Al via la 3° Edizione della Winter School dal titolo “Dalle iniziative europee alle strategie di risposta italiane: le riforme istituzionali in salute pubblica attraverso un approccio di insieme”

Il Programma Mattone Internazionale Salute – ProMIS organizza dal 5 al 7 marzo 2024 la terza Edizione della Winter School dal titolo “Dalle iniziative europee alle strategie di risposta italiane: le riforme istituzionali in salute pubblica attraverso un approccio di insieme”.

L’evento dedicato alle Regioni/PPAA italiane e altri stakeholder significativi dei sistemi sanitari regionali si svolgerà a Torino e ha l’obiettivo di fornire ai partecipanti un concreto approfondimento sulle strategie di risposta italiane alle iniziative europee in tre differenti filoni: cure integrate, salute mentale e intelligenza artificiale. Scopo dell’attività sarà analizzare lo stato dell’arte, approfondire le riforme a sostegno delle iniziative nazionali e indagare le prospettive future.

Le giornate si articoleranno in sessioni plenarie, aperte al pubblico più vasto nella sola modalità online, e in sessioni parallele tramite differenti workshop tecnici tematici, ristretti ai soli partecipanti in presenza.

Sarà possibile seguire le SOLE SESSIONI PLENARIE in live – previa iscrizione  obbligatoria QUI – entro il 23 FEBBRAIO p.v. 

Per accedere alla documentazione correlata in costante aggiornamento, si prega di consultare la pagina evento della Winter School presso il seguente LINK.

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Salute mentale

Presidenza belga: discorso di Kyriakides su salute mentale e lavoro

La recente indagine Occupational Safety and Health Pulse dell’EU-OSHA, l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, ha rivelato che più di un quarto dei lavoratori soffre di stress, depressione o ansia causati o peggiorati dal lavoro.

Di fatto, i luoghi di lavoro dell’UE hanno sperimentato una digitalizzazione rapida e in continua evoluzione, che si è intensificata durante la pandemia COVID-19.

Di conseguenza, il 44% dei lavoratori dichiari che la pandemia COVID-19 ha aumentato i propri livelli di stress sul lavoro.

Pertanto, la Commissaria Stella Kyriakides ha ribadito l’approccio della CE alla strategia per la salute mentale attraverso un piano sviluppato per azioni concrete e mirate che comprende 20 Iniziative Faro e 1,23 miliardi di euro.

Di seguito, le azioni in corso sottolineate dalla COMMISSARIA Kyriakides:
  • Supporto agli Stati membri a costruire la capacità di includere le questioni relative alla salute mentale in tutte le aree politiche in collaborazione con l’OMS
  • Sostegno agli Stati Membri nell’utilizzo delle migliori pratiche come base per la riforma dei loro sistemi di salute mentale
  • Sviluppo guida sulla stigmatizzazione e la discriminazione nell’ambito del Gruppo di esperti sulla salute pubblicaPublic Health Experts Group
  • Lancio Programma di formazione e scambio multidisciplinare al fine di aiutare più di 2.000 professionisti a imparare dalle diverse pratiche di cura in tutta l’UE
  • Pubblicazione di una sezione dedicata alla salute mentale nell’ambito di Health at a Glance 2023

In conclusione, risulta fondamentale per la Commissaria Kyriakides la collaborazione con il Commissario europeo per l’occupazione, gli affari sociali e l’integrazione Nicolas Schmit al fine di esaminare i rischi psicosociali sul luogo di lavoro e a prendere in considerazione le misure necessarie per favorire il benessere e la produttività.

 

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L’evento dedicato alle Regioni/PPAA italiane e altri stakeholder significativi dei sistemi sanitari regionali si svolgerà a Torino e ha l’obiettivo di fornire ai partecipanti un concreto approfondimento sulle strategie di risposta italiane alle iniziative europee in tre differenti filoni: cure integrate, salute mentale e intelligenza artificiale. Scopo dell’attività sarà analizzare lo stato dell’arte, approfondire le riforme a sostegno delle iniziative nazionali e indagare le prospettive future.

Le giornate si articoleranno in sessioni plenarie, aperte al pubblico più vasto nella sola modalità online, e in sessioni parallele tramite differenti workshop tecnici tematici, ristretti ai soli partecipanti in presenza.

Sarà possibile seguire le SOLE SESSIONI PLENARIE in live – previa iscrizione  obbligatoria QUI – entro il 23 FEBBRAIO p.v. 

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Salute mentale

Consiglio UE: affrontata la correlazione fra droghe e disturbi mentali

Al termine del periodo di presidenza spagnola, il Consiglio Europeo ha adottato delle conclusioni riguardanti la connessione tra l’abuso di sostanze stupefacenti e i disturbi di salute mentale. Il Consiglio esorta gli stati membri a considerare questi due temi non come separati, ma interconnessi in modo intrinseco.

In questo contesto, la risposta degli stati membri, della Commissione Europea e degli altri attori nel campo della sanità pubblica dovrebbe essere comprensiva e multidisciplinare, basata su un approccio olistico volto a contrastare l’uso e l’abuso di droghe in relazione alla salute mentale, specialmente per i gruppi più vulnerabili e per i giovani.

Droghe e salute mentale: i dati dell’Osservatorio

Secondo l’Osservatorio Europeo delle Droghe e delle tossicodipendenze, fino all’80% dei pazienti trattati per disturbi legati alla droga presenta anche problemi di salute mentale.

Questa connessione comporta una serie di conseguenze negative, tra cui un elevato tasso di ricoveri d’urgenza, ospedalizzazioni psichiatriche e un aumento del rischio di autolesionismo e suicidi.

Le conclusioni del Consiglio si inseriscono in una strategia d’azione contro le droghe prevista per il periodo 2021-24 e promuovono il miglioramento della società e dell’individuo.

 

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Salute mentale

Commissione Lancet sulla Salute Mentale: le raccomandazioni ad un anno dalla pubblicazione

I risultati dell’indagine condotta nel 2022 dal Global Mental Health Peer Network hanno rivelato che l’80% di oltre 400 partecipanti provenienti da 45 paesi in tutto il mondo concorda sul fatto che “lo stigma e la discriminazione possono essere più dannosi dell’impatto della condizione di salute mentale stessa”. Questa significativa scoperta ha spinto gli autori dell’ultimo rapporto della Commissione Lancet a focalizzarsi su sfide cruciali, tra cui l’auto-stigma, legislazioni discriminatorie, e ostacoli nell’accesso alle cure per la salute mentale. Le testimonianze provenienti da diverse regioni del mondo hanno enfatizzato l’urgenza di contrastare le percezioni negative associate alle condizioni di salute mentale.

In risposta a queste sfide, la Commissione Lancet ha emesso un appello rivolto all’intera comunità sanitaria, esortandola a unirsi per porre fine a ogni forma di stigma e discriminazione. Le raccomandazioni presenti nel rapporto spaziano dall’implementazione di un nuovo toolkit anti-stigma dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) alla fornitura di formazione anti-stigma per il personale sanitario, a cura della World Psychiatric Association (WPA) e del International Council Nurses (ICN).

Il rapporto sottolinea altresì l’importanza di interventi mirati sul luogo di lavoro e di collaborazioni significative con i media. United for Global Mental Health (UnitedGMH) ha svolto un ruolo chiave nel facilitare discussioni nei media, diffondendo un Manifesto per l’azione contro lo stigma e coinvolgendo numerose associazioni mediatiche. Le iniziative intraprese in meno di un anno rappresentano un inequivocabile segno di progresso e dedizione, testimonianti l’impegno della Commissione, dei sostenitori della salute mentale e dei lettori di The Lancet.

Nonostante le sfide ancora da affrontare, il crescente interesse globale sulla salute mentale indica uno slancio positivo.

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L’evento dedicato alle Regioni/PPAA italiane e altri stakeholder significativi dei sistemi sanitari regionali si svolgerà a Torino e ha l’obiettivo di fornire ai partecipanti un concreto approfondimento sulle strategie di risposta italiane alle iniziative europee in tre differenti filoni: cure integrate, salute mentale e intelligenza artificiale. Scopo dell’attività sarà analizzare lo stato dell’arte, approfondire le riforme a sostegno delle iniziative nazionali e indagare le prospettive future.

Le giornate si articoleranno in sessioni plenarie, aperte al pubblico più vasto nella sola modalità online, e in sessioni parallele tramite differenti workshop tecnici tematici, ristretti ai soli partecipanti in presenza.

Sarà possibile seguire le SOLE SESSIONI PLENARIE in live – previa iscrizione  obbligatoria QUI – entro il 23 FEBBRAIO p.v. 

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Salute mentale

CE: nuovo Eurobarometro sulla salute mentale

La Commissione Europea ha reso pubblico un nuovo Eurobarometro flash per dare uno sguardo approfondito al punto di vista dei cittadini dell’UE sulla salute mentale.

L’indagine, condotta in tutti i 27 Stati membri tra i cittadini di età pari o superiore a 15 anni, offre dettagli sullo stato attuale della salute mentale, sui fattori che contribuiscono ad una buona salute mentale, sulla percezione delle persone con problemi di salute mentale e sulla qualità e accessibilità dei relativi servizi sanitari.

  • L’89% degli intervistati ritiene che la promozione della salute mentale sia importante quanto la promozione della salute fisica.
  • Il 46% degli intervistati ha sperimentato un problema emotivo o psicosociale, come sentirsi depresso o ansioso, negli ultimi dodici mesi.
  • Il 54% degli intervistati con un problema di salute mentale non ha ricevuto aiuto da un professionista.
  • La maggior parte degli intervistati ha risposto che i recenti eventi mondiali hanno influenzato la loro salute mentale “in qualche modo” (44%) o “in larga misura” (18%).
LA SALUTE MENTALE E IL TEMA DEL LAVORO

Il tema del lavoro è menzionato in tutto il sondaggio come un fattore che contribuisce sia alla capacità di migliorare che a peggiorare la salute mentale, con il 18% degli intervistati che afferma che è un fattore importante per raggiungere una buona salute mentale. A tal proposito, il Consiglio nel mese di ottobre, ha approvato per la prima volta delle conclusioni sull’interconnessione tra salute mentale e occupazione.

Nel 2022 il 27% dei lavoratori dell’Unione europea ha sofferto di stress, depressione e ansia. L’esposizione a determinati fattori di rischio connessi allo stress e ai disturbi mentali è ulteriormente aumentata in seguito della pandemia di COVID-19.

Tale condizione fa comprendere come la salute mentale e il lavoro siano strettamente interconnessi. La salute mentale è una condizione importante per la capacità lavorativa e la produttività e i rischi psicosociali sul luogo di lavoro possono incidere negativamente sulla mente delle persone. In particolare, il lavoro precario, compreso il lavoro mal retribuito e non protetto, può portare a disturbi quali ansia e depressione.

In quest’ottica e tenendo conto dell’emergere e del consolidamento di nuove forme di lavoro, il Consiglio invita gli Stati membri, tra l’altro, a:

  • promuovere politiche occupazionali di qualità per combattere la precarietà;
  • rafforzare i sistemi pubblici volti a salvaguardare la salute mentale sul lavoro;
  • promuovere la ricerca in materia di salute mentale sul lavoro;
  • sostenere l’assunzione o il reinserimento dei lavoratori con problemi di salute mentale;
  • sostenere i lavoratori autonomi e le PMI nella prevenzione dei rischi psicosociali sul lavoro;

Il Consiglio invita inoltre la Commissione europea a:

  • riflettere su una politica adeguata per affrontare i rischi psicosociali sul lavoro;
  • considerare il diritto alla disconnessione in quanto misura di prevenzione;
  • promuovere il coordinamento delle iniziative nazionali sulla gestione dei rischi psicosociali sul lavoro.

 

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Salute mentale cure integrate

Consiglio UE: approvate le conclusioni sulla salute mentale

Il 30 novembre, il Consiglio dell’Unione Europea ha ufficialmente approvato le conclusioni sulla salute mentale, in risposta alle proposte presentate dalla Presidenza spagnola. Questo rappresenta un passo significativo tra le quattro serie di conclusioni volte a prioritizzare la salute mentale nell’Unione Europea.

Il Consiglio ha accolto positivamente molte delle raccomandazioni avanzate da Mental Health Europe, dimostrando un progresso sostanziale. La specifica raccomandazione del Consiglio all’Unione Europea e agli Stati membri di perseguire un approccio completo alla salute mentale entro il 2024 e oltre costituisce un progresso significativo nella costruzione di una Strategia Europea per la Salute Mentale. La richiesta alla Commissione Europea di presentare un documento esaustivo, contenente una tabella di marcia dettagliata per ciascuna iniziativa principale insieme al relativo budget finanziario, oltre al monitoraggio dell’efficacia di tali iniziative, è di particolare rilevanza.

Il riconoscimento dell’importanza dei diritti umani è stato evidenziato, sottolineando che il diritto alla salute incorpora inevitabilmente il diritto alla salute mentale. La necessità di implementare la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità, con una valutazione accurata della conformità dei servizi di salute mentale ai diritti umani, rappresenta un ulteriore aspetto positivo di queste conclusioni.

Il Consiglio ha sottolineato che la salute mentale è plasmata da determinanti ambientali, socio-economici e commerciali, apprezzando al contempo l’attenzione dedicata alla lotta contro disuguaglianze e discriminazioni quale strumento preventivo contro i problemi di salute mentale.

L’invito esplicito a coinvolgere attivamente le persone con esperienze dirette e integrare conoscenze multidisciplinari nei processi di formazione, riforme, ricerca e sviluppo politiche è un altro aspetto positivo delle conclusioni. La necessità di cooperazione tra gli stakeholder chiave della società, inclusi il pubblico, la società civile e il settore privato, è stata sottolineata come fondamentale.

Infine, è stata introdotta una nuova raccomandazione sull’implementazione di una valutazione dell’impatto sulla salute mentale e sulla considerazione dei potenziali conflitti di interesse nei rapporti con gli stakeholder, al fine di garantire un processo trasparente e centrato sulla tutela della salute mentale dell’intera popolazione.

 

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Cliccando QUI invece è possibile visualizzare il verbale dell’incontro del 30 Novembre 2023 relativo all’ADOZIONE DELLE CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO SULLA SALUTE MENTALE.

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cure integrate

Unicef: introdotti gli strumenti innovativi per la salute mentale degli adolescenti

 L’Unicef annuncia l’introduzione di due strumenti innovativi per promuovere la salute mentale degli adolescenti: il corso e-learning “Supporto integrato all’adolescenza e alla transizione all’età adulta” e il “Kit di espressione e innovazione per adolescenti”.

Il corso, sviluppato in collaborazione con Federped, Cnoas e Cnop, offre competenze fondamentali attraverso sei moduli. Questi moduli coprono argomenti cruciali come il coordinamento tra attori e servizi, i diritti riconosciuti dalla Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, e l’approccio multidisciplinare. I successivi moduli si concentrano sulla salute mentale, la violenza di genere, e il benessere psicosociale dei giovani migranti e rifugiati.

Tutti i contenuti sono accessibili sulla piattaforma online dell’Unicef, permettendo agli utenti di completare il corso e ottenere attestati di partecipazione e crediti formativi. Questa iniziativa mira a fornire conoscenze approfondite per affrontare le sfide specifiche legate all’adolescenza e alla transizione all’età adulta.

Parallelamente, l’Unicef presenta il “Kit di espressione e innovazione per adolescenti”, uno strumento derivato dall’esperienza in contesti umanitari ed emergenziali. Questo kit supporta gli operatori nell’organizzazione di interventi di gruppo per adolescenti in situazioni di rischio, come conflitti o emergenze naturali. Il kit, che include una guida di approfondimento e un pacchetto di attività, promuove la partecipazione attiva degli adolescenti e crea spazi sicuri e inclusivi, come il “Cerchio di Adolescenti”.

 

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Salute mentale

Rapporto del Parlamento europeo sulla salute mentale

Il Parlamento Europeo sta lavorando al suo primo rapporto sulla salute mentale, e durante il secondo dibattito della commissione SANT sul rapporto, la relatrice portoghese Sara Cerdas ha annunciato che ha ricevuto 524 emendamenti e che si è svolto il primo incontro con i relatori ombra.

 

Dai commenti dei relatori ombra è emerso chiaramente che c’è un generale accordo sulla necessità di identificare i gruppi vulnerabili per prevenire e trattare i problemi di salute mentale e garantire che l’azione sulla salute mentale abbia un focus estremamente ampio.

Durante il dibattito, è stata inoltre data priorità alla salute mentale dei bambini, degli adolescenti e dei giovani. Tuttavia, sono stati menzionati dai deputati europei anche le donne a rischio di violenza, l’effetto della mascolinità tossica sugli uomini, le minoranze etniche, l’incitamento all’odio e la violenza contro le persone LGBTQIA+, i lavoratori colpiti dallo stress e gli anziani.

IL PANORAMA EUROPEO

Prima della pandemia di COVID-19, la Commissione europea stimava che circa 84 milioni di persone in Europa fossero affette da problemi di salute mentale. Mentre la pandemia ha portato a un ulteriore declino della salute mentale, in particolare tra i giovani, altri eventi importanti come la crisi climatica e l’invasione russa dell’Ucraina stanno esacerbando la situazione.

Durante la presentazione di una comunicazione sulla salute mentale di giugno 2023, la Commissione europea ha stimato che il costo della “non azione” in materia di salute mentale ammonta a 600 miliardi di euro ogni anno.

La salute mentale degli europei è in declino da anni e si è aggravata durante la pandemia di COVID-19. Per questo, la commissione sanitaria del Parlamento Europeo ha elaborato il primo rapporto sulla salute mentale per i legislatori.

 

COME TUTELARE LA SALUTE MENTALE

Per combattere lo stigma e promuovere l’alfabetizzazione sulla salute mentale, la prevenzione, i trattamenti accessibili, il rafforzamento delle capacità, maggiori finanziamenti e investimenti in ulteriori ricerche, sono necessarie molte azioni.

Uno dei principali problemi evidenziati è stato quello relativo al monitoraggio dei problemi di salute mentale. Questo è stato recentemente sollevato a giugno, quando deputati europei e stakeholder hanno messo in guardia sui notevoli problemi nella raccolta di dati sulla salute mentale tra i giovani, che impediscono di comprendere la reale portata del problema.

 

Cerdas e altri deputati europei hanno dichiarato di sperare che il prossimo Spazio europeo dei dati sanitari (EHDS) possa contribuire a cambiare questa situazione.

“Dobbiamo incoraggiare la raccolta dei dati per la condivisione e trovare lacune nelle informazioni e nelle conoscenze. L’EHDS può essere una grande spinta in questa direzione”, ha detto Cerdas. Diversi deputati europei hanno chiesto alla Commissione di elaborare una strategia dell’UE sulla salute mentale e di istituire un anno europeo per la salute mentale. Tuttavia, a giudicare dal rappresentante della Commissione durante la riunione della commissione, ciò non sembrava rientrare nei piani.

Artur Furtado, capo dell’unità per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute presso la DG SANTE, ha sottolineato che sono state intraprese azioni in materia di salute mentale durante l’Anno europeo delle competenze di quest’anno e l’Anno europeo della gioventù dello scorso anno. Furtado ha fatto riferimento a 1,23 miliardi di euro di opportunità di investimento identificate nella comunicazione della Commissione di giugno sulla salute mentale, che considera “un punto di partenza per un nuovo approccio” e che ora è il momento di “promuovere l’attuazione sul campo”.

 

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