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Unione Europea: investimenti strategici nel settore della Ricerca e Innovazione

In un’intervista a Science Business, la Commissaria europea per la Ricerca, Iliana Ivanova, ha delineato gli obiettivi che l’Unione europea dovrà raggiungere nel campo della Ricerca e Innovazione – R&I, in vista del Next Framework Programme (FP10).

In particolare, è stata sottolineata l’importanza di avviare discussioni aperte riguardo alle priorità strategiche dell’UE e la necessità di aumentare gli investimenti nel settore della Ricerca e Innovazione per garantire la competitività europea nel panorama globale.

Ivanova, che ha assunto l’incarico di commissaria lo scorso settembre, ha stabilito le sue priorità per il mandato rimanente, concentrando gli sforzi su una solida programmazione finanziaria per la ricerca. Tuttavia, la situazione economica attuale, influenzata da eventi come l’invasione russa dell’Ucraina, ha portato a tagli di bilancio significativi, complicando ulteriormente il finanziamento per la ricerca.

L’Unione europea è, infatti, ancora lontana dall’obiettivo del 3% del PIL destinato alla ricerca e all’innovazione, con l’ultimo dato del 2022 che mostra una media del 2,24%. Come risposta a questa situazione l’UE ha proposto di:

  • semplificare l’accesso ai finanziamenti di Horizon Europe, soprattutto per le piccole imprese e i ricercatori alle prime armi;
  • aumentare il finanziamento “lump sum” come alternativa alla rendicontazione dei costi, con l’obiettivo di rendere i finanziamenti più accessibili e meno burocratici;
  • tradurre e commercializzare in modo più efficace i risultati della ricerca europea per rendere l’UE più competitiva sul mercato globale, specialmente in settori cruciali come l’intelligenza artificiale, le tecnologie quantistiche e i semiconduttori.

Un ruolo importante in questo contesto lo gioca il programma Widening, progettato per sostenere la ricerca nei paesi con sistemi di ricerca meno sviluppati, anche se il programma necessiterà comunque di un impegno maggiore da parte degli Stati membri a livello nazionale.

Infine, la Commissaria Ivanova ha menzionato la possibile integrazione della ricerca a doppio uso (militare/civile) nei futuri programmi di finanziamento e ha espresso l’auspicio che gli Stati membri riconoscano l’importanza strategica degli investimenti in ricerca e innovazione, indipendentemente dalle loro applicazioni potenziali nel settore militare.

 

Per maggiori informazioni sull’intervista rilasciata dalla Commissaria europea per la Ricerca Iliana Ivanova, si prega di consultare il seguente LINK.

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Pubblicata la 1° Call del Programma Interreg NEXT MED

Con la pubblicazione della 1° call per progetti standard, la cui dotazione complessiva è di 103.633.273,00 euro, prende ufficialmente il via il Programma Interreg NEXT MED.

La call si rivolge a tutti i soggetti interessati, pubblici e privati i quali avranno tempo fino al 28 Marzo 2024 per candidare la propria proposta progettuale, prestando attenzione ai requisiti minimi di ammissibilità previsti dalla call.

Il Programma Interreg NEXT MED

Il Programma Interreg NEXT MED si propone come obiettivo strategico il sostegno alla cooperazione transnazionale tra attori nazionali, regionali e locali di diversi Stati membri dell’UE, di Paesi limitrofi non appartenenti all’UE, di Paesi partner e Territori d’oltremare, attraverso il finanziamento di progetti congiunti che mirano a rendere l’area mediterranea più resiliente alle sfide comuni che deve affrontare.
Interreg NEXT MED intende contribuire a uno sviluppo intelligente, sostenibile ed equo per tutti nel bacino del Mediterraneo, sostenendo una cooperazione equilibrata, duratura e di ampio respiro e una governance multilivello.

La missione del programma è quella di finanziare progetti di cooperazione che affrontino sfide socio-economiche, ambientali e di governance comuni a livello mediterraneo, come:

  • l’adozione di tecnologie avanzate;
  • la competitività delle PMI e la creazione di posti di lavoro;
  • l’efficienza energetica;
  • la gestione delle risorse idriche;
  • l’adattamento ai cambiamenti climatici;
  • la transizione verso un’economia circolare ed efficiente delle risorse;
  • l’istruzione e la formazione e l’assistenza sanitaria.

Di particolare interesse la decisione dell’Autorità di Gestione del Programma Interreg NEXT MED di prevedere tra le proprie Priorità Strategiche la n.3 “Un Mediterraneo più sociale ed inclusivo”, articolata nei due Obiettivi Specifici:

  •  3.1 Parità di accesso a servizi inclusivi e di qualità nel campo dell’istruzione, della formazione e dell’apprendimento permanente attraverso lo sviluppo di infrastrutture accessibili, anche
    favorendo la resilienza per l’istruzione e la formazione a distanza e on-line.
  • 3.2 Parità di accesso all’assistenza sanitaria e promozione della resilienza dei sistemi sanitari, compresa l’assistenza primaria, e promozione della transizione dall’assistenza istituzionale a quella
    familiare e comunitaria.

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.