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La sottocommissione per la sanità pubblica al Parlamento Europeo diventa commissione permanente

Lo scorso venerdì (13 dicembre 2024) rispondendo alle aspettative dei cittadini ed in conformità con le priorità del PE per la decima legislatura, i capigruppo politici del Parlamento europeo (tra cui il Presidente Metsola) hanno deciso di potenziare le sottocommissioni per la sicurezza e la difesa e per la sanità pubblica come commissioni permanenti a tutti gli effetti, nonché di creare una commissione speciale sullo scudo democratico e una sugli alloggi.

Parlamento europeo: commissioni e sottocommissioni riguardanti la sanità

Hanno proposto che:

  • la sottocommissione per la Sicurezza e la Difesa (subcommittee on Security and Defence) diventi la commissione permanente per la Sicurezza e la Difesa;
  • la sottocommissione per la Sanità pubblica (subcommittee on Public Health) diventi la commissione permanente per la Sanità pubblica;
  • venga istituita una commissione speciale sullo Scudo della democrazia europea (special committee on European Democracy Shield);
  • venga istituita una commissione speciale sulla crisi degli alloggi nell’Unione Europea (special committee on Housing Crisis in the European Union);

Lo scorso mercoledì (18 dicembre 2024) i deputati hanno votato a Strasburgo le proposte stabilendo così che le commissioni permanenti saranno composte da 43 membri (ciascuna) mentre quelle speciali saranno composte da 33 membri (ciascuna) ed avranno un mandato di 12 mesi.

I membri delle due commissioni permanenti e delle due commissioni speciali saranno determinati da ciascun gruppo politico e dai deputati non iscritti. La composizione delle commissioni sarà annunciata durante la sessione plenaria del 20-23 gennaio 2025.

Le sottocommissioni per la sicurezza e la difesa e per la sanità pubblica cesseranno di esistere il primo giorno della sessione plenaria di gennaio e tutte e quattro le commissioni saranno formalmente istituite lo stesso giorno. I presidenti e i vicepresidenti di ciascuna commissione saranno eletti nelle rispettive riunioni costitutive.

 

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Invito a manifestare interesse per partecipare all’azione preparatoria 2030CATALYSTS

L’implementazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) rimane disomogenea nei territori europei e la necessità di strategie SDG coese e trasformative è pressante.

Tutte le regioni che si impegnano per un mondo più sostenibile, resiliente e inclusivo e che cercano di migliorare le proprie politiche SDG locali possono ora presentare domanda per partecipare al progetto “2030CATALYSTS: Implementation of the SDGs in the regions – from monitoring to action”. L’invito a presentare candidature è stato lanciato dal Centro comune di ricerca della Commissione europea (Joint Research Centre-JRC), dal Comitato Europeo delle Regioni (CdR) e sostenuto dal Parlamento europeo.

Gli obiettivi di 2030CATALYSTS

2030CATALYSTS mira a dotare tutte le regioni delle conoscenze e degli strumenti necessari per implementare gli SDG attraverso strategie basate sul luogo, localizzate in ogni contesto regionale. Così facendo, il progetto consentirà alle regioni di perfezionare il loro approccio al monitoraggio e al raggiungimento degli SDG intrecciandoli nei loro tessuti sociali unici.

Un massimo di 20 regioni avranno l’opportunità di partecipare a 2030CATALYSTS, impegnandosi attivamente nelle attività, come fornire set di dati, report e altre risorse pertinenti per il monitoraggio e l’implementazione degli SDG, nonché approfondimenti regionali sui loro progressi stessi. I candidati selezionati apriranno la strada a un ecosistema di collaborazione, in cui ogni regione contribuisce e trae vantaggio dalla conoscenza collettiva e dalle strategie basate sui dati.

Il progetto è sviluppato dal Centro comune di ricerca della Commissione europea e sostenuto dal Parlamento europeo.

Sarà possibile inviare la propria manifestazione di interesse per partecipare al progetto entro il 31 ottobre 2024.

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Il Servizio di ricerca parlamentare europeo pubblica la panoramica dell’SDG3

Il Servizio di ricerca parlamentare europeo (EPRS) ha pubblicato un rapporto completo sugli sforzi dell’UE per raggiungere l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 3 – SDG3 “Il ruolo dell’UE nel promuovere salute e benessere per tutti”.

IL RAPPORTO SUL SDG3

Il documento fornisce una panoramica delle azioni dell’UE sulle principali sfide sanitarie, tra cui malattie trasmissibili e non trasmissibili, sicurezza stradale, controllo del tabacco e sforzi per costruire sistemi sanitari più resilienti, accessibili e inclusivi. Il report esplora anche come l’UE sta affrontando le sostanze chimiche pericolose, promuovendo la salute sul lavoro e supportando gli SDG correlati alla salute a livello globale, sottolineando anche i contributi del Parlamento europeo a queste iniziative.

Il rapporto evidenzia, inoltre, come la pandemia di COVID-19 e le crisi in corso hanno rallentato i progressi verso l’SDG3 portando molti dei suoi obiettivi, probabilmente, a non poter essere raggiunti entro il 2030. A tal proposito, nel 2023, l’OMS ha stimato che solo il 15% degli SDG relativi alla salute era sulla buona strada e meno di un terzo di essi avrebbe probabilmente raggiunto i propri obiettivi per il 2030. Inoltre, i progressi variano significativamente da una regione all’altra. Ad esempio, l’Africa subsahariana, nonostante i progressi compiuti negli ultimi due decenni, è in ritardo nel raggiungimento di molti obiettivi.

Ad ogni modo, a livello globale, sono stati compiuti notevoli passi avanti verso il raggiungimento dell’SDG3. Tra i risultati degni di nota vi sono la riduzione dei tassi di mortalità materna e infantile, ed i progressi nella lotta alle malattie infettive come l’HIV, la malaria e la tubercolosi. Anche la copertura delle vaccinazioni è migliorata, contribuendo alla diminuzione delle malattie prevenibili da vaccino, come gli sforzi per combattere le NCD che si sono intensificati, concentrandosi sulla prevenzione, la diagnosi precoce e il trattamento.

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JRC: Nuova azione preparatoria per l’innovazione a favore dei territori

Il Joint Research Centre (JRC) della Commissione ha annunciato una nuova azione preparatoria dell’UE sull’innovazione per le trasformazioni basate sul territorio, sostenuta dal Parlamento europeo e in corso dal 2024 al 2026.

L’azione di JRC per l’innovazione TERRITORIALE

L’azione sarà fondata sull’esperienza delle Partnership per l’innovazione regionale, guidata dall’ACTIONbook pubblicato dal JRC come risorsa completa per responsabilizzare gli stakeholder locali, regionali e nazionali in tutta l’UE sul benessere sociale e lo sviluppo resiliente al clima.

L’Azione si svolgerà e offrirà una combinazione di attività di sensibilizzazione, sviluppo delle capacità e sperimentazione a tutti i territori interessati degli Stati membri e dei Paesi associati dell’UE, facilitando un approccio innovativo trasformativo nei territori partecipanti.

La partecipazione sarà aperta ai territori interessati tramite una manifestazione d’interesse, il cui lancio è previsto per ottobre 2024 e che resterà aperta per circa 5 settimane.

 

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Parlamento UE: Assistenza sanitaria sessuale e diritto all’aborto

Il Parlamento europeo invita il Consiglio europeo attraverso una risoluzione ad avviare le procedure di revisione dei trattati per inserire nella Carta dei diritti fondamentali dell’UE l’assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva e il diritto a un aborto sicuro e legale. I deputati chiedono:

  • che il diritto all’aborto sia riconosciuto come un diritto fondamentale;
  • che gli Stati membri depenalizzino completamente l’aborto;
  • lo stop ai finanziamenti dell’UE ai gruppi anti-scelta;
  • che la sessualità e l’educazione relazionale vengano messe a disposizione di tutti.

Con questa Risoluzione il Parlamento chiede di modificare l’articolo 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE come segue: “Ogni persona ha diritto all’autonomia del corpo e all’accesso libero, informato, pieno e universale alla salute sessuale e riproduttiva e relativi diritti, come pure a tutti i servizi di assistenza sanitaria correlati, senza discriminazioni, compreso l’accesso a un aborto sicuro e legale.”

Oltre a ciò, con la Risoluzione il Parlamento europeo condanna fermamente il deterioramento che, in termini di tutela, sta interessando i diritti delle donne a livello globale e negli Stati membri UE, soprattutto dal punto di vista dei diritti alla salute sessuale e riproduttiva, ed esprime preoccupazione per l’aumento dei finanziamenti a favore di gruppi anti-genere e anti-scelta, invitando la Commissione a impedire che simili realtà ricevano finanziamenti europei.

Pertanto, il Parlamento europeo invita gli Stati membri e i governi locali ad assicurare l’accesso a tutti i servizi in materia di salute sessuale e riproduttiva aumentando la spesa e le sovvenzioni dirette per le strutture che si occupino di offrire assistenza in questo settore. Inoltre, viene chiesto di fornire ai medici ed agli operatori sanitari durante gli studi universitari una formazione obbligatoria sui metodi e le procedure di aborto. Infine, il Parlamento invita gli Stati membri a eliminare gli ostacoli giuridici, finanziari, sociali e pratici e le restrizioni all’aborto, ponendo particolare attenzione alle misure che possono colpire in modo sproporzionato le donne in condizioni di povertà, le donne razzializzate e coloro che facciano parte di famiglie monoparentali.

La modifica della Carta dei diritti fondamentali dell’UE per includere l’aborto richiederebbe un accordo unanime da parte di tutti gli Stati membri.

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9 maggio, Giornata dell’Europa 2024: istituzioni europee a “porte aperte”

Il 9 maggio l’Europa commemora il documento alla base dell’UE, ovvero la dichiarazione Schuman firmata il 9 maggio 1950. Questa dichiarazione ha costituito il fondamento della cooperazione in Europa e della pace nel nostro continente. La Giornata dedicata all’Europa vuole essere pertanto un simbolo dell’apertura, della trasparenza, della democrazia e dell’unità dell’UE.

L’edizione 2024 della Giornata dell’Europa

L’edizione di quest’anno della Giornata dell’Europa si svolge 45 anni dopo le prime elezioni europee del 1979 e poco prima delle elezioni del 2024, che si terranno in tutti i paesi dell’UE tra il 6 e il 9 giugno.

Quest’anno l’UE ha offerto l’opportunità ai cittadini di visitare, il 4 maggio u.s., le istituzioni europee a Bruxelles e altrove per saperne di più su quello che l’Europa fa per loro e insieme a loro, assistendo a spettacoli dal vivo e partecipando a dibattiti, giochi ed altre attività.

  • Parlamento europeo: L’evento promosso presso il Parlamento europeo ha visto una cerimonia di apertura con l’intervento del Vicepresidente Marc Angel(S&D, LU), ed una serie di attività con brevi sessioni informative sulla lotta alla disinformazione, sulle donne in politica e sulla campagna elettorale.
  • Consiglio dell’Unione europea: Il Consiglio a Bruxelles ha aperto le porte ai visitatori che hanno così avuto l’opportunità di scoprire l’ambiente in cui si muovono i leader dell’UE.
  • Commissione europea: La Commissione ha invitato i cittadini a visitare l’edificio Berlaymont, sede della Commissione stessa a Bruxelles. I visitatori hanno avuto la possibilità di conoscere meglio la sua funzione, esplorare i villaggi tematici creati per l’occasione, scoprire la storia ed i valori dell’Unione e informarsi su come questa sta costruendo un futuro più verde e digitale.
  • Banca centrale europea: I cittadini hanno avuto la possibilità informarsi sul progetto relativo all’euro digitale e sul ruolo della BCE nel garantire la stabilità dei prezzi e la sicurezza delle banche incontrando gli esperti presso la Commissione europea a Bruxelles.
  • Servizio europeo per l’azione esterna: I visitatori del Servizio europeo per l’azione esterna sono stati invitati a conoscere in profondità il lavoro dinamico del servizio diplomatico dell’UE a Bruxelles e in tutto il mondo. I cittadini hanno potuto incontrare gli ambasciatori dell’UE ed informarsi sul ruolo dell’Unione nel promuovere la pace, i diritti umani e lo sviluppo sostenibile nel mondo.
  • Comitato economico e sociale europeo: La casa della società civile organizzata dell’UE ha aperto le sue porte a Bruxelles dando vita a discussioni animate con i cittadini ed ascoltando il loro feedback.
  • Comitato europeo delle regioni: L’assemblea delle regioni e delle città dell’UE ha offerto la sede di Bruxelles per un evento che ha riunito cittadini e rappresentanti politici eletti a livello regionale e locale offrendo la possibilità di conoscere più da vicino il ruolo e l’impegno del Comitato delle regioni nel ridurre la distanza tra l’UE e le sue comunità locali.

EVENTI ANCORA ATTIVI:

  • Corte dei conti europea: Il 9 maggio, la Corte dei conti dell’UE a Lussemburgo offre ai cittadini la possibilità di partecipare a giochi interattivi per mettere alla prova le loro conoscenze in materia di audit. Per il programma completo cliccare QUI.
  • Banca europea per gli investimenti: a Lussemburgo il 9 maggio la Banca UE per gli investimenti offre ai visitatori la possibilità di esplorare i progetti rappresentativi, finanziati dalla BEI, nel loro paese, quali ospedali, infrastrutture di trasporto come treni o metropolitane, o opere di difesa dalle inondazioni che proteggono le loro città. Per maggiori dettagli cliccare QUI.

Inoltre, sempre il 9 maggio si tiene il Festival europeo di Francoforte.

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Il Parlamento Europeo adotta lo “European Health Data Space” (EHDS)

Il 24 Aprile 2024 rappresenta una pietra miliare per la Salute Digitale Europea. Il Parlamento Europeo ha adottato lo Spazio Europeo dei Dati Sanitari (EHDS) e nuove norme volte ad aumentare la sicurezza e la qualità delle sostanze di origine umana (SoHO). Si tratta di due pilastri di un’Unione europea della salute forte che protegge la salute dei cittadini e migliora la resilienza dei sistemi sanitari.

Lo Spazio Europeo dei Dati Sanitari è una iniziativa presentata dalla Commissione Europea nel maggio 2022 che permetterà di realizzare due obiettivi molto importanti:

  • Da un lato, porre i cittadini al centro della loro assistenza sanitaria, garantendo loro il pieno controllo dei loro dati, con l’obiettivo di ottenere un’assistenza sanitaria migliore in tutta l’UE. In questo modo, infatti, i cittadini beneficeranno di un accesso immediato e semplice ai loro dati sanitari digitali quando si trovano in un qualunque paese dell’Unione Europea. Ad esempio, quando un paziente chiede assistenza sanitaria all’estero, gli operatori sanitari potranno, se necessario, accedere alle informazioni chiave provenienti dallo Stato membro di origine del paziente. Ciò migliorerà il processo decisionale basato su dati concreti, ridurrà la ripetizione dei test e degli esami e migliorerà l’assistenza ai pazienti.
  • Dall’altro, consentire l’uso dei dati sanitari a fini di ricerca e di sanità pubblica, a condizioni rigorose. Grazie all’EHDS viene stabilito un solido quadro giuridico per il riutilizzo dei dati sanitari a fini di ricerca, innovazione e sanità pubblica, nel pieno rispetto dei rigorosi criteri dell’UE in materia di sicurezza e accesso ai dati, dei diritti fondamentali e delle norme in materia di cybersicurezza.

Per quanto riguarda il regolamento sulle Sostanze di Origine Umana (SoHO), le nuove norme comprendono una migliore protezione dei riceventi e dei donatori di sostanze di origine umana, nonché dei bambini nati da procreazione medicalmente assistita.

Il nuovo quadro relativo alle SoHO prevede anche: l’istituzione di un Comitato di Coordinamento, con e per gli Stati Membri per sostenere l’attuazione del nuovo regolamento e fornire chiarezza giuridica; e la creazione di una piattaforma digitale UE per le SoHO al fine di raccogliere tutte le informazioni necessarie, razionalizzare le segnalazioni e aumentare la visibilità per i cittadini.

Le prossime tappe prevedono l’adozione formale da parte del Consiglio e le seguenti tempistiche:

  • il regolamento EHDS dovrebbe essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale in autunno, e diventerà applicabile in fasi diverse a seconda del caso d’uso e del tipo di dati;
  • la nuova legislazione riveduta per aumentare la sicurezza e la qualità delle sostanze di origine umana, entrerà in vigore nel 2027.

Per maggiori informazioni sull’adozione dell’EHDS prega di consultare il seguente LINK.

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Riforma farmaceutica: votata la proposta di revisione

I testi del regolamento e della direttiva contenenti gli emendamenti del Parlamento europeo alla proposta di revisione della legislazione farmaceutica europea avanzata dalla Commissione sono stati votati dall’assemblea plenaria lo scorso 10 aprile. Tra le principali novità, il periodo base di protezione regolatoria dei dati è stato portato a sette anni e mezzo. È stata bocciata l’esenzione sulla base della commercializzazione contemporanea in tutti i 27 paesi UE.

Le novità della nuova revisione della legislazione farmaceutica

Accesso ai medicinali a prezzi bassi, sostenibilità dell’industria farmaceutica, ma anche iniziative contro la resistenza agli antimicrobici; questi i temi discussi dall’Eurocamera riunita in plenaria a Bruxelles che ha adottato la sua posizione sulla revisione della legislazione farmaceutica. La nuova revisione comprendente una direttiva (adottata con 495 voti favorevoli, 57 contrari e 45 astensioni) e un regolamento (adottato con 488 voti favorevoli, 67 contrari e 34 astensioni), ed è ora pronta al negoziato con gli Stati membri al Consiglio Ue che sarà avviato ormai nella prossima legislatura.

Parte centrale della riforma è la revisione dell’attuale sistema degli incentivi all’industria farmaceutica, principalmente per migliorare l’accesso ai farmaci innovativi. Per sostenere l’innovazione e l’immissione in commercio di medicinali d’avanguardia, gli eurodeputati spingono per l’introduzione di un periodo di protezione dei dati (durante il quale altre aziende non possono accedere ai dati sui prodotti) di sette anni e mezzo (la proposta della Commissione era di 8 anni), oltre a due anni di protezione del mercato, durante i quali i prodotti generici, ibridi o biosimilari non potranno essere immessi in commercio.

Secondo il mandato, le case farmaceutiche potrebbero chiedere un’estensione del periodo di protezione dati in alcuni casi: di fronte a un’esigenza medica insoddisfatta, se sul prodotto vengono condotti studi clinici comparativi e se una quota significativa dei costi del prodotto per la ricerca e lo sviluppo si svolgono nell’Ue. Quanto ai farmaci antimicrobici, per spingere la ricerca i deputati vogliono introdurre “premi per l’ingresso nel mercato” e un “voucher di esclusiva dei dati trasferibili” per gli antimicrobici prioritari, che prevede un massimo di 12 mesi aggiuntivi di protezione dei dati per ogni farmaco autorizzato.

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Intelligenza artificiale: il Parlamento europeo approva la legge

L’AI ACT si propone di istituire un quadro normativo completo che stabilisca gli standard per lo sviluppo e l’impiego responsabile dell’Intelligenza Artificiale – IA nel contesto occidentale.

Grazie all’AI ACT l’Unione Europea vuole fornire uno strumento per proteggere “i diritti fondamentali, la democrazia, lo Stato di diritto e la sostenibilità ambientale dai sistemi di IA ad alto rischio, promuovendo nel contempo l’innovazione e assicurando all’Europa un ruolo guida nel settore”.

La legge europea sull’intelligenza artificiale si basa su due concetti fondamentali: il rischio e la fiducia.

Per quanto riguarda il rischio vengono delineati 4 livelli:

  • Rischio Inaccettabile: comprende pratiche e applicazioni di IA vietate, in quanto costituiscono una minaccia ai diritti fondamentali dei cittadini. Tra queste, troviamo sistemi di categorizzazione biometrica basati su dati sensibili e l’estrapolazione indiscriminata di immagini facciali da fonti online, come registrazioni di telecamere a circuito chiuso. Sono vietati anche sistemi che riconoscono le emozioni sul luogo di lavoro o nelle scuole, pratiche di credito sociale e tecnologie di polizia predittiva.
  • Rischio elevato: comprende sistemi di IA utilizzati in settori critici come infrastrutture, istruzione, sicurezza dei prodotti e gestione dell’occupazione. Include anche servizi essenziali come migrazione, giustizia e processi democratici. Ad esempio, i sistemi di identificazione biometrica a distanza rientrano in questa categoria.
  • Rischio limitato: si riferisce ai rischi associati alla mancanza di trasparenza nell’utilizzo dell’IA. Ad esempio, un testo generato dall’IA deve essere etichettato come tale quando pubblicato per informare gli utenti su questioni di interesse pubblico. Questo mira a contrastare la disinformazione e la produzione di deepfake.
  • Rischio minimo o nullo: all’interno di questa categoria troviamo, ad esempio videogiochi abilitati per l’IA o filtri antispam, e non vengono imposte regole particolari.

Il regolamento impone obblighi specifici per l’IA in base ai rischi e all’impatto potenziale. In particolare, la nuova legge prevede:

  • il divieto di alcune applicazioni di AI che minacciano i diritti dei cittadini: ossia sistemi di categorizzazione biometrica basati su caratteristiche sensibili, l’uso indiscriminato di immagini facciali da internet per la creazione di banche dati di riconoscimento facciale, i sistemi di riconoscimento delle emozioni sul luogo di lavoro e nelle scuole, così come i sistemi di credito sociale e la polizia predittiva basata sulla profilazione;
  • le forze dell’ordine avranno accesso limitato ai sistemi di identificazione biometrica, consentiti solo in specifiche circostanze e con rigide garanzie;
  • i sistemi di IA ad alto rischio dovranno soddisfare obblighi chiari, come valutazione dei rischi, trasparenza e sorveglianza umana, per mitigare possibili danni alla salute, alla sicurezza e ai diritti fondamentali;
  • i sistemi di IA per finalità generali dovranno rispettare requisiti di trasparenza e diritto d’autore;
  • l’istituzione di spazi di sperimentazione per PMI e start-up per sviluppare sistemi di IA innovativi e testarli in condizioni reali.
Next stepS

Il regolamento, ancora soggetto a revisione legale e formale, dovrà essere formalmente approvato dal Consiglio dell’UE. Inizierà ad applicarsi 24 mesi dopo la sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale, salvo alcune disposizioni che si applicheranno prima.

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Accordo politico sullo Spazio europeo dei dati sanitari

Il Consiglio dell’UE e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio su un nuovo regolamento relativo allo Spazio Europeo dei Dati Sanitari (EHDS) che renderà più semplice scambiare dati sanitari e accedervi a livello dell’UE.

Lo spazio europeo dei dati sanitari, che è considerato un pilastro fondamentale dell’Unione europea della salute,  ha come obiettivo la facilitazione dell’accesso e dello scambio di dati sanitari a livello transfrontaliero, al fine sia di sostenere l’erogazione di assistenza sanitaria (“uso primario dei dati”) che di orientare la ricerca sanitaria e l’elaborazione delle politiche in materia (riutilizzo dei dati, detto anche “uso secondario dei dati”).

I vantaggi del nuovo accordo possono essere così riassunti:

  • Accesso più semplice per le persone ai dati sanitari elettronici, sia nel proprio Paese che negli altri Stati Membri.
  • Maggiore Potenziale di ricerca, poiché ricercatori e responsabili politici potranno avere accesso a tipi specifici di dati sanitari sicuri.
  • Interoperabilità dal momento che secondo il regolamento tutti i sistemi di cartelle cliniche elettroniche siano conformi alle specifiche del formato europeo di scambio delle cartelle cliniche elettroniche.

Gli elementi principali dell’accordo provvisorio sono:

  • non partecipazione (opt-out): gli Stati membri possono consentire ai pazienti di opporsi all’uso dei loro dati sanitari ai quali viene effettuato l’accesso, sia da parte dell’operatore sanitario curante (uso primario) sia per un uso ulteriore (uso secondario, sempre a condizioni rigorose), tranne a fini di interesse pubblico, elaborazione di politiche, statistiche e ricerca nell’interesse pubblico.
  • informazioni riservate: se il paziente sceglie di sottoporre le informazioni a restrizioni, gli operatori sanitari potranno accedere ai dati sanitari soggetti a restrizioni solo in situazioni di interesse vitale.
  • dati sensibili: gli Stati membri possono adottare misure più rigorose per disciplinare l’accesso a determinati tipi di dati sensibili, come i dati genetici, a fini di ricerca.
  • titolari di dati di fiducia: al fine di ridurre gli oneri amministrativi, gli Stati membri possono stabilire titolari di dati di fiducia in grado di trattare in modo sicuro le richieste di accesso ai dati sanitari.
  • risultanze significative dal punto di vista clinico: se i ricercatori informano gli organismi responsabili dell’accesso ai dati sanitari in merito a risultanze che possono incidere sulla salute di un paziente i cui dati sono stati utilizzati nella ricerca scientifica, detti organismi possono informare il titolare di dati di fiducia, che deve informare di tali risultanze il paziente o l’operatore sanitario curante interessato.

I prossimi passi prevedono:

  • che i paesi dell’UE istituiscano un’autorità di sanità digitale per attuare le nuove disposizioni;
  • che Consiglio e Parlamento approvino l’accordo provvisorio, per poi essere adottato formalmente dalle due istituzioni dopo la messa a punto giuridico-linguistica. Il regolamento entrerà in vigore venti giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE.

 

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