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Bilancio annuale UE: il Consiglio raggiunge un accordo sugli stanziamenti per il 2026

Il Consiglio dell’Unione Europea ha raggiunto un accordo sugli stanziamenti riguardo al progetto di bilancio dell’UE per il 2026. L’intesa prevede un totale di 186,24 miliardi di euro in impegni e 186,49 miliardi di euro in pagamenti, escludendo i fondi  per strumenti speciali esterni al quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027.

Il Consiglio adotta un approccio prudente e realistico, fondato su tre principi generali:

  • garantire un livello adeguato di risorse per attuare politiche e programmi europei;
  • preservare la capacità dell’UE di rispondere alle crisi, come quelle in Ucraina o in Medio Oriente, rafforzando la prontezza in materia di difesa e la gestione dei flussi migratori;
  • mantenere margini sufficienti sotto i massimali del QFP per affrontare imprevisti.

Secondo Nicolai Wammen, ministro danese delle Finanze e capo negoziatore per il Consiglio sul bilancio 2026, “in un mondo che cambia abbiamo bisogno di un’Europa forte. Per questo serve un bilancio comune che sostenga le nostre priorità condivise e ci permetta di rispondere a sfide impreviste.”

I prossimi step di approvazione del bilancio 2026

L’accordo, raggiunto a livello di ambasciatori UE (Coreper), sarà formalizzato a settembre tramite procedura scritta. Costituirà il mandato per la presidenza danese nei negoziati con il Parlamento europeo. Il termine ultimo per concludere le trattative è fissato al 17 novembre 2025.

 

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Fondi di coesione: accordo sull’aggiornamento mid-term per rispondere alle nuove sfide

I legislatori dell’UE hanno aggiornato i finanziamenti per la coesione, consentendo una maggiore flessibilità per sostenere la difesa, la resilienza, l’edilizia abitativa e le tecnologie verdi. Gli investimenti a duplice uso, le garanzie dello Stato di diritto e gli aiuti a regioni specifiche sono elementi chiave della riforma.

La gestione dei fondi di coesione

Il Parlamento e la Presidenza danese del Consiglio hanno raggiunto un accordo provvisorio per rivedere a metà ciclo i fondi della politica di coesione dell’UE. L’aggiornamento offre agli Stati membri e alle regioni una maggiore flessibilità per reindirizzare i fondi verso nuove priorità, tra cui la capacità industriale nel settore della difesa, la mobilità militare, la resilienza idrica, gli alloggi a prezzi accessibili, la decarbonizzazione, le tecnologie strategiche e gli interconnettori energetici.

Sarà inoltre fornito un sostegno speciale alle regioni confinanti con la Russia, la Bielorussia e l’Ucraina a causa del clima geopolitico. Per accelerare l’attuazione, i finanziamenti per questi nuovi settori beneficeranno di tassi di cofinanziamento più elevati e di un prefinanziamento una tantum nel 2026.

I deputati europei hanno garantito che la preparazione civile e le infrastrutture a duplice uso, ovvero i progetti che servono sia a fini civili che militari, saranno considerati prioritari. Gli investimenti in alloggi a prezzi accessibili terranno conto della sostenibilità a lungo termine, mentre i progetti relativi all’acqua saranno in linea con la strategia dell’UE in materia di resilienza idrica, che copre settori quali l’irrigazione e la desalinizzazione.

Per mantenere l’attenzione della politica di coesione sulle regioni meno sviluppate, gli investimenti delle grandi imprese in tecnologie strategiche saranno ammissibili solo in aree con un PIL pro capite inferiore alla media. Inoltre, l’accordo rafforza la condizionalità dello Stato di diritto: i fondi congelati per violazioni dei valori dell’UE non possono essere reindirizzati verso queste nuove priorità.

 

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Salute mentale

Consiglio UE: le conclusioni sulla salute mentale dei giovani nell’era digitale

Durante la riunione del Consiglio “Occupazione, politica sociale, salute e consumatori” (EPSCO – Salute) del 20 giugno 2025, i ministri della Salute dell’UE hanno adottato le Conclusioni sulla promozione e la tutela della salute mentale dei bambini e degli adolescenti nell’era digitale.

Le Conclusioni invitano gli Stati membri ad adottare misure concrete per garantire un uso sicuro e sano degli strumenti digitali, al fine di prevenire rischi per la salute mentale dei più giovani. L’obiettivo è creare un ambiente digitale che sia più sicuro, sano e adatto all’età, promuovendo al contempo la resilienza psicologica di bambini e adolescenti.

La ministra polacca della Salute, Izabela Leszczyna, ha sottolineato che in un contesto digitale in costante evoluzione, “proteggere la salute mentale dei nostri bambini non è una scelta, ma un dovere”. Le Conclusioni approvate delineano un insieme di azioni volte a rafforzare la protezione e il benessere mentale delle giovani generazioni online.

Alcol, tabacco e gli effetti sulla salute mentale dei minori

Nel corso della stessa riunione, i ministri hanno discusso misure strategiche e giuridiche per prevenire e ridurre il consumo di tabacco e alcol, con particolare attenzione all’impatto sulla salute dei giovani.

È stato evidenziato come l’esposizione precoce a prodotti del tabacco di nuova generazione e alcol possa contribuire negativamente al benessere psichico dei minori, aggravando condizioni di disagio mentale. Molti Stati membri hanno chiesto un rafforzamento della normativa e l’introduzione di azioni coordinate di prevenzione, anche per limitare l’attrattività di questi prodotti tra bambini e adolescenti.

 

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Presidenza Danese: le conferenze chiave del semestre su ricerca, innovazione e salute

Dal 1° luglio 2025 la Danimarca ha assunto la Presidenza del Consiglio dell’Unione Europea e, per l’occasione, organizzerà numerose conferenze di alto livello dedicate a temi strategici per il futuro dell’Europa, tra cui ricerca, innovazione, spazio e salute.

Solo sotto il coordinamento del Ministero dell’Istruzione Superiore e della Scienza, dieci conferenze saranno organizzate in collaborazione con istituzioni accademiche e regioni danesi. Si parlerà di talenti nella ricerca, di infrastrutture per la scienza e la tecnologia, di transizione digitale e di come le politiche di ricerca possano rafforzare la competitività europea.

Diverse iniziative, inoltre, metteranno in luce il legame tra ricerca e sostenibilità ambientale, salute pubblica e cooperazione intersettoriale.

Conferenze chiave su ricerca e salute sotto la Presidenza danese
  • The Future of Digital Investments in the EU
    2-3 luglio 2025, Aalborg
  • TOGETHER4HEALTH – Achieving Sustainable Health Care and Beyond
    16-18 settembre 2025, Aalborg
  • MSCA 2025 – Attracting and Retaining Research Talent in Europe
    18-19 settembre 2025, Lyngby
  • Copenhagen Life Science Summit
    8-9 ottobre 2025, Copenhagen
  • RTI – Summit 2025: A Research and Technology Infrastructures Ecosystem for Breakthrough Science and Innovation
    22-23 ottobre 2025, Copenhagen
  • AI in Science Summit 2025 (AIS25)
    3-4 novembre 2025, Copenhagen
  • High-Level Conference on Reforming Research Evaluation 2025
    3-4 dicembre 2025, Copenhagen
  • Science Diplomacy Conference – Bridging Divides in a Fragmented World
    17-18 dicembre 2025, Frederiksberg
Focus: TOGETHER4HEALTH

Tra gli appuntamenti di rilievo spicca TOGETHER4HEALTH, in programma dal 16 al 18 settembre 2025 ad Aalborg, organizzato in collaborazione con la Partnership THCS – Transforming Health and Care Systems.

La conferenza offrirà una piattaforma dinamica di confronto per esperti, decisori politici e stakeholder, con l’obiettivo di ripensare l’integrazione e la trasformazione dei sistemi sanitari attraverso nuovi modelli, metodi e approcci collaborativi.

Con una visione olistica a 360 gradi, i lavori esploreranno come la cooperazione interistituzionale possa guidare il futuro della prevenzione, diagnosi, trattamento e soluzioni a livello regionale, nazionale e internazionale, affrontando in modo condiviso le sfide legate alla sostenibilità e all’innovazione nel settore sanitario.

 

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Call for Applications – Entra a far parte del Consiglio dell’EIC

La Commissione europea invita a presentare candidature per la partecipazione al Consiglio europeo per l’innovazione (EIC, European Innovation Council). L’EIC è il programma di innovazione europeo di punta nell’ambito di Horizon Europe (2021-2027), con un budget di 10 miliardi di euro volto a sostenere le tecnologie innovative e a far crescere le startup deep tech per rafforzare la capacità di innovazione e la competitività dell’Europa.

Informazioni sull’EIC e sul bando

L’EIC sostiene gli innovatori attraverso strumenti chiave: l’acceleratore EIC (sovvenzioni e partecipazioni a startup e PMI), l’EIC Pathfinder (ricerca sulle tecnologie emergenti) e l’EIC Transition (trasformazione della ricerca in innovazioni pronte per il mercato). I beneficiari hanno inoltre accesso ad ampi servizi di accelerazione aziendale, tra cui mentoring e networking. L’EIC assegna anche premi a innovatori eccellenti. Il Comitato agisce come “voce degli innovatori” (voice of the innovator), garantendo che le iniziative dell’EIC rispondano alle esigenze dell’ecosistema dell’innovazione europeo e contribuiscano alla transizione verde e digitale dell’UE.

Composizione del Consiglio e ruolo

Il Consiglio dell’EIC comprenderà fino a 20 membri di alto livello, nominati per un mandato di due anni, rinnovabile fino a due volte. Circa 10-12 membri attuali potranno vedersi rinnovare il mandato in base ai loro contributi e al loro impegno costante. I posti rimanenti saranno occupati attraverso questo bando aperto.

Le responsabilità principali comprendono la consulenza alla Commissione su:

  • Direzione strategica dell’EIC e progettazione del programma di lavoro;
  • criteri di valutazione per gli strumenti di finanziamento;
  • strategie di portafoglio e profili dei gestori di programmi;
  • miglioramenti della regolamentazione e dell’ecosistema dell’innovazione;
  • tendenze tecnologiche emergenti e competitività dell’UE.

Criteri di ammissione e selezione

I candidati devono essere figure di spicco nel panorama dell’innovazione europea, tra cui:

  • Imprenditori che hanno costruito e scalato startup;
  • investitori nelle fasi iniziali e finali;
  • leader aziendali con esperienza nell’innovazione aperta
  • ricercatori o esperti in campi deep tech (ad esempio, digitale, pulito, scienze della vita);
  • esperti in ecosistemi di innovazione, trasferimento tecnologico e innovazione pubblica/sociale.

La Commissione cerca candidati con visione, creatività, leadership e riconoscimento nei loro campi. Sono indispensabili spiccate doti di comunicazione e una buona conoscenza dell’inglese.

La Commissione mira a una rappresentanza equilibrata in termini di competenze, geografia, età e genere (almeno il 40% di donne, con un obiettivo del 50%).

Processo di candidatura

Le persone interessate devono inviare entro il 19 maggio 2025, ore 12:00

  • Lettera di presentazione che illustri le motivazioni e i potenziali contributi;
  • CV
  • moduli di classificazione e criteri di selezione compilati;
  • dichiarazione di interessi.

 

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Presidenza Polacca: conferenza sull’inclusione delle persone con disabilità

L’11 aprile 2025 si terrà a Varsavia la conferenza “Social inclusion and independent living for people with disabilities in the European Union”, un incontro di alto livello dedicato alle tematiche dell’inclusione sociale e dell’autonomia delle persone con disabilità.

L’evento, organizzato dal Ministero della Famiglia, del Lavoro e delle Politiche Sociali della Polonia, si inserisce nel quadro delle priorità della Presidenza polacca del Consiglio dell’Unione Europea, che punta a rafforzare il coordinamento europeo sulle politiche sociali e sull’accessibilità.

I temi della conferenza DELLA PRESIDENZA POLACCA

Alla conferenza parteciperanno i Segretari di Stato dei Paesi membri dell’UE, rappresentanti della Commissione Europea e il rappresentante governativo per le Persone con Disabilità in Polonia, Łukasz Krason.

Le discussioni tematiche saranno suddivise in due blocchi principali:

  • Consapevolezza pubblica sulle condizioni di vita delle persone con disabilità e sulle sfide che affrontano quotidianamente.
  • Inclusione e indipendenza: focus su mercato del lavoro, occupazione, accessibilità e politiche di supporto per favorire la vita indipendente.
Un impegno europeo per l’inclusione

L’evento rappresenta un’importante occasione per rafforzare la collaborazione tra gli Stati membri sulle politiche di inclusione, prevenzione della discriminazione e accessibilità. L’obiettivo della presidenza polacca è costruire un’Europa più equa e inclusiva, in linea con la Strategia dell’UE per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030.

 

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Consiglio dell’UE: approvato il Bilancio annuale 2026 e definiti gli orientamenti

Il Consiglio ha approvato le linee guida per il bilancio 2026 dell’UE, sottolineando il continuo sostegno all’Ucraina, una pianificazione finanziaria prudente, e il finanziamento dei programmi chiave dell’Unione. Ha inoltre invitato la Commissione a riflettere le priorità e le riassegnazioni concordate nel progetto di bilancio.

Il Bilancio UE 2026

Lo scorso 18 febbraio, il Consiglio ha adottato le decisioni che definiscono gli orientamenti per il bilancio annuale dell’UE per il 2026. Queste linee guida offrono un orientamento politico alla Commissione nella preparazione del progetto di proposta di bilancio per il prossimo anno.

Il Consiglio ha inoltre sottolineato che il bilancio dell’UE per il 2026 svolgerà un ruolo fondamentale nel sostenere gli obiettivi a lungo termine e le priorità politiche stabilite dall’UE. Il Consiglio ribadisce inoltre l’impegno dell’UE a fornire un sostegno finanziario continuo all’Ucraina, per tutto il tempo necessario, per rafforzarne la resilienza e aiutarla negli sforzi di ricostruzione a lungo termine. Il bilancio dovrebbe continuare a dimostrare la solidarietà dell’Unione con il popolo ucraino e affrontare le crisi derivanti dal conflitto in corso.

Il bilancio 2026 deve essere realistico, rispecchiare le esigenze reali, garantire una pianificazione finanziaria prudente e lasciare margini adeguati all’interno dei massimali del quadro finanziario pluriennale (multiannual financial framework (MFF)) per affrontare sfide impreviste.

Infine, il bilancio dovrebbe stanziare risorse sufficienti per l’effettiva attuazione dei programmi dell’UE, come il Sostegno d’emergenza regionale alla ricostruzione (Regional Emergency Support to Reconstruction (RESTORE)). Il Consiglio invita inoltre la Commissione a includere nel progetto di bilancio per il 2026 qualsiasi riassegnazione necessaria, come concordato nel quadro finanziario pluriennale rivisto, in particolare concentrandosi su priorità come la migrazione. In aggiunta a ciò, esorta la Commissione a includere nell’accordo di bilancio per il 2025 i pagamenti degli interessi della NextGenerationEU.

 

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Comitato europeo delle regioni (CdR): Cambiamento demografico come priorità per l’UE

Il Comitato europeo delle regioni (CdR) ha espresso approvazione riguardo le conclusioni del Consiglio dei ministri dell’Unione europea sul ruolo della politica di coesione nell’affrontare le sfide demografiche, adottate il 28 novembre.

Cambiamento demografico: Quali sono gli esiti

Le conclusioni che sono state tratte riflettono molti dei precedenti appelli del CdR, in particolare la richiesta di riconoscere la transizione demografica come una priorità chiave dell’UE insieme alla trasformazione verde e digitale. Il 20 novembre, il CdR ha emesso un parere in cui sollecitava a pieno la politica di coesione per affrontare il cambiamento demografico, presentato da Raquel García González, Director-General per gli affari europei dell’Asturia.

Il CdR incita ad una definizione europea unica di “regions in demographic transition” (regioni in transizione demografica) per facilitare un migliore monitoraggio e supporto degli investimenti che affrontano queste sfide. Il Consiglio ha riconosciuto il ruolo della politica di coesione come strumento fondamentale dell’UE per mitigare e adattarsi ai cambiamenti demografici. L’importanza del principio di partenariato è stata evidenziata per garantire il coinvolgimento attivo delle autorità nazionali, regionali e locali nella progettazione e nell’attuazione delle politiche.

In linea con le raccomandazioni del CdR, il Consiglio ha evidenziato la necessità di un uso più efficace degli attuali meccanismi di investimento territoriale dell’UE e di un monitoraggio più attento degli investimenti demografici. Il Consiglio invita inoltre la Commissione europea a esplorare approcci territoriali integrati e ad affrontare questioni più ampie come l’accesso ai servizi pubblici, la tassazione e le norme sugli aiuti di Stato per affrontare efficacemente il cambiamento demografico.

Raquel García González ha espresso soddisfazione per il sostegno del Consiglio alla posizione del CdR. Ha inoltre chiesto dati aggiornati, tassi di cofinanziamento su misura e norme sugli aiuti di Stato modificate per aiutare le regioni in difficoltà a garantire pari accesso ai servizi pubblici per tutti i cittadini. Questo allineamento tra il CdR e il Consiglio mira a rafforzare la risposta dell’UE alla sfida del cambiamento demografico.

 

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Qualità dell’aria: nuovi standard nell’UE

Il Consiglio dell’UE ha formalmente adottato una nuova direttiva per migliorare gli standard di qualità dell’aria in tutta Europa, allineandosi all’obiettivo di inquinamento zero dell’UE entro il 2050.

Questa modifica legislativa fa parte di uno sforzo più ampio da parte dell’UE per ridurre l’inquinamento atmosferico, che rimane la principale minaccia per la salute ambientale in Europa, responsabile di circa 300.000 morti premature all’anno. Inoltre, la direttiva consolida e semplifica le attuali leggi sulla qualità dell’aria dell’UE unendo due direttive precedenti, facilitando così un quadro normativo più coerente allineato alle raccomandazioni dell’OMS.

La nuova direttiva per migliorare gli standard di qualità dell’aria

Questa direttiva stabilisce parametri di riferimento più rigorosi per la qualità dell’aria per i principali inquinanti come il biossido di azoto e l’anidride solforosa, fattori che contribuiscono alle malattie respiratorie. Questi standard aggiornati sono informati dalle linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e devono essere rispettati entro il 2030, sebbene gli stati membri possano richiedere un’estensione in condizioni specifiche.

La qualità dell’aria sarà monitorata e valutata utilizzando metodi comuni in tutta l’UE. Saranno obbligatorie misure proattive per le regioni a rischio di mancato raggiungimento degli obiettivi del 2030. La direttiva prevede revisioni regolari, basate sulle attuali prove scientifiche, per determinare se gli standard rimangono adeguati.

Inoltre, la direttiva rafforza i diritti pubblici, consentendo ai cittadini dell’UE di richiedere un risarcimento se la loro salute dovesse essere compromessa a causa della mancata conformità alle normative sulla qualità dell’aria. Gli Stati membri dovranno facilitare l’accesso al ricorso legale e al risarcimento in caso di violazione delle norme sulla qualità dell’aria.

Dall’entrata in vigore della direttiva, gli Stati membri avranno due anni di tempo per integrare questi nuovi standard nella legislazione nazionale. Dopo l’attuazione, la Commissione europea li riesaminerà nel 2030 e successivamente ogni cinque anni per garantirne la pertinenza con le approfondite conoscenze scientifiche in evoluzione.

 

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AI ACT: la Commissione UE firma la convenzione quadro del Consiglio d’Europa

Il 1 agosto 2024 l’AI ACT, la normativa che regola l’IA in UE, è entrata in vigore. La Commissione UE ha firmato la convenzione quadro del Consiglio d’Europa sull’intelligenza artificiale, che segna il primo accordo internazionale giuridicamente vincolante sul tema.

Caratteristiche della convenzione quadro

La convenzione firmata a Vilnius stabilisce un quadro comune per garantire che i sistemi di Intelligenza Artificiale rispettino i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto, promuovendo al contempo innovazione e fiducia.

Tra i principi fondamentali vi sono l’approccio basato sul rischio, la trasparenza lungo l’intera catena del valore dei sistemi IA, obblighi di documentazione dettagliata per i sistemi considerati ad alto rischio e la possibilità di vietare quelli che rappresentano una minaccia per i diritti fondamentali.

La convenzione quadro, che ha coinvolto numerosi paesi e organizzazioni internazionali, sarà implementata nell’UE tramite il regolamento sull’IA, con l’approvazione finale del Parlamento europeo e del Consiglio.

Caratteristiche sul regolamento AI ACT

L’AI ACT è la prima legislazione globale sull’intelligenza artificiale, che mira a bilanciare l’innovazione tecnologica con la protezione dei diritti fondamentali, ponendo l’UE come leader globale nella regolamentazione dell’IA.

Il regolamento prevede un approccio basato sul rischio, distinguendo tra applicazioni di IA a basso, medio e alto rischio. Le tecnologie considerate ad alto rischio, come il riconoscimento facciale e i sistemi di IA che influenzano le decisioni umane, saranno soggette a regole più rigide. Sono vietate le applicazioni di IA che violano i diritti umani fondamentali, come il punteggio sociale utilizzato per classificare i cittadini in base al loro comportamento.

 

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