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Serie di Eventi su “La Buona Governance per la politica Regionale dell’UE (2024)”

Tra il 21 Marzo e il 25 Aprile 2024 avranno luogo a Bruxelles i 5 eventi della 3° Serie di eventi “Good Governance for EU Regional Policy”.

Questi incontri saranno l’occasione per scoprire e discutere con le autorità di Programma, le parti interessate, le Organizzazioni Internazionali e i Servizi della Commissione, gli ultimi sviluppi in materia di rafforzamento della capacità amministrativa e di governance.

La Buona Governance per la politica Regionale dell’UE: il programma del 2024
  • 21 marzo 2024 (09:00 – 12:30): Presentazione degli studi sui Modelli Organizzativi delle Autorità di programma;
  • 22 marzo 2024(09:15 – 12:00): Incontro sulla partecipazione dei Cittadini;
  • 15 aprile 2024: Webinar sugli strumenti per il rafforzamento della capacità amministrativa;
  • 24 aprile 2024 (09:30 – 16:00): 3° Forum per le Autorità di Gestione: Costruire la Capacità Amministrativa. Durante il Forum sarà disponibile la traduzione simultanea da/a Inglese, Francese, Italiano, Spagnolo e Polacco;
  • 25 aprile 2024 (09:30 – 15:30): 1° Rete per i Capi delle Autorità di Gestione sul rafforzamento della capacità amministrativa.

 

Tutte le sessioni saranno trasmesse in diretta streaming sul sito web dell’evento.

 

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

 

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Il futuro della politica di coesione oltre il 2027

Bruxelles continua a realizzare il suo obiettivo principale di sviluppo sociale, economico e territoriale nell’UE, contribuendo al contempo ad una transizione digitale e verde che possa essere sia equa sia inclusiva.

L’adozione delle conclusioni sul futuro della politica di coesione da parte degli Stati membri, riconosce l’importanza fondamentale di questa politica. Le proposte per il rinnovamento della politica di coesione post 2027 sono incluse in un parere elaborato dal Presidente del Comitato europeo delle regioni (CdR), Vasco Alves Cordeiro, e dal presidente della commissione COTER, Emil Boc, adottato il 29 novembre dalla plenaria del CdR.

Il dibattito ora converge su come riformare la politica di coesione al termine dell’attuale periodo di bilancio dell’UE 2021-27. Per affrontare crisi eccezionali e catastrofi climatiche, i leader locali e regionali propongono la creazione di un meccanismo che possa essere attivato a livello territoriale, oltre ad un “patto di partenariato europeo” che definisca un corpus unico di norme e obiettivi per tutti i fondi in regime di gestione concorrente – cioè condivisa fra autorità europee, nazionali e territoriali – garantendo coerenza e semplificazione. 

Altre richieste contenute nel parere:

  • tutte le regioni europee devono continuare a essere ammissibili a ricevere finanziamenti;
  • il modello di gestione concorrente, la governance multilivello e il principio di partenariato vanno mantenuti come principi guida della politica di coesione anche dopo il 2027;
  • la sospensione dei fondi legati alla politica di coesione per effetto di violazioni delle norme di bilancio dell’UE da parte dei governi nazionali (la cosiddetta “condizionalità macroeconomica”) andrebbe abrogata. Gli investimenti a lungo termine non possono essere tenuti in ostaggio delle decisioni nazionali;
  • gli investimenti nazionali e regionali necessari per i progetti cofinanziati a titolo della politica di coesione dell’UE non dovrebbero essere equiparati a spesa – e, quindi, a debito – nel quadro delle norme di bilancio dell’UE;
  • l’obiettivo della coesione territoriale deve essere vincolante per tutte le politiche europee secondo il principio di “non nuocere alla coesione”;
  • l’architettura complessiva dei finanziamenti dovrebbe essere semplificata per superare il proliferare degli strumenti d’investimento direttamente o indirettamente destinati alla coesione.

Il parere viene pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e trasmesso ai deputati al Parlamento europeo, ai commissari europei pertinenti e ai rappresentanti dei 27 Stati membri.

Per ulteriori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

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REGIOSTARS Awards 2023: pubblicati i vincitori

La Commissaria UE per la Coesione e le Riforme Elisa Ferreira ha consegnato i premi REGIOSTARS 2023 ai migliori progetti realizzati in tutta Europa che hanno dimostrato approcci innovativi ed inclusivi, grazie al sostegno dei fondi della politica di coesione. Sin dalla sua istituzione nel 2008, il concorso annuale è diventato ormai un marchio di eccellenza europeo che mira ad ispirare e coinvolgere nella sua competizione sempre più regioni e project manager in tutta Europa.

L’edizione 2023 ha visto la presentazione di 228 candidature, 30 delle quali selezionate come finaliste. Sei sono state le categorie tematiche affrontate:

  1. Un’Europa competitiva e intelligente: Il progetto spagnolo “Edificio Fundacion Pasqual Maragall” è risultato primo in questa categoria. Questa fondazione con sede a Barcellona dispone ora di un’infrastruttura all’avanguardia per la ricerca, la digitalizzazione e la collaborazione con altri paesi dell’UE per combattere il morbo di Alzheimer.
  2. Un’Europa verde: Romania e Serbia con il progetto Interreg “Dalla miniera al fiume. The Water Guardians”, attuato nella zona di confine tra i due paesi. Il progetto nasce dalla cooperazione tra due università e una ONG per elaborare una soluzione volta a ridurre l’inquinamento causato dalle attività minerarie e ripristinare l’attrattiva naturale e paesaggistica della zona di confine.
  3. Un’Europa connessa: Il premio per questa categoria è andato a un progetto Interreg “Dynaxibility4CE” realizzato in Germania, Austria, Croazia, Ungheria, Italia e Polonia che punta a migliorare la mobilità a basse emissioni di carbonio e la qualità dell’aria in tutta la regione dell’Europa centrale, dotando le autorità di trasporto pubblico delle strategie di pianificazione e degli strumenti necessari per far fronte alle nuove tendenze in materia di mobilità.
  4. Un’Europa sociale e inclusiva: Il vincitore della categoria è il progetto ceco “ProFem 2.0” che offre sostegno alle vittime di violenza domestica e sessuale attraverso centri dedicati e una piattaforma online. Il progetto si è rilevato efficace nel sostenere le vittime di violenze in tutto il paese istituendo strutture specifiche a livello nazionale.
  5. Un’Europa più vicina ai cittadini: Il progetto vincente “L’EuregioFamilyPass” è una carta per famiglie che offre numerosi vantaggi come accesso a manifestazioni culturali, trasporti pubblici e istruzione in Trentino, Alto Adige e Tirolo, a cavallo tra Italia e Austria.
  6. Tema della categoria dell’anno (Anno europeo delle competenze 2023): Il progetto olandese “TechGrounds”,  vincitore di questa categoria, vuole superare i frequenti squilibri sul mercato del lavoro nel settore dell’informatica attivando talenti nascosti e offrendo un approccio guidato alle tecnologie dell’informazione, fornendo attività di formazione iniziale e specifica nonché altri tipi di consulenza.

Oltre al progetto “L’EuregioFamilyPass” e il progetto della regione Veneto che ha implementato e contribuito nel contesto Interreg Central Europe “a superare la diffusa miopia delle politiche per i rifugiati”, tramite sette progetti pilota in 5 città che hanno dato “forma concreta a pratiche inclusive”, l’Italia ha presentato un’ulteriore progetto finalista che ha visto coinvolte la regione Piemonte. Il progetto Green Dealmira a creare un modello per sostenere la formazione e l’aumento delle competenze tecniche e trasversali nei settori delle energie rinnovabili, dell’edilizia ecosostenibile e della bioedilizia, e colmare il divario tra l’offerta e la domanda di lavoro dei settori nella regione transfrontaliera.

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Il Meccanismo Transfrontaliero Europeo

Il Comitato delle Regioni (CoR), durante la sessione plenaria del 10 ottobre scorso, ha chiesto alla Commissione Europea di presentare una nuova proposta relativa al Meccanismo Transfrontaliero Europeo – ECBM.

Il Meccanismo è uno strumento che avrebbe il potenziale per migliorare la vita dei cittadini, dei lavoratori e delle industrie nei paesi di confine. L’attuale proposta, sostenuta sia dal CdR che dal Parlamento europeo, risale al 2018 ed era inclusa nel pacchetto regolamentare per la politica di coesione 2021-2027. Ad oggi risulta ancora bloccata da alcuni Stati membri.

IL CONTESTO POLITICO

Il Meccanismo prevede la possibilità di applicare, in un determinato Stato membro e in relazione a una regione transfrontaliera attorno ad una frontiera terrestre, “le disposizioni giuridiche di uno Stato membro limitrofo nei casi in cui l’applicazione delle disposizioni del primo Stato membro costituirebbe un ostacolo giuridico all’attuazione di un progetto congiunto”. Questo sarebbe il nocciolo della questione e per il quale un certo numero di Stati membri ha mostrato notevoli riserve, sospendendo le discussioni. Ciononostante, il Parlamento e il CdR ribadiscono il grande valore di questo regolamento per le regioni frontaliere e chiedono che ne venga proposto uno nuovo, o che venga modificato, in maniera tale da poter rispondere ad alcune delle preoccupazioni ed esigenze degli Stati membri.

Il CoR, nello specifico, chiede di intensificare gli sforzi, eliminare gli ostacoli amministrativi, coinvolgere i leader locali e semplificare i regolamenti europei. Infatti, studi effettuati della Commissione europea dimostrano che una notevole perdita del potenziale di crescita nelle regioni frontaliere dell’UE è la diretta conseguenza di ostacoli giuridici e amministrativi. Ciò, oltre a creare notevoli oneri, rallenta notevolmente le attività transfrontaliere.

Inoltre, pur considerando le difficoltà degli Stati membri al riguardo, il CoR ha sottolineato la necessità di sfruttare appieno il mercato unico europeo istituendo punti di coordinamento transfrontalieri in tutti gli Stati membri e di essere adeguatamente coinvolto nella definizione e attuazione di nuove misure.

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Il futuro della politica di coesione oltre il 2027

Bruxelles continua a realizzare il suo obiettivo principale di sviluppo sociale, economico e territoriale nell’UE, contribuendo al contempo ad una transizione digitale e verde che possa essere sia equa sia inclusiva. Questa è la politica di coesione del futuro, dipinta dai deputati della Commissione Sviluppo delle regioni del Parlamento europeo e dalla Commissione Politiche di coesione territoriale (Coter) del Comitato europeo delle regioni. I membri dei due organismi hanno fatto il punto in occasione dell’incontro annuale REGI-COTER, improntato sul tema “Il futuro della politica di coesione oltre il 2027”,  nel contesto della 21ª Settimana Europea delle Regioni e delle Città (9-12 ottobre 2023).

Il dibattito emerso si pone al centro del futuro della politica di coesione europea. Occorre dunque che amministrazioni centrali, e ancor più quelle locali, affinché siano in grado di spendere bene e per tempo le risorse messe a disposizione dai vari fondi per la coesione.

Il Parlamento ed il Comitato europeo delle Regioni sono dell’idea che sebbene la prosperità a lungo termine delle regioni dell’UE debba rimanere l’obiettivo principale, la politica di coesione deve anche essere in grado di reagire con flessibilità alle sfide emergenti e alle crisi in corso, dato il loro impatto sullo sviluppo delle regioni dell’UE.

Gli investimenti nell’innovazione e nella digitalizzazione potrebbero contribuire a colmare ed eliminare le disparità regionali esistenti e sostenere una crescita sostenibile complessiva. Allo stesso tempo, le regioni dell’UE dovranno prepararsi per le sfide sistemiche future come l’impatto dei cambiamenti demografici e climatici, soprattutto nelle regioni meno sviluppate.

Il futuro della coesione passa anche per una riforma della governance. Il coinvolgimento delle autorità regionali e l’introduzione della gestione multi-livello saranno fondamentali per la nuova politica di coesione, ma svolgeranno anche un ruolo centrale nel coinvolgere altri portatori di interessi locali e regionali, aumentando così la loro titolarità delle politiche dell’UE.

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Video in pillole sui Fondi Strutturali Europei realizzati dal ProMIS

Il team del ProMIS ha realizzato alcuni video formativi in pillole – “microlearning” di brevissima durata che sintetizzano efficacemente il Modulo 3 di formazione del ProMIS dal titolo “Fondi Strutturali Europei Programmazione Comunitaria 2021-2027”.

E’ possibile accedere ai video, suddivisi per argomenti, attraverso il canale YouTube del ProMIS, oppure cliccando direttamente i seguenti LINK:

Il modulo di formazione sui Fondi SIE (Programmazione 2021-2027), si è focalizzato nello specifico sui fondi FESR e FSE+, e ha avuto i seguenti obiettivi:

  • Fornire elementi di conoscenza sulla Politica di Coesione e i suoi strumenti attuativi.
  • Trasferire competenze sui processi di programmazione, attuazione, monitoraggio e controllo dei fondi strutturali comunitari.
  • Offrire opportunità/occasioni di trasferimento delle competenze e di condivisione delle modalità di lavoro tra i partecipanti.

Il percorso formativo articolato in sessioni online e on-site, è stato organizzato per Unità Formative (UF) tematiche:

  1. UF1 “Politica di Coesione: attori, obiettivi e strumenti”
  2. UF2 “Le Funzioni di Gestione”
  3. UF3 “Gestione finanziaria e ammissibilità della spesa”
  4. UF4 “Il Monitoraggio”
  5. UF5 “Il Controllo”

E’ possibile consultare tutta la documentazione presentata durante i vari appuntamenti cliccando sul seguente LINK.

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Relazione sullo stato di attuazione del PNRR 31 maggio 2023

LO STATO DI ATTUAZIONE 2023

La Relazione sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza identifica la presenza di due “elementi di debolezza” in tre aree della Missione 6, relative sia all’ambito del Dm 77 (territorio) – per l’investimento 1.1 “case di comunità (Cdc) e presa in carico della persona” e l’investimento 1.3 “Rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e delle sue sue strutture” (ospedali di comunità) – sia per l’investimento 1.2 “Verso un ospedale sicuro e sostenibile”: tutti e tre gli ambiti sono “critici” per le due voci “Eventi e circostanze oggettive: aumento costi e/o scarsità di materiali” ed “Eventi e circostanze oggettive: squilibrio offerta/domanda.

IL SECONDO SEMESTRE 2023

Il primo step di rilevo, da centrare entro questo mese di giugno, è l’aumento del numero di borse di studio in medicina generale, con l’assegnazione di 1.800 borse (M6 C2-14). In totale – si legge nella Relazione – entro giugno 2024 (M6 C2-15), è prevista l’assegnazione di ulteriori 900 borse per un totale di 2.700 assegnazioni in più. Le attività del triennio formativo 2021-2024 sono iniziate a maggio 2022, dopo che il ministro della Salute aveva ripartito tra le Regioni le risorse per finanziare le prime 900 borse di studio per i medici di medicina generale.

Il sito del ministero della Salute dà poi conto di una serie di adempimenti che entro giugno, tra Milestone (qualità) e Target (quantità), andranno soddisfatti: oltre alle 1.800 borse per la Medicina generale, il completamento della procedura di iscrizione ai corsi di formazione manageriale, le reingegnerizzazione del NSis a livello locale e il completamento del patrimonio informativo (servizi applicativi), la stipula dei contratti per le Cot e quella dei contratti per l’interconnessione aziendale alla voce “casa come primo luogo di cura”.

 

Per scaricare la relazione sullo stato di attuazione PNRR si prega di consultare il seguente LINK.

Per maggiori informazioni si prega di consultare l’articolo sulla relazione sullo stato di attuazione PNRR de Il Sole 24 Ore presso il seguente LINK.