Categorie
Altro

Il Consiglio approva l’agenda politica ERA dello Spazio Europeo della Ricerca per il periodo 2025-2027

Il 23 maggio 2025 il Consiglio dell’Unione Europea ha raggiunto un accordo relativamente all’adozione dell’agenda politica ERA dello Spazio Europeo della Ricerca per il prossimo triennio, proseguendo il percorso iniziato nel 2000 volto a rafforzare l’ecosistema europeo della ricerca e dell’innovazione (R&I).

Come sottolinea Marcin Kulasek, Ministro polacco della Scienza e dell’Istruzione Superiore, l’agenda politica ERA per il periodo 2025-2027 costituirà “la tabella di marcia per aiutare la comunità della ricerca e dell’innovazione a coordinare gli sforzi e a conseguire risultati straordinari”, affrontando temi chiave come la mobilità della conoscenza, la sostenibilità, la competitività internazionale e promuovendo al contempo azioni concrete ed un ampio coinvolgimento di Stati membri e stakeholder.

L’agenda è articolata in 11 politiche strutturali, che si concentrano su iniziative a lungo termine, ed 8 azioni, focalizzate su obiettivi a breve termine. La partecipazione avverrà su base volontaria, secondo il principio della geometria variabile, che consente agli Stati Membri di aderire in modo flessibile alle singole iniziative.

Principali ambiti di intervento dell’agenda politica ERA 2025-2027

Le 11 politiche strutturali ERA comprendono attività a lungo termine che richiedono un forte coordinamento tra gli attori europei, con l’obiettivo di ottenere risultati misurabili. Tra le aree prioritarie di interesse:

  • scienza aperta, parità di genere e sostenibilità delle professioni in nella R&I;
  • rafforzamento delle infrastrutture di ricerca e della collaborazione internazionale;
  • riforma della valutazione della ricerca e promozione della valorizzazione delle conoscenze.

Le 8 azioni ERA si concentrano su iniziative mirate e misurabili, da completare entro tre anni. Tra queste:

  • sostegno all’equità nella scienza aperta;
  • promozione dell’adozione responsabile dell’intelligenza artificiale nella ricerca;
  • rafforzamento della sicurezza della ricerca.

Sia le politiche strutturali che le azioni specifiche sono organizzate in base ai quattro settori prioritari individuati nel Patto per la ricerca e l’innovazione in Europa:

  1. Mercato interno della conoscenza, con l’obiettivo di favorire la libera circolazione di ricercatori, dati e idee, per potenziare la competitività internazionale e superare la frammentazione della ricerca europea.
  2. Transizioni verde e digitale, per promuovere la Ricerca e l’Innovazione ed affrontare le grandi sfide sociali e ambientali, sviluppando tecnologie sostenibili e rafforzando la partecipazione dei cittadini nella scienza.
  3. Accesso all’eccellenza della ricerca, con l’obiettivo di ridurre le disparità in termini di opportunità di R&I e rafforzare la qualità e della ricerca in tutta l’UE.
  4. Investimenti nella R&I, per incentivare la cooperazione transnazionale e l’efficienza dei finanziamenti e consolidare la capacità europea di innovazione.

L’attuazione dell’agenda sarà coordinata dal Forum ERA e dal Comitato per lo Spazio europeo della ricerca e dell’innovazione (ERAC – European Research Area and Innovation Committee), che garantiranno un’attuazione della stessa inclusiva e trasparente. Gli Stati membri sono invitati a collaborare attivamente con tutti gli stakeholder – inclusi il settore pubblico, quello privato e la società civile – per sostenere la piena realizzazione dell’agenda politica ERA per il periodo 2025-2027.

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

Categorie
Altro

SAVE THE DATE: European Research & Innovation Days 2025

La nuova edizione degli European Research and Innovation Days si terrà il 16 e 17 settembre 2025 a Bruxelles, presso The Square. L’evento, promosso dalla Commissione Europea, sarà un’occasione chiave per riflettere sulle politiche di ricerca e innovazione e sul ruolo strategico dell’Europa in questo settore.

Research & Innovation al centro dell’agenda politica e industriale dell’UE

Con il motto “Together, towards a Research and Innovation Union”, i R&I Days 2025 si svolgeranno in un momento cruciale per il futuro dell’Unione Europea: tra i temi al centro del dibattito ci saranno il prossimo bilancio pluriennale, la Startup and Scaleup Strategy, la strategia europea sulle scienze della vita, la AI in Science Strategy, e le nuove iniziative legislative per rafforzare la European Innovation e la European Research Area.

L’evento sarà accessibile sia in presenza che online e includerà panel di alto livello, momenti di networking e confronti strategici per plasmare l’agenda dell’UE in materia di ricerca e innovazione.

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

Categorie
Altro

Align, Act, Accelerate: pubblicato il rapporto del “Gruppo Heitor”

A metà dello scorso ottobre è stato pubblicato il rapporto del gruppo di esperti incaricato dalla Commissione europea di supportare la valutazione intermedia di Horizon Europe (prevista per l’inizio del 2025 ).

In particolare, il documento si basa su un’ampia consultazione delle parti interessate e si concentra sull’efficacia, efficienza, pertinenza, coerenza e il valore aggiunto europeo del programma. Inoltre, continente una serie di raccomandazioni volte a migliorare gli anni rimanenti di Horizon Europe, nonché ad alimentare la riflessione sui futuri investimenti europei in ricerca e innovazione in modo da massimizzare l’impatto di Horizon Europe e delineare le basi per il prossimo Programma quadro (FP10).

Il rapporto “Align, Act, Accelerate: Technology and Innovation to Boost European Competitiveness

Il rapporto, intitolato “Align, Act, Accelerate: Technology and Innovation to Boost European Competitiveness”, si fonda sui primi dati di Horizon Europe, sull’analisi a posteriori di Horizon 2020 e, infine, sugli elementi forniti dalle consultazioni pubbliche e i vari documenti degli stakeholder europei riguardanti ricerca e l’innovazione. L’obiettivo principale è quello di rispondere alle sfide globali e rafforzare la competitività dell’Europa in ambito sia scientifico che tecnologico.

Il documento pone un focus su quattro macroaree:

  1. promuovere l’eccellenza in scienza e innovazione;
  2. rafforzare la competitività industriale;
  3. favorire trasformazioni sociali attraverso la ricerca e l’innovazione;
  4. consolidare un ecosistema europeo inclusivo e resiliente.

Questi obiettivi dovrebbero essere implementati tramite azioni mirate nei prossimi tre anni di Horizon Europe.

Il report, inoltre, stila 12 raccomandazioni che sottolineano l’importanza di aumentare i finanziamenti per programmi come ERC ed EIC al fine di aumentare il numero e la qualità delle ricerche, delle innovazioni di impatto e scale-up tecnologiche per rendere l’Europa più competitiva, sicura e sostenibile a livello globale. Per ottenere tali risultati, bisogna semplificare le procedure amministrative, istituire Consigli dedicati alla competitività industriale e alle sfide sociali e rafforzare la cooperazione internazionale.

L’Align, Act, Accelerate è frutto del lavoro di un gruppo di 15 esperti provenienti da tutta l’UE, e presieduto da Manuel Heitored.

 

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

Categorie
Altro

Joint Research Centre: online il documento sulle reti collaborative di R&I 2014-2020

Il Joint Research Centre (JRC) ha pubblicato un documento sulle reti collaborative di ricerca e innovazione in UE tra il 2014 e il 2020 (“Research and Innovation collaboration networks across EU regions over 2014-2020”).

Il documento fornisce una panoramica della connettività dell’ambiente R&I tra le regioni dell’UE per il periodo 2014-2020, concentrandosi sulle quattro reti di ricerca collaborativa: la co-patents network e le due reti create dalle politiche di R&I dell’UE il Programma Quadro e il Programma Interreg Europe: Horizon 2020 e Interreg 2014-2020.

Inoltre, il Policy Insight analizza ulteriormente le potenziali sinergie tra Horizon 2020 e Interreg 2014-2020 e l’impatto dei diversi Programmi Quadro nel tempo (e della rete di collaborazioni che producono) sull’attività brevettuale delle regioni.

Le reti collaborative di R&I 2014-2020

La ricerca collaborativa è aumentata costantemente nel tempo, e oltre a risolvere problemi complessi mira anche a: risparmiare sui costi di ricerca, evitare la duplicazione degli sforzi, ridurre al minimo la frammentazione della ricerca stessa.

Secondo quanto contenuto nella pubblicazione, se le collaborazioni di ricerca e innovazione sono piuttosto frammentate a livello nazionale, le due principali politiche di R&I dell’UE (Programma Quadro – PQ – e Interreg Europe), contribuiscono invece a superare tale frammentarietà orientando le collaborazioni di R&I in tutta Europa.

I due Programmi svolgono infatti un ruolo fondamentale nell’aumentare la connettività dell’ambiente di R&I da parte delle organizzazioni finanziatrici. Nel dettaglio il PQ mira a sostenere e promuovere la ricerca nello Spazio europeo della ricerca, ed il Programma Interreg Europe contribuisce a ridurre le disparità nei livelli di sviluppo, crescita e qualità della vita nelle regioni europee e tra di esse.

In aggiunta, queste due politiche evidenziano talune sinergie, quali ad esempio la partecipazione al Programma Interreg Europe 2014-2020, che è positivamente correlata con la partecipazione a Horizon 2020 (H2020).

Infine, una buona posizione nella rete di collaborazioni per la R&I creata tramite il Programma Quadro ha un impatto positivo anche sull’attività di brevettazione delle regioni dell’UE.

L’analisi dell’JRC inclusa in questo Policy Insight è contenuta nel rapporto 2024 “Science, Research and Innovation Performance of the EU (SRIP):A competitive Europe for a sustainable future” della Commissione europea.

Per maggiori informazioni e per visualizzare il documento dell’JRC, si prega di consultare il seguente LINK.

Categorie
Altro

European Partnership Stakeholder Forum 2024

Il 4 e 5 dicembre 2024 si terrà a Bruxelles il Forum degli Stakeholder delle European Partnerships, un evento di grande rilievo intitolato “20 anni di European Partnerships: riflessioni sul passato – plasmare il futuro”.

Questo appuntamento celebra il ventesimo anniversario del lancio delle prime partnership, i cosiddetti ERA-NET, introdotti con il Sesto Programma Quadro (FP6), che hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo dello Spazio Europeo della Ricerca (ERA).

Il Forum accoglierà oltre 250 partecipanti tra rappresentanti delle European Partnerships, governi nazionali e regionali, agenzie di finanziamento pubblico, settore privato e decisori politici nel campo della ricerca e innovazione (R&I).

European Partnership Stakeholder Forum 2024: Obiettivi e agenda

L’evento si propone di:

Per ciò che concerne l’agenda:

4 dicembre 2024
Nel pomeriggio del primo giorno, il Forum inizierà con una sessione plenaria dedicata ai vent’anni di European Partnerships, riflettendo sui risultati e sugli impatti generati dalle collaborazioni avviate dal 2004. Successivamente, si terranno workshop tematici paralleli, ciascuno focalizzato su specifici cluster tematici delle European Partnerships, per analizzare i progressi compiuti e identificare le priorità strategiche per il futuro. La giornata si concluderà con momenti dedicati al networking informale, inclusi incontri bilaterali e una cena di networking.

5 dicembre 2024
La seconda giornata si concentrerà sul futuro. La mattina sarà dedicata a workshop paralleli per esplorare i miglioramenti necessari in vista del FP10, raccogliendo proposte dagli stakeholder su come rendere le partnership ancora più efficaci e sostenibili. A seguire, ci sarà una sintesi dei risultati dei workshop e una tavola rotonda ad alto livello, dove esperti e decisori politici discuteranno le strategie chiave per il decennio a venire. L’evento si concluderà con un pranzo di networking per favorire ulteriori scambi e collaborazioni.

 

Le registrazioni per partecipar all’evento chiuderanno il 15 novembre p.v..

Per maggiori informazioni, si prega di consultare il seguente LINK.

Categorie
Altro

FP10: priorità per la ricerca per il prossimo Programma Quadro

La nuova commissaria per le Start-up, la Ricerca e l’Innovazione, Ekaterina Zaharieva, ha delineato le sue priorità per lo sviluppo del futuro Programma Quadro (FP10), che sostituirà Horizon Europe.

Il nuovo Programma Quadro – FP10

Il nuovo programma si concentrerà sulla semplificazione dell’accesso ai fondi europei per la ricerca e l’innovazione, cercando di allinearsi meglio con le priorità politiche dell’UE. FP10 intende promuovere l’uso dell’intelligenza artificiale per supportare i partecipanti e facilitare l’utilizzo di fondi semplificati come le somme forfettarie. Inoltre, prevede un potenziamento della partecipazione delle piccole e medie imprese e una maggiore attenzione alle partnership pubblico-private.

La commissaria ha affrontato le preoccupazioni riguardo a un possibile mega fondo per la competitività, evidenziando l’importanza di preservare l’autonomia dello European Research Council, che finanzia principalmente la ricerca di base. Ha anche promesso di ampliare lo European Innovation Council (EIC), dedicato alle innovazioni strategiche per la competitività europea, senza però menzionare la proposta di creare due nuovi consigli indipendenti per la competitività industriale e le sfide sociali, suggerita dal gruppo di esperti di FP10.

Un altro aspetto cruciale della strategia riguarda il divario tra i Paesi dell’Est e dell’Ovest dell’Unione Europea, che hanno affrontato diverse difficoltà nell’accesso ai fondi di Horizon Europe. Sono state sottolineate l’efficacia delle misure già in atto, ma sarà necessaria una consultazione ulteriore con gli Stati membri per affrontare queste disparità.

Infine, è stato riaffermato l’impegno per la creazione di uno spazio comune per la ricerca e l’innovazione nell’UE, attraverso l’adozione dell’Atto sulla European Research Area (ERA), che mira a garantire la libera circolazione di ricercatori, tecnologie e conoscenze, e a migliorare il coordinamento dei bilanci nazionali e dell’UE dedicati alla ricerca e innovazione.

Questa votazione avvia tre settimane di colloqui di conciliazione con il Consiglio, con l’obiettivo di raggiungere un accordo per il bilancio del prossimo anno, che dovrà poi essere votato dal Parlamento e firmato dal suo Presidente.

 

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

Categorie
Altro

ESFRI: annunciato l’inizio dei lavori per l’aggiornamento della nuova Roadmap 2026

L’European Strategy Forum on Research Infrastructures – ESFRI ha annunciato l’inizio del processo che porterà a una versione aggiornata della sua Roadmap 2026, che sarà completata nel 2026.

Sin dalla sua prima edizione nel 2006, l’ESFRI Roadmap ha presentato le migliori strutture scientifiche europee, sulla base di un rigoroso processo di valutazione e selezione. Ciò è stato possibile grazie al meticoloso lavoro svolto da un gran numero di scienziati e delegati ESFRI. Attraverso le sue sei edizioni, inclusa la più recente ESFRI Roadmap 2021, 63 strutture europee rappresentano investimenti per un valore di oltre 20 miliardi di euro.

La nuova Roadmap 2026 dell’ESFRI 

La versione aggiornata della Roadmap ESFRI rafforza l’approccio di collaborazione per la costruzione di un ecosistema europeo di infrastrutture di ricerca solido e sostenibile, con conseguente rafforzamento della competitività e dell’eccellenza dell’Unione europea e progresso dello Spazio europeo della ricerca.

Nella prima fase del processo di aggiornamento, l’ESFRI accoglierà la presentazione di proposte per l’inserimento nella Roadmap di nuovi progetti di R&I o di importanti aggiornamenti di R&I esistenti.

Inoltre, il processo di aggiornamento includerà il monitoraggio dei progetti inclusi nella Roadmap ESFRI nel 2016, 2018 e 2021.

Una delle novità di questa tornata è l’introduzione delle considerazioni ambientali come ulteriore requisito chiave.

Inoltre, le proposte devono essere chiaramente incentrate sulla sostenibilità finanziaria dell’infrastruttura proposta e il suo posizionamento nel panorama delle infrastrutture di ricerca europee deve essere descritto con maggiori dettagli rispetto al passato.

Infine, aspetti come le misure di sicurezza dei dati e la conformità all’approccio Open Science sono stati rafforzati per allineare l’intero processo alle più recenti priorità politiche.

Gelsomina Pappalardo, Vice-Presidente di ESFRI e Presidente dell’ESFRI Drafting Group su Landscape Analysis, ha sottolineato le nuove caratteristiche metodologiche incluse nella Roadmap 2026: “incoraggiamo fortemente i diversi stakeholder a presentare proposte sia mirate che molto mature. La ESFRI Roadmap 2026 porrà un’attenzione significativa sulla sostenibilità finanziaria dell’ecosistema RI, introducendo al contempo la nuova dimensione delle “considerazioni ambientali” per promuovere la sostenibilità ambientale” .

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

Categorie
Altro

Commissione UE: nuova consultazione sullo Spazio Europeo della Ricerca – ERA

Nel settembre 2020 la Commissione Europea ha adottato una comunicazione dal titolo “Un nuovo ERA per la ricerca e l’innovazione”, che descrive una nuova visione per uno Spazio europeo della ricerca (ERA) più forte, basata su quattro priorità:

  • dare priorità agli investimenti e alle riforme;
  • migliorare l’accesso all’eccellenza;
  • tradurre i risultati di R&I in ambito economico;
  • approfondire l’ERA.

Quattro anni dopo, la Commissione intende pubblicare una nuova comunicazione che esamini i progressi compiuti in questi settori e individui le sfide ancora da affrontare.

A tal proposito, la Commissione europea ha lanciato una nuova consultazione offrendo a cittadini, organizzazioni e stakeholders l’opportunità di esprimere la propria opinione sulla comunicazione “Spazio europeo della ricerca – Il nuovo ERA quattro anni dopo: risultati, insegnamenti tratti e prospettive future”.

La nuova Comunicazione sull’ERA

Tale iniziativa mira a consolidare i successi raggiunti, identificare le sfide ancora aperte e definire le prossime tappe per rafforzare ulteriormente la cooperazione scientifica tra gli Stati membri. I contributi raccolti supporteranno la preparazione di una nuova Comunicazione sull’ERA che analizzi i progressi compiuti e le sfide ancora da affrontare, contribuendo così a definire il percorso per le future azioni. La consultazione sarà disponibile fino al 30 settembre 2024.

I feedback saranno essenziali per perfezionare ulteriormente l’iniziativa e garantire che le strategie future rispondano alle necessità emergenti nel campo della ricerca e dell’innovazione.

Per maggiori informazioni e per partecipare alla consultazione, si prega di consultare il seguente LINK.

Categorie
Altro

Parlamento UE: briefing su Ricerca e Innovazione nei PNRR

Prioritizzare politicamente la Ricerca e l’Innovazione è essenziale per mantenere la competitività tecnologica dell’UE e per assicurare prosperità e sostenibilità economica, sociale e ambientale. Nonostante ciò, una delle principali difficoltà resta l’insufficienza degli investimenti in questo settore, una questione che interessa tutti gli Stati membri europei.

L’Iniziativa di Next Generation EU

Per stimolare gli investimenti in R&I, l’UE ha fissato l’ambizioso traguardo di dedicare il 3% del PIL alle spese per la ricerca e l’innovazione. In questo contesto, il programma Next Generation EU (NGEU) e il suo principale strumento, il dispositivo per la Ripresa e la Resilienza (RRF), giocano un ruolo fondamentale. Questi strumenti offrono finanziamenti supplementari che consentono agli Stati membri di potenziare i loro ecosistemi di R&I attraverso i Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Ogni Stato membro, nell’elaborare il proprio PNRR, ha dovuto rispondere a specifiche raccomandazioni del semestre europeo, focalizzandosi sulle transizioni verde e digitale. Per accedere ai fondi, è stato necessario raggiungere determinati obiettivi e traguardi legati alle iniziative proposte. Complessivamente, il RRF destina oltre 47 miliardi di euro a progetti di R&I, anche se l’approccio e l’allocazione delle risorse variano notevolmente tra i vari paesi.

Esempi di Iniziative e Opportunità di Finanziamento nei pnrr

Un recente rapporto ha analizzato sei iniziative specifiche di investimento e riforma nel settore della R&I, tratte dai PNRR nazionali. Gli esempi hanno l’obiettivo di integrare lo Spazio europeo della ricerca. Ogni caso di studio è stato associato a una delle sei linee guida politiche di R&I stabilite dalla Commissione europea, dimostrando l’ampiezza e la diversità delle azioni intraprese.

Il rapporto ha inoltre evidenziato altre possibilità di finanziamento per la R&I, all’interno del quadro finanziario pluriennale tradizionale. Gli esperti ritengono che Next Generation EU possa contribuire in modo significativo a ridurre il divario di innovazione e a migliorare i livelli di investimento tra gli Stati membri, facilitando così il raggiungimento dell’obiettivo comunitario del 3%.

Per maggiori informazioni, si prega di consultare il seguente LINK.

Categorie
Altro

JRC: documento sulle sinergie dei fondi europei tra le regioni UE

Il Joint Research Centre (JRC) della Commissione UE ha pubblicato il documento “In search for the best match. Complementarities between R&I funds across EU regions”, sull’integrazione dei fondi per la ricerca e l’innovazione (R&I) tra le regioni europee. Il documento JRC mostra la distribuzione geografica e il livello di concentrazione dei fondi di ricerca e sviluppo europei.

Il ruolo del JRC nel panorama UE di Ricerca ed Innovazione

L’UE gestisce almeno tre strumenti principali a sostegno della R&I nelle sue regioni: la politica di coesione, Horizon Europe e il Fondo per la ripresa e la resilienza (RRF).

La politica di coesione e Horizon 2020, insieme, contribuiscono in modo determinante alla spesa per ricerca e sviluppo nella maggior parte delle regioni dell’Europa orientale (spesso nella misura del 20% o più) e in molte regioni del Mediterraneo. La politica di coesione in materia di R&I e i fondi di Horizon 2020 presentano livelli di concentrazione regionale molto diversi lungo le direttrici Nord-Sud ed Est-Ovest. Tuttavia, i fondi di Horizon 2020 sono molto più concentrati a livello territoriale rispetto a quelli della politica di coesione, e la maggior parte è destinata a poche aree leader nella R&I, il che può aumentare il rischio di disparità regionali.

Nell’Europa dell’Est e in alcune parti del Mediterraneo, persino le regioni a medio reddito e più sviluppate dei Paesi dell’Europa dell’Est non riescono ad attrarre importi di Horizon 2020 superiori a quelli assegnati dalla politica di coesione.

In terzo luogo, l’RRF fornisce un sostegno sostanziale alla R&I sia nei Paesi con risultati deboli che in quelli con buoni risultati in termini di innovazione, collocandosi tra la politica di coesione e Horizon in termini di concentrazione.

Per maggiori informazioni si prega di consultare il documento JRC presso il seguente LINK.