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14 marzo: Giornata mondiale del rene

La Giornata Mondiale del Rene si svolge ogni anno e si fa promotrice di una campagna di sensibilizzazione globale volta ad aumentare la consapevolezza dell’importanza dei nostri reni.

In tutto il mondo si contano molte centinaia di eventi: dall’Argentina alla Malesia, dal Giappone all’Italia. Tutto ciò, per creare consapevolezza. Consapevolezza per assumere comportamenti preventivi, consapevolezza dei fattori di rischio, consapevolezza su come vivere con una malattia renale.

CONSAPEVOLEZZA per Promuovere un accesso equo alle cure e una pratica terapeutica ottimale

Si stima che la malattia renale cronica (MRC) colpisca più di 850 milioni di persone in tutto il mondo provocando oltre 3,1 milioni di morti nel 2019. Attualmente, le malattie renali rappresentano l’ottava causa di morte, e, se non affrontate, si prevede diventeranno la quinta causa principale di abbassamento dell’aspettativa di vita entro il 2040. Negli ultimi tre decenni, gli sforzi per il trattamento della MRC si sono concentrati sulla preparazione e la fornitura di terapie sostitutive del rene.

Le recenti scoperte terapeutiche offrono opportunità senza precedenti per prevenire o ritardare le malattie e mitigarne le complicanze, come le malattie cardiovascolari e l’insufficienza renale, prolungando in definitiva la qualità e la quantità della vita delle persone affette da MRC.

Sebbene queste nuove terapie dovrebbero essere universalmente accessibili a tutti i pazienti, in ogni Paese e contesto, ostacoli come la mancanza di consapevolezza della MRC, l’insufficiente conoscenza o fiducia nelle nuove strategie terapeutiche, la carenza di specialisti in malattia renale e i costi di trattamento contribuiscono a profonde disparità nell’accesso ai trattamenti. In particolare nei Paesi a basso e medio reddito, ma anche in alcuni contesti ad alto reddito.

Queste disuguaglianze sottolineano la necessità di spostare l’attenzione verso la consapevolezza della MRC e lo sviluppo delle capacità del personale sanitario.

Per ottenere una cura renale ottimale è necessario un superamento delle barriere a più livelli, tenendo conto delle differenze contestuali tra le regioni del mondo. Tali differenze includono lacune nella diagnosi precoce, mancanza di assistenza sanitaria o copertura assicurativa universale, scarsa consapevolezza tra gli operatori sanitari e sfide relative al costo e all’accessibilità dei farmaci.

È quindi necessario un approccio globale e multilivello al fine di migliorare la cura dei reni e di ottimizzare la pratica terapeutica in tutto il mondo.

  • Politiche sanitarie – La prevenzione primaria e secondaria della MRC richiede politiche sanitarie mirate che integrino olisticamente la cura dei reni nei programmi sanitari esistenti garantendone finanziamenti e che diffondano le conoscenze sulla salute renale al pubblico e al personale sanitario. Per prevenire la MRC o la sua progressione, dovrebbe essere implementato un accesso equo allo screening delle malattie renali e agli strumenti per la diagnosi precoce e l’accesso sostenibile a trattamenti di qualità.
  • Disponibilità di assistenza sanitaria – Una cura dei reni non ottimale è il risultato di una focalizzazione politica limitata, di un’istruzione inadeguata del paziente e degli operatori sanitari, della mancanza di risorse per cure di alta qualità e di un accesso limitato a farmaci a prezzi accessibili. Per attuare strategie con successo, è essenziale adottare un approccio globale, centrato sul paziente ed orientato a livello locale per identificare e superare ciò che ostacola una cura renale di alta qualità.
  • Operatori sanitari – per affrontare la carenza di operatori sanitari di base e di specialisti in Nefrologia è necessario migliorare la formazione, ridurre al minimo la perdita di operatori sanitari e sviluppare capacità tra gli stessi, compresi medici di base, infermieri e operatori sanitari di comunità. La formazione su uno screening appropriato della MRC e l’adesione alle raccomandazioni delle linee guida di pratica clinica sono fondamentali affinché possano essere implementate con successo delle strategie di trattamento efficaci e sicure. L’adesione all’innovazione scientifica e l’utilizzo di strumenti farmacologici e non farmacologici per il trattamento della MRC, nonché la promozione di una comunicazione efficace e l’empatia tra i professionisti avrebbero un notevole impatto sul benessere dei pazienti.
  • Rafforzare i pazienti e le comunità – A livello globale, i pazienti hanno difficoltà ad accedere alle cure e ai farmaci a causa dei costi elevati e della disinformazione, fattori che influiscono sui loro comportamenti sanitari e sulla loro adesione. Aumentare la consapevolezza sui fattori di rischio della MRC come il diabete, l’ipertensione e l’obesità, migliorare l’alfabetizzazione sanitaria sulla scelta di stili di vita sani, sulla cura di sé e promuovere l’adesione a lungo termine alle strategie di trattamento può portare grandi benefici soprattutto se iniziata precocemente e mantenuta costantemente. Coinvolgere i pazienti nelle organizzazioni di sostegno e nelle comunità locali consentirà loro di prendere decisioni informate e di migliorare la propria salute.

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03 marzo: Giornata mondiale dell’orecchio e dell’udito

Il 3 marzo 2024 si celebra la Giornata mondiale dell’udito che quest’anno si concentrerà sul superamento delle sfide poste dalle percezioni errate della società e dalle mentalità stigmatizzanti, attraverso la sensibilizzazione e la condivisione di informazioni, rivolte al pubblico e agli operatori sanitari.

I Messaggi chiave per la Giornata mondiale dell’orecchio e dell’udito 
  • A livello globale, oltre l’80% dei bisogni di cure per l’udito rimangono insoddisfatti.
  • La perdita dell’udito non affrontata comporta un costo annuo di quasi 1 trilione di dollari a livello globale.
  • Percezioni errate profondamente radicate nella società e mentalità stigmatizzanti sono fattori chiave che limitano gli sforzi per prevenire e affrontare la perdita dell’udito.
  • Cambiare la mentalità relativa alla cura dell’orecchio e dell’udito è fondamentale per migliorare l’accesso e mitigare il costo della perdita dell’udito non affrontata.

La Giornata Mondiale dell’Udito 2024 sarà celebrata con i seguenti obiettivi:

  • Contrastare le percezioni errate comuni e le mentalità stigmatizzanti legate ai problemi dell’orecchio e dell’udito nelle comunità e tra gli operatori sanitari.
  • Fornire informazioni accurate e basate sull’evidenza per cambiare la percezione pubblica della perdita dell’udito.
  • Invitare i paesi e la società civile ad affrontare le percezioni errate e le mentalità stigmatizzanti legate alla perdita dell’udito, come passo cruciale verso garantire un accesso equo alle cure dell’orecchio e dell’udito.

Gli Stati membri, i partner e le parti interessate nel settore sono incoraggiati a organizzare eventi per sensibilizzare le comunità, al fine di affrontare le idee sbagliate sull’orecchio e sulla cura dell’udito e garantire cure per l’orecchio e l’udito accessibili.

 

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14 FEBBRAIO: Giornata mondiale contro le cardiopatie congenite

Oggi 14 febbraio si celebra la giornata mondiale contro le cardiopatie congenite, un gruppo eterogeneo di patologie caratterizzate da alterazioni strutturali del cuore e dei grossi vasi, causate da un’anomala formazione e sviluppo durante le prime settimane della vita embrionale.

Circa un neonato ogni 100 nati vivi in Italia è affetto da una cardiopatia congenita, definita come un’anomalia del cuore e/o dei grandi vasi già presente durante la vita fetale. Le cardiopatie congenite rappresentano il 40% di tutte le malformazioni: hanno una mortalità del 4% in epoca neonatale (periodo che comprende i primi 28 giorni di vita) e un rischio di complicanze che differisce in base alla severità e complessità del difetto presente.

L’obiettivo di questa ricorrenza è quello di sensibilizzare le famiglie riguardo a questo tema, per una corretta informazione su un percorso di prevenzione, diagnosi e cura mirato a queste patologie.

La prevenzione contro le cardiopatie congenite

Tra le misure preventive possibili, idonee a ridurre il rischio di insorgenza di malformazioni congenite, la dieta ricca di acido folico (supplementazione da iniziare almeno tre mesi prima del concepimento), l’adozione di stili di vita appropriati durante l’intera gravidanza (evitare alcuni farmaci, fumo e alcool) e la vaccinazione contro le principali malattie infettive a rischio teratogeno risultano particolarmente raccomandate.

In considerazione di un possibile esordio clinico neonatale a carattere di emergenza, la diagnosi prenatale risulta fondamentale per una corretta definizione del difetto cardiaco congenito e per la pianificazione del parto in Centri dotati di cardiologia pediatrica, terapia intensiva cardiologica e cardiochirurgia pediatrica, al fine di intervenire tempestivamente già nei primi giorni di vita.  La sensibilità diagnostica prenatale delle cardiopatie congenite in Italia si pone su livelli elevati (all’incirca del 65-70%) e consente, in particolare, l’identificazione di quelle malformazioni che si accompagnano a sbilanciamento delle camere cardiache.

 

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4 gennaio: Giornata mondiale del Braille

Oggi 4 gennaio si celebra la Giornata mondiale del Braille.

Se in circostanze normali, le persone con disabilità – un miliardo di persone in tutto il mondo – hanno meno probabilità di accedere all’assistenza sanitaria, all’istruzione, al lavoro e di partecipare alla vita della comunità; la pandemia di COVID-19 ne ha ulteriormente amplificato la fragilità.

Per le persone ipovedenti, soprattutto per quelle che fanno affidamento sull’uso del tatto per comunicare i propri bisogni e accedere alle informazioni, la vita sotto isolamento ha posto diversi problemi in termini di indipendenza.

La pandemia ha infatti rivelato quanto sia di fondamentale importanza produrre informazioni essenziali come linee guida e documenti precauzionali in formati accessibili, compresi i formati Braille e udibili per poter proteggere, contrastare e ridurre la diffusione di un’eventuale epidemia o altre forme di contagio; sottolineato così la necessità di intensificare tutte le attività legate all’accessibilità digitale per garantire l’inclusione e l’istruzione di tutte le persone.

Un esempio è portato dall’UNICEF che ha prodotto note orientative disponibili in più lingue e formati accessibili affrontando questioni quali l’accesso alle informazioni, all’acqua potabile, ai servizi igienico-sanitari, all’assistenza sanitaria, alla formazione scolastica, alla protezione dei bambini, alla salute mentale e sostegno psicosociale, nonché considerazioni per un ambiente di lavoro inclusivo.

La Giornata Mondiale del Braille, celebrata dal 2019, ha dunque l’obiettivo di sensibilizzare sull’importanza dei mezzi di comunicazione accessibili a tutti nella piena realizzazione dei diritti umani.

#AccessibilitàPerTutti   #Inclusione

Cos’è il Braille?

Il Braille è una rappresentazione tattile di simboli alfabetici e numerici che utilizza sei punti per rappresentare ogni lettera e numero, e persino simboli musicali, matematici e scientifici. Il Braille (dal nome del suo inventore nella Francia del XIX secolo, Louis Braille) è utilizzato da persone cieche e ipovedenti per leggere gli stessi libri e periodici stampati con caratteri visivi.

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1 dicembre – Giornata mondiale contro l’AIDS

Ogni 1° dicembre si celebra la Giornata Mondiale dell’AIDSAcquired immune deficiency sindrome.

Il tema di quest’anno è #Let Communities Lead – “Lasciate che siano le comunità a guidare”, che si concentra sulla solidarietà globale e sulla responsabilità condivisa. La tematica 2023 si aggiunge ad un elenco crescente di sfide rispetto alle quali la Giornata dedicata all’AIDS ha messo in guardia le persone a livello globale sin dalla sua istituzione, avvenuta nel 1988.

UNITI PER LA LOTTA CONTRO L’AIDS

Le comunità che convivono e sono colpite dall’HIV, le reti di persone provenienti da popolazioni chiave e i leader giovanili sono stati e continuano ad essere essenziali per il progresso nella risposta all’HIV. Ogni anno, infatti, le agenzie delle Nazioni Unite (ONU), i governi e la società civile si uniscono per condurre campagne su temi specifici legati all’HIV. Questo principio, secondo cui le comunità guidano, si riflette anche nel fatto che i paesi che mettono le comunità al primo posto, come Botswana e Zimbabwe, hanno ottenuto progressi significativi superando gli obiettivi di test e trattamenti “95-95-95” prima della scadenza del 2025. Ciò significa che il 95% delle persone che vivono con l’HIV conoscono il loro stato di HIV, il 95% delle persone che sanno di vivere con l’HIV sono in trattamento antiretrovirale salvavita e il 95% delle persone in trattamento hanno una soppressione virale. Così facendo, il numero di persone in trattamento antiretrovirale in tutto il mondo è quasi quadruplicato , da 7,7 milioni nel 2010 a 29,8 milioni nel 2022.

Tuttavia, i tassi di nuove infezioni e di decessi non stanno diminuendo abbastanza rapidamente da raggiungere l’obiettivo di sviluppo sostenibile di porre fine all’AIDS come epidemia entro la fine di questo decennio.

CONTESTO POLITICO

Decenni di prove evidenziano chiaramente il fatto che le leggi, le politiche e le pratiche che criminalizzano le persone che vivono con l’HIV e altre popolazioni chiave aumentano lo stigma, bloccano l’accesso ai servizi, impediscono risposte efficaci all’HIV e costano vite umane. Un’analisi dell’O’Neill Institute, dell’UNDP e della Rete globale delle persone che vivono con l’HIV (GNP+) illustra gli importanti progressi compiuti sulla depenalizzazione. Eppure in alcuni paesi si registra una forte tendenza all’introduzione di leggi anti-LGBTQI+, procedimenti giudiziari e persecuzioni. Nell’ambito degli sforzi per abbattere le barriere, l’iniziativa SCALE aiuta i paesi e le comunità a promuovere progressi sostenendo la leadership delle persone che vivono con l’HIV e di altre popolazioni chiave.

Purtroppo, poiché i finanziamenti per l’HIV stanno tornando ai livelli del 2013 e al deficit stimato del 90% per i programmi di prevenzione per le popolazioni chiave del 2022, esiste un bisogno urgente non solo di aumentare i finanziamenti ma anche di continuare a sovvenzionare ciò che già funziona: inclusa una combinazione basata sull’evidenza, sui  diritti, sulla cura e integrazione dell’HIV, promuovendo l’avanzamento di leggi non discriminatorie, l’uguaglianza di genere e il rafforzamento delle risposte della comunità.

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14 novembre – Giornata mondiale del diabete

Il 14 novembre segna la Giornata Mondiale del Diabete (WDD), istituita nel 1991 per affrontare la crescente minaccia di questa malattia tra la popolazione. La giornata vuole anche commemorare il compleanno di Sir Frederick Banting, fisiologo ed endocrinologo canadese che scoprì l’insulina, e che ancora oggi simboleggia l’unità globale contro l’epidemia attraverso il riconoscibile logo circolare blu.

Il diabete, diviso principalmente in tipo 1 e tipo 2, rappresenta una preoccupazione per diverse fasce d’età. Fattori come stili di vita errati e predisposizione genetica aumentano il rischio di contrarre la malattia. La prevenzione inizia con una corretta alimentazione e stili di vita sani, essenziali per ridurne le complicanze a lungo termine.

Dati relativi alla diffusione del diabete

I dati sulla diffusione del diabete rivelano che nel periodo 2017-2020, il 4,7% della popolazione adulta ha ricevuto una diagnosi, con un significativo aumento tra gli ultra 65enni (20%). In Europa, 60 milioni di adulti ne sono affetti, mentre in Italia oltre 3 milioni e mezzo di persone (circa il 6% della popolazione) ne sono colpite. La pandemia COVID-19 solleva preoccupazioni sull’aumento dell’incidenza, sottolineando l’importanza della prevenzione primaria e secondaria.

In Italia, tra il 2020 e il 2021, l’incidenza del diabete è leggermente inferiore al 5%, ma cresce con l’età risultando più comune tra gli uomini. L’86% delle persone con diabete è sotto trattamento farmacologico, principalmente con ipoglicemizzanti orali. La Giornata Mondiale del Diabete si traduce in iniziative di sensibilizzazione, tra cui l’illuminazione di monumenti, per evidenziare la necessità di informare, prevenire e combattere questa malattia.

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12 novembre – Giornata mondiale contro la polmonite

La polmonite, un’infiammazione dei polmoni causata da virus, batteri e funghi, assume un ruolo centrale in ambito sanitario, soprattutto in vista della Giornata Mondiale della Polmonite. Questo evento, che si celebra il 12 novembre di ogni anno, diventa un’opportunità per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere azioni concrete per combattere questa malattia.

Impatto Globale della Polmonite, dalla mortalità infantile al COVID-19

La polmonite continua a essere una delle principali cause di mortalità infantile nel mondo, con una presenza più marcata in regioni come l’Africa subsahariana e l’Asia meridionale. La pandemia da COVID-19 ha ulteriormente accentuato la sua rilevanza, con uno studio in corso per comprendere l’entità dell’impatto del virus sulla frequenza e la gravità della polmonite. Nel 2019 Pre-Covid il dato era di 2,5 milioni di decessi tra cui 700.000 bambini. Nel 2021 sono stati registrati più di 6 milioni di decessi per infezioni respiratorie.

Prevenzione e trattamento della polmonite

La prevenzione, secondo il Piano d’azione globale dell’OMS e dell’UNICEF, abbraccia una serie di interventi, tra cui la promozione dell’allattamento al seno, l’igiene delle mani e la vaccinazione. Nei contesti locali e regionali anche dei paesi più sviluppati è importante promuovere la vaccinazione anti-pneumococcica e corsi per smettere di fumare, sottolineando l’importanza della Giornata Mondiale della Polmonite come catalizzatore di cambiamenti positivi.

La polmonite e l’inquinamento ambientale acuisce le disparità

L’inquinamento ambientale emerge come un fattore critico nell’incremento dei rischi legati alla polmonite, colpendo in particolare i più vulnerabili, come bambini e anziani. Nei paesi più poveri, il costo umano della polmonite dovuto anche all’inquinamento dell’aria è particolarmente alto, rappresentando il 90% delle morti legate a questa malattia.

 

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29 ottobre: giornata mondiale dell’ictus cerebrale

L’ictus è la principale causa di disabilità in tutto il mondo e ogni anno oltre 12 milioni di persone ne vengono colpite. Tuttavia, fino al 90% degli ictus è prevenibile intervenendo su un numero limitato di fattori di rischio responsabili della maggior parte degli ictus.

Quest’anno la World Stroke Organization invita i membri, i partner e le parti interessate di tutto il mondo a riunirsi il 29 ottobre per condividere i messaggi chiave sulla prevenzione dell’ictus e per intraprendere azioni che aiutino le persone a comprendere, identificare e affrontare i rischi di ictus. Si tratta inoltre di un’occasione per promuovere misure di supporto alle persone che vivono con le conseguenze di ictus passati.

Oggi, in Italia, sono 913 mila le persone che hanno avuto un ictus e sono sopravvissute. Molte di loro presentano invalidità più o meno gravi, come paralisi, difficoltà motorie e del linguaggio.

Per contribuire a supportare tutti i pazienti, l’ESO – European Stroke Organisation e SAFE – Stroke Alliance For Europe hanno lanciato un piano per l’attuazione dello Stroke Action Plan for Europe, un progetto per l’implementazione di linee guida volte a stabilire, entro il 2030, piani nazionali condivisi in tutti i 53 Paesi europei per il trattamento dell’ictus.

Per maggiori informazioni sulla giornata mondiale e per scaricare le risorse relative, si prega di consultare il seguente LINK.

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29 ottobre: giornata mondiale Psoriasi

Il 29 ottobre segna la Giornata Mondiale della Psoriasi, una patologia che affligge circa il 2-3% della popolazione mondiale, caratterizzata non solo da sintomi fisici, ma spesso anche da notevoli impatti psicologici dovuti all’aspetto estetico delle sue manifestazioni. Tuttavia, il lato più subdolo della psoriasi emerge quando, in circa il 30% dei casi, i pazienti sviluppano l’artrite psoriasica, una condizione altamente distruttiva che richiede intervento immediato sin dai primi sintomi.

La Psoriasi: Una Malattia dalla Presentazione Variabile

La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della pelle di origine autoimmune che si manifesta attraverso chiazze gonfie, rosse e squamose sulla pelle. Questi segni tipicamente si presentano sulla parte esterna dei gomiti, delle ginocchia e del cuoio capelluto, ma possono verificarsi in qualsiasi parte del corpo. In Italia, oltre 2 milioni di persone sono colpite da questa condizione.

La giornata mondiale 2023 tra Sensibilizzazione e Accessibilità ai trattamenti

La Giornata Mondiale della Psoriasi, istituita nel 2004 dall’International Federation of Psoriasis Associations (IFPA) e patrocinata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), si pone l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e di migliorare l’accesso ai trattamenti e alle cure. Questo evento annuale offre una piattaforma per discutere le sfide e i progressi nella gestione della psoriasi e per promuovere una maggiore comprensione di questa malattia. Il tema di quest’anno è l’accesso a tutti a cure di qualità, a prescindere dalla provenienza geografica.

Un Approccio Interdisciplinare per Affrontare la Psoriasi

La psoriasi richiede un approccio interdisciplinare che coinvolge dermatologi, reumatologi e professionisti della salute mentale. È fondamentale fornire ai pazienti non solo trattamenti efficaci per le manifestazioni cutanee, ma anche supporto per affrontare l’impatto psicologico di questa malattia.

La Giornata Mondiale della Psoriasi è un’opportunità per mettere in luce queste sfide e celebrare i successi nella gestione di questa complessa malattia cutanea. Promuovendo la consapevolezza e la comprensione, è possibile cooperare al fine di migliorare la vita dei milioni di persone colpite dalla psoriasi e continuare a cercare nuove soluzioni per una gestione più efficace di questa patologia.

 

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26 ottobre: Giornata Mondiale dell’Amiloidosi

L’amiloidosi cardiaca è una malattia rara e poco conosciuta, spesso sotto-diagnosticata sia tra il pubblico che tra gli operatori sanitari. Il 26 ottobre di ogni anno, l’Amyloidosis Alliance a livello internazionale ed associazioni come FAMY APS celebrano la giornata mondiale di questa patologia.

Cos’è l’Amiloidosi?

L’amiloidosi è un gruppo di malattie rare caratterizzate dall’accumulo anomalo di proteine amiloidi in vari organi e tessuti, che causa gravi danni e interrompe il normale funzionamento di organi vitali come il cuore, i reni e il sistema nervoso. Questa condizione può colpire persone di tutte le età e provenienze. La forma più comune è l’Amiloidosi da catene leggere, di cui in Italia si registrano circa 800 nuovi casi l’anno.

Sintomi dell’Amiloidosi

I sintomi principali dell’amiloidosi comprendono una sensazione di grave affaticamento o debolezza inspiegabile, cambiamenti nella pelle come la comparsa di lividi intorno agli occhi, perdita di peso, ingrossamento della lingua, gonfiore delle ghiandole salivari e episodi di diarrea con la presenza talvolta di sangue. Alcuni pazienti possono anche sperimentare difficoltà respiratorie, gonfiore agli arti inferiori, irregolarità del battito cardiaco, e sensazioni di intorpidimento o bruciore alle mani e ai piedi.

Questi sintomi spesso possono essere associati ad altre condizioni mediche, rendendo la diagnosi dell’amiloidosi una sfida. A tal proposito, il 72% dei pazienti riceve una diagnosi solo dopo oltre un anno dalla comparsa dei sintomi.

L’incidenza dell’amiloidosi aumenta con l’avanzare dell’età ed è talvolta correlata al mieloma multiplo. Senza un trattamento adeguato, la prognosi per i pazienti affetti da amiloidosi a catene leggere è generalmente di 12-18 mesi.

La Terapia e i Trattamenti Innovativi 

La terapia principale per l’amiloidosi ereditaria da transtiretina (hATTR) mira a arrestare e, quando possibile, migliorare il danno d’organo causato dalla deposizione di amiloide nei tessuti. Questo obiettivo può essere raggiunto sopprimendo la produzione epatica della transtiretina o stabilizzandola nella sua forma tetramerica circolante, rallentando il processo di aggregazione e di formazione di depositi di amiloide. Recentemente, sono stati approvati nuovi farmaci che offrono trattamenti più efficaci e diversi approcci per combattere questa malattia.

La Giornata Mondiale dell’Amiloidosi

La Giornata Mondiale dell’Amiloidosi, celebrata il 26 ottobre, è un evento cruciale che fornisce una piattaforma per sensibilizzare il pubblico, condividere storie e promuovere un cambiamento positivo per coloro affetti da questa malattia spesso fraintesa. L’Amyloidosis Alliance invita a partecipare attivamente a questa iniziativa, impegnandosi a fare una differenza significativa nella vita di chi vive con l’amiloidosi.

In sintesi, la Giornata Mondiale dell’Amiloidosi è un richiamo all’importanza di aumentare la consapevolezza su questa malattia, educando il pubblico sui sintomi e le sfide affrontate dai pazienti.

 

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