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Primo incontro OMS Europa Unità BCI – Insight comportamentali e culturali per la salute

Il modo in cui ci comportiamo è una parte essenziale della nostra salute e del nostro benessere: dai i comportamenti legati allo stile di vita come bere alcolici, fumare, essere fisicamente inattivi o mangiare cibi malsani, ai comportamenti protettivi come indossare una maschera o usare il preservativo, alle interazioni con i servizi e le cure sanitarie, ad esempio vaccinazione o i piani di trattamento, tutto influisce sullo stato di salute.

L’OMS utilizza gli insight comportamentali e culturali (unità BCI) per comprendere questi comportamenti, cosa li guida e cosa li impedisce. Questa conoscenza è preziosa per garantire politiche sanitarie, servizi e comunicazioni efficaci, adattati ai bisogni e alle circostanze delle persone e delle comunità.

L’evento mirava a supportare inoltre l’attuazione del “Quadro d’azione regionale europeo quinquennale per approfondimenti comportamentali e culturali per la salute“, concordato dagli Stati membri nella 72a sessione del Consiglio Regionale dell’OMS a settembre 2022 ed è stato il primo incontro di persona per la rete dei focal point BCI degli Stati membri, istituita nel 2021.

Tra gli obiettivi specifici dell’unità BCI:

  • promuovere la collaborazione e consolidare una comunità di pratica BCI regionale
  • definire la direzione per la BCI per la salute, implementando il quadro d’azione dell’unità BCI
  • rafforzare la conoscenza, le opportunità e la fiducia nell’applicazione della BCI
  • promuovere la collaborazione tra partner e paesi regionali e internazionali.

In apertura dei lavori è stata organizzata una formazione introduttiva sulla BCI e sull’approccio Tailoring Health Programs sviluppato dall’OMS.

L’applicazione di conoscenze comportamentali e culturali è un’iniziativa faro del Programma di lavoro europeo 2020-2025 – “Azione unita per una salute migliore”. L’unità BCI può aiutare a combattere le sfide sanitarie che coinvolgono il comportamento umano. L’approccio è basato sull’evidenza: esplora sistematicamente le barriere individuali, strutturali e socioculturali e i fattori che determinano i comportamenti sanitari e utilizza queste intuizioni per sviluppare e migliorare le politiche, i servizi e la comunicazione relativi alla salute.

 

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ALSII 2023: I ricercatori italiani sono secondi in UE nelle Life Sciences, ma è fuga di cervelli

L’indice Ambrosetti sull’innovazione sistemica nell’ambito delle scienze sociali (ALSII) posiziona l’Italia all’ottavo posto assoluto sui 27 Paesi dell’Unione Europea nell’ecosistema della ricerca. L’Italia è cresciuta molto negli ultimi anni, guadagnando una posizione nella classifica generale, sebbene ci si trovi attualmente molto lontani dai paesi di riferimento in UE quali Danimarca, Germania e Belgio.

Dal momento che l’ecosistema della Ricerca e dell’Innovazione nelle Scienze della Vita sta diventando sempre più competitivo e centrale nelle dinamiche di sviluppo dei paesi, è doveroso analizzare i parametri che definiscano il quadro, elencando i pregi e i difetti del nostro sistema. L’obiettivo dichiarato è poter apporre le migliorie necessarie che scongiurino un ennesimo perpetrarsi della “fuga di cervelli”, che tra il 2013 e il 2021 ha registrato un +41,8%.

I dati sui ricercatori nell’ALSII 2023

L’Italia eccelle in molti campi del settore, dall’efficacia dell’ecosistema innovativo o il numero di pubblicazioni scientifiche nelle Life Sciences (Scienze della vita), entrambe categorie in cui siamo secondi soltanto alla Germania. L’Italia è inoltre prima per ciò che concerne le citazioni nelle pubblicazioni su riviste scientifiche su tesi che riguardano le Life Sciences e terza per l’export di medicinali e prodotti farmaceutici.

Per ciò che concerne le principali lacune del belpaese, l’Italia è molto indietro per ciò che riguarda il capitale umano qualificato (dodicesima), il numero di laureati nelle materie Life Sciences e ricercatori attivi nel campo (quattordicesima).

A garantire l’urgenza dell’investimento, agli Starting Grant dell’ERC (European Research Council), i ricercatori italiani sono stati tra i più premiati, secondi solo ai tedeschi, nonostante tutte le carenze infrastrutturali e sistemiche. Tuttavia, l’Italia è l’unico tra i grandi paesi benchmark dell’UE ad avere un saldo netto molto negativo (-25) tra grant ottenuti dal Paesi e quelli per nazionalità.

A far fuggire le menti migliori sono soprattutto la mancanza di meritocrazia (84%) e i salari bassi poco competitivi (72%), mentre invece chi rimane lo fa principalmente per motivi personali o familiari (86%) e il 43% di essi si è pentito di averlo fatto. Il 76% dei ricercatori reputa non sufficienti le riforme del PNRR per rilanciare l’ecosistema, e scongiurare che le eccezionali menti che il nostro paese coltiva e forma portino risultati altrove.

 

 

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cure integrate

OMS Europa: la raccomandazione di Kluge sull’alfabetizzazione nella sanità digitale

Durante il Secondo Simposio organizzato dall’OMS sulla prospettiva dei sistemi sanitari digitali nell’area europea, il direttore dell’OMS Europa Kluge ha analizzato un recente rapporto sulla sanità digitale, esponendo dubbi e preoccupazioni.

“Attualmente, ci troviamo in una fase di rivoluzione epocale nell’ambito della sanità digitale, ma un numero considerevole di individui rischia di rimanere in una situazione svantaggiata”. Tale dichiarazione condensa il dilemma che si evince dal rapporto, nonostante i notevoli progressi registrati negli ultimi anni in materia.

Secondo Kluge, occorre affrontare le carenze e le lacune digitali in modo urgente, perché la questione è significativa e di primaria importanza al fine di garantire salute e benessere, nonché di ridurre il carico del gravoso lavoro degli operatori sanitari. È imperativo sfruttare il massimo del potenziale di mezzi e strategie digitali, sempre proteggendo la privacy delle persone coinvolte durante la trasformazione.

Il tema dell’alfabetizzazione alla base della strategia sanitaria digitale, le raccomandazioni di Kluge:

Nonostante la stragrande maggioranza dei paesi europei abbia adottato una propria strategia sanitaria digitale, che prevede dall’archiviazione elettronica delle cartelle cliniche, ai regolamenti per la protezione della privacy, l’analisi dell’OMS rivela che solo la metà dei paesi nella regione europea ha politiche volte a migliorare nello specifico l’alfabetizzazione sanitaria digitale. Kluge raccomanda di aumentare la formazione obbligatoria da parte di istituzioni educative e organizzazioni professionali, sia per gli operatori sanitari, che per gli studenti di scienze della salute largamente intese.

La mancanza di alfabetizzazione acuisce i divari e lascia indietro milioni di cittadini, specialmente nelle categorie più vulnerabili quali gli anziani e coloro che risiedono nelle aree rurali e con condizioni socioeconomiche difficili. L’adozione di strumenti digitali potenziata a seguito della pandemia è stata piuttosto irregolare, perciò occorre incorporare l’educazione digitale e alla salute negli obiettivi sanitari nazionali, seguendo quattro priorità chiave: connettività, investimenti, fiducia e cooperazione.

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workforce Salute mentale

Forum Mediterraneo in Sanità 2023: evento di lancio del Programma Nazionale (PN) Equità nella salute 2021-2027.

Durante il Forum Mediterraneo in Sanità 2023 è previsto l’evento di lancio del Programma Nazionale Equità nella salute 2021-2027. I lavori riguardanti il PN si articoleranno nelle giornate del 20 e 21 settembre con due tavole rotonde nella prima giornata:

  • la prima “Il Programma Nazionale Equità nella Salute. Dal programma ai progetti”, moderata dall’AdG del PN Equità nella Salute, INMP e ProMIS e che vede coinvolti gli Organismi intermedi (le 7 Regioni del Sud Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia ed INMP);
  • la seconda “Percorsi, modelli e buone pratiche per il rafforzamento dei servizi sanitari nelle aree di intervento del Programma Nazionale Equità nella Salute”, moderata dal Dipartimento per le Politiche di Coesione, Presidenza del Consiglio dei Ministri, ANPAL e AdG del PN Equità nella Salute e che vede coinvolti i membri del Comitato di Coordinamento del Programma.

Nella seconda giornata del Forum si terrà una sessione dedicata alla salute mentale, con la partecipazione di esperti della materia.

In apertura dei lavori interverranno la Commissione Europea ed il Ministero della Salute.

Sintesi dell’evento

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SOTEU 2023: Von der Leyen terrà l’ultimo discorso della legislatura sullo Stato dell’UE

Il Presidente della Commissione Europea Von der Leyen terrà il prossimo 13 settembre a partire dalle ore 09.00 il Discorso sullo Stato dell’Unione Europea (SOTEU).  Il SOTEU è il discorso politico più importante a livello comunitario, e si tiene ogni anno alla sessione plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo.

I potenziali temi del SOTEU 2023

Giunta all’ultimo anno del suo mandato in questa legislatura, il Presidente Von der Leyen passerà presumibilmente in rassegna le tante sfide e gli accadimenti che si sono succeduti in questi anni. Sin dal suo primo discorso nel dicembre 2019, il mandato della Von der Leyen si è contraddistinto per un ambizioso e strutturale percorso verso un’Europa più verde, digitale ed equa.

Dalla pandemia di Covid-19, alla guerra in Ucraina, alla crisi energetica, all’allargamento dell’UE, tanti sono i temi che potrebbero essere trattati nel SOTEU 2023, a conclusione di una legislatura che mai come in questi anni ha destinato risorse e programmi verso la salute a livello europeo.

 

 

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Nuovo Bauhaus Europeo: consultazione per trasformare l’ecosistema edilizio

Il Nuovo Bauhaus Europeo è un’iniziativa nata dalla Commissione europea nel 2020, per cercare di legare i principi del Green Deal, la strategia europea sul tema ambientale, e poterli applicare in pratica nella vita quotidiana nei nostri quartieri.

L’idea prevedeva la rigenerazione degli spazi urbani, che potessero così ottemperare maggiormente alle esigenze sociali della collettività, rendendo le aree comuni funzionali e polivalenti, ispirandosi ai principi di arte e cultura che potessero incoraggiare la bellezza e il dialogo fra le varie anime delle zone urbane.

Il Green Deal idealmente rappresenterebbe il collante che crea armonia con l’ambiente e la natura, ristabilendo un contatto proficuo fra cittadinanza e verde comune. Per conto della stessa presidente Von der Leyen: “Se il Green Deal europeo ha un’anima, allora è proprio il Nuovo Bauhaus europeo che ha portato a un’esplosione di creatività in tutta la nostra Unione.”

Il progetto ha raccolto una straordinaria adesione dal 2020 ad oggi, diventando un movimento con una comunità attiva in crescita in tutti gli stati dell’Unione Europea. Ad oggi si contano più di 1000 membri attivi in tutta Europa ed una moltitudine di progetti nati con un processo bottom-up che ha contribuito alla partecipazione proattiva di tante aree nei vari paesi.

Il Nuovo Bauhaus come missione del programma Horizon Europe

La Commissione Europea ha così proposto di rendere i Bauhaus una delle missioni del programma Horizon Europe, il programma transnazionale più importante al mondo con un investimento di 95,5 miliardi di euro. Il Nuovo Bauhaus, se approvato dagli Stati Membri, si aggiungerebbe quindi alle missioni sull’adattamento ai cambiamenti climatici, il cancro, le città climaticamente neutre e intelligenti, il ripristino dei nostri oceani, delle nostre acque e dei suoli.

La Commissione Europea ha dunque istituito una consultazione, aperta fino a dicembre, per raccogliere opinioni da parte delle comunità professionali sparse in tutta Europa, in merito alle attività che sono necessarie nel campo della ricerca e dell’innovazione, per trasformare l’ecosistema edilizio. L’obiettivo è identificare e definire le componenti e la priorità di questa potenziale sesta missione.

 

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Workshop EUREGHA sulle competenze verdi e digitali nel settore sanitario

Nell’ambito della Settimana europea delle regioni e delle città 2023, EUREGA organizza un workshop dal titolo: “Potenziare le competenze, abbracciare la trasformazione: le regioni per le competenze verdi e digitali nel settore sanitario”, che si terrà l’11 ottobre 2023 dalle 14:30 alle 15:30 presso il comitato europeo delle Regioni, a Bruxelles.

I sistemi sanitari e assistenziali europei si stanno sempre più orientando verso soluzioni più verdi e digitali. Le competenze sono un fattore chiave per sostenere questa trasformazione, per potenziare il personale sanitario e creare ecosistemi più sostenibili. Il workshop esplorerà il ruolo delle regioni nel promuovere il miglioramento e la riqualificazione verde e digitale, come parte di un progetto strategico per la cooperazione settoriale in tutta Europa e nell’ambito del Patto dell’UE per le competenze e dell’Anno delle competenze.

Alla sessione di EUREGHA interverranno:

  • George Valiotis, Direttore Esecutivo della European Health Management Association, Coordinatore del progetto BeWell
  • Henriette Hansen, consulente UE e project manager, ufficio UE della Danimarca meridionale
  • Birgitta Sacrédeus, presidente del gruppo interregionale sulla salute e il benessere, Comitato delle regioni

 

Le registrazioni sono aperte sino al 30 settembre al seguente LINK.

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IMPORTANTE: ogni partecipante deve aver creato e completato il proprio account EULogin prima di registrarsi.

 

 

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Salute mentale

UE: attivo il Digital Services Act per moderare i contenuti online

L’Unione Europea ha intrapreso da tempo un impegno olistico per ciò che concerne la tutela dei cittadini, soprattutto le categorie più vulnerabili e i minori. Il raggio d’azione si sposta online con il Digital Services Act, iniziativa entrata in vigore lo scorso 25 agosto che impone ai giganti del web di auto-monitorare le proprie piattaforme reprimendo ed eliminando i contenuti digitali dannosi ed illegali.

 

I 19 colossi che rientrano sulla nuova legge europea sui servizi digitali sono: X (ex Twitter), TikTok, Instagram, Wikipedia, Zalando, AliExpress, Amazon, Apple AppStore, Bing, Booking, Facebook, Google Ricerca, Google Play, Google Maps, Google Shopping, LinkedIn, Pinterest, Snapchat e YouTube.

Come funziona il Digital Services Act

Le aziende saranno tenute a rimuovere immediatamente i contenuti illegali ritenuti dannosi per gli utenti, sia in modo autonomo che sotto notifica delle autorità nazionali o i singoli utenti.

Le piattaforme dovranno disporre di meccanismi chiari e semplici per ciò che concerne la segnalazione. Vi è inoltre una stretta molto chiara senza precedenti, per ciò che concerne la lotta alla disinformazione e al bullismo. Le piattaforme saranno pertanto obbligate a presentare annualmente una relazione dettagliata sui rischi sistemici per gli utenti presenti online.

 

La Commissione Europea potrà emettere sanzioni fino al 6% del fatturato globale annuo di un’azienda. Potrebbe anche vietare temporaneamente a un’azienda tecnologica di operare all’interno del blocco in casi eccezionali di grave non conformità. Bruxelles sarà supportata dagli osservatori nazionali nei paesi in cui le aziende hanno le loro sedi europee.

Anche le più grandi piattaforme online e i motori di ricerca dovranno pagare una commissione, fino allo 0,05% delle loro entrate globali, per finanziare il lavoro di applicazione della Commissione.

 

Il Digital Services Act era divenuto quantomai necessario, non solo per ciò che riguarda la sicurezza digitale e la rimozione di contenuti sensibili, ma poiché investe anche il campo della salute pubblica. In particolare, il Digital Services Act riguarda la tutela della salute mentale, della prevenzione dei fenomeni di cyberviolenza e cyberbullismo, proteggendo soprattutto le categorie degli utenti considerate più vulnerabili da contenuti dannosi e disinformazione.

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Worskhop NFP4Health all’EHFG: (EU4)Health in tutti i programmi!

La rete NFP4Health organizza una sessione di workshop presso l’European Health Forum Gastein 2023. Il workshop “(EU4)Health in tutti i programmi – Sfruttare le sinergie per un futuro resiliente” si svolgerà giovedì 28 settembre 2023, dalle 8:45 alle 9:45.

EU4Health è il programma cardine nel quadro sanitario europeo, giunto alla sua quarta iterazione. EU4Health ha visto un aumento della portata e del budget sulla scia della crisi COVID-19 e ha puntato non solo a guidare la ripresa dalla pandemia, ma anche a fornire strumenti all’Unione Europea, gli Stati membri e i paesi associati di adattarsi alle molteplici crisi che da allora hanno colpito i cittadini e i sistemi sanitari europei.

Allo stesso tempo, EU4Health non può funzionare in modo isolato, ma si inserisce all’interno di una complessa rete di fondi, programmi e politiche sinergiche, modellate dalla Commissione Europea insieme agli Stati membri, e implementate attraverso la gestione dei relativi budget, bandi ed iniziative.

Il workshop di NFP4Health e il valore delle sinergie

NFP4Health, attraverso un workshop interattivo con i partecipanti, esplorerà il ruolo di EU4Health e dei suoi programmi complementari con l’obiettivo unico di realizzare un’Unione Sanitaria Europea.

La sessione evidenzierà le aree mature per un’azione sinergica sulla salute e il benessere, nonché discuterà di sfide e opportunità nell’attuazione della Salute in tutti i programmi come approccio per un futuro europeo resiliente.

 

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Pubblicati i risultati dell’invito a presentare proposte Erasmus+ 2023

La Commissione Europea ha annunciato i risultati dell’invito a presentare proposte Erasmus+ del 2023, riguardante l’iniziativa delle università europee. Questa iniziativa mira a sostenere le alleanze tra istituti di istruzione superiore in Europa, creando opportunità per gli studenti di studiare e lavorare in vari paesi europei, superando le barriere linguistiche, settoriali e accademiche. Queste alleanze permettono agli studenti di ottenere diplomi che combinano esperienze di studio in diversi paesi europei, contribuendo così alla competitività globale delle università europee.

I risultati annunciati includono l’aggiunta di 7 nuove alleanze delle università europee, portando il totale a 50 alleanze coinvolgenti oltre 430 istituti di istruzione superiore in 35 paesi. Questi istituti sono distribuiti in tutti gli Stati membri dell’UE, nonché in Islanda, Repubblica di Macedonia del Nord, Norvegia, Serbia, Turchia, Albania, Bosnia-Erzegovina e Montenegro. Questo permette agli studenti di beneficiare di programmi formativi innovativi e transnazionali, acquisendo competenze essenziali per il loro futuro. Inoltre, grazie alla collaborazione con circa 1,700 partner associati tra ONG, imprese, città e enti locali, le università europee contribuiscono all’innovazione su vasta scala nelle regioni europee.

L’invito Erasmus+ del 2023 ha previsto una dotazione finanziaria eccezionale di 402,2 milioni di €, che verrà distribuita alle alleanze delle università europee. Ogni alleanza riceverà un bilancio fino a 14,4 milioni di € per un periodo di quattro anni. È da notare che, in questa edizione, gli istituti di istruzione superiore dei Balcani occidentali, che non sono associati al programma Erasmus+, hanno avuto la possibilità di partecipare come partner a pieno titolo all’invito. Pertanto, istituti di istruzione superiore di Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Repubblica di Macedonia del Nord e Serbia si sono uniti all’iniziativa.

Un aspetto rilevante è la partecipazione delle università dei paesi del processo di Bologna e, nell’invito del 2023, anche di istituti di istruzione superiore ucraini.

Il contesto Erasmus+ e le alleanze delle università Europee

Le università europee sono alleanze transnazionali che coinvolgono in media nove istituti di istruzione superiore di diverse tipologie, promuovendo una cooperazione duratura in termini di istruzione, ricerca e innovazione. Queste alleanze offrono programmi di studio centrati sugli studenti, impartiti in campus interuniversitari europei, promuovendo la mobilità di studenti e personale accademico in tutta Europa.

L’iniziativa delle università europee è stata proposta dalla Commissione nel novembre 2017 con l’obiettivo di creare uno spazio europeo dell’istruzione entro il 2025. La strategia europea per le università, presentata nel 2022, mira a coinvolgere 60 università europee e oltre 500 istituti di istruzione superiore entro la metà del 2024. Per raggiungere questo obiettivo, è stato stanziato un finanziamento record di 1,1 miliardi di € nell’ambito del programma Erasmus+ per il periodo 2021-2027. L’eccellenza nella ricerca delle università europee può essere sostenuta attraverso l’iniziativa sull’eccellenza europea nell’ambito di Horizon Europe.

Le prossime fasi prevedono che nell’autunno del 2023 verrà pubblicato il prossimo invito a presentare proposte Erasmus+, con l’obiettivo di coinvolgere 60 università europee e più di 500 istituti di istruzione superiore entro la metà del 2024, in linea con la strategia europea per le università.

 

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