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Politica di coesione post-2027: il Consiglio definisce le priorità future

Il 28 marzo 2025 il Consiglio dell’Unione europea ha adottato le conclusioni sulla futura politica di coesione, tracciando un percorso chiaro per la programmazione post-2027. Le conclusioni riaffermano il ruolo centrale della politica di coesione come principale strumento di investimento dell’UE, con un impatto diretto sul benessere economico, sociale e territoriale delle regioni.

le conclusioni sulla futura politica di coesione POST-2027

Il documento sottolinea la necessità di una politica di coesione solida, flessibile e orientata ai risultati, in grado di affrontare le sfide attuali e future, tra cui transizione verde e digitale, cambiamento demografico, coesione sociale e resilienza economica. Viene inoltre ribadita l’importanza di un forte approccio territoriale, della governance multilivello e del partenariato rafforzato con le autorità locali e regionali.

Tra i punti chiave, il Consiglio invita la Commissione a garantire continuità nelle modalità di gestione e nelle regole di attuazione, pur promuovendo semplificazioni e innovazioni che rendano i fondi più accessibili e tempestivi. Viene inoltre richiesto un maggiore coordinamento tra la politica di coesione e gli altri strumenti dell’UE, per massimizzare l’impatto degli investimenti pubblici a livello europeo.

Le conclusioni costituiscono un importante passo preparatorio in vista della prossima proposta legislativa sul quadro finanziario pluriennale post-2027, prevista per il 2025. Esse offriranno una base strategica per il dialogo tra istituzioni europee, Stati membri e stakeholder territoriali.

 

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Politica di Coesione: Accordo UE su Bridge4EU, il nuovo strumento per le regioni transfrontaliere

Il 16 dicembre 2024, i co-legislatori dell’Unione Europea hanno raggiunto un accordo su un nuovo strumento, “Bridge4EU”, progettato per promuovere lo sviluppo delle regioni transfrontaliere. Questo accordo segna un’importante svolta per la politica di coesione dell’UE, offrendo un supporto concreto a regioni che affrontano sfide uniche legate alla loro posizione geografica.

Il nuovo strumento “Bridge4EU”

“Bridge4EU” mira a rimuovere ostacoli burocratici, migliorare la cooperazione tra gli Stati membri confinanti e favorire investimenti mirati a potenziare la crescita economica e la coesione sociale nelle aree transfrontaliere. Il nuovo strumento contribuirà anche a rafforzare la resilienza di queste regioni, consentendo loro di affrontare sfide globali come la transizione verde e digitale.

Con l’approvazione di questo strumento, l’UE riafferma il proprio impegno per la solidarietà e la cooperazione interregionale, elementi fondamentali per costruire un’Europa più unita e inclusiva.

Il comunicato che approfondisce i dettagli sull’accordo e sulle caratteristiche di “Bridge4EU” descrive le principali aree di intervento dello strumento, come il miglioramento delle infrastrutture transfrontaliere, il sostegno a progetti di sviluppo economico congiunti e la promozione della cooperazione istituzionale tra regioni confinanti. Inoltre, vengono evidenziati gli obiettivi strategici di “Bridge4EU” per il periodo post-2024, tra cui l’accelerazione della transizione ecologica e digitale e il rafforzamento della coesione sociale nelle aree di confine.

 

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BANDO: Sostegno a misure di informazione sulla politica di coesione UE

Lo scorso Ottobre la Commissione europea ha pubblicato il bando 2024 per “Misure informative sulla politica di coesione dell’UE” (IMREG-2024-INFOME) con scadenza il 7 gennaio 2025.

La nuova call per Misure di informazione sulla politica di coesione dell’UE

L’obiettivo della call è sostenere progetti che diffondano informazioni sulla politica di coesione. I progetti devono rivolgersi al pubblico generale per sensibilizzare sui risultati della politica di coesione e agli stakeholder per alimentare il dibattito sul suo impatto e sul futuro dell’Europa.

Il bando mira pertanto a promuovere la diffusione di contenuti chiari e obiettivi che evidenzino il ruolo della politica di coesione nel raggiungimento delle priorità politiche dell’UE, quali: la transizione verde, le tecnologie strategiche e lo sviluppo regionale. Le attività finanziabili includono la produzione di materiali stampati, multimediali e audiovisivi, eventi media e attività di outreach sui social media. La sovvenzione copre fino all’80% dei costi.

Una delle azioni previste è il coinvolgimento dei portatori di interesse (comprese le autorità nazionali, regionali e locali, i beneficiari, le imprese, il mondo accademico) per comunicare ulteriormente l’impatto della politica di coesione sulle loro regioni e alimentare la discussione sul futuro della politica di coesione e, più in generale, sul futuro dell’Europa.

La call IMREG-2024-INFOME è quindi aperta a entità legali (sia pubbliche che private) stabilite nei Paesi membri dell’UE. Tuttavia, non possono partecipare le autorità responsabili dell’implementazione della politica di coesione, come definito dall’articolo 71 del regolamento CPR 2021/1060. Anche organizzazioni internazionali e alcune entità senza personalità giuridica (in determinate condizioni) possono partecipare. Le persone fisiche non sono ammesse, salvo eccezioni per lavoratori autonomi.

 

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#EURegionsWeek 2024: Settimana Europea delle Regioni 2024

Si ricorda che dal 7 al 10 ottobre 2024, a Bruxelles, si terrà il più grande evento annuale dedicato alla politica regionale e di coesione, la Settimana europea delle regioni e delle città 2024 “#EURegionsWeek 2024“.

EURegionsWeek 2024

La Settimana europea delle regioni e delle città è un evento annuale di quattro giorni durante il quale le città e le regioni mostrano la loro capacità di creare crescita e occupazione, attuare la politica di coesione dell’Unione europea e dimostrare l’importanza del livello locale e regionale per una buona governance europea.

Quest’anno la 22a edizione della EURegionsWeek si svolgerà all’insegna del motto “Empowering Communities”, concentrandosi su quattro temi:

  1. Competitività e convergenza: due facce della stessa medaglia“.
  2. Le regioni rafforzano la democrazia europea“.
  3. Crescita intelligente e sostenibile per le regioni“.
  4. Le regioni hanno talento“.

L’evento ospiterà vari formati di sessioni, incentrate sui partenariati regionali e sul coinvolgimento dei decisori locali e regionali, come il workshop “BRAIN GAIN – making regions more resilient!” organizzata dai rappresentanti delle regioni europee: Valle d’Aosta ( IT ), Regione Europea Tirolo-Alto Adige-Trentino (AT/IT), Regione Puglia (IT), Regione Norvegia occidentale (NO) e Voivodato di Warmia-Masuria (PL). Il workshop si terrà il prossimo 9 ottobre dalle ore 11:30 – 13:00.

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CdR: Città e regioni chiedono finanziamenti UE per l’innovazione locale

Nel corso del dibattito della plenaria del Comitato delle Regioni (CdR), svoltosi a Bruxelles lo scorso 19 giugno (con focus su elezioni, agricoltura e clima)i membri del Comitato hanno riportato gli esempi di successo a sostegno degli ecosistemi regionali di innovazione. Tra questi, si sono evidenziate le Regional Innovation Valleys – RIV, di recente creazione, che si stanno già dimostrando efficaci nel migliorare la competitività, la resilienza e la coesione economica e sociale.

GLI ESITE DELLA PLENARIA DEL CDR

La politica di coesione dell’UE e il programma quadro Horizon Europe sono i principali strumenti finanziari a sostegno della ricerca e dell’innovazione nell’UE, anche a livello regionale e locale. Nel dibattito con i commissari responsabili di questi strumenti di investimento, i membri del CdR hanno condiviso la loro esperienza dal campo e le loro opinioni sulle priorità strategiche per gli investimenti nell’innovazione nel prossimo decennio.

I leader regionali e locali hanno chiesto che la politica di coesione e il programma Horizon Europe non vengano indeboliti nelle riforme future, poiché forniscono un approccio locale all’innovazione, assicurano la resilienza regionale e migliorano la competitività dell’UE. Il prossimo periodo di programmazione dell’UE, oltre il 2027, dovrebbe quindi garantire la continuità delle due politiche e dei flussi di finanziamento, evitando qualsiasi taglio di bilancio.

I membri hanno anche chiesto un migliore coordinamento tra la pianificazione della coesione e dell’innovazione, utilizzando tutti i mezzi disponibili per renderne più efficace la promozione basata sul territorio.

Durante il dibattito plenario, Elisa Ferreira (Commissaria europea per la Coesione e le riforme) e Iliana Ivanova (Commissaria europea responsabile per l’Innovazione e la ricerca), hanno annunciato l’elenco delle regioni nominate per le Regional Innovation Valleys (RIV). Questa iniziativa sostenuta dal Comitato europeo delle regioni mira a creare una comunità di regioni e città che collaborano sulla base delle loro strategie di specializzazione intelligente per risolvere le sfide locali e aumentare la competitività europea.

Le RIV sono state elogiate come un esempio molto concreto di supporto all’innovazione e alla competitività locale, grazie al buon coordinamento e alle sinergie raggiunte tra i fondi di coesione e innovazione. Il CdR ha chiesto che questo progetto venisse continuato e ampliato, rendendo le RIV uno strumento di finanziamento permanente.

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Politica di coesione: mantenere unita l’UE e realizzare la transizione verde e digitale

A meno di tre mesi dalle elezioni europee, le città e le regioni sono unanimi nel confermare la necessità di un rafforzamento della politica di coesione per realizzare una transizione giusta, nell’ambito del futuro quadro di investimenti dell’UE incentrato sul sostegno alla coesione economica, sociale e territoriale.

Il Comitato europeo delle regioni (CdR), assieme ai partner fondatori della coalizione europea #CohesionAlliance, ha lanciato un appello congiunto alle istituzioni europee e ai governi nazionali affinché la politica di coesione rimanga il pilastro principale del modello di sviluppo dell’UE nel prossimo decennio, in occasione del 10° vertice europeo delle Regioni e delle città, svoltosi a Mons (nella regione della Vallonia in Belgio) il 18 e 19 marzo scorsi.

La Coesione al centro dell’agenda UE:

Nel corso del dibattito plenario che ha animato la prima giornata del 10° Vertice europeo, i ministri nazionali, i Commissari europei, i rappresentanti della Presidenza belga del Consiglio dell’UE, assieme ai governatori regionali ed ai sindaci, hanno concordato sulla necessità imperativa per l’Europa di realizzare una transizione verde che sia equa per tutti i cittadini e i settori industriali. La coesione economica, sociale e territoriale dovrebbe essere in cima all’agenda dell’UE, continuare a dare impulso alle transizioni digitali e ambientali e migliorare la resilienza ai disastri e alle crisi a tutti i livelli.

Come sottolineato anche dall’ex primo ministro italiano Enrico Letta, il mercato unico può avere successo solo grazie a una forte politica di coesione che sostenga tutte le regioni. Letta, che attualmente è presidente dell’Istituto Jacques Delors, è stato incaricato dalle istituzioni europee di redigere una relazione sul futuro del mercato unico, che sarà pubblicata nelle prossime settimane.

Nel corso del dibattito, il Presidente del CdR Vasco Alves Cordeiro ha lanciato l’appello congiunto #CohesionAlliance alle istituzioni europee e ai governi nazionali per una “politica di coesione rinnovata dopo il 2027 che non lasci indietro nessuno”. L’appello enuncia i principi su cui dovrebbe basarsi la futura politica regionale dell’UE, affinché rimanga un pilastro fondamentale del modello di sviluppo dell’UE e la principale politica di investimento decentrata a lungo termine del futuro bilancio dell’UE.

 

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Politica di coesione: firmato un protocollo di cooperazione

Il 20 marzo scorso il Presidente del Comitato europeo delle Regioni (CdR) Vasco Alves Cordeiro e il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea (CE) Maroš Šefčovič, responsabile per il Green Deal europeo, le relazioni interistituzionali e la prospettiva, hanno firmato un Protocollo di cooperazione riveduto per intensificare il lavoro comune, volto a garantire che la voce degli enti regionali e locali europei sia ascoltata in tutte le fasi del processo decisionale dell’UE.

Caratteristiche del protocollo di cooperazione:

Vengono delineate nel protocollo nuove opportunità concrete di partecipazione e scambio, come ad esempio:

  • una maggiore presenza del Presidente della Commissione e dei Commissari alle sessioni plenarie del CdR;
  • la possibilità per i membri del CdR di sottoporre alla Commissione questioni di interesse provenienti dai loro territori;
  • l’intensificazione e il miglioramento del collegamento delle iniziative esistenti promosse dalla CE e dal CdR per coinvolgere i politici locali in attività di rete, formazione e comunicazione dedicate;
  • la promozione di azioni congiunte di sviluppo delle capacità nei Paesi dell’UE;
  • una cooperazione rafforzata con gli uffici di rappresentanza della CE negli Stati membri.

 

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Pubblicato il Report del Gruppo di Esperti sul Futuro della Politica di Coesione

Il 20 Febbraio 2024 è stato presentato il report del Gruppo Indipendente di specialisti di alto livello sul futuro della Politica di Coesione. Il report valuta il funzionamento della Politica di Coesione e include raccomandazioni su come garantire che la politica continui a promuovere la prosperità e la convergenza in tutta l’UE.

Il Gruppo Indipendente di specialisti di alto livello è stato istituito dalla Commissaria per la Coesione e le Riforme Elisa Ferreira con lo scopo di approfondire le modalità per garantire che la Politica di Coesione continui a sostenere la crescita e la ripresa nelle Regioni Europee, realizzando al contempo la transizione verde e digitale e aiutando le Regioni ad adattarsi alle sfide demografiche, industriali e geopolitiche in corso.

Il Rapporto è stato arricchito anche grazie a contributi accademici, documenti di input preparati dalla Commissione e presentazioni fatte da parte di diversi stakeholder.

LA STRUTTURA DEL RAPPORTO

Il Rapporto si basa su tre domande chiave che aiutano a riflettere sul futuro della Politica di Coesione dopo il 2027:

  • Perché la Politica di coesione è fondamentale per il futuro dell’Europa?
  • Cosa fa e cosa dovrebbe fare la Politica di coesione?
  • Come può la Politica di coesione adempiere meglio alla sua missione di coesione economica, sociale e territoriale nel contesto della transizione verde e digitale e del cambiamento demografico?

Da queste domande, il Gruppo Indipendente di esperti ha quindi formulato le seguenti raccomandazioni “La politica di coesione dovrebbe”:

  • essere maggiormente basata sui luoghi (place-based), con investimenti orientati al futuro e adattati ai punti di forza, alle sfide e alle esigenze specifiche di ciascuna regione;
  • promuovere un approccio olistico alla politica sociale, investendo maggiormente nello sviluppo del capitale umano e nell’integrazione sociale per prevenire e ridurre le disuguaglianze in tutti i territori;
  • utilizzare le capacità e le potenzialità locali per sviluppare opportunità future di crescita inclusiva e sostenibile attraverso la diversificazione e la collaborazione;
  • costruire istituzioni nazionali e regionali migliori, mettendo lo sviluppo delle capacità e l’innovazione sullo stesso piano degli investimenti in infrastrutture e capitale produttivo;
  • realizzare strategie di sviluppo più efficaci e inclusive utilizzando i principi di un forte partenariato e di una gestione condivisa, riunendo le parti interessate a diversi livelli di governo e della società civile;
  • collegare le regioni per sfruttare le opportunità globali e realizzare un’innovazione più sostenibile e resiliente;
  • diventare più basati sui risultati (performance-based), fondendo questo approccio con la sua dimensione territoriale;
  • essere meglio integrata nel sistema di governance economica;
  • snellire le procedure amministrative e adottare approcci più efficienti e di facile utilizzo per semplificare i processi; e
  • rimanere concentrata sulla sua missione originaria di promuovere lo sviluppo sostenibile e la competitività, pur mantenendo la flessibilità necessaria per affrontare le sfide più urgenti.

Il Gruppo, Presieduto dal professor Andrés Rodriguez-Pose e composto da rappresentanti del mondo accademico, delle autorità nazionali e regionali e della società civile a livello dell’UE, selezionati sulla base della loro esperienza in materia di politica di coesione, governance economica e sociale e integrazione europea, ha tenuto 10 riunioni su temi legati al futuro della politica di coesione. Le discussioni sono state trasmesse in streaming in diretta e sono disponibili online per garantire che tutte le parti interessate abbiano accesso alla ricchezza di informazioni prodotte e ai ricchi dibattiti tenuti tra i suoi membri.

 

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Aperte le iscrizioni per la Settimana Europea delle Regioni 2024

Sono aperte fino al 2 Aprile 2024 le candidature per coloro che desiderano partecipare al più grande evento annuale dedicato alla politica regionale e di coesione, la Settimana europea delle regioni e delle città 2024. L’evento con sede a Bruxelles si terrà dal 7 al 10 ottobre 2024.

La Settimana europea delle regioni e delle città 2024

La Settimana europea delle regioni e delle città è un evento annuale di quattro giorni durante il quale le città e le regioni mostrano la loro capacità di creare crescita e occupazione, attuare la politica di coesione dell’Unione europea e dimostrare l’importanza del livello locale e regionale per una buona governance europea.

Quest’anno la 22a edizione della EURegionsWeek si svolgerà all’insegna del motto “Empowering Communities“, concentrandosi su quattro temi:

  1. Competitività e convergenza: due facce della stessa medaglia”.
  2. Le regioni rafforzano la democrazia europea“.
  3. Crescita intelligente e sostenibile per le regioni“.
  4. Le regioni hanno talento“.

L’evento ospiterà vari formati di sessioni, incentrate sui partenariati regionali e sul coinvolgimento dei decisori locali e regionali.

COME PARTECIPARE

L’incontro di avvio per i partner si è svolto il 22 febbraio 2024, quando gli organizzatori della EURegionsWeek – Direzione generale Politica regionale e urbana della Commissione europea e Comitato europeo delle regioni – hanno presentato l’edizione di quest’anno e le novità.

Le istituzioni e le organizzazioni interessate ad organizzare sessioni tematiche potranno presentare la propria candidatura dal 28 febbraio al 2 aprile 2024.

Per diventare partner della #EURegionsWeek 2024, è necessario compilare la domanda sul portale dedicato.

 

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INTERREG EUROPE: Pubblicata la 3° call per presentare proposte

Il Programma INTERREG EUROPE ha pubblicato l’avviso di pre-informazione per rendere noto a tutti i soggetti interessati che, a partire dal 20 Marzo e fino alle ore 12:00 del 7 Giugno 2024, sarà possibile presentare proposte progettuali in risposta alla 3° call.

Organizzazioni eleggibili per la 3° call del Programma INTERREG EUROPE sono:

  • Autorità Pubbliche.
  • Enti di Diritto Pubblico.
  • Enti Privati No-profit (che però non possono assumere il ruolo di Lead Partner).
L’obiettivo del Programma INTERREG EUROPE

Attraverso la Politica di Coesione, l’Unione europea si adopera per ridurre le disparità sia nei livelli di sviluppo che nella qualità della vita delle regioni europee. Promuove azioni volte a rendere il territorio europeo più innovativo, più sostenibile e più inclusivo, migliorando così la qualità della vita degli abitanti. La maggior parte dei fondi destinati a ridurre queste disparità sono gestiti a livello regionale o nazionale, ma l’Unione Europea ritiene che lo sviluppo regionale possa essere migliorato anche attraverso la cooperazione transfrontaliera grazie ai Progetti INTERREG.

In questo contesto, il programma Interreg Europe sostiene lo scambio e il trasferimento di esperienze, approcci innovativi e lo sviluppo di capacità tra le autorità pubbliche e le altre organizzazioni interessate in tutta Europa, al fine di migliorare i loro strumenti di politica di sviluppo regionale, compresi i programmi nell’ambito dell’obiettivo “Investimenti per l’occupazione e la crescita”.

Il Programma copre l’intero territorio Europeo, ed ora sono ammessi in qualità di Partner anche i soggetti provenienti da Albania, Bosnia Erzegovina, Moldova, Montenegro, Macedonia del Nord, Norvegia, Serbia, Svizzera e Ucraina. Partner provenienti da altri Paesi, possono partecipare ma senza ricevere fondi europei.

Il programma è strutturato su di un’unica priorità trasversale: l’obiettivo specifico Interreg “una migliore governance della cooperazione”. Ciò significa che i beneficiari possono cooperare su qualsiasi tema di rilevanza comune in linea con le loro esigenze regionali, purché rientri nell’ambito della politica di coesione, ed in particolare:

  1. Un’Europa più smart.
  2. Un’Europa più verde.
  3. Un’Europa più connessa.
  4. Un’Europa più sociale.
  5. Un’Europa più vicina ai cittadini.

Infine, in linea con l’obiettivo del programma, le autorità responsabili delle politiche sono il gruppo target principale di Interreg Europe. Queste organizzazioni possono essere autorità nazionali, regionali o locali, nonché altre organizzazioni responsabili dell’elaborazione e/o dell’attuazione delle politiche di sviluppo regionale.

Ogni “regione” coinvolta in un progetto deve identificare il principale strumento politico che intende migliorare attraverso la cooperazione, e deve essere garantito il coinvolgimento diretto delle autorità responsabili di questi strumenti. Infatti, il coinvolgimento dell’autorità responsabile della politica come partner è obbligatorio per almeno il 50% degli strumenti di policy indicati nel Progetto. Per i restanti strumenti di policy (se presenti), tali autorità devono essere coinvolte come “autorità politica associata”.

 

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