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Accolta la nuova policy EJD per l’ottimizzazione dei sistemi sanitari

L’OMS/Europa ha accolto con favore la nuova Policy on Workforce-led Optimization of Healthcare Systems, approvata a maggio 2025 dall’European Junior Doctors Association (EJD).

Il documento, sviluppato con il contributo diretto dei medici in formazione specialistica, propone interventi strutturati per affrontare la carenza di personale sanitario, migliorare l’efficienza dei servizi e salvaguardare la qualità delle cure.

La Policy EJD per implementare la workforce

Il documento sottolinea come sia necessaria l’ottimizzazione del personale sanitario, intesa come la garanzia del numero adeguato di professionisti sanitari, dotati delle competenze necessarie e operanti nel posto giusto al momento giusto, per affrontare le attuali sfide dei sistemi sanitari. Con il rapido invecchiamento della popolazione, le proiezioni dell’Unione Europea indicano che, per mantenere i servizi ai livelli attuali, molti paesi della regione avranno bisogno fino al 30% in più di medici e del 33% in più di infermieri entro il 2071.

Per contrastare questi problemi la policy evidenzia l’importanza di un approccio guidato dal personale sanitario, in particolare dai medici più giovani, per individuare e correggere inefficienze nei percorsi clinici, promuovere strumenti digitali che riducano i compiti burocratici e potenziare le cure primarie e preventive. Tra le raccomandazioni chiave figurano:

  • riduzione del carico amministrativo, che può occupare fino al 50% del tempo medico,
  • adozione di soluzioni digitali user-friendly,
  • revisione dei percorsi assistenziali per eliminare procedure a basso valore,
  • maggiore coinvolgimento dei professionisti nelle decisioni organizzative,
  • salvaguardia del benessere degli operatori durante i processi di cambiamento.

L’obiettivo è garantire che l’ottimizzazione diventi un percorso sostenibile per sistemi sanitari resilienti, capaci di rispondere a bisogni in evoluzione e di trattenere i professionisti, riducendo burnout e abbandono della professione.

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CdR: Rafforzamento dei sistemi e del personale sanitario

Il Comitato Europeo delle Regioni (CdR) ha adottato un parere che evidenzia come la carenza di personale sanitario rappresenti una minaccia per la resilienza sociale dell’Unione Europea. Secondo il CdR, le regioni prive di adeguati servizi sanitari tendono a registrare ritardi economici, mettendo a rischio la stabilità e aumentando la pressione sui sistemi sanitari nazionali.

Il parere del CdR

Il parere, approvato durante la sessione plenaria del 14 maggio 2025, sottolinea l’importanza di affrontare le sfide legate alla carenza di personale sanitario per garantire la coesione sociale e territoriale nell’UE. Il CdR invita le istituzioni europee e gli Stati membri a implementare politiche efficaci per attrarre e trattenere professionisti della salute, specialmente nelle aree rurali e periferiche.

Inoltre, il Comitato raccomanda di rafforzare la cooperazione tra i livelli di governo e di investire in formazione, condizioni di lavoro dignitose e incentivi per il personale sanitario. Tali misure sono ritenute essenziali per garantire un accesso equo ai servizi sanitari e per sostenere la resilienza delle comunità locali.

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Esiti webinar “Health at a Glance: Europe 2024”

Il ProMIS ha pubblicato una sintesi del Rapporto biennale “Health at a GlanceEurope 2024″ presentato durante il webinar, promosso dalla Commissione Europea e dall’OCSE lo scorso 18 novembre.

Nel dettaglio, l’edizione 2024 analizza lo stato della salute e dei sistemi sanitari nei paesi dell’UE, esaminandone le principali sfide e fornendo alcune soluzioni per sviluppare sistemi più forti e resilienti in un panorama sanitario in rapida evoluzione.

IL RAPPORTO “HEALTH AT A GLANCE: EUROPE 2024”

Il Rapporto presenta due temi chiave interconnessi:

  • La carenza di personale sanitario, puntando su strategie per la formazione, il mantenimento e l’ottimizzazione delle risorse esistenti.
  • La longevità sana, che mira a ridurre la pressione sui sistemi sanitari e di assistenza a lungo termine, promuovendo un approccio di prevenzione lungo tutto l’arco della vita per migliorare la qualità della vita della popolazione anziana.

Oltre ai capitoli tematici, il documento offre un’analisi dettagliata di circa 80 indicatori chiave. Tra questi, spiccano l’aspettativa di vita, che ha raggiunto una media di 81,5 anni nel 2023 con significative differenze tra i Paesi UE, e il crescente impatto delle malattie croniche, con oltre il 40% degli over 65 affetti da almeno due condizioni croniche.

Infine, il documento fornisce alcune soluzioni che includono il rafforzamento della formazione, l’adozione di tecnologie digitali e una maggiore prevenzione per promuovere la longevità in buona salute, sottolineando inoltre l’urgenza di affrontare le sfide legate alla salute mentale e alla resistenza antimicrobica.

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Per visualizzare il rapporto 2023, si prega di consultare il seguente LINK.

DOCUMENTI UTILI

Sintesi ProMIS_Rapporto Health at a GlanceEurope 2024_OCSE

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Commissione UE: Il piano d’azione contro le carenze di forza lavoro

Da quasi un decennio la carenza di forza lavoro e di competenze è in aumento in tutti gli Stati membri. Si tratta di una carenza determinata dai cambiamenti demografici, dalla domanda di nuove competenze connesse agli sviluppi tecnologici e alla duplice transizione.

La Commissione ha individuato 42 professioni (tra cui Medici generici, Medici specialisti e Infermieri professionisti) che considera caratterizzate da carenza di personale a livello dell’UE. Per affrontare questa situazione bisogna investire nelle competenze le quali oltre a contribuire a gestire le transizioni verde e digitale garantiscono la competitività futura dell’Europa.

Il piano d’azione sulle carenze di competenze e di forza lavoro

In questo contesto tante sono le iniziative delle Commissione per contrastare questo fenomeno, a partir dall’iniziativa europea “Anno europeo delle competenze”, un’iniziativa che ha mirato ad aiutare le persone a ottenere le competenze giuste per posti di lavoro di qualità e a sostenere le imprese nell’affrontare la carenza di competenze nell’UE.

Inoltre, in occasione del vertice delle parti sociali di Val Duchesse, convocato il 31 gennaio dalla presidente von der Leyen e dalla presidenza belga del Consiglio dell’UE, a seguito dell’annuncio nel discorso sullo stato dell’Unione europea del 2023, è stato presentato anche il “Piano d’azione sulle carenze di competenze e di manodopera” che costituisce un passo avanti concreto per raggiungere questo obiettivo.

Il piano si basa su varie azioni già in atto a livello dell’UE e degli Stati membri. Si fonda sulle iniziative del piano d’azione sul pilastro europeo dei diritti sociali, sugli orientamenti strategici nel quadro del semestre europeo e sul sostegno finanziario dell’UE. L’attuazione di questo piano d’azione è fondamentale per conseguire gli obiettivi principali dell’UE per il 2030 in materia di competenze e occupazione, che mirano a raggiungere il 78 % dell’occupazione e il 60 % della partecipazione degli adulti a formazioni annuali.

L’UE investe circa 65 miliardi di € in programmi relativi alle competenze, in particolare attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza e il Fondo sociale europeo Plus (FSE+).

La Commissione ha presentato il piano d’azione in collaborazione con le parti sociali, il cui ruolo è fondamentale per attuare soluzioni volte a rispondere a queste sfide. Affrontare le carenze di manodopera e di forza lavoro è fondamentale per stimolare una crescita economica sostenibile nell’UE, cogliere le opportunità offerte dalle transizioni verde e digitale, promuovere la creazione di posti di lavoro di qualità, aumentare la resilienza economica e sociale di fronte ai cambiamenti geopolitici e garantire finanziamenti sufficienti per le politiche occupazionali e sociali nell’UE.

Il piano definisce in cinque settori, le azioni da attuare rapidamente a livello dell’UE e nazionale:

  • sostenere l’attivazione delle persone sottorappresentate nel mercato del lavoro;
  • fornire sostegno allo sviluppo delle competenze, alla formazione e all’istruzione;
  • migliorare le condizioni di lavoro in alcuni settori;
  • migliorare la mobilità equa all’interno dell’UE per i lavoratori e i discenti;
  • attrarre talenti da paesi terzi.

Inoltre, la Commissione intende:

  • finanziare nuovi progetti per l’eliminazione della disoccupazione di lunga durata;
  • finanziare nuovi progetti per l’attivazione e il miglioramento delle competenze dei giovani che non hanno un lavoro, né seguono un percorso scolastico o formativo (NEET);
  • cofinanziare un maggior numero di centri di eccellenza professionale con l’obiettivo di aprire almeno 100 nuovi centri entro il 2027;
  • istituire nuovi partenariati per le competenze nell’ambito del patto per le competenze;
  • migliorare l’analisi del fabbisogno di competenze – mediante una mappatura del fabbisogno di competenze attuale e futuro – in stretto coordinamento con le agenzie dell’UE;
  • analizzare le politiche relative ai congedi per malattia in modo da individuare le migliori pratiche per i lavoratori e le imprese;
  • valutare l’impatto delle riforme pensionistiche che introducono maggiori opportunità di pensionamento flessibile e di combinazione del reddito da pensione con uno stipendio;
  • effettuare una valutazione tra pari degli approcci nazionali per affrontare i rischi psicosociali sul lavoro.

Gli Stati membri sono invitati a:

  • rivedere i programmi di istruzione e formazione per rispondere meglio alle esigenze del mercato del lavoro;
  • portare avanti riforme previdenziali per affrontare le sacche di inattività e fornire un sostegno sufficiente a chi può lavorare per un ritorno graduale nel mercato del lavoro;
  • portare avanti riforme fiscali per ridurre il cuneo fiscale per i lavoratori con un reddito secondario e i lavoratori a basso reddito;
  • sostenere ulteriormente la digitalizzazione della sicurezza sociale e del suo coordinamento per agevolare una mobilità equa dei lavoratori;
  • adottare e attuare rapidamente la raccomandazione del Consiglio “L’Europa in movimento – Opportunità di mobilità ai fini dell’apprendimento per tutti”;
  • impegnarsi ulteriormente in partenariati per i talenti per migliorare i percorsi di migrazione legale.

Le parti sociali intendono:

  • affrontare le condizioni di lavoro precarie attraverso la contrattazione collettiva nei settori caratterizzati da condizioni di lavoro inadeguate;
  • aiutare ad attivare i gruppi sottorappresentati e trovare soluzioni adeguate per promuovere l’occupazione dei lavoratori più anziani;
  • sostenere gli apprendistati e i partenariati tra gli erogatori di istruzione e formazione professionale (IFP) e i datori di lavoro;
  • formare i prestatori di assistenza a lungo termine in merito a un’assistenza più incentrata sulla persona e alla digitalizzazione;
  • aggiornare gli orientamenti multisettoriali per contrastare la violenza e le molestie nel settore sanitario;
  • collaborare per un quadro europeo volto a migliorare le condizioni di lavoro dei conducenti professionisti di paesi terzi;
  • contribuire con le loro competenze alla creazione del bacino di talenti dell’UE per attrarre talenti da paesi terzi.
Prossime tappe

La Commissione seguirà i progressi compiuti nell’attuazione del piano d’azione nel quadro del semestre europeo. Inoltre, inviterà gli Stati membri, nell’ambito del comitato per l’occupazione e del comitato per la protezione sociale, a organizzare regolari scambi tripartiti sulla questione, con la partecipazione delle parti sociali europee e nazionali.

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