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Consiglio Europeo di Ricerca: adottato il programma di lavoro ERC 2024

L’ERC, il Consiglio Europeo di Ricerca istituito dall’Unione Europea nel 2007, è la principale organizzazione europea di finanziamento per l’eccellenza nella ricerca di frontiera. Finanzia ricercatori creativi di qualsiasi nazionalità ed età, per gestire progetti in tutta Europa.

La Commissione europea ha adottato il programma di lavoro dell’ERC per il 2024, che prevede l’introduzione di importanti novità già condivise con il pubblico e la comunità scientifica.

Cosa prevede il Programma di lavoro dell’ERC 2024:

Il Programma di lavoro per il 2024 presenta diverse caratteristiche di rilievo che meritano attenzione. In particolare, si sottolinea come l’eccellenza scientifica continui a costituire il principale criterio di valutazione per gli assegni di ricerca di frontiera. Tuttavia, vi sono delle modifiche apportate alla struttura del Curriculum Vitae e del Track Record, oltre che alla procedura di valutazione stessa. In quest’ottica, si attribuisce maggiore importanza alla qualità del progetto proposto.

Una novità consiste nell’implementazione di sovvenzioni avanzate tramite un contributo forfettario, il quale verrà introdotto come parte di un invito pilota. Nel contempo, le sovvenzioni di avviamento, consolidamento e sinergia manterranno il loro modello di calcolo basato sui costi effettivi.

Le sovvenzioni per i Proof of Concept Grants subiranno una modifica nel processo di valutazione, passando da tre a due turni di valutazione, con date limite specifiche. Per quanto riguarda le sovvenzioni Starting, Consolidator e Advanced Grants, si prevede una valutazione delle proposte nella fase 2, stabilendo un limite massimo di 44 proposte per ciascun pannello. Inoltre, si introdurrà una distinzione tra le proposte che ottengono il punteggio A nella fase 1: alcune saranno invitate alla fase 2, mentre altre, pur ottenendo lo stesso punteggio, non raggiungeranno una posizione sufficientemente alta per essere selezionate per la fase successiva. Queste ultime proposte non saranno soggette a limitazioni di rinvio.

Un aspetto di rilievo è la creazione di un nuovo gruppo di valutazione (SH8) nel campo delle scienze sociali e umanistiche, con l’obiettivo di riequilibrare la copertura disciplinare. Inoltre, alcuni descrittori (LS3, LS5) sono stati modificati per rendere più chiara ai richiedenti la copertura disciplinare.

Infine, viene istituito il Public Engagement with Research Award, che consentirà ai beneficiari ERC con progetti in corso o recentemente completati di partecipare a un concorso volto a riconoscere il coinvolgimento pubblico nella ricerca.

 

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La Commissione Europea presenta la relazione di previsione strategica 2023

La presidente Von Der Leyen ha definito all’inizio del suo mandato come Presidente della Commissione Europea sei grandi obiettivi da conseguire. L’azione innovatrice fonda la sua ambizione nella possibilità di raggiungere nella pratica gli obiettivi preposti, attraverso delle relazioni annuali di previsione strategica, che la Commissione presenta per orientare nella pratica il programma di lavoro, definendo le priorità e stabilendo una programmazione coerente.

La relazione di previsione strategica 2023 recentemente presentata dalla Commissione si discosta dalle precedenti, che invece ponevano l’attenzione sulla resilienza nelle politiche (2020), l’autonomia strategica dell’UE (2021), la transizione verde e digitale (2022). In particolare affronta le modalità che consentono di raggiungere la sostenibilità e il benessere della persona al centro dell’autonomia strategica aperta dell’Europa.

Se il tema scelto denota da un lato uno sviluppo ed una continuazione coerente con le relazioni precedentemente presentate, soprattutto per ciò che concerne l’autonomia e la previsione strategica dell’UE, dall’altro si evince quanto l’approccio sia sostanzialmente cambiato nella definizione pratica degli ambiti di intervento.

I dieci ambiti di intervento della relazione di previsione strategica 2023

Per superare le grandi sfide che attendono l’Unione nel percorso di transizione verso la sostenibilità sociale ed economica, alla luce del contesto geopolitico e del modello economico da dover rivedere su larga scala, la Commissione ha definito 10 aree di intervento nelle quali attuare quel processo di previsione strategica necessaria al conseguimento degli obiettivi preposti. Nello specifico, occorre intervenire con:

  • Nuovo contratto sociale europeo, con rinnovate politiche di protezione sociale e un’attenzione particolare alla disponibilità di servizi sociali di alta qualità.
  • Approfondimento del mercato unico per promuovere un’economia resiliente a zero emissioni nette, con particolare attenzione all’autonomia strategica aperta e alla sicurezza economica.
  • Aumento dell’offerta dell’UE sulla scena mondiale, per rafforzare la cooperazione con i partner fondamentali.
  • Sostegno all’evoluzione di produzione e consumo verso la sostenibilità, orientando la regolamentazione e promuovendo stili di vita equilibrati.
  • Evoluzione in una “Europa degli investimenti”, mediante interventi pubblici per incentivare i flussi finanziari verso le transizioni.
  • Adeguamento dei bilanci pubblici alla sostenibilità, grazie all’efficienza dell’imposizione e della spesa pubblica.
  • Ulteriore spostamento degli indicatori politici ed economici verso il benessere sostenibile e inclusivo, anche adeguando il PIL relativamente a diversi fattori.
  • Possibilità per tutti gli europei di contribuire alla transizione, tramite una maggiore partecipazione al mercato del lavoro e l’enfasi sulle competenze future.
  • Rafforzamento della democrazia, imperniando la formazione delle politiche sull’equità generazionale così da rafforzare il sostegno alle transizioni.
  • Integrazione della protezione civile con la “prevenzione civile”, tramite il potenziamento dello strumentario dell’UE in materia di preparazione e risposta.

 

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Pubblicato il bando DIGITAL Europe per rafforzare le competenze nei semiconduttori

l’HaDEA, l’Agenzia esecutiva europea per la salute e il digitale, ha pubblicato il bando DIGITAL Europe per rafforzare le competenze nei semiconduttori. L’iniziativa mira ad aumentare la collaborazione tra mondo accademico e industria, creando maggiore consapevolezza da parte dei cittadini ed in particolare delle nuove generazioni.

L’obiettivo di HaDEA attraverso il bando DIGITAL Europe è quello di far conoscere l’importanza sociale dei semiconduttori e i benefici che ne derivano per l’intera società, nonché per la transizione verde e digitale. È importante promuovere queste informazioni già dalle scuole secondarie per indirizzare gli studenti interessati ad avvicinarsi a queste discipline.

Con il bando si mira a produrre nuovi talenti e colmare il divario tra istruzione ed esigenze lavorative delle Piccole e Medie Imprese, fornendo curricula accademici aggiornati sia nelle conoscenze teoriche che nell’esperienza di laboratorio su argomenti all’avanguardia, sostenendo lo sviluppo personale e incoraggiando la riqualificazione e il miglioramento delle competenze.

I risultati attesi a livello accademico dal bando DIGITAL Europe sono:

  • Definizione dei programmi di studio richiesti utilizzando il sistema ECTS per circa 500 studenti/anno in almeno 5 Stati membri, livelli BSc e MSc.
  • Un programma di borse di studio per studenti selezionati.
  • Esperienze on-the-job per studenti universitari in aziende coinvolte nel consorzio.
  • Potenziamento dei laboratori utilizzati per le attività didattiche svolte dal progetto.
  • Iniziative di comunicazione verso il pubblico, compresi i social media.
  • Programmi locali o regionali guidati dai partner industriali per indirizzare gli studenti delle scuole secondarie.

I risultati attesi in merito alla formazione professionale sono:

  • Bootcamp, workshop e giornate dedicate ai semiconduttori, affrontando le esigenze delle start-up e delle PMI, almeno una delle quali concentrata sulla diversità e l’inclusività.
  • Definizione dei programmi di istruzione e formazione professionale nei semiconduttori e realizzazione dei pertinenti corsi di formazione per circa 1000 tecnici, coinvolgendo almeno 20 start-up e PMI in almeno 5 Stati membri.

La scadenza del bando DIGITAL Europe è il 26 settembre 2023 e il budget disponibile è di € 10 milioni.

 

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Terzo evento di formazione ICPerMed su ricerca nella medicina personalizzata

ICPerMed è il Consorzio Internazionale per la Medicina Personalizzata, una piattaforma che coordina gli sforzi nell’implementazione della medicina personalizzata, favorendo le sinergie e le interazioni tra il mondo della ricerca e quello di chi la finanzia. L’iniziativa opera per lo più in Europa, ma non solo.

All’interno di un ciclo di eventi di formazione previsti per il 2023, ICPerMed organizza il 3° incontro sulle infrastrutture che coinvolgono la ricerca nella medicina personalizzata, in particolare gli usi, i vantaggi e le sfide che comportano.

L’obiettivo dell’evento è la formazione e l’informazione dei ricercatori sull’uso delle infrastrutture di ricerca europea in campo biomedico, per mettere in luce le potenzialità e i vantaggi della medicina personalizzata, valorizzare le eccellenze, ma anche essere a conoscenza delle sfide e delle barriere che esistono.

Una realtà sempre più complessa e mutevole necessita di interconnessioni globali tra conoscenza, attraverso una rete di dati e persone dedite alla ricerca, innovazione, creatività e strumenti per la creazione di tale conoscenza. È inoltre fondamentale il processo del trasferimento dei risultati dalla ricerca alla comunità. Per tutti questi passaggi è dunque centrale comprendere quali siano le caratteristiche dell’infrastruttura.

Informazioni utili sull’evento di formazione di ICPerMed:

L’evento si terrà online il 22 settembre, dalle ore 9:00 alle ore 17:30 (CET).

 

È possibile registrarsi entro il 18 settembre presso il seguente LINK.

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Annunciate le 64 città selezionate per l’Intelligent Cities Challenge 2023-2025

L’Intelligent Cities Challenge è un’iniziativa della Commissione Europea che sostiene le città europee verso una transizione verde e digitale delle economie locali, attraverso l’applicazione del Green Deal sui singoli territori. L’obiettivo di questo programma è di sfruttare a pieno le potenzialità che le tecnologie possono avere sui centri urbani per migliorare la qualità di vita dei cittadini, la competitività economica dei territori e la resilienza sociale.

Le 64 città selezionate nell’Intelligent Cities Challenge: 9 dall’Italia

Al termine di un periodo di candidatura formale oramai concluso, i centri urbani di tutta Europa hanno presentato l’iscrizione a questo progetto per l’edizione 2023-25. Le 64 città selezionate provengono da 17 differenti paesi dell’UE, ed iniziano ora un percorso biennale teso a definire nel dettaglio una strategia che permetta di sviluppare ed attuare soluzioni innovative. Attraverso l’attuazione dei Green Deal locali, i centri urbani saranno in prima linea per la transizione digitale e verde.

I comuni italiani selezionati sono 9, nello specifico:

  • Busto Arsizio
  • Campobasso
  • Catania
  • Firenze
  • Legnano
  • Mantova
  • Pescara
  • Rete Svezia Emilia Romagna
  • Unione dei Comuni della Grecia Salentina

Qualora si scoprisse solo adesso dell’Intelligent Cities Challenge

Mentre il periodo di candidatura formale è ora chiuso, se la città è ancora interessata a partecipare al programma ICC, può contattare l’Helpdesk di Intelligent Cities helpdesk_icc@technopolis-group.com per esplorare le possibili opzioni. Le città sono invitate a presentare domanda, a condizione che soddisfino i criteri di ammissibilità e le risorse necessarie per partecipare. Si consiglia vivamente di fare domanda al più presto per cercare di poter far ancora parte dell’iniziativa.

 

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Valutare i partenariati europei rispetto alle priorità politiche europee

In risposta al mandato assegnato loro dalla Commissione europea, Il gruppo di esperti per il sostegno al processo di coordinamento strategico per i partenariati europei ha pubblicato il report: “Valutare i partenariati europei rispetto alle priorità politiche europee. Sviluppare e illustrare una metodologia per valutare la pertinenza dei partenariati europei come strumenti per affrontare le priorità politiche europee attuali e future“.

Il punto del report sui partenariati europei:

La relazione descrive lo sviluppo di una metodologia per valutare la pertinenza dei partenariati europei come strumenti per affrontare le priorità politiche europee attuali e future. L’uso dell’approccio sviluppato è illustrato posizionando i partenariati e le missioni europee esistenti nel panorama delle priorità politiche inquadrate nei megatrend, attuali, nonché esaminando i partenariati istituzionalizzati esistenti rispetto al quadro giuridico e identificando le coordinate di analisi del portafoglio interno.

 

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Horizon Europe: Le missioni dell’UE per un continente più verde e sano entro il 2030

Horizon Europe ha lanciato cinque Missioni di ricerca e innovazione, finalizzate ad aumentare l’efficacia dei finanziamenti perseguendo grandi obiettivi chiaramente identificati e a risolvere alcune delle più grandi sfide del nostro tempo.

Ognuna delle cinque Missioni di Horizon Europe include un portafoglio di azioni – progetti di ricerca, misure di policy o anche iniziative legislative – dirette a raggiungere, entro un arco di tempo prestabilito, un obiettivo audace, misurabile e rilevante per la società, che non potrebbe essere ottenuto attraverso azioni singole.

Le Missioni del Programma quadro aspirano inoltre a mobilitare risorse aggiuntive a livello europeo, nazionale e locale, a mettere in relazione le attività tra diverse discipline e differenti tipologie di ricerca e innovazione e a rendere più facile per i cittadini comprendere il valore degli investimenti in R&I.

Nei primi due anni dalla loro creazione, le missioni dell’UE hanno sostenuto il lavoro della Commissione, e sono sulla buona strada per conseguire i loro ambiziosi obiettivi entro il 2030 in settori critici quali l’adattamento ai cambiamenti climatici, il miglioramento delle condizioni di vita dei pazienti oncologici, il ripristino degli ecosistemi marini e di acqua dolce, la creazione di città climaticamente neutre e la disponibilità di suoli in buona salute.

 

La comunicazione sulle missioni dell’UE nell’ambito di Orizzonte Europa, adottata il 19 Luglio 2023 fornisce una valutazione approfondita dei progressi compiuti finora e mette in evidenza i principali risultati delle attuali cinque missioni, identificando nel contempo le sfide che hanno incontrato e proponendo una serie di azioni per affrontarle.

 

Alla luce di questa valutazione, la comunicazione di oggi propone anche di spendere l’11% del bilancio del pilastro 2 di Orizzonte Europa per le missioni dell’UE nell’ultima parte del programma, segnando quindi un aumento rispetto all’attuale 10%. Ciò corrisponde a un importo totale di oltre 3 miliardi di € per il periodo 2024-2027. Avvia inoltre i preparativi di una nuova missione dell’UE sul nuovo Bauhaus europeo.

 

Inoltre, la Commissione si impegna a rendere ancora più efficaci le missioni dell’UE intensificando le discussioni con gli attori politici, in particolare con gli Stati membri, su come razionalizzare la governance delle missioni dell’UE per renderla più efficiente, inclusiva ed efficace; mobilitando un più ampio portafoglio di strumenti per garantire una maggiore partecipazione del settore privato, compresi i partenariati pubblico-privato e gli appalti pubblici per l’innovazione; intraprendendo azioni mirate a sostegno degli sforzi di comunicazione a livello locale e nazionale per rafforzare il coinvolgimento dei cittadini e sensibilizzare l’opinione pubblica in merito alle missioni dell’UE.

 

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HERA Invest: 100 milioni di € per soluzioni innovative contro le minacce sanitarie

La Commissione Europea e la Banca Europea per gli investimenti hanno dato vita all’istituzione di HERA Invest, un’iniziativa faro della neonata Autorità Europea per la Preparazione e la Risposta alle minacce sanitarie, specie transfrontaliere ed emergenziali, per implementare soluzioni innovative da utilizzare contro le minacce sanitarie prioritarie.

HERA Invest si colloca nel programma InvestEU, che sostiene la ricerca e lo sviluppo sulle minacce sanitarie transfrontaliere più urgenti; l’integrazione ha un valore di 100 milioni di € che saranno finanziati mediante il programma EU4Health.

Da dove nasce HERA Invest e chi può beneficiarne

Al momento non è semplice per le imprese accedere a finanziamenti pubblici e privati che garantiscano il sufficiente sviluppo di soluzioni all’avanguardia in ambito sanitario e scientifico, soprattutto nel caso delle Piccole e Medie Imprese (PMI). Garantire un accesso ai fondi per coloro che hanno un progetto realmente innovativo e di sviluppo in questo campo è fondamentale. Il programma intende dunque includere tali PMI che possano contribuire a rispondere alle gravi crisi e minacce sanitarie dei nostri tempi, dagli agenti patogeni con potenziale pandemico alla resistenza agli antibiotici.

HERA Invest si concentrerà sulla prevenzione e preparazione alle emergenze sanitarie, contribuendo attraverso una serie di sfide chiave quali: la promozione di ricerca e sviluppo in tutta Europa per migliorare l’autonomia strategica, la riduzione dei fallimenti del mercato attraverso gli investimenti pubblici che incentivino quelli privati, nuove contromisure per proteggere le minacce sanitarie.

HERA Invest intende apportare contributi principalmente alle seguenti questioni:

1. Agenti patogeni con potenziale pandemico o epidemico.

2. Minacce chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari da incidenti o intenzionali.

3. Resistenza antimicrobica.

Inoltre HERA Invest, gestito dalla Banca europea per gli investimenti (BEI), offre prestiti di capitale di rischio coprendo fino al 50% dei costi totali del progetto. Le domande sono attualmente aperte e la BEI valuta l’ammissibilità dell’operazione seguendo criteri definiti, valutando la fattibilità commerciale e scientifica dei progetti.

 

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Il nuovo sito del PN Inclusione e Lotta alla povertà è online

Il PN capitalizza l’esperienza maturata con il precedente PON Inclusione 2014-2020 ed ha come obiettivo cardine la promozione dell’inclusione sociale e il contrasto alla povertà, attraverso un approccio integrato che ne affronti le cause profonde.

Nello specifico, il PN intende adottare un approccio integrato per rispondere alle esigenze della popolazione di riferimento in tutte le fasi della vita, affrontando le cause profonde dell’esclusione sociale e della povertà e, in coerenza con quanto definito dal Piano d’azione del Pilastro europeo dei diritti sociali, recependo i principi del vivere dignitosamente; promuovere la salute e garantire l’assistenza; adeguare la protezione sociale al nuovo mondo.

Il programma del PN inclusione:

Il Programma presenta 5 principali finalità:

  • Finanziamento di servizi o attività innovativi che costituiscano la base per la definizione di nuovi livelli essenziali delle prestazioni.
  • Azioni rivolte a target specifici di popolazione o a contesti territoriali che presentano elementi di marginalità e/o di disagio quali, ad esempio, le grandi periferie urbane, nell’ottica di combattere le condizioni di marginalità estrema.
  • Attivazione di linee di intervento dedicate a fasce di popolazione non adeguatamente intercettate in sede di PNRR e di altri fondi nazionali.
  • Integrazione delle progettualità proposte dal PNRR, con particolare riferimento alla componente servizi, sia ai fini di integrare ed estendere il finanziamento dei servizi nel tempo, sia arricchendo l’offerta di servizi di base (PNRR).
  • Rafforzamento della capacità amministrativa, al fine di rafforzare la capacità del sistema, gestionale e manageriale, con riferimento soprattutto agli ATS, Ambiti Territoriali Sociali.

Il PN è, infine, strutturato su 4 Priorità principali, ciascuna delle quali è articolata in uno o più Obiettivi Specifici (OS):

  • Sostegno all’inclusione sociale e lotta alla povertà
  • Child Guarantee
  • Contrasto alla deprivazione materiale
  • Interventi infrastrutturali per l’inclusione socio-economica

La dotazione finanziaria ammonta a 4.079.865.834 di euro, di cui 1.816.933.000 € di quota FSE+, 326.680.000 € di quota FESR e 1.936.252.834 € di quota nazionale.

 

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Per informazioni sul Programma Nazionale Equità nella Salute, collegato al PN Inclusione si prega di consultare il seguente LINK.

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digital health

Scambio sicuro di Dati Sanitari Transfrontalieri con eHealth

L’Infrastruttura dei Servizi Digitali di eHealth (eHDSI) agevola lo scambio sicuro di dati sanitari oltre i confini nazionali, assicurando continuità e sicurezza nelle cure per chi cerca assistenza al di fuori del proprio Paese. Il programma eHDSI, finanziato dal Connecting Europe Facility (CEF), è supportato anche da iniziative CEF-Telecom.

In Finlandia, il servizio nazionale di eHealth Kanta ha istituito servizi sanitari digitali transfrontalieri. I pazienti finlandesi possono accedere alle loro prescrizioni attraverso un Centro dedicato alle ePrescrizioni, mentre il servizio di dispensazione digitale copre tutte le farmacie del Paese. Circa 700 farmacie finlandesi hanno erogato oltre 1.250 ePrescrizioni straniere nel 2020. Nel frattempo, in Croazia, il Punto di Contatto Nazionale per l’eHealth (NCPeH) ha lanciato servizi simili in collaborazione con altri Paesi dell’UE.

In che quadro si inserisce l’eHealth?

L’eHealth riceve ulteriore supporto da progetti e iniziative finanziati dal Terzo health programme e EU4Health. L’Azione Comune TEHDAS sta guidando la creazione di uno Spazio Europeo dei Dati Sanitari (EHDS), consentendo a cittadini, comunità e aziende di accedere in modo sicuro ai dati sanitari ovunque siano archiviati. Le raccomandazioni per l’implementazione dell’EHDS sono state recentemente sviluppate.

L’eHDSI è reso possibile grazie all’istituzione e al funzionamento dei Punti di Contatto Nazionali per l’eHealth (NCPeH), che consentono lo scambio di dati sanitari transfrontalieri, garantendo ai professionisti della salute informazioni essenziali e ai pazienti l’accesso alle cure in Paesi UE diversi dal loro. I programmi di salute UE hanno sostenuto questa iniziativa fin dal 2019, migliorando così la salute europea.

Il programma EU4Health, successore dei precedenti programmi di salute, promuove la salute in Europa finanziando autorità nazionali, organizzazioni sanitarie e altri enti attraverso sovvenzioni e appalti pubblici, contribuendo a un’Europa più sana.

 

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