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Booster: il 26 novembre una nuova sessione informativa

Il prossimo 26 novembre 2025 (11:00–12:00 CET) si terrà una sessione informativa online dedicata all’iniziativa Booster, che offre servizi gratuiti e personalizzati per sostenere i progetti finanziati dall’Unione Europea nel passaggio dai risultati alla creazione di impatto.

Il programma, promosso dalla Commissione Europea – Direzione Generale per la Ricerca e l’Innovazione, aiuta i consorzi di ricerca a rafforzare le proprie strategie di disseminazione e sfruttamento dei risultati, in linea con gli obiettivi europei di crescita e competitività nel campo della ricerca e innovazione (R&I).

Dopo l’infoday dello scorso 24 settembre, Booster organizza una nuova sessione informativa online dedicata a tutti i coordinatori e partner di progetti UE interessati a potenziare l’impatto delle proprie attività.

L’incontro offrirà una panoramica completa dei servizi offerti, delle modalità di erogazione e del supporto fornito dagli esperti Booster, accompagnata da testimonianze dirette di beneficiari.

Booster Info Session: programma e relatori

L’agenda prevede la presentazione introduttiva di Rosellina Di Santo (Booster Manager), seguita dagli interventi di Diego Ballesta Andres (OMICRON, beneficiario Booster) e di Gustavo Marcos Cancelas, (Booster Expert); successivamente, Alessia Melasecche Germini (Booster Framework Coordinator) illustrerà in maniera dettagliata i servizi Booster.

L’incontro si concluderà con una sessione Q&A, durante la quale i partecipanti potranno porre domande in diretta.

La partecipazione è gratuita, previa registrazione online tramite il seguente LINK.

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IHI Call 12: nel 2026 un nuovo bando ad approccio applicant-driven

La Innovative Health Initiative (IHI) ha annunciato che il prossimo bando IHI Call 12, previsto per l’inizio del 2026, continuerà a seguire l’approccio applicant-driven, già sperimentato con successo nella Call 9.

Il bando, di ampio respiro e strutturato attorno ai cinque obiettivi specifici della Strategic Research and Innovation Agenda (SRIA) di IHI, offrirà ai candidati l’opportunità di proporre nuovi progetti di Ricerca e Innovazione in ambito salute.

Una versione preliminare del testo del bando è stata pubblicata sul sito di IHI nel mese di ottobre 2025.

La Call 9, prima a sperimentare questo approccio, ha raccolto 50 proposte che coprivano tutti gli obiettivi della SRIA e una vasta gamma di sfide di ricerca sanitaria. Secondo il Direttore Esecutivo di IHI, Niklas Blomberg, il successo di tale formula “conferma la forza dell’approccio applicant-driven come modalità per portare nuove idee e nuovi partner nella comunità IHI”.

Le proposte della Call 12 dovranno quindi essere ambiziose, trasversali e in linea con la filosofia del partenariato: rispondere a bisogni sanitari insoddisfatti, favorire la collaborazione pubblico-privata su larga scala e generare impatti misurabili su società, economia e scienza.

Networking e opportunità di collaborazione per la IHI Call 12

Per supportare i potenziali proponenti nella costruzione dei consorzi, IHI ha aperto una piattaforma di networking online.

I candidati dovranno selezionare, all’interno della SRIA, l’obiettivo specifico a cui il loro progetto si riferisce, assicurando coerenza con le priorità strategiche europee e contribuendo al rafforzamento della competitività delle industrie sanitarie dell’UE.

La Call 12 sarà strutturata come un bando a fase singola, in cui i costi di progetto dovranno essere coperti per metà da contributi in-kind dei membri industriali IHI o dei partner contribuenti.

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CE: Consultazione pubblica sulla futura normativa dello Spazio europeo della ricerca

La Commissione europea ha lanciato una consultazione pubblica sul futuro Atto legislativo per lo Spazio europeo della ricerca (ERA Act), una normativa che mira a dare nuovo impulso all’area della ricerca e innovazione nell’UE e potenziare la circolazione di ricercatori, idee e infrastrutture.

L’obiettivo dell’invito è quello di raccogliere informazioni generali sui problemi riscontrati nello sviluppo e nella piena attuazione dello Spazio europeo della ricerca, oltre a conoscere il parere dei portatori di interessi sulle soluzioni praticabili che potrebbero essere sostenute dalla legislazione a livello UE.

L’invito a presentare contributi è rivolto a tutti i portatori di interessi delle amministrazioni nazionali e regionali e delle comunità di ricerca e innovazione, compresi gli istituti di istruzione superiore, gli istituti di istruzione e formazione professionale, le organizzazioni di ricerca, le comunità scientifiche e di ricerca, le imprese del settore privato, comprese le PMI, i centri tecnologici, le infrastrutture di ricerca e tecnologia, le strutture e le organizzazioni di consulenza scientifica e valutazione tecnologica, gli editori scientifici e il pubblico in generale.

La consultazione resterà aperta fino al 05 gennaio 2026.

ERA Act: obiettivi e implicazioni

L’ERA Act proposto dalla Commissione intende affrontare sfide strutturali come la mobilità limitata dei ricercatori, la disparità nell’investimento in R&I nei vari Stati membri e l’insufficiente condivisione dei risultati della ricerca. Tra gli elementi chiave: un impegno volto a raggiungere l’3 % del PIL europeo in R&D, la promozione della scienza aperta, il rafforzamento delle carriere nel settore della ricerca e l’armonizzazione delle politiche nazionali e comunitarie.

La normativa integrerà l’iniziativa “Scegli l’Europa”, che fa parte di un programma da 500 milioni di € per il periodo 2025-2027, inteso ad attrarre e trattenere i ricercatori provenienti da tutto il mondo e a promuovere l’Europa come una delle destinazioni principali per l’eccellenza scientifica.

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Nuovo Partenariato Europeo One Health AMR sulla resistenza antimicrobica

La Commissione Europea ha ufficialmente lanciato il Partenariato Europeo One Health AMR (Antimicrobial Resistance), un’iniziativa ambiziosa da 253 milioni di euro destinata a contrastare una delle più gravi minacce sanitarie globali: la resistenza antimicrobica (AMR).

Co-finanziato dal programma Horizon Europe con 75 milioni di euro, il partenariato One Health AMR avrà una durata di dieci anni e promuoverà la collaborazione tra settori e Paesi per sviluppare soluzioni innovative volte a ridurre l’uso di antimicrobici e prevenire la diffusione di resistenze.

Secondo le stime, l’AMR causa ogni anno oltre 35.000 decessi nell’Unione Europea e 1,27 milioni a livello mondiale (dati 2019), con proiezioni che arrivano fino a 10 milioni di morti l’anno entro il 2050. La resistenza antimicrobica, causata da un uso improprio di antibiotici e da carenze nei sistemi di controllo delle infezioni, mette a rischio la medicina moderna e rappresenta una sfida crescente per i sistemi sanitari e le economie globali.

“L’Europa è pronta a guidare la lotta globale contro la resistenza antimicrobica. Questo Partenariato incarna il nostro impegno a innovare e a proteggere le basi della medicina moderna”, ha dichiarato Ekaterina Zaharieva, Commissaria europea per Startups, Ricerca e Innovazione.

L’Italia nel partenariato One Health AMR

Coordinato dal Consiglio della Ricerca Svedese (Swedish Research Council), il Partenariato One Health AMR riunisce 53 organizzazioni di 30 Paesi e si fonda su un approccio One Health, che riconosce l’interconnessione tra salute umana, animale e ambientale.

Tra le azioni previste figurano bandi transnazionali congiunti per progetti di ricerca e innovazione, il rafforzamento delle capacità di ricerca nei Paesi partecipanti, la valorizzazione dei dati disponibili e il supporto all’attuazione di politiche più efficaci.

A rappresentare l’Italia nel Partenariato sono:

L’iniziativa si basa sui risultati della Joint Programming Initiative on Antimicrobial Resistance (JPIAMR), che dal 2011 ha investito oltre 180 milioni di euro, e risponde agli obiettivi della Raccomandazione del Consiglio del 2023 sull’AMR e del Piano d’Azione Europeo One Health del 2017.

One Health AMR contribuirà anche alla Strategia europea per le Scienze della Vita (Strategy for European Life Sciences), promuovendo lo sviluppo e l’adozione di strumenti innovativi per affrontare l’AMR e consolidando la posizione dell’UE come leader mondiale nel settore entro il 2030.

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EDCTP3 rinnova il gruppo Stakeholders: aperta la call per le organizzazioni attive nella salute globale

La Global Health EDCTP3 (European and Developing Countries Clinical Trials Partnership) ha aperto una call per manifestazioni di interesse rivolta a organizzazioni pubbliche e private che desiderano entrare a far parte del suo Stakeholders’ Group. Il gruppo ricopre un ruolo consultivo essenziale per la governance del programma, affiancando il Comitato Scientifico e supportando il Consiglio Direttivo.

Nel corso degli ultimi due anni, lo Stakeholders’ Group ha contribuito in modo significativo all’aggiornamento della Strategic Research and Innovation Agenda (SRIA), all’organizzazione dell’Undicesimo e Dodicesimo Forum EDCTP e all’elaborazione di raccomandazioni strategiche e politiche. La nuova selezione punta a individuare fino a 30 organizzazioni, che nomineranno un rappresentante e un supplente. Le candidature devono essere inviate entro il 5 settembre 2025, esclusivamente via e-mail a: stakeholders-group@global-health-edctp3.europa.eu

Chi può candidarsi allo Stakeholders’ Group di EDCTP3

Possono presentare manifestazione di interesse tutte le organizzazioni attive nel settore della salute globale, in linea con la missione di EDCTP3, comprese:

  • associazioni di pazienti;

  • rappresentanze della società civile in ambito salute e malattie infettive in Africa sub-sahariana;

  • organizzazioni professionali internazionali o regionali nel settore della salute globale;

  • enti locali o regionali che erogano servizi sanitari nell’Africa sub-sahariana;

  • imprese sociali e partnership per lo sviluppo di prodotti per la salute;

  • aziende, industrie e PMI nel settore della salute globale;

  • istituti di ricerca impegnati sulle malattie infettive in Africa sub-sahariana;

  • altri enti finanziatori della ricerca sanitaria con focus su paesi a basso e medio reddito.

Si richiede un equilibrio geografico, tematico e di genere, con particolare attenzione alla presenza di competenze provenienti dall’Africa sub-sahariana. I rappresentanti delle organizzazioni devono possedere almeno dieci anni di esperienza nel settore, un’ottima conoscenza dell’inglese scritto e parlato e comprovata esperienza in organismi consultivi. Il mandato sarà di due anni, con possibilità di rinnovo da parte del Consiglio Direttivo su raccomandazione del Direttore Esecutivo.

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Horizon Europe 2026-2027: prime anticipazioni sulle priorità di ricerca divisi in cluster

La bozza del Work Programme 2026-27 di Horizon Europe delinea le priorità in materia di salute, sicurezza, clima e innovazione digitale, con forte attenzione all’intelligenza artificiale, alla resilienza climatica e alla competitività dell’UE. Nuovi bandi mirano a ridurre le lacune regionali in materia di ricerca e innovazione e a promuovere l’integrità democratica, la biodiversità e l’industria pulita.

I CLUSTER DEL NUOVO WORK PROGRAMME

Il Work Programme di Horizon Europe 2026-27 ha suddiviso le principali priorità di ricerca in sei cluster tematici, con particolare attenzione alla resilienza climatica, alle tecnologie digitali e alla competitività dell’UE.

Il Cluster 1: Salute dà priorità alle sfide sanitarie legate al clima, alle soluzioni di salute digitale, in particolare all’intelligenza artificiale, e al loro impatto sulla salute mentale dei giovani. Promuove inoltre un accesso equo all’assistenza sanitaria attraverso strategie di approvvigionamento innovative.

Il Cluster 2: Cultura, creatività e società inclusiva pone l’accento sulla salvaguardia della democrazia in mezzo a crescenti minacce autocratiche, sulla lotta alla violenza di genere e sulla protezione dell’integrità elettorale nell’era digitale. L’indipendenza dei media e l’innovazione guidata dall’intelligenza artificiale nella cultura e nell’istruzione sono anch’esse centrali, insieme agli sforzi per combattere la povertà infantile e promuovere lo sviluppo delle competenze.

Il Cluster 3: Sicurezza civile per la società si occupa di criminalità organizzata, terrorismo e minacce informatiche. I ricercatori sono incaricati di migliorare le tecnologie di sicurezza civile, sviluppare credenziali di viaggio digitali e prevenire l’uso improprio di tecnologie emergenti come l’informatica quantistica. Sono inoltre previste capacità di risposta ai disastri e di gestione delle crisi.

Il Cluster 4: Digitale, Industria e Spazio continua a sostenere la circolarità industriale, la transizione verso l’energia pulita e lo sviluppo di tecnologie per le materie prime. L’intelligenza artificiale nel settore manifatturiero rimane un punto focale.

Il Cluster 5: Clima, energia e mobilità si concentra sulla comprensione degli impatti climatici sui sistemi naturali e umani e mira a ridurre il consumo di energia e la dipendenza dell’Europa dalle materie prime esterne. Lo sviluppo di batterie di nuova generazione e l’innovazione industriale pulita sono in primo piano.

Il Cluster 6: Cibo, Bioeconomia, Agricoltura e Ambiente sostiene la ricerca sulla biodiversità, l’agricoltura resiliente e i sistemi alimentari. Gli inviti riguardano anche i rischi di contaminazione e l’applicazione dell’intelligenza artificiale nelle economie rurali e forestali.

Infine, il programma Widening cerca di colmare i divari di ricerca e innovazione tra le regioni dell’UE, con nuovi inviti a sostenere i centri di collaborazione e le infrastrutture di gestione della ricerca.

 

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Il Consiglio approva l’agenda politica ERA dello Spazio Europeo della Ricerca per il periodo 2025-2027

Il 23 maggio 2025 il Consiglio dell’Unione Europea ha raggiunto un accordo relativamente all’adozione dell’agenda politica ERA dello Spazio Europeo della Ricerca per il prossimo triennio, proseguendo il percorso iniziato nel 2000 volto a rafforzare l’ecosistema europeo della ricerca e dell’innovazione (R&I).

Come sottolinea Marcin Kulasek, Ministro polacco della Scienza e dell’Istruzione Superiore, l’agenda politica ERA per il periodo 2025-2027 costituirà “la tabella di marcia per aiutare la comunità della ricerca e dell’innovazione a coordinare gli sforzi e a conseguire risultati straordinari”, affrontando temi chiave come la mobilità della conoscenza, la sostenibilità, la competitività internazionale e promuovendo al contempo azioni concrete ed un ampio coinvolgimento di Stati membri e stakeholder.

L’agenda è articolata in 11 politiche strutturali, che si concentrano su iniziative a lungo termine, ed 8 azioni, focalizzate su obiettivi a breve termine. La partecipazione avverrà su base volontaria, secondo il principio della geometria variabile, che consente agli Stati Membri di aderire in modo flessibile alle singole iniziative.

Principali ambiti di intervento dell’agenda politica ERA 2025-2027

Le 11 politiche strutturali ERA comprendono attività a lungo termine che richiedono un forte coordinamento tra gli attori europei, con l’obiettivo di ottenere risultati misurabili. Tra le aree prioritarie di interesse:

  • scienza aperta, parità di genere e sostenibilità delle professioni in nella R&I;
  • rafforzamento delle infrastrutture di ricerca e della collaborazione internazionale;
  • riforma della valutazione della ricerca e promozione della valorizzazione delle conoscenze.

Le 8 azioni ERA si concentrano su iniziative mirate e misurabili, da completare entro tre anni. Tra queste:

  • sostegno all’equità nella scienza aperta;
  • promozione dell’adozione responsabile dell’intelligenza artificiale nella ricerca;
  • rafforzamento della sicurezza della ricerca.

Sia le politiche strutturali che le azioni specifiche sono organizzate in base ai quattro settori prioritari individuati nel Patto per la ricerca e l’innovazione in Europa:

  1. Mercato interno della conoscenza, con l’obiettivo di favorire la libera circolazione di ricercatori, dati e idee, per potenziare la competitività internazionale e superare la frammentazione della ricerca europea.
  2. Transizioni verde e digitale, per promuovere la Ricerca e l’Innovazione ed affrontare le grandi sfide sociali e ambientali, sviluppando tecnologie sostenibili e rafforzando la partecipazione dei cittadini nella scienza.
  3. Accesso all’eccellenza della ricerca, con l’obiettivo di ridurre le disparità in termini di opportunità di R&I e rafforzare la qualità e della ricerca in tutta l’UE.
  4. Investimenti nella R&I, per incentivare la cooperazione transnazionale e l’efficienza dei finanziamenti e consolidare la capacità europea di innovazione.

L’attuazione dell’agenda sarà coordinata dal Forum ERA e dal Comitato per lo Spazio europeo della ricerca e dell’innovazione (ERAC – European Research Area and Innovation Committee), che garantiranno un’attuazione della stessa inclusiva e trasparente. Gli Stati membri sono invitati a collaborare attivamente con tutti gli stakeholder – inclusi il settore pubblico, quello privato e la società civile – per sostenere la piena realizzazione dell’agenda politica ERA per il periodo 2025-2027.

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Aperta la nuova piattaforma di networking EDCTP3 per i bandi sulla salute globale

La European and Developing Countries Clinical Trials Partnership (EDCTP3) ha lanciato una nuova piattaforma di networking per supportare i soggetti interessati alla seconda fase delle proposte progettuali.

La Global Health EDCTP3 networking platform è aperta a tutti ed è gratuita. È pensata per offrire strumenti utili sia a chi coordina una proposta sia a chi intende unirsi ad un consorzio o esplora opportunità di co-finanziamento, favorendo lo sviluppo di collaborazioni strategiche tra Enti Pubblici, Università, Centri di Ricerca, imprese, ONG e altri stakeholder attivi nel campo della salute globale.

Funzionalità della piattaforma di networking EDCTP3

Gli utenti registrati possono:

  • creare un profilo dettagliato del proprio ente o gruppo di ricerca;
  • descrivere le proprie competenze, i temi di interesse e il ruolo desiderato nel consorzio;
  • consultare i profili degli altri partecipanti;
  • richiedere incontri virtuali bilaterali per avviare collaborazioni.

La piattaforma è disponibile in lingua inglese e francese e rimarrà aperta fino alla scadenza della seconda fase per la sottomissione delle proposte.

L’iniziativa è pensata per facilitare l’interazione diretta, promuovendo partenariati con competenze multidisciplinari e una forte componente internazionale, in linea con la missione di EDCTP3: rafforzare la capacità di ricerca sulle malattie infettive che colpiscono in modo in particolare i Paesi dell’Africa sub-sahariana.

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Ricerca e innovazione: online gli ERA Scoreboard e Dashboard 2024

Lo scorso 15 aprile 2025 la Commissione Europea ha pubblicato l’ERA Scoreboard 2024 e l’ERA Dashboard 2024. I due strumenti monitorano l’avanzamento dell’Area Europea della Ricerca (ERA  European Research Area), analizzando l’andamento della ricerca e innovazione in Europa dal 2010 al 2022 e fornendo dati utili per definire le prossime strategie europee.

Ricerca e innovazione in Europa: progressi e criticità nel periodo 2010–2022

Il nuovo ERA Scoreboard mostra progressi su diversi obiettivi: l’open access è cresciuto fino al 77,7%, la presenza femminile in ruoli accademici apicali (Grade A) ha raggiunto il 27,3% e gli investimenti in R&S sono saliti al 2,27% del PIL. Tuttavia, emergono criticità su mobilità dei ricercatori, collaborazione tra università e imprese, e utilizzo efficace dei fondi pubblici, soprattutto nei Paesi Widening.

L’ERA Dashboard, invece, fornisce un’analisi dettagliata per singolo Stato membro con oltre 50 indicatori, offrendo un supporto concreto alla pianificazione dell’ERA Policy Agenda 2025–2027.

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Adottata la Dichiarazione di Varsavia con il sostegno unanime dei 27 paesi membri dell’UE

I ministri europei della scienza, riuniti a Varsavia, hanno adottato l’11 marzo scorso la “Dichiarazione di Varsavia”, un documento che chiede un programma di finanziamento per la Ricerca e l’Innovazione.

Questa iniziativa, proposta dalla presidenza polacca, sottolinea l’importanza di rafforzare la competitività dell’UE, le economie nazionali e la capacità di affrontare sfide globali.

La Dichiarazione di Varsavia: un impegno condiviso per scienza e innovazione

La Dichiarazione evidenzia che scienza e innovazione hanno avuto un ruolo chiave nel superare le crisi del passato e continueranno a essere fondamentali per la resilienza e la competitività dell’Europa. Marcin Kulasek, Ministro polacco della Scienza e dell’Istruzione Superiore, ha ribadito questo concetto, ricordando che: “La scienza e l’innovazione ci hanno guidato attraverso molte crisi e continueranno a farlo. I nostri ricercatori e innovatori sono il nostro vantaggio competitivo: dobbiamo fidarci di loro e creare le migliori condizioni possibili per il loro lavoro”.

La Dichiarazione di Varsavia ha ricevuto ampio sostegno dalle comunità scientifiche di tutta Europa, sottolineando la consapevolezza condivisa che investire maggiormente nella ricerca e nell’innovazione è essenziale per mantenere la leadership europea nell’innovazione e nella competitività globale.

L’attuale programma quadro Horizon Europe rappresenta il più grande programma di finanziamento scientifico al mondo, con un budget di 95 miliardi di euro per il periodo 2021-2027.

Entro la fine dell’anno, la Commissione Europea presenterà proposte per il finanziamento della Ricerca e dell’Innovazione che saranno al centro dei negoziati politici nell’ambito del prossimo quadro finanziario pluriennale dell’UE, definendo il futuro degli investimenti europei in questo ambito.

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