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7ma Conferenza Ministeriale OMS su Ambiente e Salute: pubblicata la Dichiarazione di Budapest

Nell’ambito del processo europeo di Salute ed Ambiente, l’Organizzazione Mondiale della Sanità diede vita alla fine degli anni ’80 ad un’iniziativa che prese il nome di Conferenza ministeriale sull’ambiente e la salute. L’evento si svolge ogni sette anni e vede il coinvolgimento dei ministri dell’ambiente e della salute di tutti i 53 paesi che prendono parte alla regione europea dell’OMS.

Giunta alla sua settima edizione, la Conferenza ministeriale dell’OMS sull’ambiente e la salute assumeva particolare rilevanza perché cade nel momento cruciale della ripresa alla luce della pandemia da Covid-19. L’aggravamento della crisi climatica ha generato impatti importanti e diseguali sulla salute, affliggendo soprattutto le comunità più vulnerabili ed esposte.

Al termine della conferenza è stata adottata la Dichiarazione di Budapest, documento congiunto che prevede un impegno sottoscritto dagli Stati Membri ad agire sulle sfide sanitarie legate alle minacce del cambiamento climatico, dell’inquinamento ambientale e dell’aria, nonché alla perdita di biodiversità.

I dati allarmanti imponevano un testo che fosse ambizioso e quanto più coercitivo nei confronti degli stati membri. Ogni anno infatti, si stima che solo nei 53 paesi che prendono parte all’OMS Europa ci siano 1,4 milioni di decessi collegati al rischio ambientale generalmente inteso, dovuto anche alle diseguaglianze sanitarie e sociali che il quadro attuale ha esacerbato.

Oltre a questo imponente numero di morti evitabili, che rappresentano il 15% del totale, si stima anche come 77 milioni di persone nella regione non avessero accesso ad acqua potabile sicura nel 2020, come le ondate di calore abbiano portato solo nella scorsa estate a più di 20.000 decessi confermati e come parte delle soluzioni previste nelle SDGs dell’agenda 2030 stiano procedendo molto a rilento.

I pregi della 7ma Conferenza Ministeriale e della Dichiarazione di Budapest

Il testo della Dichiarazione di Budapest è molto ambizioso; afferma e ribadisce l’impegno dei paesi ad accelerare su una serie di iniziative strutturali verso una transizione che permetta la creazione di società sane, resilienti, eque e sostenibili. Vi è una tabella di marcia ben dettagliata che illustra nel dettaglio i passi da compiere nel settennato che precede la fatidica data del 2030. Dal punto di vista della dimensione attuativa, La conferenza ministeriale prevede la creazione di un meccanismo di partenariati, gli EHP Partnership, che possa facilitare l’attuazione sinergica degli obiettivi firmati.

 

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OMS EU: aperto il bando per le iscrizioni alla rete Youth4Health

L’OMS Europa ha dato vita a Youth4Health, un’iniziativa volta all’inclusione attiva dei giovani, delle loro organizzazioni e dei delegati degli Stati Membri, nello sviluppo e nella sensibilizzazione sul tema della salute.

La rete Youth4Health garantirà una partecipazione sinergica e strutturata in tutte le aree di lavoro in cui l’OMS Europa è coinvolto, per supportare l’implementazione del Programma Europeo di Lavoro 2020-25 dal titolo “Azioni Congiunte per una Migliore Salute”

Gli obiettivi di Youth4Health:

Il network si propone di integrare l’approccio corrente ponendo l’accento sulle tematiche e le istanze che affliggono il mondo giovanile, espandendo e rafforzando la coesione del gruppo senza lasciare nessuno indietro, favorendo lo scambio e l’accrescimento. Inoltre, la partecipazione dei giovani è nell’idea di Youth4Health tutt’altro che marginale o formale, ma intende dare loro un contributo diretto e significativo ai lavori, sia nelle operazioni e nel dibattito, che negli eventi e nella programmazione.

Infine, il networking aspira al miglioramento non soltanto della comunicazione interna e della condivisione delle conoscenze fra le parti interessate, ma si pone l’obiettivo di comunicare in modo più efficace all’esterno e tramite un sapiente utilizzo degli strumenti digitali odierni, raggiungendo le fasce di popolazione giovanile più vulnerabili o escluse.

 

 

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IHI – Innovative Health Initiative: Pubblicate le call 4 e 5

Il 27 luglio 2023 l’IHI (Innovative Health Initiative) ha pubblicato le call 4 e 5, con destinazioni relative ai seguenti temi:

IHI – Call 4 a 2 step

  • Topic 1: Expanding translational knowledge in minipigs: a path to reduce and replace non-human primates in non-clinical safety assessment
  • Topic 2: Patient-centric blood sample collection to enable decentralised clinical trials and improve access to healthcare
  • Topic 3: Inclusive clinical studies for equitable access to clinical research in Europe
  • Topic 4: Establishing novel approaches to improve clinical trials for rare and ultra-rare diseases
  • Topic 5: Safe & sustainable by design (SSbD) packaging and single use device solutions for healthcare products
  • Topic 6: Sustainable circular development and manufacturing of healthcare products and their quantitative environmental impact assessment
Scadenze:

Stage I: 8 Novembre 2023

Stage II: 23 Aprile 2024

Budget indicativo: il contributo finanziario massimo di IHI JU per questi temi è di 83 350 000 milioni di euro

Per maggiori informazioni potete consultare il seguente LINK.

 

IHI – Call 5 a 1 step

  • Topic 1: Accelerating the implementation of New Approach Methodologies and other innovative non-animal approaches for the development, testing and production of health technologies
  • Topic 2: Development and proof of principle of new clinical applications of theranostics solutions
  • Topic 3: Improved prediction, detection, and treatment approaches for comprehensive stroke management
  • Topic 4: Maximising the potential of synthetic data generation in healthcare applications
Scadenza:

16 Gennaio 2024

Budget indicativo: il contributo finanziario massimo di IHI JU per questi temi è di 115 milioni di euro

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Settimana Europea delle Regioni e delle Città 2023: Workshop ProMIS su integrazione socio-sanitaria

Il Programma Mattone Internazionale Salute – ProMIS organizza, nell’ambito della Settimana Europea delle Regioni e delle Città 2023, il workshop intitolato “Integrazione socio-sanitaria: il ruolo delle regioni nel quadro delle iniziative europee”.

 

L’evento, di cui il ProMIS è coordinatore, si terrà il giorno mercoledì 11 ottobre 2023, dalle ore 11:30 alle 12:30, a Bruxelles, presso lo SQUARE Meeting Centre, Sala “The Arc”.  

L’obiettivo dell’evento è quello di presentare gli strumenti e le iniziative promosse dall’ Unione europea nell’ambito socio-sanitario, per le autorità locali e regionali, con un focus dedicato allo Strumento di Supporto Tecnico coordinato dalla DG REFORM (Technical Support Instrument, TSI) e agli appalti per l’innovazione.

Interverranno rappresentanti di DG EMPL della Commissione Europea, del progetto PROCURE4HEALTH e di ProMIS, moderati da EUROHEALTHNET.

 

Il workshop si terrà esclusivamente in modalità on-site. I lavori si svolgeranno in lingua inglese con la possibilità di usufruire del servizio di interpretariato in lingua italiana

 

Per maggiori informazioni e per iscriversi si prega di consultare il seguente LINK.

 


 

IMPORTANTE: ogni partecipante deve aver creato e completato il proprio account EULogin prima di registrarsi.

Per supporto, o in caso di problemi con l’iscrizione, è possibile contattare il team del ProMIS.

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Il ProMIS aderisce alla Cohesion Alliance

Il ProMIS è diventato ufficialmente membro dell’Alleanza per la Coesione -Cohesion Alliance-, una coalizione che riunisce attori che ritengono che la politica di coesione dell’UE debba continuare ad essere uno dei pilastri sui cui poggia il futuro dell’Unione. Dal lancio dell’iniziativa nell’ottobre 2017 ad oggi, hanno aderito all’Alleanza oltre 12.000 firmatari a titolo individuale, 140 regioni, 137 città e province, 50 associazioni di enti regionali e locali, 40 parlamentari europei e 35 associazioni di categoria dell’UE.

L’importanza strategica della Cohesion Alliance:

Per il ProMIS ciò rappresenta una grande opportunità, in quanto permette di seguire, pur in assenza di libera iniziativa individuale, le attività portate avanti dall’Alleanza per il rafforzamento della Politica di Coesione e accrescere l’impatto territoriale di tutti gli investimenti dell’UE, al fine di renderli adatti ad affrontare le sfide di lungo periodo poste all’Europa.

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Istituita una Zona Economica Speciale unica per tutto il Mezzogiorno

Durante un incontro svolto a Bruxelles il 13 luglio, tra il Ministro Raffaele Fitto e la Vicepresidente Esecutiva della Commissione europea e Commissaria per la Concorrenza Margrethe Vestager, quest’ultima ha accolto positivamente la proposta del Governo Italiano di istituzione di un’unica ZES (Zona Economica Speciale) nell’intero Mezzogiorno d’Italia, superando le attuali 8 già previste e istituite in accordo con il Decreto del Direttore generale dell’Agenzia per la Coesione Territoriale (n.4/2023).

Cos’è una ZES -Zona Economica Speciale

Per Zona Economica Speciale si intende una zona geograficamente limitata e chiaramente identificata, nella quale le aziende possano beneficiare di speciali condizioni per gli investimenti e per lo sviluppo, come ad esempio: regime fiscale di vantaggio, procedure amministrative semplificate, agevolazioni doganali, canoni di concessione agevolati, contributo in conto capitale per la realizzazione di investimenti iniziali connessi all’insediamento produttivo, deroghe alle regolamentazioni sui contratti di lavoro ed esenzione o riduzione degli oneri sociali sulle retribuzioni.

Le regioni interessate sono l’Abruzzo, la Campania, la Puglia, la Basilicata, il Molise, la Calabria, la Sicilia e la Sardegna.

Gli strumenti di incentivazione saranno improntati a principi di certezza e stabilità del quadro normativo e di semplificazione procedurale, coprendo un orizzonte temporale più esteso rispetto agli attuali strumenti, in coerenza con i diversi strumenti di programmazione pluriennale europei e nazionali: PNRR e relativo capitolo REPowerEU, la politica di Coesione e il Fondo di Sviluppo e Coesione.

L’attivazione di una ZES unica nel Mezzogiorno d’Italia, può rappresentare una significativa opportunità per il riposizionamento competitivo del Mezzogiorno, promuovendo in maniera organica l’attrazione di investimenti e contestualmente lo sviluppo di processi di ricerca e di innovazione.  La nascita e il consolidamento di ecosistemi dell’innovazione richiede infatti una concentrazione territoriale di base di specifiche competenze scientifiche e tecnico-produttive, come presupposto per l’attrazione di ulteriori investimenti e per l’innesco di solidi processi di innovazione a livello locale.

Secondo uno studio svolto dall’Agenzia per la Coesione Territoriale – NUVEC (Nucleo di Verifica e Controllo) pubblicato a Dicembre 2022, per evidenziare come le ZES abbiano permesso di sviluppare le Strategie di Specializzazione Intelligente (S3), gli investimenti legati ai temi: “Smart, Secure and Inclusive Communities” e “Salute” rappresentano insieme il 38,8% del totale dei progetti finanziati.

 

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Approccio globale per R&I: pubblicato il primo report sulla strategia UE

Questo primo report mostra come, negli ultimi due anni, l’Approccio globale per ricerca e innovazione abbia dimostrato la sua efficacia e pertinenza. Il quadro strategico permette l’appropriata cooperazione internazionale in materia di ricerca e innovazione nell’UE, promuovendo valori e principi e salvaguardando gli asset strategici, gli interessi, l’autonomia e la sicurezza. Il report fornisce anche un’istantanea della posizione dell’UE nella cooperazione internazionale in materia di ricerca e innovazione.

L’UE ha attuato con successo le nuove disposizioni per l’associazione di Paesi terzi a Horizon Europe. Adottando un approccio globale per ricerca e innovazione, ha sviluppato impegni congiunti con partner internazionali, contribuendo a plasmare la governance globale. Ha promosso la cooperazione multilaterale in materia di ricerca e innovazione per fornire soluzioni basate sulla scienza che promuovano le transizioni verdi e digitali, la sicurezza sanitaria, la preparazione e la risposta alle crisi, sviluppando al contempo partenariati internazionali per ridurre le dipendenze strategiche in aree chiave.

 

L’apertura e la cooperazione internazionale rimangono al centro della politica europea di R&I. Allo stesso tempo, l’UE è ben dotata di strumenti per salvaguardare i propri interessi e rafforzare la propria posizione nel mondo.

 

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digital health

ACT EU: al via la piattaforma per migliorare le sperimentazioni cliniche

L’Iniziativa ACT EU, che significa letteralmente “Accelerare le Sperimentazioni Cliniche nell’Unione Europea”, ha avviato i lavori per dar vita ad una piattaforma “multi-stakeholder” per migliorare le sperimentazioni cliniche nell’Unione Europea, tanto nella fase di progettazione, quanto in quella di conduzione e monitoraggio.

Attraverso questa piattaforma, ACT EU mira a ridurre la distanza con le parti interessate durante le attività, dando modo di orientare la direzione del programma stesso. I temi sul tavolo al momento riguardano i migliori approcci per sostenere l’attuazione del Regolamento sui Clinical Trial e della strategia farmaceutica europea all’interno del quadro normativo attualmente in revisione. Nello specifico le questioni riguardano il ruolo delle commissioni etiche, il sostegno agli sponsor non commerciali che possa aumentare la conduzione di sperimentazioni cliniche multinazionali e come ottimizzare il coordinamento della consulenza scientifica per sostenere la creazione di evidenza scientifica.

Il programma ACT EU

La piattaforma multi-stakeholder si inserisce all’interno della programmazione dei lavori dell’iniziativa ACT EU, nata nel gennaio del 2022 dalla collaborazione fra l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA), i responsabili delle Agenzie del Farmaco (HMA) e la Commissione Europea. L’iniziativa mira a rendere l’Europa punto focale della ricerca clinica, promuovendo lo sviluppo di medicinali di alta qualità che possano meglio integrare la ricerca clinica e il sistema sanitario europeo.

Nello specifico, ACT EU si sviluppa in dieci aree di azioni prioritarie alla base del piano di intervento previsto nel periodo 2022-2026.

 

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Evento LIFE a Casa Lombardia: l’esperienza lombarda col Programma LIFE raccontata alle Regioni

La Regione Lombardia e il Team italiano operante presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) del Programma LIFE National Contact Point (NCP), organizzano l’evento “LIFE A CASA LOMBARDIA: L’esperienza lombarda con il Programma LIFE raccontata alle Regioni d’Italia”, che si terrà il prossimo 18 luglio 2023 (dalle ore 9.00 alle ore 12.00) presso la Casa della Lombardia, all’interno della Delegazione di Regione Lombardia a Bruxelles (Place du Champ De Mars, 1/3).

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di incentivare e promuovere la partecipazione di soggetti giuridici storicamente “meno coinvolti” ai bandi annuali del Programma europeo LIFE appartenenti alle altre Regioni d’Italia.

A tal fine, saranno diffuse informazioni in merito al Programma LIFE 2021-2027 e alle opportunità di finanziamento di interventi per l’ambiente e l’azione per il clima, e verranno illustrati alcuni “esempi virtuosi” dei numerosi progetti realizzati, o in corso di implementazione, nel territorio della Regione Lombardia: LIFE IP Gestire 2020 – “Gestione integrata della Natura sino al 2020” ; LIFE DOP – “Modello dimostrativo di economia circolare in un’industria casearia d’eccellenza”; LIFE C4R – “Refrigerazione sostenibile nel settore della vendita al dettaglio”; LIFE ConnectHeat – “Impegno della comunità per il calore pulito”.

Compito del LIFE NCP del MASE sarà raccontare le attività portate avanti quotidianamente per il supporto ai candidati e beneficiari italiani e lo stato di attuazione di LIFE nel nostro Paese a partire dal 1992 (anno di istituzione del Programma), nonché fornire una panoramica delle LIFE Calls for proposals 2023 pubblicate a partire dallo scorso 18 aprile.

I temi trattati durante l’evento riguarderanno tutti quelli inclusi nei diversi Sottoprogrammi LIFE 2021-2027 (“Natura e Biodiversità”, “Economia Circolare e Qualità della Vita”, “Mitigazione e Adattamento ai Cambiamenti Climatici” e “Transizione all’Energia Pulita”).

Chi parteciperà all’evento a Casa Lombardia

Parteciperanno all’evento rappresentanze italiane presenti a Bruxelles di: Regioni e Province Autonome, aziende e networks di imprese, varie Istituzioni e Università, Organizzazioni Non Governative (ONG) e mondo associativo/cooperativo.

È possibile seguire l’evento sia on-site scrivendo alla seguente mail lombardia_ue@regione.lombardia.it

È inoltre garantita la partecipazione online registrandosi al seguente LINK.

 

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In rifinitura l’accordo dei paesi OMS su preparazione e risposta alle pandemie

La pandemia COVID-19 ha dimostrato quanto le minacce di pandemie future non possano essere affrontate da nessun governo o istituzione nazionale in modo isolato e al di fuori di un approccio sinergico, condiviso e collaborativo. Le malattie infettive ed il proliferare di virus attraversano sempre più le frontiere che l’uomo ha stabilito. Occorre dunque avere un approccio più pragmatico e coerente, che possa permettere a coloro che dimostreranno preparazione e resilienza di poter fronteggiare le future minacce sanitarie mondiali.

I paesi dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) stanno dunque collaborando a un nuovo strumento globale, giuridicamente vincolante ai sensi del diritto internazionale. Sia esso una convenzione, un accordo o un altro strumento internazionale, la condizione essenziale è che sia volto a proteggere meglio le persone, le comunità e i paesi da pandemie future. Un accordo in materia di prevenzione, preparazione e risposta alle pandemie adottato nel quadro dell’OMS consentirebbe ai paesi di tutto il mondo di rafforzare le capacità nazionali, regionali e mondiali e la resilienza a fronte delle pandemie future.

Qual’è la finalità di un accordo internazionale sulle pandemie?

La proposta di uno strumento sotto forma di accordo internazionale sulla prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie è guidata da uno spirito di solidarietà collettiva ancorata ai principi di equità, inclusività e trasparenza.

Né i singoli governi né la comunità mondiale possono prevenire completamente le pandemie. Tuttavia la comunità internazionale deve essere meglio preparata e meglio coordinata per rispondere a eventuali pandemie future lungo l’intero ciclo di individuazione, allarme e risposta.

Lo strumento definirebbe gli obiettivi e i principi fondamentali al fine di strutturare l’azione collettiva necessaria per combattere le pandemie.

Una convenzione, un accordo o un altro strumento internazionale sulle pandemie darebbe sostegno e rilievo alle seguenti fasi:

  • individuazione precoce prevenzione delle pandemie
  • resilienza alle pandemie future
  • risposta a eventuali pandemie future, in particolare garantendo un accesso universale ed equo a soluzioni mediche quali vaccini, medicinali e strumenti diagnostici
  • un quadro sanitario internazionale rafforzato con l’OMS quale autorità di coordinamento in ambito sanitario a livello mondiale
  • l’approccio “One Health”, che collega la salute degli esseri umani, degli animali e del nostro pianeta

Nello specifico, tale strumento può rafforzare la cooperazione internazionale in diversi settori prioritari, come sorveglianza, allerta e risposta, oltre che la fiducia in generale nel sistema sanitario internazionale.

Le potenzialità e i benefici di un accordo:

Di seguito elencati i punti salienti sui quali attuare un miglioramento tramite l’accordo che i paesi dell’OMS intendono ottenere.

Miglioramento della sorveglianza dei rischi pandemici

Il monitoraggio dei rischi e, in particolare, la condivisione delle conoscenze sulle nuove malattie infettive che si trasmettono dagli animali all’uomo sono un elemento fondamentale della prevenzione di future pandemie.

Tale obiettivo potrebbe essere conseguito mediante:

  • il rafforzamento delle capacità di laboratorio e di sorveglianza necessarie per identificare le malattie animali in tutti i paesi
  • il potenziamento della collaborazione tra centri di ricerca a livello mondiale
  • un migliore coordinamento dei finanziamenti internazionali per le capacità principali

Miglioramento dei meccanismi di allerta

L’introduzione di livelli di allerta supplementari, in funzione della gravità delle minacce sanitarie, migliorerebbe la precisione della comunicazione in merito alle minacce per la salute pubblica. Ciò rafforzerebbe la trasparenza e la legittimità delle misure restrittive o di carattere sanitario.

Le tecnologie digitali e gli strumenti innovativi per la raccolta e la condivisione dei dati nonché l’analisi predittiva possono contribuire alla comunicazione in tempo reale e agli allarmi rapidi, che dovrebbero, a loro volta, innescare una risposta più rapida.

Forniture mediche e servizi sanitari

Come dimostrato durante la pandemia di COVID-19, le catene di approvvigionamento e i sistemi logistici mondiali devono essere più resilienti per far fronte alle minacce sanitarie mondiali. Tutti i paesi dovrebbero avere accesso senza interruzioni a forniture, medicinali e attrezzature essenziali provenienti da qualsiasi parte del mondo.

Può agevolare la risposta alle pandemie anche un coordinamento mondiale in vista di un’efficace costituzione di scorte. Anche la capacità di dispiegare sul campo attrezzature mediche e squadre mediche internazionali altamente qualificate rappresenterebbe un progresso per la sicurezza sanitaria mondiale.

Ricerca e innovazione

La pandemia di COVID-19 ha dimostrato quanto sia fondamentale che la comunità scientifica si mobiliti rapidamente e che l’industria sia in grado di aumentare rapidamente la propria capacità produttiva.

Un approccio coordinato a livello mondiale per individuare, sviluppare e distribuire soluzioni mediche efficaci e sicure, quali vaccini, medicinali, strumenti diagnostici e dispositivi di protezione, favorirebbe la sicurezza sanitaria collettiva.

La condivisione di informazioni su agenti patogeni, di campioni biologici e di dati genomici, nonché lo sviluppo di soluzioni mediche tempestive (vaccini, trattamenti e strumenti diagnostici) sono essenziali per potenziare la preparazione alle pandemie a livello mondiale.

Miglioramento dei meccanismi di risposta

Le disuguaglianze in termini di accesso ai vaccini, ai medicinali e agli strumenti diagnostici rischiano di prolungare le pandemie e di ripercuotersi più pesantemente sulla vita e sulla salute umana, nonché sulle nostre società ed economie.

L’accordo trarrebbe gli insegnamenti dall’esperienza acquisita con l’acceleratore per l’accesso agli strumenti COVID-19 (acceleratore ACT), il COVAX e gli altri strumenti collettivi sviluppati dall’inizio della pandemia di COVID-19, al fine di rispondere più equamente alle esigenze mondali nelle pandemie future.

Miglioramento dell’attuazione

La resilienza dei sistemi sanitari pubblici nazionali è un elemento fondamentale nella lotta contro una pandemia. I paesi devono poter contare sui rispettivi sistemi sanitari pubblici al fine di rispondere efficacemente all’insorgere di una pandemia. Tale obiettivo potrebbe essere raggiunto con un meccanismo di comunicazione paese per paese più solido, nonché attraverso un utilizzo più diffuso di valutazioni esterne congiunte e relativo migliore seguito.

Ripristinare la fiducia nel sistema sanitario internazionale

L’accordo garantirebbe maggiore trasparenza, maggiore affidabilità e maggiore responsabilità condivisa nel sistema internazionale.

Inoltre getterebbe le basi per una migliore comunicazione e informazione nei confronti dei cittadini. La disinformazione minaccia la fiducia del pubblico e rischia di compromettere le risposte in materia di salute pubblica. Per recuperare la fiducia dei cittadini, dovrebbero essere previste misure concrete che migliorino il flusso di informazioni affidabili e precise e contrastino la disinformazione a livello mondiale.

Cronologia dell’impegno del consiglio europeo sull’accordo

Il 20 maggio 2021 il Consiglio ha adottato una decisione che sostiene l’avvio dei negoziati per un accordo internazionale sulla lotta contro le pandemie nel quadro dell’OMS.

Il 3 marzo 2022 il Consiglio ha adottato una decisione che autorizza l’avvio di negoziati per un accordo internazionale sulla prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie.

Per materie che rientrano nelle competenze dell’Unione, la Commissione negozia l’accordo a nome dell’UE, sulla base delle direttive di negoziato del Consiglio.

Un tale strumento sosterrebbe gli sforzi internazionali volti a rafforzare la sicurezza sanitaria mondiale, in particolare per quanto riguarda la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie, alla luce degli insegnamenti tratti dalla pandemia.

Durante il Consiglio europeo del 25 marzo 2022, i leader dell’UE hanno fatto il punto sui lavori relativi al futuro strumento inteso a rafforzare la prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie da adottare nel quadro dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

“È necessario creare un ambiente in cui tutti gli scienziati, gli operatori sanitari e i governi possano unirsi per una causa comune. Lavorare insieme per elaborare nuove soluzioni volte a proteggere ciò che abbiamo di più prezioso: la nostra salute e la nostra vita”. Così argomentava Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, appena due anni fa al vertice mondiale sulla salute.

 

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