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Policy paper ECO: Cancer survivor e qualità di vita in Europa

La sopravvivenza al cancro e la qualità della vita sono diventate centrali nel Piano europeo di lotta contro il cancro, ma i progressi rimangono disomogenei, con molti pazienti che continuano ad affrontare cure frammentarie, lacune psicosociali e barriere socioeconomiche nonostante gli importanti impegni a livello dell’UE.

L’ultimo policy paper dell’European Cancer Organisation (ECO) esamina i risultati raggiunti, le carenze persistenti e le priorità future in materia di politiche, ricerca e assistenza sanitaria, gettando le basi per una Carta europea sulla sopravvivenza al cancro e la qualità della vita (European Cancer Survivorship and Quality-of-Life Charter) volta a garantire un sostegno equo e sostenibile a tutte le persone colpite dal cancro.

Il policy paper di ECO

La sopravvivenza al cancro e la qualità della vita rappresentano una sfida importante per i sistemi sanitari e la resilienza sociale dell’Europa. I progressi nell’innovazione medica hanno trasformato il cancro da una malattia uniformemente fatale a una malattia con cui milioni di europei convivono o sopravvivono a lungo termine. Questo progresso, tuttavia, comporta una nuova responsabilità: garantire che i malati di cancro, i sopravvissuti e coloro che assistono possano vivere bene – fisicamente, mentalmente, socialmente ed economicamente – durante e dopo il trattamento.

Questo policy paper esamina in che misura l’Europa abbia rispettato gli impegni politici assunti dal 2021 attraverso il piano europeo di lotta contro il cancro e la missione dell’UE contro il cancro. Analizza i progressi compiuti in materia di politiche, ricerca e prestazione di cure e mette in evidenza le lacune che continuano a limitare il sostegno equo alle persone colpite dal cancro. Il policy paper si basa su dati concreti, analisi di esperti e contributi delle società membri dell’Organizzazione europea contro il cancro, delle reti tematiche specializzate e delle comunità di pazienti. Offre sia una rassegna dei risultati raggiunti sia un invito a rinnovare l’impegno.

La sopravvivenza e la qualità della vita hanno acquisito visibilità nella politica dell’UE, ma l’attuazione rimane disomogenea, lenta e sottovalutata nella pratica. Esistono molti quadri normativi, ma la loro applicazione è incoerente e permangono disparità tra gli Stati membri. Troppi cittadini europei che convivono con il cancro o lo hanno superato continuano a ricevere cure frammentarie, un follow-up a lungo termine inadeguato, servizi di assistenza psicosociale o di supporto limitati e hanno esigenze insoddisfatte in settori quali la salute mentale, il reinserimento lavorativo e la protezione finanziaria. Sebbene siano state mobilitate risorse, la realtà sul campo spesso non riflette le ambizioni politiche.

Il documento esamina inoltre gli sviluppi registrati da quando la sopravvivenza e la qualità della vita sono state riconosciute per la prima volta nelle politiche dell’UE nel 2007-2008. Solo a partire dal 2019, con il lancio della Missione contro il cancro e successivamente del Piano europeo di lotta contro il cancro, la sopravvivenza ha ottenuto un’attenzione politica costante. La Missione contro il cancro sottolinea l’importanza di consentire alle persone non solo di vivere più a lungo dopo il cancro, ma anche di vivere meglio, promuovendo programmi di ricerca che affrontino gli effetti a lungo termine, le complicanze tardive, gli impatti psicosociali e lo stigma.

Il policy paper valuta, inoltre, in che misura gli Stati membri abbiano adottato o allineato le priorità a livello dell’UE. Poiché l’organizzazione dell’assistenza sanitaria rimane una competenza nazionale, le disparità in Europa sono notevoli. Una minoranza di paesi dispone di bilanci dedicati o di strutture formalizzate per l’assistenza ai sopravvissuti. Molti pazienti devono affrontare transizioni mal coordinate tra oncologia e assistenza primaria, accesso limitato alla riabilitazione o alla psico-oncologia e mancanza di piani personalizzati di assistenza a lungo termine per i sopravvissuti. Queste lacune dimostrano che senza un impegno a livello nazionale, le ambizioni dell’UE da sole non possono garantire progressi.

Infine, il policy paper delinea ciò che il prossimo capitolo della politica sulla sopravvivenza e sulla qualità della vita deve affrontare. Ciò include il rafforzamento dell’assistenza incentrata sul paziente, il miglioramento dell’assistenza primaria e di supporto, l’affrontare gli effetti e i sintomi a lungo termine – fisici, psicosociali e socioeconomici – e garantire che la sopravvivenza diventi una priorità clinica e politica riconosciuta oltre il 2027.

Le intuizioni e le raccomandazioni costituiranno la base di una Carta europea sulla sopravvivenza al cancro e sulla qualità della vita, che sarà lanciata nel 2026. Questa Carta fornirà una visione condivisa per integrare la sopravvivenza e la qualità della vita come pilastri essenziali della politica sul cancro in tutta Europa e unirà politici, medici, ricercatori e sostenitori nell’obiettivo di garantire che ogni persona affetta da cancro possa accedere a cure eque e sostenibili, ovunque viva.

 

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La Svizzera aderisce a Horizon Europe e ad altri programmi di ricerca e innovazione dell’UE

L’Unione Europea e la Svizzera hanno firmato l’accordo che sancisce la partecipazione elvetica a Horizon Europe, Digital Europe ed al programma Euratom Research & Training. Con questa decisione, ricercatori e organizzazioni svizzere tornano ad operare alle stesse condizioni degli Stati membri: potranno coordinare consorzi, ricevere finanziamenti diretti ed accedere a tutti i pilastri tematici dei programmi. La nuova intesa potenzia la capacità europea di collaborare su ricerca e innovazione in aree strategiche quali transizione climatica, trasformazione digitale, manifattura avanzata, sicurezza energetica e salute pubblica.

L’accordo ha effetto retroattivo dal 1° gennaio 2025. Prevede inoltre la partecipazione della Svizzera a Fusion for Energy dal 2026, consentendo a ricercatori e imprese svizzere di contribuire a ITER, il principale progetto mondiale sull’energia da fusione. L’associazione a Erasmus+ è programmata per il 2027 e, una volta in vigore l’Accordo sulla Salute, la Svizzera potrà aderire anche al programma EU4Health, ampliando ulteriormente la cooperazione in ambito sanitario.

 

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Budget EU 2026: accolte le richieste del Parlamento UE su ricerca e salute

I deputati europei hanno raggiunto un accordo provvisorio sul budget dell’UE per il 2026 che ripristina fondi tagliati e potenzia i programmi chiave, tra cui Horizon Europe, le reti di trasporto e di energia, l’agricoltura, la protezione civile e gli aiuti umanitari. L’accordo aumenta gli impegni a 192,8 miliardi di euro e garantisce un sostegno aggiuntivo alla competitività, alla sicurezza, ai giovani e alle regioni limitrofe vulnerabili senza ridurre i programmi faro.

Il budget dell’UE per il 2026

Il budget dell’UE per il 2026, vedrà l’aumento di fondi aggiuntivi per Horizon Europe, le infrastrutture strategiche di trasporto ed energia, la protezione civile e l’agricoltura. I negoziatori del Parlamento e del Consiglio hanno raggiunto un accordo provvisorio prima della scadenza della conciliazione. Il livello complessivo degli stanziamenti d’impegno per il 2026 è fissato a 192,8 miliardi di euro, mentre gli stanziamenti di pagamento ammontano a 190,1 miliardi di euro. L’accordo ripristina 1,3 miliardi di euro tagliati dai governi dell’UE, riportando gli impegni alla proposta originale della Commissione.

In merito al budget, il Parlamento ha negoziato un aumento di 372,7 milioni di euro rispetto al progetto della Commissione, concentrandosi sui programmi a sostegno dei cittadini, della competitività e della sicurezza. I deputati hanno ottenuto un aumento di 20 milioni di euro per Horizon Europe e di 23,5 milioni di euro per le reti di trasporto ed energia al fine di stimolare l’innovazione, l’occupazione e le infrastrutture transfrontaliere. Erasmus+ riceve 3 milioni di euro in più.

Il budget per il settore ambientale vede il programma LIFE ottenere 10 milioni di euro, mentre EU4Health riceverà 3 milioni di euro in più. Per rafforzare le opportunità degli agricoltori i finanziamenti per la promozione dei prodotti agricoli dell’UE nell’ambito del FEAGA aumentano di 105 milioni di euro, grazie a entrate superiori alle previsioni.

Per rafforzare la resilienza, i deputati hanno aggiunto 10 milioni di euro per il meccanismo di protezione civile e RescEU e altri 10 milioni di euro per la mobilità militare. La gestione delle frontiere è rafforzata con altri 10 milioni di euro. In risposta all’instabilità geopolitica, il Parlamento ha assicurato 35 milioni di euro in più per il vicinato meridionale, 25 milioni di euro per il vicinato orientale e 35 milioni di euro in aiuti umanitari supplementari.

Nonostante l’aumento di 4,2 miliardi di euro dei costi di finanziamento per NextGenerationEU nel 2026, il Parlamento ha garantito che programmi faro come Erasmus+ e EU4Health non subiranno riduzioni. I negoziatori hanno sottolineato che l’accordo rafforza la sicurezza, la competitività, i sistemi alimentari e le opportunità per i giovani, pur rimanendo in linea con le priorità dei cittadini. Una volta adottato formalmente dal Consiglio, l’accordo sarà esaminato dalla commissione per il budget e sottoposto al voto dell’Assemblea plenaria prima di diventare legge.

 

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Altro bandi

Horizon Europe: aggiornati i draft sul work programme 2026/2027

Il work programme Horizon Europe 2026-2027 per le missioni dell’UE definisce la strategia, i bandi e le azioni per accelerare l’impatto delle cinque missioni su clima, salute, oceani, città e suolo, passando dalla sperimentazione alla dimostrazione e al pieno dispiegamento. Il draft del work programme evidenzia il ruolo centrale della collaborazione multilivello, dell’innovazione e del coinvolgimento dei territori per scalare soluzioni concrete e raggiungere risultati misurabili entro il 2030.

Il work programme Horizon Europe 2026-2027 per le missioni dell’UE

Questo work programme delinea la direzione strategica, gli inviti a presentare proposte e le azioni previste che guideranno le cinque missioni istituite nell’ambito di Horizon Europe: Adattamento ai cambiamenti climatici, Cancro, Ripristinare i nostri oceani e le nostre acque, 100 città climaticamente neutre e intelligenti entro il 2030 e Un patto per il suolo in Europa. Queste missioni sono state lanciate formalmente nel 2021 per mobilitare la ricerca e l’innovazione attorno ad alcune delle sfide sociali più urgenti dell’UE e per ottenere un impatto misurabile entro il 2030.

Il programma sottolinea che le missioni sono strumenti sistemici: interdisciplinari, intersettoriali e dipendenti dall’ampia partecipazione delle regioni, delle autorità locali, degli organismi di ricerca, dell’industria, degli investitori e della società civile. Il progetto di programma di lavoro identifica la trasformazione sociale, il coinvolgimento dei cittadini e la governance multilivello come elementi essenziali per il successo delle missioni.

Nel periodo 2026-2027, le cinque missioni passeranno dalla fase iniziale di implementazione a quella di ampliamento, replica e dimostrazione. Questo periodo consoliderà le piattaforme avviate nel periodo 2021-2025, accelerando al contempo la dimostrazione su larga scala e l’adozione di soluzioni collaudate, in particolare a livello regionale e locale.

  • Una parte significativa dei finanziamenti continua a essere destinata all’adattamento ai cambiamenti climatici, soprattutto alla luce della valutazione europea dei rischi climatici (2024), che ha evidenziato l’urgenza di gestire gli impatti climatici. Le azioni comprendono la creazione di centri nazionali di adattamento, l’allineamento della gestione dei rischi di catastrofi con l’adattamento, la standardizzazione dei servizi climatici e la dimostrazione di soluzioni di adattamento in tutta Europa. Le autorità regionali e locali rimangono i principali beneficiari.
  • La missione sul cancro si concentra sulla ricerca traslazionale, sull’accesso equo, sul miglioramento della qualità della vita e sullo sviluppo di strumenti all’avanguardia. Gli inviti comprendono la diagnosi precoce basata sul microbioma, sperimentazioni cliniche pragmatiche, migliori cure palliative, un migliore sostegno alla salute mentale dei giovani sopravvissuti e lo sviluppo di capacità.
  • La missione “Restore our Ocean and Waters” finanzierà progetti dimostrativi su larga scala relativi al ripristino degli habitat marini, alla riduzione dell’inquinamento acquatico, alla cogestione della pesca, ai siti di sperimentazione delle tecnologie oceaniche, all’implementazione regionale del Digital Twin Ocean e alla resilienza climatica delle zone costiere.
  • La missione “Città climaticamente neutre e intelligenti” continua a sostenere le città nel raggiungimento dell’obiettivo zero emissioni nette entro il 2030, attraverso azioni innovative in materia di trasporti sostenibili, transizione del riscaldamento, micro-reti, città a idrogeno, logistica circolare e approvvigionamento di soluzioni climaticamente neutre.
  • Il Soil Deal for Europe si concentra sulla creazione e il sostegno di laboratori viventi e fari in tutta Europa, sul monitoraggio della salute del suolo, sul progresso della scienza del microbioma del suolo, sulla promozione dell’innovazione aperta in Ucraina e sulla dimostrazione di soluzioni che aumentano la resilienza del suolo e la sicurezza alimentare.

Infine, il work programme pone l’accento su bandi congiunti tra le missioni, piattaforme condivise, strumenti di appalto e sinergie con altre iniziative dell’UE, in particolare gli strumenti del Consiglio europeo per l’innovazione, il New European Bauhaus, i meccanismi di protezione civile e le principali strategie normative dell’UE.

 

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bandi cure integrate

In arrivo la Twinning Call 2026 di EP PerMed per diffondere la medicina personalizzata in Europa

La Twinning Call 2026 “Advancing Collaborative Implementation of Personalized Medicine Approaches in Healthcare” (Promuovere l’implementazione collaborativa di approcci di medicina personalizzata nell’assistenza sanitaria) è promossa da EP PerMed per favorire lo scambio di conoscenze e best-practice nella medicina personalizzata (Personalised Medicine – PM) tra istituzioni europee.

Secondo il bando, un’istituzione donatrice (“Twinning Donor”) con un approccio PM già maturo trasferirà competenze e pratiche a una o più istituzioni riceventi (“Twinning Receiver”) che desiderano adottare o adattare tali soluzioni.

Dal 25 settembre 2025 al 26 febbraio 2026 la piattaforma di matchmaking online consente la registrazione di profili “Donor” o “Receiver” per creare e costruire consorzi eleggibili.

Il processo di matchmaking è iniziato il 13 ottobre 2025 con la fase “Early Matchmaking”, rivolta a ospedali, provider sanitari, organizzazioni di ricerca, aziende e altri soggetti attivi nell’ecosistema della medicina personalizzata, presenti in Stati membri dell’Unione Europea (UE) o Paesi associati a Horizon Europe.

Istituti clinici, centri di ricerca e provider sanitari possono proporsi sia come Donor (se dispongono già di soluzioni mature di PM) sia come Receiver (se desiderano implementare tali soluzioni facendo rete con un Donor europeo), partecipando così alla diffusione di pratiche innovative e al rafforzamento della capacità nazionale nel campo della PM.

requisiti e Cronoprogramma della Twinning Call 2026

Per partecipare alla Twinning Call 2026, il consorzio proponente deve rispettare i seguenti requisiti fondamentali:

  • deve includere una solo organizzazione Twinning Donor (ossia l’ente che mette a disposizione una soluzione o approccio già maturo in medicina personalizzata) e almeno una, fino a un massimo di due organizzazioni Twinning Receiver (ossia enti che desiderano adottare o adattare la soluzione);
  • le organizzazioni Donor e Receiver devono essere costituite in Stati membri dell’UE o Paesi associati a Horizon Europe;
  • il consorzio deve essere transnazionale, coinvolgendo almeno due e al massimo tre organizzazioni legalmente registrate in almeno due differenti Paesi eleggibili;
  • la soluzione o l’approccio che viene trasferito (via Donor-Receiver) deve essere matura per l’implementazione, ovvero con livello di prontezza tecnologica (TRL) pari a 9 e – se richiesto – marchio CE (CE-marked). Ciò significa che non sono ammessi progetti puramente esplorativi o di ricerca di base, ma si richiede che la tecnologia/approccio sia già operativo e pronto per replicazione o adozione;
  • le attività devono essere chiaramente collegate alla PM e possono coprire uno o più dei seguenti ambiti: diagnostica, prevenzione, trattamento, gestione del paziente, follow-up;
  • la partnership Donor-Receiver ha durata indicativa tra 6 e 12 mesi, che richiede un piano realistico, ben definito e operativo fin dall’inizio del progetto.

Il cronoprogramma della Twining Call 2026 prevede:

  • 30 ottobre 2025, ore 12:00 CEST – Webinar informativo sull’Early Matchmaking (È possibile guardare la registrazione a questo LINK).
  • 10 dicembre 2025 – Lancio del bando e apertura della piattaforma di candidatura.
  • 17 dicembre 2025, ore 12:00 CEST – Webinar informativo sul bando (LINK per la registrazione).
  • 15 gennaio 2026, ore 12:00 CEST – Evento di Matchmaking online (LINK per la registrazione).
  • 26 febbraio 2026, ore 16:00 CEST – Termine ultimo per la presentazione delle proposte.
  • 16 aprile 2026 – Notifica dei risultati finali.

 

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cure integrate comunicazione in salute

Nuovo rapporto UE: il ruolo dell’assistenza sanitaria nella riduzione delle disuguaglianze e della povertà

L’assistenza sanitaria pubblica svolge un ruolo essenziale nella riduzione di disuguaglianze e povertà all’interno dell’Unione Europea. È quanto emerge dal nuovo rapporto The Role of Healthcare in Reducing Inequalities and Poverty in the EU, pubblicato dalla Commissione europea.

La pandemia ha evidenziato la necessità di sistemi sanitari più resilienti e capaci di reagire a crisi future, in un contesto caratterizzato da invecchiamento demografico, pressioni economiche e aumento dei costi delle tecnologie sanitarie. Il documento sottolinea come difficoltà di accesso alle cure possano accentuare le disuguaglianze e come la tutela del diritto universale alla salute richieda scelte di investimento efficienti e sostenibili.

Il rapporto introduce una metodologia innovativa per valutare in modo più accurato l’impatto redistributivo dell’assistenza sanitaria pubblica, attraverso l’analisi delle Social Transfers in Kind (STiKs). Le STiKs rappresentano beni e servizi forniti gratuitamente o a costo ridotto dallo Stato, come visite mediche, trattamenti, farmaci o servizi diagnostici.

Secondo il documento, queste prestazioni costituiscono circa il 35% dei benefici sociali totali nell’UE e hanno un effetto significativo nella riduzione di disuguaglianza e povertà. Malgrado ciò, il loro impatto sulla povertà o sulla disuguaglianza non viene misurato regolarmente nelle statistiche ufficiali dell’UE, impedendo valutazioni effettivamente complete delle politiche sociali.

Il rapporto risulta particolarmente tempestivo, dato l’attuale contesto di significative pressioni sui finanziamenti e di priorità contrastanti per i fondi pubblici. L’invecchiamento della popolazione aggiunge ulteriore pressione ai sistemi sanitari e, in questo contesto, è essenziale misurare l’efficacia delle prestazioni sociali e garantire che le decisioni politiche sostengano la resilienza dei sistemi sanitari.

Il rapporto utilizza un approccio “ibrido” che combina il metodo assicurativo, basato sulle caratteristiche individuali come età e genere, con elementi dell’approccio dell’uso effettivo, sfruttando i dati disponibili sull’utilizzo dei servizi sanitari.

Un elemento centrale dello studio è l’integrazione delle STiKs nel modello di microsimulazione EUROMOD, lo strumento della Commissione europea che permette di simulare tasse, contributi e trasferimenti sulla base delle norme vigenti nei diversi Stati membri.

EUROMOD consente di ottenere una misura comparabile del reddito disponibile delle famiglie e, con l’ampliamento proposto nel rapporto, anche di analizzare l’impatto complessivo delle prestazioni sanitarie in natura sulla distribuzione del reddito. Grazie a queste simulazioni, il rapporto mostra che le STiKs riducono in modo rilevante l’indice Gini, uno degli indicatori più utilizzati per misurare la disuguaglianza, con riduzioni comprese tra 1,5 e 4,5 punti in quasi tutti gli Stati membri.

Assistenza sanitaria, scenari redistributivi e sostenibilità

Il rapporto evidenzia l’utilità di EUROMOD per simulare scenari ipotetici (“what-if”) e valutare gli effetti potenziali di interventi e riforme. Attraverso questi scenari, è possibile stimare come cambierebbe la distribuzione del reddito se, ad esempio, il sistema sanitario fosse finanziato in modo diverso o se le famiglie dovessero sostenere la spesa sanitaria tramite assicurazioni private. Le analisi mostrano che sistemi basati prevalentemente su contributi sociali tendono a essere più regressivi rispetto a quelli finanziati da imposte dirette. Il rapporto segnala inoltre il valore di questi strumenti per anticipare gli effetti di cambiamenti nel budget sanitario e identificare soluzioni più eque ed efficienti.

Un’altra dimensione analizzata riguarda le spese out-of-pocket (OOP), ovvero i costi sanitari pagati direttamente dalle famiglie al momento dell’erogazione delle prestazioni, come ticket, farmaci non rimborsati o visite specialistiche.

Sebbene tutti gli Stati membri dispongano di sistemi sanitari pubblici, una parte della spesa rimane a carico delle famiglie. Il rapporto mostra che livelli elevati di OOP possono rappresentare una barriera all’accesso, con effetti che si concentrano soprattutto sulle famiglie vulnerabili, sugli anziani e sui lavoratori autonomi. Una bassa spesa OOP tra i redditi più bassi non indica necessariamente una maggiore tutela: può riflettere anche rinuncia o posticipo delle cure per motivi economici, con un aumento delle esigenze mediche non soddisfatte.

Infine, il rapporto richiama l’attenzione sui rischi legati alla sostenibilità intergenerazionale della spesa sanitaria, in un contesto di rapido invecchiamento demografico. Le simulazioni mostrano che, senza correttivi, le generazioni più giovani potrebbero trovarsi a sostenere un carico crescente per finanziare i sistemi sanitari pubblici.

Nel complesso, le evidenze raccolte confermano che l’assistenza sanitaria pubblica è uno degli strumenti più efficaci per ridurre la povertà monetaria e la disuguaglianza nei Paesi dell’UE, e rappresenta un pilastro essenziale per sistemi sanitari resilienti, equi e sostenibili.

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Aperto il bando ERA4Health “Prevent-OO” per prevenire sovrappeso e obesità

Lo scorso 13 novembre è stata aperta la call di ERA4Health cofinanziata dall’UE Understanding and Preventing Overweight and Obesity: Mechanisms of their onset and progression, neglected determinants and novel strategies for critical transitional periods in life – PREVENT-OO per comprendere e prevenire il sovrappeso e l’obesità.

Prevent-OO

La call di Prevent-OO sosterrà la collaborazione transnazionale di scienziati provenienti da diversi paesi affinché lavorino insieme, avvalendosi di competenze e serie di dati complementari. L’invito finanzierà la ricerca volta a migliorare la comprensione delle cause dell’obesità, del sovrappeso e delle loro complicanze mediante un approccio meccanicistico, nonché studi finalizzati allo sviluppo di strategie di sanità pubblica per la prevenzione dell’obesità e del sovrappeso, concentrandosi sui periodi di transizione critici della vita, dovuti a cambiamenti biologici o socio-ambientali.

La deadline per la presentazione delle proposte preliminari è fissata per il 21 gennaio 2026.

Le proposte per Prevent-OO dovrebbero concentrarsi sull’ampliamento delle conoscenze e contribuire a:

  • ridurre il tasso di sovrappeso e dell’obesità in Europa attraverso una migliore comprensione dei meccanismi ancora poco studiati, che consentirà di elaborare nuove strategie preventive e terapeutiche su misura;
  • migliorare l’accuratezza della diagnosi precoce attraverso l’identificazione dei fattori chiave determinanti e, in ultima analisi, lo sviluppo di politiche pubbliche efficaci e iniziative sanitarie che sostengano interventi mirati.

Il bando Prevent-OO vede la partecipazione di 19 nazioni con le relative organizzazioni che hanno accettato di finanziare questo bando transnazionale. Per quanto riguarda l’Italia, sarà coinvolto il Ministero della Salute.

 

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Due nuove strategie della Commissione europea per l’intelligenza artificiale nell’industria e nella scienza

La Commissione europea ha lanciato le strategie Apply AI e AI in Science per accelerare l’adozione dell’intelligenza artificiale (IA) nei settori chiave, nei servizi pubblici e nella ricerca, posizionando l’Europa come leader globale nell’IA affidabile e innovativa tramite anche l’iniziativa RAISE (Resource for AI Science in Europe) e Horizon Europe.

Le due strategie
Apply AI strategy

Questa strategia mira ad accelerare l’adozione dell’IA nei settori chiave dell’industria europea e nel settore pubblico, promuovendo il piano d’azione dell’UE AI Continent Action Plan al fine di rendere l’Europa un leader mondiale affidabile nell’IA. Promuove un approccio “IA prima di tutto” (“AI first”), incoraggiando le aziende a integrare l’IA nelle loro attività, dando priorità alla sicurezza e all’uso etico. I settori target includono sanità, farmaceutica, energia, mobilità, produzione, edilizia, agroalimentare, difesa, comunicazioni e cultura, con circa 1 miliardo di euro mobilitati a sostegno di queste misure. Le azioni includono la creazione di centri di screening sanitario basati sull’IA, lo sviluppo di modelli di IA all’avanguardia e la fornitura di supporto su misura per le PMI.

La strategia affronta sfide quali il miglioramento delle infrastrutture, l’accesso ai dati e la preparazione della forza lavoro attraverso un’iniziativa Frontier AI e il rinnovo degli European Digital Innovation Hubs come Experience Centres for AI. Questi hub aiuteranno le organizzazioni a testare, implementare e adottare soluzioni di IA, accedere alle competenze e garantire la conformità con l’AI Act. Il coordinamento sarà supportato dall’Apply AI Alliance, da un Osservatorio sull’IA che monitorerà le tendenze e dall’AI Act Service Desk che guiderà l’attuazione.

AI in Science Strategy

La seconda delle due strategie posiziona l’UE come centro di eccellenza scientifica basato sull’IA attraverso la creazione di RAISE (Resource for AI Science in Europe), un istituto virtuale che coordina le risorse di IA per la ricerca. L’obiettivo è aumentare gli investimenti annuali di Horizon Europe nell’IA fino a oltre 3 miliardi di euro, con 600 milioni di euro dedicati all’ampliamento dell’accesso al calcolo ad alte prestazioni e alle gigafabbriche di IA per ricercatori e startup, e 58 milioni di euro nell’ambito del progetto pilota RAISE per la formazione e l’attrazione dei migliori talenti nel campo dell’IA attraverso reti di eccellenza e reti di dottorato.

Nello stesso ambito delle strategie, il Joint Research Centre (JRC) ha pubblicato il rapportoRole of Artificial Intelligence in Scientific Research – A Science for Policy, European Perspective”, che analizza il ruolo dell’IA nella scienza e contribuisce a definire politiche e investimenti informati. Il JRC guiderà l’AI Evaluation Hub per monitorare i modelli di IA in campi scientifici strategici. Ha rilevato che l’UE ospita la quota maggiore di attori della ricerca globale sull’IA (13%, rispetto al 4% degli Stati Uniti e all’1% della Cina) e sottolinea la necessità di infrastrutture condivise, scienza aperta e team multidisciplinari che combinino IA, ingegneria e competenze specifiche.

L’IA sta già trasformando la ricerca in tutte le discipline, dall’ingegneria alle scienze della vita e alle scienze umane, con applicazioni di successo quali l’analisi delle proteine e la scoperta di farmaci. La Commissione presenterà inoltre una strategia per l’Unione dei dati volta a migliorare l’accesso ai dati strutturati.

 

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Digital Europe: emendato il Work Programme 2025-2027 del Programma europeo sulla trasformazione digitale

Il Digital Europe Programme (DIGITAL) Work Programme (WP) 2025–2027 segna la fase finale del quadro finanziario pluriennale dell’UE 2021-2027. Basandosi sui programmi di lavoro precedenti, si concentra sul consolidamento, lo sviluppo e il mantenimento delle capacità digitali in tutta Europa. Il suo obiettivo centrale è quello di portare a termine le iniziative avviate nei cicli precedenti promuovendo al contempo la trasformazione digitale dell’UE in linea con il 2030 Digital Compass.

Il Work Programme 2025-2027

Questo programma di lavoro riflette sia la continuità che l’adattamento. Pur garantendo la sostenibilità delle azioni precedenti, introduce anche nuove priorità che rispondono alle sfide tecnologiche e geopolitiche emergenti, in particolare nell’ambito dell’intelligenza artificiale (IA), della sicurezza informatica e dell’identità digitale. Il programma è in linea con i più ampi quadri legislativi dell’UE, quali il Chips Act, l’AI Act, il Cyber Resilience Act e l’Interoperable Europe Act, che incarnano l’impegno dell’Europa a favore della sovranità tecnologica e di ecosistemi digitali sicuri.

Un elemento caratterizzante di questo WP è il progresso dell’IA e dell’IA generativa (GenAI). Finanzia l’ammodernamento delle strutture di test e sperimentazione (TEF) per convalidare le applicazioni GenAI in condizioni reali, sostenendone l’implementazione in settori chiave come la sanità, la produzione, il patrimonio culturale e l’istruzione. Applicazioni come i Virtual Human Twins e l’imaging medico basato sull’IA dimostrano il ruolo dell’IA nell’innovazione sanitaria. Questi progressi sono alla base della strategia Apply AI dell’UE, che rende l’Europa un centro nevralgico per un’IA responsabile e affidabile.

La sicurezza informatica rimane un pilastro del Work Programme. Le iniziative includono l’istituzione di un’EU Cybersecurity Reserve per la sicurezza informatica e la creazione di un’unica piattaforma di segnalazione per le vulnerabilità. Il WP sostiene anche lo sviluppo della Cybersecurity Skills Academy per affrontare la carenza di talenti digitali nell’UE.

Per raggiungere l’obiettivo del Decennio digitale (Digital Decade target) di una forza lavoro digitale qualificata, il Work Programme stanzia oltre 100 milioni di euro per le competenze digitali avanzate, istituendo quattro nuove accademie nelle tecnologie quantistiche, nelle fabbriche di IA/GenAI, nei semiconduttori e nei mondi virtuali. Queste iniziative integrano i programmi esistenti per aumentare il numero di laureati in ICT, in particolare donne, rafforzando così la capacità di innovazione dell’Europa.

Il Work Programme rafforza anche le sinergie con altri programmi dell’UE, in particolare Horizon Europe, Connecting Europe Facility (CEF2), InvestEU, EU4Health e i fondi della politica di coesione. Ciò garantisce investimenti coerenti nelle infrastrutture digitali, nella ricerca e nelle competenze, evitando duplicazioni e sfruttando meccanismi di finanziamento complementari. Il marchio Strategic Technologies for Europe Platform (STEP) incentiva ulteriormente i progetti interprogrammatici di alta qualità che promuovono gli obiettivi tecnologici strategici dell’UE.

 

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JACARDI: 3° Assemblea generale annuale

JACARDI, la Joint Action on Cardiovascular Diseases and Diabetes, ha tenuto la sua terza Assemblea generale annuale a Madrid, in Spagna, dal 14 al 16 ottobre 2025. L’incontro riunirà partecipanti provenienti da 21 paesi europei, tra cui autorità nazionali, istituzioni dell’UE, OMS, EUPHA, rappresentanti dei pazienti e società scientifiche.

La nuova assemblea JACARDI

L’Assemblea di quest’anno si è aperta con un benvenuto da parte dei rappresentanti istituzionali e un messaggio da parte del team di coordinamento JACARDI, ponendo le basi per un dialogo collaborativo. Al centro dell’agenda ci sono i progetti pilota JACARDI, che fungono da laboratori viventi per testare, scalare e condividere interventi innovativi nella cura delle malattie cardiovascolari e del diabete. Le discussioni hanno esplorato i primi risultati raggiunti e affronteranno temi chiave come l’equità, la sostenibilità, i sistemi di monitoraggio e la continuità delle cure.

L’Assemblea ha fornito anche una piattaforma per collegare le lezioni apprese da JACARDI con il prossimo Piano sanitario cardiovascolare dell’UE (EU Cardiovascular Health Plan), garantendo che le esperienze nazionali e i risultati dei pacchetti di lavoro (Work Package) tecnici informino la politica europea. Promuovendo lo scambio e la riflessione congiunta, l’incontro ha rafforzato la motivazione, la collaborazione e la capacità collettiva di ridurre il peso delle malattie non trasmissibili in tutta Europa.

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DOCUMENTI UTILI

Comunicato stampa ITA – JACARDI General Assembly Madrid 2025