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OMS: avviati i lavori del gruppo sulle pandemie dopo il Pandemic Agreement

Dal 9 al 10 luglio si è svolta la prima riunione del Gruppo di lavoro intergovernativo (IGWG) istituito per dare attuazione all’Accordo OMS sulle pandemie e approvato lo scorso maggio dall’Assemblea Mondiale della Sanità. Si tratta di uno strumento giuridico di portata storica, concepito per rafforzare la capacità collettiva di prevenire, prepararsi e rispondere alle future emergenze sanitarie globali.

Patogeni e benefici: un allegato chiave contro le pandemie

Tra le priorità delineate figura la redazione di un allegato dell’accordo OMS sulle pandemie specifico sul sistema di Accesso ai Patogeni e Condivisione dei Benefici (Pathogen Access and Benefit Sharing, PABS). L’obiettivo è garantire un meccanismo sicuro, trasparente e responsabile per l’accesso a materiali patogeni e informazioni di sequenza genetica, con una ripartizione equa dei benefici derivanti.

Il documento sarà sottoposto all’esame della 79ª Assemblea Mondiale della Sanità nel 2026.

Strumenti operativi e governance

Oltre all’allegato PABS, l’IGWG sulle pandemie ha discusso questioni procedurali e operative, dalla preparazione della Conference of the Parties – Conferenza delle Parti all’Accordo alla definizione del mandato del Meccanismo di Coordinamento Finanziario destinato a sostenere l’attuazione delle misure concordate.

Next step sui lavori del gruppo

Durante la sessione, l’IGWG ha adottato le modalità di lavoro, il cronoprogramma e le regole di coinvolgimento degli stakeholder. È prevista la designazione di esperti per contribuire ai contenuti dell’allegato PABS e un incontro informale di approfondimento prima della seconda riunione, già fissata dal 15 al 19 settembre 2025.

 

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Salute Globale

OMS: pubblicato il report dell’Hub per l’Intelligence su Pandemia ed Epidemie

Nato nel settembre 2021 a Berlino con il sostegno del governo tedesco, il WHO Hub for Pandemic and Epidemic Intelligence dell’OMS rappresenta una risposta concreta alle debolezze emerse a livello globale nella capacità di rilevare, monitorare e gestire le minacce sanitarie. Il suo obiettivo è contribuire a un mondo in cui la sorveglianza collaborativa consenta a Paesi e comunità di ridurre al minimo l’impatto di pandemie ed epidemie.

Il lavoro dell’Hub si inserisce nel quadro dell’OMS per il rafforzamento dell’architettura globale in materia di prevenzione, preparazione, risposta e resilienza (HEPR), e promuove il potenziamento sistematico delle capacità di sorveglianza e collaborazione tra attori nazionali e internazionali, sia del settore sanitario che di altri ambiti.

Dati, tecnologie e collaborazione dell’hub per un’intelligence sanitaria globale

Con una rete che coinvolge oltre 150 Paesi, sei uffici regionali e la sede centrale di Ginevra, l’Hub dell’OMS lavora a stretto contatto con gli Stati membri e gli uffici regionali e nazionali, fornendo supporto concreto alla sorveglianza delle malattie e alla risposta tempestiva alle emergenze sanitarie.

Attraverso un approccio intersettoriale e interdisciplinare, l’Hub crea un ambiente collaborativo in cui innovatori, ricercatori ed esperti condividono tecnologie all’avanguardia e strumenti analitici per rafforzare le capacità decisionali e adattare gli interventi ai bisogni locali, regionali e globali.

Tra gli strumenti sviluppati figura EIOS – Epidemic Intelligence from Open Sources, un sistema di allerta precoce basato sull’intelligenza artificiale che analizza in tempo reale fonti aperte per identificare potenziali minacce alla salute pubblica.

Genomica, simulazione e formazione

Un altro ambito chiave è la sorveglianza genomica, attraverso la rete International Pathogen Surveillance Network (IPSN), che collega oltre 235 organizzazioni e Paesi per ampliare l’accesso all’analisi genetica di virus e agenti patogeni. Un fondo dedicato da 4 milioni di dollari sostiene le attività nei Paesi a basso e medio reddito, favorendo l’equità nell’accesso alle tecnologie.

L’Hub sta inoltre sviluppando una piattaforma digitale avanzata per visualizzare la trasmissione delle malattie e simulare l’impatto delle misure di contenimento. Una volta operativa, la piattaforma offrirà ai decisori politici strumenti concreti per valutare scenari e pianificare risposte efficaci alle emergenze sanitarie.

Un campus per la cooperazione internazionale

Oltre all’innovazione tecnologica, l’Hub promuove attivamente la creazione di partenariati strategici e la co-creazione di soluzioni. La sede di Berlino ospita ogni anno decine di workshop e incontri internazionali, configurandosi come un vero e proprio campus globale per l’intelligence sanitaria, punto di riferimento per la comunità scientifica e per gli attori istituzionali impegnati nella sicurezza sanitaria mondiale.

L’Hub dell’OMS per l’intelligence su pandemia ed epidemie continua a espandere il proprio impatto con l’obiettivo di rafforzare la sorveglianza collaborativa, favorire l’adozione di approcci innovativi, e costruire un sistema globale più sicuro e reattivo di fronte alle future minacce sanitarie.

 

Il Rapporto annuale 2024 dell’Hub OMS è disponibile al seguente LINK.

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Salute Globale

OMS: l’iniziativa globale “Preparazione e resilienza alle minacce emergenti” (PRET)

Le malattie respiratorie sono causate da virus, batteri o funghi che infettano i polmoni e si diffondono facilmente tra le persone. Sebbene per alcuni agenti patogeni esista un’immunità, nuovi ceppi possono scatenare pandemie globali, come si è visto con il COVID-19. Conoscere questi agenti patogeni e disporre di solidi piani di preparazione è fondamentale per ridurre i rischi e gli impatti di future pandemie.

LA PRET ED IL SUO RUOLO

Gli insegnamenti tratti dalle pandemie passate hanno dato forma all’iniziativa Preparedness and Resilience for Emerging Threats (PRET) (Preparazione e resilienza alle minacce emergenti). Lanciata dall’OMS, PRET mira a rafforzare la preparazione alle pandemie attraverso quattro principi guida: garantire la prontezza operativa a livello nazionale, adattare gli approcci globali ai contesti regionali, promuovere la collaborazione globale e adottare un approccio multisettoriale.

PRET sottolinea che i sistemi, gli strumenti e le conoscenze condivise possono essere applicati a tutti i gruppi di agenti patogeni, in particolare a quelli di natura respiratoria. L’iniziativa promuove l’equità, l’inclusività e l’azione coordinata.

Il primo modulo PRET, lanciato nell’aprile 2023, si è concentro sugli agenti patogeni respiratori a causa della loro elevata trasmissibilità. L’OMS/Europa ha introdotto la PRET attraverso workshop e incontri in 48 Paesi, aiutando le nazioni a rivalutare la loro preparazione alle pandemie. I Paesi stanno aggiornando i piani nazionali per chiarire i ruoli degli stakeholder, migliorare la distribuzione dei vaccini, implementare i sistemi di sorveglianza e coinvolgere le comunità negli sforzi di comunicazione.

Testare i piani di preparazione è fondamentale. Le esercitazioni di simulazione (Simulation exercises (SimEx)) identificano i punti deboli, migliorano il coordinamento e rafforzano la capacità di risposta. La PRET è allineata con il PIP (Pandemic Influenza Preparedness) Framework dell’OMS, che sostiene la pianificazione delle pandemie, la sorveglianza dei virus e l’accesso equo ai vaccini. I contributi attraverso il PIP Framework aiutano a migliorare la preparazione globale investendo in aree chiave come la capacità normativa, la pianificazione e la protezione della comunità.

Insieme, la PRET e il PIP Framework garantiscono che i Paesi siano meglio equipaggiati per affrontare future pandemie respiratorie con resilienza e coordinamento.

 

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OMS: raggiunto il consenso preliminare sull’Accordo sulle pandemie

Dopo oltre tre anni di intensi negoziati, gli Stati membri dell’OMS hanno compiuto un importante passo avanti negli sforzi per rendere il mondo più sicuro dalle pandemie, con una bozza di accordo sulle pandemie da sottoporre all’esame della prossima Assemblea Mondiale della Sanità (19-25 maggio 2025). La proposta mira a rafforzare la collaborazione globale in materia di prevenzione, preparazione e risposta alle future minacce pandemiche.

Nel dicembre 2021, al culmine della pandemia COVID-19, gli Stati membri dell’OMS hanno istituito l’Organismo intergovernativo di negoziazione (INB) per redigere e negoziare una convenzione, un accordo o un altro strumento internazionale, ai sensi della Costituzione dell’OMS, per rafforzare la prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie. Dopo 13 riunioni formali, di cui nove prorogate, e molti negoziati informali e intersessionali su vari aspetti della bozza di accordo, l’INB ha finalizzato una proposta di Accordo OMS sulle pandemie. Il risultato del lavoro dell’INB sarà ora presentato alla Settantottesima Assemblea Mondiale della Sanità per la sua considerazione.

Le proposte contenute nel testo dell’accordo sulle pandemie elaborato dall’INB includono: 

  • l’istituzione di un sistema di accesso agli agenti patogeni e di condivisione dei benefici; 
  • l’adozione di misure concrete per la prevenzione delle pandemie, anche attraverso un approccio One Health;
  • la creazione di capacità di ricerca e sviluppo geograficamente diverse;
  • la facilitazione del trasferimento di tecnologia e delle relative conoscenze, abilità e competenze per la produzione di prodotti sanitari legati alle pandemie;
  • la mobilitazione di una forza lavoro qualificata, addestrata e multidisciplinare per le emergenze sanitarie a livello nazionale e globale;
  • l’istituzione di un meccanismo finanziario di coordinamento;
  • l’adozione di misure concrete per rafforzare la preparazione, la prontezza e le funzioni e la resilienza del sistema sanitario;
  • la creazione di una catena di approvvigionamento e di una rete logistica globali.

 

La Commissione europea ha accolto favorevolmente la proposta di accordo sulle pandemie.

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Raccomandazioni ECDC per pianificare e prepararsi alle emergenze e pandemie

Le misure sociali e di salute pubblica (PHSM) si riferiscono a misure non farmaceutiche attuate in contesti comunitari di emergenza per ridurre la diffusione delle malattie infettive. Hanno costituito la principale risposta di salute pubblica durante le fasi iniziali della pandemia COVID-19, in particolare prima che le contromisure mediche, compresi i vaccini, diventassero ampiamente disponibili. Nelle future pandemie le PHSM potrebbero essere nuovamente utilizzate per ridurre la trasmissione delle malattie e attenuare gli impatti negativi sulla salute.

Il rapporto del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) fornisce raccomandazioni in merito suddivise in cinque aree:

  • Incorporare le PHSM nei contesti di governance della sicurezza sanitaria – che sono i processi, le strutture e le istituzioni in atto per supervisionare e gestire il sistema sanitario di un Paese.
  • Monitoraggio e valutazione dell’attuazione delle PHSM.
  • Valutazione del più ampio impatto sociale e sulla salute pubblica delle PHSM.
  • Creazione di fiducia e sforzi per garantire una comunicazione efficace attraverso il coinvolgimento della comunità.
  • Miglioramento del coordinamento multidisciplinare nel processo decisionale.

Questa guida si basa sui risultati di due consultazioni di esperti organizzate dall’ECDC nel giugno 2022 e nel maggio 2023, e attinge a diverse lezioni apprese e alla documentazione pertinente dell’ECDC e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Il pubblico a cui si rivolge è composto da esperti e decisori dei Ministeri della Salute e delle autorità e istituzioni nazionali di sanità pubblica responsabili della pianificazione della preparazione alle pandemie e/o del controllo delle malattie infettive.

Per scaricare le raccomandazioni ECDC si prega di consultare il seguente LINK.

Per maggiori informazioni sul report si prega di consultare il seguente LINK.

Per partecipare alle attività ECDC si prega di consultare il seguente LINK.

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In rifinitura l’accordo dei paesi OMS su preparazione e risposta alle pandemie

La pandemia COVID-19 ha dimostrato quanto le minacce di pandemie future non possano essere affrontate da nessun governo o istituzione nazionale in modo isolato e al di fuori di un approccio sinergico, condiviso e collaborativo. Le malattie infettive ed il proliferare di virus attraversano sempre più le frontiere che l’uomo ha stabilito. Occorre dunque avere un approccio più pragmatico e coerente, che possa permettere a coloro che dimostreranno preparazione e resilienza di poter fronteggiare le future minacce sanitarie mondiali.

I paesi dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) stanno dunque collaborando a un nuovo strumento globale, giuridicamente vincolante ai sensi del diritto internazionale. Sia esso una convenzione, un accordo o un altro strumento internazionale, la condizione essenziale è che sia volto a proteggere meglio le persone, le comunità e i paesi da pandemie future. Un accordo in materia di prevenzione, preparazione e risposta alle pandemie adottato nel quadro dell’OMS consentirebbe ai paesi di tutto il mondo di rafforzare le capacità nazionali, regionali e mondiali e la resilienza a fronte delle pandemie future.

Qual’è la finalità di un accordo internazionale sulle pandemie?

La proposta di uno strumento sotto forma di accordo internazionale sulla prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie è guidata da uno spirito di solidarietà collettiva ancorata ai principi di equità, inclusività e trasparenza.

Né i singoli governi né la comunità mondiale possono prevenire completamente le pandemie. Tuttavia la comunità internazionale deve essere meglio preparata e meglio coordinata per rispondere a eventuali pandemie future lungo l’intero ciclo di individuazione, allarme e risposta.

Lo strumento definirebbe gli obiettivi e i principi fondamentali al fine di strutturare l’azione collettiva necessaria per combattere le pandemie.

Una convenzione, un accordo o un altro strumento internazionale sulle pandemie darebbe sostegno e rilievo alle seguenti fasi:

  • individuazione precoce prevenzione delle pandemie
  • resilienza alle pandemie future
  • risposta a eventuali pandemie future, in particolare garantendo un accesso universale ed equo a soluzioni mediche quali vaccini, medicinali e strumenti diagnostici
  • un quadro sanitario internazionale rafforzato con l’OMS quale autorità di coordinamento in ambito sanitario a livello mondiale
  • l’approccio “One Health”, che collega la salute degli esseri umani, degli animali e del nostro pianeta

Nello specifico, tale strumento può rafforzare la cooperazione internazionale in diversi settori prioritari, come sorveglianza, allerta e risposta, oltre che la fiducia in generale nel sistema sanitario internazionale.

Le potenzialità e i benefici di un accordo:

Di seguito elencati i punti salienti sui quali attuare un miglioramento tramite l’accordo che i paesi dell’OMS intendono ottenere.

Miglioramento della sorveglianza dei rischi pandemici

Il monitoraggio dei rischi e, in particolare, la condivisione delle conoscenze sulle nuove malattie infettive che si trasmettono dagli animali all’uomo sono un elemento fondamentale della prevenzione di future pandemie.

Tale obiettivo potrebbe essere conseguito mediante:

  • il rafforzamento delle capacità di laboratorio e di sorveglianza necessarie per identificare le malattie animali in tutti i paesi
  • il potenziamento della collaborazione tra centri di ricerca a livello mondiale
  • un migliore coordinamento dei finanziamenti internazionali per le capacità principali

Miglioramento dei meccanismi di allerta

L’introduzione di livelli di allerta supplementari, in funzione della gravità delle minacce sanitarie, migliorerebbe la precisione della comunicazione in merito alle minacce per la salute pubblica. Ciò rafforzerebbe la trasparenza e la legittimità delle misure restrittive o di carattere sanitario.

Le tecnologie digitali e gli strumenti innovativi per la raccolta e la condivisione dei dati nonché l’analisi predittiva possono contribuire alla comunicazione in tempo reale e agli allarmi rapidi, che dovrebbero, a loro volta, innescare una risposta più rapida.

Forniture mediche e servizi sanitari

Come dimostrato durante la pandemia di COVID-19, le catene di approvvigionamento e i sistemi logistici mondiali devono essere più resilienti per far fronte alle minacce sanitarie mondiali. Tutti i paesi dovrebbero avere accesso senza interruzioni a forniture, medicinali e attrezzature essenziali provenienti da qualsiasi parte del mondo.

Può agevolare la risposta alle pandemie anche un coordinamento mondiale in vista di un’efficace costituzione di scorte. Anche la capacità di dispiegare sul campo attrezzature mediche e squadre mediche internazionali altamente qualificate rappresenterebbe un progresso per la sicurezza sanitaria mondiale.

Ricerca e innovazione

La pandemia di COVID-19 ha dimostrato quanto sia fondamentale che la comunità scientifica si mobiliti rapidamente e che l’industria sia in grado di aumentare rapidamente la propria capacità produttiva.

Un approccio coordinato a livello mondiale per individuare, sviluppare e distribuire soluzioni mediche efficaci e sicure, quali vaccini, medicinali, strumenti diagnostici e dispositivi di protezione, favorirebbe la sicurezza sanitaria collettiva.

La condivisione di informazioni su agenti patogeni, di campioni biologici e di dati genomici, nonché lo sviluppo di soluzioni mediche tempestive (vaccini, trattamenti e strumenti diagnostici) sono essenziali per potenziare la preparazione alle pandemie a livello mondiale.

Miglioramento dei meccanismi di risposta

Le disuguaglianze in termini di accesso ai vaccini, ai medicinali e agli strumenti diagnostici rischiano di prolungare le pandemie e di ripercuotersi più pesantemente sulla vita e sulla salute umana, nonché sulle nostre società ed economie.

L’accordo trarrebbe gli insegnamenti dall’esperienza acquisita con l’acceleratore per l’accesso agli strumenti COVID-19 (acceleratore ACT), il COVAX e gli altri strumenti collettivi sviluppati dall’inizio della pandemia di COVID-19, al fine di rispondere più equamente alle esigenze mondali nelle pandemie future.

Miglioramento dell’attuazione

La resilienza dei sistemi sanitari pubblici nazionali è un elemento fondamentale nella lotta contro una pandemia. I paesi devono poter contare sui rispettivi sistemi sanitari pubblici al fine di rispondere efficacemente all’insorgere di una pandemia. Tale obiettivo potrebbe essere raggiunto con un meccanismo di comunicazione paese per paese più solido, nonché attraverso un utilizzo più diffuso di valutazioni esterne congiunte e relativo migliore seguito.

Ripristinare la fiducia nel sistema sanitario internazionale

L’accordo garantirebbe maggiore trasparenza, maggiore affidabilità e maggiore responsabilità condivisa nel sistema internazionale.

Inoltre getterebbe le basi per una migliore comunicazione e informazione nei confronti dei cittadini. La disinformazione minaccia la fiducia del pubblico e rischia di compromettere le risposte in materia di salute pubblica. Per recuperare la fiducia dei cittadini, dovrebbero essere previste misure concrete che migliorino il flusso di informazioni affidabili e precise e contrastino la disinformazione a livello mondiale.

Cronologia dell’impegno del consiglio europeo sull’accordo

Il 20 maggio 2021 il Consiglio ha adottato una decisione che sostiene l’avvio dei negoziati per un accordo internazionale sulla lotta contro le pandemie nel quadro dell’OMS.

Il 3 marzo 2022 il Consiglio ha adottato una decisione che autorizza l’avvio di negoziati per un accordo internazionale sulla prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie.

Per materie che rientrano nelle competenze dell’Unione, la Commissione negozia l’accordo a nome dell’UE, sulla base delle direttive di negoziato del Consiglio.

Un tale strumento sosterrebbe gli sforzi internazionali volti a rafforzare la sicurezza sanitaria mondiale, in particolare per quanto riguarda la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie, alla luce degli insegnamenti tratti dalla pandemia.

Durante il Consiglio europeo del 25 marzo 2022, i leader dell’UE hanno fatto il punto sui lavori relativi al futuro strumento inteso a rafforzare la prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie da adottare nel quadro dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

“È necessario creare un ambiente in cui tutti gli scienziati, gli operatori sanitari e i governi possano unirsi per una causa comune. Lavorare insieme per elaborare nuove soluzioni volte a proteggere ciò che abbiamo di più prezioso: la nostra salute e la nostra vita”. Così argomentava Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, appena due anni fa al vertice mondiale sulla salute.

 

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Come utilizzare la valutazione delle prestazioni dei sistemi sanitari per sostenere la preparazione alle pandemie

Il COVID-19 ha dimostrato la grave minaccia che le pandemie rappresentano sia per la salute che per i sistemi sanitari. I piani di preparazione alle pandemie sono strumenti strategici fondamentali che consentono in primis ai politici di limitare la gravità di un’epidemia, nonché a costruire la resilienza del sistema sanitario per resistere agli shock pandemici a lungo termine.

La valutazione delle prestazioni del sistema sanitario può essere applicata alla pianificazione della preparazione alle pandemie, per identificare le strategie che migliorino la sua resilienza.

Quali strategie di preparazione rafforzano la resilienza del sistema sanitario? Il rafforzamento del sistema sanitario e la preparazione alle pandemie possono essere allineate? Come possiamo utilizzare la valutazione delle prestazioni del sistema sanitario per sostenere la preparazione alle pandemie? Saranno questi i temi discussi nel webinar dell’Osservatorio europeo sui sistemi e le politiche sanitarie del 20 giugno.

L’evento avrà luogo online dalle 12:00 alle 13:00, per registrarsi alla sessione si prega di consultare il seguente LINK.

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