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OMS: pubblicato il primo rapporto sull’impatto devastante dell’ipertensione

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato il suo primo rapporto sul devastante impatto globale dell’alta pressione sanguigna, insieme alle raccomandazioni su come vincere la corsa contro questo killer silenzioso. Il rapporto mostra che circa 4 persone affette da ipertensione su 5 non vengono adeguatamente trattate, ma se i paesi riuscissero ad aumentare la copertura, si potrebbero evitare 76 milioni di decessi tra il 2023 e il 2050.

L’ipertensione colpisce 1 adulto su 3 in tutto il mondo. Questa condizione comune e mortale porta a ictus, infarto, insufficienza cardiaca, danni ai reni e molti altri problemi di salute. Il numero di persone che convivono con l’ipertensione (pressione sanguigna pari o superiore a 140/90 mmHg o che assumono farmaci per l’ipertensione) è raddoppiato tra il 1990 e il 2019, passando da 650 milioni a 1,3 miliardi. L’età avanzata e i fattori genetici diete ricche di sale, mancanza di attività fisica e il consumo eccessivo di alcol possono aumentare il rischio di sviluppare questa condizione.

La prevenzione, la diagnosi precoce e la gestione efficace dell’ipertensione sono tra gli interventi più efficaci in termini di costi nell’assistenza sanitaria e dovrebbero essere prioritari da parte dei paesi come parte del loro pacchetto nazionale di benefici sanitari offerto a livello di assistenza primaria. I benefici economici derivanti dal miglioramento dei programmi di trattamento dell’ipertensione superano i costi in un rapporto di circa 18 a 1.

Il rapporto dell’OMS

Il rapporto viene lanciato durante la 78° sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite e affronta i progressi verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile, compresi gli obiettivi sanitari sulla preparazione e risposta alla pandemia, la fine della tubercolosi e il raggiungimento della copertura sanitaria universale.

L’ipertensione può essere facilmente trattata con farmaci generici sicuri, ampiamente disponibili e a basso costo utilizzando programmi come HEARTS . Il pacchetto tecnico HEARTS dell’OMS per la gestione delle malattie cardiovascolari nell’assistenza sanitaria di base e le Linee guida per il trattamento farmacologico dell’ipertensione negli adulti forniscono misure comprovate e pratiche per fornire una cura efficace dell’ipertensione negli ambienti di assistenza sanitaria di base.

Il rapporto sottolinea l’importanza di implementare un’efficace terapia per controllare la pressione arteriosa fornendo i seguenti cinque componenti:

  • Protocollo: protocolli terapeutici pratici specifici per dose e farmaco con fasi di azione specifiche per la gestione della pressione arteriosa non controllata possono semplificare la cura e migliorare l’aderenza
  • Fornitura di farmaci e attrezzature: per un trattamento efficace dell’ipertensione è necessario un accesso regolare e ininterrotto a farmaci a prezzi accessibili; attualmente, i prezzi dei farmaci antipertensivi essenziali variano di oltre dieci volte da un paese all’altro
  • Assistenza basata sul team: i risultati dei pazienti migliorano quando un team collabora per adattare e intensificare i regimi di farmaci per la pressione arteriosa secondo le prescrizioni e i protocolli del medico.
  • Servizi incentrati sul paziente: ridurre gli ostacoli alla cura fornendo regimi terapeutici facili da assumere, farmaci gratuiti e visite di follow-up più vicino a casa e rendendo facilmente disponibile il monitoraggio della pressione arteriosa.
  • Sistemi informativi: sistemi informativi semplici e incentrati sull’utente facilitano la registrazione rapida di dati essenziali a livello del paziente, riducono il carico di immissione dei dati degli operatori sanitari e supportano un rapido ampliamento mantenendo o migliorando la qualità dell’assistenza.

Per leggere il Rapporto completo clicca QUI .

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

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Salute mentale

La CE organizza una conferenza per promuovere la giornata sulla salute mentale

In occasione della Giornata mondiale della salute mentale, il 10 ottobre 2023, la Commissione europea organizza una conferenza di alto livello di mezza giornata a Bruxelles, ospitata da Stella Kyriakides, commissaria europea per la salute e la sicurezza alimentare.

Questo evento riunirà centinaia di rappresentanti delle istituzioni dell’UE, dei governi nazionali, delle organizzazioni internazionali e di altri partner interessati per aumentare la consapevolezza del nuovo approccio, ascoltare esperti e persone con esperienza vissuta e scambiare buone pratiche legate ai seguenti argomenti:

  • La salute mentale in tutte le politiche
  • Promozione & Prevenzione
  • Uguale accesso per tutti

I relatori confermati includono: Stella Kyriakides, Commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare, Margaritis Schinas, Vicepresidente della Commissione europea, Dr. Péter Takác, Segretario di Stato ungherese per la salute, Frank Vandenbroucke, Ministro belga per gli affari sociali, Sara Cerdas, MEP , Catherine Brogan, presidente di Mental Health Europe, Rozina Spinnoy, Mental Health Europe, membro e BIDS BELGIUM, fondatore, Gilmour Borg, atleta leader di Special Olympics Malta.

Per registrarsi all’evento si prega di cliccare il seguente LINK.

DETTAGLI DELL’EVENTO

La conferenza avrà luogo martedì 10 ottobre 2023, dalle ore 09:00 alle ore 13:00 (CEST), presso la sala “Concerto Nobile” nel Leopold Quarter (Rue d’Arlon 82, 1040) a Brussels.

L’evento si svolgerà in lingua inglese e sarà inoltre trasmesso in diretta streaming dalle ore 09:30 (CEST).

Per maggiori informazioni, si prega di consultare il seguente LINK.

PROGRAMMA
  • 10 ottobre 2023, 08:30 – 09:30 (CEST) – Registrazione e caffè
  • 09:30 – 13:00 (ora italiana) – Convegno di alto livello
  • 13:00 – 14:30 (ora italiana) – Pranzo di networking e mostra
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Diabete e cuore: dall’ESC di Amsterdam pronte nuove linee guida

Le recenti linee guida sulle malattie cardiovascolari per le persone affette da diabete, pubblicate in occasione del Congresso ESC (Società europea di Cardiologia) svoltosi ad Amsterdam nello scorso agosto, si propongono di valutare e sintetizzare le attuali evidenze scientifiche concernenti la stratificazione del rischio cardiovascolare, lo screening, la diagnosi e il trattamento. L’obiettivo principale dell’iniziativa è di fornire agli operatori sanitari il supporto necessario per individuare il miglior approccio diagnostico o terapeutico per combattere e prevenire tali patologie.

Si stima che tra il 25% e il 40% dei pazienti con patologie cardiovascolari sia affetto diabete non diagnosticato. Inoltre, quest’ultimo rappresenta un importante fattore di rischio per lo sviluppo di malattie renali croniche (Irc), che a sua volta peggiorano la funzione cardiaca.

L’app dell’esc per valutare il rischio cardiovascolare negli individui con diabete

Gli esperti dell’ESC hanno sviluppato un algoritmo disponibile attraverso una applicazione, denominata Score2-Diabetes, che permette di valutare il rischio cardiovascolare negli individui con diabete che tuttavia non presentano ancora segni clinici manifesti di patologia cardiovascolare. Il fine è individuare i pazienti ad alto rischio, sui qualiè necessario intraprendere immediatamente misure di massima prevenzione, correggendo stili di vita e inserendo la terapia più adeguata.

Raggiungere una “gestione” adeguata dell’insufficienza cardiaca rappresenta uno degli obiettivi più cruciali, dato che i pazienti affetti da diabete presentano un rischio da due a quattro volte superiore rispetto a coloro che non ne sono affetti.

Per maggiori informazioni, si prega di consultare il seguente LINK.

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Salute mentale

10 ottobre 2023: Conferenza sulla Giornata mondiale della salute mentale ed eventi correlati

In occasione della Giornata mondiale della salute mentale, il 10 ottobre 2023, la Commissione europea organizza una conferenza di alto livello di mezza giornata a Bruxelles, ospitata da Stella Kyriakides, commissaria europea per la salute e la sicurezza alimentare.

Questo evento riunirà centinaia di rappresentanti delle istituzioni dell’UE, dei governi nazionali, delle organizzazioni internazionali e di altri partner interessati per aumentare la consapevolezza del nuovo approccio, ascoltare esperti e persone con esperienza vissuta e scambiare buone pratiche legate ai seguenti argomenti:

  • La salute mentale in tutte le politiche
  • Promozione & Prevenzione
  • Uguale accesso per tutti

I relatori confermati includono: Stella Kyriakides, Commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare, Margaritis Schinas, Vicepresidente della Commissione europea, Dr. Péter Takác, Segretario di Stato ungherese per la salute, Frank Vandenbroucke, Ministro belga per gli affari sociali, Sara Cerdas, MEP , Catherine Brogan, presidente di Mental Health Europe, Rozina Spinnoy, Mental Health Europe, membro e BIDS BELGIUM, fondatore, Gilmour Borg, atleta leader di Special Olympics Malta.

#SaluteMentale #UnioneSalute

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DETTAGLI DELL’EVENTO

La conferenza avrà luogo martedì 10 ottobre 2023, dalle ore 09:00 alle ore 13:00 (CEST), presso la sala “Concerto Nobile” nel Leopold Quarter (Rue d’Arlon 82, 1040) a Brussels.

L’evento si svolgerà in lingua inglese e sarà inoltre trasmesso in diretta streaming dalle ore 09:30 (CEST).

Per maggiori informazioni, si prega di consultare il seguente LINK.

PROGRAMMA
  • 10 ottobre 2023, 08:30 – 09:30 (CEST) – Registrazione e caffè
  • 09:30 – 13:00 (ora italiana) – Convegno di alto livello
  • 13:00 – 14:30 (ora italiana) – Pranzo di networking e mostra
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In rifinitura l’accordo dei paesi OMS su preparazione e risposta alle pandemie

La pandemia COVID-19 ha dimostrato quanto le minacce di pandemie future non possano essere affrontate da nessun governo o istituzione nazionale in modo isolato e al di fuori di un approccio sinergico, condiviso e collaborativo. Le malattie infettive ed il proliferare di virus attraversano sempre più le frontiere che l’uomo ha stabilito. Occorre dunque avere un approccio più pragmatico e coerente, che possa permettere a coloro che dimostreranno preparazione e resilienza di poter fronteggiare le future minacce sanitarie mondiali.

I paesi dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) stanno dunque collaborando a un nuovo strumento globale, giuridicamente vincolante ai sensi del diritto internazionale. Sia esso una convenzione, un accordo o un altro strumento internazionale, la condizione essenziale è che sia volto a proteggere meglio le persone, le comunità e i paesi da pandemie future. Un accordo in materia di prevenzione, preparazione e risposta alle pandemie adottato nel quadro dell’OMS consentirebbe ai paesi di tutto il mondo di rafforzare le capacità nazionali, regionali e mondiali e la resilienza a fronte delle pandemie future.

Qual’è la finalità di un accordo internazionale sulle pandemie?

La proposta di uno strumento sotto forma di accordo internazionale sulla prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie è guidata da uno spirito di solidarietà collettiva ancorata ai principi di equità, inclusività e trasparenza.

Né i singoli governi né la comunità mondiale possono prevenire completamente le pandemie. Tuttavia la comunità internazionale deve essere meglio preparata e meglio coordinata per rispondere a eventuali pandemie future lungo l’intero ciclo di individuazione, allarme e risposta.

Lo strumento definirebbe gli obiettivi e i principi fondamentali al fine di strutturare l’azione collettiva necessaria per combattere le pandemie.

Una convenzione, un accordo o un altro strumento internazionale sulle pandemie darebbe sostegno e rilievo alle seguenti fasi:

  • individuazione precoce prevenzione delle pandemie
  • resilienza alle pandemie future
  • risposta a eventuali pandemie future, in particolare garantendo un accesso universale ed equo a soluzioni mediche quali vaccini, medicinali e strumenti diagnostici
  • un quadro sanitario internazionale rafforzato con l’OMS quale autorità di coordinamento in ambito sanitario a livello mondiale
  • l’approccio “One Health”, che collega la salute degli esseri umani, degli animali e del nostro pianeta

Nello specifico, tale strumento può rafforzare la cooperazione internazionale in diversi settori prioritari, come sorveglianza, allerta e risposta, oltre che la fiducia in generale nel sistema sanitario internazionale.

Le potenzialità e i benefici di un accordo:

Di seguito elencati i punti salienti sui quali attuare un miglioramento tramite l’accordo che i paesi dell’OMS intendono ottenere.

Miglioramento della sorveglianza dei rischi pandemici

Il monitoraggio dei rischi e, in particolare, la condivisione delle conoscenze sulle nuove malattie infettive che si trasmettono dagli animali all’uomo sono un elemento fondamentale della prevenzione di future pandemie.

Tale obiettivo potrebbe essere conseguito mediante:

  • il rafforzamento delle capacità di laboratorio e di sorveglianza necessarie per identificare le malattie animali in tutti i paesi
  • il potenziamento della collaborazione tra centri di ricerca a livello mondiale
  • un migliore coordinamento dei finanziamenti internazionali per le capacità principali

Miglioramento dei meccanismi di allerta

L’introduzione di livelli di allerta supplementari, in funzione della gravità delle minacce sanitarie, migliorerebbe la precisione della comunicazione in merito alle minacce per la salute pubblica. Ciò rafforzerebbe la trasparenza e la legittimità delle misure restrittive o di carattere sanitario.

Le tecnologie digitali e gli strumenti innovativi per la raccolta e la condivisione dei dati nonché l’analisi predittiva possono contribuire alla comunicazione in tempo reale e agli allarmi rapidi, che dovrebbero, a loro volta, innescare una risposta più rapida.

Forniture mediche e servizi sanitari

Come dimostrato durante la pandemia di COVID-19, le catene di approvvigionamento e i sistemi logistici mondiali devono essere più resilienti per far fronte alle minacce sanitarie mondiali. Tutti i paesi dovrebbero avere accesso senza interruzioni a forniture, medicinali e attrezzature essenziali provenienti da qualsiasi parte del mondo.

Può agevolare la risposta alle pandemie anche un coordinamento mondiale in vista di un’efficace costituzione di scorte. Anche la capacità di dispiegare sul campo attrezzature mediche e squadre mediche internazionali altamente qualificate rappresenterebbe un progresso per la sicurezza sanitaria mondiale.

Ricerca e innovazione

La pandemia di COVID-19 ha dimostrato quanto sia fondamentale che la comunità scientifica si mobiliti rapidamente e che l’industria sia in grado di aumentare rapidamente la propria capacità produttiva.

Un approccio coordinato a livello mondiale per individuare, sviluppare e distribuire soluzioni mediche efficaci e sicure, quali vaccini, medicinali, strumenti diagnostici e dispositivi di protezione, favorirebbe la sicurezza sanitaria collettiva.

La condivisione di informazioni su agenti patogeni, di campioni biologici e di dati genomici, nonché lo sviluppo di soluzioni mediche tempestive (vaccini, trattamenti e strumenti diagnostici) sono essenziali per potenziare la preparazione alle pandemie a livello mondiale.

Miglioramento dei meccanismi di risposta

Le disuguaglianze in termini di accesso ai vaccini, ai medicinali e agli strumenti diagnostici rischiano di prolungare le pandemie e di ripercuotersi più pesantemente sulla vita e sulla salute umana, nonché sulle nostre società ed economie.

L’accordo trarrebbe gli insegnamenti dall’esperienza acquisita con l’acceleratore per l’accesso agli strumenti COVID-19 (acceleratore ACT), il COVAX e gli altri strumenti collettivi sviluppati dall’inizio della pandemia di COVID-19, al fine di rispondere più equamente alle esigenze mondali nelle pandemie future.

Miglioramento dell’attuazione

La resilienza dei sistemi sanitari pubblici nazionali è un elemento fondamentale nella lotta contro una pandemia. I paesi devono poter contare sui rispettivi sistemi sanitari pubblici al fine di rispondere efficacemente all’insorgere di una pandemia. Tale obiettivo potrebbe essere raggiunto con un meccanismo di comunicazione paese per paese più solido, nonché attraverso un utilizzo più diffuso di valutazioni esterne congiunte e relativo migliore seguito.

Ripristinare la fiducia nel sistema sanitario internazionale

L’accordo garantirebbe maggiore trasparenza, maggiore affidabilità e maggiore responsabilità condivisa nel sistema internazionale.

Inoltre getterebbe le basi per una migliore comunicazione e informazione nei confronti dei cittadini. La disinformazione minaccia la fiducia del pubblico e rischia di compromettere le risposte in materia di salute pubblica. Per recuperare la fiducia dei cittadini, dovrebbero essere previste misure concrete che migliorino il flusso di informazioni affidabili e precise e contrastino la disinformazione a livello mondiale.

Cronologia dell’impegno del consiglio europeo sull’accordo

Il 20 maggio 2021 il Consiglio ha adottato una decisione che sostiene l’avvio dei negoziati per un accordo internazionale sulla lotta contro le pandemie nel quadro dell’OMS.

Il 3 marzo 2022 il Consiglio ha adottato una decisione che autorizza l’avvio di negoziati per un accordo internazionale sulla prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie.

Per materie che rientrano nelle competenze dell’Unione, la Commissione negozia l’accordo a nome dell’UE, sulla base delle direttive di negoziato del Consiglio.

Un tale strumento sosterrebbe gli sforzi internazionali volti a rafforzare la sicurezza sanitaria mondiale, in particolare per quanto riguarda la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie, alla luce degli insegnamenti tratti dalla pandemia.

Durante il Consiglio europeo del 25 marzo 2022, i leader dell’UE hanno fatto il punto sui lavori relativi al futuro strumento inteso a rafforzare la prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie da adottare nel quadro dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

“È necessario creare un ambiente in cui tutti gli scienziati, gli operatori sanitari e i governi possano unirsi per una causa comune. Lavorare insieme per elaborare nuove soluzioni volte a proteggere ciò che abbiamo di più prezioso: la nostra salute e la nostra vita”. Così argomentava Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, appena due anni fa al vertice mondiale sulla salute.

 

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26 giugno: giornate internazionali per le vittime di tortura e contro l’abuso ed il traffico di droghe

Le giornate mondiali ed internazionali spesso vengono generalmente identificate ed assegnate ad un determinato tema per i motivi più diversi: può essere a seguito di una risoluzione delle Nazioni Unite, di un fatto scatenante di cui si vuole mantenere la memoria, o in seguito alla ricorrenza di nascita o morte di personaggio iconico che ha sposato in fondo tale causa.

Può succedere dunque che due temi molto importanti ed attuali quali il consumo ed il traffico illecito di droga, e le vittime di tortura, si trovino a condividere lo stesso spazio il 26 giugno. Di seguito verrà spiegato perché ambedue le cause si trovino in questa data che le Nazioni Unite riconoscono e qual è il punto della questione a livello internazionale.

La giornata internazionale contro il consumo e il traffico illecito di droga

La giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droga si inserisce nel programma dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e nello specifico nell’obiettivo 3, che stabilisce il bisogno degli individui di “rafforzare la prevenzione e il trattamento di abuso di sostanze, tra cui l’abuso di stupefacenti e il consumo nocivo di alcol”.

Nella risoluzione 42/112 del 7 dicembre 1987, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite decise di celebrare il 26 giugno questa ricorrenza come espressione della sua determinazione a rafforzare l’azione e la cooperazione per raggiungere l’obiettivo di una società internazionale libera dall’abuso di qualsivoglia droga.

Ogni anno, molteplici comunità ed organizzazioni di tutto il globo osservano questa giornata per sensibilizzare sul grande problema che le droghe rappresentano per la società e per il suo futuro.

Le priorità della lotta alla droga: le persone al primo posto per fermare lo stigma e la discriminazione, attraverso la prevenzione

La piaga sociale della droga è diffusa in tutto il mondo e colpisce ogni anno milioni di persone in tutto il pianeta. Molte persone affrontano quotidianamente stigma e discriminazione in seguito e per colpa dell’assunzione di droghe, che possono danneggiare ulteriormente la salute fisica e mentale degli individui e impedire loro l’accesso all’aiuto di cui avrebbero bisogno e inclusione sociale. L’ufficio delle Nazioni Unite contro la droga ed il crimine (UNODC) riconosce l’importanza fondamentale che ricopre la possibilità di un approccio che metta al primo posto le persone, i loro diritti umani e la compassione.

È proprio su quest’ultimo punto che si concentra il tema della giornata di quest’anno, ossia trattare con rispetto ed empatia le persone che fanno uso di droghe; attraverso la fornitura di servizi volontari basati su prove per tutti, soluzioni che vadano oltre la banale punizione, la prevenzione e la compassione.

La giornata internazionale a sostegno delle vittime di tortura

La tortura è una pratica che l’uomo ha storicamente attuato nel corso dei secoli e dei millenni, nell’obiettivo di annientare la personalità della vittima e negare la dignità intrinseca dell’essere umano. Nonostante il divieto assoluto di tortura ai sensi del diritto internazionale e della lunghissima storia della legislazione sul tema, questa pratica che purtroppo appartiene alla parte più oscura degli esseri umani viene ancora praticata in modo persistente in tutte le regioni del mondo.

Le sue conseguenze pervasive vanno spesso oltre il fatto in sé, comportando la trasmissione verso le generazioni future ed innestare veri e propri cicli di violenza. Le Nazioni Unite sin dalla loro stessa creazione, hanno sempre condannato con veemenza la tortura, come uno degli atti più vili perpetrati degli esseri umani sui loro simili.

Il 12 dicembre 1997, con la risoluzione 52/149, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite proclamò il 26 giugno come la Giornata internazionale delle Nazioni Unite a sostegno delle vittime di tortura, in vista della totale eradicazione della stessa e dell’effettivo funzionamento della Convenzione contro la tortura ed altre Pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti. Ad oggi ci sono soltanto 173 Stati che fanno parte della Convenzione.

Cosa costituisce tortura? Definizione e contestualizzazione nel contesto geopolitico attuale

La Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti stabilisce al primo paragrafo dell’articolo 1 che:

“Il termine ‘tortura’ indica qualsiasi atto mediante il quale grave dolore o sofferenza, sia fisica che mentale, è intenzionalmente inflitta a una persona per scopi quali ottenere da lui o da terzi informazioni o una confessione, punendola per un atto che lui o una terza persona ha commesso o che si sospetta abbia commesso, o intimidando o costringendo lui o una terza persona, o per qualsiasi motivo basato su discriminazione di qualsiasi tipo, quando tale dolore o sofferenza è inflitta da o su istigazione di o con il consenso o l’acquiescenza di un pubblico ufficiale o di altra persona che agisce in veste ufficiale. Non include il dolore o la sofferenza derivanti solo da, inerenti o accessorie a sanzioni legali.”

La misura divenne particolarmente necessaria e primaria durante il contesto della guerra dei Balcani, durante la quale venivano perpetrate sistematicamente torture nei confronti delle popolazioni sottomesse. Purtroppo, anche oggigiorno nel contesto geopolitico attuale, a fronte di conflitti armati e guerre, la tortura è ancora spesso perpetrata con la scusa della sicurezza nazionale e dei confini.

Le ricorrenze di oggi servono non solo come sensibilizzazione e richiamo verso situazioni insostenibili e degradanti, ma anche come denuncia verso temi che comportano dei costi umani ed economici per la salute pubblica, fisica e mentale.

 

 

Per maggiori informazioni sulle vittime di tortura, si prega di consultare il seguente LINK.

Per maggiori informazioni su abuso e traffico di droga, si prega di consultare il seguente LINK.

 

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Salute mentale

La Commissione UE ha pubblicato la comunicazione “Un approccio globale alla salute mentale”

Lo scorso 7 giugno 2023 è stata pubblicata la comunicazione della Commissione europea intitiolata “Un approccio globale alla salute mentale” (A comprehensive approach to mental health).

A fronte di importanti cambiamenti tecnologici, ambientali e sociali che incidono sulla capacità delle persone di andare avanti, l’approccio presentato dal vicepresidente Schinas e dal commissario per la Salute Stella Kyriakides, sarà incentrato su tre principi guida:

1 – Prevenzione adeguata ed efficace

2 – Accesso a cure e trattamenti mentali di alta qualità e a prezzi accessibili

3 – Reinserimento nella società dopo la guarigione

Unione europea della salute: un nuovo approccio globale alla salute mentale

Questo approccio globale osserva la salute mentale attraverso tutte le politiche per riconoscere i molteplici fattori di rischio delle patologie mentali, e sarà alimentato da un budget di 1,23 miliardi di euro . In base a ciò le azioni concrete verteranno su un ampio spettro di ambiti di intervento e ruoteranno attorno a 20 iniziative faro (flagships), raggruppate in 8 aree:

  1. Integrazione della salute mentale nelle politiche
  2. Promozione di una buona salute mentale, prevenzione e intervento precoce per i problemi di salute mentale
  3. Rafforzamento della salute mentale dei bambini e dei giovani
  4. Aiuto ai soggetti più vulnerabili
  5. Risoluzione dei rischi psicosociali sul lavoro
  6. Rafforzamento dei sistemi di salute mentale e migliorare l’accesso ai trattamenti e alle cure
  7. Superamento dello stigma
  8. Promozione della salute mentale a livello globale

Questa impostazione rappresenta un primo passo importante per porre la salute mentale sullo stesso piano della salute fisica e per garantire un nuovo approccio intersettoriale ai problemi di salute mentale.

Per ulteriori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.