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L’italiano Andrea Fiorillo eletto nuovo presidente dell’Associazione Psichiatrica Europea

Il prof. Andrea Fiorillo, è stato nominato come nuovo presidente della European Psychiatric Association (EPA).

Il mandato del presidente ha durata di due anni, periodo di tempo durante in quale il prof. Fiorillo articolerà il suo programma.

Le priorità del mandato del prof. Fiorillo alla EPA:

Al centro dell’agenda del suo mandato vi è la necessità di migliorare la formazione degli psichiatri, lo sviluppo di attività di ricerca coordinate a livello internazionale, la promozione della salute mentale dei cittadini e il miglioramento dell’assistenza psichiatrica. Nello specifico, il programma si propone di:

1. Migliorare l’immagine della psichiatria nella medicina e nella società

2. Aumentare le conoscenze e le abilità degli psichiatri europei, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, nella gestione dei disturbi mentali

3. Supportare le società nazionali europee nel miglioramento dell’assistenza psichiatrica, la formazione e la ricerca

4. Promuovere la collaborazione tra le società nazionali di psichiatria per uniformare gli standard assistenziali e le attività scientifiche a livello europeo

5. Favorire la formazione dei giovani psichiatri europei

6. Coordinare attività di ricerca internazionali

7. Rafforzare la collaborazione con altre organizzazioni scientifiche internazionali che si occupano di salute mentale e salute pubblica

8. Migliorare la comunicazione con le associazioni di utenti e familiari a livello nazionale e internazionale

9. Costruire un programma a lungo termine per il miglioramento della salute mentale a livello europeo

10. Potenziare la rete dei servizi di salute mentale anche mediante la digital mental health

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RescEU: più di 106 milioni di Euro per il primo ospedale da campo paneuropeo

Le catastrofi, siano esse naturali o provocate dall’uomo, si sono susseguite negli ultimi decenni con sempre maggiore frequenza ed intensità. Per ovviare a questa necessità, la Commissione Europea sta intervenendo nell’ambito del programma rescEU, che consiste nell’implementazione e nel miglioramento del meccanismo di Protezione Civile a livello paneuropeo (che comprende paesi della regione europea e non strettamente dell’UE-27, quali ad esempio la Turchia) totalmente finanziato dall’Unione.

Nello specifico, la Commissione sta stanziando 106,2 milioni di euro per Italia, Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Romania e Turchia per sviluppare la nuova capacità rescEU EMT, ossia i team di emergenza medica degli ospedali da campo.

Gli ospedali da campo sono strutture di cura temporanea tristemente noti, poiché vengono allestiti in caso di necessità quali disastri naturali o emergenze sanitarie che coinvolgano grandi quantità di cittadini. Storicamente, gli ospedali da campo nascono nella medicina di guerra dall’esigenza conclamata di poter disporre di cure mediche altamente avanzate in strutture adeguate, in prossimità dei luoghi di intervento.

Dove si iscrive l’investimento attuale all’interno di rescEU?

Dei tre elementi principali di cui si compone a grandi linee un ospedale da campo, ossia di un’équipe medica, una squadra logistica e attrezzature mediche sofisticate facilmente trasportabili sui luoghi di intervento, l’investimento di specie messo in atto dalla commissione coinvolge i team di emergenza sanitaria (EMT).

L’iniziativa istituirà tre squadre mediche di emergenza EMT di tipo 2, che includeranno servizi chirurgici e diagnostici. In aggiunta, ben 17 équipe di assistenza specializzate offriranno la loro esperienza e conoscenza in molte delle attività da campo: la terapia intensiva, il trattamento degli infortuni fisici (ad esempio le ustioni) e mentali, logistica avanzata e gestione del trasporto dei pazienti verso soluzioni rapide e sicure, supporto mater-infantile, riabilitazione, trattamento ortopedico, laboratorio, telecomunicazioni e fornitura di ossigeno.

L’operatività di rescEU sarà effettiva a partire dal 2024 e consentirà di poter rispondere ad un’ampia gamma di scenari catastrofici ed emergenziali. Le squadre sopra menzionate affiancheranno le 15 équipe di emergenza già offerte dagli Stati membri e partecipanti al pool europeo di Protezione Civile.

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12 Maggio: giornata Mondiale della Fibromialgia

La fibromialgia, definita in modo più specifico come la sindrome fibromialgica, è una forma comune di dolore muscoloscheletrico diffuso e di astenia (affaticamento), che coinvolge ogni anno circa 2 milioni di Italiani. Ogni anno, l’associazione AISF Odv, – Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica, organizza per l’occasione delle campagne di sensibilizzazione che possano informare i cittadini ed aiutare a far sentire i pazienti meno invisibili.

Etimologicamente, il termine fibromialgia definisce il dolore nei muscoli o in tutte le strutture connettivali fibrose, come legamenti e tendini. Viene definita come sindrome e non come comune dolore quando presenta delle specifiche sintomatologie, nonché esistono indizi clinici correlati che colpiscono al contempo il paziente, come ad esempio attraverso la vista.

Quali sono i sintomi principali della fibromialgia e chi colpisce?

I sintomi che caratterizzano la sindrome fibromialgica comprendono disturbi gravi del sonno, fatica cronica, dolore muscolo-scheletrico diffuso, alterazioni neurocognitive, nonché molti altri sintomi quali la cefalea o la sindrome del colon irritabile. Questa condizione si verifica prevalentemente nel sesso femminile e può manifestarsi a qualunque età, sebbene l’andamento cronico prevede ci siano sintomatologie più o meno ricorrenti e con differente grado di intensità, il che rende complessa la diagnosi dei pazienti.

Come si tratta la fibromialgia?

Una volta diagnosticata, questa patologia essendo cronica richiede un trattamento continuo che possa arginare i sintomi ed efficientare la strategia terapeutica. Proprio per questo motivo e per quelli elencati precedentemente relativi all’unicità del grado di intensità della manifestazione della patologia che ogni paziente può manifestare, la terapia occorre sia personalizzata e multidisciplinare, perché deve tenere in considerazione innanzitutto uno stile di vita sano e tanto allenamento fisico, nonché una terapia che sia, ma non soltanto, farmacologica, per poi definire il supporto psicologico necessario.

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8 Maggio: giornata Mondiale della talassemia

L’8 maggio è la giornata internazionale dedicata alla talassemia, una patologia genetica che compromette la capacità dei globuli rossi di trasportare l’ossigeno all’interno del sangue. Si iscrive per casistiche all’interno del vasto gruppo delle malattie rare, sebbene in Italia e più in generale in tutta l’area del Mediterraneo sia relativamente molto diffusa. Per l’appunto, la Beta-Talassemia viene generalmente definita come anemia mediterranea.

Si parla di anemia poiché è l’effetto principale di questa patologia, che se non curata per tempo può portare a forme gravi. In passato, i pazienti gravi raramente raggiungevano la maggiore età, oggigiorno le trasfusioni e le terapie integrative di ferro (ferrochelanti) allungano notevolmente l’aspettativa di vita, in attesa che l’implementazione di nuovi progressi terapeutici permettano in futuro di circoscrivere in modo più strutturale gli effetti storici della patologia.

Quali sono le forme di Talassemia?

In questa malattia la produzione di emoglobina, la proteina che trasmette il trasporto dell’ossigeno nel sangue è compromessa da un difetto genetico ereditario, che non ossigena i tessuti in misura pari alla gravità di tale malattia.

Le due forme di talassemia si differenziano a seconda di quale unità proteica dell’emoglobina risulta difettosa. La Beta-Talassemia è quella precedentemente menzionata, diffusa nel Mediterraneo e responsabile della compromissione dei geni della catena beta dell’emoglobina. La seconda forma è l’Alfa-Talassemia, anche qui dipendente dal mal funzionamento della catena alfa. È diffusa soprattutto in Medio Oriente, in Africa e nel Sud Est asiatico. A seconda della gravità della patologia, i nascituri spesse volte non sopravvivono alla nascita a causa dei gravissimi sintomi che la malattia contiene.

In ambedue i casi però, si può essere portatori sani di talassemia, qualora intaccasse solo uno dei geni della catena alfa o beta, e questo ha portato alla diffusione della malattia in modo esponenziale. Si stima che per 7 mila persone affette da forme gravi di talassemia, le persone con soltanto un gene mal funzionante portatrici sane della forma beta si aggiri intorno ai 3 milioni di unità, mentre invece i numeri mondiali dell’Alfa-Talassemia sono di gran lunga superiori, giacché le aree di diffusione sono alcune fra quelle più densamente popolate nel pianeta. Si stima che il 5% della popolazione mondiale sia portatore sano del gene alfa, pari a circa 400 milioni di persone.

La giornata di oggi è importante per sensibilizzare e far conoscere non solo gli effetti, ma anche i rimedi per questa patologia. Il trapianto di midollo eterogeneo ad esempio, disponibile da fratello compatibile o tramite biobanca, è una delle alternative che offre buone prospettive di guarigione. La ricerca in questo campo si sta muovendo per trovare una soluzione percorribile, sebbene non sia possibile implementarla al momento per tutti i pazienti.

 

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Nuovo studio HaDEA sulla resistenza agli antimicrobici

HaDEA ha pubblicato, nell’ambito del programma EU4Health, una relazione denominata: “Studio sull’introduzione sul mercato di contromisure mediche contro la resistenza antimicrobica”.

Come suggerisce il titolo, il documento HaDEA consiste in un’analisi approfondita del tema della resistenza agli antibiotici (AMR), fenomeno sempre più centrale nella sanità pubblica europea, che si stima coinvolga ben 33.000 decessi ogni anno a livello EU.

Dopo ave analizzato la portata del problema e le possibili implicazioni a livello comunitario, il rapporto si concentra sui ruoli e le responsabilità future dell’Unione Europea, per ciò che concerne il supporto allo sviluppo di contromisure mediche da inserire nel mercato.

 Metodo utilizzato nello studio HaDEA sulla AMR

115 stakeholder di HaDEA hanno contribuito attivamente a questo studio, attraverso la partecipazione a sondaggi ed interviste che garantiscono una solida base di dati primari sul tema, nonché una comprensione profonda delle principali esigenze ed aspettative del mercato sul tema.

Dal rapporto è emerso che le parti interessate ripongono notevoli aspettative in campo dal neonato Direttorato Generale HERA, l’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie.

L’Autorità avrà un ruolo chiave per ciò che concerne l’approccio nell’affrontare questa sfida, in quanto si auspica si rendi protagonista di una serie di azione atte ad affrontare questa sfida, quali:

  •  la premiazione di nuovi antibiotici che hanno dimostrato la loro validità scientifica e la loro rilevanza per il mercato, così da creare degli incentivi;
  • il sostegno all’innovazione, la ricerca e lo sviluppo di nuovi antibiotici, come incentivi che spingano le compagnie farmaceutiche ad investire nei nuovi antibiotici;
  • garantire la condivisione delle migliori pratiche e il capacity building nei paesi dell’Unione Europea.

In questo tema, la HERA sarà fondamentale anche nel garantire l’accesso ai dati e la condivisione delle conoscenze, per accelerare il percorso della ricerca verso cure innovative.

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“The Big Catch-Up” – campagna congiunta a livello globale di vaccinazione verso i minori

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, insieme ad UNICEF, Alleanza per i vaccini Gavi e la Fondazione Gates lanciano l’iniziativa denominata “The Big Catch-Up”.

Letteralmente tradotta come “il grande recupero”, The Big Catch-Up cerca di invertire il calo delle vaccinazioni infantili registrato in più di 100 paesi dalla pandemia in poi. Svariati fattori quali in primis il sovraccarico dei servizi sanitari, la chiusura delle cliniche e la carenza di personale sanitario, le interruzioni delle importazioni ed esportazioni di fiale, siringhe ed altri dispositivi medici, ma anche fattori climatici, geopolitici e sociali con l’esitazione nella somministrazione dei vaccini hanno prodotto effetti rilevanti su moltissimi sistemi sanitari già molto precari.

A chi si rivolge The Big Catch-Up:

Oltre 25 milioni di bambini non hanno ricevuto neppure una vaccinazione durante il 2021; il che ha evidentemente abbassato dalla pandemia in poi livelli essenziali di immunizzazione, portando a focolai di morbillo, difterite, poliomielite e febbre gialla.

The Big Catch-Up intende quindi concentrarsi in almeno 20 dei paesi in cui vivono tre quarti dei bambini che hanno perso le vaccinazioni nel 2021, come: Afghanistan, Angola, Brasile, Camerun, Ciad, Repubblica Democratica Popolare di Corea, RD del Congo, Etiopia, India, Indonesia, Nigeria, Pakistan, Filippine, Somalia, Madagascar, Messico, Mozambico, Myanmar, Tanzania, Vietnam.

 

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Consip acquista oltre 170 mammografi con tomosintesi nell’ambito del PNRR

Il tumore al seno è stato, anche nel 2022, il tumore più diagnosticato in Italia, con ben 55.700 casi, in aumento rispetto all’ultimo dato che era stato registrato nel 2020. Secondo i dati ISTAT, nel 2018 il carcinoma mammario ha rappresentato, con 13.076 decessi, la prima causa di morte per tumore nelle donne, e anche nel 2021 contava 12.500 decessi.

Il rapporto Censis ha rilevato che in media ci vogliono 97 giorni per effettuare una mammografia, ma non sono rari i casi in cui si debba aspettare addirittura fino a due anni, con tutte le conseguenze sociali e sanitarie che questo comporta.

L’investimento Consip sui mammografi con tomosintesi

In linea con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, la Consip ha organizzato una gara nell’ambito della Missione 6 del piano relativa alla salute, nella componente 2 denominata “Innovazione, ricerca e digitalizzazione del Sistema Sanitario. Nello specifico, l’investimento al punto 1.1 prevede l’ammodernamento del parco tecnologico e digitale presente all’interno delle strutture ospedaliere, in linea con le necessità espresse dal Ministero della Salute con le Regioni e le Province autonome.

L’offerta Consip, nel dettaglio, mira a contrastare e a prevenire proprio il tumore al seno attraverso l’acquisto di ben 172 mammografi di ultima generazione con tomosintesi, tecnica che serve a sovrapporre i tessuti per individuare visivamente le lesioni nascoste, così da evitare il numero di biopsie inutili, nonché il numero di falsi positivi che sono sempre identificati come fonte di grande stress e malessere da parte dei pazienti.

L’investimento servirà ad ampliare l’offerta Consip in campo sanitario, e a coprire il 70% del fabbisogno di Mammografi previsto dal PNRR, che in Italia vede al momento delle liste di attesa inaccettabili in molte aree del nostro paese. L’apparecchiatura all’avanguardia permetterà non solo l’utilizzo in 3D, ma anche la possibilità della mammografia con tecnica di contrasto, condizione che garantisce alti standard qualitativi, al netto delle gare che verranno portate avanti con la Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica (SIRM) e la Associazione Italiana Fisica Medica (AIFM).

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Ripensare l’Attrattività Regionale. Uno studio OCSE in quattro regioni italiane

Il lavoro dell’OCSE sulla riformulazione delle politiche di attrattività regionale è svolto con il sostegno della Commissione Europea (DG REGIO) ed è un’attività prioritaria del Comitato per la Politica di Sviluppo Regionale (RDPC). In stretta collaborazione con 15 regioni in 5 Paesi membri dell’OCSE (Irlanda, Italia, Portogallo, Spagna e Svezia), ha lo scopo di identificare gli strumenti e le politiche a loro disposizione per migliorare l’attrattività delle regioni per i principali gruppi target internazionali di investitori (inclusi gli esportatori), talenti e visitatori. In tal modo, si cerca di sostenere la transizione delle regioni verso nuove politiche di sviluppo territoriale che promuovano uno sviluppo inclusivo, sostenibile e resiliente, migliorando al contempo l’attrattività regionale.

L’approccio innovativo e multidimensionale dell’OCSE per valutare l’attrattività regionale considera più di 50 indicatori per sviluppare profili di attrattività regionale, che coprono 14 dimensioni di attrattività, in sei domini: attrattività economica; connessioni; attrattività turistica; ambiente naturale; benessere dei residenti; uso del territorio; alloggi.

L’attrattività regionale in quattro territori secondo lo studio dell’OCSE

Il benessere dei residenti nelle quattro regioni italiane esaminate presenta differenze significative. La Campania risulta essere la regione con punteggi inferiori alla media dell’UE e alle altre regioni italiane in termini di salute, ma è la più giovane d’Italia. Il sistema sanitario campano ha bisogno di miglioramenti, anche se è al primo posto per la velocità nei pagamenti per i servizi sanitari e si sta muovendo verso una maggiore digitalizzazione dei servizi sanitari.

Le Marche, invece, presentano prestazioni abbastanza positive in termini di benessere dei residenti, con punteggi generalmente in linea o leggermente superiori alla media dell’UE e delle altre regioni italiane. La regione si posiziona al 10° posto in Italia per efficacia, efficienza e appropriatezza della fornitura di assistenza sanitaria, con un numero di medici ogni 1000 abitanti in linea con la media dell’UE e italiana.

La Liguria, invece, eccelle per quanto riguarda la salute e l’istruzione rispetto ad altre regioni dell’UE e italiane. Nonostante la regione abbia la popolazione più anziana d’Italia, il sistema sanitario regionale si classifica al 6 ° posto in Italia per efficacia, efficienza e adeguatezza della risposta. Il numero di medici ogni 1000 abitanti è superiore alla media dell’UE, anche se la quota della popolazione soddisfatta della disponibilità o della qualità dell’assistenza sanitaria è al di sotto di questa.

Infine, la Sicilia presenta una performance in linea con quella di altre regioni dell’UE e italiane in termini di salute. Tuttavia, il sistema sanitario locale presenta carenze, come dimostra il fatto che molti siciliani ogni anno devono emigrare verso regioni del nord Italia per ricevere cure avanzate. Nonostante ciò, il numero di medici ogni 1000 abitanti nella regione è leggermente superiore alla media dell’UE e italiana.

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Comunità mentalmente sane: il tema della settimana organizzata dal Mental Health Europe

La Settimana Europea della Salute Mentale è un’iniziativa paneuropea che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della salute mentale nella vita quotidiana. Istituita e gestita dalla più grande ONG indipendente europea sulla salute mentale, Mental Health Europe (MHE), la quarta edizione della Settimana europea di sensibilizzazione sulla salute mentale si svolgerà online dal 22 maggio al 28 maggio 2023.

Il tema di questa edizione è quello delle Mentally Healthy Communities’, concetto che non vuole isolare il problema della salute mentale, ma che si pone l’ambizioso obiettivo di integrarle nel contesto sociale e nelle comunità che formano parte della nostra vita.

Questa iniziativa sarà l’occasione per parlare di tutti gli aspetti della salute mentale, condividere storie personali su come affrontare le difficoltà in tempi di crisi e in generale, e sottolineare la necessità di agire per evitare stigma e discriminazioni derivanti dal problema della salute mentale all’interno della comunità della scuola, del lavoro, delle interazioni sociali prossime. L’approccio comprensivo consentirà di affrontare la sfida in modo strutturale e migliorare la consapevolezza sul tema.

Mental Health Europe: chi è e cosa fa

Mental Health Europe è un’organizzazione europea non governativa impegnata nella promozione di una salute mentale positiva, nella prevenzione del disagio mentale, nel miglioramento delle cure, nella difesa dell’inclusione sociale e nella tutela dei diritti degli (ex) utenti dei servizi di salute mentale, delle persone con disabilità psicosociali, delle loro famiglie e di coloro che li assistono.

MHE lavora a stretto contatto con le istituzioni europee e gli organismi internazionali per integrare la salute mentale in tutte le politiche e porre fine alla stigmatizzazione della salute mentale. Mental Health Europe rappresenta associazioni e individui nel campo della salute mentale, compresi gli utenti dei servizi di salute mentale, i professionisti, i fornitori di servizi e i volontari. Insieme ai suoi membri, MHE formula raccomandazioni per i responsabili politici al fine di sviluppare politiche favorevoli alla salute mentale. MHE pone gli utenti dei servizi psichiatrici al centro del suo lavoro, per garantire che la voce delle persone che hanno avuto esperienze di salute mentale sia ascoltata in tutta Europa.

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EIT: sono disponibili i risultati sullo Schema di innovazione regionale

L’Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT) è pienamente impegnato a sostenere e accelerare l’eccellenza nell’innovazione in tutta Europa, nonché a favorire il rafforzamento delle capacità dei Paesi innovatori più modesti ed emergenti, come previsto dal Quadro europeo di valutazione dell’innovazione (EIS).

L’EIT agisce principalmente attraverso il Programma di Innovazione Regionale (RIS) dell’EIT, attuato dalle sue Comunità della conoscenza e dell’innovazione (CCI). Il 2021 segna sia il primo anno della nuova Agenda strategica per l’innovazione (ASI) 2021-2027 dell’EIT, sia il settimo anno dall’istituzione del RIS dell’EIT.

Il report di EIT nello specifico:

Il report fornisce una panoramica delle principali attività, dei servizi erogati e dei meccanismi di cooperazione che si sono svolti nell’ambito dell’EIT RIS nel 2021. Inoltre, mette in luce le storie di successo di start-up e innovatori che hanno beneficiato della collaborazione con le CCI dell’EIT e hanno creato un impatto con le loro soluzioni innovative che affrontano le principali sfide sociali e ambientali.

Viene inoltre fornita una panoramica dei principali programmi e servizi forniti dalle CCI dell’EIT nei Paesi eleggibili ai RIS nel 2021, come le attività di sostegno alle imprese per le start-up e le attività di formazione/innovazione che promuovono la prossima generazione di innovatori europei. Per concludere, il rapporto raccoglie testimonianze e storie di successo di imprenditori sostenuti, l’impatto prodotto dall’EIT RIS, lo sviluppo e la realizzazione delle attività e delle reti paneuropee dell’EIT RIS.

Tra le soluzioni in ambito Health è citata la start-up unicorno – azienda sanitaria portoghese – Sword Health, che ha sviluppato una soluzione di terapia digitale per i pazienti che necessitano di cure a distanza per i dolori muscoloscheletrici.

Tra le soluzioni in ambito Digital è citata la startup ungherese Entremo, che ha sviluppato un braccialetto per il monitoraggio da remoto, in grado di misurare automaticamente i segni vitali di un paziente nei reparti ospedalieri non intensivi, riducendo il carico di lavoro degli infermieri. Entremo ha iniziato a sperimentare il dispositivo in una casa di cura in Ungheria nel luglio 2021. La start-up, che produce anche altri dispositivi intelligenti per il monitoraggio dei pazienti e servizi connessi, è nata dalla Digital Innovation Factory dell’EIT.

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Il Report è disponibile a questo LINK