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lotta contro il cancro

CdR: Repository delle Politiche Regionali di Prevenzione e Diagnosi del Cancro

Il Comitato europeo delle regioni (CdR) ha pubblicato un nuovo “Repository delle Politiche Regionali di Prevenzione e Diagnosi del Cancro” (Cancer: repository of regional prevention and detection policies), che evidenzia come il cancro continui ad essere una delle principali cause di morte nell’UE, sottolineando anche le forti disparità regionali legate a fattori socioeconomici, ambientali, comportamentali e sanitari.

Pratiche regionali innovative in screening, diagnosi, sensibilizzazione e campagne sullo stile di vita dimostrano che la collaborazione, la prevenzione mirata e gli approcci che integrano la salute in tutte le politiche sono essenziali per ridurre queste disparità. Rafforzando la diagnosi precoce, migliorando l’educazione sanitaria e sfruttando la tecnologia, l’Europa può ridurre l’incidenza e la mortalità legata a questa malattia, garantendo un accesso equo alle cure.

I dati del Repository sulle Politiche Regionali di Prevenzione e Diagnosi del Cancro

Il cancro è stato responsabile di 1,15 milioni di decessi nell’UE nel 2021 e di 2,74 milioni di nuovi casi nel 2022. Inoltre, comporta un onere economico significativo, con un costo stimato di 199 miliardi di euro nel 2018. Sebbene la mortalità complessiva sia in calo, persistono ampie differenze regionali che riflettono disuguaglianze nell’accesso alle cure, nelle condizioni socioeconomiche e nella capacità dei sistemi sanitari.

La pubblicazione sottolinea la complessità dei fattori che determinano l’incidenza e l’esito del cancro. I determinanti biologici, come la genetica, rappresentano meno del 5 % dei casi, ma influiscono sulle differenze di sopravvivenza, soprattutto tra i sessi. Le condizioni socioeconomiche (istruzione, reddito, occupazione) sono forti indicatori del rischio di cancro, influenzando consapevolezza, esposizione ai rischi e accesso alle cure. Anche le influenze ambientali e i comportamenti, come il fumo e l’inattività fisica, contribuiscono in modo significativo all’incidenza della malattia. I sistemi sanitari, infine, determinano l’efficacia della prevenzione e della cura.

I dati Eurostat mostrano che in alcune regioni i tassi di mortalità per cancro sono più che raddoppiati rispetto ad altre. Anche all’interno degli stessi paesi si registrano differenze significative: ad esempio, le minoranze rurali hanno un rischio maggiore di mortalità per cancro cervicale, mentre altre regioni mostrano un alto numero di decessi per cancro ai polmoni legati al fumo.

Per quanto concerne l’Italia, le regioni settentrionali registrano una copertura più elevata ed una maggiore aderenza agli inviti allo screening rispetto alle regioni meridionali che presentano tassi significativamente inferiori. Questa disparità contribuisce ad una maggiore prevalenza di tumori al seno in fase avanzata al sud (la pubblicazione menziona il programma di diagnosi Frecciarosa 2024 lanciato in Sicilia dove Ferrovie dello Stato ha usato la propria rete di trasporti per migliorare l’accesso allo screening del cancro al seno, in particolare per le donne che vivono in aree svantaggiate). Inoltre, nella penisola, si può osservare un trend inverso per quanto riguarda i casi di cancro dovuti allo smog; infatti, l’elevato livello di inquinamento ambientale nella regione centro-settentrionale è associato a una maggiore mortalità per cancro rispetto alle regioni meridionali.

Infine, la pubblicazione del CdR propone raccomandazioni fondate sull’analisi di 30 casi studio, che coprono sei aree tematiche: screening, diagnosi, cooperazione transfrontaliera, sensibilizzazione, iniziative per gruppi vulnerabili e campagne per uno stile di vita sano. Queste raccomandazioni sottolineano l’importanza di una collaborazione regionale più forte, di politiche di prevenzione su misura, di partenariati pubblico-privati e di una migliore raccolta di dati sul cancro. La diagnosi precoce, l’educazione sanitaria e l’adozione di nuove tecnologie rappresentano strumenti chiave, mentre l’approccio “Salute in tutte le politiche” (Health in All Policies) si conferma cruciale per ridurre le disuguaglianze e costruire comunità europee più sane.

 

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cure integrate

Pubblicazione European Observatory “Medicina personalizzata per popolazioni più sane: Considerazioni chiave per i politici”

La nuova pubblicazione dell’European Observatory mostra come la medicina personalizzata adatta le cure alle esigenze individuali utilizzando dati genetici e contestuali, promettendo risultati migliori e una maggiore efficienza. Il suo successo dipende da una governance forte, dalla protezione dei dati, dalle infrastrutture e da investimenti collaborativi in quadri etici, clinici e normativi.

PUBBLICAZIONE “MEDICINA PERSONALIZZATA PER POPOLAZIONI PIÙ SANE: CONSIDERAZIONI CHIAVE PER I POLITICI”

La medicina personalizzata, o medicina di precisione, offre un modello trasformativo di assistenza sanitaria, adattando gli interventi alle singole persone in base al loro profilo genetico, molecolare, allo stile di vita e all’ambiente. La sua applicazione copre l’intero continuum sanitario, dalla prevenzione alla riabilitazione, e promette diagnosi più accurate, trattamenti più convenienti e migliori risultati per i pazienti. Tuttavia, per realizzare questo potenziale è necessario superare importanti sfide etiche, operative e infrastrutturali.

Tra le considerazioni chiave di questa pubblicazione si nota come al centro della medicina personalizzata vi sia la raccolta e l’utilizzo di grandi quantità di dati sanitari personali, in particolare informazioni genomiche. È essenziale quindi garantire la privacy dei dati, prevenire la discriminazione basata sui dati e ottenere la fiducia del pubblico. Una governance trasparente, una forte sicurezza informatica e modelli di consenso partecipativo possono promuovere la condivisione dei dati proteggendo al contempo i diritti individuali. È inoltre fondamentale migliorare l’alfabetizzazione sanitaria e informatica sia tra il pubblico che tra i professionisti della salute.

Per supportare la medicina personalizzata è necessaria un’infrastruttura solida, che includa cartelle cliniche elettroniche interoperabili e strutture di analisi accreditate. Queste devono integrare nuovi strumenti di supporto alle decisioni cliniche, in particolare quelli che utilizzano l’intelligenza artificiale, garantendo al contempo la convalida e la supervisione etica. La formazione dei medici in genomica, salute digitale ed etica, insieme alla collaborazione interdisciplinare, è fondamentale per fornire un’assistenza di alta qualità e incentrata sul paziente.

La pubblicazione aggiunge che dal punto di vista economico, la medicina personalizzata pone delle sfide a causa dei costi elevati delle diagnosi e delle terapie avanzate. Tuttavia, gli approcci personalizzati possono anche migliorare l’efficienza dei costi consentendo una prevenzione mirata e una selezione ottimizzata dei trattamenti. Progetti di sperimentazione adattivi, prove concrete e modelli di rimborso flessibili, come gli accordi di accesso gestito, possono supportare la generazione di prove e un finanziamento sostenibile.

A livello politico, l’Unione Europea sta promuovendo la medicina personalizzata attraverso la regolamentazione (ad esempio GDPR, IVDR, EHDS) e investimenti strategici. Le iniziative dell’UE mirano a garantire la protezione dei dati, consentendo al contempo la ricerca e un accesso equo in tutti gli Stati membri. La collaborazione tra settori e paesi, insieme agli investimenti nella formazione e nelle infrastrutture, è fondamentale per integrare la medicina personalizzata in sistemi sanitari resilienti e inclusivi.

 

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Salute mentale

OMS/Europa: policy brief sull’integrazione della salute mentale nelle cure primarie

Il 10 aprile 2025 l’Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha presentato ufficialmente la sua nuova policy brief dal titolo “Scaling up mental health services within the primary health care approach”.

Il documento si inserisce nel più ampio impegno dell’OMS per promuovere l’integrazione della salute mentale nei sistemi sanitari, con un focus specifico sull’ambito delle cure primarie.

La policy brief sull’integrazione della salute mentale nelle cure primarie

Durante l’evento di lancio, esperti e rappresentanti di diversi Paesi europei hanno discusso l’urgenza di potenziare l’accesso ai servizi di salute mentale di base, in risposta a un bisogno crescente e spesso insoddisfatto da parte della popolazione. La policy brief fornisce una serie di raccomandazioni operative per supportare governi e amministrazioni sanitarie nel rafforzare la risposta a livello territoriale, valorizzando le risorse esistenti e promuovendo modelli di assistenza centrati sulla persona.

Tra i messaggi chiave del documento vi è la necessità di superare la frammentazione dei servizi, rafforzare la formazione degli operatori sanitari di base, promuovere interventi precoci e prevenzione, e coinvolgere attivamente le comunità nella progettazione e valutazione dei percorsi di cura.

L’approccio proposto si basa su principi di equità, prossimità e sostenibilità, in linea con la strategia dell’OMS EuropaEuropean Framework for Action on Mental Health 2021–2025. La policy brief si configura quindi come uno strumento pratico e strategico per supportare la riorganizzazione dei servizi in ottica integrata e comunitaria.

 

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Salute mentale

OMS: linee guida “Orientamenti sulle politiche e sui piani d’azione strategici per la salute mentale”

L’Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS ha pubblicato la guida “Guidance on mental health policy and strategic action plans”, uno strumento tecnico rivolto a governi, pianificatori sanitari e stakeholder nazionali per sostenere lo sviluppo di politiche e piani d’azione nel campo della salute mentale.

Il documento nasce con l’obiettivo di aiutare i Paesi a progettare strategie sostenibili, inclusive e basate sull’evidenza, tenendo conto delle risorse disponibili e delle specificità locali. La guida affronta temi chiave come la governance dei sistemi di salute mentale, la pianificazione strategica, la mobilitazione di risorse e l’integrazione dei servizi nei contesti sanitari e sociali più ampi.

Le linee guida per le nuove strategie sostenibili sulla salute mentale

Suddivisa in cinque moduli tematici, la pubblicazione propone un percorso progressivo per accompagnare le istituzioni nell’identificazione delle priorità, nella definizione degli obiettivi, nella strutturazione dei piani e nel loro monitoraggio e adattamento. Ampio spazio è dedicato alla partecipazione degli utenti dei servizi, delle comunità locali e dei diversi settori coinvolti nella salute pubblica.

  • Il Modulo 1 introduce i principi fondamentali delle politiche per la salute mentale, affrontando le principali sfide e l’urgenza di riforme per rispondere ai determinanti sociali e strutturali che influenzano il benessere mentale. Sottolinea l’importanza di allinearsi ai quadri internazionali sui diritti umani, indicando i fattori essenziali da considerare e proponendo nuovi orientamenti per garantire un supporto alla salute mentale equo e fondato sui diritti.
  • Il Modulo 2 fornisce indicazioni su come raccogliere e utilizzare dati per pianificare politiche efficaci e basate sull’evidenza.
  • Il Modulo 3 propone un processo inclusivo e guidato dai singoli Paesi per elaborare politiche e piani strategici adattati ai contesti nazionali. L’approccio suggerito valorizza la partecipazione attiva degli stakeholder e la definizione di priorità specifiche. Il modulo fornisce inoltre checklist pratiche per identificare i componenti chiave di una politica efficace e le fasi principali del processo di elaborazione e implementazione.
  • Il Modulo 4 presenta tre casi studio che illustrano diversi approcci alla riforma delle politiche per la salute mentale. Gli esempi mostrano come vari Paesi abbiano selezionato e adattato direttive, strategie e azioni in base alle proprie esigenze e contesti locali, offrendo spunti concreti su come rendere le riforme efficaci e sostenibili.
  • Infine, il Modulo 5 fornisce un repertorio strutturato che aiuta i decisori e gli stakeholder a orientarsi nei contenuti trattati nel Modulo 2. È pensato per facilitare il confronto e la pianificazione delle riforme politiche, offrendo una panoramica sintetica degli elementi chiave che un sistema o una politica di salute mentale dovrebbe includere. Questo strumento consente di identificare rapidamente ciò che è presente, assente o da rafforzare nel proprio contesto nazionale.

Tra le raccomandazioni centrali vi sono: il rafforzamento della leadership e del coordinamento intersettoriale, l’adozione di quadri normativi e finanziari adeguati, e la promozione di approcci che pongano al centro i diritti umani e la qualità dell’assistenza.

Questa guida aggiorna e amplia le precedenti raccomandazioni dell’OMS, fornendo un punto di riferimento per promuovere una trasformazione sistemica nel modo in cui la salute mentale viene affrontata a livello nazionale.

 

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digital health

Il progetto REVERT promosso dalla rivista EU Researcher

EU Research è una piattaforma efficace, accessibile e disponibile a livello internazionale che ha l’obiettivo di diffondere la ricerca scientifica, fondamentale per lo sviluppo economico, sociale e culturale globale. Il team di EU Research ha una vasta esperienza nell’ambito dei progetti finanziati dall’UE e ritiene fondamentale la comunicazione efficace della ricerca scientifica, in quanto strumento chiave per capitalizzare il suo potenziale a lungo termine.

 

Il magazine di EU Research è la principale rivista di ricerca non peer-review in Europa e copre un’ampia gamma di settori scientifici, tra cui la ricerca sanitaria. La rivista è disponibile online ad accesso libero e gratuito senza abbonamento ed è disponibile in tutti i 7 continenti in oltre 170 Paesi.

 

Nell’edizione dell’Autunno 2023, la rivista concentra i suoi articoli principalmente sull’era dell’Intelligenza Artificiale. Non poteva mancare, quindi, uno spazio dedicato al progetto REVERT – taRgeted thErapy for adVanced colorEctal canceR paTients, di cui ProMIS guida il pacchetto di lavoro sulla comunicazione e disseminazione. A pagina 70-71, Fiorella Guadagni, professoressa ordinaria di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare al San Raffaele di Roma, illustra il sistema decisionale clinico di REVERT basato su algoritmi di predizione della risposta al trattamento in pazienti con carcinoma metastatico del colon-retto in fase avanzata.

 

La professoressa Guadagni spiega l’importanza dell’approccio REVERT nell’assistere i medici nel trattamento più efficace del tumore del colon-retto, al fine di n il trattamento più appropriato per i singoli pazienti. “Nessuno“, sottolinea la Prof.ssa Guadagni, “utilizzerà un sistema di supporto alle decisioni senza comprendere le motivazioni alla base delle proprie indicazioni. Questi sono i sistemi di intelligenza artificiale spiegabili“.

 

Inoltre, l’articolo include una breve sintesi dello studio clinico REVERT illustrato anche nell’intervista del Prof. Roselli.

 

 

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Altro

Affrontare la tratta di esseri umani attraverso i sistemi sanitari

La tratta di esseri umani è un crimine lucrativo e una violazione dei diritti umani che sfrutta donne, bambini e uomini. Comprende la tratta per il lavoro forzato, lo sfruttamento sessuale, l’accattonaggio forzato e la coscrizione militare. Gli effetti della tratta sulla salute e i bisogni sanitari delle persone trafficate e dei sopravvissuti alla tratta sono ben documentati e urgenti. Gli Stati membri della Regione europea dell’OMS riconoscono la propria responsabilità nel prevenire e rispondere alla tratta di esseri umani e nel mitigarne gli effetti sulla salute.

Poiché gli operatori sanitari in prima linea possono essere gli unici funzionari pubblici a incontrare le persone trafficate durante il loro percorso, il sistema sanitario ha anche la responsabilità e l’opportunità di promuovere e proteggere la salute e altri diritti delle persone trafficate. Nessun Paese o settore può affrontare da solo le sfide continue della tratta, né quelle emergenti come la pandemia COVID-19 e la guerra in Ucraina.

L’analisi di scoping pubblicata dall’OMS esamina 237 articoli, rapporti e letteratura grigia contenenti ricerche provenienti dal Canada, dagli Stati Uniti d’America e dalla Regione europea dell’OMS. Riassume e sintetizza questa ricerca basata sull’evidenza per aiutare gli Stati membri ad affrontare l’intersezione tra assistenza sanitaria e tratta e a cercare di prevenire e rispondere alla tratta di esseri umani.

Una considerevole quantità di ricerca esistente riguarda l’epidemiologia della tratta e la risposta dei servizi, la ricerca sugli sforzi di prevenzione è limitata. La ricerca identificata dà forma alle considerazioni sulle politiche volte a promuovere un approccio globale dei sistemi sanitari alla tratta di esseri umani.

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