commissioni permanenti saranno composte da 43 membri (ciascuna) mentre quelle speciali saranno composte da 33 membri (ciascuna) ed avranno un mandato di 12 mesi.

I membri delle due commissioni permanenti e delle due commissioni speciali saranno determinati da ciascun gruppo politico e dai deputati non iscritti. La composizione delle commissioni sarà annunciata durante la sessione plenaria del 20-23 gennaio 2025.

Le sottocommissioni per la sicurezza e la difesa e per la sanità pubblica cesseranno di esistere il primo giorno della sessione plenaria di gennaio e tutte e quattro le commissioni saranno formalmente istituite lo stesso giorno. I presidenti e i vicepresidenti di ciascuna commissione saranno eletti nelle rispettive riunioni costitutive.

 

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

Categorie
workforce comunicazione in salute

ECDC: lanciata la Community Lighthouse

L’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) ha lanciato una nuova Community of Practice per la prevenzione e il comportamento nei confronti delle malattie infettive, denominata “Lighthouse”.

La community conta già quasi 400 membri da 29 paesi europei registrati e mira a mettere in contatto professionisti di autorità sanitarie pubbliche, università e istituti di ricerca, nonché organizzazioni della società civile e basate sulla comunità, che utilizzano scienze sociali e comportamentali, indipendentemente dalla loro posizione geografica nell’UE/SEE.

Obiettivi e funzioni dell’ECDC Lighthouse

ECDC Lighthouse consentirà ai professionisti della sanità pubblica e ad altri stakeholder di connettersi, imparare e collaborare per affrontare le sfide nella prevenzione delle malattie infettive da una prospettiva sociale e comportamentale. Ciò include sforzi potenziati per prevenire la resistenza agli antibiotici, le malattie prevenibili con vaccino e le malattie coperte dagli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Un sondaggio condotto dall’ECDC nel 2021 ha rivelato lacune significative nella capacità di ricerca sociale e comportamentale e disparità geografica nella ricerca comportamentale in tutta l’UE. Inoltre, lo studio ha evidenziato una maggiore dipendenza dalla ricerca quantitativa piuttosto che dalla ricerca comportamentale qualitativa. Infine, il sondaggio ha anche rivelato una scarsa consapevolezza del potenziale valore aggiunto della ricerca sociale e comportamentale nello sviluppo di politiche, programmi e comunicazioni sulla salute pubblica e ha identificato una mancanza di strutture per supportarne l’attuazione.

ECDC Lighthouse mira pertanto a colmare le lacune di conoscenza, supportare la traduzione della ricerca in pratica e consolidare le risposte di salute pubblica dell’UE/SEE attraverso l’integrazione delle scienze sociali e comportamentali nella politica e nella pratica. Basandosi sull’esperienza dell’ECDC in epidemiologia e microbiologia, Lighthouse integrerà le scienze sociali e comportamentali come prospettiva critica nella prevenzione e nella risposta alle malattie infettive.

La Community fornirà inoltre un ambiente virtuale collaborativo in cui i professionisti che lavorano nella prevenzione delle malattie infettive nei paesi UE/SEE potranno interagire con i colleghi, condividere esperienze e accedere alle risorse. Le funzionalità della piattaforma includono sessioni di formazione online, webinar, discussioni condotte da esperti e opportunità di apprendimento peer-to-peer progettate per sviluppare competenze e guidare l’innovazione.

L’obiettivo dell’ECDC è costruire una rete dinamica e interdisciplinare che dia potere ai suoi membri e rafforzi la resilienza collettiva dell’UE alle minacce delle malattie infettive. Attraverso partnership con le autorità sanitarie pubbliche nazionali, le agenzie dell’UE e le organizzazioni sanitarie internazionali, l’ECDC mira a posizionare la comunità faro dell’ECDC come parte essenziale della sua visione per un’Europa più sicura e preparata.

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

Categorie
digital health comunicazione in salute lotta contro il cancro

Conferenza europea di sanità pubblica (EPH) 2024

Dal 13 al 15 novembre p.v. a Lisbona, si terrà la 17ª Conferenza europea di sanità pubblica – EPH, un’iniziativa che si propone di scoprire nuovi approcci per il futuro della sanità pubblica in Europa. Le pre-conferenze si terranno, invece, l’11 e il 12 novembre.

La Joint Action NFP4Health, coordinata dal Ministero della Salute e che vede la partecipazione del ProMIS, co-organizza una delle pre-conferenze: “Le migliori pratiche nei progetti a livello europeo che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi delle politiche sanitarie dell’UE”.

la 17esima Conferenza europea di sanità pubblica – EPH

Il tema principale della conferenza EPH 2024 è “Navigare sulle onde della sanità pubblica europea: esplorare un mare di innovazione”, mentre i sottotemi, che saranno al centro delle sessioni plenarie includeranno i seguenti argomenti:

  • Intelligenza artificiale nella sanità pubblica: l’evento esplorerà il modo in cui l’intelligenza artificiale sta trasformando la sorveglianza delle malattie, la fornitura di assistenza sanitaria e il processo decisionale, spingendoci in un’entusiasmante era di innovazione sanitaria.
  • Salute unica – Approccio animale: l’evento discuterà di come un approccio incentrato sugli animali possa rafforzare le strategie di salute pubblica e mitigare le minacce emergenti.
  • Marketing sociale nella sanità pubblica: l’evento esplorerà campagne innovative, strategie digitali e tecniche di coinvolgimento della comunità per promuovere comportamenti più sani.
  • Disuguaglianze nella salute: si discuterà delle strategie innovative che possono essere impiegate per ridurre le disparità e garantire un accesso equo all’assistenza sanitaria.
  • Salute globale: l’evento discuterà di come gli sforzi europei in materia di salute pubblica possano contribuire a soluzioni sanitarie globali, affrontando questioni che superano i confini.

 

Per maggiori informazioni sulla conferenza EPH si prega di consultare il seguente LINK.

Categorie
digital health

Bruxelles: Al via il programma UNITE per la sanità digitale

Il programma UNITE, lanciato ufficialmente a Bruxelles, è un’iniziativa finanziata con 20 milioni di euro dall’EIT Digital per affrontare il crescente divario digitale nella sanità europea. Selezionato nell’ambito dell’iniziativa Regional Innovation Valleys della Commissione Europea, il progetto quadriennale UNITE riunisce diversi partner in un consorzio volto ad affrontare queste questioni cruciali del sistema sanitario, dall’invecchiamento della popolazione alla carenza di personale, tramite soluzioni digitali innovative.

il programma UNITE

Il programma si propone di sviluppare un ecosistema tecnologico paneuropeo che permetta a startup e piccole e medie imprese (PMI) di implementare soluzioni innovative basate su deep tech, come intelligenza artificiale (IA), analisi dei dati e tecnologie blockchain. Il progetto mira a trasformare l’assistenza sanitaria in Europa rendendola più efficiente e accessibile, soprattutto nelle aree svantaggiate o meno sviluppate digitalmente.

L’UNITE sarà operativo in otto Paesi europei, tra cui Italia, Spagna, Francia, Germania, e si focalizzerà su alcune delle sfide più urgenti della sanità pubblica contemporanea, come l’invecchiamento della popolazione, le disuguaglianze nell’accesso ai servizi sanitari e la carenza di personale sanitario qualificato. Le tecnologie sviluppate all’interno del programma saranno integrate nei sistemi sanitari regionali per migliorare l’assistenza, ottimizzare la gestione dei dati e facilitare la comunicazione tra le varie istituzioni sanitarie.

Una delle caratteristiche centrali del programma è l’integrazione delle tecnologie in settori chiave come la telemedicina, la gestione remota dei pazienti cronici e l’accesso sicuro ai dati sanitari elettronici. Questo contribuirà a migliorare la qualità delle cure e a ridurre i costi operativi, potenziando la competitività dell’Europa nel campo della sanità digitale globale.

Il progetto UNITE, coordinato da EIT Digital, non solo incentiverà la collaborazione tra vari attori del settore tecnologico e sanitario, ma creerà anche un ponte tra le istituzioni pubbliche, private e accademiche, favorendo l’adozione di soluzioni innovative in un contesto normativo europeo in continua evoluzione. La collaborazione con le PMI consentirà inoltre un’espansione più rapida di queste tecnologie a livello continentale.

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.